Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi Intervento dell’avv. Dawan Allora stiamo parlando di un tema, la perizia nella psi … psico-forense, sicuramente non marginale, non per il valore, in realtà, che ha la perizia. Voi sapete che la perizia disciplinata dall’articolo 220 del codice di procedura penale non è consentita, dice il secondo comma dell’articolo 220, non è ammessa sotto il profilo criminologico o psicologico, ma esclusivamente per – stiamo parlando del processo ordinario, quindi, non stiamo parlando delle vicende legate all’esecuzione né del processo a carico di minorenni – è ammessa esclusivamente, non è ammessa … è ammessa esclusivamente, scusate, riguardo alle … alle infermità e riguardo alla capacità di intendere e di volere, quindi … e quindi a patologie chiaramente, diciamo, dichiarate, chiaramente, diciamo, diagnosticabili, quindi patologie, non stiamo parlando, questo è quanto dice l’articolo 220, questo è quanto, questa è l’esegesi del seconda comma del 220, quindi, non sono ammesse perizie criminologiche, che vuol dire, poi, sostanzialmente, perizie psicologiche, ovviamente, la criminologia è la psicologia applicata, naturalmente al crimine e ai … agli autori di reato. Non sono ammesse, questa è stata, naturalmente, una scelta del legislatore, una scelta non … adesso su questa scelta non voglio entrare, perché sarebbe, naturalmente, ci porterebbe lontano e fuori dal tema, però è stata una scelta non così sempre pacificamente seguita, perché ci sono state anche delle proposte, anche dei dibattiti volte ad introdurla, ma, in realtà è talmente questo il punto, poi, che alla fine interessa anche l’argomento che trattiamo, cioè la perizia in tema d’imputabilità e quella in tema di circonvenibilità, è talmente aleatorio il giudizio psicologico, è talmente, voglio dire, legato a canoni soggettivi, anche di valutazione, naturalmente, del singolo perito, che non può essere ammessa ed effettivamente è sempre stata intesa come molto invasiva una perizia psicologica, non che quella psichiatrico-forense non lo sia, ma certamente si giustifica, l’invasività si giustifica laddove, evidentemente, il … il quadro clinico lo richieda. Quindi, stiamo dicendo che è ammessa soltanto una perizia volta a stabilire non solo la capacità di stare in giudizio, di cui all’articolo 70 del codice di procedura penale, ma la capacità di intendere e di volere degli autori di reato. E’ un tema affascinante, perché, voi capite, che, intanto, stiamo parlando di due elementi che sono, diciamo, … di due … di due temi che prescindono, poi, dal diritto positivo, stiamo parlando di temi … dei due temi fondanti, se volete, dell’etica, stiamo parlando del libero arbitrio e, quindi, stiamo parlando anche della misura in cui il legislatore accoglie la tesi del libero arbitrio - cioè, quindi, adesso su questo vi leggerò due piccole righe - e stiamo parlando anche in tema di perizia psichiatricoforense del punto di incontro tra le risultanze e il portato empirico della medicina 1 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi legale, in particolare, della psichiatria forense, rispetto … e del diritto, quindi, stiamo parlando di due mondi diversi, con due linguaggi radicalmente diversi, con esigenze radicalmente diverse che si incontrano. Si incontrano, naturalmente, per uno scopo che non è quello a cui lo psichiatra clinico, diciamo … in cui, diciamo, esercitava la psichiatria clinica, è naturalmente un incontro volto a stabilire e, quindi, a carpire, in qualche modo, tra virgolette, notizie e informazioni da una persona, da un periziando per stabilire se è meritevole di pena oppure no, se è pericoloso socialmente oppure no. Quindi il tema … sono temi molto importanti, perché tra l’altro mentre la psichiatria per definizione ha, diciamo, un procedere mutevole, perché le certezze psichiatriche di oggi, le risultanze su cui, naturalmente, poi, si soffermerà molto meglio di me il dottor Pettorossi, della psichiatria attuale sono enormemente, diciamo, mutevoli tant’è che non si parla più – questo lo devo dire anche se poi ne parlerà lui con maggior competenza di me – non si parla più di malattia mentale, questo è importante per noi, perché le sentenze fanno riferimento sempre, quando parlano di queste cose, a fatti o a sindromi aventi valore di malattia, a disturbi aventi valore di malattia, ma nessuno qualifica più i fatti, diciamo, le sindromi psichiatriche come malattie mentali, ma come disturbi e, quindi, evidentemente, sia … disturbi per definizione , i disturbi, ripeto, ma questi sono soltanto cenni che ci servono per legarci naturalmente al … all’ambito giuridico sul … su questi cenni naturalmente il dottor Pettorossi svilupperà quello che riterrà di sviluppare, ma sono sicuramente questi disordini mentali non definibili, quindi, non sono … non c’è una definizione per cui si dice questa sindrome corrisponde a ed è … e si risponde in termini di certezza, non è così, quindi ci sono una serie di … atteggiamenti, di manifestazioni psichiche del soggetto che fanno propendere per … ma non c’è una certezza definitoria, questo è il grande, diciamo, disagio che vive il rapporto tra psichiatria e … e … diritto … e diritto penale, perché il diritto per definizione si basa appunto su assiomi definiti, certi, si basa sulla certezza tant’è che il tema della infermità di mente che riguarda appunto … che è una delle due categorie voi sapete – c’è la categoria principale del … dell’imputabilità si parla di questa infermità, ma si è detto di questa infermità che non è mai stata definita, anzi su questa infermità, poi, ci soffermeremo dopo che il dottor Pettorossi sarà andato via, comunque vi dico, a grandi linee che il legislatore del ’30 l’aveva ritenuta, il legislatore del ’30 e poi tutta la giurisprudenza che successivamente, naturalmente, ha preso piede fino a tempi recentissimi e ha ritenuto che l’infermità dovesse qualificarsi come malattia, come una malattia certa, una malattia organica, una malattia di cui fosse possibile diagnosticare l’esistenza e … ed è spiegabile in un atteggiamento di diritto positivo che sia così, perché, 2 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi certamente, bisogna sapere, prima di dire che una persona che ha commesso un dato delitto che generalmente, generalmente, stiamo parlando di autori di delitti efferati, di delitti di sangue, non stiamo parlando di delitti … come dire di penale commerciale, non stiamo parlando di quell’ambito, ecco, prima di decidere che una persona sia, diciamo, non punibile, stante che voi ricorderete benissimo che l’imputabilità è una causa di non … la mancanza di imputabilità è una causa di non punibilità, bisogna decidere, bisogna stabilire che tipo di infermità, che tipo di infermità sia affetta questa persona, quindi bisogna avere dei parametri certi; ecco, la difficoltà del rapporto, mi piace cominciare questa nostra conversazione di oggi proprio sulla difficoltà di rapporto tra le due discipline, perché l’empirismo della medicina, della psichiatria, mal si concilia, evidentemente, con il bisogno di certezza della … del … del giudizio penale. Questa infermità, in realtà, poi, ha avuto uno sviluppo, nel senso … l’interpretazione dell’infermità … si è ritenuto addirittura che fosse, in realtà, l’articolo … gli articoli 88 e 89 che riguardano il vizio parziale di mente … il vizio … il vizio di mente totale e parziale fossero norme penali in bianco, perché, in realtà, rimandano a un concetto, quello di infermità, il cui contenuto non è definito dalla legge e, se voi ci pensate, è anche giusto che non sia definito, perché non può essere definito qualcosa che è soggetto, comunque, al … a un rapporto con una disciplina scientifica che, naturalmente, ha sempre … è in … è in … è in divenire e, quindi, ci sono sempre diciamo, catalogazioni e definizioni mutevoli. Quindi, questo è sicuramente il tema e la perizia è sicuramente il punto d’incontro perché il perito viene nominato … il perito psichiatra forense per decidere se una persona è … era in grado, naturalmente, d’intendere e di volere e di … il … in ordine, naturalmente, al fatto che ha commesso. Il quadro si è, naturalmente … e su questa libertà dicevo prima molto interessante, perché, in realtà, il legislatore si è posto nelle relazioni … poi, noi non le guardiamo mai … quando … però è interessante leggere, naturalmente, i lavori preparatori, si è posto il legislatore il tema … cioè volevo dirvi questo, in realtà, come premessa, tanto l’infermità è difficile da definire, da arrivare ad una definizione di infermità, che tutti i progetti di riforma del codice penale cha hanno affrontato questo tema si sono arenati sul punto: nessuno è stato in grado di arrivare a delle … a modificare, sostanzialmente, la questione dell’infermità, a definirla e, quindi, tutto sommato non è così – adesso, parlo, in termini, probabilmente, impropri - non è così male che si continui a parlare di infermità in senso così generico … no, vi dicevo del tema del libero arbitrio, quindi la libertà del volere che, evidentemente, non è una libertà assoluta, non può essere una libertà, diciamo, che prescinda dal … dai condizionamenti dell’ambiente e del contesto 3 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi socio-culturale in cui la persona, l’autore di reato è vissuto … nessuno, non solo l’autore di reato, la persona genericamente intesa vive, quindi, è una libertà di scelta, quindi, questa è la … la ... è una libertà di scelta, data, diciamo, per libera, questa scelta, quindi, a meno che non vi siano, appunto, condizioni psico-patologiche che inibiscano al soggetto questa libertà di scelta. E questo è, naturalmente, il punto sul quale, … su questo punto, naturalmente, i lavori preparatori al codice del ’30 hanno parlato, dicendo, appunto, hanno scritto, dicendo che basta che colui che ha posto in essere l’azione abbia attitudine psicologica di volere perché vi sia l’imputabilità. Si nega il determinismo, si chiede? Guardate che erano interessanti questi lavori, si nega il determinismo si chiedono qua? Sì e no. Questa è la relazione al codice sì, se per determinismo dell’azione umana si intende quello fisico, meccanico e fisiologico giacchè la volontà umana non si trova di fronte alla causalità come il grave di fronte alle legge di gravità; no se per determinismo si intende il determinismo psicologico. Non si può concepire una volontà senza causa, una volontà senza motivi, una volontà come un fiat che nasca dal nulla, come mero arbitrium indifferentiae. Beh, insomma, è interessante nel senso che, evidentemente, è una posizione, diciamo, di … è il raggiungimento di un postulato … si è deciso così ed è giusto, quindi, questo altrimenti non ci sarebbe, evidentemente, la regola. Ultima … vado avanti naturalmente in questa, diciamo, cornice, raccontandovi che, dicendovi che questa infermità ha subito naturalmente negli ultimi anni … questo concetto di infermità, un forte scossone, perché si è deciso … si è deciso, si è sempre più, anzi, diciamo così, che la crisi del concetto di imputabilità, perché diciamolo, il concetto di imputabilità è un concetto, diciamo, dibattuto, dibattuto, perché è soggetto, comunque, a diverse o meglio … le perizie, la valutazione delle peri … intanto la perizia è rimessa a un perito che ha, magari, segue una scuola o, comunque, che ha … ha un grande ambito di discrezionalità nel … assoluto ambito di discrezionalità nel dire se una persona è, se l’autore di reato era capace di intendere e di volere al momento in cui lo ha commesso … ecco, naturalmente, questa, diciamo, indefinitezza progressiva dei concetti di malattia mentale, quindi, questa crisi, diciamo così, chiamiamola crisi della psichiatria si è riverberata anche sul concetto di imputabilità e, quindi, sulla difficoltà di trovare, diciamo, del … dei parametri uniformi nel decidere. Molto … questa … questa … questa situazione è diventata, diciamo, criticissima con la sentenza delle Sezioni Unite, la sentenza del 2005, numero 9163, se non ricordo male, sentenza – adesso ve la dico subito, questa è una sentenza che, probabilmente, tutti voi o chi di voi si occupa, naturalmente, di diritto penale conosce – perché in sé, diciamo, non ha niente di innovativo rispetto a un orientamento della Suprema Corte 4 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi che si era andato sempre più consolidando, ma, naturalmente, il fatto che questo orientamento abbia, diciamo, sia stato … ecco è la sentenza 9163 delle Sezioni Unite del 25 gennaio … 8 marzo 2005, la sentenza delle Sezioni Unite ha recepito, appunto, un, diciamo, un orientamento che era diventato quasi paritetico all’altro, l’altro era quello per cui diceva le malattie devono, anche se non sono inquadrate in, diciamo, in un elenco, in una precisa nosografia, purchè abbiano carattere di malattia solo quelle … le infermità che abbiano carattere di malattia possono rilevare per escludere l’imputabilità. L’altro orientamento era quello che progressivamente si stava aprendo verso anche anomalie del carattere, degenerazioni di vario tipo, psicopatie che diceva che purchè tali, evidentemente, da incidere sulla condotta, queste, diciamo, non malattie, ma questi, diciamo, attitudini – adesso non è questo il termine, lo uso io, attitudini avente valore … avente … se hanno valore di malattia, ecco che incidono sull’imputabilità. La cosa fondamentale, appunto, è che la sentenza delle Sezioni Unite ha recepito, quindi, nulla di nuovo nel senso che anche nel … è un assemblaggio, tra l’altro, sia di sentenze di quest’orientamento più aperto sia di una dottrina sicuramente più, come dire, progressista, più … più … più attuale in tema di imputabilità, quindi, ha fatto questo collage, questo assemblaggio di cose ed è venuta fuori una sentenza che, in realtà, naturalmente, statuisce il principio di diritto; il principio di diritto, in realtà, a ben guardare, che viene stabilito dalle Sezioni Unite è lo stesso che è contenuto nell’attenta lettura degli articoli 88 e 89 del codice penale, perché il principio di diritto è quello che … allora, il princi … il dato di fatto è che disturbi di personalità … allora, quindi, non le malattie, non le cosiddette, quelle che noi conoscevamo come malattie, non infermità fisiche, ma … qualcosa di più - poi ci dirà su questo meglio il dottor Pettorossi - qualcosa di più, naturalmente, dei tratti di personalità, quindi i disturbi di personalità, se gravi e aven … se … se sono sta … se … se gravi e se hanno avuto, come dire, questo è il punto focale di questo principio, un’incidenza … una netta incidenza causale, quindi se il nesso eziologico tra il disturbo e il fatto è evidente e chiarissimo ed è forte, ecco, questo disturbo, questo disturbo di personalità vale ad escludere l’imputabilità o a diminuirla. Quindi, si è, diciamo, statuito, le Sezioni Unite hanno statuito che, anche i disturbi di personalità, se gravi e se, soprattutto, legati da nesso eziologico all’evento, quindi, se sono la causa dell’evento, la causa dell’azione, quindi, dell’evento, ecco, hanno … hanno valore di malattia e integrano il concetto di infermità. Allora, voi capite che questi disturbi di personalità … allora da un lato, dicevo, due cose: questo, questo fondamentale riferimento al nesso eziologico … sul nesso eziologico si gioca la partita dell’imputabilità, oggi; solo sul nesso eziologico, perché non ci sono, come ho 5 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi detto, definizioni, c’è soltanto l’accertamento di questo nesso eziologico, quindi, c’è che, da un lato, vuol dire che l’accertamento è fatto sul singolo caso, sul singolo soggetto, quindi, questo dà … dà … in un certo senso anche, come dire, non dà un’uniformità, non produce, poi, un’uniformità di decisioni, evidentemente, però è l’unica maniera per superare, naturalmente, il problema della aleatorietà – mi permetto di definirla così – di questi disturbi, della rilevanza di questi disturbi, perché voi capite che, allora, tutto viene fatto rientrare nel novero dei disturbi di personalità, perché ci sono diversi casi su cui dopo che ha parlato il dottor Pettorossi posso anche soffermarmi, che la dicono lunga su come si ampliano le maglie di questi disturbi di personalità, in modo da farvi rientrare quello che, forse, non dovrebbe rientrare, anche perché, voi capite, che qui c’è il tema, quindi, l’aleatorietà dei disturbi di personalità, quindi, questa apertura … questa apertura di maglie che cosa fa? Deve portare per forza di cose a un restringimento, e qual è il restringimento? E’ dato dall’accertamesso … accertamento del nesso eziologico, del nesso causale, quello, soltanto quello che rileva, d’altro canto, come vi dicevo prima, gli articoli 88, 89 sul vizio totale, parziale di mente fanno riferimento a uno stato di mente tale … allora … su quel tale … quel tale … è il nesso eziologico … quel tale è, naturalmente, la locuzione che esprime il nesso eziologico, tale da escludere o diminuire grandemente o far scemare grandemente. Quindi, è su quel tale che è volto l’accertamento del giudice e, naturalmente, in primo luogo del perito investito della questione. Ultimo appunto, prima di passare la parola al dottor Pettorossi, riguarda questo punto, stante l’apertura di questa grandissima, diciamo, maglia dei disturbi di personalità e allora che cosa differenzia – su questo ci può anche rispondere il dottor Pettorossi - i disturbi di personalità? Dagli stati emotivi e passionali di cui all’articolo 90 del codice penale che, come voi sapete, non escludono affatto l’imputabilità – non la escludono e non la diminuiscono, evidentemente – e perché? Ma perché lì ci sono state anche delle scelte, allora qua siamo di fronte, naturalmente, ai diversi obiettivi, chiaramente, l’ordinamento ha una visione, diciamo, general-preventiva non può tollerare che chiunque di noi sia preda di un attacco furibondo di gelosia e poi ammazzi il … il … il … l’oggetto della sua gelosia, quindi, non … evidentemente si è tutti, come dire, sollecitati a … a …a frenare i nostri pur comprensibili istinti di fronte naturalmente ai … ai fatti che li … che li sollecitano. Quindi, il … il punto è che questi, però, stati emotivi e passionali … il discrimine tra stati emotivi e passionali che non rilevano per l’imputabilità e i disturbi di personalità che, invece, rileverebbero è molto … molto, diciamo, difficile, molto sottile da individuare tant’è che uno, penso delle difficoltà maggiori dei periti psichiatri sia proprio quello di 6 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi ritenere che talvolta questi stati emotivi e passionali sono molto più capaci di obnubilare la mente di quanto non sia una psicosi dichiarata. Quindi, come capite, ancora una volta, la palla, diciamo, è in mano all’accertamento del singolo fatto. Quindi, fatte queste premesse su cui, poi, torneremo, dò la parola al dottor Pettorossi, avvisandovi che lui alle cinque va via e che prima, alle cinque, ci interrompiamo perché voi possiate rivolgergli domande, dopodichè riprendiamo i temi in ambito giuridico. Intervento del dottor Pettorossi Buongiorno. L’avvocato Dawan ha già toccato un sacco di punti, ha usato un … tutti i punti, praticamente, usando anche dei termini che rilevano fortemente in quella che, poi, è la mia personale pratica psichiatrica e, comunque, la pratica degli psichiatri. Ha parlato di disturbi, ha parlato di sindromi, ha parlato di malattie, ha parlato di disordini, ha parlato di libero arbitrio, di volontà, di scelta, di determinismo, ha parlato di nesso eziologico e di emotività e di passioni, quindi usando tutta una serie di terminologie che, in psichiatria, hanno un significato ben preciso che noi, psichiatri, medici cerchiamo di portare ad un contesto, come dire, in qualche modo verificabile, dico in qualche modo. Faccio questo preambolo per dire, per dire questo: che ho ritenuto e ritengo che la cosa più utile che io possa fare non sia certo riferirvi di aspetti giuridici della materia di cui io mi occupo, aspetti in cui voi siete sicuramente molto più competenti di me, ma, forse, vi sia più utile il fatto che io ripercorra, in linea generale quelli che sono i fondamenti, i cardini della psichiatria che magari voi conoscete molto meno del diritto, suppongo, e, quindi, … al fine di darvi una … una nozione di base per lo meno di quelli che sono i limiti corretti di utilizzo di queste … di quelle che noi … che sono, come dire, nozioni anche di senso comune; io, da psichiatra rivendico che la sensibilità di conoscenza della persona, qui non parliamo di scienze della materia, parliamo di scienze umane, vedremo che qui sono anche … ci sono dei presupposti filosofici, fondamentali riferibili a ciò; quindi, se ci occupiamo delle scienze dello spirito, la liceità di un’interpretazione è, comunque, per tutti e non può essere solo il tecnico che, in qualche modo, assume, come spesso avviene, un … un aspetto oracolare e onnipotente, come … come ho scritto e come vediamo molto semplicemente. Questa è una cosa scorretta dal punto di vista – a mio parere – di … di onestà intellettuale, quindi, sto dicendo che tutti noi abbiamo la possibilità di apprezzare qualche cosa che si apprezza dal comportamento, dall’interazione con la persona, come avviene in psichiatria, e tutti noi abbiamo delle 7 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi reazioni, quindi tutti noi siamo in qualche modo, legittimati. E’ vero quello che vi diceva la dottoressa Dawan sulla … inammissibilità della perizia psicologica. La psicologia è altra cosa e, d’altra parte, io, da non tecnico, mi … ho sempre pensato che la cosa fosse ovvia, nel senso che se deve essere, se esiste un elemento soggettivo del reato, la soggettività, l’apprezza il giudice, è il lavoro suo, è il mestiere suo, quindi, mi sembra abbastanza logico che gli aspetti psicologici, se non sono patologici, debbano rimanere di competenza del … del … del giudice; ovviamente, se qui, poi, entriamo in un campo di patologia, lui si rivolgerà ad un tecnico che, talvolta, sono … sono io. L’aumento … quindi, questa ultima frase mi serve per ricollegarmi alla prima cosa che avevo scritto e che spero si legga, ma sono cose banali, l’aumento – come voi sapete, ma basta vedere, guardare la televisione, con il fiorire di trasmissioni - della richiesta di perizie psichiatriche è molto forte. E’ stato un po’ frenato negli ultimi anni per i piccoli casi, direi, probabilmente, dagli aspetti economici del … che … che investono la … la giustizia. La complessità dei quesiti diventa sempre più elevata, perché e in questo senso è molto spesso a mio parere non sufficientemente rintuzzata o, comunque, viene accettata da consulenti, e … esiste questo problema di una certa onnipotenza del consulente che … che si sente o viene investito di risposte che sono sicuramente determinanti e, probabilmente, non alla portata di un accertamento di una verità scientifica che è altra dalla verità oggettiva e che, come voi mi insegnate, è altra dalla verità processuale. Di fatto, i problemi di formazione dei periti esistono e, certamente, riguardano la formazio … la richie … la … la … la … l’arrivo … ad una serie di standard minimali di … metodologici, scientifici e metodologici, che oggi sono poco rispettati, ma questo è un problema generale della psichiatria, non è un problema della psichiatria applicata in ambito forense. La dottoressa Dawan ha prima usato, sostituendoli un pochettino, ma questo è lecito, una serie di termini che sono quelli di sindromi, disturbi e disordini. Chiarisco già una … un atto … una … una … una precisazione fondamentale. Sindrome è un termine che è stato coniato da un tale Sidenan, un famoso neurologo, quello della corea di sidenan, magari, qualcuno … sono malattie neurologiche per i medici molto, molto … come dire, auliche, uno dei grandi neurologi del 1600 che coniò il termine sindrome da syn-dromos, dall’andare insieme, come aggregato di segni e di sintomi, dove i segni sono qualche cosa di oggettivo e i sintomi sono le cose … quanto riferito soggettivamente, quindi il segno è, un segno particolare, ti tocco e fa male lì, in medicina il sintomo è il dolore, la febbre, l’aggregazione, l’aggregazione di segni e sintomi determina una sindrome che è cosa diversa dalla malattia, perché la malattia è un quid, è un’entità che, a parte le concezioni medico- 8 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi legali, ma riconosce una sua eziopatogenesi, quindi, conosce un’origine, una patogenesi, un meccanismo di svolgimento e di instaurazione ed un quadro clinico, la sindrome, no. E’ una sindrome l’AIDS, di cui non abbiamo ancora certezza, è una sindrome l’influenza, perchè multiforme, le sindromi sono qualcosa di impalpabile. Bene in medicina, in alcuni casi, si è arrivati … in alcune branche, come dire, in alcune aree si è arrivati alla conoscenza della causa e della modalità di sviluppo della malattia e, quindi, si conosce la eziopatogenesi del diabete, tanto per dire, non si conosce, invece, la eziopatogenesi delle malattie mentali le quali sono sindromi, sono artificiose, aggregazioni di segni e di sintomi che noi cataloghiamo in qualche modo. Quindi, a differenza di altre branche e insieme ad altre, che sono quelle delle malattie sconosciute, la psichiatria, oggi, è in una fase sindromica dal punto di vista conoscitivo, quindi, la schizofrenia, la depressione, così, sono sindromi, vuol dire che noi, di fatto, non conosciamo la vera natura, la vera origine, la vera natura dei meccanismi che, poi, portano al … allo sviluppo di questa malattia. La dottoressa ha parlato di disordini e di disturbi: questo potrebbe essere un termine, come dire, letterale e confuso, bene, confuso … nel senso non ha … confuso, confondibile. In psichiatria, il termine di disordine o disturbo è un termine sinonimo di malattia, soprattutto, nella nosografia attuale … disorder, disturbo è la traduzione dall’americano disorder che è qualche cosa che in quella che vedremo essere stata l’evoluzione del pensiero psichiatrico ha portato, oggi, a dei sistemi che sono sistemi che cercano di uniformare come dovrebbe essere degli standard minimi in cui si cerca di parlare la stessa lingua. Siccome parliamo di malattie che hanno una componente umana, una componente intersoggettiva, una componente di apprezzabilità su svariati livelli, la babele di … di considerazioni che si possono fare, la babele di … di … di nozioni è enorme e, quindi, i tentativi degli ultimi anni, degli ultimi venti – trenta anni sono quelli di uniformare il linguaggio, il linguaggio psichiatrico e il termine disturbo o disorder che di fatto è sinonimo di malattia o sindrome è … è qualche cosa che negli ultimi sistemi indica l’aspetto funzionale della malattia. Non esiste solo la malattia, tenete presente, non esiste solo la malattia ma questa malattia deve avere dei riflessi funzionali sul funzionamento dell’individuo: funzionamento interpersonale, funzionamento sociale, star bene, stare male. Se così non è, siamo tutti malati o tutti portatori di qualche condizione. Quindi, è un criterio quantitativo, quali-quantitativo che viene e che è necessario, è necessario a fare da spartiacque fra una condizione costituzionale e una condizione di malattia. Questo criterio funzionale è evidentissimo ed è la parte principale del nostro apprezzamento, per lo meno uno dei cardini del nostro apprezzamento, nel caso, ad esempio, dei 9 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi disturbi di personalità dove si tratta di tratti, di modalità di funzionamento dell’individuo che sono presenti in tutti, ma anche le modalità nevrotiche sono presenti in tutti, ma anche le modalità nevrotiche sono presenti in tutti, anche le modalità … quindi, il … il discrimine fra patologia e sanità o non patologia è dato proprio da questa connotazione funzionale dove la malattia arriva a dare una limitazione e questa limitazione va provata. L’avvocato Dawan ci ha detto giustamente è sul danno … è sul nesso eziologico che si discute le perizie. Bene, aggiungo non solo sul nesso eziologico, ma, ancor prima, un altro dei temi … un altro dei temi che voglio sottolineare è la dignità di patologia di quanto noi rileviamo o meglio la dignità patologica dell’accertamento che noi abbiamo … io vengo, oggi, da una perizia psichiatrica che … sto facendo … di parte su un caso dove è indubbia la presenza di condizioni di personalità che hanno … di tipo narcisistico che hanno certamente determinato un … una … una … esplosione emotiva. E’ la classica discriminazione fra stato emotivo e passionale e … e … patologia o incapacità di intendere e di volere parziale o … o totale che sia. Ecco la persona, altra cosa che va sottolineata, in assenza di caratte … di criteri esterni, il fatto che questa persona non abbia una storia psichiatrica, mi rende difficile diagnosticare una … una … disturbo, da un punto di vista strettamente formale, una diagnosi di disturbo io, in una persona che in età pari a quella della dottoressa Dawan, decide di uccidere un collega, non … non … non posso, francamente, o, comunque, posso molto discutere sul fatto che sia ravvisabile un disturbo di personalità, ma semplicemente dei tratti, quindi un … anche questo criterio quantitativo è molto utilizzato. I problemi di chiarezza metodologica sono molti. Ne ho sentito … prima lei ha toccato un altro tema che è quella del determinismo, della scelta; bene, ecco la volontà e, in fondo, la scelta non sono tutto sommato un criterio tecnico. Sono, di fatto, un criterio filosofico. La volontà esiste, come categoria psichiatrica, però il comportamento e la volontà del comportamento e ancora la scelta sono qualcosa di molto … come dire … molto influenzato da una serie di fattori; quindi, non sono considerabili in termini, in termini strettamente, strettamente psichici, essi sono l’epifenomeno, poi, magari, di una serie di funzioni psichiche. Questo mi capite di una serie di disfunzionamenti scusate – psichici e voi capite come l’apprezzamento causale della … degli effetti della malattia sul comportamento che è quello che noi dobbiamo fare retrospettivamente sia difficilissimo, sia difficilissimo, non solo, debba, debba tenere conto di una serie di variabili che sono poi quelle del nesso eziologico e che non sono variabili direttamente connesse alla precisazione, alla catalogazione della malattia che noi abbiamo. Mi spiego meglio. Noi non abbiamo, credo che in altri ordinamenti, in 10 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi altri Paesi ci sia un criterio di tipo eziologico … di tipo nosografico – hai questa malattia, pertanto, sei … non sei imputabile di … di base - qui da noi, no, il concetto è quello del tasso di infermità che è qualche cosa di più esteso e di una relazione causale di questa infermità, ma la relazione causale dove avviene? Avviene all’interno della mente e la conoscenza dell’interno della mente è molto poca scientifica. Appartiene ancora oggi al campo della dinamica e, infatti, in realtà, quando noi cerchiamo poi - e questo non avviene molto spesso nelle perizie - la vera motivazione del comportamento, dobbiamo, di fatto, rifarci a dei concetti di criminodinamica; quindi, di formazione dell’atto e conseguenzialità con quella che è l’eventuale disfunzionalità presente al momento. Cosa difficilissima e cosa che, comunque, sottende delle teorie che, poi, in fondo, sono le teorie psico … psicologiche, sono teorie, comunque, non validate, sono teorie poco … poco scientifiche, psicoanalitiche, perché un conto è l’apprezzamento del comportamento, un conto è l’apprezzamento delle motivazioni singole del comportamento che, spesso, non vengono esplicitate nemmeno nelle relazioni peritali, perché fare una seria analisi psico-crimino-dinamica è, devo dire, estremamente difficile. Mi spiego meglio, forse, ditemi se non avete capito mi fermo: la spiegazione vera per cui il paranoico uccide il persecutore non è poi così facile da dare, cioè è facile dire che è normale che – è l’id quod plerumque accidit - che i paranoici se la prendono con qualcuno e sviluppino una persecutorietà e così. Ma lo spiegare il singolo caso, perché quel singolo paranoico ha deciso di andare a uccidere quello che delirantemente considerava il suo persecutore non è una cosa così semplice e non è una cosa che venga, di fatto, come dovrebbe essere, invece, correntemente fatta nemmeno nelle relazioni peritali, anche dei casi più gravi; nessuno ti spiega perché quel paranoico, che cosa voleva fare quando ha deciso di uccidere quello che riteneva fosse il suo persecutore. Di fatto i criteri … mettere insieme tutti questi criteri è una cosa molto difficile, quindi noi, in qualche modo utilizziamo questa criteriologia che qui vedete, che vi ho messo, che è quella di ordinare, collocare in schemi, cioè, quindi, dare una precisazione nosografica della malattia, incasellarla, incasellarla nelle nevrosi, nelle psicosi - le chiamano così - nei disturbi di personalità e qui esistono dei sistemi, dei libri che ormai stanno sulle tavole di tutti i magistrati, di tutti gli avvocati che sono il DSM quarto che tutti avete sentito nominare, poi vi spiego bene cos’è, che non è un libro di … di psichiatria che è un libro che contiene nelle sue raccomandazioni iniziali la esortazione a non utilizzarlo come un libro di cucina, andando a vedere le varie ricette, per la presenza di questi sintomi. Tenete conto che, poi, ad aggiungere problemi, il dibattito sulla natura, su cosa sia la malattia mentale è 11 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi qualche cosa che oggi è planetario anche nell’ambito psichiatrico, quindi, anche le associazioni mondiali degli … degli … degli psichiatri si interrogano sulla correttezza o meno dell’inserire nel concetto di malattia il concetto di disfunzionalità, mi spie … avete capito cioè il DSM quarto che dice che per essere malattia, ci deve essere un disordine, ci deve essere una serie di sintomi che tu presenti: a, b, c, d e, in più, tutto ciò deve farti funzionare male sul piano della tua efficienza, bene, questo … questa nozione, questo atteggiamento, che è un atteggiamento ideologico è messo in dubbio oggi anno 2010, 2011 dalle stesse associazioni psichia … di psichiatria mondiale che tendono a ipotizzare che si possa anche considerare la malattia come qualcosa di scorporato dal comportamento, cosa che avrebbe se passasse come idea un, a mio parere, un enorme significato in termini legali, non parliamo, addirittura, del significato che potrebbe avere anche in termini civilistici oltrechè penali. Di fatto, però, quello che noi possiamo fare è collocare … collegare lo stato di mente con il … con … e questo è il crite … è un criterio psico-patologico … psico-patologico e il collegamento, ribadisco, dello … stato mentale con il comportamento criminoso è un qualche cosa che attiene a una sfera interpretativa che è ancora molto poco scientifizzabile poi, scientifica, poi il terzo processo è quello di interpretazione medico-legale, quindi della configurazione. Il problema, qui, è … è … è questo. Sono piccoli spunti che ho messo, ma mi spiace farvi perdere del tempo o far perdere del tempo a loro, ma mi servivano, forse, per far memorizzare a voi. Il problema dello stato della psichiatria oltre che quello dell’ essere ancora in una fase sindromica è, oggi, è oggi, quello della soggettività del giudizio. Ancora oggi, la concordanza intorno all’80% è considerata buonissima. Mi spiego meglio andando avanti. Il punto di arrivo oggi è quello della ricerca del gold standard. Il gold standard che è null’altro che un’accezione che si usa in termini … in termini di economia, medica e statistica, che fa riferimento proprio alla riserva aurea di Fort Knox. Il gold standard dell’unità di misura del metro è il metro che è il modello che è tenuto al metro di unità al Museo di Pesi e Misure di Parigi, ce lo insegnano alle scuole medie a tutti. Il riferimento per un esame del sangue per un marker di una malattia … la glicemia nel diabete è uno standard laboratoristico che ci dà il riferimento di quanto zucchero ci sia in una determinata quantità di sangue. Il riferimento della presenza o meno di una schizofrenia è, allo stato attuale, la … accordo fra una serie di clinici che usano un linguaggio condiviso cioè l’interrating. Quindi, noi non abbiamo nessun metro di riferimento, ma l’unico punto di riferimento è la presenza di x psichiatri, i più bravi possibile e che, soprattutto, usino uno standard condiviso cioè chiamino le cose con le stesse parole in tutto il mondo e che siano d’accordo nel dire il signore è 12 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi schizofrenico. Capite l’aleatorietà della materia in sé, che poi aleatorietà non è, perché di fatto, lo psicotico, lo schizofrenico lo riconosciamo tutti, anche senza essere medici. Questo è il punto di arrivo. Allora, io ho pensato di ripercorrere un po’ e, qui, non vorrei diventare pedante, se volete lo faccio sennò salto un po’, quello che è stato … come si è arrivati a questo punto di arrivo - sono le 15 e 48, ce la facciamo – ci siamo arrivati attraverso una mala … una nascita della psichiatria che ripeto è qualche cosa di molto diverso dalla psicologia; la psichiatria è un qualcosa di osservativo come tutte le medicine: la depressione, l’ansia sono presenti fino dai tempi di Ippocrate, il … le descrizioni dell’isteria sono addirittura pare nei papiri egiziani del 4000 avanti Cristo. La medicina greco-romana considerava come … come vesanie le … di tipo naturale le malattie però questa è già una frase di Ippocrate che vi leggo che scriveva: “ Io credo che gran parte dell’arte consista nella capacità di osservare. La dieta, i costumi, l’età del paziente, il suo aspetto, i suoi modi, le sue consuetudini, persino i suoi silenzi, i suoi pensieri, se dorme bene o soffre di insonnia, il contenuto e l’origine dei suoi sogni, è necessario studiare tutti questi segni per analizzare ciò che fanno presagire “. Questo è stato scritto nel quinto secolo avanti Cristo. Capite che questo aspetto di osservazione del malato, ancor prima è una cosa fondamentale: l’osservazione del tutto, della persona, non solo della malattia, ed è un qualche cosa che … che distingue nettamente, distingue nettamente da altre scienze, è quello che ci fa considerare la medicina, in generale, un’arte e non una … e non una … una … una scienza. Il medioevo, il medioevo è … fu connotato sicuramente da questo aspetto meto … da questo aspetto demonologico, meno nei … meno nella parte … meno nell’area araba, però, insomma, ricordiamo il malleus maleficarum e, comunque, una visione umana che … il primo … il primo manicomio pare che sia stato fondato, il primo ospedale psichiatrico, nel 1400 a Valencia. Nel nord dell’Europa, invece, esisteva la nave dei folli, esistevano le streghe ed esisteva il folle visto. Ciò che conta, dove avviene il vero passaggio è nell’età dei lumi, nel 1700. La psicologia, che è cosa diversa dalla psichiatria ha una data d’inizio che è il 17 settembre 1775 data in cui l’ip … l’ipnotista o meglio il magnetista Franz Anton Messner venne chiamato da Massimiliano di Baviera a … bloccare un fenomeno in enorme … in enorme aumento che era quello degli esorcismi, esorcismi pubblici di … di piazza, compiuti da … da un frate che si chiamava Anton Gassner e che richiamavano in Baviera folle enormi che si ritenevano che si vedevano guarite dai tremori, da queste situazioni. Ma Messner replica, è in grado di sbugiardare questo … sbugiardare, ma non con … insomma sbugiardare o, comunque, di replicare quello che l’esorcista Gassner che preoccupava 13 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi la Chiesa faceva e di replicarlo, di farlo lui stesso. Da qui nasce una concezione che, poi, lo fece paragonare a Cristoforo Colombo cioè a qualcuno che ha trovato la strada o, meglio, ha cercato la strada, ma non ha … non è arrivato … ha trovato, forse, anche la strada ma non è arrivato proprio al punto preciso dove doveva … doveva arrivare. Il … siamo nei periodi, nei tempi di Mozart, di Franklin, Benjamin Franklin, dello studio del magnetismo. L’ipotesi di Messner … parlo di Mozart, perché lui divenne, poi, una grande personalità in … in Francia, all’estero … poi, arriva la Rivoluzione Francese, siamo negli anni vicini alla Rivoluzione Francese, lui divenne una grande personalità, andava a suonare … dove si suonava l’armonica ad acqua in casa Mozart e lui partorì l’idea che potesse esserci un … che quello che faceva questo esorcista non fosse qualche cosa concettualmente fatto in nome di Dio. L’esorcismo così funzionava: sostanzialmente, la persona si metteva di fronte agli esorcizzandi, agli indemoniati e, in nome e per conto di Dio, praticava una serie di procedure, evidentemente, suggestive le quali, poi, determinavano una catarsi, una abrazione e la guarigione da queste … ma era tutto fatto in nome di Dio. Lui contesta questo e dimostra di essere capace lui stesso, pur non facendo nulla in nome di Dio, ma di essere capace solo perchè sarebbe in grado di manipolare quello che era un fluido magnetico esistente. Ripeto, siamo negli anni della scoperta del magnetismo, di Benjamin Franklin che faceva gli esperimenti con gli aquiloni e i fulmini; quindi, il magnetismo animale, questo qualche cosa di modificabile che stra … tra una persona e l’altra; paragonato a … a Cristoforo Colombo che sbagliò, non arrivò alle Indie, ma arrivò all’America, ma fece la grande scoperta, la scoperta di un qualche cosa di modificabile, la scoperta della relazione interumana, della possibilità che poi verrà evoluta, il transfert, la relazione dell’inconscio, la possibilità terapeutica del rapporto interumano. Questa è la psicologia, nasce nel 1775. La psichiatria si muove su altre strade, frenologia e vedremo come oggi le cose siano ancora molto in voga; Gall, l’attribuzione a determinate aree cerebrali di … di funzione. La fotografia qui è venuta, è venuta piuttosto male. La Rivoluzione Francese con la … con la … il gesto liberatore di Philippe Pinell che negli anni proprio della Rivoluzione Francese libera i … i malati di mente, i cosiddetti alienati e introduce una visione umana e di considerazione patologica piuttosto che di quella che era cosiddetta prima, la cosiddetta follia morale. Al di là dell’aspetto, come dire, oblativo e di … di ausilio, il gesto fondamentale di … del … del … di questo grande psichiatra francese … del … dei tempi della Rivoluzione Francese è proprio quello di concepire la … il distacco della malattia dalla … senso morale e, quindi, il dare autonomia di … e dignità di malattia a qualche cosa che, invece, non era considerata tale, ma era considerata un 14 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi turbamento di valori morali. Fu lui, come… - ve lo dò come nozione - l’inventore della camisole cioè della camicia di forza … fece commissionare ad un sarto francese … parliamo del 1700 dei tempi della Rivoluzione Francese, 1791, proprio … molti dei malati furono, poi, decapitati nel corso della rivoluzione, perché considerati cittadini nemici della rivoluzione, però fu lui a confezionare da un sarto questa camisole che fu un grandi … la camicia di forza, che fu un grandissimo salto di umanità e di possibilità di cura, rispetto alle catene dove letteralmente, i malati erano tenuti … tenuti prima, li liberò. E alcuni paradigmi molto importanti e, poi, non vi tedio più, smetto, però sono cose importanti. Nel 1822, tanti anni fa, un medico, anche qua francese, Bailè scopre che cosa? Scopre che la sifilide quate … la sifilide quaternaria, che dava dei problemi psichiatrici … in …in fasi molto avanzate era caratterizzata da lesioni cerebrali. Questo è il paradigma biologico, biologico della malattia mentale che impronterà per 200-300 anni, ancora adesso … 1800, non siamo ancora a 300 … che per secoli … cioè la ricerca di una causa organica della malattia mentale. Tutto parte da qui: dalla scoperta che la sifilide di quarto stadio che dava dei problemi mentali di psicosi, depressione di … era collegata alla presenza di … di … di sin … di … di … di lesioni anatomopatologiche nel cervello e questo è il paradigma e poi i grandi psichiatri Crepeline, Bleuler, di cui qualche cosa vi leggerò. Nel 1952, recentemente, studiando la cloroformazina, cioè studiando gli antistaminici Laborit, Henry Laborit si accorge che questo antistaminico ha degli effetti sedativi sulle psicosi e, quindi, sintetizza la clor … la cloroformazina e apre la strada alla era della psicofarmacologia, della psicofarmacologia moderna, sono degli anni ’60, sono gli anni ’55, ’58 gli studi dei primi antidepressivi anche questi scoperti per quel fenomeno che si chiama, sapete, serendipità, cioè causalità fortunata, cercando intorno a una cosa e studiando gli anti … sono stati scoperti studiando gli anti … gli antitubercolari, si vede che l’antitubercolare dava una elevazione del tono dell’umore; quindi, da lì ’55, ‘56 sono stati scoperti gli antidepressivi, prima gli antidepressivi, negli anni ’60 le benzodiazepine, il Tavor eccetera eccetera: farmaci recenti, parliamo di trenta, quaranta anni fa; oggi c’è stata poi, naturalmente, una grande evoluzione e, devo dire, è una cosa che mi ha sempre stupito ed è una cosa che ha anche una sua rilevanza, noi psichiatri, in fondo, di nuovo abbiamo detto molto poco, stiamo ancora a parlare nei termini già coniati da … da o utilizzati da … da Freud nel 1900, quello che veramente è andato molto avanti è il … è il … è la parte biologicofarmacologica. Vado avanti. Allora, perché vi sto dicendo tutto questo? Per dirvi, per cercare di chiarirvi che cosa sia la psico … la psichiatria oggi, per arrivare, poi, a quello che è il tentativo di … uniformazione scientifica che possa essere condiviso e 15 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi sul quale, poi, si possa discutere per applicare o per utilizzare termini che non sono così scientifici e così condivisi ai fini giuridici. Alcuni problemi, ma io credo che non … non avremo troppo … non avremo troppo tempo, però alcuni problemi sono questi: la possibilità o meno, secondo quello che abbiamo detto … qui è un atto filosofico, secondo le scienze della natura di arrivare a una conoscenza di un nesso di causalità: uno dei grandi problemi di impossibilità di coniugazione fra il diritto e la psichiatria è che la conoscenza dell’esperienza psichica non segue le leggi della causalità naturale. Noi, per conoscere le cose, non possiamo limitarci a quello che gli autori fenomenologici tedeschi chiamano il erklaeren cioè il chiarire, ma dobbiamo arrivare al cosiddetto spiegare al verstehen che vuol dire, letteralmente, etimologicamente - non so il tedesco so poche cose - però ver stehen vuol dire stare insieme, è quello che i fenomenologici dicono è lo stare sul medesimo palcoscenico … non possiamo conoscere la psiche e le emozioni di una persona attraverso i numeri, è difficile, sapete dare un numero alle vostre emozioni? Sapete spiegare perché oggi vi siete - in termini di causalità - vi siete svegliati di malumore o di cattivo umore o perché vi cambia in cinque minuti o perché siete irritabili? Potremmo dare, cioè sono fatti che noi possiamo … riuscite a comprendere questo … questa possibilità del non poter … del non poter semplicemente spiegare, ma di dover comprendere un qualche cosa che è incomprensibile è diventato il paradigma della malattia psichiatrica nel … verso la metà del ‘900, il cosiddetto paradigma della alienazione, dell’alienazione. L’alienato è colui che ha delle esperienze incomprensibili: se io vi vengo a dire che sono ansioso, voi comprendete quello che vi sto dicendo, perché l’ansia l’avete provata tutti; se io vi vengo a dire che sono depresso, voi comprendete cosa vuol dire essere depressi; se io entro nel vostro studio e dico “buongiorno dottore, ah le hanno messe anche da voi, eh? quelle puttane” e comincio a passarvi sotto, ma parlo di cose che noi vediamo comunemente - scusate se ho detto anche il puttane, ma fa parte del gioco - e comincio a passare la mano sotto e dicono i microfoni, voi cominciate a porre una distanza su questo stare insieme, cominciate a impaurirvi e a vedere che questa esperienza che la persona vi racconta è un qualche cosa di poco comprensibile, non riuscite a capirlo, non è l’ansia che uno vi dice, non è la depressione, è il delirio è la follia, è la alienazione, è qualche cosa che ci rende, invece, che altri, alieni. Cargnello, un grande fenomenologo italiano, uno dei pochi, ha scritto un libro che si chiama “Alterità e alienità”: l’alienato è colui che ha dell’esperienze diverse che sono esperienze a noi incomprensibili. Bene, il paradigma dell’incomprensibilità dell’esperienza della follia è diventato proprio il paradigma stesso, sei folle in quanto la tua malattia è 16 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi incomprensibile, la tua esperienza è incomprensibile. Tenete conto – lo vediamo dopo se possiamo arrivarci subito – che le esperienze psicotiche gravi e, qui, parlo certamente di malattia, sono quelle relative a quella che noi chiamiamo depersonalizzazione cioè la perdita della efficienza di una funzione di coscienza che è la funzione di unitarietà. Voi tutti, in questo momento, avete una funzionalità della vostra psiche e della vostra funzione di coscienza, intesa come coscienza dell’io, che vi fa comprendere di essere unici, voi, distinti dagli altri, integrati cioè il vostro pensiero, le vostre emozioni, le vostre … le … le … le vostre emozioni, le vostre percezioni sono tutte della stessa persona, prima cosa. Voi siete gli stessi adesso, un minuto prima e un minuto dopo, quindi c’è un’esperienza di unicità nel tempo; voi avete sempre questa stessa identità: se perdeste questo tipo di facoltà e vi lascio pensare semplicemente alle esperienze che sono state fatte negli anni ’50 con l’LSD, con le … con gli allucinogeni, la perdita di queste … di questa capacità, che è stata chiamata dagli psicopatologi tedeschi, coscienza dell’io cioè coscienza dell’essere unici e sempre uguali e distinti dagli altri, vi porrebbe in un o stato di terrore, letteralmente, di terrore per la perdita dei rapporti di comune senso della realtà, che poi … per la quale voi verreste tran … comunemente trovati come psicotici in fase acuta, in quella che gli autori tedeschi hanno definito wahn stimmung, atmosfera delirante, trovarvi in una situazione in cui non comprendete più chi siete, cosa fate, pensate cosa può essere l’esperienza terrorizzante di una persona che non abbia più questa coscienza di unità, ma che non sia più certo che quello che sente o quello che vede è suo o che quello che tocca, il suo braccio è il suo. La prima esperienza, che è una esperienza di perplessità e di paura, normalmente porta a dei comportamenti del tutto disorganizzati e dissociati; dopo, dopo, probabilmente nel … nel tempo il soggetto si difende e struttura qualche cosa di delirante. È il Signore o è il Vaticano che mi … che mi comanda con i raggi. Questo è probabilmente un fatto secondario e interpretabile e anche, come dire, ricostruibile, ma quello che non è ricostruibile, perché non è partecipabile, è questo tipo di esperienza che è l’esperienza che viene descritta dalla follia e che noi non possiamo, comunque, comprendere, ma rimane alienata. Allora su queste cose si muove l’apprezzamento psichiatrico. Apprezzamento psichiatrico si chiama si … si muove sulla … sulla … sull’aspetto io qua ho messo alcune foto, ma sono velocissimo - però per chiarirvi io, in questo momento, concedetemi quella che può sembrare un po’ … una velleità letteraria, ma … la donna la … L’atelier di Vermeer e il contrasto fra Il carnevale e la quaresima di Bruegel. Li ho messi, li metto per evocare che cosa? Per evocare l’importanza dell’aspetto. L’aspetto è uno dei primi elementi. Adesso vi sto, vi voglio descrivere 17 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi rapidamente …rapidamente che cosa fa uno psichiatra, quali sono gli elementi di cui tiene conto. Prima cosa, l’aspetto. L’aspetto è certamente, l’aspetto il … il … l’abbigliamento è un segno di adeguatezza sociale, indubbiamente, ma dall’aspetto sono state anche – voi avete sentito tutti parlare delle teorie … delle teorie … della … della … di … di Kretschmer costituzionalistiche cioè della connessione tra un certo habitus, una certa morfologia del corpo e una struttura psichica il tipo pic nic o il tipo leptosomico, il tipo atletico. Quindi, si è tentato con mo … si è tentato di fare delle correlazioni fra quello che è l’aspetto esteriore e la struttura della persona. In qualche modo, qualcosa forse è vero, certo è che, comunque, l’aspetto è una cosa da considerare ed è molto spesso legata a un nostro habitus comportamentale. Vi leggo solo questo – fatemelo leggere - è il pezzo d’inizio di Koerperbau und Character che è Corporatura e carattere Kretschmer … 1670 … no … sì … 1921 scritto … 1921 pubblicato, ma è anteriore: “ Il diavolo del volgo è generalmente una figura macilenta, con una barba a punta sul mento, mentre i diavoli grassi hanno una punta di stupidità bonacciona. La vecchia strega ha un viso adunco d’uccello, l’intrigante ha la gobba e tossicchia. Dove l’ambiente è gaio e grossolano, là compare il grasso cavaliere Falstaff col naso grosso e la testa calva, lucente. La donna del popolo dotata di notevole buon senso appare tarchiata e tonda con le braccia puntate sui fianchi. I santi sono slanciati, con gli arti allungati, trasparenti, pallidi, gotici. In breve, la virtù e il diavolo devono avere il naso a punta, il buonumore, il naso grosso. Questo era un … il … il pezzo d’inizio, la parte, la frase d’inizio di … di questo libro che tentò di correlare la corporatura e il carattere. Devo dire che la cosa mi fa, mi ha sempre fatto riflettere … sono anni … io, già anni fa ho pensato che sarebbe interessante vedere quanto in una giuria popolare, comunque, il giudice, quanto di preconcetto e di, come dire, lombrosiano, mettiamolo così, ci sia nella valutazione di un … di un… di un reo. Però, queste sono, sono, come dire, teorie che non hanno retto al controllo, certamente. Altro è la mimica. La mimica è l’altra grande cosa che noi andiamo a vedere in una persona, perché è la prima parte di espressione che noi vediamo, quindi, di comunicazione del mondo interno che noi abbiamo, poi, mi fermo qua, ma vi faccio … vi faccio vedere queste quattro fotografie. Avreste qualche commento da fare, cosa sapreste dire su queste … su queste fotografie? Eh? Sono tutti allegri – scusate, queste cose ve le faccio dire perché per … ve le faccio vedere, perché, poi, così voi toccate con mano quella che è la materia psichiatrica e, quindi anche la sua impalpabilità e capite meglio quale sia la difficoltà … questi sono i presupposti su cui non ci si può non fondare. Non sappiamo dire molto. Questo è un libro che ho tratto da un libro di psicopatologia di Eugen Bleuler, quindi uno dei grandi psichiatrici, vi 18 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi leggo cosa ha scritto lui: “ Espressione mimica di quattro malati di schizofrenia: in tutti i quattro casi l’espressione è inadeguata rispetto alla situazione cioè trovarsi di fronte all’obiettivo del fotografo. Si era spiegato ai malati che la fotografia non era che una abituale misura medica ed essa fu scattata nel corso di uno dei tanti, normali colloqui. Espressione adeguata sarebbe stata l’indifferenza, forse, anche una lieve aria di sfida o una cordialità ancor più accentuata. In luogo di quest’ultima, la prima paziente atteggia il volto a gaia furbizia, la seconda mette fuori un’espressione fra lo sdolcinato e l’erotico, il terzo paziente esprime animosità e la diffidenza di chi sta in agguato; nel quarto, il volto è scomposto da una smorfia difficilmente comprensibile e che al massimo fa pensare al contrasto in sé stessa di una persona cui il dolore alteri i tratti del viso. Relativamente alla situazione si tratta di una paramenia. L’espressione di malato appare inoltre innaturale, stravagante ed affettata”. Tenete conto che qui, io già noto, conoscendo, che lui utilizza mettere fuori che è l’esprimere – ex primere - cioè nel buttar fuori quello che noi abbiamo. L’affettazione che è l’afficere, l’attaccare qualche cosa cioè, quindi, l’attribuirci virtù non nostre. L’espressione dei malati appare, inoltre, innaturale, stravagante ed affettata. ”Essa rende difficile il consentire”, è la smorfia, la smorfia del pagliaccio che all’inizio, in qualche modo, ci fa ridere sia da bambini che da adulti, ma, poi, alla lunga, ci allontana, diventa qualcosa di sgradevole impedisce la relazione. “Essa rende difficile consentire con i malati e prenderli sul serio, immedesimandosi nella loro situazione. Il rapporto affettivo ne viene pressochè impedito. Nella figura 3 non manca inoltre di colpire il fatto che ad esprimere la tesa ed insidiosa diffidenza siano gli occhi soltanto e le zone mediane della fronte, mentre le restanti parti del volto sono inespressive. E questo se voi coprite con un … e questo è un caso di palese mancanza di unitarietà dell’espressione; se si coprono gli occhi e le parti mediane della fronte non ci si aspetterebbe, poi, quell’espressione ostile che non manca d’inquietare, osservando l’intera immagine. La rigidezza dell’espressione dalle fotografie si può solo indovinare. Essa si fa chiara a una più lunga osservazione dei malati, l’espressione dei quali solo insufficientemente si adegua ai contenuti e motivi del colloquio”. Per carità, io non sarei capace di scrivere cose del genere, però questo vi dà la misura di quanti elementi una persona capace possa trarre da … elementi che, andiamo avanti, ci, comunque, … ho sottolineato questi aspetti l’ex primere, il buttar fuori l’espressione e … il … l’espressione sì … il buttare fuori qualcosa che appartiene al mondo interno di cui … il cui mondo interno sarà, poi, conosciuto attraverso … attraverso la psicanalisi di cui, ovviamente, non ci occupiamo e che è una facoltà l’espressione - che ha semplicemente, questa è la Sibilla – Sibilla Delfica della 19 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi Cappella Sistina, ha qualche cosa che è un presupposto, è il presupposto di sincerità. L’espressione è qualcosa che dov … ha una sua necessità di … non affettazione, di non perdita di sincerità, dove la perdita della sincerità, l’affettazione ci fa proprio, ci rende impossibile lo stare in quello che già Eraclito chiamava l’idios, il koinos kosmos - il mondo di tutti coloro che sono svegli, che è fatto dagli altri, rispetto al mondo, all’idios kosmos che è il mondo dei dormenti, il mondo del sogno, dove è un altro e dove gli altri non ci sono. Quello che conta di fatto è la patologia dell’espressione non è solo la patologia della mimica, è la patologia della capacità di esprimere. L’affettazione e … e il manierismo, dopo, sono una delle chine discendenti verso la follia … voi tutti sapete … l’avete visto, magari, qualche psicotico ammanierato che fa dei gesti ridondanti, così, … bene … su tre forme di esistenza mancata dove proprio la descrizione in termini di maggior gravità di canale da una china di una normale possibilità di sincerità delle nostre facoltà espressive – ci permettono di consentire cioè di comunicarci emotivamente le stesse cose viene, poi, persa quando noi diventiamo affettati, vogliamo afficere, attaccare delle virtù e, quindi, diventiamo ridondanti, fino a diventare ammanierati, dove il manierismo è una delle bizzarrie che noi vediamo fare dagli psicotici, la coscienza, le altre funzioni, il pensiero, il linguaggio, la memoria, l’attenzione. Qui, scusatemi, permettetemi, l’ho lasciato lo stesso – Amore e Psiche - … io ho scritto un libro di psichiatria – in questo mi faccio un po’ di pubblicità così facendo, a parte che … nel mio libro ero andato, per questioni di diritti, e questa l’ho scannerizzata adesso, proprio ieri sera, le ho ritirate fuori dalle mie bozze del libro, in pdf e ho scoperto che l’editore a fronte del fatto che gli avessi mandato, andando personalmente da lui, a farmi una fotografia di Amore e Psiche, invece l’ha sostituita con una foto che non si vede nel libro vero, ma evidentemente, hanno mascherato questa cosa qua … Comunque, l’affettività … avevo messo anche questa che sono i Giardini del Beabourg di … di … Niki … di Niki de Saint Phalle. Allora la … l’affettività, l’affettività che cos’è? L’affe … poi torniamo a cose tecniche, però, tanto per essere chiari … l’affettività è la parte noetica, è un … è un qualche cosa di non … di non obiettivabile secondo dei cri … secondo criteri scientifici. L’affettività è la timo psiche è la parte timica è … è il … lo ziumos … è il fumus latino- a differenza della parte noetica … Zeus tiene Odisseo nella sua mente sa che cosa fa è la logica, ma Achille combatte preso dal fumus, quindi, i sentimenti, le emozioni, gli affetti tutta la parte che noi descriviamo timica non è certamente un’area conoscibile attraverso una metodologia che è quella appartenente alle scienze della natura, attraverso … che è quella del … del … propria dello studio del corpo anatomopatologico, ma deve essere fatta attraverso 20 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi l’interazione. Tutte queste poche cose, ve le ho dette non per … ve le ho dette per farvi capire, intuire quanto, poi, sia difficile, poi, standardizzare tutto ciò e quanto, qui … e quanto quindi la psichiatria oggi risente di questa nuova necessità che è quella di parlare un linguaggio condiviso e di trovare una … e di trovare una … una … uniformità di giudizio che costituisce proprio lo standard. A questa, in ragione di questa, sono nati questi cosiddetti sistemi nosografici che voi oggi vi trovate rovesciati sugli … su … su … su … sui tavoli e quasi tutti, giustamente, secondo me, devono fare riferimento per le loro diagnosi che sono, poi, il presupposto di quello che vedremo essere la natura … la natura patologica dell’eventuale comportamento e, quindi, del … di quel quid che, una volta che c’è stato il comportamento, potrebbe riportarci ad una … scelta … ad un’impossibilità di scelta in termini di comportamento libero. Di fatto, sono sistemi nosografici che conos … che con … contemplano una serie di criteri, di dati dei sintomi che, poi, vengono catalogati veramente con un libro e, se, nel caso si risponda a questi si può, ragionevolmente … ragionevolmente … operare una diagnosi. Tenete conto che questi sono elementi statistici, non sono elementi clinici, non sono sistemi clinici. Nel … siamo nel 2000, l’ultimo, il DSM quarto è del 2004 tra l’altro lì forse è sbagliato. I disturbi di personalità sono nati nel 1987; il DSM è un sistema americano, vige in America e nelle parti, come dire, culturalmente sottoposte alla … alla … all’oggettivo strapotere della … della cultura oggi anglosassone e nord-americana, tra cui l’Italia e il … l’OMS, il sud del mondo tendono a utilizzare di più il sistema dell’OMS nosografici che si chiama ICD- 10. In America stessa tutto iniziò nel … fin dalla guerra del ’18, e, poi, del ’52 con dei manualetti di patologie ad uso militare, statistico, proprio per catalogare le patologie dei militari, che, poi, risentono, anni dopo anni, della cultura dominante, quindi della psicoanalisi fino al 1970 circa e, partire dal 1980, di una … di una visione che è quella, oggi, di tipo cognitivo, di tipo … scientifi … scientifico o di tipo, se vogliamo ateoretico cioè il tentativo è questo: vogliamo liberarci di un eccessiva teoriti … teoriticità o dell’eccessivo riferimento a modelli teorici e, quindi, cercando semplicemente di descriverli, dire i comportamenti sono questi e basta. E qui siamo arrivati al 2000. Per quanto riguarda l’ICD, l’ICD è molto più giovane: è nata nel ’90, utilizzata dal ’43, è alla decima edizione, è un tentativo di classificazione ragionata. Iniziata con la lista delle cause di morte, dall’Istituto Statistico nel 1893; nel ’48, poi, sono state incluse le cause di morbosità e quelli sono i sistemi statistici perché c’è la necessità di … A questi oggi ci si riferisce. Le … non vado oltre su … non vado oltre su ciò. I tentativi odierni sono quelli di cercare di parlare un … un … un linguaggio condiviso, utilizzando sistemi che dovrebbero 21 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi essere, dovrebbero prescindere dalle teorie, ma così non è, perché se voi leggete i criteri, i criteri diagnostici della schizofrenia dell’anno 2000, essi sono ancora criteri che riportano a quanto vi ho detto prima, la psicopatologia classica, a Bleuer a Crepeline, alle voci, al delirio, alle allucinazioni e, quindi, di fatto non siamo andati avanti nella sostanza, siamo andati avanti calati nel tentativo di parlare, indubbiamente, lo stesso. Con una grande eccezione è quella che oggi si sta manifestando, a mio parere, questo è il mio modesto parere, con una sorta di nuova frenologia. Ringrazio chi ha messo - spero non ci fossero dei diritti, questo su un blog da cui … da cui l’ho scaricato - questa nuova frenologia è molto collegata a questa idea scientista e onnipotente delle neuroscienze. E questo mi ricollega a quello che ha detto la dottoressa Dawan, poco prima: la libertà, la libertà di … all’inizio, ormai molto tempo fa. La libertà di scelta, il libero arbitrio, il nesso eziologico, alcune teorie attuali, assolutamente non comprovate e, a mio parere non ammissibili in una sede giuridica, tentano di accreditare alcune con … condotte, sono attente ad accreditare l’idea che esista un determinismo fra disfunzionalità, in realtà, poi, nessuno lo vuole dire però, di fatto, inducono questa idea di una sorta di parallelismo – non posso dire determinismo, perché nessuno lo ammetterebbe - tra una disfunzione di determinate aree cerebrali, con funzionamenti rilevabili alla ta … , alla risonanza magnetica funzionale e, addirittura, con la biochimica … modificazioni … e i comportamenti di tipo aggressivo. Voi tutti conoscete … tutto … ci arrivo dopo … tutto questo nasce da… anche qui da osservazioni del 1878 dell’effetto sulla dis … questa … questa foto raccapricciante è relativa a Phineas Gage che era un ferroviere il quale lavorava mettendo questi grossi … lavorava abbattendo e chiudendo le traversine e i buchi per le traversine , credo, fossero fatti con della polvere da mina, insomma, battendo su questa cosa gli esplose questa grossa asta di ferro puntuta, questa asta di ferro gli entrò dalla … dalla mandibola, dalla mascella, anzi la mandibola … dalla mascella e gli uscì dal cranio attraverso, attraverso, attraverso l’occhio. Lui non morì e ebbe, però, delle modificazioni comportamentali che furono osservate e da persona di chiesa, persona morigerata, persona capace, divenne veramente quello che, oggi, chiamiamo il frontalizzato, cioè la persona affetta dalla disinibizione, dall’aggressività, una modificazione comportamentale che oggi è ben nota, è caratteristica delle sindromi frontali e che è caratterizzata, è sostanzialmente caratterizzata da … da perdita di inibi … delle inibizioni e dalla liberazione della … e dalla perdita delle capacità di pianificazione che sembrano essere proprie della corteccia orbito-frontale, cioè di quella parte corticale che era stata lesa da questa persona rimasta viva. Da queste annotazioni che sono certamente vere, si arriva a 22 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi situazioni come quelle odierne che sono, quelle attuali, che sono quelle della famosa sentenza - non ce l’ho qui, se volete ve la dico – sentenza secondo la quale un reo è stato riconosciuto parzialmente capace, parzialmente capace, in quanto aveva un poliformismo genetico che sarebbe tale da condurre in condizioni di stress ad una particolare vulnerabilità, una particolare possibilità o suscettibilità di comportamenti aggressivi, cosa che in effetti si è visto; si è studiato che ci sono delle persone che hanno delle alterazioni genetiche cerebrali che fanno sì che determinati enzimi funzionino di meno. Questi enzimi sono connessi al funzionamento di neuromediatori il cui aumento o meno determina certamente una maggiore irritabilità. Queste persone, studi sono stati fatti su una famiglia olandese di caratteriali gravi che imputati di arson, di incendio, omicidio 4 o 5, tutti uguali e avevano tutti uguali questo polimorfismo genetico. Allora, adesso del tutto recentemente siete a conoscenza di questa sentenza? No? Ha fatto scalpore, vi dico adesso, vi dico qual è il caso; il … questo … il … tentativo oggi, è stato, è quello di accreditare come elementi, come elementi deterministici, biologici la presenza di questo che si chiama, che è stato chiamato warrior gene, gene del guerriero, andate a vedere su internet warrior gene e trovate tutto, non c’è nemmeno bisogno di trovare pubblicazioni scientifiche. La sentenza è una sentenza abbastanza famosa di un caso, di un caso di… del 1993 la sentenza di primo grado è di Udine, no? o di Venezia?, di Udine o di Venezia. Il marocchino aveva ucciso … l’algerino, nel marzo 2003 aveva ucciso a Udine un colombiano perché l’aveva deriso in pubblico, è stato condannato a nove anni e due mesi, la corte d’Assise d’Appello – no, la sentenza è di Trieste, scusate, avete ragione, è la famosa sentenza di Trieste, anche questa la trovate se andate a vedere – nel 2009 la Corte d’Assise d’Appello di Trieste gli ha riconosciuto uno sconto di pena in quanto ritenuto vulnerabile geneticamente. Il tutto è stato fatto nel giudizio di primo grado, poi non è cambiato molto, perché da nove anni gliene hanno dati otto. Questo ha dato, ha avuto una risonanza mondiale, addirittura è stata pubblicata su Nature le critiche, questo naturalmente geneticamente le critiche contro i tecnici, periti di questa sentenza, dove grandi genetisti hanno detto anch’io ho il gene del guerriero, ma non ho mai ammazzato nessuno. Loro naturalmente si difendono dicendo noi non abbiamo minimamente voluto attestare una causalità o una consequenzialità di questa presenza ma abbiamo voluto descrivere al giudice con la massima modernità e con il massimo delle metodologie scientifiche oggi possibili quella che era comunque una condizione di vulnerabilità alla luce di nozioni scientifiche abbiamo e che ci dicono che in presenza di determinate alterazioni genetiche, determinati … i soggetti che le possiedono siano più facilmente, se esposti 23 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi a condizioni di disagio e di deprivazione, siano più facilmente titolati a compiere atti anti-giuridici. Lascio a voi ogni tipo di valutazione … di valutazione, non voglio certamente entrare nel merito, vi dico quello che è il mio pensiero, certamente la cosa è suggestiva, bella, anche intelligente, io, forse sarò rigido, non credo che tutto ciò superi quelle che dovrebbero essere i rigidi criteri da utilizzare in ambito penale che in Italia non sono seguiti, ma di fatto sono scientificamente i criteri dober che voi, penso, conoscerete che sono i criteri sulla affidabilità della prova e sulla riconoscibilità della prova scientifica, già dal ‘93 in America dove sono molto, a mio parere, molto avanti, sono già richiesti da tutte le corti, validati, con un sacco di studi statistici dove comunque ti chiedono quali sono, ti chiedono se il metodo è stato testato, se ci sono le pubblicazioni scientifiche, ti chiedono qual è la percentuale di errore di questo medico ti chiedono fino a che punto è rispettato. Allora la percentuale di errore della diagnosi, sia chiaro, in psichiatria gli studi internazionali vi riporto all’inizio - ci hanno detto che è dell’80% al massimo, l’affidabilità degli psichiatri è molto bassa, negli anni 70 non mi ricordo il nome ma c’è stato un famoso caso di uno studio fatto, uno studio fatto inviando 56 o 62 psichiatri a fingersi schizofrenici in ospedali, mimando una situazione schizofrenica. Sono andati, hanno mimato questa sintomatologia, dopo essere stati visti nei pronti soccorso, hanno dichiarato di essere psichiatri, che era uno scherzo. Hanno avuto mi pare in 45 su 52 un ricovero medio di un 30 giorni, un mese. Quindi la capacità clinica degli psichiatri di discriminare è dimostratamente piuttosto bassa, cioè le cantonate le prendono parecchie, non è che non vogliono ma la materia è difficile. L’affidabilità della diagnosi è fatta, ripeto dall’interrating, dal parere condiviso e abbiamo visto che Sartorius, che è il presidente dell’Organizzazione Mondiale di Psichiatria, dice che è l’80%. Se in un tribunale ti chiedono fino a che pu … qual è la percentuale di errore di un test quando sentiamo un pò, come dire, stortare le cose, ci dicono che il test di Rosch che è un test proiettivo se fatto con l’esner che è il modo americano oggi, ti predice la possibilità di suicidio. Ma io vado a vedere veramente le tabelle e l’indice di prevedibilità è dello 0,68; 0,68 vuol dire che ci prende due volte su tre; allora, in un ambito di prova scientifica, in un ambito penale, prenderci due volte su tre è più o meno come lanciare la moneta. Prova ne sia che al confronto fatto anche sulla letteratura i test mentali non passano, non passano i criteri dober americani, anche i normali test anche quelli più standardizzati non sono sufficientemente capaci di misurare e replicare questi costrutti che noi vorremmo. Quindi il problema è molto difficile, molto oratorio, noi ci mettiamo, ci muoviamo in quest’ambito che sicuramente è un ambito affascinante, è un ambito che è comunque fondato su 24 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi possibilità interumane di comprensione, perché se no il puro catalogare come in un libro di cucina crea una serie di persone che non possono mai arrivare a niente, però vi segnalo quelli che sono i limiti e sono quelli che sono le difficoltà, le difficoltà, le difficoltà che in realtà oggi sono principalmente appartenenti, a mio parere, alla modalità di divulgazione del pensiero scientifico, cioè ad una certa attitudine scorretta a volere dare un’immagine di sé onnipotente, scientista, fideistica, quando, in realtà, dovremmo essere molto più onesti e chiarire quali sono i limiti a cui noi stessi che non siamo, non siamo oracoli possiamo arrivare. Mi fermo qua, sperando di essere stato utile, grazie. Intervento dell’avv. Dawan Un tema bellissimo che potevamo … che potremo anche sviluppare, che, però, di cui possiamo anche parlare nel prosieguo è quello dei motivi cioè dei motivi che inducono il … il … l’autore di reato al fatto. Quando … siamo fuori della psicopatologia, però, saremmo fuo … però saremmo nel campo, evidentemente, della crimo-dinamica, comunque della psicologia, e che il giudice,poi, diciamo, in qualche modo, anche in tema di motivazione, liquida molto… molto … molto … appunto, in modo liquidatorio, in modo molto sommario, no?, perché … con clausole di stile, perché, in realtà, il parametro è quello dell’articolo 133 del codice penale, quindi, vista la vita antefatta, il comportamento, cioè i motivi che, poi, inducono – però, questo è un tema bellissimo, amplissimo, ma i motivi di una condotta, in realtà, sono spesso, diciamo, trascurati, no? se non vi è … se non vi è , diciamo, quell’elemento, ma d’altro canto, anche questo, forse, è comprensibile. I motivi futili, però, sono – non so se mai tu ti sei trovato di fronte a queste … i motivi futili sono però spesso stati oggetto di … di … di campanello d’allarme da parte di chi si trovava a difendere colui che aveva agito per futili motivi cioè fatti … allora, delitti particolarmente gravi: adesso me ne viene in mente uno di cui, poi, vi parlerò, che era accaduto appunto a Foggia commesso per gioco, quindi, sono tre ragazze, credo due maggiorenni e una minorenne, se non ricordo male, decidono dopo aver tentato … allora due di loro si alleano per far fuori la terza, la minorenne, credo. Tentano di darle un potente pesticida, un veleno per topi, in realtà, le danno un veleno per topi, lei rifiuta, naturalmente, non acconsente a bere, naturalmente, la pozione … velenosa e viene uccisa … simulando loro un’impiccagione da parte di questa ragazza. Mentre avveniva tutto questo, le due ridevano e anche nei giorni precedenti si sono divertite tantissimo nell’organizzare il delitto. Naturalmente sono stati contestati … perché 25 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi l’han fatto? L’han fatto per gioco, l’han fatto per gioco, poi, si è scoperto., l’han fatto veramente per gioco. Gli vengono … vengono loro contestati i motivi futili e, naturalmente, su questi motivi futili cioè sulla futilità in realtà de … di … di questa … di questi … di questo movente, vengono disposte le perizie. Ecco, ma non sempre – adesso, poi, vi dico cosa dirà la Corte d’Assise di Foggia su questo – ma non sempre il motivo fu … risponde dicendo che il motivo futile non è … la futilità del motivo non è di per sé un motivo di … una ragione di … di presunzione di incapacità, può essere una presunzione, anzi, una certezza di immaturità gravissima, evidentemente, ma non di incapacità. Allora, continuiamo un po’ su questa cosa di Foggia, perché, mi sembrava molto interessante … io mi rifaccio al mio libro sull’imputabilità, perché devo naturalmente rivedere cosa avevo scritto di questa vicenda, perché era molto agghiacciante, ma era, comunque, molto bella, perché questa Corte d’Assise, questa sentenza, poi, fu commentata, con un commento molto pesante contro … invece, la Corte d’Assise aveva fatto una sentenza pregevolissima … vi dico, vi leggo, velocemente, quale era stata la vicenda. Appunto, un omicidio premeditato di una ragazza realizzato da due sue amiche. Le complici avevano strangolato la vittima che avevano, all’uopo, invitato a studiare a casa di una delle due. L’omicidio era stato preceduto, come avevo detto, da un tentativo fallito, perché la vittima si era rifiutata di ingerire la bibita col potente pesticida. Una delle due imputate, dopo lo strangolamento, avrebbe persino voluto finire la vittima con un’iniezione letale, ma avrebbe desistito per il contrario avviso dell’altra. Consumato il delitto, le autrici simulavano il suicidio della persona offesa, lasciando sul luogo una lettera d’addio da loro precedentemente redatta. Le indagini, ben presto, venivano a convergere sulle due ragazze, le quali vistesi alle strette decidevano di confessare, sostenendo, però, che erano state costrette ad uccidere l’amica dalle richieste che in tal senso avrebbe fatto il padre di una delle due che compariva, sarebbe comparso, a detta di questa, ripetutamente in sogno alla figlia. E, quindi, il padre la invitava in questi sogni … la figlia a uccidere la terza ragazza, al fine di cementare l’amicizia tra le due e di ottenere disponibilità finanziaria per pagare i debiti da lui contratti in vita – padre defunto, eh? Allora, certamente, la Corte d’Assise di Foggia fa qualcosa di giusto cioè siccome siamo di fronte ad un delitto apparentemente insensato, dispone una perizia collegiale, viene disposta mediante incidente probatorio – voi sapete che queste perizie vengono disposte sempre, quasi sempre in incidente probatorio, perché vengono disposte in indagini preliminari, vengono disposte in indagini preliminari … vengono disposte l’incidente probatorio, perché, evidentemente, lo stato mentale del 26 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi soggetto … del periziando è soggetto a mutare e, quindi, … quindi, ovviamente, vengono fatte, quasi nell’immediatezza del fatto, quando è possibile. Quindi, viene disposta in incidente probatorio e il perito, il collegio peritale conclude per la piena capacità di intendere delle ragazze. Le quali avevano anche simulato - una di loro, quella che parlava ricorrentemente nel sogno - uno stato di malattia mentale – dopo vi dico anche della simulazione sotto questo profilo – comunque, il consulente delle difese, invece, naturalmente, sosteneva l’insanità mentale di entrambe, al momento del fatto, sostenendo che una era affetta da un disturbo delirante con caratteristiche prodromiche di schizofrenia, e l’altra da un disturbo depressivo anacritico, integrante una vera e propria succubanza psicologica nei confronti dell’amica. Si sarebbe trattato, secondo, il consulente di parte, che era il consulente di entrambe le imputate, di uno stato, una situazione di follia a due, in cui, diciamo, i reciproci disturbi avrebbero composto una miscela sinergica esplosiva, sotto il profilo, naturalmente, della follia che sicuramente, secondo il consulente di parte, avrebbe comportato l’incapacità. Ecco, la sentenza - devo dire - che cosa fa?, smonta l’ipotesi della follia a due. Lo smonta … naturalmente, basandosi sia sulle … sui dati della perizia, sulle risultanze della perizia che, naturalmente, sulle nozioni di logica e su una autonoma valutazione del giudice. Tra l’altro, questa perizia, diceva qualcosa di molto interessante, la perizia collegiale, che il quadro che queste ragazze stavano descrivendo cioè … la ragazza, soprattutto, che diceva di aver … di subire … di avere questi sogni, riferiva che avrebbe convissuto con manifestazioni dice il peri … la perizia così eclatanti dalla dimensione, dalla connotazione allucinatoria, tuttavia, mantenendo … questa … una normale vita di relazione, una normale vita scolastica, non c’era stato nessun calo nel rendimento scolastico, normali rapporti interfamiliari: certo queste son cose che fanno … anche inquietanti, perché, naturalmente, concludeva la perizia dicendo, osservando come tutto ciò determinasse forti dubbi sulla dimensione psicotica delirante, allucinatoria dei disturbi lamentati, anche perché questo sogno è una sorta di cattedrale nel deserto, quasi del tutto priva di sintomatologie di accompagnamento, nonostante che si trattasse – dicono i periti – di un delirio così emotivamente importante che giunge a suggerire per due volte di compiere azioni così gravi, che si presentava tutte le sere – secondo quanto diceva questa ragazza per anni – questa cosa, tuttavia, non influiva sulla sua capacità di uscire, di studio, di uscire e godere del tempo libero, di gestire i rapporti familiari; insomma, non determinava situazioni di allarme, mi pare evidente che questa, non solo la perizia, che questa Corte d’Assise ha ripe … ha, diciamo, motivato, ha sostenuto, motivando, ecco, ha motivato, naturalmente, in favore delle conclusioni a 27 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi cui giungeva la perizia, non motivando, in realtà, in senso contrario alle consulenze; e allora questo era stato un punto sollevato, da chi, in un primo tempo aveva commentato questa sentenza, sostenendo delle cose, a mio parere, non condivisibili e cioè che, intanto, la sentenza avrebbe dovuto motivare sul perché non accoglieva le co … le risultanze della consulenza di parte, ma rispondo, dicendo che sembra evidente, non riteneva di … non … non aderiva a quelle consulenze, perché aderiva alle risultanze della perizia che aveva, motivatamente, argomentato cioè, quindi, anzi, devo dire, questa sentenza si pone in senso, in parte, difforme da quanto stabilisce la Suprema Corte in tema di motivazione della perizia, perché la Suprema Corte, diciamo, con un persistente orientamento, stabilisce che il giudice, se aderisce alle risultanze della perizia da lui disposta può non motivare, quindi, invece, questa perizia motiva perché integra, in qualche modo, con dati fattuali e con argomentazioni di carattere logico la perizia; è evidente, che non ha motivo, a questo punto di motivare sull’altra. C’è una parte, invece, della dottrina, diciamo, non per quanto riguarda la sentenza della Corte d’Assise di Foggia, ma una parte, diciamo, della dottrina che ha sempre, diciamo, una parte, anche autorevole della dottrina, ha sempre osteggiato questo orientamento della Suprema Corte che riteneva che l’obbligo di motivazione della perizia dovesse soltanto aversi con riguardo, diciamo, al … che non ci fosse obbligo di motivazione per la perizia… per le risultanze della perizia del giudice, perché la … la … la dottrina ha sempre stabilito che, in realtà, comunque. sarebbe violato l’obbligo di motivazione, Ecco, però, mi pare che, in questo caso, invece, la Corte ha fatto qualcosa, la Corte d’Assise di Foggia, di buono cioè di … di … di … di puntuale, ha motivato proprio sulla sua perizia disattendendo l’altra, ma certamente non avrebbe dovuto dire, come diceva questo commento che era stato fatto nell’immediatezza del fatto certo che non aveva l’obbligo, allora, di motivare sul perché della futilità del comportamento. Perché quel comportamento deve risultare assolutamente abnorme, assolutamente anomalo, assolutamente patologico, ma chi l’ha detto cioè il tema della futilità dei motivi – guardate – che può essere effettivamente certamente, usato dalla difesa, diciamo, per fare un’indagine più approfondita non porta affatto necessariamente a concludere per una patologia. Quindi, questo è sicuramente, anzi, ci sono, appunto, adesso non voglio parlare di considerazioni personali, ma, sicuramente, di valutazioni che ho fatto anche sulla base di quel … del … dei fatti che avevo visto, sicuramente, si danno dei casi di persone che non hanno un, diciamo, substrato culturale o, comunque, emotivo, comunque, di sensibilità tale da … c’è … c’è una immaturità in questo caso, evidentemente, quindi, e c’è anche la crudeltà che è una categoria che non può 28 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi espunta così facilmente, diciamo, dalla nostra vita: esistono persone più malvagie di altre, esistono, quindi, sono tratti di personalità, ecco, che non sono tratti patologici. Quindi, diciamo, questa sentenza ha avuto questo pregio sicuramente, ecco, di … di aver motivato sulla perizia, sulla propria … sulla perizia che aveva disposto. Ecco, nel giudice l’obbligo di motivazione … voi sapete che la perizia, ovviamente, viene è ammessa – dice l’articolo 220 – è ammessa. Quindi, è certamente un atto di disposizione del giudice, ma è un atto … il giudice arriva ad ammettere la perizia, quando, se ritiene, quindi, presuppone una valutazione discrezionale del giudice, quindi la mancata ammissione di una perizia, se, naturalmente, motivata, adeguatamente motivata, non è censurabile; quindi, appunto, il fatto di non aver disposto una perizia, quando, magari il difensore ha chiesto, in base a un quadro, anche in base a una propria consulenza, di disporla, se, naturalmente, il giudice motiva adeguatamente sulla base naturalmente dei dati in suo possesso, non è censurabile. Certo, diciamo, questo che è … è molto interessante, anche perché mi è capitato, a volte di leggere anche in una vicenda che avevo seguito professionalmente, come il giudice, una vicenda interessantissima di un uomo che aveva ucciso la madre all’età di 58 anni e l’aveva successivamente fatta a pezzi. L’aveva – era stato un fatto di cronaca – l’aveva uccisa con un ferro da stiro, dopo di che a distanza di tre giorni ha depezzato il cadavere per poter … in realtà per disfarsene, ma non se n’è disfatto, perché l’uomo ha portato questi sacchi della spazzatura in cantina e … dove andava, dove andava ripetutamente a trovare la madre. E’ stato scoperto, perché, naturalmente dopo un mese, in estate, si sono accorti che c’era qualcosa … c’era questo odore nauseabondo … è stato scoperto ed è stato arrestato. Il processo … - allora, io non l’ho seguito in primo grado, l’ho seguito in appello - in primo grado era stato disposto in indagine l’incidente probatorio che ha, diciamo, … è stata disposta questa perizia, perizia di … - interessantissima, devo dirvi, perché era anche una perizia medico legale, oltrechè una perizia psichiatricoforense, una perizia molto approfondita - che aveva concluso per la … aveva ritenuto altamente probabile il vizio parziale di mente; il soggetto era affetto, come tanti di questi soggetti, da disturbo narcisistico gravissimo e da disturbi, naturalmente, di controllo della propria impulsività, della propria reattività, aveva reagito, in qualche modo, a una provocazione della madre, che era contraria a una sua relazione sentimentale, insomma, in qualche modo, questo soggetto era ritenuto dal … è stato ritenuto dal perito con alta probabilità – devo dire che in quella definizione, in quella locuzione sta l’onestà del perito, perché, naturalmente … quando lui ha fatto la perizia non si Sapeva ancora se l’autore del depezzamento fosse stato lui, ma se fosse 29 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi stato lui, diceva, allora questa alta probabilità diventa assoluta certezza. Ecco, il sogge … l’indagato e poi imputato è stato sottoposto, naturalmente, a dei test, il giudice del dibattimento, il difensore che l’aveva seguito, appunto, aveva ritenuto di andare al dibattimento – che fu una scelta sbagliata, perché, evidentemente, avendo un quadro probatorio completo e avendo soprattutto una perizia che avrebbe … che … che … che … che deponeva per un vizio parziale di mente, dibattimento significa trovarsi di fronte a una Corte d’Assise con i giudici popolari, ovviamente, suggestionabili come sono stati suggestionati dal pubblico ministero che, poi, ha … non pubblicato, insomma, ha … ha proiettato le immagini del corpo depezzato, quindi, evidentemente, poi, ci sono degli artifici, dei colpi di scena che servono a suggestionare il … il … il … il giudice popolare. Insomma, il giudice del dibattimento disattende completamente le conclusioni del perito, le disattende, sulla base … ecco su questo io mi sono sentita, in realtà che c’era una presunzione del giudice in questo senso, perché disattendeva … no, no tu hai valutato male il test pinco pallo, perché quel test, invece, andava valutato in quest’altra maniera, insomma lo disattendeva sul suo terreno, ecco, a meno che se … a meno che il giudice non avesse, diciamo, in privata sede, disposto, usufruito, diciamo, di un altro perito che l’avesse consigliato, magari a casa, in quel senso, non aveva, secondo me, titolo, il giudice, in quella maniera, per disattendere sul piano tecnico una perizia, perché, altrimenti, è vero che l’ha disposta il giudice delle indagini preliminari la perizia, ma è pur sempre la perizia del giudice, quindi è … ecco, allora cosa avrebbe dovuto fare, il giudice, in quel caso se si fosse un giudizio d’appello … no, nello stesso giudizio, scusate, dibattimentale, in primo grado avrebbe dovuto, visto che riteneva che la perizia, dell’incidente probatorio fosse lacunosa, avrebbe dovuto integrare con l’audizione del perito il … la perizia. E questo non è stato fatto. Questa è, diciamo, questo non è stato fatto per una presunzione, per un atteggiamento un po’ presuntivo e forse anche un po’ fuori tempo cioè non siamo nel tempo in cui, secondo me – secondo me, secondo noi, penso secondo le persone di buon senso – il giudice possa arrogarsi una conoscenza tecnica su tutto, al punto tale da disattendere il perito, da contestare il perito su test che sono di spe … che sono veramente tecnicissimi, di spettanza peritale … sì certo sono cose che fanno pensare, ecco, che fanno pensare, perché, sicuramente, sono singolari … il codice glielo consente, certo, glielo consente senza dubbio, però, insomma, … ma a questo riguardo, voglio dirvi, visto che nel nostro … nel nostro, diciamo, indice c’era anche una minima menzione al … e, poi, torniamo al tema principale del … alla… circonvenibilità … voi sapete che i reati di circonvenzione di incapaci su cui non entro, perché, naturalmente, è abbastanza 30 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi complesso e non entro, quindi, sugli atti di disposizioni patrimoniali che vengono fatti compiere all’incapace, ma … limitiamoci, semplicemente, alla questione dell’incapacità, cos’è l’incapacità del … del … su cui agisce il circonventore. L’articolo 643 fa riferimento a un’infermità che sicuramente – perché voglio parlarvi di una vicenda giudiziaria interessante – è sicura … perché è a cavallo tra l’infermità e la circonvenzione. L’articolo 643 fa riferimento a un’infermità che, sicuramente, è sovrapponibile all’infermità dell’imputabilità, sicuramente, poi, ha una deficienza psichica che non viene, non viene, naturalmente, dalla norma, qui siamo di fronte vittimamente, a norme che non possono non essere … che fatte così cioè è anche … non possono essere specificate, ma che cos’è la deficienza psichica? Non è la deficienza intesa in senso medico-legale cioè non è intesa in senso medico-legale che, poi, è il senso etimologico della parola deficienza cioè di un deficit, quindi, di una mancanza, di una insufficienza, non è quella o, meglio, non è quella, necessariamente, la deficienza psichica è, comunque, quello stato che si può anche creare e anche, e soprattutto, quello stato che si può creare in forza di una condizione, per esempio di subalternità, di dipendenza, vi dico anche, psicologicamente, di transfert, cioè ci sono stati dei casi anche di scuola, quello di Verdiglione, non so se vi ricordate negli anni ’80, che fu un caso interessantissimo, perché, in realtà, questo psicanalista che aveva appunto, fatto del … della sua, diciamo, società di psicanalisi anche una società, una spa, comunque, una società di grande business … è tornato di moda, quindi, con tanti psicanalisti che lavorano per lui … lui e, naturalmente, alcuni di … di questi sono stati imputati per … a volte per reati di circonvenzione di persone incapaci, a volte per reato di estorsione, quando, naturalmente, era più esplicita la richiesta di denaro cioè vuoi … tu, paziente, vuoi continuare ad essere analizzato e, naturalmente, voi sapete che tutti i pazienti, tutti … com’è naturale, com’è anche .. gli allievi di fronte al maestro sviluppano una situazione di transfert, quindi, una situazione di subalternità, tra virgolette, di fascinazione, di … di innamoramento a volte, no?, quindi, comunque, di dipendenza, perché questa è la caratteristica … si sviluppa … il transfert procura dipendenza. Allora, l’analista serio, lo psicologo serio, questa dipendenza la maneggia con assoluta cura, con assoluta attenzione, perché quello poco scrupoloso, per non dire, quello assolutamente piratesco, ne approfitta; in questo caso, ci sono state, appunto, delle richieste esplicite ai pazienti di diventare soci di queste società, di alcune di queste società, e, quindi, di versare delle somme di denaro a favore di queste società, pena che cosa? Allora, l’interruzione del rapporto analitico, guardate che questi fatti hanno causato, naturalmente, in questi pazienti un disagio enorme psicologico, un malessere enorme: ecco, questo fatto è 31 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi stato considerato, talvolta, sotto il profilo dell’estorsione, talaltra sotto il profilo della circonvenzione, ma non si può dire che quell’incapacità, quindi, rientrasse certamente non nel novero dell’infermità, ma nel novero di quella deficienza psichica di cui parla la norma del 643: deficienza psichica che, quindi, è … può essere intesa tranquillamente come suggestionabilità cioè essere suggestionabili … che c’è anche nei rapporti amorosi quando una parte è più, diciamo, forte … cioè sapete benissimo che la pariteticità nei rapporti affettivi, spesso, non c’è … sempre una parte che è un po’ più forte dell’altra, c’è sempre una parte che è più dipendente. Ecco, in quei casi si può verificare, tranquillamente, una situazione di circonvenzione. Quindi, è quella la deficienza psichica e, come vedete, questa è una delle tante, diciamo, anche differenze di linguaggio tra la medicina, latamente intesa, quindi, medicina legale e la … e il diritto. Tornando sempre alle nostre considerazioni, perché ci sarebbero tantissime cose da dire, ecco no, volevo dirvi questo, che c’era stato un bellissimo caso di circonvenzione in cui c’era stato un po’ di pasticcio, tra l’altro sto parlando di cose che non mi ero prefissa, di cui non mi ero prefissa di parlare, perché mi ero prefisso di parlare di tutt’altro, però questa cosa della circonvenzione è interessante, perché il giudice d’appello … allora, non avevo seguito in primo grado questa vicenda, il giudice d’appello condanna uno psicanalista – questa è una storia interessantissima – uno psicanalista che avrebbe tenuto in analisi … analisi freudiana per 10 anni che è un termine congruo di un’analisi freudiana una paziente che però aveva, diciamo, la … la fortuna di essere ricchissima, ma la sfortuna di avere una storia personale drammatica. Allora, la … la … come ha avuto questa storia personale … io spero di dire queste cose senza … visto che c’è la registrazione, senza avere, poi, patire conseguenze, beh il processo, comunque, è un processo pubblico. La situazione era questa, in realtà, questa donna, poverina, aveva subito nella prima infanzia un trauma: il trauma era che la … il padre, geloso della madre, aveva … padre che era un uomo umile, povero, che lavorava come ferroviere, uccide la madre, il fratello della madre e si uccide. Questa bambina viene, naturalmente, messa in vari istituti e dopo di che viene adottata da una famiglia ricchissima, quindi, da una famiglia ricchissima, ma … con, non so dirvi, centinaia di proprietà immobiliari a Milano e … però questa ragazza porterà sempre con sé il segno anche se, naturalmente, lei non ricorda, perché la vicenda è successa quando era molto piccola, comunque i tratti dell’abbandonico, quindi, i tratti di colui che è stato abbandonato, i genitori adottivi non sono giovanissimi, muore il padre, quindi, lei rivive, anche - il padre adottivo – muore la madre, e questo, naturalmente la induce a un certo punto ad andare in analisi. Ci sono altri fatti che la inducono ad andare in analisi, ma io, per 32 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi dovere di riservatezza, non posso, naturalmente, qui dirli. Però, vi dico che il giudice di primo grado, giudice monocratico, qua era imputato di circonvenzione il medico, si basa su una consulenza del pubblico ministero, quindi il consu … il pubblico ministero dispone, come, naturalmente, avviene spessissimo una consulenza che stabilisce che la si … consulenza di parte che stabilisce che la signora è, chiaramente, circonvenibile e spiega le ragioni, naturalmente di questa circonvenibilità. Il difensore non chiede una perizia, perché, in realtà, la consulenza del pubblico ministero faceva acqua da tantissime parti, quindi il difensore in qualche modo si era convinto che bastasse da sé che … a volte, sapete che ci sono … che è meglio non intervenire di fronte a delle prove che sono lacunose, lasciamole pure lacunose … cioè il giudice … anzi, meglio così. Invece, il giudice, si basa su … su questa consulenza e condanna. In appello, in appello è stata, devo dire … allora, io fisso la rinnovazione dell’istruttoria, chiedendo una perizia, che è stata accolta. La perizia viene affidata a un collegio di periti, il quale collegio di periti, dopo, appunto, un’infinità di tempo deposita questa perizia, la perizia conclude nel senso che la donna non era circonvenibile, quindi, la donna non è circonvenibile, secondo i periti. Il … la Corte d’Appello, questo per dirvi a proposito della libertà di valutazione, che ha il giudice e, spesso, diciamo, anche in modo, così, sommario, la stessa Corte … no, succede una cosa interessante che la Corte d’Appello che dispone la rinnovazione dell’istruttoria – voi sapete che la rinnovazione di istruttoria è disposta in Appello soltanto in casi eccezionali in cui, questo è il punto fondamentale, la prova da assumere sia ritenuta assolutamente indispensabile al fine di decidere, quindi, il giudice non possa decidere se non abbia quella prova, quindi, evidentemente, c’è questa, questa prognosi di impossibilità a monte. La Corte d’Appello decide la rinnovazione dell’istruttoria; udienza successiva per l’incarico al perito, la Corte d’Appello muta nei suoi componenti, quindi poteva mutare in quanto non era ancora iniziato il processo, muta nei suoi componenti dà l’incarico al perito, dopo di che questa stessa Corte d’Appello, quindi, mutata nella composizione rispetto a quella che aveva ritenuto necessaria la rinnovazione dell’istruttoria, dà torto a … alla perizia collegiale cioè dice, la Corte d’Appello, devo dire in una assolutamente sindacabilissima sentenza e anche ampiamente impugnabile, dice che, rifacendosi … allora, che non è necessaria per la circonvenzione – guardata che fa un miscuglio, una confusione pazzesca tra l’im … diciamo le situazioni soggettive dell’imputabilità che non centravano niente con il caso di specie, visto che eravamo in tema di circonvenibilità, che anche i disturbi di personalità, vista la sentenza delle Sezioni Unite servono a … diciamo, hanno valore rilevante anche in materia di 33 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi circonvenzione che, quindi, la signora affetta da disturbi di personalità e chi di noi, però, non è affetto da disturbi di personalità, perché il tema è chi non è affetto di … da disturbi di personalità? Era, quindi, disturbi, disturbi di personalità e che, quindi, era da accogliersi la consulenza della parte civile e, quindi, del P.M., anche e disattendere, ecco … allora, è chiaro che questo poneva anche un problema, diciamo, anche, diciamo di … impugnabilità in Cassazione di questa sentenza, perché se la rinnovazione dell’istruttoria si basa proprio sull’impossibilità di decidere, tu, allora, avevi tutti gli elementi per decidere tu giudice d’appello a prescindere, cioè li avevi già perché tu ti sei basato nella sentenza d’appello esattamente su quegli elementi che avevi prima … e, invece, c’è qualcosa … ecco, per dirvi come, a volte, a volte questa, diciamo, questa sentenza mal scritta, veramente mal scritta, io sono abbastanza neutra nel dire, nel valutare queste cose – come vi ho detto che era pregevolissima la sentenza di Salvini del … della vicenda Jucker al di là di quel punto sulle attenuanti generiche, come … è assolutamente pregevole questa della Corte d’Assise di Foggia, certamente sentenze che, poi, stabiliscono così, sommariamente, che non esiste perché?, ecco, quindi è interessante e qui ha giocato, evidentemente, il cambio del collegio, per cui quel collegio quello venuto successivamente, sicuramente non avrebbe disposto la rinnovazione … in Cassazione è andata bene, in Cassazione è andata bene, ma quel collegio non l’avrebbe disposto … sì certo, è andata bene, in Cassazione. Dunque, … sì, poi, dopo, non … ecco … ecco … bravo ecco, ecco, qui, devo dire la verità, lì non lo so perchè avevo seguito soltanto … seguito sulle carte, perché non avevo seguito professionalmente il primo grado, avevo visto quello, però la cosa che lei sta dicendo è molto giusta, perché mi riporta un pochino anche alla vicenda di Chiatti, voi ve lo ricorderete quella vicenda, ecco, dove … che fa capire, anche come è veramente difficile definire, e definirle queste cose, per cui le decisioni vengono disattese, ecco … la vicenda di Chiatti era, era … la conoscete tutti penso, perché fu una vicenda talmente terrificante … Lui uccise, credo, due bambini … era un … pedofilo che aveva ucciso, appunto, questi due bambini a Foligno, se non sbaglio, no?, era stato particolarmente … Ecco, vi dico, vi riporto alcune cose, perché c’erano state decisioni difformi, nel senso che la Corte d’Assise di Perugia l’aveva ritenuto pienamente incapace e, quindi, l’aveva condannato all’ergastolo, vi dico, però, anche come le motivazioni fanno anche un po’ cioè sono clausole di stile e sono cose che, poi, alla fine … tautologie … cioè cose che alla fine vogliono dire niente, perché dice la Corte d’Assise, quindi, il primo grado … non … che era del ’95 … non costituiscono cause di esclusione della responsabilità penale le forme di degenerazione del sentimento - già devo dire che parla … mi sembra una frase tratta - 34 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi da un romanzo dell’800 - forme di degenerazione del sentimento, vabbè. Le psicopatologie sessuali possono avere rilievo solo se esse sono il sintomo di uno stato patologico suscettibile di alterare la sfera volitiva-intellettiva in modo da escludere grandemente da … o da escludere o grandemente scemare la capacità; a tal fine - e questa si ricollega all’orientamento, diciamo, quello vetusto, di … di infermità, no? sono rilevanti le accertate malattie di mente in senso medico legale, intendendosi per tali le malattie che la scienza psichiatrica definisce grandi psicosi, mentre non hanno valore di malattia e, quindi, come causa di esclusione della responsabilità, quindi non la escludono, le psicopatie o i disturbi della personalità in quanto le anomalie che la scienza medico legale riconduce nel vasto raggruppamento delle abnormità psichiche costituiscono varianti anomale dell’essere psichico. Dire che cosa sono le varianti anomale dell’essere psichico è un po’ come degenerazione del sentimento; comunque, questa è veramente molto antica come … come … come … come motivazione; quindi, dicono di no. La Corte d’Assise d’Appello, un anno dopo, sempre di Perugia, dice che, insomma, qualunque condizione - quindi, riforma la sentenza - qualunque condizione morbosa, anche se difficilmente caratterizzabile sul piano clinico può integrare il vizio di mente - quindi questa è un po’ più aperta sempre che presenti connotazioni tali da escludere o diminuire le normali capacità eccetera eccetera. L’infermità non deve identificarsi in una condizione morbosa, inquadrabile nella nosografica psichiatrica, rappresentando, invece, un concetto più ampio di quello di malattia; questo è, sicuramente il punto a cui si è oggi cioè l’infermità è qualcosa di più ampio rispetto alla malattia, poiché comprende nel suo ambito anche disturbi di carattere non strettamente patologico e, quindi, nella specie è stato riconosciuto il vizio parziale di mente a chi, nella commissione del fatto era affetto – adesso vi dico da cosa - da una complessa, senza dubbio complessa, sindrome psicopatologica caratterizzata da un conclamato disturbo narcisistico e da una costellazione di tratti più o meno marcati di numerose altre abnormità psichiche, quali quelle schizoidi, paranoidi, sadici, ossessivo-compulsivi e fobici che si innestava su una profonda e pervasiva immaturità affettiva ed etica, strettamente connessa con una tendenza sessuale omo-pedofila. Quindi, vedete, c’è tutto. La Cassazione, naturalmente, nel caso Chiatti un anno dopo ancora, quindi, due anni dopo il fatto, sosteneva che il concetto di infermità mentale è più ampio rispetto a quello di malattia; quindi, in realtà, accoglie, diciamo, conferma la sentenza della Corte d’Appello, con questa maggiore apertura rispetto al tema dell’infermità; però, esempi di genericità, quindi, di come si possa questa cosa prestare, naturalmente, a letture diverse, c’è in una, secondo me, terrificante … in due sentenze minime, 35 Imputabilità e perizia psichiatrica Relatori: Avv. Daniela Dawan Dr. Riccardo Pettorossi soltanto minime massime – minime, massime – questa della, per esempio, dunque, dice la Cassazione – una Cassazione molto, veramente risalente – però dice … molto risalente perché è del ’78 … dice “il giudizio sullo stato mentale dello psicopatico è affidato al perito e varia secondo le infinite particolarità del caso concreto. Non merita, pertanto, censura – quindi, qua c’era stata una sentenza che aveva ravvisato il vizio di mente in una persona che aveva ucciso la madre per risolvere un conflitto edipico e, quindi, dice, dice la Cassazione del ’78 che non merita censura questa sentenza, perché è vero, in questo conflitto edipico c’è il movente dell’azione delittuosa, quindi è opinabile questa cosa; dopo di che un’altra sentenza, del ’93 di Venezia, Corte d’Assise d’Appello di Venezia, dice una cosa, secondo me, veramente folle, nel senso di una … apre a dismisura, perché dice … si trattava di un delitto di gruppo … allora: “Tutti i correi sono portatori in varia misura di disturbi psichici e, quindi, è compito del giudice valutare queste disarmonie psichiche insieme e vedere se il gruppo in sé e per sé … se il gruppo, dice, in sé e per sé considerato non è disturbo, né infermità, né sindrome invalidante, né malattia, esso, però, può fungere da collante di patologie diverse, mescolandole ed esaltandole con effetti sinergici e dirompenti”. Bè, insomma, puntini, puntini, francamente, ecco, non so se queste sentenze possano essere … perché allora anche lo stupro di gruppo di … del cosiddetto branco, anche questo allora diventerebbe scriminato … eh?, ecco, quindi, per dirvi … in realtà soltanto … credo di dover concludere, perché mi pare che forse stiamo anche … naturalmente, le domande se ci sono, assolutamente sì … ecco, per dirvi, come siamo nel mar … nell’ambito dell’opinabile … quindi, ecco, avvincente, ma opinabile. Grazie. 36