FAVOLOSOFIA n.3 La favola della bellezza ______________________________________________________ FONDAZIONE TEATRO RAGAZZI E GIOVANI Onlus di e con Pasquale Buonarota Alessandro Pisci & Lucio Diana creazione luci Bruno Pochettino costumi Monica Di Pasqua ricerca e documentazione: Monica Delmonte Menzione Speciale allo SPETTACOLO - Festival “Giocateatro Torino 2010” “Per la validità del percorso e della ricerca su tematiche non comuni nell’orizzonte teatrale per ragazzi e giovani”. PROGETTO FAVOLE FILOSOFICHE Miglior Progetto Produttivo “Eolo Awards 2009” "Perché attraverso il teatro, Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci, intendono avvicinare i piccoli spettatori alle problematiche fondamentali della vita, la capacità di scegliere, il senso della bellezza. Un progetto che stimola a fare domande più che trovare risposte, a interrogare per comprendere. Insomma a realizzare un incontro tra il teatro e la filosofia per avvicinare i più giovani e gli adulti al piacere di pensare insieme." www.favolefilosofiche.com ______________________________________________ Per qualsiasi tipo di utilizzo e di riproduzione delle schede, è sempre necessario citare la fonte: “a cura del Progetto Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte”. 1 2 Il Metodo e il Progetto ______________________________________________________ La Bellezza è il terzo tema affrontato dal “PROGETTO FAVOLE FILOSOFICHE” di Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci, una formula dove il teatro è uno strumento per ragionare con i ragazzi, e la filosofia un metodo perché la riflessione resti aperta al contributo di tutti. La Favolosofia Tanto tempo fa, quando nasceva una domanda troppo grande, qualcuno cominciava a raccontare una favola, perché la domanda non andasse perduta e perché ognuno, ascoltandola, si esercitasse a rispondere. La cosa ebbe un tale successo che la gente si riunì presto nei teatri per ascoltare le loro storie. Gli spettatori più abili nel riconoscere le domande, contenute in quei racconti, erano detti “filosofi”: in greco significa “amici del sapere” ma erano anche molto amici dei poeti e degli attori. Questo è anche l’obbiettivo che Pasquale e Sandro si propongono con le iniziative del “Progetto Favole Filosofiche”: offrire il teatro alla filosofia dei bambini, avvicinando i più giovani e gli adulti al piacere di pensare insieme. Le favole filosofiche sono infatti un vasto repertorio narrativo che include miti, parabole, fiabe, leggende, ogni genere di racconto riecheggi i grandi interrogativi della vita: chi siamo? perché le cose cambiano? cos'è giusto o ingiusto? Come riconosco la bellezza? Le risposte possono essere tante, ma le domande ritornano in ognuno di noi da quando siamo bambini. Il teatro è una occasione per provare insieme il gusto di interrogarci. “Favolosofia n.3 – La favola della bellezza” è una nuova storia che vuole far nascere domande, ragionamenti, idee, immagini e pensieri per capire insieme ai ragazzi cosa può essere bello e cosa no. Lo spettacolo vuole essere un’occasione per pensare insieme a teatro, senza rinunciare a sorridere. La trama ______________________________________________________ Un giovane Re aveva promesso al vecchio Re, suo Padre, che avrebbe fatto del suo regno un Regno più bello. Ma a distanza di anni, il nuovo Re sente di non essere riuscito nel suo impegno e vede, negli occhi dei suoi sudditi e di sua figlia Gertrude, solo noia e tristezza. Un giorno ebbe un’idea un po’ bizzarra e, insieme al suo buffone, diede inizio a una serie rocambolesca di cambiamenti, che porterà i due protagonisti a vedere il mondo e le persone con occhi nuovi. 3 Le tematiche principali ______________________________________________________ IL BELLO PER GLI ALTRI Cosa si dice sia bello? Cos’ è l’eleganza Cos’ è l’armonia? IL BELLO PER ME Che cos’è il bello per me? La bellezza ci rende liberi? La bellezza ci rende responsabili? SCOPRIRE E COSTRUIRE IL BELLO Come posso imparare a riconoscere le cose belle? Posso diventare un costruttore di bellezza? Le fonti ______________________________________________________ - MEMORIE DI UN GIOVANE RE Da ‘Memorie di un giovane re’ di Heinrich Böll - I VESTITI NUOVI DELL’ IMPERATORE di Hans Christian Andersen - AUGUSTUS di Hermann Hesse - TITANIO da “Tutti i racconti” di Primo Levi - L’ ARTE DI VEDERE di Aldous Huxley - LA STRADA di Cormac Mc Carthy 4 I protagonisti ______________________________________________________ Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci sono autori e attori di testi e spettacoli teatrali rivolti alle nuove generazioni. Da oltre quindici anni collaborano stabilmente con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani onlus di Torino - già Teatro dell’Angolo - partecipando ad alcune deille più importanti Rassegne Nazionali ed Internazionali, come i Festivals di Avignone, Seattle, Edimburgo, Lione, e ricevendo numerosi riconoscimenti. Da oltre tre anni curano il progetto Favole filosofiche, che attraverso laboratori, spettacoli e pubblicazioni, offre alle scuole e ai ragazzi un’occasione festosa di teatro e filosofia. Premi Roma, settembre 2001: Premio ETI/Stregagatto Giuria dei Ragazzi per lo spettacolo PINOCCHIO CIRCUS Giffoni, luglio 2003: GIFFONI Filmfestival 33' edizione, "Gran premio della giuria per la migliore rappresentazione teatrale" per lo spettacolo PIGIAMI Torino, aprile 2004: Festival “Il Gioco del Teatro”, Premio per lo spettacolo LE AVVENTURE DEL RE ODISSEO”. Roma, novembre 2004: Premio ETI/Stregagatto "Miglior spettacolo di repertorio" a PIGIAMI Il Premio Maria Signorelli 2006-2007 XX° Stagione del Teatro Verde di Roma è stato assegnato dalla giuria dei bambini allo spettacolo PIGIAMI Campi Bisenzio, luglio 2008: Lugliobambino 2008 PremioTeatro - Giuria dei Ragazzi per il “Miglior spettacolo” a PIGIAMI Torino, aprile, 2008: Festival Giocateatro, premio “Migliore spettacolo” a FAVOLOSOFIA NUMERO 1. Torino, aprile, 2009: Festival Giocateatro, “Menzione Speciale” a FAVOLOSOFIA NUMERO 2. Vigevano (Pv), maggio 2009: Eolo Awards - Miglior Progetto Produttivo al "PROGETTO FAVOLE FILOSOFICHE" Approfondimenti possibili ______________________________________________________ LA QUESTIONE DEL BELLO ATTRAVERSO I PENSIERI DI ALCUNI FILOSOFI Ripercorrendo il cammino ed il pensiero di alcuni filosofi è possibile trovare molteplici spunti per riflettere su cos’è il bello. Riportiamo qui solo alcuni estratti o frasi che sintetizzano il loro modo di accostarsi al tema e che possono essere utilizzate per creare pensieri, opinioni, giochi sul tema così vasto della Bellezza. - Teognide (VI - V sec.)- “Bello è ciò che piace. Ciò che è bello è amato”. 5 - - - - - - - - - Platone (427- 347 a.C) Platone chiama bello ciò che massimamente risplende e attrae, cioè, per così dire, la visibilità dell’ideale; ciò che riluce in tal modo più di ogni altra cosa, ciò che possiede in sé una luce. Ed ancora si chiedeva: “Esiste un mondo perfetto?” Egli immaginava che esistessero delle verità immutabili dietro a ogni cosa…immaginava un mondo parallelo dove esistessero modelli perfetti ed eterni in ogni cosa…la Terra era invece costituita da ombre transitorie. Per Platone il compito del filosofo era appunto di aiutare le persone ad aprire gli occhi davanti a questo mondo di idee perfette… Aristotele (384 - 322 a.C.) A differenza di Platone, voleva concentrarsi più sulla terra, sul mondo materiale, e ne era talmente affascinato che spesso lo si trovava seduto per terra, a guardare attentamente piante e animaletti. Diceva: “In ogni cosa della natura c’è qualcosa di meraviglioso”. Studiando la natura si convinse che tutte le cose cercavano di raggiungere una loro forma perfetta. Plotino (203 - 270) Scrive Plotino nelle Enneadi, Libro I, “Il bello è soprattutto nella vista, è anche nell’udito, nella combinazione delle parole e nella musica in genere: belle sono infatti le melodie, i ritmi…Ci sono occupazioni, azioni, modi di essere e scienze belle; e c’è la bellezza delle virtù”. Ed è ancora suo il pensiero per cui “Non c’è bellezza più autentica della saggezza che troviamo e amiamo in qualche individuo, prescindendo dal suo volto che può essere brutto, e non guardando affatto alla sua apparenza ricerchiamo la sua bellezza interiore”. Ipazia (370 - 415) Ipazia era un’ astronoma, una matematica e una filosofa, egiziana con discendenze greche, era famosa per la sua Bellezza. La filosofia di Ipazia si fondeva anche nella sua religione. Fu influenzata da Plotino. Credeva in un essere divino che chiamava l’ “Uno” - il principio primo di tutta la realtà. Il suo intento era quello di entrare nell’ “Uno” e insegnò ai suoi discepoli a liberarsi dal mondo materiale e a ricercare la parte divina della loro natura umana che lei chiamava: “L’ occhio sepolto dentro di noi”. Ipazia credeva che la Bellezza terrestre fosse un’ illusione. La vera bellezza risiedeva solo nell’ “Uno”. Alexander Gottlieb Baumgarten (1714 - 1762) Nel 1750 pubblica il primo volume di un’opera, intitolata Aesthetica in cui si propone di trattare una disciplina sino ad allora trascurata o pressoché ignorata. Propone una definizione piuttosto complessa: “L’estetica è la scienza della conoscenza sensibile….E questa è la bellezza”. Immanuel Kant (1724 - 1804) Egli scrive “Bello è ciò che piace in maniera disinteressata. Il gusto è la facoltà di giudicare un oggetto o una rappresentazione mediante un piacere o un dispiacere”, perché “…quando ci si chiede se una cosa sia bella, non si vuol sapere se a noi o a chiunque altro importi, o anche soltanto possa importare, dell’ esistenza della cosa, bensì come la giudichiamo in una semplice contemplazione (nell’ intuizione o nella riflessione)”. Schiller (1759 - 1805) Ai miti letterari e all’ estetica del Romanticismo Schiller fornisce un contributo diretto nei suoi scritti in cui teorizza la figura, spesso ripresa dalla teoria romantica, dell’ “anima bella”. In essa si esprime nella sua forma più tipica l’ideale schilleriano della identificazione di bellezza e libertà. L’ anima bella è colei che compie il lavoro con naturalezza e spontaneità, a ciò sollecitata dalla bellezza morale dell’ azione. La grazia, perfetta fusione di istinto ed educazione, natura e libertà, è superiore alla dignità morale teorizzata da Kant - quella di chi compie il dovere per il dovere -, in quanto va al di là dell’ antitesi fra l’ inclinazione sensibile e dovere morale o legge. E quindi scrive: “Nel gioco si incontrano ricettività e spontaneità, sensibilità - o vita, razionalità - o forma, e ha luogo la bellezza, ovvero la “forma vivente”. I Romantici non cercano una bellezza statica ed armonica, ma dinamica, in divenire, disarmonica…Nella misura in cui il bello può scaturire anche dal brutto, la forma dall’informe… Georg Friedrich Wilhelm Hegel (1770 - 1831) Nelle Lezioni di Estetica, tenute tra il 1817 e il 1829, Hegel si esprime riguardo alla differenza tra bello artistico e bello naturale. L’essere più in alto del bello artistico denota una differenza qualitativa del bello rispetto alla natura, per il fatto che il bello è il manifestarsi sensibile dell’ Idea, 6 - cioè dell’ universale concreto. E tale differenza dipende strettamente dal rapporto tra il bello artistico e lo spirito. Ludwig Wittgenstein (1889 - 1951) L’ esperienza del bello non fa parte del comprensibile né del conoscibile. E’ un tipo di esperienza diversa, simile, secondo Wittgenstein, a quella che si ha con la religione, o meglio, simile a un particolare momento dell’ esperienza religiosa: l’esperienza mistica. Quest’ ultima è un tipo di esperienza che non si può né conoscere né comunicare. Che cosa si vede nel corso di questa esperienza? E ancora scrive: “Seria è la vita, allegra è l’arte…E il bello è, appunto, ciò che rende felice”, e poiché ciò che rende felici non c’entra con ciò che conosciamo e, visto che il bello è ciò che rende felici, esso sta al di là della logica e della scienza, e quindi al di là della verità, separato da essa da un baratro incolmabile. IL BELLO ATTRAVERSO I MITI Un altro interessante filone di approfondimento può essere quello che ricerca nei miti, gli dei e gli eroi che sono diventati per qualche aspetto simboli di bellezza, scoprendone il fascino, ma anche il mistero, di cui sono portatori attraverso le loro vicende e relazioni. Tra questi, ci sembrano particolarmente interessanti i miti di: - “Eco e Narciso” “Efesto ed Afrodite” “ Pigmalione” “Amore e Psiche” “Apollo e Dafne” “Venere e Adone” “Scilla e Glauco” “Chi è la più bella? Mito della scelta di Paride Il materiale didattico ______________________________________________________ Un ulteriore approfondimento del materiale didattico e del progetto è pubblicato sul sito www.favolefilosofiche.com e ripercorre la scìa di domande, definizioni, favole e immagini su cui abbiamo costruito il canovaccio del nostro intervento nelle scuole e nelle biblioteche. Materiale didattico e documentazione a cura di Monica Delmonte Il Progetto Favole Filosofiche è un progetto di e con Alessandro Pisci e Pasquale Buonarota 7