Infrastrutture e metodi sperimentali utilizzati presso
l’ISAFOM
V. Magliulo
CNR – ISAFOM, Via Patacca, 85 - 80056 Ercolano (NA), Italy. Ph.
+390817717325, fax +39062331095, [email protected]
Riassunto: Le infrastrutture presenti e le metodologie di indagine messe a punto presso l’ISAFoM
costituiscono un patrimonio assai ricco e vario, suscettibile di numerose applicazioni nei campi
dell’agronomia, coltivazioni arboree, silvicoltura, scienza del suolo ed ecologia. Viene fornita una
panoramica di tali attrezzature, raggruppate in una sessione specifica del convegno inaugurale ISAFOM,
accennando anche ad apparati sperimentali rilevanti descritti in contributi collocati in altre sessioni. Il
livello di indagine delle metodiche descritte va dalla scala atomica, per le determinazioni analitiche di
laboratorio, ai rilievi su interi comprensori per le ricerche di biometeorologia e telerilevamento. Tutti i
segmenti del sistema suolo-pianta-atmosfera sono oggetto di indagine, con rilevi prevalentemente di
laboratorio ed a microscala nel caso del suolo ed macroscala in pieno campo per la biometeorologia.
Introduzione
Nel corso dell’attività di ricerca svolta sino ad oggi presso
gli istituti costituenti l‘ISAFOM, sono state acquisite
numerose infrastrutture e messe a punto svariate
metodologie di indagine. Esse costituiscono un
patrimonio assai ricco e vario, suscettibile di numerose
applicazioni nei campi dell’agronomia, coltivazioni
arboree, silvicoltura, scienza del suolo ed ecologia
(tabella 1). In questo articolo si intende fornire una
panoramica di tali attrezzature, raggruppate in una
sessione specifica del convegno inaugurale ISAFOM - ed
oggetto di esposizione orale o a mezzo poster. Per
arricchire il quadro, senza pretesa di essere esaustivi, si
accennerà ad apparati sperimentali rilevanti descritti in
contributi collocati in altre sessioni. I successivi
riferimenti bibliografici si intendono tutti a lavori di cui al
presente convegno.
Risultati e discussione
Lunghezze di scala
Alla terza sessione del convegno sono stato allocati 15
contributi, 2 dei quali oggetto di comunicazione orale,
tutti riconducibili all’attività dell’ex Ispaim di Ercolano.
Al fine di pervenire ad una trattazione organica, che non
si limiti all’elencazione acritica delle singole attrezzature,
sono state considerati due criteri di aggregazione. Nel
primo caso, gli articoli sono stati raggruppati in funzione
del segmento del continuum suolo-pianta-atmosfera
oggetto di studio. Nel secondo, si è voluta evidenziare la
scala spaziale dell’oggetto sperimentale. I singoli lavori
sono stati quindi raggruppati all’interno di ciascun
segmento, ovvero ordinati secondo valori crescenti di
scala di indagine. Si è potuto rilevare che i due criteri
coincidono, dando luogo a sequenze identiche (Tabella
1). Gli studi che hanno per oggetto il suolo sono pertanto
condotti tendenzialmente a microscala (da 10-10 a 10-1 m)
su campioni disturbati od indisturbati. Al di là del
campione rappresentato dagli articoli della sessione,
esiste tuttavia in ISAFoM un ricco filone di ricerca che ha
per oggetto la classificazione e la cartografia dei suoli,
nonché il telerilevamento delle loro caratteristiche
spettrali - che si rivolge ad interi bacini e comprensori.
Gli studi di ecofisiologia vegetale, aventi lunghezze di
scala da 100 a 101 m, sono condotti invece a livello
fogliare o di individuo vegetale.
Le ricerche relative alle relazioni pianta-atmosfera, si
collocano all’estremità superiore del vettore di scala,
applicandosi allo studio di oggetti compresi tra 10 2 e 104
m ed oltre.
L’ambiente in cui viene condotta l’indagine sperimentale
è prevalentemente il laboratorio per il suolo, il campo o la
foresta nel caso delle piante e dell’atmosfera, mentre le
discipline di base sono chimica, mineralogia, fisica ed
idrologia del suolo, ecofisiologia, fisica dell’atmosfera.
Da notare che la gran parte delle metodologie sono
indirizzate allo studio della dinamica dell’acqua e del
Carbonio. È possibile vedere che gli studi sul suolo sono
prevalentemente rivolti alla determinazione di grandezze
caratteristiche connesse con lo stato o il regime idrico del
suolo – tessitura, composizione chimica e mineralogica,
stabilità
degli
aggregati,
parametri
idrologici
micromorfologia – oltre che allo stato fisico e
nutrizionale (Soprano et al; Leone et al.; Dell'Aquila,
Dell'Aquila et al.;. Mele et al.; Di Matteo et al.). Le
ricerche
basate
sull’utilizzo
dell’approccio
micrometeorologico sono invece rivolte prevalentemente
allo studio dei bilanci e della dinamica del C (Magliulo et
al., a, b, c, d; Dell'Aquila; Dell’Aquila e Bertolini; Di
Atti del Convegno CNR-ISAFOM, Portici (NA), 24-25 Settembre 2002
Tommasi et al., a). Le misure su individui vegetali isolati
riguardano sia lo scambio di vapore che di CO2 (Alterio et
al.; Giorio e Giorio).
Tre contributi di questa sessione descrivono l’attività e le
potenzialità di alcuni tra i principali laboratori
dell’ISAFOM. Il laboratorio chimico (Soprano et al.) è un
laboratorio generalista che si occupa di determinazioni
analitiche su base routinaria; il laboratorio di
micromorfologia del suolo (Di Matteo et al.) è una
struttura altamente specializzata che ricostruisce la
struttura ed i costituenti del suolo, con restituzione bi o
tri-dimensionale. Il laboratorio di biometeorologia
(Magliulo et al., c) è un ambiente di sviluppo dove
vengono realizzati apparati sperimentali per acquisizione
dati ambientali e per misure di ecofisiologia.
Nelle sezioni successive saranno brevemente discusse le
diverse metodologie, in ordine crescenti di scala di
indagine e distintamente per i comparti suolo, pianta ed
atmosfera.
Il suolo
Nel laboratorio chimico (Soprano et al.) sono analizzati
prevalentemente campioni di suolo (conducibilità
elettrica, pH, capacità di scambio cationico basi di
scambio, macro e microelementi e metalli pesanti), ma
anche di acqua (pH, ECe, SAR) e materiale vegetale
(azoto e microelementi, ioni salini). Alcune misure
semplici misure ecofisiologiche vi vengono attualmente
fatte, come il potenziale osmotico fogliare (s) e il
contenuto idrico fogliare (RWC). Il cuore della parte
analitica del laboratorio è costituito da uno spettrometro
a plasma induttivo (ICP/AES) capace di analizzare un
numero elevato di elementi ogni giorno (fig. 1).
Per la diagnostica mineralogica, la spettrometria in
riflettanza bi-direzionale costituisce uno strumento
potente, in alternativa alle costose metodiche tradizionali.
Gli ossidi di ferro sono stati i minerali più esaminati fino
ad ora, in relazione anche alla loro importanza nei suoli
mediterranei.
La determinazione della stabilità degli aggregati viene
fatta generalmente per mezzo del setacciamento in acqua
mediante un apparecchio agitatore ad oscillazione
verticale con una vasca per l’acqua fissa sotto ciascun
setaccio. Dell’Aquila ha sviluppato un originale modello
di apparecchio agitatore ad oscillazione verticale (fig. 2).
L'introduzione, di taluni aspetti innovativi (Brevetti
NA2002A000035 - NA2002U000027) fornisce utilità
d'impiego a tale apparecchiatura, in modo da eseguire
rapidamente, e con minimi interventi diretti, l’operazione
di sommersione dei sottocampioni, riducendo lo spazio
occupato, i costi di gestione ed il lavoro dell’operatore, ed
aumentando la sicurezza operativa.
La conoscenza dei processi di trasporto dell’acqua e di
sostanze chimiche nel suolo assume notevole importanza
per molte applicazioni in campo agrario ed ambientale.
Le proprietà idrauliche sono funzioni fortemente non
lineari del contenuto d’acqua e per la loro determinazione
richiedono metodi di misura lunghi e laboriosi così come
per la determinazione dei parametri di trasporto dei soluti;
inoltre, data la loro elevata variabilità spaziale sono
richieste spesso numerose repliche. Dell’Aquila e De
Mascellis hanno messo a punto un sistema di acquisizione
dati per la determinazione delle proprietà idrologiche e
di trasporto dei suoli (fig. 3). Il sistema presenta
caratteristiche di flessibilità e modularità che lo rendono
particolarmente valido per l’acquisizione delle variabili
più importanti per tali scopi (funzione di ritenzione idrica
e di conducibilità idraulica; dispersività.
La micromorfologia del suolo analizza la realtà del
sistema suolo in un intervallo di risoluzione spaziale tra i
10-1 ed i 10-7 m. Essa può essere definita come un metodo
moderno di studio di campioni indisturbati che attraverso
osservazioni dirette e l'applicazione di tecniche
microscopiche (ad es. OM) e sub-microscopiche (ad es.
SEM, TEM, HRTEM) identifica i differenti costituenti
del suolo e ne determina le relazioni reciproche nello
spazio e, in taluni casi, nel tempo. Di Matteo et al. nel
loro articolo ed in un audiovisivo, descrivono l'approccio
usato dal laboratorio di micromorfologia del CNR
ISAFoM (fig. 4).
Mele et al, descrivono un sistema di digitalizzazione e
ricostruzione tridimensionale della struttura con
approccio topografico, a partire da sezioni sottili di suolo.
La tecnica consiste nella impregnazione ed indurimento
del campione indisturbato e successiva ripresa fotografica
ad alta risoluzione della superficie. Le immagini
bidimensionali sono elaborate su una workstation grafica
SGI Indigo 2 pervenendo alla ricostruzione
tridimensionale del blocco (fig. 5). È possibile quindi fare
analisi della porosità, distribuzione dei pori, connettività
etc., utilizzando algoritmi di morfologia matematica.
La pianta
Alterio et al. hanno messo a punto un sistema per la
determinazione dello scambio gassoso di piante intere
(fig. 6). Il prototipo realizzato, consente la misura dei
tassi di fotosintesi e traspirazione di piante intere
all’interno di un pallone trasparente di 300 litri. Presenta
una configurazione aperta e funziona con flussi elevati,
realizzando 2-3 ricambi d’aria al minuto all’interno della
cuvetta. Le misure di concentrazione vengono fatte
tramite un IRGA Licor 6400, mentre la portata è valutata
a partire da misure di velocità dell’aria con tubi di Pitot.
Gli autori stanno lavorando alla definitiva messa a punto
del prototipo prima di costruire un apparato in grado di
racchiudere piante arboree.
La tecnica della compensation heat-pulse velocity
(CHPV) per la stima del flusso di linfa degli alberi, può
essere applicata alla gestione irrigua. Tuttavia, a causa
della naturale eterogeneità della funzionalità idraulica
dell’olivo, sarebbe necessario misurare un numero elevato
di piante, per pervenire ad un dato attendibile.
Utilizzando l’approccio di Giorio e Giorio, è possibile
limitare il monitoraggio di numerosi individui ad un
breve periodo di confronto (fig. 7). Successivamente è
Atti del Convegno CNR-ISAFOM, Portici (NA), 24-25 Settembre 2002
possibile utilizzare un unico punto di misura,
rappresentativo della intera popolazione. I diversi
approcci di misura della velocità della linfa disponibili
presso l’ISAFoM sono stati esposti e confrontati in De
Lorenzi e Giorio.
L’atmosfera
I metodi micrometeorologici per la misura dei flussi di
gas dalla superficie terrestre all’atmosfera sono
tipicamente non invasivi e non interferiscono con i
naturali processi biologici di scambio gassoso. Magliulo
et al. d, hanno adattato il metodo di differenza di massa
micrometeorologica (fig. 8) all’uso su piccole parcelle.
Per lo sviluppo dell’apparato sono stati applicati pacchetti
software di fluidodinamica computazione (CFD), mentre
le verifiche sperimentali sono state fatte in pieno campo
mediante rilascio misurato di un gas. Una evoluzione del
metodo, che si basa sul rilascio misurato di un tracciante,
è stata messa a punto e validata mediante simulazioni
CFD – e si prevede il deposito del relativo brevetto.
La misura della evapotraspirazione di riferimento
(ET0), sulla base delle metodologie raccomandate dalla
FAO, richiede la conoscenza di numerosi parametri
ambientali. Un approccio alternativo, suggerito da
d’Andria et al. a, prevede l’utilizzo di un modello fisico.
L’atmometro (fig. 9) è un semplice strumento che
‘mima’ il funzionamento di una foglia e consente la
misura in tempo reale della domanda evapotraspirativa
dell’atmosfera. Gli autori riportano i risultati di confronti
delle prestazioni dell’atmometro rispetto alla nota
equazione di Penman Monteith (PM), effettuati nel corso
di diversi anni e in ambienti differenti. Le differenze
rispetto a PM sono sempre state di lieve entità, per cui è
possibile raccomandare l’uso dell’atmometro per la una
efficace ed economica gestione irrigua.
Le tecniche basate sulla determinazione quantitativa degli
isotopi stabili dei gas biogenici, consentono di indagare
nel dettaglio numerosi e fondamentali processi biologici,
separando, ad esempio, i singoli contributi di respirazione
e fotosintesi allo scambio totale di C di un ecosistema,
ovvero quello della traspirazione delle piante e
dell’evaporazione dal suolo al processo evapotraspirativo
(fig. 10). L’approccio micrometeorologico alla misura dei
flussi di isotopi stabili, richiede la raccolta di campioni
d'aria in flasks di vetro, da analizzare successivamente in
laboratorio mediante spettrometri di massa. Il
campionamento manuale presenta inconvenienti in
relazione alla presenza dell’operatore, ed alla necessità di
effettuare prelievi cadenzati per periodi superiori alle 12
ore. Dell’Aquila e Bertolini, propongono la realizzazione
di un modello di campionatore automatizzato da campo,
anche al fine della implementazione della tecnica REA
(Relaxed Eddy Accumulation), per la determinazione dei
flussi di gas traccia dagli ecosistemi terrestri, oltrechè del
classico approccio Keeling plot. L'attrezzatura è
configurabile con diversi canali di campionamento e
controllo, ed è contenuta all’interno di un rack
d'ingombro ridotto.
Gli ecosistemi Mediterranei sono un mosaico di
appezzamenti caratterizzati da diverse tipologie di uso del
suolo, per cui la spazializzazione delle misure puntuali di
produttività (scambio netto di C) e ed evapotraspirazione
può essere fatta solo ricorrendo a tecniche di
telerilevamento ed alla modellistica. Sono stati anche
proposti approcci alternativi, quali il bilancio di massa
nello strato limite turbolento e le misure di flusso da
aeromobile. Recentemente, è stato proposto l’uso di
piccole isole come sistemi modello, in quanto consentono
di lavorare su ambienti indisturbati e di misurare
facilmente i profili di vento e concentrazione di scalari in
ingresso e uscita. Attraverso tali misure è possibile,
applicando il bilancio di massa, calcolare lo scambio
netto dell’intero sistema. Di Tommasi et al., a hanno
costruito, per tale tipo di applicazione, un sistema di
profiling atmosferico (fig. 11), costituito da un palo
pneumatico, per misure fino a 12 metri di quota, e da un
pallone frenato da 8 m3 per misure fino a125 metri.
L’agricoltura e la silvicoltura possono svolgere un ruolo
importante nel bilancio globale di C, sostituendo le
biomasse agli idrocarburi fossili come fonte di energia e
sequestrando C nei sistemi terrestri. Il monitoraggio del C
nei sistemi agricoli costituisce pertanto una urgente
priorità in vista della compilazione di inventari nazionali
di pozzi e sorgenti. Tuttavia tali dati non sono disponibili
in letteratura, in quanto solo 14 siti di monitoraggio
permanente sui 200 registrati nella rete FLUXNET
riguardano superfici agrarie e nessuno di questi riguarda
ambienti mediterranei. Un sito FLUXNET è stato
recentemente costituito in Eboli (Magliulo et al., a),
finalizzato al monitoraggio di lungo periodo dello
scambio netto di CO2 ed H2O di un sistema agricolo
irriguo. La stazione di monitoraggio (fig. 12) si basa sulla
tecnica della correlazione turbolenta in configurazione
aperta, con acquisizione a 10 Hz. Una seconda stazione
memorizza in bassa frequenza le altre grandezze
ambientali, mentre gli altri parametri relativi al suolo ed
alla coltura sono misurati ad intervalli regolari, secondo I
protocolli
raccomandati
dal
progetto
Europeo
CARBOEUROFLUX. Le misure di flusso unitamente
alle determinazioni delle concentrazioni degli isotopi
stabili (Dell’Aquila e Bertolini), consentono la
ripartizione del flusso netto di C nelle componenti
assimilativa, respiratoria autotrofa ed eterotrofa.
L’attività del laboratorio di biometeorologia ed
ecofisiologia del CNR ISAFOM (Magliulo et al., c) è
iniziata negli anni ottanta. Il lavoro iniziale si è
concentrato sulle relazioni idriche a livello di foglia,
pianta, suolo. Successivamente, con l’avvento dei primi
analizzatori di gas all’infrarosso portatili, si è dedicato
allo sviluppo di sistemi di misura dello scambio gassoso a
livello fogliare e di pianta intera, in configurazione sia
aperta che chiusa. A partire dagli anni novanta, in
relazione alla crescente enfasi delle ricerche a livello
internazionale su studi di tipo sistemico, la gran parte
dell’attività si è concentrata sullo sviluppo di sistemi di
misura dello scambio di massa e di energie delle superfici
vegetate (fig. 13). Sono stati realizzati apparati
Atti del Convegno CNR-ISAFOM, Portici (NA), 24-25 Settembre 2002
sperimentali basati sulle tecniche del rapporto di Bowen,
metodo aerodinamico, flusso orizzontale integrato (IHF;
Magliulo et al,) e, differenza di massa micrometerologica
(MMD; Magliulo et al, d), bilancio di massa a tracciante
(TMD; Magliulo et al, d), bilancio di energia residuale
(Di Tommasi et al, b, c) bilancio di massa nello strato
limite (Di Tommasi et al, a), correlazione turbolenta in
configurazione aperta (Magliulo et al, a) e chiusa
(Magliulo et al, f), sistemi di campionamento per isotopi
stabili (Dell’Aquila e Bertolini). Il laboratorio ha
all’attivo il deposito di due brevetti relativi alla misura
dello scambio gassoso fogliare e del suolo, mentre è in
corso quello del TMD.
Il Parlamento Italiano ha recentemente ratificato il
protocollo di Kyoto con la Legge 120 del 1 Giugno 2002,
dando ad esso piena ed intera esecuzione mediante un
Piano d’Azione Nazionale approvato dal CIPE. L’azione
delle Regioni nella implementazione di tali misure è
fondamentale, avendo queste stipulato il Protocollo di
Torino nel 2001. In tale contesto, la misura della
distribuzione spaziale e temporale delle sorgenti e dei
pozzi dei gas ad effetto serra è divenuta una priorità
urgente. Allo stato attuale delle ricerche, esiste tuttavia
una discontinuità di scala evidente, essendo tali stime
fatte da stazioni fisse su superfici dell’ordine di qualche
decina di ettari con copertura omogenea ed orografia
regolare. Gli attuali sforzi modellistici hanno pertanto
necessità di esser validati da misure di flusso a più larga
scala. Lo Sky Arrow ERA (Environmental Research
Aircraft) è un aereo da ricerca ambientale di
fabbricazione italiana (fig. 14), capace di misurare i flussi
di massa, energia e quantità di moto delle superfici
terrestri, oltre a profili verticali georeferenziati di
concentrazione di scalari, vento e turbolenza (Gioli et al.).
L’ISAFOM CNR ha recentemente ottenuto un
finanziamento del MIUR (GU number 200, 27 August
2002) per l’acquisito di due ERA. Quando operativi, gli
aerei saranno in grado di misurare la produttività primaria
di colture e foreste; monitorare lo scambio di CO 2 ed H2O
di superfici complesse e declivi; produrre mappe di
evapotraspirazione e misurare l’uso dell’acqua di interi
bacini; elaborare mappe tematiche mediante GIS.
Ulteriori attrezzature in dotazione all’ISAFOM
Presso la sede di Ercolano esistono tre celle climatiche
walk-in, con controllo di temperatura, umidità, irradianza
e possibilità di controllo delle concentrazione di CO2.
Presso l’azienda sperimentale di Vitulazio è installato un
lisimetro a pesata delle dimensioni di m 2*2*1.5 con
risoluzione di 0.1 mm. Tali attrezzature non sono tuttavia
mai state utilizzate per ricerche. Presso la stessa azienda,
è in corso un esperimento di lungo periodo, a partire dal
1995, sull’effetto di acque saline sulla produttività delle
colture e sulle caratteristiche del suolo (d’Andria et al, b,
c; Di Tommasi et al, b; Leone t al, c, d).
Un laboratorio di cartografia e GIS è funzionante presso
la sede di Napoli già da alcuni anni (Buonanno et al.;
Leone et al, a, b; Tosca et al.)
Tra i siti permanenti di monitoraggio vanno ricordati
quello di Bonis in Sila - un vero e proprio laboratorio a
cielo aperto, incluso nei Bacini Europei di ricerca costituito da una popolazione di Pinus Laricio ad
un’altitudine di 1100 metri. A partire dal 1984, vengono
misurate le piogge, il ruscellamento e l’erosione, per
studiare gli effetti delle operazioni silvicolturali
sull’erosione ed il bilancio idrologico (Bensada et. al;
Cinnirella et al; Garfì et al.; Veltri et al.)
Nel sito di Brasimato (Crotone ) su di una piantagione di
Eucaliptus spp., a partire dal 1978 vengono misurati gli
stessi parametri di pioggia, ruscellamento ed erosione
finalizzati allo studio dell’effetto della copertura forestale
su erosione e bilancio idrologico (Callegari et al.).
Sviluppi previsti
La regione Campania finanzia, nell’ambito dei progetto
PON, il Centro Regionale di Competenza per la
“Conservazione, Valorizzazione e Fruizione dei Beni
Culturali e Ambientali”. In tale constesto, il laboratorio di
Biometerologia si doterà di un diodo laser specifico
(TLD) per la misura delle concentrazioni in aria di alcuni
gas inquinanti e ad effetto serra (NO2, CH4, NH3). Il TLD
sarà utilizzato per misure di flussi da ecosistemi naturali
ed agrari, utilizzando le metodologia della correlazione
turbolenta o le tecniche flusso-gradiente.
Ringraziamenti
Ringrazio Paul Di Tommasi per la collaborazione alla
stesura del presente articolo
Bibliografia
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hydraulic resistance increasing in Mediterranean pines as
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geografico per la zonazione agricola (olivicola e viticola)
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yield sediment. Presente volume, articolo numero 33
Cinnirella, S., F. Magnani, A. Saracino, M. Borghetti.
Functional adapatation of mediterranean pines under
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Soprano, G. Romano, A. Balsamo, b. Effetto di lungo
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irrigua sul suolo e sulla sensibilità allo stress salino di
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Atti del Convegno CNR-ISAFOM, Portici (NA), 24-25 Settembre 2002
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Romano, F. Busiello c. Effetto sulla produzione, sul
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sottoposto a stress idrico e salino. Presente volume,
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De Lorenzi F., P. Giorio. Misure di flusso linfatico in
piante erbacee e arboree: bilancio termico del fusto
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(CHPV) Presente volume, articolo numero 23
Dell'Aquila. Un originale modello di apparecchio
agitatore ad oscillazione verticale per la determinazione
della stabilità degli aggregati del suolo. Presente volume,
articolo numero 54
Dell'Aquila, R. De Mascellis, A. Basile. Un sistema
automatizzato di acquisizione dati in laboratorio per la
determinazione di parametri idrologici del suolo. Presente
volume, articolo numero 59
Dell'Aquila, T. Bertolini. Attrezzatura per misure di flussi
di isotopi stabili da ecosistemi terrestri: sviluppi
tecnologici. Presente volume, articolo numero 57
Di Matteo, A. Di Giaimo, G. Mele, F. Terribile. Dal
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Buonanno, M. Tosca, A. Di Giaimo, b. Rilevamento e
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beneventano. Presente volume, articolo numero 2
Leone, A.P., M. Menenti, G. Sorrentino, A. Letizia, M.
Soprano, G. Romano, A. Martorella, c. Effetti della
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Presente volume, articolo numero 5
Leone, A.P., A. Letizia, E. Coppola, A. Buondonno, d.
Effetti a medio termine dell'irrigazione con acque saline
sulla qualità del suolo. Presente volume, articolo numero
4
Tosca, M., M. Buonanno, A.P. Leone. Implementazione
di un sistema informativo geografico per la valutazione
delle potenzialità produttive e limitazione d'uso agricolo
del territorio della C.M. Fortore beneventano (Prov. di
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Magliulo, P. Di Tommasi, T. Bertolini, A. Fierro, a. A
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Di Tommasi, R. Dell'Aquila, V. Magliulo, F. Vaccari, F.
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Presente volume, articolo numero 60
Magliulo, P. Di Tommasi, T. Georgiadis, M. Nardino, F.
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Gaseous Emissions from a Manure Fertilized Alfalfa
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Magliulo, V., T. Bertolini, P. Di Tommasi, F. P. Vaccari.,
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Soprano, G. Castiello, A. Balsamo. Principali
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Atti del Convegno CNR-ISAFOM, Portici (NA), 24-25 Settembre 2002