Bollettino Ufficiale n. 49 del 7 / 12 / 2006 Deliberazione della Giunta Regionale 13 novembre 2006, n. 66-4308 Presa d’atto del documento relativo all’emergenza/urgenza psichiatrica in eta’ evolutiva (omissis) LA GIUNTA REGIONALE a voti unanimi... delibera di prendere atto dell’accordo tra l’ Assessore alla Tutela della Salute e Sanità, l’Assessore al Welfare e Lavoro, le Aziende Sanitarie Locali nn. 1-2-3-4, l’Azienda Ospedaliera OIRM S. Anna ed il Comune di Torino, relativamente all’approvazione del documento avente per oggetto “Emergenza/Urgenza psichiatrica in età evolutiva: modello operativo e percorsi di cura”, allegato, quale parte integrante e sostanziale al presente provvedimento (Allegato A e A1). Il presente provvedimento non comporta oneri di spesa per la Regione Piemonte . La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002. (omissis -------------------------------------------------------------------------------- Allegato A EMERGENZA/URGENZA PSICHIATRICA IN ETA' EVOLUTIVA Modello operativo e percorsi di cura Premessa Le emergenze/urgenze psichiatriche in pre-adolescenza e adolescenza richiedono: a) che i servizi definiscano esattamente i percorsi di cura con uso appropriato dell’ospedalizzazione e b) che le risposte assistenziali extra-ospedaliere si realizzino all’interno di una rete integrata di servizi. La Proposta di PSSR 2006-2010 indica l’area sulla quale è necessario intervenire, suggerendo modelli in grado di fornire risposte sulla base della differenziazione e complessità dei bisogni di cura dell'età adolescenziale. La ri-definizione dei percorsi di cura passa attraverso la collaborazione tra Aziende e Enti Locali, soprattutto nell'area metropolitana, che ha specifici bisogni di salute derivanti da elevata complessità sociale. I disturbi della condotta negli adolescenti fino ai 18 anni di età rappresentano una delle condizioni più frequenti di richiesta di intervento dei servizi territoriali (6%-16% per i maschi e 2%-9% nelle femmine - Asse 1 ICD10). Tali disturbi sono frequentemente 1 associati a condizioni ambientali socio-economiche sfavorevoli, prevalentemente per situazioni conflittuali all’interno della famiglia: questa ulteriore complessità richiama la necessità di stretta integrazione tra interventi sanitari e interventi sociali. Le emergenze/urgenze in età adolescenziale, stante la complessità delle situazioni da affrontare, richiedono pertanto un programma terapeutico, sequenziale e fornito da Istituzioni diverse. Questa strategia di intervento, viene definita a filiera, un sistema che assicura la tracciabilità di ogni intervento consentendo al tempo stesso di attribuire specifiche priorità e responsabilità nell’intero percorso. Si tratta di un impianto sul territorio che può gestire globalmente il percorso di cura, integrando competenze e risorse clinico-sanitarie, sociali e di ricerca. Situazione attuale L’attuale situazione è caratterizzata da carenza di posti letto ospedalieri e di strutture (residenziali e non) dedicate all’accoglienza dell’urgenza/emergenza psichiatrica in preadolescenza e adolescenza, con conseguenti ricoveri impropri. Solo una adeguata riorganizzazione può assicurare la necessaria risposta a situazioni psico-patologiche importanti, garantendo forme di assistenza integrata, sanitaria e sociale, che prevengano il ricorso all'uso dell'ospedalizzazione del minore. Infatti un ricovero può costituire una fase in un percorso di cambiamento della situazione psicopatologica e di vita del minore, in quanto tappa dell’assunzione globale che garantisce erogazione di prestazioni appropriate. La filiera presenta una diversa articolazione dei percorsi in relazione all'età del minore, con la fondamentale distinzione per la fascia di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Questa fascia richiede una peculiare valutazione sulla base della specificità del quadro clinico sintomatologico e della storia esistenziale. Il progetto presenta soluzioni operative e gestionali innovative, basate su complementarietà tra il ruolo del Servizio Pubblico (titolare della presa in carico, della valutazione, del monitoraggio e della verifica del percorso e degli interventi) e del Privato Sociale, al quale va riconosciuta autonomia nella progettazione operativa e nella gestione degli interventi. L’obiettivo è quello di avere il Servizio Pubblico che garantisce monitoraggio, ricerca e valutazione dei percorsi clinici. Il sistema di tutela così rafforzato garantirà la presa in carico anche dei minori stranieri non accompagnati o minori i cui genitori risultano senza fissa dimora e con residenza convenzionale in Torino, per i quali l'Autorità Giudiziaria dispone la sospensione della potestà genitoriale e la nomina del Tutore nella persona dell’Assessore Comunale. 2 Nelle more della definizione di criteri per la presa in carico dei suddetti minori, si conviene sull’opportunità che nella realtà torinese vengano adottati criteri idonei che facciano riferimento a principi di rotazione nell’ambito delle ASL cittadine. LA FILIERA DI ACCOGLIENZA IN REGIME OSPEDALERO A) Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile - Ospedale Infantile Regina Margherita (OIRM) - Universita' di Torino L'OIRM e il Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile devono rispondere ai bisogni di ricoveri indifferibili dei minori di anni 14, indipendentemente dal quadro psicopatologico presentato. Il ricovero dei minori maggiori di 14 anni (14-18) presso il Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile dell'O.I.R.M. avverrà secondo le seguenti indicazioni cliniche: - tentativi di suicidio - disturbi dell'umore di natura depressiva - disturbi dell'alimentazione con grave compromissione nutrizionale - casi di abuso con gravi ripercussioni psicopatologiche - gravi quadri nevrotici e psicotici in relazione all'espressività sintomatologica e comportamentale. Occorre quindi un potenziamento di risorse (personale e spazi) del Reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’OIRM prevedendo: 1. di attivare 2 (due) posti letto dedicati all’emergenza/urgenza in camera singola; 2. di attivare adeguati spazi per le attività terapeutiche e riabilitative; 3. di acquisire 1 (una) unità di personale infermieristico e 1 (una) di sostegno, rivalutabile in relazione ai livelli di assistenza necessari per il Dipartimento in rapporto alla riapertura dei posti letto 4. di acquisire educatori professionali che lavoreranno in rete con quelli della Comunità Terapeutica; Per far fronte a queste esigenze saranno attivate tutte le iniziative atte a consentire l’attuazione del PSSR. 3 Nel caso di minori maggiori di 14 anni di età (14-18) con manifestazioni psicopatologiche caratterizzate da disturbi del comportamento che mettono a rischio l’incolumità psico-fisica, vengono definiti protocolli d’intesa per ricoveri con le strutture SPDC cittadine. B) Servizio Psichiatrico Diagnosi Cura (SPDC) Territoriale- SPDC ASO San Giovanni Battista 1. Il ricovero di un minore in SPDC può essere accettabile solo se risulta un evento transitorio ed eccezionale, intendendo l'SPDC come uno snodo delle rete di assistenza ai minori. 2. Il Servizio di Neuropsichiatria Infantile delle ASL è titolare del caso in sinergia con l'SPDC. 3. Il rapporto con il territorio e l’ASL di competenza va mantenuto e promosso 4. Durante il ricovero vanno immediatamente attivate le risorse dedicate all’assistenza ai minori, per garantire la specificità dell’intervento e per assicurare il sostegno al personale dell'SPDC così da ridurre al minimo la durata del ricovero. 5. Il servizio di Neuropsichiatria Infantile dovrà inoltre valutare il coinvolgimento del Servizio Sociale sulla base del percorso del minore stesso. IN REGIME TERRITORIALE E’ necessaria l’attivazione di comunità terapeutiche con caratteristiche di tipo sanitario, in stretta collaborazione operativa e di progetto fra gestione ospedaliera e territoriale. Si rende quindi indispensabile creare in Città, compatibilmente con il fabbisogno definito dalla normativa regionale : - 2 (due) COMUNITÀ TERAPEUTICHE RESIDENZIALI (CTM) (20 posti letto di cui 4 di pronta accoglienza), con progetto modulato per fasce di età e con possibilità di inserimento diretto dall'ospedale e in emergenza/urgenza dal territorio a cura dei servizi di NPI; - 4 (quattro) COMUNITÀ RIABILITATIVE PSICOSOCIALI (40 posti letto); - 2 (due) CENTRI DIURNI (CDT), a valenza terapeutica e come alternativa al ricovero, eventualmente collegati alle due comunità, fermo restando l’impegno ad una verifica programmatica dei parametri, del fabbisogno e dei requisiti attualmente in vigore. 4 I progetti di cui sopra dovranno prevedere priorità di inserimento per minori residenti nel territorio regionale. Il modello organizzativo a filiera dovrà essere attuato mediante l’adozione di specifici provvedimenti amministrativi, regolamentanti la prassi e le procedure, tra gli Enti deputati alla tutela dei minori in oggetto. L’esperienza derivante dal presente progetto potrà confluire nella predisposizione di protocolli generali deputati a definire il percorso regionale nell’emergenza/urgenza psichiatrica in età evolutiva. 5