dalla fotografia bidimensionale alla fotografia in 3d

annuncio pubblicitario
Dalla fotografia bidimensionale
alla fotografia in 3D
A cur a di Ger ardo Bonomo e Ma s s i m o Ga l l o r i n i
L’industria cinematografica di Hollywood ha ormai trasformato il 3D in uno standard. I produttori
di TV sono ormai passati tutti al 3D. Nei prossimi anni probabilmente verranno eliminati anche gli
occhialini. Il 3D è ormai la realtà consolidata dell’immagine, sia still che video.
www.nital.it
1
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Un po’ di storia
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate della
LDistanza
’evoluzione
delle
macrofotografia
luce fotografia.
laminare,
interpupillare,
verabasculaggio,
3D particolaricon
Affascinante
perché permette
distrategia
ingrandiredel
e vedere
dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Consigli pratici
di ripresa
video/foto
stereoscopici
Quest’ultima
in particolare
è un
fattore critico,
in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
Accorgimenti
di
ripresa
Fusione livelli con adobe Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza
sufficiente
per ladivisione
che,
come
è noto,
si “accontenta”
facilmente.
ripresa
ai software
editing:umana
Stereophoto
Maker;
Pinnacle
Studio Ultimate
14
LDalla
’alternativa
per
la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una
zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Note pratiche
e precauzioni
Principio
diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La
tecnica
di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
Visione
e ripresa
stereoscopica
ripresa e apertura del diaframma.
Le
formule
La
tecnicamatematiche
di ripresa
supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
Ipostereoscopia
e iperstereoscopia
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
Ripresa 3D
modalitàmolto
naturale/convergente/iperstereo
cerchietto,
di in
dimensioni
piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
Principali
accessori
per
3D luminoso perché il nostro sistema percettivo
piccolo” desideriamo sia leunriprese
cerchietto
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
I software di una
visualizzazione:
Nvidia
3D Vision
Viewer che
Fotografando
stella questa Stereoscopic
sarà riprodottaPlayer;
come un
cerchio
di lucePhoto
dall’obiettivo,
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
Applicazioni scientifiche: Progetto M.A.R.S;
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni
soggetto è otticamente
fatto
puntini
di luce, che vengono
riprodotti come cerchietti
Collaborazione
con il Museo
deidaMezzi
di Comunicazione
di Arezzo.
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Tuttii idiritti
dirittisono
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riproduzione,meccanico
meccanicoooelettronico.
elettronico.
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Nomi
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unarticolo
articolo(eXperience)
(eXperience)della
dellanewsletter
newsletter
Questo
FeelNikon,
Nikon,edita
editada
daNital
NitalS.p.A.
S.p.A.
Feel
Comitato di redazione
Comitato
redazione
Un
puntodiMaio,
del
soggetto
viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe
Marco Rovere
Giuseppe
Michele
Difrancesco, Marco Rovere
messa
aMaio,
fuoco.
Riducendo
l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
Progettazione
e
impaginazione
approfondire
vedere
l’eXperience
Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e impaginazione
LucaScarano,
Scarano,
Antonio
Fenuta Melis
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca
Fenuta,
Stefano Mancini
perAdvision
Advisionsrl
srlVerona.
Verona.www.ad-vision.it
www.ad-vision.it
per
www.nital.it
www.nital.it
3
22
www.nital.it
3D, la terza dimensione
introduzione:
eravamo già occupati del tema con il precedente eXperience La terza dimensione della
ilCifotografia
problema
della
scarsa
profondità
diincampo
di Valerio Pardi
ma stiamo
entrando
adesso, finalmente,
una nuova fase che
coinvolge
l’intero
modo
dell’imaging.
in
macro
Dico finalmente perché se parliamo dei mondi stereo, la stereofonia è nata nel 1931 in Inghil-
terra e dopo pocouna
tempo
diventatopiù
unoaffascinanti
standard mondiale.
Da quel
tutti o quasi
Macrofotografia,
delleèspecialità
e complicate
dellamomento
fotografia.
hanno
cominciato
ad
ascoltare
la
musica
in
stereofonia,
con
la
possibilità
quindi
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibilidiaricevere
occhio
un flusso
di suoniper
chel’uso
avesse
stessa
profondità
soprattutto la stessa differenziazione
nudo;
complicata
dellalaluce
e della
messa ma
a fuoco.
tra lato sinistro
e lato destro
quindi critico,
tra orecchio
sinistro
e orecchio
destroè–estremamente
del brano muQuest’ultima
in particolare
è un–fattore
in quanto
la profondità
di campo
sicale secausa
fosselestato
suonato
da vivo
davanti all’ascoltatore.
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Sedefinisce
invece parliamo
di stereoscopia
abbiamo
da al
unpiano
lato una
storiaaefuoco
un inizio
più antico,
Si
profondità
di campo la zona
attorno
di messa
che èben
considerabile
dall’altro
una
diffusione
che,
se
escludiamo
proprio
questo
periodo
storico,
con
l’introduziodi nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
dei televisori
è sempre
stata incerta,
capricciosa
con momentinello
di stasi
e momenti
di
Ilnepiano
a fuoco 3D,
è infatti
otticamente
solo uno
ed è limitatissimo
spazio.
L’occhio
ripresa. a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
attribuisce
Riteniamo che
il televisore
in 3D ha segnato il vero inizio ufficiale della visione stereo delle
“profondità
di campo
a fuoco”.
immagini.
Siamo
solo
agli
inizi,
molti sonodascettici
in toto l’ideafocale,
quantodistanza
meno perdiil
L’estensione di questa zona dipende
diversio rifiutano
fattori: lunghezza
fatto che
ancora e comunque
bisogna utilizzare un paio di occhiali.
ripresa
e apertura
del diaframma.
Maformule
siamo altrettanto
convinti
che lo di
scenario
deicon
prossimi
anni l’estensione
porterà all’industrializzazione
Le
matematiche
permettono
calcolare
precisione
della zona nitida,
e
alla
massificazione
di
schermi
3D
che
non
avranno
bisogno
di
occhialini.
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che
rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
“Nele primo
salotto c’erano
anche
alcuni
luce
la si considererà
una stella
correttamente
messa a fuoco.
divertenti
apparecchi
ottici:
un
panorama
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
stereoscopico,
cui lentipiù
si vedeluminosi,
tanto attraverso
più grandilequanto
lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
vano fotografie
al suo interno,
per appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
troppo
grandi si collocate
sovrappongono
e il soggetto
esempio
un
gondoliere
veneziano
in
rigida
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
ed esangue
corporeità”.
Dail “La
montagna
grana
della pellicola,
quindi
cerchio
di diffusione deve essere considerato più limitato.
incantata, Tomas Mann. 1924”
Un po’ di storia
Prima che di stereoscopia, dovremmo parlare di visione binoculare, che è una prerogativa propria tanto della nostra specie che
della maggior parte degli animali. Sul “dilemma” della visione binoculare si interessarono già Euclide piuttosto che Leonardo Un libretto di anaglifi in bianco e nero degli
da Vinci.
anni 60 corredato di occhialini
Sepunto
invecedelparliamo
della come
stere-un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Un
soggettodella
vienestoria
riprodotto
oscopia
il primato
è italiano!
Fu infatti
tra il 500 si
e migliora
il 600 che
Giovanni Battista
dellaPer
Porta
messa
a fuoco.
Riducendo
l’apertura
del diaframma
la sensazione
di nitidezza.
e Jacopo Cimenti
Empoli realizzarono
primi disegni
stereoscopici.
Per forza
disegni: la
approfondire
vederedal’eXperience
Geometrieiottiche
e profondità
di campo nelle
fotocamere
fotografia
sarebbe
stataMelis
inventata tre secoli dopo.
reflex
digitali
© Marcello
Quindi ecco secoli bui, e l’alternanza dell’interesse, soprattutto da parte degli scienziati
33
www.nital.it
www.nital.it
dell’epoca al fenomeno. Arriviamo quindi all’800 quando venne inventata la fotografia e quasi
introduzione:
contemporaneamente la stereoscopia.
una volta con interesse
produzioni comunque
scientifico artigianali
ilAncora
problema
della altalenante
scarsae con
profondità
di campo
a uso e consumo di pochi eletti. La vera popolarizzazione della stereoscopia avvenne nei
in
macro
recenti
anni trenta
con l’invenzione
del View
Master. di
L’invenzione
deve a un certo William
introduzione:
il problema
della scarsa
profondità
campo in si
macro
(Wilhem) Gruber, riparatore di pianoforti, tedesco e immigrato in America. Il View Master si
Macrofotografia,
unatecniche:
dellenegli
specialità
più affascinanti
e complicate
fotografia.
poi e delle
innanzitutto
Stati Uniti
e poi
nei paesi
di influenza
Nato,
Italia compresa.
Limpose
’evoluzione
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
E adesso
lalecon
storia
in
tema,
Gerardo Bonomo
limitata,
causa
ridotte
distanze
didi
ripresa.
Fusione
livelli
adobe
Photoshop™
Si
definisce
profondità
di
campo
la
zona
attorno alIopiano
messa
fuoco
che di
è considerabile
Per una volta non essere giovane è un privilegio.
infattidiho
avutoa la
fortuna
nascere tanti
di
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
facilmente.
Lanni
’alternativa
la macrofotografia:
Helicon
Focus™
fa, in unper
paese
– l’Italia – di influenza
Nato,
e di ricevere in regalo che ancora
andavo
Ilall’asilo
piano ail mio
fuoco
è infatti
otticamente
ed èDovete
limitatissimo
nellodue
spazio.
primo
– e unico
– visore solo
View uno
Master.
immaginare
cose:L’occhio
la prima
attribuisce
afunzionamento,
una
zona estesa
primadell’ottica
e dopo
piano
sufficiente
nitidezza, detta
Principio
leggi
e postproduzione
che negli di
anni
cinquanta
la maggior
parte
deiquesto
film
erano
in una
bianco
e nero. All’oratorio
la do“profondità
di
campo
a
fuoco”.
menica si vedeva, quando si vedeva, un film rigorosamente in bianco e nero. La televisione
L’estensione
questa
zona dipende
La
di edi
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
eratecnica
in bianco
nero.
ripresa
e apertura
del diaframma.
Le fotografie
negli album
di famiglia erano in bianco e nero. Milano, dove sono nato e dove
Le
formule
matematiche
di calcolare
con
precisione
l’estensione
della
zona
La
tecnica
diera
ripresa
supermettono
cavalletto
tuttora
vivo,
in bianco
e nero, perché
c’era la
nebbia,
e lo smog
ingrigiva
tutto,
dalnitida,
Duoinmorapporto
a
una
grandezza
chiamata
cerchio
di
diffusione,
che
rappresenta
lo
standard
alle facciate delle case. Provate quindi a pensare per un bambino di allora quale fosse
di
nitidezza di
di avvicinare
un punto. gli
In occhi
sostanza:
un punto
viene
riprodotto
come ma
un
conclusioni
l’emozione
a questa
sortaluminoso
di binocolo
e di sempre
vedere non
solo a colori,
cerchietto,
dimensioni molto
piccole.di
Il diametro
di questohollywoodiana,
cerchio rappresenta
“quanto
in perfetta di
tridimensione,
fotogrammi
storie d’avventura
come Rin
Tin Tin
piccolo”
desideriamo
un cerchietto
luminoso
nostro
percettivo
e Rusty, piuttosto
che i sia
personaggi
dei cartoni
animatiperché
di Walt ilDisney
chesistema
dalla bidimensione
occhio/cervello
lo
riproduca
come
un
punto.
e spesso dalla monocromaticità del giornalino di Topolino erano tutti a colori e in rilievo. Ho
Fotografando
questa
saràdiverse
riprodotta
come
un cerchio
di luce
ancora il mio una
Viewstella
Master
e ancora
decine
di dischetti:
ogni
tantodall’obiettivo,
butto l’occhioche
nel
interesserà
un limitato
numero
di pixel.
Sotto
una certalasoglia
si vedrà
come
un puntino fa.
di
visore e rivedo
in rilievo
fotogrammi
che
ho scoperto
primala volta
quasi
cinquant’anni
luce
e
la
si
considererà
una
stella
correttamente
messa
a
fuoco.
Ancora adesso mi emoziono, e doppiamente, perché sono immagini in rilievo e perché balzaOgni
soggetto
otticamente
fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
no fuori
ricordièdella
mia infanzia.
luminosi,
tanto
più
grandi
quanto
lontani
dal piano
di messa
a fuoco.
Se agli
questi
Adesso facciamo un balzo avanti più
di una
quindicina
d’anni,
arriviamo
intorno
annisono
80,
troppo
si sovrappongono
e ilCordusio
soggettoscopro
apparenella
confuso
nei di
dettagli,
fuorifamosa
fuoco. catena
quandograndi
vagabondando
per Piazza
vetrina
una allora
In
messauna
a fuoco
è critica,
l’estrema
nitidezza
del sensore
che non
ha la
di digitale
negozi dilaottica
fotocamera
concausa
due obiettivi:
è una
Iso Duplex,
nuovamente
un made
grana
della
pellicola,
quindi
il
cerchio
di
diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
in Italy, in grado di produrre coppie di immagini in 3D su pellicola diapositiva a colori – o
bianco e nero – 120.
Tutti
diritti amore!
sono riservati.
Un ialtro
Posso farmi i View Master personali!
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
A
questa
prima
Iso
Duplex negli anni successive ne affianco altre, del modello Super, che ha
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
anche
un sistema
di messa ameccanico
fuoco – oilelettronico.
modello base lavorava in iperfocale.
con
qualsiasi
mezzo di riproduzione,
Neglie marchi
anni 80
innel
Italia
presentatodepositati
un diaproiettore
Nomi
citati
testoviene
sono generalmente
o registrati doppio, con una specifica funzione
dalle
aziende.
3D, rispettive
da utilizzare
con coppie di diapositive stereo ottenute finalmente anche e soprattutto con
Questo
documento
PDF èaun
della newsletter
una reflex,
mentre
unarticolo
Sicof(eXperience)
viene presentato
un visore 3D in grado a sua volta di accettare
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
coppie di diapositive stereo eseguite su pellicola 24x26mm.
In quegli
anni
posso finalmente
cominciare
proiettare dileluce
mie se
immagini
stereo,
usando
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto
viene riprodotto
come una cerchietto
non giace
sul piano
di un
Giuseppe
Maio, Michele
Difrancesco,
Marco Rovere negli Stati Uniti; una coppia di filtri polarizzati montelo metallizzato
venduto
esclusivamente
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
tati sulle ottiche deil’eXperience
due diaproiettori
e unottiche
paio di
occhiali a di
sua
voltanelle
polarizzati
per ogni
approfondire
Geometrie
e profondità
campo
fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
“spettatore”
e
il
gioco
è
fatto.
Il
gioco
però,
non
poi
mica
tanto
un
gioco:
ogni
coppia
di dia va
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
duplicata
(laVerona.
mia vecchia
Nikon FE con relativo soffietto e il mio caro buon vecchio Micro Nikper
Advision srl
www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
24
www.nital.it
kor 55mm f/2.8 ne sanno qualcosa – e poi messa a registro, usando un oculare da orologiaio
introduzione:
ficcato nell’orbita e una sorta di mira ottica stampata su un foglio da lucido e fissato a un
una volta
duplicate
le dia vannoprofondità
montate una a una,di
registrandole
ilnegatoscopio;
problema
della
scarsa
campocon questa
mira ottica e bloccandole in telaietti della Gepe con una finestra leggermente inferiore al,
in
macro
diciamo
così, full frame. Ah, ogni dia va pulita dalla polvere con l’aria compressa e così ogni
faccia di ogni telaietto, che va prima deterso con un prodotto detergente e antistatico.
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
Un visore della
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
View
Masterdidegli
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la
profondità
campo è estremamente
anni
settanta
con il
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
dischetto
con
le coppie
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco
che è considerabile
di
diapositive
stereo
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
per essere
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed èpronto
limitatissimo
nello spazio. L’occhio
visualizzato
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
Sono stati
mesi/notti
di pazzia…e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
troppo
grandi
si sovrappongono
Con
l’avvento
del digitale
sono
anche causa
stati presentati
programmi
in gradoche
di creare
In
digitale
la messa
a fuoco
è critica,
l’estremadei
nitidezza
del sensore
non haaula
tomaticamente
anaglifi,
anche
a colori,
partendo deve
da una
coppia
di immagini
grana
della pellicola,
quindi
il cerchio
di diffusione
essere
considerato
piùstereo,
limitato.con la
possibilità di centrare e riquadrare molto più facilmente le due immagini sormontandole sul
monitor del computer con la possibilità poi di vederle tanto sul monitor del computer che
stampate.
Qualità inferiore rispetto alla visione polarizzata delle dia o la visione delle dia nei visori stereo.
A quel punto direi che mi sono ritirato in buon ordine da quel magico mondo.
Poi, ed è storia di ieri, sono arrivati i primi film in 3D dell’ultima generazione, adesso, o quasi,
sono arrivati i monitor TV 3D, le prime fotocamere e i primi obiettivi 3D per il digitale e la
prima videocamera 3D consumer. Adesso si può ricominciare a “giocare” e si giocherà semUn
soggettomeglio
viene riprodotto
come un cerchietto
luce se nonverrà
giaceancora
sul piano
di
prepunto
di piùdel
e sempre
dall’anno prossimo,
quando laditecnologia
affinata
e
messa
a fuoco.
l’apertura
del diaframma
si migliora
la che
sensazione
di nitidezza.
quando,
come Riducendo
speriamo tutti,
usciranno
i primi monitor
TV 3D
non richiedono
l’usoPer
degli
approfondire
occhialini. vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex
digitali © Marcello
Melis
L’autobiografia
3D è finita.
Adesso cerchiamo di guardare più in “profondità” questa opportunità.
35
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
La visione stereoscopica
ilL’uomo
problema
della scarsa profondità di campo
– e come abbiamo detto non solo l’uomo – dispone di due occhi, posizionati a una
distanza
interpupillare tra i 6 e i 7cm. Anche se gli occhi sono sostanzialmente identici tra loin
macro
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo in macro
ro – fatto salvo qualche difetto visivo che può alterare in modo differente la capacità visiva tra
due occhi – il fatto
che
siano
posizionati
a una distanza
di alcuni centimetri,
è già sufficiente
Macrofotografia,
unatecniche:
delle
specialità
più affascinanti
e complicate
Li’evoluzione
delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
perché ciascun
occhio
produca
un’immagine,
meglio,
un videoclip,
leggermente
Affascinante
perché
permette
di ingrandire
e vedere
particolari
dei soggetti
invisibilidifferente,
a occhio
visto che
le due inquadrature
decentrate
nudo;
complicata
dellasono
luceleggermente
e della messa
a fuoco. tra di loro. È sufficiente porre a
fusione
dei
livelliper
conl’uso
il digitale
una spanna dal
proprio naso
dito ecritico,
osservarlo
alternativamente
l’occhio
destro e l’ocQuest’ultima
in particolare
è unun
fattore
in quanto
la profondità ditra
campo
è estremamente
chio sinistro
per
renderci
immediatamente
conto che le due immagini sono molto differenti.
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
Fusione livelli
con
adobe Photoshop™
questo,
non cidiaddentriamo
neiattorno
principial di
neurofisiologia
delleche
percezione
stereoSiStabilito
definisce
profondità
campo la zona
piano
di messa a fuoco
è considerabile
scopia,
per
ignoranza
innanzitutto
e
perché
sconfinano
dagli
intenti
di
questa
eXperience
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Ildall’altra.
piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
InCampo
digitalevisivo
la messa
a fuoco
è critica, causa
l’estrema
sensore
che non ha la
e visione
stereoscopica:
a sinistra
un nitidezza
ungulato del
(preda):
gli occhi
grana
della
pellicola,
quindi
il
cerchio
di
diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
sono posizionati lateralmente sul cranio ampliando il campo visivo – in giallo
– per
poter avere una visione quasi a 360 gradi ma con una limitatissima percezione
Tutti
i diritti sono riservati.
stereoscopica
– in arancione -; al centro un carnivoro; la visione stereoscopia è più
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
ampia,
necessaria
a percepire
le distanze
e S.p.A.)
a colpire con precisione la preda, tuttavia
senza l’autorizzazione
scritta
dell’autore e dell’editore
(Nital
i campi
si estendono
parte anche posteriormente; a destra un primate,
con
qualsiasivisivi
mezzosingoli
di riproduzione,
meccanicoin
o elettronico.
Nomi
e marchi
citati posizionati
nel testo sono generalmente
depositati
o registrati
gli occhi
sono
frontalmente
sul cranio,
permettendo una perfetta visione
dalle
rispettive aziende.
stereoscopica
contrapposta ad un ampia zona di visione posteriore cieca
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Sta di fatto che avendo due occhi e quel magico oggetto posto dietro di essi che si chiama
introduzione:
cervello, noi percepiamo la realtà come tridimensionale. In realtà la nostra percezione della
delladella
realtà si spinge
ben oltre
qualsiasi attuale di
sistema
di restituzione di
iltridimensionalità
problema
scarsa
profondità
campo
immagini o video 3D; al senso della visione stereoscopica noi aggiungiamo il senso dell’udito
in
macrol’olfatto e una immensa memoria di percezioni già elaborate che alla fine ci
stereofonico,
permettono una percezione della realtà attualmente immensamente superiore a quella della
Macrofotografia,
delle specialità
più raffinata salauna
cinematografica
3D.più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante
perché
permettesapere
di ingrandire
vedere
particolari
dei –soggetti
a occhio
È estremamente
importante
quantoesia
comunque
limitata
seppurinvisibili
meravigliosa
– la
nudo;
complicata
l’uso
della
e della memorizzare
messa a fuoco.
riproduzione
dellaper
realtà
che
ci èluce
consentito
con i vari device rispetto alla perceQuest’ultima
in particolare
unnostri
fattoresensi.
critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
zione della realtà
in “live” èdei
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
Oggi quindi possiamo ottenere strabilianti riproduzioni, ma comunque riproduzioni, niente
Si
profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
didefinisce
più.
diLanitidezza
sufficiente perdiretta
la visione
umana
che,minima
come èintorno
noto, si
“accontenta”
facilmente.
visione stereoscopica
ha una
distanza
ai 20cm,
comunque
sovrapIlponibile
piano aalla
fuoco
è infatti
otticamente
uno ed
è limitatissimo
spazio.
L’occhioe
personale
distanza
minimasolo
di messa
a fuoco,
che varia danello
soggetto
a soggetto
attribuisce
una zona
estesa
primamassima
e dopo questo
una sufficiente
col crescerea dell’età
e una
distanza
intornopiano
ai 10 metri,
oltre i qualinitidezza,
la visionedetta
reale
“profondità
di gli
campo
fuoco”.
diventa a tutti
effettia bidimensionali,
sperimentabile da chiunque guardando un soggetto
L’estensione
questaalternativamente
zona dipende da
fattori:
lunghezza
di
posto a quelladidistanza
condiversi
entrambi
gli occhi
o con unfocale,
occhiodistanza
solo.
ripresa
e apertura
del diaframma.
È altrettanto
importante
memorizzare questi dati perché questa sarà la profondità stereoLe
formule
matematiche
permettono
di calcolare
con
precisione
zona nitida,
scopica
naturale
che potremo
riproporre
ai nostri
occhi
in una l’estensione
riproduzionedella
tridimensionale,
insotto
rapporto
a una
grandezza
cerchio
di diffusione,
rappresenta
o sopra
quella
soglia lachiamata
visione sarà
comunque
possibileche
– sapendo
comeloè standard
possibile
diottenere
nitidezza
di un punto. In riproduzione
sostanza: unstereoscopica
punto luminoso
viene
sempre riprodotto
come
un
la corrispondente
– ma
risulteranno
alterati alcuni
paracerchietto,
di dimensioni
piccole.
diametrofotografato.
di questo cerchio rappresenta “quanto
metri di percezione
dellemolto
dimensioni
delIlsoggetto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando
stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
La ripresa una
stereoscopica
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
E veniamo
a noi, noi intesi
innanzitutto
di fotografia.
luce
e la si considererà
unacome
stella appassionati
correttamente
messa a fuoco.
Come
possiamo
realizzare
delle
immagini
stereoscopiche?
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
Una Duplex
Super
120. Èdel
una
fotocamera
stereo
In digitale la messa a fuoco è critica, causa
l’estrema
nitidezza
sensore
che non
ha la
degli annideve
cinquanta,
fabbricata
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione
essere progettata
consideratoepiù
limitato. in
Italia. Consente lo scatto sia di immagini stereo
che di scatti singoli bidimensionali, alternando la
chiusura di ciascun obiettivo con i tappi ermetici
a corredo. Utilizza pellicola 120 e permette tanto
la regolazione di tempi e diaframmi che la messa
a fuoco. Le immagini possono essere montate in
telaietti doppi e per essere osservate attraverso
un apposito visore o montate su telaietti singoli
per essere visualizzate su schermo metallizzato
Un punto del soggetto viene riprodotto come
cerchietto
se non giace
piano di
conun
una
coppia di
di luce
diaproiettori
consul
filtri
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma
si migliora
la sugli
sensazione
di nitidezza.
Per
polarizzatori
montati
obiettivi
e occhiali
approfondire vedere l’eXperience Geometrie
ottiche
e
profondità
di
campo
nelle
fotocamere
polarizzati
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
26
www.nital.it
37
www.nital.it
www.nital.it
Le regole sono le medesime indipendentemente dal sistema di registrazione, cioè a pellicola
introduzione:
o digitale, ma ci concentreremo naturalmente e solo sul sistema digitale.
ilPartiamo
problema
della
scarsadiprofondità
divacampo
dal presupposto
che disponiamo
una sola fotocamera,
benissimo, ma dobbiamo scordarci qualsiasi soggetto in rapido movimento, perché dovremo avere il tempo, tra
in
introduzione:
il problema
della lascarsa
profondità
diocampo
in macro
unomacro
scatto e l’altro,
di spostare
macchina
a destra
a sinistra
e in misura direttamente
proporzionale alla distanza del soggetto inquadrato più vicino. Se disponiamo di due fotocaMacrofotografia,
unatecniche:
delle
specialità
piùloro
affascinanti
e complicate
Lmere
’evoluzione
delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luceilfotografia.
laminare,
perfettamente
sincronizzate
tra
allora
possiamo
prenderci
lusso di fotografare
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
invisibili aCoolpix,
occhio
anche soggetti in rapido movimento. Due fotocamere possono essere due compatte
nudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
fusione
dei
livelli
con
il
digitale
per esempio due Nikon Coolpix P7000 assicurate a una slitta in modo che giacciano su uno
Quest’ultima
particolare
fattore
critico,simultaneamente
in quanto la profondità
di campo
è estremamente
stesso pianoinche
possonoè un
essere
attivare
utilizzando
lo scatto
a distanza
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
Fusione
wireless livelli
ML-L3.con adobe Photoshop™
SiCalcolare
definiscelaprofondità
di campo la zona
al piano
di messadue
a fuoco
che è considerabile
distanza interpupillare
che attorno
si ottiene
affiancando
fotocamere
identiche è
di
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
facilmente.
Lmolto
’alternativa
per corrisponde
la macrofotografia:
Helicon
Focus™
semplice,
alla lunghezza
della
fotocamera, nel caso della Coolpix
P7000
Il122mm,
piano aafuoco
è infatti
otticamente
solo
uno edmillimetro
è limitatissimo
spazio.
L’occhio
cui bisogna
aggiungere
ancora
qualche
perché nello
la Coolpix
P7000
ha gli
attribuisce
zonaposti
estesa
primadell’ottica
e dopo
piano
una sufficiente
nitidezza,
detta
Principio
diafunzionamento,
leggi
e postproduzione
attacchi per
leuna
cinghie
lateralmente.
Più questo
piccola
è la fotocamera
è minore
sarà la distan“profondità
di campo
a fuoco”.
za interpupillare
minima;
è anche possibile montare due fotocamere accoppiandole per la
L’estensione
di
questa
zona
dipende
da diversi
fattori:
focale,
di
La
tecnica
di ripresa
a mano
libera
base,
in modo
che il centro
delle
due ottiche
si posizioni
sullolunghezza
stesso piano,
ma indistanza
questo moripresa
e apertura
diaframma.
do potremo
scattaredel
solo
in verticale, o trasformare i nostri scatti verticali in scatti orizzontali
Le
formule
di calcolare
con precisione
l’estensione
della zona nitida,
La
tecnicamatematiche
di
supermettono
cavalletto
ritagliando
in ripresa
postproduzione
la medesima
porzione
delle due immagini
ottenute.
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza
un una
punto.
In sostanza:
un punto
luminoso
viene sempre riprodotto come un
conclusioni
Che
si scattidicon
o con
due fotocamere
“sarebbe
fondamentale”:
cerchietto,
molto apiccole.
Il diametro
di questo
cerchio rappresenta
“quanto
1. Fissarediladimensioni
o le fotocamere
una slitta
possibilmente
con regolazione
micrometrica
piccolo”
desideriamo
sia
un
cerchietto
luminoso
perché
il
nostro
sistema
percettivo
2. Fissare la slitta a un treppiedi
occhio/cervello
lo riproduca
come
3. Posizionare una
livella a bolla
sullauno punto.
su una delle fotocamere per mettere perfettamente
Fotografando
una
stella
questa
sarà
riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
in bolla la/le fotocamere
interesserà
unsempre
limitatocon
numero
di pixel.
Sotto una
soglia la
si vedrà
un puntino
di
4. Lavorare
lo scatto
a distanza,
o incerta
mancanza
dello
scattocome
a distanza
agendo
luce sullo/sugli
e la si considererà
una
stella
correttamente
messa
a
fuoco.
autoscatto/i
Ogni
soggettosempre
è otticamente
fatto da manuale,
puntini difissando
luce, chesia
vengono
riprodotti
5. Lavorare
in esposizione
il tempo
di scattocome
che ilcerchietti
diaframluminosi,
tanto
più
grandi
quanto
più
lontani
dal
piano
di
messa
a
fuoco.
Se
questi sono
ma
troppo
grandi sempre
si sovrappongono
e il soggetto
nei dettagli,
fuori fuoco.
6. Lavorare
con il bilanciamento
delappare
biancoconfuso
fisso quindi
non in auto
In7.digitale
la
messa
a
fuoco
è
critica,
causa
l’estrema
nitidezza
del
sensore
che non hama
la
Lavorare sempre con l’autofocus disinserito, è possibile usare l’AF per focheggiare
granaprima
delladello/degli
pellicola, quindi
il
cerchio
di
diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
scatto/i va disabilitato
8. Disabilitare sempre, trovandosi la/le fotocamera sul treppiedi il sistema di stabilizzazione
Tutti i dell’immagine
diritti sono riservati.
dell’obiettivo
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
A sinistra un paio
di occhiali per la
visualizzazione di
anaglifi, a destra
un paio di occhiali
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non
giace sul piano
polarizzati
per ladi
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione
di nitidezza.
Per
visione
di proiezione
approfondire
vedere
l’eXperience
Geometrie
ottiche
e
profondità
di
campo
nelle
fotocamere
Progettazione e impaginazione
stereo
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
introduzione:
La distanza interpupillare,
illaproblema
delladel
scarsa
vera strategia
3D profondità di campo
in macro
Detto questo veniamo a uno degli aspetti più importanti della ripresa stereoscopica, la distanMacrofotografia,
delleespecialità
affascinanti e complicate della fotografia.
za tra lo scatto diuna
sinistra
lo scatto più
di destra.
Affascinante
perché permette
di ingrandire
e vedere
particolari dei
soggetti invisibili
occhio
Se stiamo utilizzando
due fotocamere,
potremo
indubbiamente
distanziarle
tra loroama
non
nudo;
complicata
per l’uso
luce e della messa
a fuoco.
avvicinarle;
se usiamo
una della
sola fotocamera,
abbiamo
possibilità quasi infinite sia di avvicinaQuest’ultima
particolare è un fattore
in quanto la profondità di campo è estremamente
mento che diinallontanamento.
Ma c’ècritico,
una regola?
limitata,
causa ledal
ridotte
distanze già
di ripresa.
Certo: partiamo
presupposto
enunciato che la distanza interpupillare umana è intorno
Si
profondità
di campo
la zona
attorno al piano
di messaina fuoco
che è considerabile
aidefinisce
60mm e con
questa distanza
fissa
– ovviamente
– noi vediamo
3D la realtà
da un minimo
didi nitidezza
sufficiente
per la di
visione
che,
comeseèlanoto,
si “accontenta”
facilmente.
circa 20cm
a un massimo
circa umana
10 metri.
Quindi
distanza
tra i due punti
di scatto
Ilfosse
piano
a fuoco
è infatti
otticamente
solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
intorno
ai 60mm
saremmo
a posto?
attribuisce
a unasemplificato
zona estesa
prima
questo
una corrisponde
sufficiente nitidezza,
detta
Quasi: la regola
dice
che eladopo
distanza
tra i piano
due scatti
alla distanza
del
“profondità
campo
a fuoco”.
soggetto piùdivicino
alla/alle
fotocamere diviso 20.
L’estensione
di questa
zona120cm
dipende
diversi fattori:
lunghezza
focale,
di
Quindi un oggetto
che dista
dallada
fotocamera,
dividendo
la distanza
per distanza
20 dà come
ripresa
apertura
deltra
diaframma.
risultatoeuna
distanza
i due scatti proprio di 6cm. Ma se il soggetto è a una distanza infeLe
formule
matematiche
permettono
di calcolare
con precisione
l’estensione
zona
nitida,
riore,
diciamo
50cm, l’interasse
– quindi
la distanza
tra i due punti
di scattodella
– deve
essere
di
insoli
rapporto
25mm. a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
diMentre
nitidezza
un punto.
In distante
sostanza:– esageriamo
un punto luminoso
viene sempre
come un
se ildisoggetto
è più
– una montagna
a unariprodotto
decina di chilometri
cerchietto,
dimensionideve
molto
piccole.
Il diametro
di questometri!
cerchio rappresenta “quanto
di distanza,dil’interasse
essere
portata
a… cinquecento
piccolo”
sia un cerchietto
luminoso
perché
il nostro
sistema delle
percettivo
In questi desideriamo
casi come percepisce
l’occhio, anzi,
gli occhi,
la visione
stereoscopica
immaocchio/cervello
lo riproduca come un punto.
gini?
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
In realtà
il termine
è corretto,
nella stereofotografia
a distanzapiùravvicinata
grana
della
pellicola,non
quindi
il cerchioperché
di diffusione
deve essere considerato
limitato. con
interasse inferiore ai 60mm l’effetto stereo non è assolutamente sminuito. In ogni caso,
quando l’interasse scende sotto ai 60mm e contemporaneamente ci si avvicina al soggetto a
una distanza pari o inferiore ai 20mm, il cervello tende a percepire i soggetti fotografati – di
norma di ridotta grandezza – come molto più grandi di quanto non lo siano effettivamente
nella realtà. La “sensazione” finale è comunque reale e accettabile, fatto salvo il fatto che il
soggetto appare come di proporzioni più grandi rispetto alla realtà.
Ipostereoscopia
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
28
www.nital.it
39
www.nital.it
www.nital.it
Gli occhiali polarizzati per la visualizzazione
introduzione:
di immagini stereo proiettate sono composti
il problema della scarsadi due
profondità
diuno
campo
filtri polarizzatori,
per occhio,
ciascuno ruotato di 90 gradi rispetto
in
macroil problema della scarsa profondità
introduzione:
di campo in macro
all’altro. Posizionando
una lente sull’altra
incrociandole a 90 gradi il polarizzatore oscura
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce
laminare,
completamente
l’occhio;
suifotografia.
proiettori i filtri
Affascinante perché permette di ingrandire sono
e vedere
particolari
dei
soggetti
a occhio
orientati allo stesso modoinvisibili
rispetto
agli
nudo;
complicata
della luce e dellaocchiali,
messa ainfuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
questo modo l’occhio sinistro vedrà
Quest’ultima in particolare è un fattore critico,
in quanto
la profondità
di campo
solo
l’immagine
proveniente
dalè estremamente
diaproiettore
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
Fusione livelli con adobe Photoshop™ sinistro e viceversa
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà
limitato ènumero
di epixel.
Sotto una
soglia la in
si vedrà
come un di
puntino
Qui invece un
il termine
corretto
evidenzia
tuttecerta
le situazioni
cui l’interasse
scattodiè
luce
e
la
si
considererà
una
stella
correttamente
messa
a
fuoco.
maggiore di 60mm. Di norma l’interasse si aumenta sostanzialmente nella fotografia di paOgni
soggetto
è otticamente
fatto
da puntini
di luce,
che
vengono
riprodotti
come cerchietti
esaggio,
piuttosto
che urbana,
quando
si vuole
che lo
sfondo
di norma
bidimensionale,
che
luminosi,
tanto
più grandi
quanto
più lontanipiuttosto
dal pianoche
di palazzi
messa oa soprattutto
fuoco. Se questi
sonosi
può essere
composto
da teorie
di montagne
grattacieli
troppo
grandi
sovrappongono
e il soggetto
appare confuso
nei dettagli,sufuori
fuoco. piani di
stacchino
dalsipiano
bidimensionale
in cui giacciono
per “posizionarsi”
differenti
Invisione
digitale
la
messa
a
fuoco
è
critica,
causa
l’estrema
nitidezza
del
sensore
che
non ha la
stereoscopica.
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Iperstereoscopia
Una volta appena dopo un decollo da Malpensa, mentre l’aereo dopo aver puntato a nord
introduzione:
virava verso est mi si è presentata tutta la catena dell’arco alpino. Avevo con me la Iso Duplex
120, quella condella
la messascarsa
a fuoco ma soprattutto
con i duedi
obiettivi
protetti dai loro
ilSuper
problema
profondità
campo
tappi singoli originali, che servivano per scattare, volendo, anche foto bidimensionali, chiuin
macro
dendo
in sequenza prima un obiettivo e poi l’altro. Ho tolto il tappo dell’obiettivo di sinistro e
ho fatto il primo scatto, poi ho tappato l’obiettivo di sinistra e scoperto quello di destra e ho
Macrofotografia,
una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
fatto il secondo scatto.
Affascinante
perché
ingrandire
e vedere
particolaridai
deiprimi
soggetti
invisibili adell’arco
occhio
In quel momento mipermette
trovavo di
a diverse
decine
di chilometri
contrafforti
nudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
alpino e a qualche migliaio di metri di quota, potendo in questo modo vedere anche l’arco
Quest’ultima
in particolare
è un
fattore critico,
in quantoBernese;
la profondità
di campo
alpino in profondità,
fino alle
montagne
dell’Oberland
tra uno
scattoèeestremamente
l’altro ho fatto
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
trascorrere almeno una ventina di secondi durante i quali l’aereo, viaggiando intorno ai 500
Si
definisceorari
profondità
di campo
la zona
al piano
messa a fuoco
è considerabile
chilometri
si è spostato
di circa
tre attorno
chilometri,
che èdidiventata
la miache
interasse!
diLanitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
facilmente.
foto ottenuta mostrava tutto l’arco alpino con un marcato effetto tridimensionale.
IlSì,piano
a fuoco
è infattiilotticamente
solo uno
è limitatissimo
spazio.
L’occhio
ma con
un dettaglio:
cervello guardando
la ed
coppia
di immagini nello
non riesce
a percepire
attribuisce
a
una
zona
estesa
prima
e
dopo
questo
piano
una
sufficiente
nitidezza,
detta
il paesaggio tridimensionale come reale, ma lo percepisce come un diorama, un modello
in
“profondità
di
campo
a
fuoco”.
scala ridotta della realtà, ed è quello che è avvenuta anche al mio scatto all’arco alpino.
L’estensione
questa zona dipende
da diversi
fattori:
lunghezzainfocale,
distanza
di
Detto questo di
l’iperstereoscopia
è sicuramente
un modo
di fotografare
3D molto
impattanripresa
e apertura
diaframma.
te, ma da
usare condel
misura,
in quanto la restituzione della percezione della realtà avviene su
Le
formule
matematiche
di calcolare
con precisione l’estensione della zona nitida,
scala
ridotta
e quindi perpermettono
nulla aderente
alla realtà.
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Una slitta per riprese
stereo, sulla guida
sono evidenziati dei
contrassegni per lo
Comitato
redazione
spostamento
tra uno
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non
giace sul piano
di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione
nitidezza.
scatto edil’altro
per Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo
nelle
fotocamere
riprese
a distanza
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
ravvicinate, per ritratti e
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
per foto di paesaggio
www.nital.it
www.nital.it
3
2
10
www.nital.it
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
vedere stereoscopiche
l’eXperience Geometrie
ottiche e profondità
di campo
nelle fotocamere
Un kit per riprese
che comprende
un treppiedi
da tavolo,
una slitta
reflex
digitali
© Marcello
stereo,
diverse
paia di Melis
occhiali per anaglifi e il software per la trasformazione delle
immagini in anaglifi stereo, anche a colori
3
11
www.nital.it
www.nital.it
Se vogliamo giocare per qualche riga con i numeri, l’interasse di circa 3km che forfetizziamo
introduzione:
a 3km dell’arco alpino, è un interasse 50.000 volte più esteso rispetto ai 60mm dell’iterasse
ilpupillare
problema
profondità
di campo
umano. Una della
“persona”scarsa
con un interasse
pupillare di 3 chilometri
sarebbe alta circa
90 chilometri: immaginatevela al centro della pianura padana che guarda l’arco alpino: certain
macro
introduzione:
il problema
della
scarsa profondità
di campo
in macro
mente
lo vedrebbe
in 3D ma
al contempo
estremamente
minuscolo,
viste le proporzioni tra
la sua altezza e quelle delle montagne.
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza
un punto.
In sostanza:
punto
luminoso
riprodotto
conclusioni
Una
Nikon di
Coolpix
P7000
montata un
su una
slitta
stereoviene
e su sempre
un treppiedi
vienecome un
cerchietto,
di
dimensioni
molto
piccole.
Il
diametro
di
questo
cerchio
rappresenta
“quanto
spostata lungo l’interasse per creare l’immagine di sinistra e “due” immagini” destre;
piccolo”
desideriamo
sia
un
cerchietto
luminoso
perché
il
nostro
sistema
percettivo
in fase di montaggio e a secondo di quanto si vuole esasperare la sensazione 3D si
occhio/cervello
lo riproduca
come un
punto.
userà la foto destra
con la minima
o con
la massima interasse.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
Detto questo, vediamo sul campo il lavoro di un “ingegnere” del 3D, il prof. Massimo Galloluce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
rini.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
L’Ing. Massimo Gallorini inizia la sua ricerca e sperimentazione in campo 3D stereoscopico
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
già dal 1983, con diapositive, proiettori e filtri polarizzati. Arrivando oggi a collaborazioni con
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
l’Università degli Studi di Firenze, dipartimento TAeD, area Design con la prof.ssa Elisabetta
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
Cianfanelli (Assessore al Turismo, Europa e moda, Pari opportunità) e l’architetto Gabriele
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Goretti; con il dott. Osvaldo Bevilacqua, conduttore di Sereno Variabile RAI2; con la NVidia,
n°1 nel mondo per le schede grafiche PC e il 3D (è presente nel loro sito al primo posto con
Tutti
i diritti
sono riservati.
il Gold
Awards
per “Broken desktop”), e altre photogallery; con la Asus (leader per i portatili
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
con
schermo
3D)scritta
e condell’autore
la 3DWS
specializzata
in SW & HW per il 3D in Computer Graphics.
senza l’autorizzazione
e dell’editore
(Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi
e marchi
nel testo sono
generalmente
depositati ocollaborando:
registrati
Gallorini
si citati
è occupato
anche
di 3D olografico
con l’ENEA e l’ing. Fiasconaro,
dalle
aziende.
per rispettive
il concept
del loro brevetto Limen con Kiss-me; per la realizzazione di Milly Carlucci oloQuesto documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
grafica, per Miss Italia 2009; e tanti altri eventi e prodotti. Da quest’anno l’ing. ha attivato,
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
IlLepiano
a mostrano
fuoco è infatti
otticamente
solo uno ed è limitatissimo
nello presso
spazio. iL’occhio
figure
l’unità
olografico-stereoscopica
Olotheca (istallata
nuovi
attribuisce
a
una
zona
estesa
prima
e
dopo
questo
piano
una
sufficiente
nitidezza, detta
laboratori), con un’istantanea del video realizzato per la Regione Toscana-Comune
“profondità
di campo
fuoco”.
di Arezzo- Museo
dei aMezzi
di Comunicazione, in occasione dei 400 anni del Siderus
L’estensione
di
questa
zona
dipende
da diversi
fattori:
focale,
di
Nuncius di Galileo Galilei.
Il video
è composto
anche
conlunghezza
foto realizzate
condistanza
la gloriosa
ripresa
e apertura
diaframma.
reflex Nikon
D70, edel
animate
in post produzione con un SW di Morphing facciale (per
Le
permettono
precisione
l’estensione
farformule
parlarematematiche
il busto di Galileo).
Solodilacalcolare
terra e icon
basamenti
sono
reali… della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
La figura mostra l’unità olografico stereoscopica Piramitheca (con quattro finestre
di visione attiva, istallata presso i nuovi laboratori), con un’istantanea del video
realizzato per lo stesso evento precedente. Il video è composto anche con foto
realizzate con la Nikon D70, e animate in post produzione per dar vita agli strumenti
presentati (il compasso di Galileo in es.)
presso l’ITIS G. Galilei di Arezzo, grazie alla sensibilità del dirigente, prof.ssa Emanuela Caroti,
il primo
di stereoscopia
3D percome
gli studenti
di una scuola
media
Comitato
redazione
Un
puntodicorso
del
soggetto
viene riprodotto
un cerchietto
di luce se
non superiore.
giace sul piano di
Giuseppe
Michele Difrancesco,
Rovere
ProprioMaio,
da questa
esperienzaMarco
scaturiscono
una serie di consigli che non rappresentano
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per il
rigore scientifico ma
permettono
anche aiottiche
neofitie profondità
di otteneredifin
da subito
buoni risultati,
approfondire
l’eXperience
Geometrie
campo
nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
con
strumenti
semplici
e
con
un
approccio
più
qualitativo
che
fisico/ottico.
Sentiamo
ora in
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
prima
persona
i suoi
consigli e le sue indicazioni.
per
Advision
srl Verona.
www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
12
www.nital.it
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
3
13
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
Consigli pratici espressi in forma sintetica per
ill’utilizzo
problema
della scarsa profondità diper
campo
di videocamere/fotocamere
video/
in
macro
foto
stereoscopiche
a cura
didiMassimo
introduzione:
il problema della scarsa
profondità
campo in macroGallorini
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti e complicate
fotografia.
LSupponiamo
’evoluzione delle
basculaggio,
condella
luce
laminare,
di essere
alla prima
lezione eemacrofotografia
divedere
voler particolari
partire subito
con una
coppia di
video/
Affascinante
perché
permette
di ingrandire
dei soggetti
invisibili
a occhio
fotocamere
per
ottenere
immagini
3D,
oltre
ai
consigli
del
dott.
Bonomo
occorre
ricordarsi
nudo;
complicata
per
della luce e della messa a fuoco.
fusione
conl’uso
il digitale
sempre dei
di: livelli
Quest’ultima
in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
causa
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusione
livelli lecon
adobe
Accendere
entrambe
lePhotoshop™
apparecchiature
video/fotografiche
assicurarsi
tutte le volte
Si1.definisce
profondità
di campo
la zona attorno
al piano di messa aefuoco
che è considerabile
che
i
settaggi
HW
e
SW
siano
ugualmente
impostati
in
entrambe
le
macchine.
Può semdi
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
brarea strano
durante
il trasporto
le varie
specialmente
manuali
dei taIl piano
fuoco èma
infatti
otticamente
solo
uno impostazioni,
ed è limitatissimo
nello spazio.
L’occhio
sti/rotelline
possono
subireprima
dei cambiamenti.
attribuisce
a
una
zona
estesa
e
dopo
questo
piano
una
sufficiente
nitidezza,
detta
Principio
di funzionamento,
leggi
dell’ottica
postproduzione
2. Verificare
gli obbiettivi
- e i sensori,
se sie utilizza
una coppia di reflex - siano ben puliti
“profondità
diche
campo
a fuoco”.
(sembra una
banalitàzona
ma qualsiasi
macchia,
granellino,
perfocale,
quanto distanza
piccolo, ma
L’estensione
di
questa
dipende alone,
da diversi
fattori:
lunghezza
di
La tecnica
di solo
ripresa
a mano
presente
dadel
una
parte,libera
disturba notevolmente il risultato finale).
ripresa
e apertura
diaframma.
3. Assicurarsi
che sia attivata
l’opzione
Auto, senza
flash per lel’estensione
foto diurne,della
e chezona
l’escursioLe
matematiche
di calcolare
con precisione
nitida,
Laformule
tecnica
di dei
ripresa
supermettono
cavalletto
ne
focale
due
zoom
sia
impostata
identica
su
entrambe
le
fotocamere.
Se
non
è possiin rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
bile effettuare
una lettura
quantitativa
della luminoso
focale zoom
inserita
è rischioso
fotografare/
di
nitidezza
di un punto.
In sostanza:
un punto
viene
sempre
riprodotto
come un
conclusioni
riprendere
per la sicura
differenza
fotogrammi
cerchietto,
di dimensioni
molto
piccole.dimensionale
Il diametro didei
questo
cerchioottenuti.
rappresenta “quanto
4. Attivate,
se presente,
che permette
di sovrapporre
una griglia
in entrambe
piccolo”
desideriamo
sial’opzione
un cerchietto
luminoso
perché il nostro
sistema
percettivole
macchine
fotografiche.
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
5. Effettuareuna
le stella
foto attenendosi
seguentidi tre
Naturale,
Fotografando
questa sarà principalmente
riprodotta comealle
un cerchio
lucemodalità:
dall’obiettivo,
che
Ravvicinata
(convergente),
interesserà
un limitato
numeroIperstereo.
di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Modalità Naturale: prima di esaminarla è doveroso ricordare ancora una volta che ai fini
Tutti
i diritti sono riservati.
stereoscopici
il principale elemento binoculare è la convergenza degli assi ottici oculari, perNessuna
questa pubblicazione
può essere
riprodotta
messaparte
dalladimuscolatura
estrinseca.
Peraltro,
la convergenza su punti distanti più di 10 metri
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
(in qualsiasi
teoria fino
metri dall’osservatore
con angolo di convergenza pari a circa 4’, ossia
con
mezzoadi30
riproduzione,
meccanico o elettronico.
0.062°),
è ottenuta
consono
spostamenti
angolari
globo oculare troppo piccoli per essere senNomi
e marchi
citati nel testo
generalmente
depositatidel
o registrati
dalle
aziende.
titi erispettive
misurati
(e quindi fornire al ns. cervello informazioni stereoscopiche). Fortunatamente
Questo
documentocome
PDF è un
articolo (eXperience)
newsletter
altri elementi
la stereopsi
(ossia ladella
visione
tridimensionale che origina dall’analisi delle
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
piccole differenze tra le immagini recepite dai due occhi), contribuiscono alla percezione
tridimensionale.
In ogni caso quindi con l’utilizzo di sistemi montati in modalità Naturale, (a
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
distanza
oculare
pari
a 6 -l’apertura
6,5Marco
cm.),Rovere
sconsigliamo riprese di soggetti principali posti a distanze
Giuseppe
Maio,
Michele
Difrancesco,
messa a fuoco. Riducendo
del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
maggiori
di
20
mt.
se
vogliamo
ottenere
un evidente rilievo.
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo laModalità
zona attorno
al piano di messa a fuoco che è considerabile
Naturale
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
In questi casi,
perzona
soggetti
distanti
dalle
macchine
fotografiche
2mt. a 20mt.,
si consiglia
attribuisce
a una
estesa
prima
e dopo
questo
piano una da
sufficiente
nitidezza,
detta
di far convergere
leggermente
le macchine da ripresa, in modo che il punto centrale visualiz“profondità
di campo
a fuoco”.
zato nello schermo/griglia
rappresenti
porzione
osservata,
L’estensione
di questa zona
dipendeladastessa
diversi
fattori:dell’oggetto/immagine
lunghezza focale, distanza
di
e che questo
sia relativo
a una posizione posteriore al soggetto di primo piano. In altri termini
ripresa
e apertura
del diaframma.
con
le duematematiche
macchine si deve
puntaredidietro
al soggetto
principale
come meglio
nello
Le
formule
permettono
calcolare
con precisione
l’estensione
dellaindicato
zona nitida,
sopra.
Questo
consiglio
è tantocerchio
più utiledi
quanto
più siano
dietroloalstandard
soggetto
inschema
rapporto
a una
grandezza
chiamata
diffusione,
chepresenti,
rappresenta
livelli di
ancheviene
a notevole
distanza.
In caso
diprincipale,
nitidezza altri
di unoggetti,
punto. su
In vari
sostanza:
unprofondità,
punto luminoso
sempre
riprodotto
comeconun
trario, cioèdicon
convergenza
troppo
vicino,
si creerebbero
immagini
notevolmente
cerchietto,
dimensioni
molto
piccole.
Il diametro
di questo
cerchio
rappresentasdoppiate
“quanto
dello sfondo.
piccolo”
desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere
considerato
più limitato.
Modalità
Ravvicinata
“convergente”: indicata per
soggetti aventi distanze, dalle
macchine fotografiche, inferiori
a 2 metri ma, consigliamo,
superiori a 80cm e con sfondo
vicino al soggetto. Utilizzando
sempre le solite tecniche di
“puntamento” far convergere
in questo caso le macchine da
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchiettoripresa
di luce se
giace sul
piano di in
sulnon
soggetto
principale
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora
la sensazione
di nitidezza.
Per
modo
da garantirne
una corretta
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità
di
campo
nelle
fotocamere
riproduzione.
reflex
digitali ©
Marcello Melis
Modalità
Convergente
La ripresa 3D in modalità naturale
Progettazione e impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
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www.nital.it
La ripresa 3D in modalità convergente
e in modalità iperstereo
3
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www.nital.it
www.nital.it
Modalità Iperstereo: Nella prima parte dell’eXperiences abbiamo già visto alcuni esempi,
introduzione:
ricordo che è particolarmente di effetto per soggetti aventi distanze, dalle macchine fotoilgrafiche,
problema
della
profondità
maggiori di 20
metri escarsa
per foto panoramiche.
In questo di
casocampo
se abbiamo una sola
macchina procediamo scattando la prima foto con la macchina fotografica nella posizione
in
macro
introduzione:
il problema
dellaspostandoci
scarsa profondità
didestra
campodella
in macro
definita
ad esempio
di sinistra,
poi verso
“giusta” distanza per poi
scattare, con la stessa inquadratura, la foto con la macchina fotografica nella posizione defiMacrofotografia,
una
delle specialità
più affascinanti
e complicate
della
Lnita
’evoluzione
delle
tecniche:
basculaggio,
consiano
luce fotografia.
laminare,
ad esempio
di
destra,
assicurandosi
chemacrofotografia
i mirini nei
due scatti
diretti nel medesimo
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
invisibili a occhio
punto.
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
causa
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusione
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Il rapporto
consigliato
indicativamente
può
oscillare
da 1:40,
prudenzialmente,
Si definisce
profondità
di campo
la zona attorno
al piano
di messa
a fuoco
che è considerabile
fino
a
1:20
(come
già
indicato
dal
dott.
Bonomo).
In
pratica
se
il
soggetto
in
primo
di
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
pianoadista
macchina
fotografica
metri
spostarci
il secondo
Il piano
fuocodalla
è infatti
otticamente
solo40
uno
ed èpossiamo
limitatissimo
nelloper
spazio.
L’occhio
scatto alamassimo
di
1 metro
(fino
a 2). questo piano una sufficiente nitidezza, detta
attribuisce
una
zona
estesa
prima
e
dopo
Principio
funzionamento,
leggi
dell’ottica
postproduzione
In ognidicaso
è consigliato
puntare
i miriniedelle
macchine fotografiche in soggetti
“profondità
di campo
a fuoco”.
che
si
trovano
da
metà
in
poi
del
nostro
campo
visivo.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più
lontani Iperstereo
dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
Modalità
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
È ovvio che possono essere usate due macchine fotografiche, montate su due cavalletti ed
eventualmente comandate da due operatori se si trovano a notevole distanza. Noi abbiamo
Tutti i diritti sono riservati.
messo parte
a punto
deipubblicazione
sistemi elettronici
sincronizzazione fino a 50 mt. (oltre di norma non
Nessuna
di questa
può esserediriprodotta
serve),
con possibilità
remotoe di
controllare
senza
l’autorizzazione
scritta in
dell’autore
dell’editore
(Nital cosa
S.p.A.)viene ripreso dalla macchina telecomancon
qualsiasi
mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
data
a distanza.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
introduzione:
Altri accorgimenti di ripresa
ilSi problema
della scarsa profondità di campo
possono verificare dei problemi nel caso
di utilizzo
di una sola macchina se sono fotoin
macro
grafate persone o automobili in movimento,
cielo nuvoloso con
venti,
mare mosso
o
Macrofotografia,
unaforti
delle
specialità
più affascinanti
e complicate della fotografia.
nel caso cheperché
le macchine
fotografiche
si troAffascinante
permette
di ingrandire
e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
vino su
di un mezzo
movimento
per-messa a fuoco.
nudo;
complicata
per in
l’uso
della lucenon
e della
fettamente lineare.
(quindiè èunsempre
meglioin quanto la profondità di campo è estremamente
Quest’ultima
in particolare
fattore critico,
una coppia
di fotocamere).
limitata,
causa
le ridotte distanze
di ripresa.
definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
Si
caso disufficiente
panoramiche
conumana
movi- che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
diNel
nitidezza
per lavideo
visione
e Tiltè si
consiglia
di effettuarli
Ilmenti
pianoPan
a fuoco
infatti
otticamente
solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
molto morbidamente
con la dovuta
attribuisce
a una zonae estesa
prima elentezdopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
za. Noi abbiamo
messo
a punto una nostra Sistema Wireless
“profondità
di campo
a fuoco”.
testa
Telecomandata
per
i movimenti
di da
Pandiversi fattori: lunghezza focale, distanza di
L’estensione di questa zona
dipende
(da 0° ae500°,
oltredel
un angolo
giro), con una
ripresa
apertura
diaframma.
velocità
variabile
da 0,5°/min.
a con precisione l’estensione della zona nitida,
Le
formuleangolare
matematiche
permettono
di calcolare
in5°/min.
rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
miedifoto,
realizzate
con le tecniche
diAlcune
nitidezza
un punto.
In sostanza:
un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
precedentemente
descritte,
sono
visionabili
cerchietto,
di dimensioni
molto
piccole.
Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
in anaglifodesideriamo
sul sito Arte sia
e Coscienza,
mentre
piccolo”
un cerchietto
luminoso perché il nostro sistema percettivo
le altre nostre photogallery
presenti
nelpunto.
siocchio/cervello
lo riproduca
come un
to Nvidia sonouna
visionabili
sia in anaglifo
che
Fotografando
stella questa
sarà riprodotta
come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
con gli occhiali
attivi LCD
per una
fantastica
interesserà
un limitato
numero
di pixel.
Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
esperienza
del 3D.
luce
e la si considererà
una stella correttamente messa a fuoco.
Approfitto
dell’occasione
fornitami
Ogni
soggetto
è otticamente
fatto da dall’eXpuntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
perience
per
parlare
brevemente
luminosi, tanto più grandi quanto del
più primo
lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
sito, a livello
dove è possibile
con- appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
troppo
grandimondiale,
si sovrappongono
e il soggetto
dividere
sistemi
ste- l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
In
digitalecontenuti
la messa3da anche
fuoco con
è critica,
causa
reoscopici
“professionali”:
VISION
LIVE
grana
della pellicola,
quindi il3D
cerchio
di diffusione
deve essere considerato più limitato.
della Nvidia.
Mi riferisco alle immagini di ottima qualità
e fedeltà cromatica, ottenibili solo con gli
occhialini LCD attivi, e finalmente disponibili
Live, similmente a Youtube, ma anche per
Video e Foto stereoscopici nativi Side-bySide.
D3100 Coppia Nuvole
Il sito è stato lanciato pubblicamente il 4
gennaio, anche se fin da dicembre abbiamo
Un
punto delaisoggetto
viene riprodotto
contribuito
Test inserendo
i nostri come
conte-un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa
a fuoco. Riducendo
l’apertura
del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
nuti, provando
le varie opzioni
e segnalando
approfondire
vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
le eventuali correzioni.
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
16
www.nital.it
3
17
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
NvidiaSchermata
luminosi,
tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
come si
vede inè figura,
estremamente
in 6
schede
dagli
InL’interfaccia,
digitale la messa
a fuoco
critica,ècausa
l’estrema friendly
nitidezzae suddivisa
del sensore
che
non ha
la
ovvi
significati.
Basta
fare
l’iscrizione
che
subito
è
possibile
fare
l’upload
dei
propri
contenuti
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
fotografici. Se avete voglia di entrare nel mondo del 3d dalla porta principale, e condividere
con gli altri le meravigliose foto che una Nikon vi può regalare, questa è la strada giusta!
Tutti i diritti sono riservati.
In riferimento
al riquadro
Latest
ci troverete infatti al primo posto con l’oro (Broken
Nessuna
parte di questa
pubblicazione
puòAwards
essere riprodotta
Desktop)
, al secondo
con due argenti
(Nvidia
e Zebra );
senza
l’autorizzazione
scritta dell’autore
e dell’editore
(Nital Desktop
S.p.A.)
con
qualsiasi
mezzo
di riproduzione,
meccanico 3Divine
o elettronico.
e ben
5 foto
(Jumping
on Florence;
Ray of Light; Giotto’s Bell Tower and the BruNomi
e marchi Dome;
citati nel testo
sono generalmente
depositati
nelleschi’s
Modern
Still Life; Dagger
), osuregistrati
20, di quelle segnalate dallo staff NVidia,
dalle rispettive aziende.
sono
nostre
e
le
immagini
non
sono
ricavate
in
Computer
graphics, ma con magiche foto
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
realizzate
condalaNital
coppia
Feel
Nikon, edita
S.p.A. di fotocamere Nikon D3100! e montate, in alcuni casi, con qualche
effetto speciale...
Comitato
redazione
Talipunto
fotodiben
si prestano
perriprodotto
realizzarecome
anche
in 3D, con
animazioni
dinamiche
e scambio
Un
del
soggetto
viene
unsiti
cerchietto
di luce
se non giace
sul piano
di
Giuseppe
Maio,
Michele Difrancesco,
Marco
Rovere
2D-3Daal
passaggio
del mouse,
come
nostro demo
sul sito
Arte e Coscienza.
messa
fuoco.
Riducendo
l’apertura
delnel
diaframma
si migliora
la sensazione
di nitidezza. Per
Importanteenotare
che
le immagini
così ottenute
essere
stampate
sia su carta foapprofondire
vedere
l’eXperience
Geometrie
ottiche epossono
profondità
di campo
nelle fotocamere
Progettazione
impaginazione
tografica
(siAntonio
la
lucida),
che con le normali Ink Jet fino a poster da realizzare in
reflex
digitali
©sconsiglia
Marcello
Luca
Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano
Mancini
per
Advision srlAlcuni
Verona.esempi
www.ad-vision.it
tipografia.
sono raggiungibili da questo link.
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Nikon D3100 in coppia con sistema pan
www.nital.it
www.nital.it
3
2
18
www.nital.it
Come si può notare il sistema con la coppia di reflex Nikon D3100 ha un interasse ottico
minimo di 12cm, quindi maggiore dei 6,5 cm della distanza interpupillare. Questo che può
apparire un limite all’utilizzo delle Reflex, in realtà ben si supera.
Prima di tutto, infatti, molte delle foto di panorami e paesaggi presenti nelle nostre fotogallery
sono stati ripresi con le gloriose Nikon D70 che generano un interasse minimo di addirittura
13,5cm. Come si può notare nella Fotogallery tale maggior distanza rende più evidente la
profondità
i diversi piani
oggetti
ripresi.
È un po’ come
binocolo
dove,
Un
punto dele soggetto
vienedegli
riprodotto
come
un cerchietto
di luceil se
non giace
sulutilizzato
piano di solitamente
per vedere
oggetti
distanti,del
grazie
ai prismisiviene
aumentata
volutamente
la distanza
messa
a fuoco.
Riducendo
l’apertura
diaframma
migliora
la sensazione
di nitidezza.
Per
interpupillare.
Inoltre,
con particolari
accorgimenti,
è possibiledimodificare
la fotocamere
posizione delle
approfondire
vedere
l’eXperience
Geometrie
ottiche e profondità
campo nelle
fotocamere
varie geometrie, fino ad ottenere, nel caso delle Nikon
reflex
digitali affiancate,
© Marcello utilizzando
Melis
D3100 montate come da schema, un interasse di 6,5cm!
3
19
www.nital.it
www.nital.it
Con sensori ormai da oltre 10Mpixel anche il “ritaglio”, per riportare il formato a un 16/9 o a
introduzione:
4/3 orizzontale, non è un problema…
ilBasta
problema
della
scarsa profondità di campo
ricordarselo quando
si fotografa.
In foto trovate un esempio, ottenuto utilizzando le speciali staffe da noi messe a punto, relain
introduzione:
problema
della scarsa profondità di campo in macro
tivo macro
alle NikonilCoolpix
S3000.
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
Nikon
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un
puntoD3100
luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Dalle prime prove della Nikon D3100 possiamo dire che oltre a fare delle ottime foto perintroduzione:
mette anche di ottenere dei superbi video in formato Full HD 1920x1080 24P. Le anteprime
sono entusiasmanti
di farvele
vedere montate
3D in una prossima
ilottenute
problema
dellae speriamo
scarsa
profondità
diincampo
occasione.
in macro
FOTOCAMERE 3D native
Macrofotografia,
unauscite
delle sul
specialità
piùvarie
affascinanti
e complicate della fotografia.
Ultimamente sono
mercato
fotocamere/videocamere
di diversi produttori;
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei soggetti
a occhio
le ho provate tutte e senza nulla togliere a questi primi esemplari
vi possoinvisibili
garantire
che la
nudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
versatilità e la qualità delle foto fatte, accoppiando due macchine mono di qualità, non è stata
Quest’ultima
in particolare
è un fattore
critico,
quanto
la profondità
di campo èdei
estremamente
raggiunta. Certamente
la messa
a punto
deiin“rig”,
le riprese,
l’elaborazione
file, richiede
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
più tempo ma i risultati ci ripagano abbondantemente.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
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Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
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dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
S 3000 Coppia Invertita
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Nikon D70 singola slitta
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
20
www.nital.it
3
21
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
I principali accessori per le riprese 3D
il problema della scarsa profondità di campo
In questa sezione abbiamo voluto riportare sia gli acin
macroil problema
introduzione:
scarsa
profonditàche
di campo in macro
cessori indispensabili
per della
le riprese
hobbistiche
quelli rivolti sicuramente ad un pubblico professionale.
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
LOltre
’evoluzione
delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
alle slitte
professionali,
viste in precedenza,
con
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
una semplice staffa, anche montando una sola fotocanudo;
complicata
l’uso
della luce e della messa a fuoco.
fusione
deivolta,
livellièper
con
il digitale
mera per
possibile
scorrerla verso Dx o Sx di
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
quantità note (sul retro c’è una scala graduata che può
limitata,
causa
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusione
livelli lecon
adobe
Photoshop™
essere realizzata
anche
manualmente),
mantenendo il
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
sistema in piano (con una semplice livella reperibile in
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
Lqualsiasi
’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
ferramenta),
e ottenere così ottimi
scatti
steIl piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
reo e ripetibili.
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
Coolpix S3000 Coppia Fronte
“profondità di campo a fuoco”.
Con le compatte il sistema stereo completo diviene adL’estensione
questa
zona dipende
da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
La
tecnica
di di
ripresa
mano
dirittura
tascabile,
è ilacaso
dellibera
nostro cavalletto che
ripresa e apertura del diaframma.
aperto si appoggia comodamente, semichiuso si imLe
formule
matematiche
permettono
di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
La
tecnica
ripresa
cavalletto
pugna
con di
una
mano su
e chiuso
si ripone nel marsupio
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
mantenendo le fotocamere in assetto stereo.
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
Nel caso si utilizzino reflex è però consigliabile paspiccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
sare a supporti più robusti e versatili, come il nostro
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Spallaccio, che grazie al gruppo batterie ausiliare poste
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
sul retro è perfettamente bilanciato e permette in oltre
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
l’uso in diagonale, in modo da poter avvicinare all’ocluce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
chio tutte e due le reflex anche puntando con il mirino
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
galileiano.
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano diSupporto
messa a afuoco.
questi sono
spallaSe
bilanciato
con
Il gruppo batterie è una vera è propria panacea, infatti
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
alimentatore
è stato da noi appositamente realizzato con più uscite
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
atte ad alimentare: le fotocamere, in caso di scarica
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
della batteria in dotazione; le luci optoelettroniche ausiliare; il sistema pan motorizzato; il sistema wireless
Tutti
i diritti sono riservati.
di telecomando.
Ha ovviamente anche un ingresso per
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
la
ricarica
da retescritta
e dadell’autore
pannelloe dell’editore
solare, con
centralina
senza l’autorizzazione
(Nital
S.p.A.)
di qualsiasi
regolazione,
inriproduzione,
caso di lunghe
riprese
in ambiente
con
mezzo di
meccanico
o elettronico.
Nomi
e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
remoto/isolato.
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Senza apporre nessuna modifica, grazie al perfetto
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
mano bilanciato
con alimentatore
spallaccio
stabiliz.
diSupporto
nitidezzaasufficiente
per la visione
umana che,Nikon
come D3100
è noto,coppia
si “accontenta”
facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
Nella foto dididestra
“profondità
campoil agruppo
fuoco”.di ripresa è montato
A
nel
nostro
sistema
di
stabilizzazione
giroscopica,
L’estensione di questa zona dipende
da diversiinfattori: lunghezza focale, distanza di
dispensabile
nel
caso
di
video
ripresi
da
oggetti
in
ripresa e apertura del diaframma.
movimento.
Un esempiopermettono
dei risultati di
ottenuti,
concon
taleprecisione l’estensione della zona nitida,
Le
formule matematiche
calcolare
accessorio,
è
la
nostra
ripresa
di
prova
dall’elicottero
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
deinitidezza
VVF scaricabile
al seguente
link: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
di
di un punto.
In sostanza:
http://www.arteecoscienza.f2n.it/Olomonitor3D.
cerchietto,
di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
htm
piccolo”
desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
oltre ad altri video…
occhio/cervello
lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere
considerato
più limitato.
Nikon
D3100 singola
nuvole
motore telecomando
In queste foto vediamo nel dettaglio due accessori precedentemente descritti e precisamente la A) illustra il sistema per il PAN motorizzato e telecomandato; la B) il sistema wireless
completo di trasmettitore/ricevitore per la sincronizzazione dello scatto e la visione in remoto dell’immagine ripresa dalla fotocamera distante.
bilanciamento, può anche essere utilizzato per riprese
conpunto
impugnatura
a mano
un sommario
control- di luce se non giace sul piano di
Comitato
didel
redazione
Un
soggetto
vienesingola;
riprodotto
come un cerchietto
Giuseppe
Michele
Difrancesco,
Marcomesso
Rovere in atto con un
lo delleMaio,
scene
riprese
può essere
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
Pannello solare
semplice sistema a l’eXperience
specchio a 45°,
o con visori
oculari
approfondire
Geometrie
ottiche
e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
accessori.
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
22
www.nital.it
3
23
www.nital.it
www.nital.it
Un altro accessorio molto particolare è il sistema di riduzione dell’interasse ottico (distanza
introduzione:
fra gli obiettivi), con il nostro sistema in foto C), caratterizzato dal seguente schema ottico,
ilsonoproblema
di campo
possibili riprese della
ravvicinatescarsa
(fino a pochiprofondità
cm.), in quanto l’interasse
è stato portato ad
un cm.
in
macro
introduzione:
problema
della scarsa
campo
in macro
Il tutto
è meglioil trattato
in appendice
nellaprofondità
descrizionedidel
progetto
scientifico M.A.R.S. rivol-
to allo studio delle api.
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
a occhio
A titolo di esempio osservate questa nostra foto, dall’aspetto normale, con invisibili
gli occhialini
ananudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
fusione
dei
livelli
con
il
digitale
glifo rosso-ciano e vedrete come la cimice prenderà forma e speriamo non il volo…
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo siaSistema
un cerchietto
luminoso perché il nostro
sistema
percettivo
wireless
Sistema
di macrostereo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Schema 2
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
Cimicie2CropAna
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Infine
la degna
custodia permettono
delle due Nikon
D3100 delle
foto precedenti.
Le
formule
matematiche
di calcolare
con precisione
l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
caso didiun
professionale
indi- luminoso viene sempre riprodotto come un
diNel
nitidezza
un utilizzo
punto. In
sostanza: unè punto
spensabiledipersonalizzare
la borsa
e gliIlaccescerchietto,
dimensioni molto
piccole.
diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
sori per ledesideriamo
particolari riprese,
diverse,
piccolo”
sia unsempre
cerchietto
luminoso perché il nostro sistema percettivo
da
affrontare!
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Ai lati delle fotocamere
visibili
i nostri
due come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
Fotografando
una stellasono
questa
sarà
riprodotta
copri luce, un
conlimitato
fissaggio
rapidodiinpixel.
velcro,
cheuna certa soglia la si vedrà come un puntino di
interesserà
numero
Sotto
all’occorrenza
si
trasformano
in
specchi
a
45°.
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
E persoggetto
finire non
poteva mancare
classica
Ogni
è otticamente
fatto dala puntini
di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
foto
di
gruppo!
Ecco
la
prima
classe
dove si dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani
insegnagrandi
anche
Stereoscopia eetecniche
troppo
si sovrappongono
il soggetto3Dappare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
applicate
ai
vari
settori,
sono
i
miei
In digitale la messa a fuoco è critica,studenti,
causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
della 3°BEI
ITIS Galileo
Galilei
di Arezzo.
A loro deve essere considerato più limitato.
grana
della pellicola,
quindi
il cerchio
di diffusione
si affiancheranno a breve quelli della 4°BEI,
e nei nuovi laboratori della Fondazione so- Set fotocamere e scatola
no già al “lavoro” due tirocinanti laureandi in
Architettura Interior Design a Firenze (Laura e Federico), una neolaureata in Beni Culturali
(Giulia), e vari studenti che vengono ad apprendere queste a altre tecnologie innovative. Tutti
seguiti da me e altri collaboratori.
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
24
www.nital.it
3
25
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
Dalla ripresa alla postproduzione,
ili software
problemadidella
scarsa profondità di campo
editing
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Si procede sempre da una coppia stereoscopica inserendo le due immagini (la vista destra
introduzione:
e la vista sinistra), di norma jpeg, aperte dal menù File - open left/right image, nel form di
e si ottengono della
così immagini
stereoscopiche
come vedremo
seguito.
illavoro,
problema
scarsa
profondità
diin campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
Studenti
(4) Br una stella correttamente messa a fuoco.
luce
e la siITIS
considererà
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
Stereophoto
troppo
grandi siMaker
sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
Fatta della
la fotopellicola,
(meglio quindi
dire la ilcoppia),
solo all’inizio,
in quanto
come vedremo
nelle prosgrana
cerchiosiamo
di diffusione
deve essere
considerato
più limitato.
sime pagine si rende sempre necessaria una elaborazione finalizzata all’uso del materiale
ripreso.
Tutti
i diritti sono riservati.
Stereophoto
Makerpubblicazione
è un programma
Nessuna
parte di questa
può esserescaricabile
riprodotta gratuitamente online, dal facile e intuitivo
senza
l’autorizzazione
scritta dell’autore
dell’editore
(Nital S.p.A.) in tempi brevi. A differenza degli altri
utilizzo,
che permette
di avere erisultati
soddisfacenti
con
qualsiasi mezzo
meccanico
o elettronico.
programmi
vistidiinriproduzione,
precedenza
questo
permette di ottenere dei file stereoscopici (e quindi
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
salvati in uno dei tanti formati disponibili per le stereo coppie in unico file, da qui il nome di
dalle rispettive aziende.
maker),
che poiPDF
possono
essere
rivisti con
programma o meglio (perché dedicati alla
Questo
documento
è un articolo
(eXperience)
dellaquesto
newsletter
solaNikon,
visione,
qui S.p.A.
il nome di player), con altri programmi.
Feel
edita da
da Nital
È da notare che prima “dell’assemblaggio” della coppia stereoscopica in un file .jps o similare
Comitato
didel
redazione
Un
punto
soggetto
riprodotto
un cerchietto
di luce
se delle
non giace
sul piano
di scrito su
questi
ma
salvativiene
in formato
.jpg,come
è possibile
apportare
anche
aggiunte,
come
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a
fuoco.
Riducendo
l’apertura
del diaframma
si migliora
la fare
sensazione
di nitidezza.
te o altro, similmente
a quanto
riportato
nell’esempio.
Bisogna
attenzione
a che la Per
scritta
approfondire
l’eXperience
Geometrie mentre
ottiche el’eventuale,
profondità lieve,
di campo
nelle fotocamere
sia alla stessa
altezza
nei due fotogrammi
scostamento
orizzontale
Progettazione
e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
©
Luca
Scarano,
Fenuta,laMelis
Stefano
determinerà
diMarcello
quanto
scrittaMancini
potrà uscire o rientrare rispetto al piano dello schermo, quinper
srl Verona.
www.ad-vision.it nell’immagine 3D definitiva.
di Advision
il suo impatto
tridimensionale
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo1
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
La coppia diunfoto
può essere
sia con
macchine
opportunamente
interesserà
limitato
numerorealizzata
di pixel. Sotto
unadue
certa
soglia lafotografiche
si vedrà come
un puntino di
sincronizzate
e
montate
su
di
un
unico
supporto,
sia
con
una
sola
macchina
fotografica con
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
la quale
ottenere
i due scatti.
In da
questo
caso
dovremo
prendereriprodotti
tutti gli accorgimenti
del
Ogni
soggetto
è otticamente
fatto
puntini
di luce,
che vengono
come cerchietti
caso,
cercando
di
ottenere
due
immagini
come
se
fossero
“registrate”
dai
nostri
due
occhi,
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
e quindigrandi
spostate
solo lungo l’asse
(ortogonalmente
soggetto),
qualche centroppo
si sovrappongono
e il orizzontale
soggetto appare
confuso neialdettagli,
fuoridifuoco.
timetro
(circa
6,5
cm.
se
vogliamo
riprodurre
la
naturale
distanza
interpupillare,
ma anche
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non
ha la
fino
a
qualche
metro
se
vogliamo
ottenere
delle
riprese
iperstereo
di
soggetti
che
ovviamente
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
dovranno essere ad una distanza molto maggiore dello spostamento). Nel caso di due scatti
bisogna assicurarsi che il soggetto non subisca alcun tipo di spostamento o movimento (in un
panorama le nuvole spostate dal vento o una macchina in movimento in lontananza possono
essere di forte disturbo).
www.nital.it
www.nital.it
3
2
26
www.nital.it
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
3
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www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Per provare i vari tipi di immagini stereoscopiche, da visualizzare con occhiali 3D rosso e
introduzione:
ciano, e quindi scegliere il più adatto alle vostre esigenze, potete selezionare nel menù a GUI
Anaglyph una qualsiasi
fra le prime
quattro.
ilColor
problema
dellaopzione
scarsa
profondità
di campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard2
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
Supponiamo che si voglia ottenere una foto in anaglifo per occhialini rosso/ciano (fra i più
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
usati e indicati per le immagini stereo a colori). Dal menù Stereo scegliere Color Anaglif, poi
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
ottimizzare l’immagine con il menù Adjust dove sono presenti una serie di opzioni per l’ alliocchio/cervello lo riproduca come un punto.
neamento delle immagini, molto utili e talvolta necessarie specialmente se trattasi di doppio
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
scatto con fotocamera singola.
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo4
Nell’eventualità che
l’immaginecome
ottenuta
non sia leggibile, come nell’esempio precedente,
occhio/cervello
lo riproduca
un punto.
con gli occhialiuna
3Dstella
(in posizione
a destra e come
rosso aunsinistra),
l’opzione
Swap Left/
Fotografando
questa ciano
sarà riprodotta
cerchiousare
di luce
dall’obiettivo,
che
Right.
interesserà
un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
28
3
www.nital.it
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
3
29
5
www.nital.it
www.nital.it
L’immagine finale deve essere guardata solo con l’ausilio di occhiali 3D per immagini stereointroduzione:
scopiche del colore predisposto all’inizio del procedimento.
ilIl software
problema
scarsa
campo
proposto èdella
ricchissimo
di opzioni eprofondità
scelte e ovviamentedi
permette
la realizzazione
di immagini side by side da vedere con gli occhialini attivi ad es. tipo Nvidia, con un ottima
in
introduzione:
scarsaSeprofondità
campo
macro
resamacro
cromaticail eproblema
profonditàdella
di campo.
potete farvidiun
simileinregalo
scoprirete delle sen-
sazioni completamente nuove e la visione si farà ancora più facile anche per chi ha “l’occhio
Macrofotografia,
unatecniche:
delle
specialità
più affascinanti
e complicate
fotografia.
Lmolto
’evoluzione
delle
basculaggio,
macrofotografia
luce
laminare,
pigro” (tendenza
a usare
principalmente
un solo
occhiocon
perdella
la visione),
in quanto sarà
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
invisibili a occhio
lo shutter di otturazione interno agli occhiali a “obbligarvi” a vedere sempre l’immagine
giusta
nudo;
complicata
per
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelli
conl’uso
il digitale
con l’occhio
giusto…
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
Pinnacle
Studio
14 è dipende
prodotto
un ottimo
rapporto
qualità/prezzo,
ma di base,
L’estensione
questa
zona
da diversi
fattori:
lunghezza
focale, distanza
di
La
tecnicaUltimate
di di
ripresa
a mano
libera con
quindi siepuò
fare undel
buon
lavoro, ma con pazienza e vari accorgimenti e poi occorre utilizzaripresa
apertura
diaframma.
re formule
un
sw tipo
Stereo Video
Maker* per
creare un
file video
(su questo
torneremo
nei
Le
matematiche
di calcolare
conunico
precisione
l’estensione
della
zona nitida,
La
tecnica
di ripresa
supermettono
cavalletto
un’altra
in quanto
Pinnacle
non consente
direttamente
l’editing dilofile
stereoindettagli
rapporto
a unavolta),
grandezza
chiamata
cerchio
di diffusione,
che rappresenta
standard
scopici.
(Altri
Avid
performanti
sonoluminoso
di utilizzoviene
professionale
e permettono
molte
di
nitidezza
di prodotti
un punto.
In più
sostanza:
un punto
sempre riprodotto
come
un
conclusioni
più opzioni,diildimensioni
loro costo però
colloca in
una fasciadinon
prettamente
e quindi
non
cerchietto,
moltoli piccole.
Il diametro
questo
cerchioconsumer
rappresenta
“quanto
verrannodesideriamo
presi in esame).
piccolo”
sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
Per ottenere video
stereoscopici
nonunè punto.
necessario utilizzare esclusivamente videocamere
occhio/cervello
lo riproduca
come
in quanto molte
e anche
le Nikon, compatte
reflex, di
utilizzate
nell’eXperience,
Fotografando
unafotocamere
stella questa
sarà riprodotta
come un ecerchio
luce dall’obiettivo,
che
permettonoun
la limitato
realizzazione
di video
di buona/ottima
interesserà
numero
di pixel.
Sotto una certaqualità.
soglia la si vedrà come un puntino di
In questo
ovviamente,
è d’obbligo
l’uso di due
apparecchi
luce
e la sicaso,
considererà
una stella
correttamente
messa
a fuoco.da ripresa montati secondo le
solitesoggetto
indicazioni
viste per le foto
il rig
(la struttura
due sistemi
di ripresa),
deve
essere
Ogni
è otticamente
fattoeda
puntini
di luce,con
chei vengono
riprodotti
come
cerchietti
mantenuto
in piano
per tutto
il video.
luminosi,
tanto
più grandi
quanto
più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Pinnacle Studio Ultimate 14
Quando si passa al montaggio l’accorgimento principale da mettere in atto è quello di “caintroduzione:
ricare” i file video sulle due tracce disponibili, lasciare solo una traccia audio (tanto l’altra
ilè equivalente
problema
della scarsa
di che
campo
e appesantirebbe
solo le fasi diprofondità
modifica), controllare
i due video siano
realmente sincronizzati e inizino nello stesso istante (per la sincronizzazione, nel caso di brevi
in
macro
filmati
e utilizzando apparecchi digitali di qualità, grazie alla precisione raggiunta dai clock
interni, questo è possibile in buona approssimazione). Per l’inizio simultaneo la cosa è forse
Macrofotografia,
una delle
specialità
più affascinanti
e complicate
della fotografia.
più complicata perché
dipende,
in buona
misura, dalla
manualità dell’operatore
nel premere
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
invisibili
a occhio
contemporaneamente i tasti dell’avvio registrazione… Noi per alcuni
modelli
abbiamo
usanudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
to degli accorgimenti particolari che grazie a modifiche/implementazioni HW consentono
Quest’ultima
in particolare
fattore
critico,
quanto la profondità
di campopuò
è estremamente
l’avvio simultaneo,
ritengoè un
questa
sede
noninpertinente
e chi interessato
scriverci per
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
approfondire l’argomento.
Si
profonditàdell’inizio
di camposimultaneo
la zona attorno
al piano disempre
messa fattibile
a fuoco che
considerabile
Il definisce
controllo/ripristino
è comunque
conèPinnacle
utilizdizando
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
facilmente.
i seguenti passaggi:
IlControllare
piano a fuoco
è infatti
otticamente
ed è limitatissimo
nelloper
spazio.
il primo
fotogramma
(che sisolo
vedeuno
di default
nelle due tracce),
capireL’occhio
se sono
attribuisce
a
una
zona
estesa
prima
e
dopo
questo
piano
una
sufficiente
nitidezza,
detta
simultanei non è importante l’analisi spaziale (nel ns. esempio infatti si vede come le nuvole
“profondità
di
campo
a
fuoco”.
in alto a sx. siano leggermente spostate, questo però dipende dalle due posizioni di ripresa
L’estensione
di questa
dipende
da diversi
fattori:verificare
lunghezza
focale,
di
spostate di alcuni
cm. edzona
è corretto).
È invece
importante
come
anchedistanza
piccoli moripresa
e
apertura
del
diaframma.
vimenti dei soggetti inquadrati siano simultanei (ad es. il paracaduta per bilanciarsi sposta,
Le
formule
di calcolare
con precisione
l’estensione
della zonabisogna
nitida,
durante
il matematiche
video, il piedepermettono
sx. in avanti…),
se questo
non avviene
simultaneamente
inespandere
rapporto la
a una
grandezza
chiamata
cerchio
di
diffusione,
che
rappresenta
lo
standard
scala del tempo (la barra in arancione sopra la traccia video), fino ad arrivare ai
disingoli
nitidezza
di un punto.
In sostanza:
punto
luminoso
vienepartito
sempre
fotogrammi
e cancellare
quelli un
in più
all’inizio
del video
perriprodotto
primo… come un
cerchietto,
di
dimensioni
molto
piccole.
Il
diametro
di
questo
cerchio
rappresenta
Fatto questo si controlla per sicurezza che i video terminino contemporaneamente“quanto
e poi si
piccolo”
desideriamo
un cerchietto
luminoso
il nostro
sistema
percettivo
procede con
l’applicaresia
gli effetti
voluti/necessari,
in perché
modo identico,
sulle
due tracce…
occhio/cervello
riproduca
un punto.
*Con SteroscopicloPlayer
non ècome
necessario
montare assieme le due tracce video per vedere il
Fotografando
una
stella
questa
sarà
come un alle
cerchio
dall’obiettivo,
filmato in 3D; queste possono essereriprodotta
aperte, similmente
foto, di
dalluce
menù
File – open che
Left
interesserà
un
limitato
numero
di
pixel.
Sotto
una
certa
soglia
la
si
vedrà
come
un puntino di
and Right File…
luce
la si considererà
unadell’argomento
stella correttamente
messa a fuoco.
Una etrattazione
esaustiva
esula comunque
da questa sede e ne riparleremo
Ogni
soggetto
è
otticamente
fatto
da
puntini
di
luce,
che vengono riprodotti come cerchietti
in altra occasione.
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
I software di visualizzazione: Stereoscopic Player
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Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
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con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
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dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Pinnacle
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
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30
www.nital.it
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
Stereoscopic Player step 1
3
31
www.nital.it
www.nital.it
Stereoscopic Player è un programma scaricabile gratuitamente online, dal facile e intuitivo
introduzione:
utilizzo, che permette di avere risultati soddisfacenti in tempi brevi.
ilLaproblema
di campo
versione gratuita èdella
completa scarsa
ma limitata a profondità
5 minuti di visione continua…
All’apertura del programma appare una finestra nera e dal menù file scegliamo cosa e come
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
aprire…
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio
di luce dall’obiettivo,
che2
Stereoscopic
Player step
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
Stereoscopic
step 4
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che
rappresentaPlayer
lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto,
di dimensioni
piccole.attribuite
Il diametro
di questo cerchio
rappresenta
“quanto
In base al settaggio
e allemolto
impostazioni
al programma,
si può ad
esempio ottenere
la
piccolo”
desideriamo
sia
un
cerchietto
luminoso
perché
il
nostro
sistema
percettivo
schermata con la foto sinistra di anteprima e con un doppio click passare alla visualizzazione
occhio/cervello
riproducashutter
come un
stereoscopica perlo occhialini
(in punto.
questo caso bisogna avere tutta l’attrezzatura neFotografando
stella
sarà
riprodotta
come
un cerchio
di luce
che
cessaria per iluna
“vero
3d”,questa
come ad
esempio
scheda
grafica,
emettitore
IR edall’obiettivo,
occhialini Nvidia,
interesserà
un limitato
numero
di pixel. Sotto
certa
soglia la si vedrà come un puntino di
driver opportuni
e monitor
predisposto
per launa
visione
3D).
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni
soggetto
è otticamente
fatto attrezzatura
da puntini dispecifica
luce, cheèvengono
cerchietti
Se siamo
agli inizi
e non abbiamo
possibileriprodotti
settare ilcome
programma
per
luminosi,
tanto
più grandi
quanto
più lontani
dal piano
messaanaglifo.
a fuoco.InSe
questi sono
aprire subito
la visione
di una
immagine
stereoscopica
in di
formato
entrambe
i casi
troppo
grandi
si sovrappongono
e il soggetto
appare
nei dettagli,.jps;
fuori.mpo;
fuoco.
possiamo
partire
da file side by side
(in uno dei
tanticonfuso
formati supportati:
.pns…) o
In
digitale
la
messa
a
fuoco
è
critica,
causa
l’estrema
nitidezza
del
sensore
che
non ha la
da una coppia (destra e sinistra), di immagini jpeg.
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
L’immagine finale se è anaglifa può essere guardata con l’ausilio di occhiali 3D per immagini
stereoscopiche a lenti colorate e dai costi molto contenuti. Se avete difficoltà a reperirli potete rivolgervi direttamente a noi… Analoghe considerazioni valgono per i video.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Stereoscopic Player step 3
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
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32
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Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
3
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www.nital.it
introduzione:
Nvidia 3D Vision Photo Viewer
il problema della scarsa profondità di campo
Nvidia
3D Vision Photo Viewer è la prima versione, semplicissima e spartana è un programin
macro
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo in macro
ma scaricabile gratuitamente online, dal facile e intuitivo utilizzo, che permette di avere risulsoddisfacentiuna
tempi
brevi senza
di tempo
nella visione.
Le funzionalità sono
Macrofotografia,
delle specialità
piùlimitazioni
affascinanti
e complicate
Ltati
’evoluzione
delleintecniche:
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
semplificate perché
dal fatto
che è destinato
principalmente
al “mondo”
Nvidia invisibili
del 3D di
ottima
Affascinante
permette
di ingrandire
e vedere particolari
dei soggetti
a occhio
qualità.
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
Nvidia
3D Vision
PhotoSeViewer
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano
di messa
a fuoco.
questistep
sono1
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Nvidia 3D Vision Photo Viewer
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
step 2
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
È possibile, inserendo immagini side by side in formato jps, ottenere immagini stereoscopicerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
che in anaglifo settando l’opzione 3D Vision Discovery; si ottengono prima le viste separate
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
dei canali e poi l’anaglifo finale.
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità
campoPhoto
nelle fotocamere
Nvidia 3DdiVision
Viewer step 3
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
34
www.nital.it
3
35
www.nital.it
www.nital.it
Ovviamente l’immagine finale deve essere guardata con l’ausilio di occhiali 3D per immagini
introduzione:
stereoscopiche anaglife.
ilDaproblema
profondità
diVision
campo
alcuni mesi è statadella
rilasciata scarsa
una release, denominata
Nvidia 3D
Videoplayer, il cui
funzionamento per certi aspetti è similare a Stereoscopic Player, ma contiene solo le opzioni
in
introduzione:
il problema
della scarsa
profondità
campo in macro
per macro
la visione in
anaglifo e ovviamente
con
il sistema di
Nvidia.
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
digitare
in la
internet
occhialini
per trovare
centinaia facilmente.
di pagine a
di
nitidezza
sufficiente
per le
la parole
visionenausea,
umana
che,
come3D
è noto,
si “accontenta”
LBasta
’alternativa
per
macrofotografia:
Helicon
Focus™
contro
loro uso,
un esempio
di quanto
leggere: nello spazio. L’occhio
Ilfavore
pianoe/o
a fuoco
è ilinfatti
otticamente
solo
uno edsiè può
limitatissimo
…Il tridimensionale
fa male,
almeno
piccoli.
Ne èpiano
convinto
Ministero della
salute che
ha
attribuisce
una zona
estesa
primaai
epiù
dopo
questo
unailsufficiente
nitidezza,
detta
Principio
diafunzionamento,
leggi
dell’ottica
e postproduzione
diramato unadicircolare
“profondità
campo asull’utilizzo
fuoco”. degli occhiali 3D per la visone degli spettacoli cinematografici:tecnica
provocherebbero
danni
di ordine
ai bambini
di sotto deifocale,
sei anni.
La Società
L’estensione
questa
zona
dipende
da diversi
fattori:allunghezza
distanza
di
La
di di
ripresa
a mano
liberafunzionale
Oftalmologica
Italiana,
smentisce, sostenendo che gli occhiali 3D non provochino alcun
ripresa
e apertura
del però,
diaframma.
danno
all’apparato
visivo…
La motivazione
principale
della SOI l’estensione
sta nel fatto della
che lazona
visione
biLe
formule
matematiche
di calcolare
con precisione
nitida,
La
tecnica
di ripresa
supermettono
cavalletto
si asviluppa
a 4 mesichiamata
di età e dicerchio
conseguenza
i bambiniche
di 3rappresenta
anni hanno una
capacità
innoculare
rapporto
una grandezza
di diffusione,
lo standard
dinitidezza
messa a di
fuoco
addirittura
di 10 volte
rispettoviene
ad unsempre
ventunenne.
La SOI,
quindi,
di
un punto.
In sostanza:
unmaggiore
punto luminoso
riprodotto
come
un
conclusioni
rassicura i di
genitori
sull’utilizzo
occhiali
e raccomanda
piuttosto
almeno
una volta“quanto
all’anno
cerchietto,
dimensioni
moltodegli
piccole.
Il diametro
di questo
cerchio
rappresenta
visite oculistiche…
piccolo”
desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
La nostra esperienza
personalecome
ci dimostra
che la visione di immagini 3D ben fatte è un’espeocchio/cervello
lo riproduca
un punto.
rienza naturale
come
libera visione
binoculare
di quanto
ci circonda…
e quindi moltoche
raFotografando
una
stellala questa
sarà riprodotta
come
un cerchio
di luce dall’obiettivo,
ramente (salvo
difetti numero
di vista di
particolari),
hanno
disturbi.
È si
chiaro
occhialini
interesserà
un limitato
pixel. Sottosiuna
certa
soglia la
vedràaltresì
come che
un puntino
di
difettosi,
maluna
costruite
possano arrecare
luce
e la siimmagini
considererà
stella etc.
correttamente
messa adisturbi,
fuoco. ma del resto anche l’uso di
un paio
di occhiali
da vista della
le prime
volteriprodotti
che si usano…
Ogni
soggetto
è otticamente
fattogradazione
da puntinierrata
di luce,o che
vengono
come cerchietti
Penso quindi
buon senso
sempre
seguire
si presenta
un inizio
di disturbo
luminosi,
tantoche
piùil grandi
quantosiapiù
lontanidadal
pianoedisemessa
a fuoco.
Se questi
sono
interrompere
la sovrappongono
visione, capire lee motivazioni
e decidere
di conseguenza.
troppo
grandi si
il soggetto appare
confuso
nei dettagli, fuori fuoco.
particolarmente
importante
pernitidezza
chi in autonomia
si “costruisce”
InQuesto
digitaleavvertimento
la messa a èfuoco
è critica, causa
l’estrema
del sensore
che non ha lale
proprie
video/foto
la possibilità
di essere
sbagliare
le regolazioni,
gli occhialini,
grana
della
pellicola,stereoscopiche
quindi il cerchiocon
di diffusione
deve
considerato
più limitato.
etc. Fortunatamente con le foto ben fatte il problema è molto ridotto, quasi inesistente, ma
attenti
video
amatoriali girati senza cavalletto e senza “stabile dimora”…
Tutti
i dirittiaisono
riservati.
Note pratiche e precauzioni
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
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dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
36
www.nital.it
introduzione:
Applicazioni scientifiche:
il problema della scarsa profondità di campo
Progetto M.A.R.S. “Macrofotografia Ape Regina Stereoscopica”
in
macro
Da alcuni
anni l’apicoltura mondiale, sta attraversando un momento critico a causa di un
concatenarsi di eventi: la Varroasi, una parassitosi “arrivata” in Europa nell’ 81, i cambiamenti
Macrofotografia,
una delle specialità
più affascinanti
e complicate
dellaefotografia.
climatici, le monocolture
agricole, l’uso
improprio di
antiparassitari
anticrittogamici che
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
a occhio
hanno falcidiato interi allevamenti; queste le cause principali, che con
altre,invisibili
secondarie,
hannudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
no contribuito alla cosiddetta “Sindrome di spopolamento degli alveari”.
Quest’ultima
in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
causa
le ridotte
distanze
ripresa.
Ovviamente questo
ha avuto
delledigravi
ripercussioni nel mondo agricolo. Infatti le api sono
Sirimaste,
definisce
profondità
di
campo
la
zona
al piano
di messa un
a fuoco
è considerabile
loro malgrado, gli unici insetti attorno
impollinatori
a svolgere
ruoloche
fondamentale
per
dilenitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
produzioni agricole e per la salvaguardia della biodiversità. In questo quadrofacilmente.
così fosco,
Ilabbiamo
piano a cercato
fuoco èdiinfatti
otticamente
solo
uno
ed è limitatissimo
nello
spazio.
trovare
delle soluzioni
che
consentissero
alle api di
vivere
e agli L’occhio
apicoltori
attribuisce
a
una
zona
estesa
prima
e
dopo
questo
piano
una
sufficiente
nitidezza,
detta
di sopravvivere.
“profondità
di
campo
a
fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
da diversi morfologico
fattori: lunghezza
focale,
distanza
di
Diventa quindidimolto
importante
il riconoscimento
ben preciso
delle
api regine,
ripresa
e apertura
del api,
diaframma.
e potendo
anche delle
per individuare con precisione la razza di appartenenza e per una
Le
formule
matematiche
permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
stima
volumetrico
ponderale.
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
diFermo
nitidezza
di unche
punto.
sostanza: un punto
luminoso
viene
semprerimane
riprodotto
come un
restando
una In
scannerizzazione
sarebbe
la tecnica
migliore,
il problema
dei
cerchietto,
di dimensioni
molto piccole.
Il diametro
dinorma
questorichiede
cerchiocompetenze
rappresentaspecifiche,
“quanto
costi dell’hardware,
la gestione
del dispositivo
che di
piccolo”
desideriamo
sia un cerchietto
luminoso
perché ilquindi
nostro
sistema percettivo
e il non sempre
facile posizionamento
dell’ape.
Può risultare
qualitativamente
molto
occhio/cervello
lo
riproduca
come
un
punto.
utile la metodica da noi allo studio che si riconduce alla realizzazione di una stereo coppia
Fotografando
fotografica. una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà
un limitato
numero diessere
pixel. Sotto
una anche
certa soglia
la si vedrà
come
un puntino
di
Tale metodica
può comunque
applicata
allo studio
di altri
piccoli
organismi
luce
e
la
si
considererà
una
stella
correttamente
messa
a
fuoco.
viventi.
Ogni
soggetto
è otticamente fatto
da puntini che
di luce,
che vengono
riprodotti
comescatto”
cerchietti
Per questo
è indispensabile
uno strumento
permetta
facilmente
lo “stereo
con
luminosi,
tanto
più
grandi
quanto
più
lontani
dal
piano
di
messa
a
fuoco.
Se
questi
una distanza interpupillare equivalente molto ridotta. Tale condizione si può ottenere consono
due
troppo
sistemi:grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
InIl digitale
la messa prevede
a fuoco l’uso
è critica,
causa
l’estrema
nitidezza
del sensore
che non molto
ha la
primo, manuale,
di una
singola
fotocamera
e due
scatti a distanza
grana
della
pellicola,
quindi
il
cerchio
di
diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
ravvicinata, ottenuti spostando di alcuni cm/mm la fotocamera; non ci soffermeremo sulla
sua descrizione in quanto l’operazione risulta poco precisa e non ripetibile scientificamente
se non si usano sistemi meccanici appropriati alla roto-traslazione necessaria. In oltre, problema non da poco, l’ape potrebbe spostarsi, fra uno scatto e l’altro, e creare una differenza
nella stereo coppia.
Il secondo sistema, messo a punto da noi, prevede invece l’uso di una coppia di fotocamere,
possibilmente compatte, da posporre ad un sistema di specchi che confluisce ad unica ottica, il tutto come già visualizzato nella foto... Schema 2
Con questa tecnica, sincronizzando gli scatti, divengono ininfluenti anche i piccoli movimenti
dell’ape
la regina
l’ape da classificare
si passadialla
di “intorpidimento
ipoterUn
punto (trovata
del soggetto
vieneoriprodotto
come un cerchietto
lucefase
se non
giace sul piano di
mico” adove
senza
adoperare
nessun
chimico
vienelaabbassata
temperatura
messa
fuoco.
Riducendo
l’apertura
delprodotto
diaframma
si migliora
sensazioneladiloro
nitidezza.
Per
corporea), evedere
si ottiene
così la stereo
coppia
in tempi
rapidissimi
e con nelle
il minimo
stress per
approfondire
l’eXperience
Geometrie
ottiche
e profondità
di campo
fotocamere
l’insetto.
reflex digitali © Marcello Melis
Nelle foto seguenti alcuni esempi di api e di insetti da noi fotografati.
3
37
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Schema 2 della zona nitida,
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Tutti i diritti sono riservati.
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con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
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dalle rispettive aziende.
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Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
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digitaliAntonio
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Luca Scarano,
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www.nital.it
Noi proponiamo quindi un innovativo sistema, non invasivo e di rapida applicazione, per riintroduzione:
solvere il
e sperimentare
questascarsa
nuovissima metodica,
al fine di permettere
una più veloce e
ilproblema
problema
della
profondità
di campo
razionale pratica di censimento e anamnesi apistica.
in macro
Attualmente il riconoscimento delle Api avviene con una tecnica cruenta che prevede l’ucciMacrofotografia,
una delle
affascinanti e complicate della fotografia.
sione dell’esemplare
e unaspecialità
“specie dipiù
autopsia”.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
l’uso della luce
e della
messa a fuoco.
Il progetto
vieneper
sperimentato
presso
l’Associazione
Apicoltori delle Provincie Toscane
Quest’ultima
inalla
particolare
è un fattore
in quanto
la profondità
di campo
è estremamente
(AAPT), grazie
collaborazione
concritico,
il sig. Daniele
Andreani,
apicoltore
e Presidente.
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si
definisce profondità
campo
la Mezzi
zona attorno
al piano di messa
a fuoco che è considerabile
Collaborazione
con il di
Museo
dei
di Comunicazione
di Arezzo:
diDanitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
facilmente.
anni collaboriamo per vari eventi con questo particolare Museo
che raccoglie,
come si
Ilevince
pianodal
a fuoco
è infatti
otticamente
solo
uno ed è limitatissimo
nelloallargato...
spazio. L’occhio
titolo, vari
strumenti
relativi alla
comunicazione
intesa in senso
e messi
attribuisce
a una
zona
estesa prima
e dopo
questo
piano
una sufficiente
nitidezza, detta
a disposizione
della
cittadinanza
dal prof.
Fausto
Casi.
In riferimento
alla Stereoscopia
sono
“profondità
di campo
a fuoco”.
presenti moltissimi
sistemi
che ne ripercorrono la storia:
L’estensione
di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa
e apertura del
diaframma.
LA STEREOSCOPIA
OTTOCENTESCA
Le
formule
matematiche
permettono
di calcolare
con precisione
della
zona
nitida,
Nelle prime vetrine si parte
con sistemi
di riproduzione
risalenti l’estensione
addirittura alla
metà
dell’800,
insono
rapporto
a
una
grandezza
chiamata
cerchio
di
diffusione,
che
rappresenta
lo
standard
presenti apparecchi con i quali furono realizzati i primi esperimenti stereoscopici, con
dicoppie
nitidezza
di un punto.
In sostanza:
un punto
luminoso
viene sempre
riprodotto
come coun
di disegni
affiancati
così da poter
riprodurre
due immagini
leggermente
differenti
cerchietto,
di dimensioni
molto piccole.
diametro
di questo cerchio
me quelle percepite
dall’occhio
umano.IlPer
la visualizzazione
di questirappresenta
primi disegni“quanto
“stereopiccolo”
sia un cerchietto
percettivo
grafici” sirdesideriamo
Charles Wheatstone
utilizzava unluminoso
sistema diperché
specchiil enostro
prismi sistema
che propone
di chiaocchio/cervello
lo
riproduca
come
un
punto.
mare Stereoscope. L’invenzione di Wheatstone risale al 1832 ma la brevetterà solamente nel
Fotografando
unasono
stella
questavarie
saràfigure
riprodotta
come un
luce dall’obiettivo, che
1838. Al museo
presenti
geometriche
sucerchio
carta deldiperiodo.
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce
e laagli
si considererà
stella correttamente
messa
fuoco.
Grazie
sviluppi dellauna
fotografia,
e in particolare
con al’invenzione
della sciadografia (ovveOgni
soggetto
è
otticamente
fatto
da
puntini
di
luce,
che
vengono
riprodotti
come
cerchietti
ro del negativo fotografico), sir Charles Wheatstone intravede nuovi
possibili
sviluppi
nella
luminosi,
tanto
più
grandi
quanto
più
lontani
dal
piano
di
messa
a
fuoco.
Se
questi
sono
sua ricerca. Entra così in contatto con William Fox Talbot, commissionandogli i primi esperitroppo
grandi
si sovrappongono
e il soggetto
appare
confusoil nei
dettagli,
fuori fuoco.
menti di
“stereofotografia”.
Nel 1838
Wheatstone
presenta
primo
stereoscopio
così realizIn
digitale
la
messa
a
fuoco
è
critica,
causa
l’estrema
nitidezza
del
sensore
non
la
zato alla Royal Society di Londra. Lo stereoscopio di Wheatstone non riscontrache
però
un ha
grangrana
della
pellicola,
quindi
il
cerchio
di
diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
de successo, poiché complesso e ingombrante, si dovrà infatti attendere il 1849 quando sir
David Brewster, che aveva già brevettato il caleidoscopio, realizza un più leggero e maneggevole stereoscopio: si tratta di un “binocolino” dotato di lenti attraverso cui guardare una coppia di fotografie, realizzate con una fotocamera binoculare, poste all’altra estremità dell’apparecchio.
Di questo sistema sono presenti vari modelli: a colonna, da tavolo, a mano, per trasparenze, etc.
È del 1852 l’invenzione della fotocamera binoculare (anche conosciuta come fotocamera stereoscopica o stereo camera), per opera di J.B. Dancer, un ottico di Manchester.
Al museo è presente proprio una rarissima fotocamera a soffietto di questo tipo.
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
Nel 1858 vedere
lo stereoscopio
Brewster
viene
presentato
all’Esposizione
Universaapprofondire
l’eXperiencediGeometrie
ottiche
e profondità
di campo
nelle fotocamere
le
di
Londra,
suscitando
l’interesse
della
regina
Vittoria
che
ne
volle
subito
uno
per sé.
reflex digitali © Marcello Melis
Visto l’enorme interesse riscosso dall’oggetto, da prima la ditta parigina Duboscq & Soleil,
3
39
www.nital.it
www.nital.it
poi svariate altre ditte, soprattutto inglesi, francesi e americane, produrranno in serie lo steintroduzione:
reoscopio Brewster, che divene a breve un enorme successo presso la borghesia europea e
ilamericana.
problema
scarsa
profondità
di versione
campo
Negli Statidella
Uniti Oliver
Wendell Holmes
realizza infatti una
più economica dello stereoscopio di Brewster. Anche di questo strumento sono presenti al museo molin
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
ti modelli.
Col tempo, alle fotografie in bianco e nero su cartoncino, si affiancheranno fotografie coloMacrofotografia,
unatecniche:
delle
specialità
piùe,affascinanti
e complicate
fotografia.
Lrate
’evoluzione
delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce
laminare,su lastre di
a mano stampate
su carta
sottile
successivamente,
stampe
fotografiche
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
invisibili maggiore
a occhio
vetro (antesignane delle diapositive), sovente anch’esse colorate, che conferiscono
nudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
fusione
dei
livelli
con
il
digitale
profondità alle immagini stereoscopiche. Molto nutrita è la raccolta di foto di vario tipo, forQuest’ultima
in particolare
è unalfattore
critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
mato e supporto
che si trova
Museo.
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
Fusione
livelli conper
adobe
Photoshop™
A fine ottocento
lo stereoscopio
inizierà una fase di declino, destino condiviso con la
Silanterna
definisce
profondità
di campo
la zona attorno
al pianodel
di messa
magica,
causata
principalmente
dalla nascita
cinema.a fuoco che è considerabile
di
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si “accontenta” facilmente.
L ’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™
IlLA
piano
a fuoco è infatti
otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
STEREOSCOPIA
NOVECENTESCA
attribuisce
una
zona estesa
prima
e dopo
questo
unafotografica
sufficiente
nitidezza,
detta
Principio
diafunzionamento,
e postproduzione
Già tra la fine
dell’ottocento
e ileggi
primidell’ottica
del
novecento
lapiano
pellicola
35mm,
standardiz“profondità
di
campo
a
fuoco”.
zata a fine Ottocento da Thomas Alva Edison per il cinema (al museo troverete anche tutto
L’estensione
di
questa
zona
dipende
da diversi
fattori:
lunghezza
focale,edistanza
di
La
tecnica didella
ripresa
mano
liberacomincia
il materiale
storiaadel
cinema),
a prendere
il posto
di cartoncini
vetrini negli
ripresa
e apertura
deldai
diaframma.
stereoscopi
sviluppati
prototipi di Whatstone e Brewster, tuttavia si dovrà alla statunitenLe
permettono
calcolare
con precisione
della zona
nitida,
La
tecnica
di
ripresadisuRock
cavalletto
seformule
Tru-Vuematematiche
Company
Island ildirilancio
a livello
popolare l’estensione
dello stereoscopio
attraverso
inunrapporto
a
una
grandezza
chiamata
cerchio
di
diffusione,
che
rappresenta
lo
standard
visore che utilizzi rullini di pellicola 35mm in bianco e nero come supporto per le immagini
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
stereoscopiche
cerchietto,
di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo”
desideriamo
sia un
cerchietto
perché
il nostro
sistema
percettivo
Il compatto ed economico
visore
Tru-Vueluminoso
viene infatti
introdotto
nel 1933
in una
America
occhio/cervello
lo
riproduca
come
un
punto.
bisognosa di svaghi economici, poiché fiaccata dal crollo della borsa di Wall Street, il giovedì
Fotografando
stella
questadiviene
sarà riprodotta
come un
di luce
dall’obiettivo,
che
nero del ‘29. Iluna
visore
Tru-Vue
immediatamente
uncerchio
successo,
tuttavia
la fortuna della
interesserà
unsarà
limitato
numero
pixel. aSotto
unapoiché
certa soglia
si vedrà
come undel
puntino
di
Tru-Vue non
destinata
a di
durare
lungo,
il 1938la vede
la nascita
maggior
luce
e
la
si
considererà
una
stella
correttamente
messa
a
fuoco.
rivale della casa di Rock Island: il View-Master come descritto dal dott. Bonomo, e presente
Ogni
soggetto
è otticamente
da puntini
di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
anch’esso
al museo
con vari fatto
“dischi”
fotografici.
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo
grandicollaborazione
si sovrappongono
il soggetto
appare
confuso nei dettagli,
fuoricompito
fuoco. è stato
Nell’attuale
con ileMuseo
dei Mezzi
di Comunicazione
il nostro
Inquello
digitale
la
messa
a
fuoco
è
critica,
causa
l’estrema
nitidezza
del
sensore
che
non più
ha la
di fotografare in 3D queste apparecchiature e la trasformazione in digitale delle
sigrana
della
pellicola,
quindi
il
cerchio
di
diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
gnificative stereo coppie (sia in vetro che in pellicola e carta stampata), per una fruizione con
gli attuali sistemi di visione e per la tutela di questo importante patrimonio che si sta degraTutti
i diritti
sono
riservati. degli anni. Il materiale sarà utilizzato, assieme alle foto dell’archivio Foto
dando
con
il passare
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
Club
Chimera,
per una mostra di immagini e video che ripercorrano nel tempo e nello spazio
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
il nostro
(in senso esteso),
con
qualsiasiterritorio
mezzo di riproduzione,
meccanicoeomettano
elettronico.così a confronto gli stessi luoghi a distanza di
tempo.
Un “COME
ERAVAMO” in
3D con
l’emozione di
Nomi
e marchi
citati nel testo
sono generalmente
depositati
o registrati sentirsi dentro una città che in pochi
dalle
rispettive
aziende.
minuti
si evolve
di oltre un secolo e mezzo!! Il progetto sarà realizzato con il patrocinio della
Questo
documento
PDF èeunlaarticolo
(eXperience)degli
della newsletter
Provincia
di Arezzo
collaborazione
studenti ITIS e Universitari.
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
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www.nital.it
3
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introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livelli lecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e vedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
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Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
Alcune
foto storiche
città sono
state da
noifotocamere
trasformate in
approfondire vedere l’eXperience
Geometrie
ottichedella
e profondità
di campo
nelle
3d dal 2d, con i risultati che potete apprezzare e con particolari
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tecniche.
3
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introduzione:
Conclusioni a cura di Gerardo Bonomo
il problema della scarsa profondità di campo
Dopo decenni di sperimentazioni elitarie e di sistemi di visualizzazione improbabili il 3D sta
in
macro
finalmente diventando una realtà di massa.
C’è ancora, naturalmente, lo scoglio degli occhialini ma sono già stati presentati i primi scherMacrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
mi 3D che non necessitano di occhiali.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
Oggi quindi, cominciare a prendere in esame la possibilità di fotografare in 3D darà come
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
risultato la possibilità di visualizzare facilmente le proprie immagini tanto sul computer che
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
sullo schermo Tv, in attesa che la tecnologia faciliti la visualizzazione.
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Due immagini left/right, eseguite con una sola fotocamera traslata tra uno scatto e l’altro,
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
con una coppia di fotocamere o con una fotocamera che già incorpora un doppio obiettivo,
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
sono il materiale di base, il fieno in cascina pronto per essere visualizzato.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
Diverso il mondo del video 3D che oggi, a livello amatoriale, è possibile esclusivamente con
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
una specifica videocamera di Panasonic, dotata di aggiuntivo 3D.
“profondità di campo a fuoco”.
È indubbio che il 3D ormai non è alle porte ma è già entrato nel nostro quotidiano, sia per
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
quanto riguarda il video che per quanto riguarda la fotografia.
ripresa e apertura del diaframma.
E i gondolieri veneziani hanno cessato di essere in rigida ed esangue corporeità, come ai
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
tempi di Thomas Mann.
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
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