Dalla fotografia bidimensionale alla fotografia in 3D A cur a di Ger ardo Bonomo e Ma s s i m o Ga l l o r i n i L’industria cinematografica di Hollywood ha ormai trasformato il 3D in uno standard. I produttori di TV sono ormai passati tutti al 3D. Nei prossimi anni probabilmente verranno eliminati anche gli occhialini. Il 3D è ormai la realtà consolidata dell’immagine, sia still che video. www.nital.it 1 www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Un po’ di storia Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate della LDistanza ’evoluzione delle macrofotografia luce fotografia. laminare, interpupillare, verabasculaggio, 3D particolaricon Affascinante perché permette distrategia ingrandiredel e vedere dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Consigli pratici di ripresa video/foto stereoscopici Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Accorgimenti di ripresa Fusione livelli con adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per ladivisione che, come è noto, si “accontenta” facilmente. ripresa ai software editing:umana Stereophoto Maker; Pinnacle Studio Ultimate 14 LDalla ’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Note pratiche e precauzioni Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di Visione e ripresa stereoscopica ripresa e apertura del diaframma. Le formule La tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, Ipostereoscopia e iperstereoscopia in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni Ripresa 3D modalitàmolto naturale/convergente/iperstereo cerchietto, di in dimensioni piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto Principali accessori per 3D luminoso perché il nostro sistema percettivo piccolo” desideriamo sia leunriprese cerchietto occhio/cervello lo riproduca come un punto. I software di una visualizzazione: Nvidia 3D Vision Viewer che Fotografando stella questa Stereoscopic sarà riprodottaPlayer; come un cerchio di lucePhoto dall’obiettivo, interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di Applicazioni scientifiche: Progetto M.A.R.S; luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti Collaborazione con il Museo deidaMezzi di Comunicazione di Arezzo. luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tuttii idiritti dirittisono sonoriservati. riservati. Tutti Nessunaparte partedidiquesta questapubblicazione pubblicazionepuò puòessere essereriprodotta riprodotta Nessuna senzal’autorizzazione l’autorizzazionescritta scrittadell’autore dell’autoreeedell’editore dell’editore(Nital (NitalS.p.A.) S.p.A.) senza conqualsiasi qualsiasimezzo mezzodidiriproduzione, riproduzione,meccanico meccanicoooelettronico. elettronico. con Nomieemarchi marchicitati citatinel neltesto testosono sonogeneralmente generalmentedepositati depositatiooregistrati registrati Nomi dallerispettive rispettiveaziende. aziende. dalle Questodocumento documentoPDF PDFèèun unarticolo articolo(eXperience) (eXperience)della dellanewsletter newsletter Questo FeelNikon, Nikon,edita editada daNital NitalS.p.A. S.p.A. Feel Comitato di redazione Comitato redazione Un puntodiMaio, del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Marco Rovere Giuseppe Michele Difrancesco, Marco Rovere messa aMaio, fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per Progettazione e impaginazione approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione LucaScarano, Scarano, Antonio Fenuta Melis reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Fenuta, Stefano Mancini perAdvision Advisionsrl srlVerona. Verona.www.ad-vision.it www.ad-vision.it per www.nital.it www.nital.it 3 22 www.nital.it 3D, la terza dimensione introduzione: eravamo già occupati del tema con il precedente eXperience La terza dimensione della ilCifotografia problema della scarsa profondità diincampo di Valerio Pardi ma stiamo entrando adesso, finalmente, una nuova fase che coinvolge l’intero modo dell’imaging. in macro Dico finalmente perché se parliamo dei mondi stereo, la stereofonia è nata nel 1931 in Inghil- terra e dopo pocouna tempo diventatopiù unoaffascinanti standard mondiale. Da quel tutti o quasi Macrofotografia, delleèspecialità e complicate dellamomento fotografia. hanno cominciato ad ascoltare la musica in stereofonia, con la possibilità quindi Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibilidiaricevere occhio un flusso di suoniper chel’uso avesse stessa profondità soprattutto la stessa differenziazione nudo; complicata dellalaluce e della messa ma a fuoco. tra lato sinistro e lato destro quindi critico, tra orecchio sinistro e orecchio destroè–estremamente del brano muQuest’ultima in particolare è un–fattore in quanto la profondità di campo sicale secausa fosselestato suonato da vivo davanti all’ascoltatore. limitata, ridotte distanze di ripresa. Sedefinisce invece parliamo di stereoscopia abbiamo da al unpiano lato una storiaaefuoco un inizio più antico, Si profondità di campo la zona attorno di messa che èben considerabile dall’altro una diffusione che, se escludiamo proprio questo periodo storico, con l’introduziodi nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. dei televisori è sempre stata incerta, capricciosa con momentinello di stasi e momenti di Ilnepiano a fuoco 3D, è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo spazio. L’occhio ripresa. a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta attribuisce Riteniamo che il televisore in 3D ha segnato il vero inizio ufficiale della visione stereo delle “profondità di campo a fuoco”. immagini. Siamo solo agli inizi, molti sonodascettici in toto l’ideafocale, quantodistanza meno perdiil L’estensione di questa zona dipende diversio rifiutano fattori: lunghezza fatto che ancora e comunque bisogna utilizzare un paio di occhiali. ripresa e apertura del diaframma. Maformule siamo altrettanto convinti che lo di scenario deicon prossimi anni l’estensione porterà all’industrializzazione Le matematiche permettono calcolare precisione della zona nitida, e alla massificazione di schermi 3D che non avranno bisogno di occhialini. in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di “Nele primo salotto c’erano anche alcuni luce la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. divertenti apparecchi ottici: un panorama Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti stereoscopico, cui lentipiù si vedeluminosi, tanto attraverso più grandilequanto lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono vano fotografie al suo interno, per appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. troppo grandi si collocate sovrappongono e il soggetto esempio un gondoliere veneziano in rigida In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la ed esangue corporeità”. Dail “La montagna grana della pellicola, quindi cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. incantata, Tomas Mann. 1924” Un po’ di storia Prima che di stereoscopia, dovremmo parlare di visione binoculare, che è una prerogativa propria tanto della nostra specie che della maggior parte degli animali. Sul “dilemma” della visione binoculare si interessarono già Euclide piuttosto che Leonardo Un libretto di anaglifi in bianco e nero degli da Vinci. anni 60 corredato di occhialini Sepunto invecedelparliamo della come stere-un cerchietto di luce se non giace sul piano di Un soggettodella vienestoria riprodotto oscopia il primato è italiano! Fu infatti tra il 500 si e migliora il 600 che Giovanni Battista dellaPer Porta messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma la sensazione di nitidezza. e Jacopo Cimenti Empoli realizzarono primi disegni stereoscopici. Per forza disegni: la approfondire vederedal’eXperience Geometrieiottiche e profondità di campo nelle fotocamere fotografia sarebbe stataMelis inventata tre secoli dopo. reflex digitali © Marcello Quindi ecco secoli bui, e l’alternanza dell’interesse, soprattutto da parte degli scienziati 33 www.nital.it www.nital.it dell’epoca al fenomeno. Arriviamo quindi all’800 quando venne inventata la fotografia e quasi introduzione: contemporaneamente la stereoscopia. una volta con interesse produzioni comunque scientifico artigianali ilAncora problema della altalenante scarsae con profondità di campo a uso e consumo di pochi eletti. La vera popolarizzazione della stereoscopia avvenne nei in macro recenti anni trenta con l’invenzione del View Master. di L’invenzione deve a un certo William introduzione: il problema della scarsa profondità campo in si macro (Wilhem) Gruber, riparatore di pianoforti, tedesco e immigrato in America. Il View Master si Macrofotografia, unatecniche: dellenegli specialità più affascinanti e complicate fotografia. poi e delle innanzitutto Stati Uniti e poi nei paesi di influenza Nato, Italia compresa. Limpose ’evoluzione basculaggio, macrofotografia condella luce laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente E adesso lalecon storia in tema, Gerardo Bonomo limitata, causa ridotte distanze didi ripresa. Fusione livelli adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno alIopiano messa fuoco che di è considerabile Per una volta non essere giovane è un privilegio. infattidiho avutoa la fortuna nascere tanti di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Lanni ’alternativa la macrofotografia: Helicon Focus™ fa, in unper paese – l’Italia – di influenza Nato, e di ricevere in regalo che ancora andavo Ilall’asilo piano ail mio fuoco è infatti otticamente ed èDovete limitatissimo nellodue spazio. primo – e unico – visore solo View uno Master. immaginare cose:L’occhio la prima attribuisce afunzionamento, una zona estesa primadell’ottica e dopo piano sufficiente nitidezza, detta Principio leggi e postproduzione che negli di anni cinquanta la maggior parte deiquesto film erano in una bianco e nero. All’oratorio la do“profondità di campo a fuoco”. menica si vedeva, quando si vedeva, un film rigorosamente in bianco e nero. La televisione L’estensione questa zona dipende La di edi ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di eratecnica in bianco nero. ripresa e apertura del diaframma. Le fotografie negli album di famiglia erano in bianco e nero. Milano, dove sono nato e dove Le formule matematiche di calcolare con precisione l’estensione della zona La tecnica diera ripresa supermettono cavalletto tuttora vivo, in bianco e nero, perché c’era la nebbia, e lo smog ingrigiva tutto, dalnitida, Duoinmorapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard alle facciate delle case. Provate quindi a pensare per un bambino di allora quale fosse di nitidezza di di avvicinare un punto. gli In occhi sostanza: un punto viene riprodotto come ma un conclusioni l’emozione a questa sortaluminoso di binocolo e di sempre vedere non solo a colori, cerchietto, dimensioni molto piccole.di Il diametro di questohollywoodiana, cerchio rappresenta “quanto in perfetta di tridimensione, fotogrammi storie d’avventura come Rin Tin Tin piccolo” desideriamo un cerchietto luminoso nostro percettivo e Rusty, piuttosto che i sia personaggi dei cartoni animatiperché di Walt ilDisney chesistema dalla bidimensione occhio/cervello lo riproduca come un punto. e spesso dalla monocromaticità del giornalino di Topolino erano tutti a colori e in rilievo. Ho Fotografando questa saràdiverse riprodotta come un cerchio di luce ancora il mio una Viewstella Master e ancora decine di dischetti: ogni tantodall’obiettivo, butto l’occhioche nel interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certalasoglia si vedrà come un puntino fa. di visore e rivedo in rilievo fotogrammi che ho scoperto primala volta quasi cinquant’anni luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ancora adesso mi emoziono, e doppiamente, perché sono immagini in rilievo e perché balzaOgni soggetto otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti no fuori ricordièdella mia infanzia. luminosi, tanto più grandi quanto lontani dal piano di messa a fuoco. Se agli questi Adesso facciamo un balzo avanti più di una quindicina d’anni, arriviamo intorno annisono 80, troppo si sovrappongono e ilCordusio soggettoscopro apparenella confuso nei di dettagli, fuorifamosa fuoco. catena quandograndi vagabondando per Piazza vetrina una allora In messauna a fuoco è critica, l’estrema nitidezza del sensore che non ha la di digitale negozi dilaottica fotocamera concausa due obiettivi: è una Iso Duplex, nuovamente un made grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. in Italy, in grado di produrre coppie di immagini in 3D su pellicola diapositiva a colori – o bianco e nero – 120. Tutti diritti amore! sono riservati. Un ialtro Posso farmi i View Master personali! Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta A questa prima Iso Duplex negli anni successive ne affianco altre, del modello Super, che ha senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) anche un sistema di messa ameccanico fuoco – oilelettronico. modello base lavorava in iperfocale. con qualsiasi mezzo di riproduzione, Neglie marchi anni 80 innel Italia presentatodepositati un diaproiettore Nomi citati testoviene sono generalmente o registrati doppio, con una specifica funzione dalle aziende. 3D, rispettive da utilizzare con coppie di diapositive stereo ottenute finalmente anche e soprattutto con Questo documento PDF èaun della newsletter una reflex, mentre unarticolo Sicof(eXperience) viene presentato un visore 3D in grado a sua volta di accettare Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. coppie di diapositive stereo eseguite su pellicola 24x26mm. In quegli anni posso finalmente cominciare proiettare dileluce mie se immagini stereo, usando Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come una cerchietto non giace sul piano di un Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere negli Stati Uniti; una coppia di filtri polarizzati montelo metallizzato venduto esclusivamente messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per tati sulle ottiche deil’eXperience due diaproiettori e unottiche paio di occhiali a di sua voltanelle polarizzati per ogni approfondire Geometrie e profondità campo fotocamere Progettazione e vedere impaginazione “spettatore” e il gioco è fatto. Il gioco però, non poi mica tanto un gioco: ogni coppia di dia va reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini duplicata (laVerona. mia vecchia Nikon FE con relativo soffietto e il mio caro buon vecchio Micro Nikper Advision srl www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 24 www.nital.it kor 55mm f/2.8 ne sanno qualcosa – e poi messa a registro, usando un oculare da orologiaio introduzione: ficcato nell’orbita e una sorta di mira ottica stampata su un foglio da lucido e fissato a un una volta duplicate le dia vannoprofondità montate una a una,di registrandole ilnegatoscopio; problema della scarsa campocon questa mira ottica e bloccandole in telaietti della Gepe con una finestra leggermente inferiore al, in macro diciamo così, full frame. Ah, ogni dia va pulita dalla polvere con l’aria compressa e così ogni faccia di ogni telaietto, che va prima deterso con un prodotto detergente e antistatico. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio Un visore della nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. View Masterdidegli Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità campo è estremamente anni settanta con il limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. dischetto con le coppie Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di diapositive stereo di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. per essere Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed èpronto limitatissimo nello spazio. L’occhio visualizzato attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono Sono stati mesi/notti di pazzia…e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. troppo grandi si sovrappongono Con l’avvento del digitale sono anche causa stati presentati programmi in gradoche di creare In digitale la messa a fuoco è critica, l’estremadei nitidezza del sensore non haaula tomaticamente anaglifi, anche a colori, partendo deve da una coppia di immagini grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione essere considerato piùstereo, limitato.con la possibilità di centrare e riquadrare molto più facilmente le due immagini sormontandole sul monitor del computer con la possibilità poi di vederle tanto sul monitor del computer che stampate. Qualità inferiore rispetto alla visione polarizzata delle dia o la visione delle dia nei visori stereo. A quel punto direi che mi sono ritirato in buon ordine da quel magico mondo. Poi, ed è storia di ieri, sono arrivati i primi film in 3D dell’ultima generazione, adesso, o quasi, sono arrivati i monitor TV 3D, le prime fotocamere e i primi obiettivi 3D per il digitale e la prima videocamera 3D consumer. Adesso si può ricominciare a “giocare” e si giocherà semUn soggettomeglio viene riprodotto come un cerchietto luce se nonverrà giaceancora sul piano di prepunto di piùdel e sempre dall’anno prossimo, quando laditecnologia affinata e messa a fuoco. l’apertura del diaframma si migliora la che sensazione di nitidezza. quando, come Riducendo speriamo tutti, usciranno i primi monitor TV 3D non richiedono l’usoPer degli approfondire occhialini. vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis L’autobiografia 3D è finita. Adesso cerchiamo di guardare più in “profondità” questa opportunità. 35 www.nital.it www.nital.it introduzione: La visione stereoscopica ilL’uomo problema della scarsa profondità di campo – e come abbiamo detto non solo l’uomo – dispone di due occhi, posizionati a una distanza interpupillare tra i 6 e i 7cm. Anche se gli occhi sono sostanzialmente identici tra loin macro introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro ro – fatto salvo qualche difetto visivo che può alterare in modo differente la capacità visiva tra due occhi – il fatto che siano posizionati a una distanza di alcuni centimetri, è già sufficiente Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate Li’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, perché ciascun occhio produca un’immagine, meglio, un videoclip, leggermente Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibilidifferente, a occhio visto che le due inquadrature decentrate nudo; complicata dellasono luceleggermente e della messa a fuoco. tra di loro. È sufficiente porre a fusione dei livelliper conl’uso il digitale una spanna dal proprio naso dito ecritico, osservarlo alternativamente l’occhio destro e l’ocQuest’ultima in particolare è unun fattore in quanto la profondità ditra campo è estremamente chio sinistro per renderci immediatamente conto che le due immagini sono molto differenti. limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli con adobe Photoshop™ questo, non cidiaddentriamo neiattorno principial di neurofisiologia delleche percezione stereoSiStabilito definisce profondità campo la zona piano di messa a fuoco è considerabile scopia, per ignoranza innanzitutto e perché sconfinano dagli intenti di questa eXperience di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Ildall’altra. piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. InCampo digitalevisivo la messa a fuoco è critica, causa l’estrema sensore che non ha la e visione stereoscopica: a sinistra un nitidezza ungulato del (preda): gli occhi grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. sono posizionati lateralmente sul cranio ampliando il campo visivo – in giallo – per poter avere una visione quasi a 360 gradi ma con una limitatissima percezione Tutti i diritti sono riservati. stereoscopica – in arancione -; al centro un carnivoro; la visione stereoscopia è più Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta ampia, necessaria a percepire le distanze e S.p.A.) a colpire con precisione la preda, tuttavia senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital i campi si estendono parte anche posteriormente; a destra un primate, con qualsiasivisivi mezzosingoli di riproduzione, meccanicoin o elettronico. Nomi e marchi citati posizionati nel testo sono generalmente depositati o registrati gli occhi sono frontalmente sul cranio, permettendo una perfetta visione dalle rispettive aziende. stereoscopica contrapposta ad un ampia zona di visione posteriore cieca Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Sta di fatto che avendo due occhi e quel magico oggetto posto dietro di essi che si chiama introduzione: cervello, noi percepiamo la realtà come tridimensionale. In realtà la nostra percezione della delladella realtà si spinge ben oltre qualsiasi attuale di sistema di restituzione di iltridimensionalità problema scarsa profondità campo immagini o video 3D; al senso della visione stereoscopica noi aggiungiamo il senso dell’udito in macrol’olfatto e una immensa memoria di percezioni già elaborate che alla fine ci stereofonico, permettono una percezione della realtà attualmente immensamente superiore a quella della Macrofotografia, delle specialità più raffinata salauna cinematografica 3D.più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permettesapere di ingrandire vedere particolari dei –soggetti a occhio È estremamente importante quantoesia comunque limitata seppurinvisibili meravigliosa – la nudo; complicata l’uso della e della memorizzare messa a fuoco. riproduzione dellaper realtà che ci èluce consentito con i vari device rispetto alla perceQuest’ultima in particolare unnostri fattoresensi. critico, in quanto la profondità di campo è estremamente zione della realtà in “live” èdei limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Oggi quindi possiamo ottenere strabilianti riproduzioni, ma comunque riproduzioni, niente Si profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile didefinisce più. diLanitidezza sufficiente perdiretta la visione umana che,minima come èintorno noto, si “accontenta” facilmente. visione stereoscopica ha una distanza ai 20cm, comunque sovrapIlponibile piano aalla fuoco è infatti otticamente uno ed è limitatissimo spazio. L’occhioe personale distanza minimasolo di messa a fuoco, che varia danello soggetto a soggetto attribuisce una zona estesa primamassima e dopo questo una sufficiente col crescerea dell’età e una distanza intornopiano ai 10 metri, oltre i qualinitidezza, la visionedetta reale “profondità di gli campo fuoco”. diventa a tutti effettia bidimensionali, sperimentabile da chiunque guardando un soggetto L’estensione questaalternativamente zona dipende da fattori: lunghezza di posto a quelladidistanza condiversi entrambi gli occhi o con unfocale, occhiodistanza solo. ripresa e apertura del diaframma. È altrettanto importante memorizzare questi dati perché questa sarà la profondità stereoLe formule matematiche permettono di calcolare con precisione zona nitida, scopica naturale che potremo riproporre ai nostri occhi in una l’estensione riproduzionedella tridimensionale, insotto rapporto a una grandezza cerchio di diffusione, rappresenta o sopra quella soglia lachiamata visione sarà comunque possibileche – sapendo comeloè standard possibile diottenere nitidezza di un punto. In riproduzione sostanza: unstereoscopica punto luminoso viene sempre riprodotto come un la corrispondente – ma risulteranno alterati alcuni paracerchietto, di dimensioni piccole. diametrofotografato. di questo cerchio rappresenta “quanto metri di percezione dellemolto dimensioni delIlsoggetto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che La ripresa una stereoscopica interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di E veniamo a noi, noi intesi innanzitutto di fotografia. luce e la si considererà unacome stella appassionati correttamente messa a fuoco. Come possiamo realizzare delle immagini stereoscopiche? Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. Una Duplex Super 120. Èdel una fotocamera stereo In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza sensore che non ha la degli annideve cinquanta, fabbricata grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione essere progettata consideratoepiù limitato. in Italia. Consente lo scatto sia di immagini stereo che di scatti singoli bidimensionali, alternando la chiusura di ciascun obiettivo con i tappi ermetici a corredo. Utilizza pellicola 120 e permette tanto la regolazione di tempi e diaframmi che la messa a fuoco. Le immagini possono essere montate in telaietti doppi e per essere osservate attraverso un apposito visore o montate su telaietti singoli per essere visualizzate su schermo metallizzato Un punto del soggetto viene riprodotto come cerchietto se non giace piano di conun una coppia di di luce diaproiettori consul filtri messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sugli sensazione di nitidezza. Per polarizzatori montati obiettivi e occhiali approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere polarizzati reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 26 www.nital.it 37 www.nital.it www.nital.it Le regole sono le medesime indipendentemente dal sistema di registrazione, cioè a pellicola introduzione: o digitale, ma ci concentreremo naturalmente e solo sul sistema digitale. ilPartiamo problema della scarsadiprofondità divacampo dal presupposto che disponiamo una sola fotocamera, benissimo, ma dobbiamo scordarci qualsiasi soggetto in rapido movimento, perché dovremo avere il tempo, tra in introduzione: il problema della lascarsa profondità diocampo in macro unomacro scatto e l’altro, di spostare macchina a destra a sinistra e in misura direttamente proporzionale alla distanza del soggetto inquadrato più vicino. Se disponiamo di due fotocaMacrofotografia, unatecniche: delle specialità piùloro affascinanti e complicate Lmere ’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luceilfotografia. laminare, perfettamente sincronizzate tra allora possiamo prenderci lusso di fotografare Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili aCoolpix, occhio anche soggetti in rapido movimento. Due fotocamere possono essere due compatte nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelli con il digitale per esempio due Nikon Coolpix P7000 assicurate a una slitta in modo che giacciano su uno Quest’ultima particolare fattore critico,simultaneamente in quanto la profondità di campo è estremamente stesso pianoinche possonoè un essere attivare utilizzando lo scatto a distanza limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Fusione wireless livelli ML-L3.con adobe Photoshop™ SiCalcolare definiscelaprofondità di campo la zona al piano di messadue a fuoco che è considerabile distanza interpupillare che attorno si ottiene affiancando fotocamere identiche è di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Lmolto ’alternativa per corrisponde la macrofotografia: Helicon Focus™ semplice, alla lunghezza della fotocamera, nel caso della Coolpix P7000 Il122mm, piano aafuoco è infatti otticamente solo uno edmillimetro è limitatissimo spazio. L’occhio cui bisogna aggiungere ancora qualche perché nello la Coolpix P7000 ha gli attribuisce zonaposti estesa primadell’ottica e dopo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, leggi e postproduzione attacchi per leuna cinghie lateralmente. Più questo piccola è la fotocamera è minore sarà la distan“profondità di campo a fuoco”. za interpupillare minima; è anche possibile montare due fotocamere accoppiandole per la L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: focale, di La tecnica di ripresa a mano libera base, in modo che il centro delle due ottiche si posizioni sullolunghezza stesso piano, ma indistanza questo moripresa e apertura diaframma. do potremo scattaredel solo in verticale, o trasformare i nostri scatti verticali in scatti orizzontali Le formule di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, La tecnicamatematiche di supermettono cavalletto ritagliando in ripresa postproduzione la medesima porzione delle due immagini ottenute. in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza un una punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni Che si scattidicon o con due fotocamere “sarebbe fondamentale”: cerchietto, molto apiccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto 1. Fissarediladimensioni o le fotocamere una slitta possibilmente con regolazione micrometrica piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo 2. Fissare la slitta a un treppiedi occhio/cervello lo riproduca come 3. Posizionare una livella a bolla sullauno punto. su una delle fotocamere per mettere perfettamente Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che in bolla la/le fotocamere interesserà unsempre limitatocon numero di pixel. Sotto una soglia la si vedrà un puntino di 4. Lavorare lo scatto a distanza, o incerta mancanza dello scattocome a distanza agendo luce sullo/sugli e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. autoscatto/i Ogni soggettosempre è otticamente fatto da manuale, puntini difissando luce, chesia vengono riprodotti 5. Lavorare in esposizione il tempo di scattocome che ilcerchietti diaframluminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono ma troppo grandi sempre si sovrappongono e il soggetto nei dettagli, fuori fuoco. 6. Lavorare con il bilanciamento delappare biancoconfuso fisso quindi non in auto In7.digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non hama la Lavorare sempre con l’autofocus disinserito, è possibile usare l’AF per focheggiare granaprima delladello/degli pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. scatto/i va disabilitato 8. Disabilitare sempre, trovandosi la/le fotocamera sul treppiedi il sistema di stabilizzazione Tutti i dell’immagine diritti sono riservati. dell’obiettivo Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. A sinistra un paio di occhiali per la visualizzazione di anaglifi, a destra un paio di occhiali Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano polarizzati per ladi Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per visione di proiezione approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione stereo reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini introduzione: La distanza interpupillare, illaproblema delladel scarsa vera strategia 3D profondità di campo in macro Detto questo veniamo a uno degli aspetti più importanti della ripresa stereoscopica, la distanMacrofotografia, delleespecialità affascinanti e complicate della fotografia. za tra lo scatto diuna sinistra lo scatto più di destra. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili occhio Se stiamo utilizzando due fotocamere, potremo indubbiamente distanziarle tra loroama non nudo; complicata per l’uso luce e della messa a fuoco. avvicinarle; se usiamo una della sola fotocamera, abbiamo possibilità quasi infinite sia di avvicinaQuest’ultima particolare è un fattore in quanto la profondità di campo è estremamente mento che diinallontanamento. Ma c’ècritico, una regola? limitata, causa ledal ridotte distanze già di ripresa. Certo: partiamo presupposto enunciato che la distanza interpupillare umana è intorno Si profondità di campo la zona attorno al piano di messaina fuoco che è considerabile aidefinisce 60mm e con questa distanza fissa – ovviamente – noi vediamo 3D la realtà da un minimo didi nitidezza sufficiente per la di visione che, comeseèlanoto, si “accontenta” facilmente. circa 20cm a un massimo circa umana 10 metri. Quindi distanza tra i due punti di scatto Ilfosse piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio intorno ai 60mm saremmo a posto? attribuisce a unasemplificato zona estesa prima questo una corrisponde sufficiente nitidezza, detta Quasi: la regola dice che eladopo distanza tra i piano due scatti alla distanza del “profondità campo a fuoco”. soggetto piùdivicino alla/alle fotocamere diviso 20. L’estensione di questa zona120cm dipende diversi fattori: lunghezza focale, di Quindi un oggetto che dista dallada fotocamera, dividendo la distanza per distanza 20 dà come ripresa apertura deltra diaframma. risultatoeuna distanza i due scatti proprio di 6cm. Ma se il soggetto è a una distanza infeLe formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione zona nitida, riore, diciamo 50cm, l’interasse – quindi la distanza tra i due punti di scattodella – deve essere di insoli rapporto 25mm. a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard diMentre nitidezza un punto. In distante sostanza:– esageriamo un punto luminoso viene sempre come un se ildisoggetto è più – una montagna a unariprodotto decina di chilometri cerchietto, dimensionideve molto piccole. Il diametro di questometri! cerchio rappresenta “quanto di distanza,dil’interasse essere portata a… cinquecento piccolo” sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema delle percettivo In questi desideriamo casi come percepisce l’occhio, anzi, gli occhi, la visione stereoscopica immaocchio/cervello lo riproduca come un punto. gini? Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la In realtà il termine è corretto, nella stereofotografia a distanzapiùravvicinata grana della pellicola,non quindi il cerchioperché di diffusione deve essere considerato limitato. con interasse inferiore ai 60mm l’effetto stereo non è assolutamente sminuito. In ogni caso, quando l’interasse scende sotto ai 60mm e contemporaneamente ci si avvicina al soggetto a una distanza pari o inferiore ai 20mm, il cervello tende a percepire i soggetti fotografati – di norma di ridotta grandezza – come molto più grandi di quanto non lo siano effettivamente nella realtà. La “sensazione” finale è comunque reale e accettabile, fatto salvo il fatto che il soggetto appare come di proporzioni più grandi rispetto alla realtà. Ipostereoscopia Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 28 www.nital.it 39 www.nital.it www.nital.it Gli occhiali polarizzati per la visualizzazione introduzione: di immagini stereo proiettate sono composti il problema della scarsadi due profondità diuno campo filtri polarizzatori, per occhio, ciascuno ruotato di 90 gradi rispetto in macroil problema della scarsa profondità introduzione: di campo in macro all’altro. Posizionando una lente sull’altra incrociandole a 90 gradi il polarizzatore oscura Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce laminare, completamente l’occhio; suifotografia. proiettori i filtri Affascinante perché permette di ingrandire sono e vedere particolari dei soggetti a occhio orientati allo stesso modoinvisibili rispetto agli nudo; complicata della luce e dellaocchiali, messa ainfuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale questo modo l’occhio sinistro vedrà Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo solo l’immagine proveniente dalè estremamente diaproiettore limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli con adobe Photoshop™ sinistro e viceversa Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà limitato ènumero di epixel. Sotto una soglia la in si vedrà come un di puntino Qui invece un il termine corretto evidenzia tuttecerta le situazioni cui l’interasse scattodiè luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. maggiore di 60mm. Di norma l’interasse si aumenta sostanzialmente nella fotografia di paOgni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti esaggio, piuttosto che urbana, quando si vuole che lo sfondo di norma bidimensionale, che luminosi, tanto più grandi quanto più lontanipiuttosto dal pianoche di palazzi messa oa soprattutto fuoco. Se questi sonosi può essere composto da teorie di montagne grattacieli troppo grandi sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli,sufuori fuoco. piani di stacchino dalsipiano bidimensionale in cui giacciono per “posizionarsi” differenti Invisione digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la stereoscopica. grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Iperstereoscopia Una volta appena dopo un decollo da Malpensa, mentre l’aereo dopo aver puntato a nord introduzione: virava verso est mi si è presentata tutta la catena dell’arco alpino. Avevo con me la Iso Duplex 120, quella condella la messascarsa a fuoco ma soprattutto con i duedi obiettivi protetti dai loro ilSuper problema profondità campo tappi singoli originali, che servivano per scattare, volendo, anche foto bidimensionali, chiuin macro dendo in sequenza prima un obiettivo e poi l’altro. Ho tolto il tappo dell’obiettivo di sinistro e ho fatto il primo scatto, poi ho tappato l’obiettivo di sinistra e scoperto quello di destra e ho Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. fatto il secondo scatto. Affascinante perché ingrandire e vedere particolaridai deiprimi soggetti invisibili adell’arco occhio In quel momento mipermette trovavo di a diverse decine di chilometri contrafforti nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. alpino e a qualche migliaio di metri di quota, potendo in questo modo vedere anche l’arco Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quantoBernese; la profondità di campo alpino in profondità, fino alle montagne dell’Oberland tra uno scattoèeestremamente l’altro ho fatto limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. trascorrere almeno una ventina di secondi durante i quali l’aereo, viaggiando intorno ai 500 Si definisceorari profondità di campo la zona al piano messa a fuoco è considerabile chilometri si è spostato di circa tre attorno chilometri, che èdidiventata la miache interasse! diLanitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. foto ottenuta mostrava tutto l’arco alpino con un marcato effetto tridimensionale. IlSì,piano a fuoco è infattiilotticamente solo uno è limitatissimo spazio. L’occhio ma con un dettaglio: cervello guardando la ed coppia di immagini nello non riesce a percepire attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta il paesaggio tridimensionale come reale, ma lo percepisce come un diorama, un modello in “profondità di campo a fuoco”. scala ridotta della realtà, ed è quello che è avvenuta anche al mio scatto all’arco alpino. L’estensione questa zona dipende da diversi fattori: lunghezzainfocale, distanza di Detto questo di l’iperstereoscopia è sicuramente un modo di fotografare 3D molto impattanripresa e apertura diaframma. te, ma da usare condel misura, in quanto la restituzione della percezione della realtà avviene su Le formule matematiche di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, scala ridotta e quindi perpermettono nulla aderente alla realtà. in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Una slitta per riprese stereo, sulla guida sono evidenziati dei contrassegni per lo Comitato redazione spostamento tra uno Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione nitidezza. scatto edil’altro per Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere riprese a distanza Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello ravvicinate, per ritratti e Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advision srl Verona. www.ad-vision.it per foto di paesaggio www.nital.it www.nital.it 3 2 10 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere stereoscopiche l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Un kit per riprese che comprende un treppiedi da tavolo, una slitta reflex digitali © Marcello stereo, diverse paia di Melis occhiali per anaglifi e il software per la trasformazione delle immagini in anaglifi stereo, anche a colori 3 11 www.nital.it www.nital.it Se vogliamo giocare per qualche riga con i numeri, l’interasse di circa 3km che forfetizziamo introduzione: a 3km dell’arco alpino, è un interasse 50.000 volte più esteso rispetto ai 60mm dell’iterasse ilpupillare problema profondità di campo umano. Una della “persona”scarsa con un interasse pupillare di 3 chilometri sarebbe alta circa 90 chilometri: immaginatevela al centro della pianura padana che guarda l’arco alpino: certain macro introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro mente lo vedrebbe in 3D ma al contempo estremamente minuscolo, viste le proporzioni tra la sua altezza e quelle delle montagne. Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza un punto. In sostanza: punto luminoso riprodotto conclusioni Una Nikon di Coolpix P7000 montata un su una slitta stereoviene e su sempre un treppiedi vienecome un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto spostata lungo l’interasse per creare l’immagine di sinistra e “due” immagini” destre; piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo in fase di montaggio e a secondo di quanto si vuole esasperare la sensazione 3D si occhio/cervello lo riproduca come un punto. userà la foto destra con la minima o con la massima interasse. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di Detto questo, vediamo sul campo il lavoro di un “ingegnere” del 3D, il prof. Massimo Galloluce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. rini. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti L’Ing. Massimo Gallorini inizia la sua ricerca e sperimentazione in campo 3D stereoscopico luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono già dal 1983, con diapositive, proiettori e filtri polarizzati. Arrivando oggi a collaborazioni con troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. l’Università degli Studi di Firenze, dipartimento TAeD, area Design con la prof.ssa Elisabetta In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la Cianfanelli (Assessore al Turismo, Europa e moda, Pari opportunità) e l’architetto Gabriele grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Goretti; con il dott. Osvaldo Bevilacqua, conduttore di Sereno Variabile RAI2; con la NVidia, n°1 nel mondo per le schede grafiche PC e il 3D (è presente nel loro sito al primo posto con Tutti i diritti sono riservati. il Gold Awards per “Broken desktop”), e altre photogallery; con la Asus (leader per i portatili Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta con schermo 3D)scritta e condell’autore la 3DWS specializzata in SW & HW per il 3D in Computer Graphics. senza l’autorizzazione e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi nel testo sono generalmente depositati ocollaborando: registrati Gallorini si citati è occupato anche di 3D olografico con l’ENEA e l’ing. Fiasconaro, dalle aziende. per rispettive il concept del loro brevetto Limen con Kiss-me; per la realizzazione di Milly Carlucci oloQuesto documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter grafica, per Miss Italia 2009; e tanti altri eventi e prodotti. Da quest’anno l’ing. ha attivato, Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. IlLepiano a mostrano fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello presso spazio. iL’occhio figure l’unità olografico-stereoscopica Olotheca (istallata nuovi attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta laboratori), con un’istantanea del video realizzato per la Regione Toscana-Comune “profondità di campo fuoco”. di Arezzo- Museo dei aMezzi di Comunicazione, in occasione dei 400 anni del Siderus L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: focale, di Nuncius di Galileo Galilei. Il video è composto anche conlunghezza foto realizzate condistanza la gloriosa ripresa e apertura diaframma. reflex Nikon D70, edel animate in post produzione con un SW di Morphing facciale (per Le permettono precisione l’estensione farformule parlarematematiche il busto di Galileo). Solodilacalcolare terra e icon basamenti sono reali… della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. La figura mostra l’unità olografico stereoscopica Piramitheca (con quattro finestre di visione attiva, istallata presso i nuovi laboratori), con un’istantanea del video realizzato per lo stesso evento precedente. Il video è composto anche con foto realizzate con la Nikon D70, e animate in post produzione per dar vita agli strumenti presentati (il compasso di Galileo in es.) presso l’ITIS G. Galilei di Arezzo, grazie alla sensibilità del dirigente, prof.ssa Emanuela Caroti, il primo di stereoscopia 3D percome gli studenti di una scuola media Comitato redazione Un puntodicorso del soggetto viene riprodotto un cerchietto di luce se non superiore. giace sul piano di Giuseppe Michele Difrancesco, Rovere ProprioMaio, da questa esperienzaMarco scaturiscono una serie di consigli che non rappresentano messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per il rigore scientifico ma permettono anche aiottiche neofitie profondità di otteneredifin da subito buoni risultati, approfondire l’eXperience Geometrie campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione con strumenti semplici e con un approccio più qualitativo che fisico/ottico. Sentiamo ora in reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini prima persona i suoi consigli e le sue indicazioni. per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 12 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis 3 13 www.nital.it www.nital.it introduzione: Consigli pratici espressi in forma sintetica per ill’utilizzo problema della scarsa profondità diper campo di videocamere/fotocamere video/ in macro foto stereoscopiche a cura didiMassimo introduzione: il problema della scarsa profondità campo in macroGallorini introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate fotografia. LSupponiamo ’evoluzione delle basculaggio, condella luce laminare, di essere alla prima lezione eemacrofotografia divedere voler particolari partire subito con una coppia di video/ Affascinante perché permette di ingrandire dei soggetti invisibili a occhio fotocamere per ottenere immagini 3D, oltre ai consigli del dott. Bonomo occorre ricordarsi nudo; complicata per della luce e della messa a fuoco. fusione conl’uso il digitale sempre dei di: livelli Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli lecon adobe Accendere entrambe lePhotoshop™ apparecchiature video/fotografiche assicurarsi tutte le volte Si1.definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa aefuoco che è considerabile che i settaggi HW e SW siano ugualmente impostati in entrambe le macchine. Può semdi nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ brarea strano durante il trasporto le varie specialmente manuali dei taIl piano fuoco èma infatti otticamente solo uno impostazioni, ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio sti/rotelline possono subireprima dei cambiamenti. attribuisce a una zona estesa e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio di funzionamento, leggi dell’ottica postproduzione 2. Verificare gli obbiettivi - e i sensori, se sie utilizza una coppia di reflex - siano ben puliti “profondità diche campo a fuoco”. (sembra una banalitàzona ma qualsiasi macchia, granellino, perfocale, quanto distanza piccolo, ma L’estensione di questa dipende alone, da diversi fattori: lunghezza di La tecnica di solo ripresa a mano presente dadel una parte,libera disturba notevolmente il risultato finale). ripresa e apertura diaframma. 3. Assicurarsi che sia attivata l’opzione Auto, senza flash per lel’estensione foto diurne,della e chezona l’escursioLe matematiche di calcolare con precisione nitida, Laformule tecnica di dei ripresa supermettono cavalletto ne focale due zoom sia impostata identica su entrambe le fotocamere. Se non è possiin rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard bile effettuare una lettura quantitativa della luminoso focale zoom inserita è rischioso fotografare/ di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto viene sempre riprodotto come un conclusioni riprendere per la sicura differenza fotogrammi cerchietto, di dimensioni molto piccole.dimensionale Il diametro didei questo cerchioottenuti. rappresenta “quanto 4. Attivate, se presente, che permette di sovrapporre una griglia in entrambe piccolo” desideriamo sial’opzione un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivole macchine fotografiche. occhio/cervello lo riproduca come un punto. 5. Effettuareuna le stella foto attenendosi seguentidi tre Naturale, Fotografando questa sarà principalmente riprodotta comealle un cerchio lucemodalità: dall’obiettivo, che Ravvicinata (convergente), interesserà un limitato numeroIperstereo. di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Modalità Naturale: prima di esaminarla è doveroso ricordare ancora una volta che ai fini Tutti i diritti sono riservati. stereoscopici il principale elemento binoculare è la convergenza degli assi ottici oculari, perNessuna questa pubblicazione può essere riprodotta messaparte dalladimuscolatura estrinseca. Peraltro, la convergenza su punti distanti più di 10 metri senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) (in qualsiasi teoria fino metri dall’osservatore con angolo di convergenza pari a circa 4’, ossia con mezzoadi30 riproduzione, meccanico o elettronico. 0.062°), è ottenuta consono spostamenti angolari globo oculare troppo piccoli per essere senNomi e marchi citati nel testo generalmente depositatidel o registrati dalle aziende. titi erispettive misurati (e quindi fornire al ns. cervello informazioni stereoscopiche). Fortunatamente Questo documentocome PDF è un articolo (eXperience) newsletter altri elementi la stereopsi (ossia ladella visione tridimensionale che origina dall’analisi delle Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. piccole differenze tra le immagini recepite dai due occhi), contribuiscono alla percezione tridimensionale. In ogni caso quindi con l’utilizzo di sistemi montati in modalità Naturale, (a Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di distanza oculare pari a 6 -l’apertura 6,5Marco cm.),Rovere sconsigliamo riprese di soggetti principali posti a distanze Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, messa a fuoco. Riducendo del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per maggiori di 20 mt. se vogliamo ottenere un evidente rilievo. approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo laModalità zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile Naturale di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio In questi casi, perzona soggetti distanti dalle macchine fotografiche 2mt. a 20mt., si consiglia attribuisce a una estesa prima e dopo questo piano una da sufficiente nitidezza, detta di far convergere leggermente le macchine da ripresa, in modo che il punto centrale visualiz“profondità di campo a fuoco”. zato nello schermo/griglia rappresenti porzione osservata, L’estensione di questa zona dipendeladastessa diversi fattori:dell’oggetto/immagine lunghezza focale, distanza di e che questo sia relativo a una posizione posteriore al soggetto di primo piano. In altri termini ripresa e apertura del diaframma. con le duematematiche macchine si deve puntaredidietro al soggetto principale come meglio nello Le formule permettono calcolare con precisione l’estensione dellaindicato zona nitida, sopra. Questo consiglio è tantocerchio più utiledi quanto più siano dietroloalstandard soggetto inschema rapporto a una grandezza chiamata diffusione, chepresenti, rappresenta livelli di ancheviene a notevole distanza. In caso diprincipale, nitidezza altri di unoggetti, punto. su In vari sostanza: unprofondità, punto luminoso sempre riprodotto comeconun trario, cioèdicon convergenza troppo vicino, si creerebbero immagini notevolmente cerchietto, dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresentasdoppiate “quanto dello sfondo. piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Modalità Ravvicinata “convergente”: indicata per soggetti aventi distanze, dalle macchine fotografiche, inferiori a 2 metri ma, consigliamo, superiori a 80cm e con sfondo vicino al soggetto. Utilizzando sempre le solite tecniche di “puntamento” far convergere in questo caso le macchine da Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchiettoripresa di luce se giace sul piano di in sulnon soggetto principale messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per modo da garantirne una corretta approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere riproduzione. reflex digitali © Marcello Melis Modalità Convergente La ripresa 3D in modalità naturale Progettazione e impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 14 www.nital.it La ripresa 3D in modalità convergente e in modalità iperstereo 3 15 www.nital.it www.nital.it Modalità Iperstereo: Nella prima parte dell’eXperiences abbiamo già visto alcuni esempi, introduzione: ricordo che è particolarmente di effetto per soggetti aventi distanze, dalle macchine fotoilgrafiche, problema della profondità maggiori di 20 metri escarsa per foto panoramiche. In questo di casocampo se abbiamo una sola macchina procediamo scattando la prima foto con la macchina fotografica nella posizione in macro introduzione: il problema dellaspostandoci scarsa profondità didestra campodella in macro definita ad esempio di sinistra, poi verso “giusta” distanza per poi scattare, con la stessa inquadratura, la foto con la macchina fotografica nella posizione defiMacrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della Lnita ’evoluzione delle tecniche: basculaggio, consiano luce fotografia. laminare, ad esempio di destra, assicurandosi chemacrofotografia i mirini nei due scatti diretti nel medesimo Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio punto. nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli lecon adobe Photoshop™ Il rapporto consigliato indicativamente può oscillare da 1:40, prudenzialmente, Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile fino a 1:20 (come già indicato dal dott. Bonomo). In pratica se il soggetto in primo di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ pianoadista macchina fotografica metri spostarci il secondo Il piano fuocodalla è infatti otticamente solo40 uno ed èpossiamo limitatissimo nelloper spazio. L’occhio scatto alamassimo di 1 metro (fino a 2). questo piano una sufficiente nitidezza, detta attribuisce una zona estesa prima e dopo Principio funzionamento, leggi dell’ottica postproduzione In ognidicaso è consigliato puntare i miriniedelle macchine fotografiche in soggetti “profondità di campo a fuoco”. che si trovano da metà in poi del nostro campo visivo. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani Iperstereo dal piano di messa a fuoco. Se questi sono Modalità troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. È ovvio che possono essere usate due macchine fotografiche, montate su due cavalletti ed eventualmente comandate da due operatori se si trovano a notevole distanza. Noi abbiamo Tutti i diritti sono riservati. messo parte a punto deipubblicazione sistemi elettronici sincronizzazione fino a 50 mt. (oltre di norma non Nessuna di questa può esserediriprodotta serve), con possibilità remotoe di controllare senza l’autorizzazione scritta in dell’autore dell’editore (Nital cosa S.p.A.)viene ripreso dalla macchina telecomancon qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. data a distanza. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini introduzione: Altri accorgimenti di ripresa ilSi problema della scarsa profondità di campo possono verificare dei problemi nel caso di utilizzo di una sola macchina se sono fotoin macro grafate persone o automobili in movimento, cielo nuvoloso con venti, mare mosso o Macrofotografia, unaforti delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. nel caso cheperché le macchine fotografiche si troAffascinante permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio vino su di un mezzo movimento per-messa a fuoco. nudo; complicata per in l’uso della lucenon e della fettamente lineare. (quindiè èunsempre meglioin quanto la profondità di campo è estremamente Quest’ultima in particolare fattore critico, una coppia di fotocamere). limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile Si caso disufficiente panoramiche conumana movi- che, come è noto, si “accontenta” facilmente. diNel nitidezza per lavideo visione e Tiltè si consiglia di effettuarli Ilmenti pianoPan a fuoco infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio molto morbidamente con la dovuta attribuisce a una zonae estesa prima elentezdopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta za. Noi abbiamo messo a punto una nostra Sistema Wireless “profondità di campo a fuoco”. testa Telecomandata per i movimenti di da Pandiversi fattori: lunghezza focale, distanza di L’estensione di questa zona dipende (da 0° ae500°, oltredel un angolo giro), con una ripresa apertura diaframma. velocità variabile da 0,5°/min. a con precisione l’estensione della zona nitida, Le formuleangolare matematiche permettono di calcolare in5°/min. rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard miedifoto, realizzate con le tecniche diAlcune nitidezza un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un precedentemente descritte, sono visionabili cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto in anaglifodesideriamo sul sito Arte sia e Coscienza, mentre piccolo” un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo le altre nostre photogallery presenti nelpunto. siocchio/cervello lo riproduca come un to Nvidia sonouna visionabili sia in anaglifo che Fotografando stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che con gli occhiali attivi LCD per una fantastica interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di esperienza del 3D. luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Approfitto dell’occasione fornitami Ogni soggetto è otticamente fatto da dall’eXpuntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti perience per parlare brevemente luminosi, tanto più grandi quanto del più primo lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono sito, a livello dove è possibile con- appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. troppo grandimondiale, si sovrappongono e il soggetto dividere sistemi ste- l’estrema nitidezza del sensore che non ha la In digitalecontenuti la messa3da anche fuoco con è critica, causa reoscopici “professionali”: VISION LIVE grana della pellicola, quindi il3D cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. della Nvidia. Mi riferisco alle immagini di ottima qualità e fedeltà cromatica, ottenibili solo con gli occhialini LCD attivi, e finalmente disponibili Live, similmente a Youtube, ma anche per Video e Foto stereoscopici nativi Side-bySide. D3100 Coppia Nuvole Il sito è stato lanciato pubblicamente il 4 gennaio, anche se fin da dicembre abbiamo Un punto delaisoggetto viene riprodotto contribuito Test inserendo i nostri come conte-un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per nuti, provando le varie opzioni e segnalando approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere le eventuali correzioni. reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 16 www.nital.it 3 17 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti NvidiaSchermata luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. come si vede inè figura, estremamente in 6 schede dagli InL’interfaccia, digitale la messa a fuoco critica,ècausa l’estrema friendly nitidezzae suddivisa del sensore che non ha la ovvi significati. Basta fare l’iscrizione che subito è possibile fare l’upload dei propri contenuti grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. fotografici. Se avete voglia di entrare nel mondo del 3d dalla porta principale, e condividere con gli altri le meravigliose foto che una Nikon vi può regalare, questa è la strada giusta! Tutti i diritti sono riservati. In riferimento al riquadro Latest ci troverete infatti al primo posto con l’oro (Broken Nessuna parte di questa pubblicazione puòAwards essere riprodotta Desktop) , al secondo con due argenti (Nvidia e Zebra ); senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital Desktop S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico 3Divine o elettronico. e ben 5 foto (Jumping on Florence; Ray of Light; Giotto’s Bell Tower and the BruNomi e marchi Dome; citati nel testo sono generalmente depositati nelleschi’s Modern Still Life; Dagger ), osuregistrati 20, di quelle segnalate dallo staff NVidia, dalle rispettive aziende. sono nostre e le immagini non sono ricavate in Computer graphics, ma con magiche foto Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter realizzate condalaNital coppia Feel Nikon, edita S.p.A. di fotocamere Nikon D3100! e montate, in alcuni casi, con qualche effetto speciale... Comitato redazione Talipunto fotodiben si prestano perriprodotto realizzarecome anche in 3D, con animazioni dinamiche e scambio Un del soggetto viene unsiti cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere 2D-3Daal passaggio del mouse, come nostro demo sul sito Arte e Coscienza. messa fuoco. Riducendo l’apertura delnel diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per Importanteenotare che le immagini così ottenute essere stampate sia su carta foapprofondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche epossono profondità di campo nelle fotocamere Progettazione impaginazione tografica (siAntonio la lucida), che con le normali Ink Jet fino a poster da realizzare in reflex digitali ©sconsiglia Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advision srlAlcuni Verona.esempi www.ad-vision.it tipografia. sono raggiungibili da questo link. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Nikon D3100 in coppia con sistema pan www.nital.it www.nital.it 3 2 18 www.nital.it Come si può notare il sistema con la coppia di reflex Nikon D3100 ha un interasse ottico minimo di 12cm, quindi maggiore dei 6,5 cm della distanza interpupillare. Questo che può apparire un limite all’utilizzo delle Reflex, in realtà ben si supera. Prima di tutto, infatti, molte delle foto di panorami e paesaggi presenti nelle nostre fotogallery sono stati ripresi con le gloriose Nikon D70 che generano un interasse minimo di addirittura 13,5cm. Come si può notare nella Fotogallery tale maggior distanza rende più evidente la profondità i diversi piani oggetti ripresi. È un po’ come binocolo dove, Un punto dele soggetto vienedegli riprodotto come un cerchietto di luceil se non giace sulutilizzato piano di solitamente per vedere oggetti distanti,del grazie ai prismisiviene aumentata volutamente la distanza messa a fuoco. Riducendo l’apertura diaframma migliora la sensazione di nitidezza. Per interpupillare. Inoltre, con particolari accorgimenti, è possibiledimodificare la fotocamere posizione delle approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità campo nelle fotocamere varie geometrie, fino ad ottenere, nel caso delle Nikon reflex digitali affiancate, © Marcello utilizzando Melis D3100 montate come da schema, un interasse di 6,5cm! 3 19 www.nital.it www.nital.it Con sensori ormai da oltre 10Mpixel anche il “ritaglio”, per riportare il formato a un 16/9 o a introduzione: 4/3 orizzontale, non è un problema… ilBasta problema della scarsa profondità di campo ricordarselo quando si fotografa. In foto trovate un esempio, ottenuto utilizzando le speciali staffe da noi messe a punto, relain introduzione: problema della scarsa profondità di campo in macro tivo macro alle NikonilCoolpix S3000. Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard Nikon di nitidezza di un punto. In sostanza: un puntoD3100 luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Dalle prime prove della Nikon D3100 possiamo dire che oltre a fare delle ottime foto perintroduzione: mette anche di ottenere dei superbi video in formato Full HD 1920x1080 24P. Le anteprime sono entusiasmanti di farvele vedere montate 3D in una prossima ilottenute problema dellae speriamo scarsa profondità diincampo occasione. in macro FOTOCAMERE 3D native Macrofotografia, unauscite delle sul specialità piùvarie affascinanti e complicate della fotografia. Ultimamente sono mercato fotocamere/videocamere di diversi produttori; Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti a occhio le ho provate tutte e senza nulla togliere a questi primi esemplari vi possoinvisibili garantire che la nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. versatilità e la qualità delle foto fatte, accoppiando due macchine mono di qualità, non è stata Quest’ultima in particolare è un fattore critico, quanto la profondità di campo èdei estremamente raggiunta. Certamente la messa a punto deiin“rig”, le riprese, l’elaborazione file, richiede limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. più tempo ma i risultati ci ripagano abbondantemente. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. S 3000 Coppia Invertita Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Nikon D70 singola slitta reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 20 www.nital.it 3 21 www.nital.it www.nital.it introduzione: I principali accessori per le riprese 3D il problema della scarsa profondità di campo In questa sezione abbiamo voluto riportare sia gli acin macroil problema introduzione: scarsa profonditàche di campo in macro cessori indispensabili per della le riprese hobbistiche quelli rivolti sicuramente ad un pubblico professionale. Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate LOltre ’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, alle slitte professionali, viste in precedenza, con Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio una semplice staffa, anche montando una sola fotocanudo; complicata l’uso della luce e della messa a fuoco. fusione deivolta, livellièper con il digitale mera per possibile scorrerla verso Dx o Sx di Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente quantità note (sul retro c’è una scala graduata che può limitata, causa ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli lecon adobe Photoshop™ essere realizzata anche manualmente), mantenendo il Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile sistema in piano (con una semplice livella reperibile in di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Lqualsiasi ’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ ferramenta), e ottenere così ottimi scatti steIl piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio reo e ripetibili. attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione Coolpix S3000 Coppia Fronte “profondità di campo a fuoco”. Con le compatte il sistema stereo completo diviene adL’estensione questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di La tecnica di di ripresa mano dirittura tascabile, è ilacaso dellibera nostro cavalletto che ripresa e apertura del diaframma. aperto si appoggia comodamente, semichiuso si imLe formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, La tecnica ripresa cavalletto pugna con di una mano su e chiuso si ripone nel marsupio in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard mantenendo le fotocamere in assetto stereo. di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto Nel caso si utilizzino reflex è però consigliabile paspiccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo sare a supporti più robusti e versatili, come il nostro occhio/cervello lo riproduca come un punto. Spallaccio, che grazie al gruppo batterie ausiliare poste Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che sul retro è perfettamente bilanciato e permette in oltre interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di l’uso in diagonale, in modo da poter avvicinare all’ocluce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. chio tutte e due le reflex anche puntando con il mirino Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti galileiano. luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano diSupporto messa a afuoco. questi sono spallaSe bilanciato con Il gruppo batterie è una vera è propria panacea, infatti troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. alimentatore è stato da noi appositamente realizzato con più uscite In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la atte ad alimentare: le fotocamere, in caso di scarica grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. della batteria in dotazione; le luci optoelettroniche ausiliare; il sistema pan motorizzato; il sistema wireless Tutti i diritti sono riservati. di telecomando. Ha ovviamente anche un ingresso per Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta la ricarica da retescritta e dadell’autore pannelloe dell’editore solare, con centralina senza l’autorizzazione (Nital S.p.A.) di qualsiasi regolazione, inriproduzione, caso di lunghe riprese in ambiente con mezzo di meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati remoto/isolato. dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Senza apporre nessuna modifica, grazie al perfetto Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile mano bilanciato con alimentatore spallaccio stabiliz. diSupporto nitidezzaasufficiente per la visione umana che,Nikon come D3100 è noto,coppia si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Nella foto dididestra “profondità campoil agruppo fuoco”.di ripresa è montato A nel nostro sistema di stabilizzazione giroscopica, L’estensione di questa zona dipende da diversiinfattori: lunghezza focale, distanza di dispensabile nel caso di video ripresi da oggetti in ripresa e apertura del diaframma. movimento. Un esempiopermettono dei risultati di ottenuti, concon taleprecisione l’estensione della zona nitida, Le formule matematiche calcolare accessorio, è la nostra ripresa di prova dall’elicottero in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard deinitidezza VVF scaricabile al seguente link: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un di di un punto. In sostanza: http://www.arteecoscienza.f2n.it/Olomonitor3D. cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto htm piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo oltre ad altri video… occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Nikon D3100 singola nuvole motore telecomando In queste foto vediamo nel dettaglio due accessori precedentemente descritti e precisamente la A) illustra il sistema per il PAN motorizzato e telecomandato; la B) il sistema wireless completo di trasmettitore/ricevitore per la sincronizzazione dello scatto e la visione in remoto dell’immagine ripresa dalla fotocamera distante. bilanciamento, può anche essere utilizzato per riprese conpunto impugnatura a mano un sommario control- di luce se non giace sul piano di Comitato didel redazione Un soggetto vienesingola; riprodotto come un cerchietto Giuseppe Michele Difrancesco, Marcomesso Rovere in atto con un lo delleMaio, scene riprese può essere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per Pannello solare semplice sistema a l’eXperience specchio a 45°, o con visori oculari approfondire Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione accessori. reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 22 www.nital.it 3 23 www.nital.it www.nital.it Un altro accessorio molto particolare è il sistema di riduzione dell’interasse ottico (distanza introduzione: fra gli obiettivi), con il nostro sistema in foto C), caratterizzato dal seguente schema ottico, ilsonoproblema di campo possibili riprese della ravvicinatescarsa (fino a pochiprofondità cm.), in quanto l’interasse è stato portato ad un cm. in macro introduzione: problema della scarsa campo in macro Il tutto è meglioil trattato in appendice nellaprofondità descrizionedidel progetto scientifico M.A.R.S. rivol- to allo studio delle api. Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti a occhio A titolo di esempio osservate questa nostra foto, dall’aspetto normale, con invisibili gli occhialini ananudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelli con il digitale glifo rosso-ciano e vedrete come la cimice prenderà forma e speriamo non il volo… Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo siaSistema un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo wireless Sistema di macrostereo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Schema 2 introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Cimicie2CropAna “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Infine la degna custodia permettono delle due Nikon D3100 delle foto precedenti. Le formule matematiche di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard caso didiun professionale indi- luminoso viene sempre riprodotto come un diNel nitidezza un utilizzo punto. In sostanza: unè punto spensabiledipersonalizzare la borsa e gliIlaccescerchietto, dimensioni molto piccole. diametro di questo cerchio rappresenta “quanto sori per ledesideriamo particolari riprese, diverse, piccolo” sia unsempre cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo da affrontare! occhio/cervello lo riproduca come un punto. Ai lati delle fotocamere visibili i nostri due come un cerchio di luce dall’obiettivo, che Fotografando una stellasono questa sarà riprodotta copri luce, un conlimitato fissaggio rapidodiinpixel. velcro, cheuna certa soglia la si vedrà come un puntino di interesserà numero Sotto all’occorrenza si trasformano in specchi a 45°. luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. E persoggetto finire non poteva mancare classica Ogni è otticamente fatto dala puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti foto di gruppo! Ecco la prima classe dove si dal piano di messa a fuoco. Se questi sono luminosi, tanto più grandi quanto più lontani insegnagrandi anche Stereoscopia eetecniche troppo si sovrappongono il soggetto3Dappare confuso nei dettagli, fuori fuoco. applicate ai vari settori, sono i miei In digitale la messa a fuoco è critica,studenti, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la della 3°BEI ITIS Galileo Galilei di Arezzo. A loro deve essere considerato più limitato. grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione si affiancheranno a breve quelli della 4°BEI, e nei nuovi laboratori della Fondazione so- Set fotocamere e scatola no già al “lavoro” due tirocinanti laureandi in Architettura Interior Design a Firenze (Laura e Federico), una neolaureata in Beni Culturali (Giulia), e vari studenti che vengono ad apprendere queste a altre tecnologie innovative. Tutti seguiti da me e altri collaboratori. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 24 www.nital.it 3 25 www.nital.it www.nital.it introduzione: Dalla ripresa alla postproduzione, ili software problemadidella scarsa profondità di campo editing in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Si procede sempre da una coppia stereoscopica inserendo le due immagini (la vista destra introduzione: e la vista sinistra), di norma jpeg, aperte dal menù File - open left/right image, nel form di e si ottengono della così immagini stereoscopiche come vedremo seguito. illavoro, problema scarsa profondità diin campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di Studenti (4) Br una stella correttamente messa a fuoco. luce e la siITIS considererà Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono Stereophoto troppo grandi siMaker sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la Fatta della la fotopellicola, (meglio quindi dire la ilcoppia), solo all’inizio, in quanto come vedremo nelle prosgrana cerchiosiamo di diffusione deve essere considerato più limitato. sime pagine si rende sempre necessaria una elaborazione finalizzata all’uso del materiale ripreso. Tutti i diritti sono riservati. Stereophoto Makerpubblicazione è un programma Nessuna parte di questa può esserescaricabile riprodotta gratuitamente online, dal facile e intuitivo senza l’autorizzazione scritta dell’autore dell’editore (Nital S.p.A.) in tempi brevi. A differenza degli altri utilizzo, che permette di avere erisultati soddisfacenti con qualsiasi mezzo meccanico o elettronico. programmi vistidiinriproduzione, precedenza questo permette di ottenere dei file stereoscopici (e quindi Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati salvati in uno dei tanti formati disponibili per le stereo coppie in unico file, da qui il nome di dalle rispettive aziende. maker), che poiPDF possono essere rivisti con programma o meglio (perché dedicati alla Questo documento è un articolo (eXperience) dellaquesto newsletter solaNikon, visione, qui S.p.A. il nome di player), con altri programmi. Feel edita da da Nital È da notare che prima “dell’assemblaggio” della coppia stereoscopica in un file .jps o similare Comitato didel redazione Un punto soggetto riprodotto un cerchietto di luce se delle non giace sul piano di scrito su questi ma salvativiene in formato .jpg,come è possibile apportare anche aggiunte, come Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la fare sensazione di nitidezza. te o altro, similmente a quanto riportato nell’esempio. Bisogna attenzione a che la Per scritta approfondire l’eXperience Geometrie mentre ottiche el’eventuale, profondità lieve, di campo nelle fotocamere sia alla stessa altezza nei due fotogrammi scostamento orizzontale Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Luca Scarano, Fenuta,laMelis Stefano determinerà diMarcello quanto scrittaMancini potrà uscire o rientrare rispetto al piano dello schermo, quinper srl Verona. www.ad-vision.it nell’immagine 3D definitiva. di Advision il suo impatto tridimensionale Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo1 occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che La coppia diunfoto può essere sia con macchine opportunamente interesserà limitato numerorealizzata di pixel. Sotto unadue certa soglia lafotografiche si vedrà come un puntino di sincronizzate e montate su di un unico supporto, sia con una sola macchina fotografica con luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. la quale ottenere i due scatti. In da questo caso dovremo prendereriprodotti tutti gli accorgimenti del Ogni soggetto è otticamente fatto puntini di luce, che vengono come cerchietti caso, cercando di ottenere due immagini come se fossero “registrate” dai nostri due occhi, luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono e quindigrandi spostate solo lungo l’asse (ortogonalmente soggetto), qualche centroppo si sovrappongono e il orizzontale soggetto appare confuso neialdettagli, fuoridifuoco. timetro (circa 6,5 cm. se vogliamo riprodurre la naturale distanza interpupillare, ma anche In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la fino a qualche metro se vogliamo ottenere delle riprese iperstereo di soggetti che ovviamente grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. dovranno essere ad una distanza molto maggiore dello spostamento). Nel caso di due scatti bisogna assicurarsi che il soggetto non subisca alcun tipo di spostamento o movimento (in un panorama le nuvole spostate dal vento o una macchina in movimento in lontananza possono essere di forte disturbo). www.nital.it www.nital.it 3 2 26 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis 3 27 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Per provare i vari tipi di immagini stereoscopiche, da visualizzare con occhiali 3D rosso e introduzione: ciano, e quindi scegliere il più adatto alle vostre esigenze, potete selezionare nel menù a GUI Anaglyph una qualsiasi fra le prime quattro. ilColor problema dellaopzione scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard2 di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni Supponiamo che si voglia ottenere una foto in anaglifo per occhialini rosso/ciano (fra i più cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto usati e indicati per le immagini stereo a colori). Dal menù Stereo scegliere Color Anaglif, poi piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo ottimizzare l’immagine con il menù Adjust dove sono presenti una serie di opzioni per l’ alliocchio/cervello lo riproduca come un punto. neamento delle immagini, molto utili e talvolta necessarie specialmente se trattasi di doppio Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che scatto con fotocamera singola. interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo4 Nell’eventualità che l’immaginecome ottenuta non sia leggibile, come nell’esempio precedente, occhio/cervello lo riproduca un punto. con gli occhialiuna 3Dstella (in posizione a destra e come rosso aunsinistra), l’opzione Swap Left/ Fotografando questa ciano sarà riprodotta cerchiousare di luce dall’obiettivo, che Right. interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 28 3 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis 3 29 5 www.nital.it www.nital.it L’immagine finale deve essere guardata solo con l’ausilio di occhiali 3D per immagini stereointroduzione: scopiche del colore predisposto all’inizio del procedimento. ilIl software problema scarsa campo proposto èdella ricchissimo di opzioni eprofondità scelte e ovviamentedi permette la realizzazione di immagini side by side da vedere con gli occhialini attivi ad es. tipo Nvidia, con un ottima in introduzione: scarsaSeprofondità campo macro resamacro cromaticail eproblema profonditàdella di campo. potete farvidiun simileinregalo scoprirete delle sen- sazioni completamente nuove e la visione si farà ancora più facile anche per chi ha “l’occhio Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate fotografia. Lmolto ’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia luce laminare, pigro” (tendenza a usare principalmente un solo occhiocon perdella la visione), in quanto sarà Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio lo shutter di otturazione interno agli occhiali a “obbligarvi” a vedere sempre l’immagine giusta nudo; complicata per della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelli conl’uso il digitale con l’occhio giusto… Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. Pinnacle Studio 14 è dipende prodotto un ottimo rapporto qualità/prezzo, ma di base, L’estensione questa zona da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di La tecnicaUltimate di di ripresa a mano libera con quindi siepuò fare undel buon lavoro, ma con pazienza e vari accorgimenti e poi occorre utilizzaripresa apertura diaframma. re formule un sw tipo Stereo Video Maker* per creare un file video (su questo torneremo nei Le matematiche di calcolare conunico precisione l’estensione della zona nitida, La tecnica di ripresa supermettono cavalletto un’altra in quanto Pinnacle non consente direttamente l’editing dilofile stereoindettagli rapporto a unavolta), grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta standard scopici. (Altri Avid performanti sonoluminoso di utilizzoviene professionale e permettono molte di nitidezza di prodotti un punto. In più sostanza: un punto sempre riprodotto come un conclusioni più opzioni,diildimensioni loro costo però colloca in una fasciadinon prettamente e quindi non cerchietto, moltoli piccole. Il diametro questo cerchioconsumer rappresenta “quanto verrannodesideriamo presi in esame). piccolo” sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo Per ottenere video stereoscopici nonunè punto. necessario utilizzare esclusivamente videocamere occhio/cervello lo riproduca come in quanto molte e anche le Nikon, compatte reflex, di utilizzate nell’eXperience, Fotografando unafotocamere stella questa sarà riprodotta come un ecerchio luce dall’obiettivo, che permettonoun la limitato realizzazione di video di buona/ottima interesserà numero di pixel. Sotto una certaqualità. soglia la si vedrà come un puntino di In questo ovviamente, è d’obbligo l’uso di due apparecchi luce e la sicaso, considererà una stella correttamente messa a fuoco.da ripresa montati secondo le solitesoggetto indicazioni viste per le foto il rig (la struttura due sistemi di ripresa), deve essere Ogni è otticamente fattoeda puntini di luce,con chei vengono riprodotti come cerchietti mantenuto in piano per tutto il video. luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Pinnacle Studio Ultimate 14 Quando si passa al montaggio l’accorgimento principale da mettere in atto è quello di “caintroduzione: ricare” i file video sulle due tracce disponibili, lasciare solo una traccia audio (tanto l’altra ilè equivalente problema della scarsa di che campo e appesantirebbe solo le fasi diprofondità modifica), controllare i due video siano realmente sincronizzati e inizino nello stesso istante (per la sincronizzazione, nel caso di brevi in macro filmati e utilizzando apparecchi digitali di qualità, grazie alla precisione raggiunta dai clock interni, questo è possibile in buona approssimazione). Per l’inizio simultaneo la cosa è forse Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. più complicata perché dipende, in buona misura, dalla manualità dell’operatore nel premere Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio contemporaneamente i tasti dell’avvio registrazione… Noi per alcuni modelli abbiamo usanudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. to degli accorgimenti particolari che grazie a modifiche/implementazioni HW consentono Quest’ultima in particolare fattore critico, quanto la profondità di campopuò è estremamente l’avvio simultaneo, ritengoè un questa sede noninpertinente e chi interessato scriverci per limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. approfondire l’argomento. Si profonditàdell’inizio di camposimultaneo la zona attorno al piano disempre messa fattibile a fuoco che considerabile Il definisce controllo/ripristino è comunque conèPinnacle utilizdizando nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. i seguenti passaggi: IlControllare piano a fuoco è infatti otticamente ed è limitatissimo nelloper spazio. il primo fotogramma (che sisolo vedeuno di default nelle due tracce), capireL’occhio se sono attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta simultanei non è importante l’analisi spaziale (nel ns. esempio infatti si vede come le nuvole “profondità di campo a fuoco”. in alto a sx. siano leggermente spostate, questo però dipende dalle due posizioni di ripresa L’estensione di questa dipende da diversi fattori:verificare lunghezza focale, di spostate di alcuni cm. edzona è corretto). È invece importante come anchedistanza piccoli moripresa e apertura del diaframma. vimenti dei soggetti inquadrati siano simultanei (ad es. il paracaduta per bilanciarsi sposta, Le formule di calcolare con precisione l’estensione della zonabisogna nitida, durante il matematiche video, il piedepermettono sx. in avanti…), se questo non avviene simultaneamente inespandere rapporto la a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard scala del tempo (la barra in arancione sopra la traccia video), fino ad arrivare ai disingoli nitidezza di un punto. In sostanza: punto luminoso vienepartito sempre fotogrammi e cancellare quelli un in più all’inizio del video perriprodotto primo… come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta Fatto questo si controlla per sicurezza che i video terminino contemporaneamente“quanto e poi si piccolo” desideriamo un cerchietto luminoso il nostro sistema percettivo procede con l’applicaresia gli effetti voluti/necessari, in perché modo identico, sulle due tracce… occhio/cervello riproduca un punto. *Con SteroscopicloPlayer non ècome necessario montare assieme le due tracce video per vedere il Fotografando una stella questa sarà come un alle cerchio dall’obiettivo, filmato in 3D; queste possono essereriprodotta aperte, similmente foto, di dalluce menù File – open che Left interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di and Right File… luce la si considererà unadell’argomento stella correttamente messa a fuoco. Una etrattazione esaustiva esula comunque da questa sede e ne riparleremo Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti in altra occasione. luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. I software di visualizzazione: Stereoscopic Player Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Pinnacle per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 30 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis Stereoscopic Player step 1 3 31 www.nital.it www.nital.it Stereoscopic Player è un programma scaricabile gratuitamente online, dal facile e intuitivo introduzione: utilizzo, che permette di avere risultati soddisfacenti in tempi brevi. ilLaproblema di campo versione gratuita èdella completa scarsa ma limitata a profondità 5 minuti di visione continua… All’apertura del programma appare una finestra nera e dal menù file scegliamo cosa e come in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: aprire… introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che2 Stereoscopic Player step interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, Stereoscopic step 4 in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresentaPlayer lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni piccole.attribuite Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto In base al settaggio e allemolto impostazioni al programma, si può ad esempio ottenere la piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo schermata con la foto sinistra di anteprima e con un doppio click passare alla visualizzazione occhio/cervello riproducashutter come un stereoscopica perlo occhialini (in punto. questo caso bisogna avere tutta l’attrezzatura neFotografando stella sarà riprodotta come un cerchio di luce che cessaria per iluna “vero 3d”,questa come ad esempio scheda grafica, emettitore IR edall’obiettivo, occhialini Nvidia, interesserà un limitato numero di pixel. Sotto certa soglia la si vedrà come un puntino di driver opportuni e monitor predisposto per launa visione 3D). luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto attrezzatura da puntini dispecifica luce, cheèvengono cerchietti Se siamo agli inizi e non abbiamo possibileriprodotti settare ilcome programma per luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano messaanaglifo. a fuoco.InSe questi sono aprire subito la visione di una immagine stereoscopica in di formato entrambe i casi troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare nei dettagli,.jps; fuori.mpo; fuoco. possiamo partire da file side by side (in uno dei tanticonfuso formati supportati: .pns…) o In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la da una coppia (destra e sinistra), di immagini jpeg. grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. L’immagine finale se è anaglifa può essere guardata con l’ausilio di occhiali 3D per immagini stereoscopiche a lenti colorate e dai costi molto contenuti. Se avete difficoltà a reperirli potete rivolgervi direttamente a noi… Analoghe considerazioni valgono per i video. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Stereoscopic Player step 3 per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 32 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis 3 33 www.nital.it www.nital.it introduzione: Nvidia 3D Vision Photo Viewer il problema della scarsa profondità di campo Nvidia 3D Vision Photo Viewer è la prima versione, semplicissima e spartana è un programin macro introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro ma scaricabile gratuitamente online, dal facile e intuitivo utilizzo, che permette di avere risulsoddisfacentiuna tempi brevi senza di tempo nella visione. Le funzionalità sono Macrofotografia, delle specialità piùlimitazioni affascinanti e complicate Ltati ’evoluzione delleintecniche: basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, semplificate perché dal fatto che è destinato principalmente al “mondo” Nvidia invisibili del 3D di ottima Affascinante permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti a occhio qualità. nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti Nvidia 3D Vision PhotoSeViewer luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. questistep sono1 troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Nvidia 3D Vision Photo Viewer Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, step 2 in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un È possibile, inserendo immagini side by side in formato jps, ottenere immagini stereoscopicerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto che in anaglifo settando l’opzione 3D Vision Discovery; si ottengono prima le viste separate piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo dei canali e poi l’anaglifo finale. occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità campoPhoto nelle fotocamere Nvidia 3DdiVision Viewer step 3 reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 34 www.nital.it 3 35 www.nital.it www.nital.it Ovviamente l’immagine finale deve essere guardata con l’ausilio di occhiali 3D per immagini introduzione: stereoscopiche anaglife. ilDaproblema profondità diVision campo alcuni mesi è statadella rilasciata scarsa una release, denominata Nvidia 3D Videoplayer, il cui funzionamento per certi aspetti è similare a Stereoscopic Player, ma contiene solo le opzioni in introduzione: il problema della scarsa profondità campo in macro per macro la visione in anaglifo e ovviamente con il sistema di Nvidia. Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile digitare in la internet occhialini per trovare centinaia facilmente. di pagine a di nitidezza sufficiente per le la parole visionenausea, umana che, come3D è noto, si “accontenta” LBasta ’alternativa per macrofotografia: Helicon Focus™ contro loro uso, un esempio di quanto leggere: nello spazio. L’occhio Ilfavore pianoe/o a fuoco è ilinfatti otticamente solo uno edsiè può limitatissimo …Il tridimensionale fa male, almeno piccoli. Ne èpiano convinto Ministero della salute che ha attribuisce una zona estesa primaai epiù dopo questo unailsufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, leggi dell’ottica e postproduzione diramato unadicircolare “profondità campo asull’utilizzo fuoco”. degli occhiali 3D per la visone degli spettacoli cinematografici:tecnica provocherebbero danni di ordine ai bambini di sotto deifocale, sei anni. La Società L’estensione questa zona dipende da diversi fattori:allunghezza distanza di La di di ripresa a mano liberafunzionale Oftalmologica Italiana, smentisce, sostenendo che gli occhiali 3D non provochino alcun ripresa e apertura del però, diaframma. danno all’apparato visivo… La motivazione principale della SOI l’estensione sta nel fatto della che lazona visione biLe formule matematiche di calcolare con precisione nitida, La tecnica di ripresa supermettono cavalletto si asviluppa a 4 mesichiamata di età e dicerchio conseguenza i bambiniche di 3rappresenta anni hanno una capacità innoculare rapporto una grandezza di diffusione, lo standard dinitidezza messa a di fuoco addirittura di 10 volte rispettoviene ad unsempre ventunenne. La SOI, quindi, di un punto. In sostanza: unmaggiore punto luminoso riprodotto come un conclusioni rassicura i di genitori sull’utilizzo occhiali e raccomanda piuttosto almeno una volta“quanto all’anno cerchietto, dimensioni moltodegli piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta visite oculistiche… piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo La nostra esperienza personalecome ci dimostra che la visione di immagini 3D ben fatte è un’espeocchio/cervello lo riproduca un punto. rienza naturale come libera visione binoculare di quanto ci circonda… e quindi moltoche raFotografando una stellala questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, ramente (salvo difetti numero di vista di particolari), hanno disturbi. È si chiaro occhialini interesserà un limitato pixel. Sottosiuna certa soglia la vedràaltresì come che un puntino di difettosi, maluna costruite possano arrecare luce e la siimmagini considererà stella etc. correttamente messa adisturbi, fuoco. ma del resto anche l’uso di un paio di occhiali da vista della le prime volteriprodotti che si usano… Ogni soggetto è otticamente fattogradazione da puntinierrata di luce,o che vengono come cerchietti Penso quindi buon senso sempre seguire si presenta un inizio di disturbo luminosi, tantoche piùil grandi quantosiapiù lontanidadal pianoedisemessa a fuoco. Se questi sono interrompere la sovrappongono visione, capire lee motivazioni e decidere di conseguenza. troppo grandi si il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. particolarmente importante pernitidezza chi in autonomia si “costruisce” InQuesto digitaleavvertimento la messa a èfuoco è critica, causa l’estrema del sensore che non ha lale proprie video/foto la possibilità di essere sbagliare le regolazioni, gli occhialini, grana della pellicola,stereoscopiche quindi il cerchiocon di diffusione deve considerato più limitato. etc. Fortunatamente con le foto ben fatte il problema è molto ridotto, quasi inesistente, ma attenti video amatoriali girati senza cavalletto e senza “stabile dimora”… Tutti i dirittiaisono riservati. Note pratiche e precauzioni Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 36 www.nital.it introduzione: Applicazioni scientifiche: il problema della scarsa profondità di campo Progetto M.A.R.S. “Macrofotografia Ape Regina Stereoscopica” in macro Da alcuni anni l’apicoltura mondiale, sta attraversando un momento critico a causa di un concatenarsi di eventi: la Varroasi, una parassitosi “arrivata” in Europa nell’ 81, i cambiamenti Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate dellaefotografia. climatici, le monocolture agricole, l’uso improprio di antiparassitari anticrittogamici che Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti a occhio hanno falcidiato interi allevamenti; queste le cause principali, che con altre,invisibili secondarie, hannudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. no contribuito alla cosiddetta “Sindrome di spopolamento degli alveari”. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze ripresa. Ovviamente questo ha avuto delledigravi ripercussioni nel mondo agricolo. Infatti le api sono Sirimaste, definisce profondità di campo la zona al piano di messa un a fuoco è considerabile loro malgrado, gli unici insetti attorno impollinatori a svolgere ruoloche fondamentale per dilenitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” produzioni agricole e per la salvaguardia della biodiversità. In questo quadrofacilmente. così fosco, Ilabbiamo piano a cercato fuoco èdiinfatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. trovare delle soluzioni che consentissero alle api di vivere e agli L’occhio apicoltori attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta di sopravvivere. “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende da diversi morfologico fattori: lunghezza focale, distanza di Diventa quindidimolto importante il riconoscimento ben preciso delle api regine, ripresa e apertura del api, diaframma. e potendo anche delle per individuare con precisione la razza di appartenenza e per una Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, stima volumetrico ponderale. in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard diFermo nitidezza di unche punto. sostanza: un punto luminoso viene semprerimane riprodotto come un restando una In scannerizzazione sarebbe la tecnica migliore, il problema dei cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro dinorma questorichiede cerchiocompetenze rappresentaspecifiche, “quanto costi dell’hardware, la gestione del dispositivo che di piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché ilquindi nostro sistema percettivo e il non sempre facile posizionamento dell’ape. Può risultare qualitativamente molto occhio/cervello lo riproduca come un punto. utile la metodica da noi allo studio che si riconduce alla realizzazione di una stereo coppia Fotografando fotografica. una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero diessere pixel. Sotto una anche certa soglia la si vedrà come un puntino di Tale metodica può comunque applicata allo studio di altri piccoli organismi luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. viventi. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini che di luce, che vengono riprodotti comescatto” cerchietti Per questo è indispensabile uno strumento permetta facilmente lo “stereo con luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi una distanza interpupillare equivalente molto ridotta. Tale condizione si può ottenere consono due troppo sistemi:grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. InIl digitale la messa prevede a fuoco l’uso è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non molto ha la primo, manuale, di una singola fotocamera e due scatti a distanza grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. ravvicinata, ottenuti spostando di alcuni cm/mm la fotocamera; non ci soffermeremo sulla sua descrizione in quanto l’operazione risulta poco precisa e non ripetibile scientificamente se non si usano sistemi meccanici appropriati alla roto-traslazione necessaria. In oltre, problema non da poco, l’ape potrebbe spostarsi, fra uno scatto e l’altro, e creare una differenza nella stereo coppia. Il secondo sistema, messo a punto da noi, prevede invece l’uso di una coppia di fotocamere, possibilmente compatte, da posporre ad un sistema di specchi che confluisce ad unica ottica, il tutto come già visualizzato nella foto... Schema 2 Con questa tecnica, sincronizzando gli scatti, divengono ininfluenti anche i piccoli movimenti dell’ape la regina l’ape da classificare si passadialla di “intorpidimento ipoterUn punto (trovata del soggetto vieneoriprodotto come un cerchietto lucefase se non giace sul piano di mico” adove senza adoperare nessun chimico vienelaabbassata temperatura messa fuoco. Riducendo l’apertura delprodotto diaframma si migliora sensazioneladiloro nitidezza. Per corporea), evedere si ottiene così la stereo coppia in tempi rapidissimi e con nelle il minimo stress per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo fotocamere l’insetto. reflex digitali © Marcello Melis Nelle foto seguenti alcuni esempi di api e di insetti da noi fotografati. 3 37 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Schema 2 della zona nitida, Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 38 www.nital.it Noi proponiamo quindi un innovativo sistema, non invasivo e di rapida applicazione, per riintroduzione: solvere il e sperimentare questascarsa nuovissima metodica, al fine di permettere una più veloce e ilproblema problema della profondità di campo razionale pratica di censimento e anamnesi apistica. in macro Attualmente il riconoscimento delle Api avviene con una tecnica cruenta che prevede l’ucciMacrofotografia, una delle affascinanti e complicate della fotografia. sione dell’esemplare e unaspecialità “specie dipiù autopsia”. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata l’uso della luce e della messa a fuoco. Il progetto vieneper sperimentato presso l’Associazione Apicoltori delle Provincie Toscane Quest’ultima inalla particolare è un fattore in quanto la profondità di campo è estremamente (AAPT), grazie collaborazione concritico, il sig. Daniele Andreani, apicoltore e Presidente. limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità campo la Mezzi zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile Collaborazione con il di Museo dei di Comunicazione di Arezzo: diDanitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. anni collaboriamo per vari eventi con questo particolare Museo che raccoglie, come si Ilevince pianodal a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nelloallargato... spazio. L’occhio titolo, vari strumenti relativi alla comunicazione intesa in senso e messi attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta a disposizione della cittadinanza dal prof. Fausto Casi. In riferimento alla Stereoscopia sono “profondità di campo a fuoco”. presenti moltissimi sistemi che ne ripercorrono la storia: L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. LA STEREOSCOPIA OTTOCENTESCA Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione della zona nitida, Nelle prime vetrine si parte con sistemi di riproduzione risalenti l’estensione addirittura alla metà dell’800, insono rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard presenti apparecchi con i quali furono realizzati i primi esperimenti stereoscopici, con dicoppie nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come coun di disegni affiancati così da poter riprodurre due immagini leggermente differenti cerchietto, di dimensioni molto piccole. diametro di questo cerchio me quelle percepite dall’occhio umano.IlPer la visualizzazione di questirappresenta primi disegni“quanto “stereopiccolo” sia un cerchietto percettivo grafici” sirdesideriamo Charles Wheatstone utilizzava unluminoso sistema diperché specchiil enostro prismi sistema che propone di chiaocchio/cervello lo riproduca come un punto. mare Stereoscope. L’invenzione di Wheatstone risale al 1832 ma la brevetterà solamente nel Fotografando unasono stella questavarie saràfigure riprodotta come un luce dall’obiettivo, che 1838. Al museo presenti geometriche sucerchio carta deldiperiodo. interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e laagli si considererà stella correttamente messa fuoco. Grazie sviluppi dellauna fotografia, e in particolare con al’invenzione della sciadografia (ovveOgni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti ro del negativo fotografico), sir Charles Wheatstone intravede nuovi possibili sviluppi nella luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono sua ricerca. Entra così in contatto con William Fox Talbot, commissionandogli i primi esperitroppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confusoil nei dettagli, fuori fuoco. menti di “stereofotografia”. Nel 1838 Wheatstone presenta primo stereoscopio così realizIn digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore non la zato alla Royal Society di Londra. Lo stereoscopio di Wheatstone non riscontrache però un ha grangrana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. de successo, poiché complesso e ingombrante, si dovrà infatti attendere il 1849 quando sir David Brewster, che aveva già brevettato il caleidoscopio, realizza un più leggero e maneggevole stereoscopio: si tratta di un “binocolino” dotato di lenti attraverso cui guardare una coppia di fotografie, realizzate con una fotocamera binoculare, poste all’altra estremità dell’apparecchio. Di questo sistema sono presenti vari modelli: a colonna, da tavolo, a mano, per trasparenze, etc. È del 1852 l’invenzione della fotocamera binoculare (anche conosciuta come fotocamera stereoscopica o stereo camera), per opera di J.B. Dancer, un ottico di Manchester. Al museo è presente proprio una rarissima fotocamera a soffietto di questo tipo. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per Nel 1858 vedere lo stereoscopio Brewster viene presentato all’Esposizione Universaapprofondire l’eXperiencediGeometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere le di Londra, suscitando l’interesse della regina Vittoria che ne volle subito uno per sé. reflex digitali © Marcello Melis Visto l’enorme interesse riscosso dall’oggetto, da prima la ditta parigina Duboscq & Soleil, 3 39 www.nital.it www.nital.it poi svariate altre ditte, soprattutto inglesi, francesi e americane, produrranno in serie lo steintroduzione: reoscopio Brewster, che divene a breve un enorme successo presso la borghesia europea e ilamericana. problema scarsa profondità di versione campo Negli Statidella Uniti Oliver Wendell Holmes realizza infatti una più economica dello stereoscopio di Brewster. Anche di questo strumento sono presenti al museo molin macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: ti modelli. Col tempo, alle fotografie in bianco e nero su cartoncino, si affiancheranno fotografie coloMacrofotografia, unatecniche: delle specialità piùe,affascinanti e complicate fotografia. Lrate ’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce laminare,su lastre di a mano stampate su carta sottile successivamente, stampe fotografiche Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili maggiore a occhio vetro (antesignane delle diapositive), sovente anch’esse colorate, che conferiscono nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelli con il digitale profondità alle immagini stereoscopiche. Molto nutrita è la raccolta di foto di vario tipo, forQuest’ultima in particolare è unalfattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente mato e supporto che si trova Museo. limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli conper adobe Photoshop™ A fine ottocento lo stereoscopio inizierà una fase di declino, destino condiviso con la Silanterna definisce profondità di campo la zona attorno al pianodel di messa magica, causata principalmente dalla nascita cinema.a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L ’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ IlLA piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio STEREOSCOPIA NOVECENTESCA attribuisce una zona estesa prima e dopo questo unafotografica sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione Già tra la fine dell’ottocento e ileggi primidell’ottica del novecento lapiano pellicola 35mm, standardiz“profondità di campo a fuoco”. zata a fine Ottocento da Thomas Alva Edison per il cinema (al museo troverete anche tutto L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale,edistanza di La tecnica didella ripresa mano liberacomincia il materiale storiaadel cinema), a prendere il posto di cartoncini vetrini negli ripresa e apertura deldai diaframma. stereoscopi sviluppati prototipi di Whatstone e Brewster, tuttavia si dovrà alla statunitenLe permettono calcolare con precisione della zona nitida, La tecnica di ripresadisuRock cavalletto seformule Tru-Vuematematiche Company Island ildirilancio a livello popolare l’estensione dello stereoscopio attraverso inunrapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard visore che utilizzi rullini di pellicola 35mm in bianco e nero come supporto per le immagini di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni stereoscopiche cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto perché il nostro sistema percettivo Il compatto ed economico visore Tru-Vueluminoso viene infatti introdotto nel 1933 in una America occhio/cervello lo riproduca come un punto. bisognosa di svaghi economici, poiché fiaccata dal crollo della borsa di Wall Street, il giovedì Fotografando stella questadiviene sarà riprodotta come un di luce dall’obiettivo, che nero del ‘29. Iluna visore Tru-Vue immediatamente uncerchio successo, tuttavia la fortuna della interesserà unsarà limitato numero pixel. aSotto unapoiché certa soglia si vedrà come undel puntino di Tru-Vue non destinata a di durare lungo, il 1938la vede la nascita maggior luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. rivale della casa di Rock Island: il View-Master come descritto dal dott. Bonomo, e presente Ogni soggetto è otticamente da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti anch’esso al museo con vari fatto “dischi” fotografici. luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandicollaborazione si sovrappongono il soggetto appare confuso nei dettagli, fuoricompito fuoco. è stato Nell’attuale con ileMuseo dei Mezzi di Comunicazione il nostro Inquello digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non più ha la di fotografare in 3D queste apparecchiature e la trasformazione in digitale delle sigrana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. gnificative stereo coppie (sia in vetro che in pellicola e carta stampata), per una fruizione con gli attuali sistemi di visione e per la tutela di questo importante patrimonio che si sta degraTutti i diritti sono riservati. degli anni. Il materiale sarà utilizzato, assieme alle foto dell’archivio Foto dando con il passare Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta Club Chimera, per una mostra di immagini e video che ripercorrano nel tempo e nello spazio senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) il nostro (in senso esteso), con qualsiasiterritorio mezzo di riproduzione, meccanicoeomettano elettronico.così a confronto gli stessi luoghi a distanza di tempo. Un “COME ERAVAMO” in 3D con l’emozione di Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati sentirsi dentro una città che in pochi dalle rispettive aziende. minuti si evolve di oltre un secolo e mezzo!! Il progetto sarà realizzato con il patrocinio della Questo documento PDF èeunlaarticolo (eXperience)degli della newsletter Provincia di Arezzo collaborazione studenti ITIS e Universitari. Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 40 www.nital.it 3 41 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livelli lecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e vedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 42 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per Alcune foto storiche città sono state da noifotocamere trasformate in approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottichedella e profondità di campo nelle 3d dal 2d, con i risultati che potete apprezzare e con particolari reflex digitali © Marcello Melis tecniche. 3 43 www.nital.it www.nital.it introduzione: Conclusioni a cura di Gerardo Bonomo il problema della scarsa profondità di campo Dopo decenni di sperimentazioni elitarie e di sistemi di visualizzazione improbabili il 3D sta in macro finalmente diventando una realtà di massa. C’è ancora, naturalmente, lo scoglio degli occhialini ma sono già stati presentati i primi scherMacrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. mi 3D che non necessitano di occhiali. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio Oggi quindi, cominciare a prendere in esame la possibilità di fotografare in 3D darà come nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. risultato la possibilità di visualizzare facilmente le proprie immagini tanto sul computer che Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente sullo schermo Tv, in attesa che la tecnologia faciliti la visualizzazione. limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Due immagini left/right, eseguite con una sola fotocamera traslata tra uno scatto e l’altro, Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile con una coppia di fotocamere o con una fotocamera che già incorpora un doppio obiettivo, di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. sono il materiale di base, il fieno in cascina pronto per essere visualizzato. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio Diverso il mondo del video 3D che oggi, a livello amatoriale, è possibile esclusivamente con attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta una specifica videocamera di Panasonic, dotata di aggiuntivo 3D. “profondità di campo a fuoco”. È indubbio che il 3D ormai non è alle porte ma è già entrato nel nostro quotidiano, sia per L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di quanto riguarda il video che per quanto riguarda la fotografia. ripresa e apertura del diaframma. E i gondolieri veneziani hanno cessato di essere in rigida ed esangue corporeità, come ai Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, tempi di Thomas Mann. in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis www.nital.it 3 44 www.nital.it