CASTRUM TOSCANA italiano
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Itinerari per la valorizzazione dei castelli
nelle regioni del Mediterraneo Occidentale
TOSCANA
Nelle terre dei Malaspina
Italiano
Provincia di Massa-Carrara
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Progetto Castrum
finanziato sul programma
comunitario INTERREG 3B MEDOCC
Torri, castelli e cinte murarie: un progetto di valorizzazione dei beni culturali e delle
città minori del Mediterraneo Occidentale per la promozione di un turismo sostenibile.
l progetto intende valorizzare i territori e le città minori dell’arco
mediterraneo caratterizzati dalla presenza di castelli, di torri di
avvistamento, di cinte murarie. Castrum promuove progetti di
recupero filologicamente corretti e ipotesi di riuso corredate da analisi
gestionali; la valorizzazione attraverso progetti di formazione del
personale, allestimento di percorsi, momenti di animazione; fino alla
messa in rete all’interno di un unico sistema - prodotto con valenze
culturali e turistiche. L’obiettivo è il rilancio di vaste aree periferiche e
rurali, ma a ben vedere centrali per la valorizzazione paesistica dei paesi
del Mediterraneo, fatti di percorsi, di ambienti rurali di pregio, di
paesaggi straordinari. I castelli sono stati individuati da ogni Regione
all’interno di un’area omogenea caratterizzata dalla loro presenza, ma
con scarsa attività turistica rispetto ai territori limitrofi.
Oggetto di studi e di indagini, punti di partenza di percorsi storici e
naturalistici, luoghi da recuperare e da allestire in un’ottica conservativa
ed espressiva di tipo “narrativo” e spettacolare, vengono inseriti in un
unico sistema di siti e contenitori di prestigio, destinati a diventare in
taluni casi essi stessi documenti di storia del territorio, in altri ad
ospitare attività culturali, mostre o manifestazioni periodiche.
Il depliant promozionale fa parte di una linea coordinata di pubblicazioni
divulgative, opuscoli informativi, sito Internet, comuni a tutta la rete.
Essa rappresenta l’itinerario promosso da ogni Regione contenente
castelli e siti rispondenti agli obiettivi del progetto.
Tutti gli itinerari sono reperibili nel sito www.progettocastrum.org.
© IBC MAR 2004 - Impaginazione: C.D.&V. Firenze, [email protected] - Stampa: Centro Stampa Regione Toscana
I
Legenda:
Area Castrum
Area Medocc
Le Regioni che ne fanno parte sono, per l’Italia: Piemonte, Valle d’Aosta,
Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Calabria.
Per la Spagna: Murcia. Per il Portogallo: Algarve. Per il Marocco:
Tanger-Tétouan, Meknès.
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Toscana
Itinerario: Nelle terre dei Malaspina
Foto di Andrea Botto
e strutture castellane che definiscono l’itinerario possono essere
considerate come rappresentative delle peculiarità geo-storiche del
territorio lunigianese, una “terra di confine” strategicamente disposta
tra l’area ligure, padana e toscana e attraversata dal tracciato della via
Francigena, l’importante arteria di comunicazione dell’Europa medievale.
Designata come “clavis et ianua Tusciae“ dalle fonti medievali, la Lunigiana
è stata protagonista di vicende storiche assai diversificate da quelle dei
territori immediatamente contermini della Toscana, della Liguria, del
parmense e del reggiano, e contraddistinte dalla lunga durata del dominio
della casata feudale dei Malaspina nei suoi rami dinastici rispettivamente
dello Spino Secco (o di Mulazzo con proprietà sulla riva destra del Magra) e
dello Spino Fiorito (o di Filattiera con proprietà sulla riva sinistra del Magra)
La permanenza della egemonia malaspiniana ha fatto sì che gli
insediamenti castellani si siano affermati e sviluppati nel lungo periodo,
come testimoniano le diverse configurazioni architettoniche che vanno dalle
torri e cortine a difesa piombante alle fortezze con baluardi e bastioni per la
difesa radente adatte a resistere alle armi da fuoco.
Nella individuazione delle strutture fortificate si è tenuto conto del carattere
di emergenza culturale, dei caratteri tipologici dell’architettura, della
copertura temporale e della proprietà o dell’uso pubblico.
Inoltre ognuno degli
otto insediamenti castellani è da vedere co1
me caposaldo per la
6
2
definizione/promozio5
4
ne di una rete di percorsi “secondari” adat3
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a valorizzare il mag2
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numero di struttu1
re fortificate dell’area.
L
L'itinerario si articola nei due percorsi dello Spino Fiorito che occupa la riva
sinistra del fiume Magra, e dello Spino Secco che occupa la riva destra del
fiume da cui si diparte la rete dei percorsi secondari.
Nel percorso dello Spino Fiorito
Nel percorso dello Spino Secco
sono i castelli:
sono i castelli:
S 1 Aghinolfi di Montignoso
S 1 Piagnaro di Pontremoli
S 2 Malaspina di Massa
S 2 Lusuolo
S 3 Malaspina di Fosdinovo
S 4 Fortezza della Brunella di Aulla
S 5 Malaspina di Terrarossa
S 6 Malgrate
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Castello Aghinolfi
Comune di Montignoso (MS)
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Il castello si erge su un’altura isolata, posta alle pendici delle Alpi Apuane, alla sinistra del torrente Tascio. La vicinanza con il mare ed il controllo diretto della sottostante via Francigena attribuiscono al complesso un eccezionale ruolo strategico. Un
documento del secolo VIII attesta l’esistenza, in epoca longobarda, del castello di
Aghinulfo, ignoto personaggio che sembra essere stato un alto funzionario della corte
longobarda di Lucca. Nel tardo medioevo il castello, sia pure in modo discontinuo,
risulta sotto Lucca, che considera Montignoso un prezioso punto di controllo sul
mare. E’ probabile che a questo periodo risalgano rifacimenti della struttura. Altri
pesanti modifiche sembrano risalire al XV secolo e continuare anche nei secoli successivi in un susseguirsi di ampliamenti ed adeguamenti delle strutture murate.
L’ultima occupazione militare del castello, con relative modifiche architettoniche,
risale al 1945, quando viene occupato da una guarnigione nazista, diventando uno dei
principali caposaldi della Linea Gotica. Il complesso architettonico è costituito da
diversi elementi: un’ampia cinta muraria provvista di torri di fiancheggiamento racchiude due ampi spazi posti a quote diverse: lo spazio sommitale è occupato dalla
piazza d’armi, contraddistinta da un camminamento di ronda sorretto da numerosi
archi, da un mastio costituito da un grosso edificio a base ottagonale (probabilmente
il più antico dell’intero complesso) unito ad una torre circolare (baluardo di San
Paolino) tramite una cortina muraria. L’edificio ottagonale, risalente presumibilmente al XII secolo, sembra assolvere nel tempo sia funzioni militari che residenziali.
La complessa articolazione del castello e le numerose modifiche realizzate nel corso
del tempo sono alla base del recente intervento di restauro finalizzato a rendere visibili le fasi costruttive della struttura attraverso tecniche di lettura archeologica dei
manufatti e soluzione progettuali peculiari.
i
Info: aperto la Domenica dalle 15,00 alle 17,30 (inverno); tutti i giorni, escluso il Lunedì,
dalle 16,30 alle 19,30 (estate). Comune, tel. 0585 827207/04, www.comunedimontignoso.it,
www.castellidilunigiana.it
Come raggiungere Montignoso:
Autostrada A12 Genova-Livorno
uscita casello di Versilia
(per chi arriva da LI),
casello di Massa
(per chi arriva da GE);
-S.S. n 1 Aurelia;
-Stazione FF.SS. di Massa Centro;
-per utilizzo mezzi di trasporto pubblici:
CAT, numero verde 800223010.
Itinerario CASTRUM:
Percorsi dello “Spino Fiorito”.
Percorsi collegati:
MONTIGNOSO – Massa – Carrara –
Fosdinovo.
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1 - Castello Aghinolfi
2 - Veduta dal Castello Aghinolfi
Visita al centro storico
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Villa Shift Giorgini (XVIII-XIX sec.) Splendida residenza ottocentesca, attuale sede
dell'Amministrazione Comunale e luogo di numerose manifestazioni culturali, la
villa, circondata da un parco lussureggiante è ricca di sculture in marmo.
i
Info: comune, tel. 0585 827207/04; www.comunedimontignoso.it.
S
Chiesa di S. Eustachio (XV sec.): Danneggiato dai bombardamenti della seconda
guerra mondiale l’edificio si mostra oggi rinnovato da un recente restauro. La
chiesa reca la data del 1840 sul portale, ma risale al 1495. All’interno si trovano
due tavole quattrocentesche attribuite al Maestro del Tondo Lathrop e al Maestro
di Stratonica e una scultura lignea del Trecento, di scuola pisana, rappresentante
la Madonna.
S
Chiesa Parrocchiale di S. Vito e S. Modesto (XII sec.): Conserva al suo interno un
trittico d’altare del pittore lucchese Michele Ciampanti del 1482, raffigurante la
Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Battista, Vito, Modesto e Pietro.
i
Info: Edifici aperti al culto; comune, tel. 0585 827207/04; www.comunedimontignoso.it.
Fuori dal centro
S
Pasquilio. Monte particolarmente amato dal poeta Giuseppe Ungaretti, dove vi è
il busto dello scrittore Enrico Pea e dove riecheggiano ancora gli scontri lungo la
Linea Gotica dell’ultima Guerra Mondiale.
i
Info: comune, tel. 0585 827207/04; www.comunedimontignoso.it.
La natura e i percorsi
Il lago di Porta. Oasi faunistica gestita dal WWF e da Lega Ambiente, in cui sono state
inserite molte specie tipiche della zona, evitando così la loro completa estinzione, rappresenta la zona umida costiera più settentrionale della Toscana, sopravvissuta alle
bonifiche che hanno progressivamente ridotto le paludi caratterizzanti in epoca storica le coste toscane. Stretto tra le Alpi Apuane e la fascia litoranea della Versilia, il lago
è stato per molti secoli un’area strategica per il controllo della costa e delle principali strade di collegamento tra Pietrasanta e Massa.
i
Info: comune, tel. 0585 827207/04; www.comunedimontignoso.it.
Enogastronomia
Fra i piatti tipici di Montignoso troviamo il pane marocco, preparato con la farina di
granturco (mais) mischiata con una parte di farina di grano, al quale vengono aggiunti olio, olive e peperoncino. Anticamente veniva cotto su una base di foglie di castagno.
Ricordiamo inoltre la torta “Putta”, torta di riso salata dal particolare sapore piccante dato dalla presenza nell’impasto di abbondante pepe e pecorino.
Appuntamenti da non perdere
Festa della Befana (Gennaio): mantiene l’antica tradizione dei “pefan” che,
mascherati da personaggi spaventosi e grotteschi, girano per le case offrendo dolci
in cambio di vino. Il paese durante la notte si riversa per le strade per festeggiare
l’evento.
Rassegna Maggio Epico (Agosto): Si tratta di rappresentazioni in costume che rievocano l’epoca cavalleresca con particolare riferimento alle crociate, che vengono
cantate in rima nelle piazze delle varie località;
i Info: comune, tel. 0585 827207/04; www.comunedimontignoso.it.
APT Massa-Carrara – tel. 0585 243636, sito: www.apt.massacarrara.it
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Castello Malaspina di Massa
Comune di Massa (MS)
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Il castello domina la città dall’alto di un colle roccioso posto alle pendici delle Alpi
Apuane. L’occupazione del sito avviene presumibilmente in età altomedievale ad
opera dei marchesi di Massa, anche se la prima documentazione scritta relativa al
castello risale al XII secolo. Nel XV secolo Massa diviene proprietà dei Marchesi
Malaspina di Fosdinovo. Questi trasformarono il castello in residenza attuando importanti interventi architettonici che compresero anche ammodernamenti degli apparati
difensivi, e che ebbero termine nel XVII secolo. Il complesso architettonico, che alla
fine del XIX secolo fu definitivamente trasformato in carcere, mantenendo questa funzione fino al 1946, si presenta oggi, dopo gli interventi di restauro, composto da tre
unità distinte: la possente cinta muraria, corredata da baluardi, camminamenti e vani
per le artiglierie, la residenza e il mastio. Ognuno di questi elementi presenta varie
fasi di edificazione, ampliamento e modificazione. Di notevole interesse è la parte
residenziale che si sviluppa intorno ad un’elegante cortile interno e presenta notevoli
affreschi sia nelle sale interne che sulle facciate dei palazzi.
i
Info: aperto il Sabato dalle 9,30 alle 12,00 la Domenica dalle 15,00 alle 18,00 (inverno);
tutti i giorni, escluso il Lunedì, dalle
9,30 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 19,30
2
(estate); comune, tel. 0585 490527.
Istituto per la Valorizzazione dei Castelli,
tel. 0585 44774,
[email protected];
www.comune.massa.ms.it;
www.castellidilunigiana.it
Come raggiungere Massa:
Autostrada A12 Genova-Livorno uscita
casello di Massa;
- S.S. n 1 Aurelia ;
- Stazione FF.SS. di Massa Centro.
Itinerario CASTRUM:
Percorsi dello “Spino Fiorito”.
Percorsi collegati:
Montignoso – MASSA – Carrara –
Fosdinovo.
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1 - Castello Malaspina di Massa
2 - Cortile del castello
3 - Cannoniere
Visita al centro storico
S
Palazzo Ducale( XVI sec.): Iniziato nel 1557 da Alberico Cybo-Malaspina nasce
dalla trasformazione-ampliamento di un preesistente edificio dei Malaspina. La
complessa vicenda architettonica giunse a compimento nel secolo successivo, con
l’incarico ad Alessandro Bergamini per la decorazione della facciata. Sempre di un
Bergamini, Francesco, è il progetto della cappella, riccamente decorata con opere
di artisti carraresi tra i quali Ferdinando Tacca, e ancora sotto la direzione di
Francesco Bergamini viene costruito il loggiato interno, le scale monumentali e la
loggia superiore. Particolare è il Grottesco posto al piano terra realizzato nel 1701.
Attualmente ospita gli uffici della Prefettura e dell’Amministrazione Provinciale.
i
Info: URP Provincia di Massa-Carrara, tel. 0585 816221; www.provincia.ms.it
S
Chiesa Cattedrale SS. Pietro e Francesco (XIV sec.): Secondo cronisti dell’epoca,
alla fine del Quattrocento si dà inizio alla costruzione del Convento di S. Francesco
di Massa. Non è del tutto chiaro se, insieme al convento, venga costruita anche la
chiesa o se il primo si unisca ad un edificio già esistente. La seconda ipotesi sembra la più accreditata dagli studiosi, che ne fanno risalire l’anno di consacrazione
al 1389. Si tratta quindi della chiesa più antica di Massa, dopo la pieve di S. Pietro
(oggi scomparsa). La facciata odierna risale al 1936. L’interno è costituito da un’unica ampia navata interrotta da una crociera, con otto altari oltre quello maggiore
dell’abside, tutti ricchi di marmi policromi. A questi si aggiunge una fonte battesimale del Riccomanni, e molte altre opere di pittura e scultura. Nei sotterranei troviamo i sepolcreti e la cappella della famiglia Cybo-Malaspina.
S
Chiesa della Madonna del Carmine (XVI sec.): Costruita nella seconda metà del
Cinquecento insieme al complesso monastico di Santa Chiara fortemente voluto
dalla marchesa Taddea Malaspina. L’edificio è preceduto da un agile portico con
colonne in marmo, dove è collocata una Maestà. All’interno troviamo una tavola
quattrocentesca di scuola lombarda, dedicata alla Madonna del Carmine e, a fianco dell’altare maggiore, due dipinti attribuiti a Domenico Fiasella
i
S
Info: comune, tel. 0585 490527; www.comune.massa.ms.it
Museo diocesano di Arte Sacra. Ospitato presso il “palazzino dei cadetti” costruito alla fine del Cinquecento da Alberico I Cybo-Malaspina e recentemente ristrutturato, raccoglie materiali significativi relativi alla liturgia ed alla professione della
fede cattolica nella provincia di Massa-Carrara, provenienti da tutte le chiese della
diocesi. Si tratta di oggetti ed opere, che vengono raccontati non solo attraverso il
loro valore artistico, ma anche e soprattutto attraverso il loro uso liturgico.
i
3
Info: Via Alberica, 26; Visitabile su prenotazione; museo, tel. 0585 8990223/883001;
[email protected].; www.massacarrara.chiesacattolica.it.
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Fuori dal centro
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Museo Etnologico delle Apuane. Situato nel Santuario degli Oliveti, si è originariamente costituito da una collezione di materiali sulla civiltà agricola-pastorale lunigianese. Il museo, gradualmente ingranditosi nel corso degli anni, oggi raccoglie più
di diecimila pezzi sulla vita e le tradizioni popolari della Lunigiana, della Garfagnana
e della Versilia. La sua posizione nel cuore della Zona Industriale Apuana lo hanno
altresì orientato verso la raccolta di pezzi relativi all’archeologia industriale.
i
S
Info: Via Uliveti, 85; loc. Madonna degli Uliveti, Massa. Visitabile su prenotazione per gruppi
organizzati e scuole. Chiuso il Lunedì. Tel. e fax 0585 251330.
Chiesa di S. Leonardo al Frigido. La Chiesa di S. Leonardo è quanto resta di un antico insediamento sorto probabilmente su una Mansio romana al servizio di quanti
transitavano lungo la via Aemilia Scauri che, oltrepassato il fiume Frigido, si dirigeva a Luni. L’edificio sacro, in stile romanico, ebbe annesso in epoca medievale anche
uno spedale, cioè un ospizio per viandanti. Completamente ristrutturato negli anni
Cinquanta del secolo scorso, si presenta formato da un unico ambiente, con il coro
poggiato, nel sottosuolo, su una struttura semicircolare, forse il basamento dell’antica abside. Il portale originario, opera del Biduino, è stato asportato probabilmente
nel dopoguerra ed è oggi ospitato al Metropolitan Museum di New York.
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S
Info: tel. 0585 240140
Castello Malaspina di Carrara (XI sec.) – Accademia di Belle Arti. L'antico castello
di Carrara ha rappresentato per la città la conquistata autonomia dal potere dei
Vescovi di Luni. Infatti, nel XIII secolo le forze laiche cittadine potenziarono l'organizzazione militare del borgo, rafforzando la Rocca. In seguito successive trasformazioni hanno mutato lo strumento difensivo in una stupenda residenza signorile, affiancata dal palazzo del Principe eretto da Alberico Cybo-Malaspina (XVI sec.). Questo
edificio diventa nel 1805 la sede dell'Accademia di Belle Arti. Il palazzo
dell'Accademia presenta, sulla piazza omonima, la facciata a prevalenti linee seicentesche, con ordini di grandi finestre e un importante portale contrassegnati da
molteplici inserimenti marmorei.
i
Info: visitabile dall’esterno. per informazioni: Comune, tel. 0585 641394/422;
[email protected]; [email protected].
Accademia, tel. 0585 71658; www.accademiacarrara.it.
S
Duomo di Carrara (XI sec.): La pieve di Sant'Andrea Apostolo, attorno alla quale
è cresciuto il borgo e l'impianto urbanistico di Carrara, è ricordata per la prima
volta in un atto notarile del 1035. Edificata interamente in marmo, è stata realizzata in più fasi. Dell'edificio originario, costruito alla fine del secolo XI, restano
alcune sculture e il portale con i capitelli. Ad esso fece seguito una seconda fase
costruttiva (metà del XII secolo) in stile romanico, visibile nel colonnato interno e
nelle parti basse della facciata e delle pareti laterali. La parte superiore della facciata, con il pregevole loggiato ad archi scalati e il maestoso rosone, è gotica
(seconda metà del XIV secolo). La pianta rettangolare con abside semicircolare ha
un impianto a tre navate, con quella centrale nettamente più alta con copertura a
capriate e quelle laterali con volte a crociera. L'interno, molto suggestivo, presenta archi a tutto sesto su colonne dai capitelli variati ed è ricco di elementi marmorei e di opere di grande qualità.
S
Il Borgo e il Castello di Moneta (XI sec.).. La prima notizia certa dell’esistenza di
Moneta risale al 1035. Esso faceva parte di un complesso sistema di difesa e controllo della valle del torrente Carrione. Venute meno queste funzioni, il sito viene
abbandonato dagli abitanti che localizzarono le nuove residenze nel sottostante
borgo di Fossola Il declino si completa all'inizio dell'Ottocento. Dai resti della chiesa cinquecentesca di San Giovanni, una porta a volta immette nel cuore del borgo
murato: un sentiero permette di costeggiare quanto resta delle torri, delle mura e
dei bastioni. Attualmente sono in corso lavori di restauro relativi alla rocca, costituita da un possente cassero e da un’alta cortina difensiva protetta da un fossato.
S
Torre di Castruccio Castracani – Avenza (XIV sec.). Il borgo di Avenza è documentato a partire dal Mille anche se non va esclusa una presenza più remota. La collocazione strategica sulle vie di transito ne favorì lo sviluppo. In questo contesto va
collocata la costruzione della fortificazione ad opera di Castruccio Castracani all'inizio del Trecento. Forse questo famoso condottiero fece ampliare strutture preesistenti, ma è certo che il torrione attuale risale al periodo della sua presenza.
i
Info: Comune, tel. 0585 641394/422;
[email protected]; [email protected].
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Museo Civico del Marmo - Carrara. Sorto nel 1982 su iniziativa del Comune di
Carrara raccoglie e documenta la cultura del marmo. È articolato in sei sezioni
interne e un’area esterna che, attraverso un approccio interdisciplinare, offrono
al visitatore un’immagine complessa ed affascinante del patrimonio locale:
“Archeologia romana e storia del territorio” con preziosi reperti storici rinvenuti in
cava, la più ricca “Marmoteca” d’Italia, “Archeologia industriale” con macchinari
e strumenti per l’estrazione e lavorazione del marmo dall’epoca romana ad oggi,
“Applicazioni tecniche” con esempi di art design, i “Calchi” in gesso e le riproduzioni di icone marmoree per il restauro sostituivo e “Scultura moderna” con opere
pregevoli in marmo, bronzo, legno e altri materiali.
i
Info: V.le XX Settembre, loc. Stadio, Carrara. Apertura: Maggio-Giugno-Settembre dalle
ore 10,00 alle ore 18,00; Luglio-Agosto dalle ore 10,00 alle ore 20,00; da Ottobre ad Aprile
dalle ore 9,00 alle ore 17,00; chiuso Domenica e festivi.
Museo, tel. e fax 0585 845746; [email protected].
La natura e i percorsi
Il Parco delle Alpi Apuane. Le Alpi Apuane sono uniche per le loro caratteristiche
geo-morfologiche e naturalistiche: la catena si sviluppa per circa 60 km lungo la
costa del mar Tirreno nelle aree della Versilia, Lunigiana e Garfagnana, ed è conosciuta per la bellezza dei propri marmi e per i profondi abissi, le grandi cavità del sottosuolo carsico e per la diversa natura delle rocce che determina la presenza di
ambienti vari e contrastanti, che favoriscono la ricchezza floristica e faunistica del
territorio. Da vedere nel parco, fra le altre cose: il borgo medievale di Casola in
Lunigiana e il Museo del Territorio dell'Alta Valle Aulella; Equi Terme (Fivizzano) con
le grotte e le terme, il Canyon del Solco d'Equi, il borgo e la valle di Vinca; il paese di
Colonnata a Carrara, il bacino marmifero e la cava museo di Fantiscritti.
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Info: Parco Regionale delle Alpi Apuane, Sede: Via Corrado del Greco, 11 - 55047 Seravezza
(LU); tel.0584 756144; www.parcapuane.it
Enogastronomia
Piatto tipico della cucina massese sono i taglierini nei fagioli, i tordelli di carne al
ragù e le lasagne intordellate. Famosa anche la torta di riso, dolce prelibato che vede
variazioni di impasto e di modalità di cottura a seconda che ci si trovi a Massa o a
Carrara. Fra i prodotti tradizionali apprezzati a livello internazionale, si ricorda il
Lardo di Colonnata, stagionato e conservato nelle tipiche conche di “marmo dei
Canaloni”.
Appuntamenti da non perdere
Spino Fiorito (Aprile - biennale): manifestazione enogastronomico-culturale organizzata dalla provincia di Massa-Carrara con l’intento di promuovere i prodotto locali e
l’offerta territoriale nella splendida cornice del Castello Malaspina di Massa.
Quintana Cybea (Agosto): festa rinascimentale e torneo cavalleresco che vede sfidarsi gli antichi quartieri della città. Il tutto accompagnato da cortei in costume e rievocazioni storiche.
Biennale di Scultura – Carrara (Luglio/Settembre): massimo evento cittadino in
materia d’arte, realizzato negli anni pari, che propone l’esposizione di opere di grandi
protagonisti della scultura di cui, alcune, realizzate appositamente per l’evento. Si svolge nel centro storico. Accompagnata, spesso, da manifestazioni collaterali e approfondimenti, la Biennale rappresenta la sintesi delle plurisecolari tradizioni carraresi legate alla cultura dell’arte, al marmo e alla sua lavorazione.
Simposio di scultura – Carrara (Luglio/Agosto): si tratta di un vero e proprio “laboratorio” all’aperto, previsto negli anni dispari in alternanza con la Biennale Internazionale
di Scultura, durante il quale, gli artisti selezionati realizzano la propria opera, destinata al patrimonio artistico permanente del territorio, di fronte al pubblico
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Info: comune di Massa, tel. 0585 490524/7; comune di Carrara; tel. 0585 641394/422
www.comune.massa.ms.it; www.comune.carrara.ms.it;
APT Massa-Carrara, tel. 0585 243636; www.apt.massacarrara.it
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Castello Malaspina di Fosdinovo
Comune di Fosdinovo (MS)
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Quando nel 1340 i Malaspina, per opera di Spinetta, diventano gli unici proprietari del
Castello di Fosdinovo ne fanno il centro politico e militare dei feudi legati alla loro
famiglia.Tuttavia le origini della rocca sono da collegare ai Nobili di Fosdinovo, forse
appartenenti alla famiglia dei Bianchi d’Erberia che detengono il possesso di
Fosdinovo fino all’arrivo dei Malaspina. Il primitivo cassero risale al XI secolo e viene
ampliato in fasi successive con torrette e torrioni cilindrici atti al tiro difensivo di fiancheggiamento e apparato a sporgere soprattutto nel fronte verso la Lunigiana interna. Altri possenti torrioni e bastioni vengono aggiunti sul fronte rivolto verso il paese,
mentre l’interno del castello viene trasformato in una raffinata dimora signorile corredata da splendide sale affrescate. Il cortile è un’ulteriore aggiunta rinascimentale,
insieme ad interventi di aggiornamento del sistema difensivo necessari per la comparsa delle armi da fuoco, costituiti dalla costruzione di alcune troniere per cannoni e
dall’inserimento di feritoie per armi da fuoco minori lungo le cortine murarie.
L’ingresso principale è difeso da una bertesca in muratura. L’edificio svolge ancora
funzione di residenza per gli attuali proprietari, i Marchesi Torrigiani Malaspina, i quali
permettono ai visitatori di ammirare gran parte degli ambienti interni ed esterni al
castello, oltre ad ospitare spesso eventi culturali.
i
Info: il castello è di proprietà privata. E’ visitabile tutti i giorni, escluso il Martedì, solo tramite visita guidata. Per informazioni e prenotazioni: custode castello, tel./fax 0187 68891;
comune, tel. 0187 6807230, fax 0187 6807235; [email protected] ;
www.comune.fosdinovo.ms.it; www.castellidilunigiana.it
Come raggiungere Fosdinovo: Autostrada A12 Genova-Livorno uscita casello di Sarzana;
- S.S. n 62 della Cisa; - S.S. n 63 del Passo del Cerreto;
per utilizzo mezzi di trasporto pubblici: CAT numero verde 800223010;
Itinerario CASTRUM: Percorsi dello “Spino Fiorito”.
Percorsi collegati: Ponzanello - FOSDINOVO – Carrara – Massa – Montignoso.
Visita al centro storico
S
Chiesa Parrocchiale di San Remigio (XIII sec.). L’impianto originario sembra risalga al XIII secolo per volere dei vescovi di Luni. In seguito le successive trasformazioni, e soprattutto il cinquecentesco rifacimento conseguente ad un incendio, ne
hanno alterato la struttura consegnandoci l’attuale edificio barocco ad una sola
navata, con presbiterio e coro. L’interno ospita la tomba di Galeotto Malaspina.
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Oratorio della Compagnia dei Bianchi (XVI sec.). L’edificio è successivo al 1501,
anno in cui viene distrutto l’omonimo oratorio della Compagnia, antica congregazione religiosa. La facciata in marmo bianco risale alla seconda metà del
Seicento. L’interno, che si presenta in forma barocca, ospita altari in marmo policromo addossati alle pareti laterali. Presso l’altare maggiore si può ammirare una
statua della Vergine, scultura lignea del XV secolo.
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Info: edifici aperti al culto.
Per informazioni sugli orari di apertura:Don Millo Sabadini, tel 0187 68851
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1 - Castello Malaspina di Fosfinovo
Fuori dal centro
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Ponzanello (XII sec.). Il borgo fortificato ed ampliato in varie fasi storiche, presenta sulla cinta muraria tre portali di accesso ancora integri. La rocca che si erge
sulla collina sovrastante il paese, appare come una residenza bastionata.
Costruita in più fasi, si può far risalire le più recenti approssimativamente tra
Trecento e Quattrocento. La posizione strategica del castrum di Ponzanello lascia
pensare che questo sia stato uno dei più importanti insediamenti connessi agli
accessi al litorale alto tirrenico dall’entroterra.
i
S
Info: sito in stato di abbandono, ma facilmente visitabile. Comune, tel. 0187 6807230,
fax 0187 6807235, [email protected]; www.comune.fosdinovo.ms.it.
Museo audiovisivo della Resistenza. Il museo è situato in una zona dove la guerra e le stragi di civili hanno lasciato un ricordo indelebile. Si tratta di un museoinstallazione dedicato alla memoria della Resistenza: la “memoria”, oggetto dell’allestimento museale e costituita da documenti audiovisivi (interviste, immagini
di repertorio, ecc.), viene “esposta” tramite strumenti multimediali che stabiliscono un rapporto interattivo con il visitatore. Il museo ospita inoltre una fototeca
specifica relativa alla Resistenza apuo-lunense ed una raccolta di pubblicazioni
inerenti la storia della Resistenza e le sue implicazioni nazionali ed europee.
i
Info: Via Le Prade, Fosdinovo, aperto Giovedì, Venerdì e Sabato dalle 17,00 alle 20,00;
Domenica e festivi dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 20,00 (estate);
Venerdì e Sabato dalle 14,00 alle 17,00; Domenica e festivi dalle 10,00 alle 13,00 e dalle
14,00 alle 17,00 (inverno).
Per informazioni e aperture straordinarie:museo – tel. 0187 680014;
[email protected]; www.museodellaresistenza.it.
La natura e i percorsi
Numerosi sono i percorsi che si possono fare, sia a piedi che con altri mezzi di locomozione (bicicletta, auto, ecc.), addentrandoci nella rigogliosa natura delle montagne
che circondano il borgo di Fosdinovo. Tranquille passeggiate lungo sentieri o strade
che portano alla scoperta di boschi, borghi, pievi e castelli.Interessante e facilmente
percorribile è il percorso che da Fosdinovo porta ad Aulla passando per il castello di
Ponzanello, il borgo di Treschietto e il borgo di Bibola.
i
Info: Trekking Lunigiana, Comunità Montana della Lunigiana, tel. 0187 942058; www.lunigiana.ms.it
Enogastronomia
Fra i prodotto locali di maggiore qualità e prestigio ricordiamo l’olio extravergine di
oliva. Ricavato da varietà locali tra cui la “RAZZOLA”, ha ottenuto negli ultimo anni
numerosi riconoscimenti: presente nel 2003 a Zurigo al “2ND INTERNATIONAL OLIVE
OIL AWARD ZURICH ” ha vinto nella categoria degli “oli intensi” l’OLIVA d’argento. Nel
2004 ad Amburgo si è classificato nei primi 250 migliori oli del mondo. Per quel che
riguarda la produzione vitivinicola il suo territorio rientra nella zona D.O.C. dei colli di
Luni con il Vermentino dei Colli di Luni. Vengono inoltre coltivati vitigni di uve rosse tra
i quali la merza varietà autoctona. Tra le numerose produzioni possiamo menzionare
il miele, le marmellate e le varie conserve.
i
Info: Consorzio produttori di Fosdinovo, tel. 0187 68626.
Appuntamenti da non perdere
Rassegna Suoni di Primavera (Aprile);
Fiera dei Santi Pietro e Paolo (Giugno);
Festa Medievale (Luglio). Da numerose edizioni il borgo di Fosdinovo rivive le fasi
più “mitiche” della propria storia, rimmergendosi nell’epoca medievale.
i
Info: comune, tel. 0187 6807230, fax 0187 6807235;
[email protected]; www.comune.fosdinovo.ms.it;
APT Massa-Carrara – tel. 0585 243636, sito: www.apt.massacarrara.it .
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Fortezza della Brunella
Comune di Aulla (MS)
1
La Fortezza della Brunella domina dall’alto di un colle lo strategico borgo di Aulla,
posizionato alla confluenza dei fiumi Magra e Aulella. Diverse sono le ipotesi riguardanti la data di costruzione e conseguentemente i committenti, nonostante la corrispondenza dei canoni architettonici dell’edificio con quelli tipici dell’età di transizione:
la prima vedrebbe l’opera risalente alla fine del ‘400 per mano dell’allora signore di
Aulla Jacopo Ambrogio Malaspina, la seconda riferisce la costruzione della fortezza a
Giovanni delle Bande Nere, stabilitosi ad Aulla nel primo quarto del XVI secolo, il quale
avrebbe affidato il progetto ad Antonio da Sangallo il Vecchio. Una terza ipotesi individuerebbe il committente in Adamo Centurione, uomo d’affari genovese che divenne
proprietario del feudo di Aulla nel 1543.
L’edificio possiede un impianto planimetrico quadrangolare fornito di grossi puntoni
angolari, che si sviluppa intorno ad un mastio. Quest’ultimo è costituito da vari
ambienti distribuiti su due livelli. Il tutto
2
è circondato da una poderosa cinta
muraria esterna caratterizzata da
un’ampia scarpa. Trasformata in dimora
signorile nei primi anni del secolo scorso, dopo l’acquisizione della proprietà
da parte dello Stato viene completamente ristrutturata. Attualmente ospita il
Museo di Storia Naturale della
Lunigiana, ed è circondata da un parco
naturalistico di notevole interesse.
i
Info: museo: aperto tutti i giorni dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00 (inverno);
dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 19,00 (estate). Chiuso il Lunedì
museo, tel. 0187 400252/409077; www.castellidilunigiana.it
Come raggiungere Aulla: Autostrada A15 La Spezia-Parma uscita casello di Aulla;
- S.S. n 62 della Cisa; - Stazione FF.SS. di Aulla;
per utilizzo mezzi di trasporto pubblici: CAT – numero verde 800223010.
Itinerario CASTRUM: Percorsi dello “Spino Fiorito”.
Percorsi collegati: AULLA – Bibola – Verrucola – Gragnola – Codiponte - Casola
Visita al centro storico
S
Abbazia di S. Caprasio (IX-XII sec.): Viene fondata nell’884 e affidata ai monaci
legati alla famiglia Malaspina. Il periodo di massima influenza religiosa ed economica è collocabile tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, quando l’abbazia
assunse funzioni plebane esercitandole su gran parte del territorio limitrofo.
Verso il 1070 la costruzione originaria venne modificata e assunse l’attuale
impianto a tre nevate. Subì ulteriori rifacimenti nel XIV secolo e durante l’età
barocca.
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Info: edificio aperto al culto; comune, tel. 0187 400221
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1 - Fortezza della Brunella
2 - Museo di Storia Naturale
Fuori dal centro
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Bibola (VII sec.): Pochi chilometri a sud di Aulla, nella valle dell’Aulella, sorge il
colle di Bibola con l’omonimo borgo e castello. La sua origine può essere ricondotta al periodo romano, di cui comunque non rimangono tracce.
Successivamente fonti bizantine documentano agli inizi del VII secolo l’esistenza
sul colle di un sito fortificato, che forse fu riadattato nei secoli XI e XII quando i
Vescovi di Luni si disputavano la curia di Soliera, tradizionale luogo di scontro
delle egemonie vescovili e malaspiniane.
S
Caprigliola (XII sec.): Le prime notizie sul castrum di Caprigliola risalgono al XII
secolo, ma già in precedenza i Vescovi di Luni avevano fortificato il luogo. Di quelle antiche opere edilizie rimane a testimonianza l’elegante torre cilindrica ancora
integra nelle sue strutture fondamentali. Nel 1556 i fiorentini dotano il borgo di
mura fortificate, ancora completamente visibili, a conferma del ruolo strategico
che assegnano al sito. Caprigliola infatti, unitamente ad Albiano sulla opposta
sponda del Magra, costituisce il punto di accesso naturale alla vallata e ai valichi
appenninici per la Pianura Padana.
i
Info: comune di Aulla, tel. 0187 400221
La natura e i percorsi
Oltre che dagli itinerari classici di fondovalle che ricalcano la via Francigena, Aulla è interessata dalla “variante monti” per Bibola-Sarzana: ad Aulla confluivano i pellegrini dai
valichi del Lagastrello (o di Linari) e dell'Ospedalaccio e quelli dal fivizzanese ed anche
dalla sponda destra della Magra. Oggi il turista che vuole provare le emozioni del pellegrino dell'anno mille può ripercorrere le stesse strade immerse tra i boschi e raggiungere in poco più di cinque ore Sarzana. Affrontando il cammino alto della via Sarzanese
si raggiungono i ruderi di Burcione, un paese misteriosamente distrutto nel medioevo,
un tempo ricca e potente residenza dei domini di Burcione. Da Burcione si raggiunge
Bibola, alta sul colle, in posizione chiave per il controllo delle strade che fiancheggiano
la Magra e risalgono verso Fivizzano e la Garfagnana. Risalendo verso Caprigliola lecci e
castagni ombreggiano il sentiero, cespugli di rosmarino e felci, scorci panoramici sulle
Apuane e Appennini offrono una sintesi del paesaggio lunigianese, profondamente
segnato dal secolare lavoro dell'uomo. In alto, alle quattro strade, si rivive l'emozione che
provava il pellegrino medievale dopo mesi di cammino sulle montagne o tra i boschi e le
lande della pianura Padana. Qui, dopo tanto cammino, all'improvviso si apre lo spettacolare scenario della costa ligure-toscana: la lunga falce di luna delle spiagge apuo-versiliesi, la foce della Magra, le scogliere liguri e l'isola della Palmaria.
Più sotto la vasta piana di Luni, con Sarzana, ricca di tesori d'arte che è raggiungibile a
piedi dopo circa sei ore di cammino.
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Info: Cooperativa Natour tel. 0187 400252/409077
Enogastronomia
Fra i piatti tipici di Aulla spiccano le focaccette, preparate con farina di grano mescolata a farina di granturco, cotte tra “testelli” di terracotta surriscaldati al fuoco e servite con salumi e formaggi. Ricordiamo inoltre gli antichissimi panigacci preparati con
una pastella molto liquida di acqua e sale e anch’essi cotti in “testi” di terracotta e
serviti con salumi e formaggi o conditi con pesto o ragù.
Appuntamenti da non perdere
La Calza della Befana più grande del mondo (Gennaio). A Quercia scende dal campanile il 6 gennaio, quando arrivano decine di Befane da tutta la Toscana
Premio Lunezia (Luglio). Si assegna alla canzone italiana giudicata di rilevante valore poetico. Tra i premiati Fabrizio De Andrè, Ligabue, Vasco Rossi, Claudio Baglioni.
i Info: comune, tel. 0187 400221;
APT Massa-Carrara, tel. 0585 243636; www.apt.massacarrara.it
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Castello Malaspina di Terrarossa
Comune di Licciana Nardi (MS)
1
Il castello di Terrarossa rientra tra le opere fortificate erette a controllo della viabilità
di fondovalle. L’insediamento di sviluppa lungo la Via Francigena nel XII secolo, mentre il grande palazzo fortificato è risalente alla seconda metà del XVI secolo per iniziativa del primo marchese di Terrarossa, Fabrizio Malaspina. L’imponente edificio, si tratta di una delle più ampie residenze malaspiniane, viene realizzato su di uno schema
quadrilatero, ed è dotato di quattro baluardi angolari, non tutti portati a compimento.
Si articola intorno ad un cortile, cui si accede tramite un portale ad arco in conci di pietra arenaria, e presenta un impianto gentilizio ricco di saloni voltati a crociera e appartamenti. Vasti spazi erano inoltre destinati all’allevamento dei bachi da seta.
I prospetti esterni, costituiti da ciotoli di fiume e pietra squadrate negli spigoli, sono
semplici, animati da grandi finestrature rettangolari originariamente riquadrate da
stipiti di pietra arenaria. Recentemente restaurato ospita una foresteria, sale per convegni, e il punto di informazioni turistiche del comune.
i
Info: è visitabile tutti i giorni
dalle ore 8,00 alle ore 20,00.
ufficio informazioni. tel. 0187 422604;
comune, tel. 0187 474014,
e-mail: [email protected];
www.castellidilunigiana.it
Come raggiungere Terrarossa: Autostrada A15 La Spezia-Parma uscita
casello di Aulla;
- S.S. n 62 della Cisa;
- Stazione FF.SS. di Aulla;
- per utilizzo mezzi di trasporto pubblici:
CAT numero verde 800223010.
Itinerario CASTRUM:
Percorsi dello “Spino Fiorito”.
Percorsi collegati: TERRAROSSA – Monti
– Pontebosio – Licciana Nardi – Bastia –
Panicale – Comano.
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1 - Castello Malaspina di Terrarossa
2 - Cortile del castello
Fuori dal centro
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Castello di Monti (XII-XVII sec.): Sorto intorno al XII secolo fu adattato alle esigenze dei secoli successivi fino a diventare, nel corso dei secoli XVI e XVII una elegante dimora signorile. Il Medioevo, il Rinascimento e qualche tenue annuncio del
Barocco si fondono nel castello a costituire una compiuta sintesi di stili.
i
S
Info: il castello è di proprietà privata ed è visitabile solo su appuntamento.
Per informazioni e prenotazioni: ufficio informazioni, tel. 0187 422604
comune, tel. 0187 474014, [email protected]
Castello di Bastia (XIII-XV sec.): Il castello sorse verso la fine del XIII secolo per
bloccare le eventuali offensive provenienti dai passi appenninici. La potente struttura militare appartenne ai Malaspina di Villafranca. L’impianto originario fu modificato a più riprese. Di pianta quadrangolare, presenta un possente mastio centrale con quattro torri cilindriche angolari, abbassate rispetto alla fabbrica primitiva. Sulla facciata compaiono finestre a croce guelfa.
i
Info: il castello è di proprietà privata. E’ visitabile esternamente
Per informazioni: ufficio informazioni, tel. 0187 422604
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Pieve si S.Maria Assunta, Venelia - Monti (XI sec.). La pieve ha conservato il
nome di probabile origine ligure, documentato almeno dal 1077, anche se risulta
dedicata a Santa Maria Assunta per riparare alla sconvenienza della origine pagana del nome Venelia. La chiesa attuale mostra poco della sua antichità essendo
stata ricostruita (cambiandone anche l’orientamento) nel XVIII secolo. Dell’antico
edificio rimane, posizionata su un lato, la bella abside romanica in pietra serena.
S
Pieve di S. Nicolò, Varano Purtroppo l’originaria struttura romanica dell’edificio è andata distrutta dai vari e successivi restauri. Ospita un’opera pittorica di inestimabile valore: una pala d’altare dipinta da Angelo Puccinelli, pittore lucchese del XIV secolo.
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Info: edifici aperti al culto. Per informazioni sugli orari di apertura e le modalità di visita:
comune, tel. 0187 474014; [email protected]
Enogastronomia
Torta d’erbi. E’ un piatto che può essere considerato tipico dell’intera area lunigianese. Viene prodotta con ortaggi (bietole, cipolle, porri, borragine, ecc.) finemente tritati. A primavera si prepara la versione più arcaica, che consiste nell’uso di erbe esclusivamente selvatiche (ortiche, primule, viole, cimi di rovo, luppolo, radicchi di campo,
finocchio selvatico, ecc.).
Appuntamenti da non perdere
Olea Lunae (Febbraio). Rassegna dell’olio extravergine di oliva prodotto nella provincia di Massa-Carrara;
Rassegna dei salumi tipici (Aprile)
Premio Lunigiana Storica (Settembre). Vengono premiate da una commissione di
esperti di storia locale le migliori tesi di laurea che si sono occupate del territorio;
Sagra della castagna – Licciana Nardi (Ottobre). L’intero borgo ospita tutte le fasi
relative al consumo e alla trasformazione della castagna. E’ possibile così degustare
il frutto in tutte le sue espressioni (dalla caldarrosta alla frittella di farina di castagne,
ecc.), non solo nelle piazze e nelle strade del borgo, ma anche all’interno di suggestivi spazi (cortili, cantine, ecc.), messi a disposizione e allestiti dagli abitanti del borgo;
i
Info: comune, tel. 0187 474014; [email protected]
APT Massa-Carrara, tel. 0585 243636; www.apt.massacarrara.it
Rassegna equina – Comano (Settembre). Importante evento che si svolge ogni anno
la terza domenica di Settembre, volta alla valorizzazione della razza equina con particolare attenzione alla razza autoctona.
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Info: ufficio informazioni turistiche di Comano tel. 0187 486017;
[email protected]; www.lunigiana.ms.it ;
APT Massa-Carrara – tel. 0585 243636, sito: www.apt.massacarrara.it
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Castello di Malgrate
Comune di Villafranca (MS)
1
Il castello di Malgrate, con la sua caratteristica torre rotonda, domina da secoli la valle
del fiume Bagnone. Il controllo è completo anche sulle importanti vie di comunicazione
provenienti dall’Appennino, dalla Cisa e dalla Garfagnana.
La fortificazione si sviluppa nel XIV secolo (la sua origine è probabilmente più antica) e da
allora, sulla sua torre alta 25 metri e coronata da uno sbalzo di ronda con beccatelli,
sventola, fino al XVII secolo, il vessillo dei marchesi Malaspina. Oltre a svolgere funzioni
difensive il castello assume connotazione di residenza signorile nel 1641, quando il corpo
centrale del complesso viene trasformato in palazzo, inglobando la torre rotonda.
Nonostante questo l’aspetto di Malgrate è quello
2
della classica fortezza medievale: il corpo principale
è costituito dal mastio, la torre sopra citata, situato
sul lato corto del palazzo feudale a pianta rettangolare. Il tutto è circondato da una cortina muraria, a
forma trapezoidale, dotata di merlatura guelfa e
scarpate, feritoie, torrette angolari, camminamento
di ronda che sembra risalire al XIV secolo. Di fianco
al lato ovest delle mura si apre la porta di accesso
all’antico borgo. Da qui dipartono le due strade principali sulle quali si affacciano eleganti palazzi. Il
fronte interno del castello presenta una porta impreziosita da un arco a sesto acuto e ancora ben visibili
sono le tracce del primitivo ponte levatoio, oggi
sostituito da uno in pietra e quelle di una posterla.
i
Info: per informazioni e visite: comune, tel. 0187 494400; www.castellidilunigiana.it.
Come raggiungere Malgrate: Autostrada A15 La Spezia-Parma uscita casello Pontremoli
(per chi arriva da PR), casello di Aulla (per chi arriva da SP e LI);
- S.S. n 62 della Cisa: a Villafarnca in Lunigina seguire le indicazioni per Malgrate-Bagnone;
- Stazione FF.SS. di Villafranca in Lunigiana;
- per utilizzo mezzi di trasporto pubblici: CAT – numero verde 800223010.
Itinerario CASTRUM: Percorsi dello “Spino Fiorito”.
Percorsi collegati: MALGRATE - Filattiera – Villafranca – Filetto – Virgoletta – Castiglione
del Terziere – Bagnone – Treschietto.
Fuori dal centro
S
Filetto. Il borgo murato presenta un singolare impianto urbano quadrilatero di
fondovalle con caratteristiche proprie dei centri di fondazione. Di probabile origine bizantina, il nucleo originario è costituto da un recinto con quattro torri angolari di pianta circolare e subisce importanti trasformazioni nel XV e XVI secolo con
il "raddoppio" del borgo verso est e l'inserimento dell'asse viario all'interno della
nuova cinta muraria in cui si aprono le due porte monumentali.
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Info: per informazioni e visite: comune – tel. 0187 494400; www.castellidilunigiana.it.
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1 - Paesaggio con il Castello di Malgrate
2 - Castello di Malgrate
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Pieve di Sorano - Filattiera (XII secolo). La prima documentazione della pieve è
contenuta in una bolla papale del 1148. L'edificio è situato nel fondovalle, in prossimità della statale della Cisa, dove già in epoca preistorica era localizzato un
insediamento molto importante. I ritrovamenti di statue-stele nei pressi di Sorano
attestano la presenza di comunità almeno a partire dall'età del bronzo. Recenti
scavi archeologici hanno provato l'insistenza sul luogo anche di un villaggio romano, cui succedette una mansio al servizio dell'importante via di comunicazione
della Cisa e infine la pieve attuale. Il luogo venne definitivamente abbandonato nel
1700 ed ora rimane solo la splendida pieve a tre absidi, con un alto campanile quadrato, circondata da un piccolo cimitero.
i
S
Info: per informazioni e visite: comune di Filattiera, tel. 0187 457323/11,
[email protected];
Museo Etnografico della Lunigiana - Villafranca; Raccoglie attrezzi agricoli e
pastorali, strumenti artigianali, oggetto d'uso comune, personale e domestico,
oggetti magico-protettivi e di devozione provenienti dal territorio e organizzati per
tematiche e cicli produttivi. Particolarmente significativa è la sede del museo
ospitata negli edifici dei mulini trecenteschi della comunità di Villafranca.
i
Info: Via dei Mulini, Villafranca in Lunigiana (MS).
Aperto tutti i giorni dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00 (inverno),
dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 19,00 (estate). Chiuso il Lunedì.
Comune, tel. 0187 493417/494400;
La natura e i percorsi
Malgrate domina l’ingresso della valle del torrente Bagnone, lungo il quale persistono
numerosi mulini ad acqua alcuni dei quali visitabili ed operanti. Sentieri e strade mulattiere sono state nel tempo utilizzate per la pastorizia di tipo stagionale, percorse dai tagliatori di boschi, dai carbonai, e dei trafficanti di ogni tipo e genere di merce, al servizio dei
pellegrini e dei viandanti, dei Re e degli Imperatori che percorrevano la via Francigena.
Enogastronomia
Fra i cibi tradizionali lunigianesi predominano i piatti a base di farina di castagne come
la pattona, torta cotta nei testi di terracotta, oggi in ghisa, servita con formaggi teneri di latte vaccino, o le lasagne bastarde, costituite da una sfoglia di farina di castagne
mischiata con farina di grano, tagliata a riquadri, cotta in acqua e condita con olio e
formaggio o sugo di porri.
Appuntamenti da non perdere
Mercato Medievale - Filetto (Agosto): con il Mercato Medievale si rivive l’incanto di
tempi remoti. Torce e lumi illuminano le mura e le torri, il borgo accoglie personaggi, attività e scene di un caratteristico mercato dell’età medievale, mentre nelle botteghe e negli antichi fondi artigiani ed artisti danno prova della loro abilità e creatività nelle arti tradizionali del legno, della pietra, del ferro, della tessitura, della
ceramica e dell’intreccio. Nel chiostro dell’antico convento viene servita una tipica
cene medievale, accompagnata da musiche e spettacoli ispirati a questo periodo
storico.
Fiera di San Genesio - Filetto (Agosto): ogni anno tra il 24 e il 25 di Agosto il bosco
di castagni si trasforma in un enorme mercato di bestiame e merci varie, ospitando
centinaia di bancarelle e le “frascate”, osterie all’aperto. La tradizione della festa
campestre nella selva di Filetto, nota per i ritrovamenti di numerose statue stele
evoca i lontanissimi incontri tribali delle popolazioni liguri-apuane.
i Info: comune, tel. 0187 400221;
APT Massa-Carrara, tel. 0585 243636; www.apt.massacarrara.it
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Castello del Piagnaro
Comune di Pontremoli (MS)
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Pontremoli, definita da Federico II “chiave e porta dell’Appennino”, fu oppidum medievale e borgo mercantile, luogo d’incontro di importanti vie di valico, fra cui la
Francigena, nei secoli XII e XIII fu sede di libero comune. Qui, dopo il rinnovamento settecentesco, medioevo e barocco convivono. Il Castello del Piagnaro, situato sopra la
collina soprastante il borgo, sorge intorno all’anno mille, a controllo del sistema viario
e diventa parte integrante del sistema difensivo della città. Il suo nome deriverebbe
dalle lastre in arenaria utilizzate per la copertura delle abitazioni, le “piagne”. Il complesso è diviso in due livelli: il più antico è raccolto intorno alla corte superiore, dominata da un imponente mastio a pianta semiellittica dotato di accesso autonomo, mentre l’altro nucleo (non anteriore al XVI secolo) si sviluppa più in basso e circonda la corte
maggiore. Questa importante fortificazione, ormai quasi completamente restaurata,
dal 1975 è sede del Museo delle Statue Stele “Cesare Augusto Ambrosi”.
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Info: aperto tutti i giorni dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 17,00 – chiuso il Lunedì (inverno),
aperto tutti i giorni dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00 (estate).
Per informazioni: comune, tel 0187 831400 /4601211; cooperativa Puntremal - tel 0187 831439
www.comunedipontremoli.ms.it, www.castellidilunigiana.it .
Come raggiungere Pontremoli: Autostrada A15 La Spezia-Parma uscita casello di Pontremoli;
- S.S. n 62 della Cisa; - Stazione FF.SS. di Pontremoli;
- per utilizzo mezzi di trasporto pubblici: CAT numero verde 800223010.
Itinerario CASTRUM: Percorsi dello “Spino Secco”.
Percorsi collegati: PONTREMOLI – Mulazzo – Gavedo – Castevoli.
Visita al centro storico
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Museo delle Statue Stele “Cesare Augusto Ambrosi”. Il museo è ospitato all’interno del Castello del Piagnaro. Raccoglie una serie di Statue Stele, sculture
antropomorfe che rappresentano la testimonianza più importante della preistoria
lunigianese e si inseriscono nel più ampio fenomeno della statuaria megalitica
europea. Coprono un arco cronologico che va dall’Età del bronzo fino alla romanizzazione. Il significato e le finalità di tali reperti rappresentano ancora una questione aperta e, secondo la tesi più diffusa, esse rappresenterebbero divinità
maschili e femminili protettrici dei vari aspetti della vita umana.
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Info: aperto tutti i giorni dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 17,00 – chiuso il lunedì (inverno),
aperto tutti i giorni dalle
9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00 (estate).
Per informazioni: comune, tel 0187 831400 /4601211; cooperativa Puntremal - tel 0187 831439
www.comunedipontremoli.ms.it, www.castellidilunigiana.it .
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Chiesa di S. Giorgio (XI sec.). Splendido esempio di romanico dall'abside perfettamente conservata.
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Duomo (XVII sec.). I lavori di costruzione iniziarono nel 1636. L’edificio, progettato
dal cremonese A. Capra, presenta una pianta a croce latina con navata centrale e
ariosa cupola. L’interno, ricco di stucchi, è rischiarato da uno scenografico
impianto d’illuminazione alla “ligure” ed abbellito da numerosi altari laterali e
confessionali in marmi policromi.
CASTRUM TOSCANA italiano
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1 - Interno del Castello del Piagnaro
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Il Campanone (XIV sec.). Oggi simbolo della Città e in origine torre centrale della
cortina di Cazzaguerra, cortina fatta costruire, dividendo l’antica unica grande
piazza, da Castruccio Castracani degli Antelminelli nel 1322 per tenere separate
le due fazioni rivali dei Guelfi e dei Ghibellini. Nel 1578 la torre fu trasformata in
campanile.
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Teatro dell’Accademia della Rosa (XVIII sec.). Edificato nel 1739 da 25 famiglie
nobili pontremolesi e inaugurato nel 1772, costituisce un tipico esempio di teatro
settecentesco e risulta il più antico della provincia apuana.
S
Chiesa e Convento di San Francesco (oggi parrocchia dei S.S. Giovanni e
Colombano). Il complesso conventuale, secondo la tradizione, sarebbe stato
costruito in seguito al passaggio da Pontremoli del Santo nel 1219. L’interno, a tre
navate, è caratterizzato dagli stucchi realizzati nel '700 dalla bottega ticinese dei
Portugalli e conserva molte opere d’arte, tra cui il bassorilievo di Agostino di Duccio
raffigurante la Madonna col Bambino, il Coro ligneo realizzato da Luchino da
Parma, l’Estasi di S. Francesco di G.B. Cignaroli e la Crocifissione di Guido Reni.
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Info: comune, tel. 0187 4601211; www.comunedipontremoli.ms.it.
Fuori dal centro
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Santuario della SS. Annunziata. Complesso conventuale ad una sola navata con
abside rialzata e due ampie cappelle laterali, conserva tra le altre opere, un affresco quattrocentesco, rappresentante l'Annunciazione, il tempietto marmoreo ottagonale attribuito tradizionalmente al Sansovino, la pala dell'Adorazione dei Magi di
L. Cambiaso, la sacrestia lignea secentesca eseguita da frate Francesco Battaglia
da Mignegno, le quadrature di F. Natali, il polittico della Madonna in trono ed
Evangelisti di scuola genovese del '400 e la tela della Madonna e Santi di B. Tisi
detto “il Garofalo”. Da non dimenticare i due chiostri rinascimentali del Convento.
La natura e i percorsi
Percorrendo i tanti sentieri che nelle vallate intorno a Pontremoli si intrecciano all'ombra di boschi di castagni, cerri e faggi, ci si trova immersi in un vero "paradiso" di frutti del sottobosco e si raggiunge, così, nel silenzio della natura, un piacevole rilassamento e si può scoprire il ricco patrimonio storico-naturalistico delle vallate. Elementi
propri del paesaggio di queste vallate sono i ridenti paesi, le solitarie cascine e le rassicuranti maestà. Da non mancare una passeggiata lungo il Magra ed i suoi affluenti
per scoprire affascinanti scorci paesaggistici attraverso una natura incontaminata.
Enogastronomia
Piatto tipico della cucina pontremolese sono i testaroli. Famosi anche i dolci: gli Amor
e la Spongata, tradizionale dolce natalizio preparato con noci, nocciole, miele, mandorle, pinoli, cioccolato e canditi. Da non dimenticare le torte d’erbi, i funghi, le castagne e poi il miele riconosciuto a livello nazionale con il marchio DOP.
Appuntamenti da non perdere
Falò di S. Antonio abate, Falò di S. Geminiano e Fiera di S. Geminiano (Gennaio);
Bancarellino (Maggio): premio letterario per ragazzi;
Premio Bancarella (Luglio): importante appuntamento per la cultura letteraria a
livello internazionale, vede premiati dal 1952 autori di fama mondiale del calibro di
Ernest Hemingway, Boris Pasternak e Isac Singer;
Bancarella Sport (Settembre): premio letterario.
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Info: comune, tel. 0187 4601211, fax 0187 460155; [email protected],
www.comunedipontremoli.ms.it; www.premiobancarella.it;
APT Massa-Carrara, tel. 0585 243636, www.apt.massacarrara.it.
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Castello Malaspina di Lusuolo
Comune di Mulazzo (MS)a
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Il castello di epoca altomedievale si pone a difesa dell’abitato e dell’importante viabilità: domina infatti il sito della Chiesaccia presso il quale rimase attivo un “guado” fino
ai primi anni del Novecento. Del fortilizio originario non rimane praticamente nulla,
essendo stato distrutto nel XV secolo. Il complesso attuale, frutto di una riedificazione
seicentesca è articolato attorno ad un cortile trapezoidale con pozzo centrale sul quale
si affacciano ambienti elaborati in diverse epoche. Finiti i
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lavori di restauro in atto da diversi anni, il castello ospiterà
il Museo dell'Emigrazione della gente di Toscana. Nel
Museo saranno raccolte le memorie di quanti hanno lasciato la regione alla ricerca di nuove opportunità: fotografie,
lettere, testimonianze, organizzate su due livelli: un luogo
fisico (con settori per le mostre e le raccolte, archivi, biblioteca, sala multimediale per dibattiti, incontri) e un luogo virtuale, che avrà il suo cuore nella banca dati informatizzata
e nel sito internet attraverso il quale sarà possibile la visita
a distanza e la consultazione delle informazioni.
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Info: Per informazioni sulle possibilità di visita: comune, tel. 0187 439005; museo,
tel. 0187 830075; [email protected]. www.castellidilunigiana.it
Come raggiungere Lusuolo: - Autostrada A15 La Spezia-Parma uscita casello di Pontremoli.;
- S.S. n 62 della Cisa: seguire per Mulazzo-Villafranca e in località Ponte Magra, seguire
indicazioni per Lusuolo;
- per utilizzo mezzi di trasporto pubblici: CAT, numero verde 800223010.
Itinerario CASTRUM: Percorsi dello “Spino Secco”.
Percorsi collegati: LUSUOLO – Tresana – Villa di Tresana.
Fuori dal centro
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Centro Studi Malaspiniani Alessandro Malaspina - Mulazzo. Il Centro, collocato
presso la torre medievale di Mulazzo, ospita materiali e documenti relativi alla
famiglia Malaspina di Mulazzo con particolare riferimento al navigatore
Alessandro Malaspina (1754-1810), raccontando la storia di questo grande personaggio lunigianese. Egli fu protagonista di un viaggio intorno al mondo e autore di
notevoli scoperte scientifiche.
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Info: Piazza Malaspina, 2 – Mulazzo. Per informazioni: tel. 0187 439712;
[email protected]; www.centrostudimalaspiniani.it
Castello Malaspina di Tresana. L’imponente complesso dei ruderi del castello, in
attesa di restauri, si presenta all’improvviso, incombente sul minuscolo borgo sottostante. Sono ancora ben visibili la base di una possente torre quadrangolare con
volte a botte, oltre ai tronchi di due torrioni in pietra.
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Info: l’edificio è visitabile dall’esterno. Per informazioni: comune di Tresana, tel. 0187 477112
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1 - Castello Malaspina di Lusuolo
2 - Particolare del cortile
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Castello Malaspina di Villa. Si tratta di una semplice costruzione a pianta quadrangolare, con torrioni cilindrici ai vertici opposti realizzati in pietra. Il muro perimetrale presente una leggera scarpa al di sotto di un cordolo continuo di pietra e
numerose feritoie che si affiancano alle balestriere dei torrioni angolari. L’edificio
è di proprietà privata ed è stato completamente ristrutturato dagli attuali proprietari che lo utilizzano come residenza estiva.
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Info: l’edificio, di proprietà privata, è visitabile dall’esterno.
Per informazioni: comune di Tresana, tel. 0187 477112
Montereggio. Montereggio, è il paese dei librai, dove sono nate ed hanno cominciato la loro attività importanti famiglie di librai italiani ed europei. Circa un secolo
fa partirono da qui con la gerla sulle spalle e iniziarono a vendere libri in tutta Italia,
in Spagna e in Francia. Facevano gli ambulanti e vendevano sulle bancarelle.
Successivamente alcuni avviarono librerie vere e proprie, altri divennero editori ed
espansero la loro attività fino all'America Latina. Oggi Montereggio, "Paese dei
Librai" è diventato "Paese del Libro" inserendosi nel circuito europeo delle Booktown. L’intento è quello di trasformarlo in un centro dedicato al libro e all'editoria.
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Info: per informazioni: comune di Mulazzo, tel. 0187 439005, www.montereggio.it.
Castello Malaspina di Castevoli (XI sec.). Fondato nel 1000 dagli Estensi, passa
nel 1195 ai Marchesi Malaspina, che nel 1306 annoverano tra gli ospiti anche
Dante Alighieri. Nel 1416 la costruzione viene ceduta alla Repubblica di Genova,
per tornare nel 1465 ai Malaspina. Nel 1561 si trasforma in feudo autonomo sotto
la Signoria di Tommaso Malaspina. Nel 1797 una sollevazione popolare pone fine
alla Signoria dei Malaspina e, per il Castello, seguiranno due secoli di abbandono.
Nel 1990 il pittore e scultore Loris Nelson Ricci, insieme alla moglie, la svizzera
Erika H. End, riedifica sui ruderi l’antico Castello. Dopo otto anni di imponenti
restauri, il Castello è stato inaugurato nel 1998. All’interno sono visibili sculture,
dipinti, disegni e progetti d’architettura. L’edificio si pone anche come Centro
Culturale Internazionale rivolto in particolare agli studenti d’arte.
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Info: l’edificio è di proprietà privata. Per informazioni e visite: Sig. Ricci, tel. 0187 850490.
La natura e i percorsi
Lungo la strada provinciale 31 della Val di Magra scendendo verso Groppoli, a circa 8
km di distanza percorribili in automobile, si possono raggiungere le “Ghiaie”. L’area
fluviale in frazione Groppoli (che fu feudo dei Genovesi Brignole-Sale) lungo le sponde
del fiume Magra, tra i torrenti Mangiola e Geriola, è di grande interesse ambientale
nonché storico e culturale, essendo caratterizzata dalle imponenti arginature settecentesche realizzate dal Vinzoni per proteggere le terre coltivate dalle piene del fiume;
questa imponente opera è oggi ancora perfettamente visibile e recuperabile; nell’area
è ancora leggibile la maglia agraria dell’appoderamento risalente al XVII sec.; è inoltre
presente una vasta e ben conservata vegetazione di tipo ripariale che caratterizza il
paesaggio fluviale. All’interno un bacino artificiale si è rinaturalizzato in maniera spontanea ed oggi offre ospitalità ad un a varietà di uccelli stanziali e di passo.
Appuntamenti da non perdere
Il Bancarelvino - Mulazzo (Agosto): la manifestazione ripropone la formula del
Premio Bancarella: un'apposita giuria seleziona una "sestina" di vini provenienti da
tutta Italia. Le giornate di Bancarelvino rappresentano inoltre un momento importante di confronto e di approfondimento: tavole rotonde, degustazioni, convegni tematici
dedicati al vino, alla gastronomia, al turismo, arricchiscono l'offerta della rassegna.
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Info: segreteria premio, tel. 0187 439005; [email protected];
www.bancarelvino.net.; APT Massa-Carrara, tel. 0585243636; www.apt.massacarrara.it
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Le bellezze ambientali
La Lunigiana abbraccia un territorio geograficamente complesso, tra la pianura del
Po ed il mar Ligure, comprendente il fondovalle del bacino idrografico del Magra che
si sviluppa dal Passo della Cisa al mare, e i suoi affluenti di destra e di sinistra.
I principali gruppi montuosi che definiscono il territorio sono costituiti dalla porzione
iniziale dell’Appennino tosco-emiliano, dalle Alpi Apuane e dall’Appennino Ligure.
Dal punto di vista fito-geografico la Lunigiana rappresenta una terra di incontro tra la
flora tipica della regione mediterranea e quella della regione alpina, in relazione alla
notevole altezza dei rilievi (1500-2000 m.le Alpi Apuane) e alla loro vicinanza al mare.
Pertanto nella pianura litoranea alla foce del Magra si trovano boschi di pino marittimo e domestico, lecci e aceri campestri, mentre nei versanti collinari interni dominano specie arboree quali la roverella, il cerro, il carpino bianco e nero, alternate a
boschi di castagno di origine chiaramente antropica che occupano i versanti più freschi delle vallate.
Al di sopra degli 800-1000 m. si incontrano boschi di faggi mentre la brughiera trova
il suo massimo sviluppo nel versante appenninico settentrionale.
Lo sviluppo dei nuclei abitati, l’abbandono delle campagne e il loro conseguente
“inselvatichimento” hanno favorito la recente espansione di specie animali come il
capriolo e il cinghiale mentre resta la più comune permanenza di volpi, donnole,
scoiattoli, ghiri, topi selvatici e ricci.
La ricchezza di ambienti eterogenei la posizione geografica della regione favoriscono
anche un popolamento avifaunistico eccezionale sia permanente che temporaneo
(specie migratorie).
I fiumi della Lunigiana sono caratterizzati da una fauna ittica varia e abbastanza ben
conservata.
Il ricco sistema ambientale della Lunigiana deve tuttavia confrontarsi con una serie di
pericoli che hanno seriamente compromesso la sua esistenza e derivanti dal crescere della pressione abitativa soprattutto nelle zone di pianura più prossime al litorale
ed alla foce del Magra.
Per promuovere una cosciente azione di tutela del patrimonio naturalistico locale è
stato costituito (1984) il Museo di Storia Naturale della Lunigiana con sede ad Aulla
(fortezza della Brunella) affiancato nel 1990 dall’Orto Botanico dei Frignoli (dotato di
Centro visitatori) nato dalla parziale riconversione d’uso del vivaio forestale, in un
magnifico contesto ambientale con un microclima particolarmente favorevole allo sviluppo di piante collinari e montane.
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1 - Castello di Malgrate
2 - Castello Malaspina di Massa
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L’ambiente naturale è protetto e valorizzato
da un sistema di Parchi che comprende: il
Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, il Parco Regionale delle Alpi Apuane,
due Aree Naturali Protette sul fiume Magra
(tra Filattiera, Terrarossa e Aulla), cinque Siti
di interesse comunitario per la tutela della
biodiversità (Rete Natura 2000),
Inoltre nella suggestiva vallata di Vinca
(Parco delle Alpi Apuane) Legambiente ha
creato un laboratorio di turismo eco-responsabile imperniato sul Centro Residenziale di
Educazione Ambientale in cui sono raccolte
informazioni su “etno-percorsi” relativi alle
condizioni di vita nelle Alpi Apuane.
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CASTRUM TOSCANA italiano
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Maison
Città fortificata, borgo murato
Ville fortifiée, bourg clos
Torre
Tour
Edificio religioso
Edifice religieux
Grotta
Grotte
Emergenza naturalistica
Curiosité naturelle
Fonte
Source, fontaine
Consistenza
Etat de conservation
Buona
Bon
Discreta
Moyen
Scarsa
Pauvre
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CASTRUM TOSCANA italiano
Itinerario della Regione Toscana, Nelle terre dei Malaspina
Itinéraire de la Région Toscane, Dans les terres des Malaspina
PERCORSO DELLO SPINO FIORITO/
ITINÉRAIRE SPINO FIORITO:
S Aghinolfi di Montignoso
S Malaspina di Massa
S Malaspina di Fosdinovo
S Fortezza della Brunella di Aulla
S Malaspina di Terrarossa
S Malgrate
PERCORSO DELLO SPINO SECCO/
ITINÉRAIRE SPINO SECCO:
S Piagnaro di Pontremoli
S Lusuolo
Simboli tipologici
Symboles
Castello, rocca
Château fort
Città bastionata
Ville entourée de remparts
Villa
Maison
Città fortificata, borgo murato
Ville fortifiée bourg clos