Sun in concerto Domenica 29 luglio • San Marco d’Alunzio, piazza Castello La tradizione musicale siciliana si fonde con i ritmi della world music araba e le influenze celtiche delle coste del Mediterraneo, nella composizione di un mosaico sonoro dove il jazz, i suoni etnici e la new age trovano una fertile dimensione interattiva nel dialogo tra gli strumenti. Coraggiosi e tenaci, i Sun hanno cercato di costruire un raro affresco sonoro, disegnandosi come una sfida contro il tempo un azzeramento delle dinamiche rassicuranti, una trasparente immersione in una personalissima idea del bello, un capolavoro postmoderno di avant-soul: molto più di ciò che si può definire musica d’avanguardia. L’ensemble nasce a Palermo nel 1995 dall’incontro di tre musicisti, Dario Sulis alla voce e percussioni, Alessandro Palacino ai fiati e Diego Spitaleri al piano e alle tastiere. Ethnicity è l’album tra i più rappresentativi dei Sun, tra emozioni di derivazione etnica e echi dalla lounge music. Di indiscutibile eleganza Scarlatti Rendering, in cui i tre musicisti rileggono le splendide melodie barocche di Alessandro Scarlatti, compositore palermitano nato sul finire del Seicento, autore di brani tra i più raffinati del barocco siciliano. Piazza Castello, San Marco d’Alunzio Nello spazio recentemente sistemato a piazzale, sul sito che insiste sull’area dell’antico castello fondato dai Normanni come prima fortificazione durante la conquista della Sicilia, rimane la monumentale quinta muraria del lato settentrionale, oggetto di un recentissimo restauro che ha restituito la primigenia configurazione di alcune bifore. Il castello fu fatto edificare da Roberto il Guiscardo a partire dal 1061, rimpiazzando il sito dell’antica acropoli di Aluntium, insediamento greco e municipio romano. Le sostruzioni del muraglione superstite presentano numerosi blocchi di età classica, riutilizzati per spiccare la fortificazione normanna sul luogo di un probabile edificio templare. Intorno, basse casette definiscono l’irregolare perimetro del piazzale. Il luogo s’impone fortemente per le suggestionanti memorie storiche, a partire dai lunghi soggiorni che vi fece la regina Adelasia col piccolo Ruggero, futuro primo re di Sicilia.