Lezione 1

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Università di Pisa
Divisione di Paleopatologia, Storia
della Medicina e Bioetica
Archeologia Funeraria
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DEI BENI CULTURALI
AA 2013-2014
Archeologia e
storia della cultura materiale
Christian J. Thomsen
(1788-1865) :
Archeologia storico culturale
“le tre Età”
(pietra, bronzo,
ferro)
Oscar Montelius
(1843-1921):
Vere Gordon Childe
(1852-1957):
“la tipologia”
“la cultura,
il diffusionismo”
Manufatti
Lewis R. Binford
(1930 - 2011)
Michael B.
Schiffer
(1947….)
David L. Clarke
(1937-1976)
Storia
della
cultura materiale
Ian Hodder
(1948….)
Elizabeth M. Brumfiel
(1945-2012)
Comportamenti
Significati
Archeologia processuale
Archeologia postprocessuale
Catherine M.
Cameron
(1946-2013)
Ideologia funeraria
Rituale funerario
Elementi strutturali
Elementi di corredo
defunto
Elementi appartenenti al defunto
Sepoltura
Scavo delle aree cimiteriali
Informazioni “culturali”
Informazioni “biologiche”
demografia
Ritualità
funeraria
Rappresentazioni
collettive
(ideologia)
Autorappresentazione
sociale
ergonomia
paleopatologia
Patocenosi
Lezione 1
Dall’antropologia all’archeologia della Morte
ANTROPOLOGIA DELLA MORTE
Origini della religione secondo
Tylor e Frazer
Sir Edward Burnett Tylor
(1832-1917)
Sir James George Frazer
(1854-1951)
RIFLESSIONI
SULLA
MORTE
Uomo primitivo
CONCETTO
DI “ANIMA” (entità che sopravvive)
RELIGIONE
Teoria sociologica di Emile Durkheim
Emile Durkheim
(1858-1917)
INDIVIDUO
Linguaggio
e simboli
GRUPPO
CREDENZE ED
IDEE COLLETTIVE
Paura ed
angoscia
MORTE
Riti funebri
Lo schema dei riti di passaggio di Van Gennep (1909)
Arnold Van Gennep
(1873-1957)
Matrimonio
UNA DISTINZIONE
Morte
Non sposato / Sposato
DUE CATEGORIE
Vivo / Morto
Non sposato
Fidanzato
Sposato
Periodo marginale
o liminare
TRE STADI
Vivo
Morente
Morto
Periodo marginale
o liminare
Rito di separazione e di aggregazione
Periodo “liminare”:
condizione intermedia
anormale, al di fuori della
società e del tempo
Condizione iniziale
“normale”
Rito di separazione
Condizione finale
“normale”
Rito di aggregazione
Robert Hertz (Contribution à une étude sur la représentation collective de la mort
in «Année sociologique», 10, 1907, pp. 48-137)
DECESSO
Robert Hertz (1881-1915)
PRIMA SEPOLTURA
Fenomeni
cadaverici
Anima
vagante
PERIODO INTERMEDIO
influssi
malefici
Rituali di
salvaguardia
malattie e
disgrazie
Scheletrizzazione
SECONDA
SEPOLTURA
Anima placata
e beatificata
Festa
Struttura tripartita delle argomentazioni di Hertz (da Huntington, Metcalf 1979)
L’ANIMA
e
I MORTI
contaminazione
anima vagante
Spiegazione n.3
Coinvolgimento dei vivi e dei
morti; graduale scomparsa
della persona sociale
I VIVI
e
I SUPERSTITI
Spiegazione n.2
Escatologia; relazione metaforica
del corpo e dell’anima;
forme rituali
Spiegazione n.1
Scala dei riti; espressione
dell’ordine sociale
status del defunto
IL CADAVERE
e
LA SEPOLTURA
Un punto di vista dinamico: la cronologia ed il tentativo degli storici
Philippe Ariès
1975, Essais sur l’histoire de la mort en occident:
Tentativi interpretativi di lungo periodo
applicati all’occidente dalla storiografia francese
du Moyen Age à nos jours, Paris
1977, L’Homme devant la mort, Paris
Michel Vovelle
1983, La morte e l’Occidente dal 1300 ai nostri giorni
L’evoluzione degli atteggiamenti secondo Ariès
Philippe Ariès
(1914 - 1984)
Antichità Classica e Medioevo
Concezione di rassegnata accettazione
(la morte come evento domestico, familiare, naturale, inevitabile)
Basso-Medioevo
Concezione di tragico destino personale
(la morte come evento fisico, sofferenza, decomposizione)
Da fine XVI
Concezione della morte distaccata dalla vita quotidiana
ma sempre imminente (nasce il concetto di famiglia)
“morte domestica”
“morte di sé”
“morte lontana e imminente”
2ª metà XVIII- XIX secolo
Fascino “romantico” del letto di morte
(la morte sentita all’interno dei legami affettivi familiari e romantici)
“morte dell’altro”
XX secolo
Concezione come evento alieno al mondo dei vivi
(da nascondere anche al morente = “ghettizzazione” negli ospedali)
“morte capovolta”
Il metodo di Vovelle
Michelle Vovelle
(1933 - …)
Osservazione dei fattori infrastrutturali (modo di produzione, strutture sociali, demografia)
e sovrastrutture ideologiche (religione, filosofia etc.)
Tre differenti tipi di indagine applicata alle varie epoche
ricerca sulla
Morte subita
ricerca sulla
Morte vissuta
(analisi demografica)
(gesti e riti funebri, comportamenti)
ricerca sul
Discorso riguardo
alla Morte
(elaborazioni degli uomini per dare
un significato alla mortalità)
Dal punto di vista interpretativo:
1 Faticosa costruzione dei rituali cristiani in lotta contro i residui di paganesimo (ante XIV sec.)
2 Posizione vincente e predominante del cristianesimo (XIV-XVIII sec.)
3 Lenta erosione del pensiero e rito cristiano fino ad oggi (da seconda metà XVIII sec.)
L’Archeologia si confronta con la Morte
L’archeologia processuale (o new archaeology)
Le pratiche funerarie come sistema di comunicazione
che trasmette informazioni sul defunto alla comunità dei vivi
Sistema Sociale
Rituale funebre
Funerale
SEPOLTURA
Il trattamento del cadavere serve ad enfatizzare alcuni
dei ruoli sociali che la persona aveva avuto in vita.
Più il sistema sociale era complesso più i ruoli aumentavano.
Quindi la variabilità funeraria riflette il livello di complessità
organizzativa del sistema sociale
Archeologia
Elementi
strutturali
Elementi
corredo
Elementi
strutturali
defunto
Elementi
corredo
defunto
Elementi appartenenti al defunto
Elementi appartenenti al defunto
Elementi
strutturali
Elementi
strutturali
Elementi
corredo
defunto
Elementi appartenenti al defunto
Elementi
corredo
defunto
Elementi appartenenti al defunto
Sistema Sociale
L’archeologia post-processuale o contestuale
Critica fondamentale ai processualisti
La rappresentazione simbolica del funerale poteva
non essere diretta e univoca e di conseguenza la cultura
materiale che lo accompagnava non costituiva
uno specchio fedele dell’organizzazione sociale della comunità
Morte
Rituale funebre
ideologia
Funerale
molte componenti
molte componenti
SEPOLTURA
Archeologia
Un approccio fertile dal punto di vista archeologico secondo i post processualisti
distingue tra struttura sociale e organizzazione sociale
Modello ideale della posizione sociale
e delle relazioni sociali tra gli individui
del gruppo
Empirica distribuzione delle relazioni
sociali nell’esperienza quotidiana
Il discorso sociale è interamente “creato” da coloro che piangono il defunto,
il cadavere è un veicolo passivo del loro uso attivo della cultura materiale
IL CONCETTO DI “ANIMA” PRESSO GLI ANTICHI EGIZI
Si riteneva che la parte spirituale della persona morta avesse numerosi aspetti,
che includevano l’akh, il ba e il ka.
Akh o Khu o Sahu
L'Akh, spesso raffigurato come un ibis
piumato, vola via dopo la morte di un
essere umano.
È l'elemento luminoso che alla morte si
ricongiunge al creatore salendo a
brillare come stella, annullandosi nello
“spirito cosmico”.
Ba (spirito/personalità)
Il Ba si avvicina al nostro concetto di anima, in quanto è la parte divina,
totalmente spirituale, riconducibile alla personalità di una persona.
Il Ba usciva dal corpo del defunto e vi ritornava a mummificazione avvenuta.
Era simboleggiata da un uccello e talvolta a partire dal XVIII dinastia, da un
volatile dalla testa umana.
Nelle tombe è facile vedere il ba rappresentato nell'atto di volare intorno al
sepolcro.
Il ba che si libra sopra la mummia di Ani. Papiro BM EA 10470, XIX dinastia
Ka
Il termine Ka, indica la forza vitale di ciascun
individuo e costituisce il carattere e l'insieme
delle qualità degli esseri umani.
Era una sorta di “doppio”, che accompagnava
una persona a partire dal suo concepimento in
avanti.
Il ka era raffigurato come una coppia di braccia
sollevate.
Il ka rappresentato antropomorficamente come
due braccia sollevate sopra la testa. Tomba di
Hor, XIII dinastia, Dashur
Testi di riferimento:
Hertz R., Contributo a uno studio sulla rappresentazione collettiva della morte, in Hertz R., La preminenza
della destra e altri saggi, Einaudi 1994, pp. 53-136; ( Contribution à l’étude sur la représentation collective
de la mort, in «L’Année Sociologique», 10, 1907, pp. 48-137).
Van Gennep A., Les rites de passage, Parigi 1909; ( trad. it. I riti di passaggio, Bollati Boringhieri 1981).
Hutington R., Metcalf P., Celebrazioni della morte. Antropologia dei rituali funerari, Il Mulino 1985;
(Celebration of Death. The Anthropology of Mortuary Ritual, Cambridge 1979).
Tartari M. (a cura di), La terra e il fuoco. I riti funebri tra conservazione e distruzione, Roma 1996.
Lucy S., Sviluppi dell’archeologia funeraria negli ultimi 50 anni, in Terrenato N. (a cura di),
Archeologia Teorica. X ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia, Firenze 1999.
Assmann J., La morte come tema culturale, Einaudi 2002.
Favole A., Resti di umanità. Vita sociale del corpo dopo la morte, Laterza 2003.e
Sofaer R. J., The Body as Material Culture. A theoretical Osteoarcheology, Cambridge 2006.
Sozzi M., Reinventare la morte. Introduzione alla tanatologia, Laterza 2009.
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