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Nº 19 ▪ Aprile 2010
eLearning Papers
Editoriale: L’apprendimento assistito dalla tecnologia contro l’esclusione
sociale
Fred Dervin & Christine Develotte
Rafforzare la posizione delle minoranze linguistiche tramite la tecnologia:
quali direzioni possibili?
Dr. Melinda Dooly
Dal gioco d’azzardo all’insegnamento: una possibilità di conversione di
macchine da gioco illegali
Juarez Bento da Silva, Gustavo Ribeiro Alves, João Bosco da Mota Alves
Tecnologie digitali e istruzione inclusiva
Ana Isabel Ruiz López
Il contributo delle nuove tecnologie per il superamento delle “disabilità
invisibili”
Giovanni Torrisii & Sonia Piangerelli
L’uso delle TIC e della musica elettronica per ridurre l’abbandono scolastico
in Europa
Franco Alvaro
eLearning Papers
eLearning Papers è una pubblicazione di elearningeuropa.info,
il portale della Commissione Europea volto a promuovere l’uso
dell’ICT nella formazione permanante.
Edizione e produzione: P.A.U. Education, S.L.
Email: [email protected]
ISSN: 1887-1542
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distribuzione e la divulgazione dei testi sono consentite a
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testo completo della licenza è disponibile all’indirizzo
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/deed.it
Editoriale: L’apprendimento
l’esclusione sociale
assistito
dalla
tecnologia
contro
I confini del cyberspazio sono in continua espansione. Le tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (TIC) fanno parte della nostra vita e si estendono ormai a numerose attività, come
l’ambiente di lavoro, le comunicazioni e le relazioni interpersonali quotidiane, la gestione delle
pratiche amministrative, ecc. Sono diventate una priorità di base e un elemento chiave nella sfera
politica, economica e, con particolare attinenza al tema del presente numero, didattica. Tuttavia, è
necessario promuovere ulteriormente l’equità digitale per accrescere l’inclusione sociale durante e
attraverso questo processo di transizione.
Oggi molti concordano nell’affermare che occorre rivalutare la maggior parte delle nozioni di
disuguaglianza digitale o il cosiddetto “divario digitale”, dato che la mera fornitura di hardware,
applicazioni e accesso a Internet non costituisce una garanzia di e-inclusion né di miglioramento
dell’inclusione sociale. In realtà, dobbiamo assicurarci che questi strumenti vengano veramente
integrati nelle comunità, istituzioni e società, e utilizzati dai cittadini per prendere parte a pratiche
sociali positive (Warschauer, 20031).
Il 2010 è stato proclamato “Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale”. Il
presente numero di eLearning Papers mira a contribuire al dibattito presentando alcuni vantaggi ed
opportunità offerti dall’apprendimento assistito dalla tecnologia in materia di inclusione sociale. Gli
autori degli articoli spiegano come utilizzare le TIC a favore dell’inclusione mediante idee
innovative.
Gli articoli esaminano cinque popolazioni distinte, esposte al rischio di esclusione sociale: gruppi
linguistici minoritari, bambini svantaggiati, persone dislessiche, persone ipovedenti e allievi che
hanno lasciato la scuola.
Nel primo articolo, Melinda Dooly sottolinea come l’apprendimento assistito dalla tecnologia
potrebbe aiutare a rafforzare la posizione di gruppi linguistici minoritari, in particolare da un punto di
vista olistico. Si tratta, in un certo modo, di quanto descritto da Juarez Bento Da Silva, Gustavo
Ribeiro Alves e João Bosco da Mota Alves nel loro contributo: spiegano come 200 macchine di
video poker sono state convertite in strumenti pedagogici in Brasile e utilizzate per ridurre i rischi di
povertà e facilitare l’inclusione sociale dei bambini delle scuole elementari.
I due articoli successivi affrontano il tema della disabilità fisica e dell’inclusione. In Spagna
l’organizzazione nazionale dei non vedenti (ONCE) ha creato il gruppo “Accedo ai contenuti
educativi” allo scopo di svolgere ricerche, attività di formazione e valutazioni nel settore
dell’accessibilità per le persone ipovedenti, come sottolinea Ana Isabel Ruiz López nel suo articolo,
mentre Giovanni Torrisi e Sonia Piangerelli presentano il progetto internazionale ICTBell, incentrato
sull’inclusione delle persone dislessiche grazie alle TIC.
Il tema dell’ultimo articolo di questo numero, firmato da Franco Alvaro, è quello dell’abbandono della
scuola da parte degli adolescenti. Il progetto europeo e-Motion utilizza tecniche innovative per
modificare le modalità d’insegnamento destinate a questo gruppo, in particolare tramite l’uso di
musica elettronica.
Queste iniziative contribuiranno sicuramente ad alimentare il dibattito durante l’Anno europeo della
lotta alla povertà e all’esclusione sociale.
Fred Dervin, University of Turku & University of Joensuu
Christine Develotte, INRP - Institut national de recherche pédagogique
1
Warschauer, M. (2003). Technology and social inclusion: Rethinking the digital divide. Cambridge, MA: MIT Press.
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Nº 19 • Aprile 2010 • IT
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Melinda Dooly
Faculty of Education,
Universitat Autònoma de
Barcelona
Il presente articolo
presenterà brevemente la
nozione di coesione sociale
applicata nelle politiche
sociali e pedagogiche,
concentrandosi in modo
particolare su due punti
centrali: l’uguaglianza sociale
e l’istruzione come fattori
essenziali della coesione
sociale.
Parole chiave
coesione sociale,
accessibilità, multilinguismo,
minoranze linguistiche,
apprendimento assistito dalla
tecnologia, prassi
d’insegnamento
Testo completo
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nfo/files/media/media22221.
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Rafforzare la posizione delle minoranze
linguistiche tramite la tecnologia: quali
direzioni possibili?
L’espressione “era dell’informazione” è stata applicata al nostro
tempo, perché la tecnologia e Internet cambiano continuamente il
modo in cui lavoriamo, apprendiamo, occupiamo il nostro tempo
libero e interagiamo gli uni con gli altri. Al tempo stesso,
l’uguaglianza di accesso a questo strumento d’interazione non è
ancora raggiunta, a causa della mancanza di esperienza, di
conoscenze o di risorse economiche. La velocità di queste
evoluzioni, a cui si aggiunge un sentimento d’incertezza relativo
alle loro conseguenze, può creare la sensazione che le
trasformazioni sociali siano rapide e incontrollabili e che possano
portare a una frattura sociale. A fronte di questa situazione, gli
attori dell’istruzione devono riflettere seriamente al modo in cui la
scuola può raccogliere queste sfide.
Il presente articolo presenterà brevemente la nozione di coesione
sociale applicata nelle politiche sociali e pedagogiche,
concentrandosi in modo particolare su due punti centrali:
l’uguaglianza sociale e l’istruzione come fattori essenziali della
coesione sociale. Il testo studia quindi il modo in cui l’istruzione
può raccogliere la sfida di eliminare la disparità sociale e favorire
la coesione sociale, per poi analizzare un gruppo potenzialmente
svantaggiato: i locutori di lingue minoritarie. L’articolo tratta le
percezioni di minoranze linguistiche dell’Unione europea e
presenta una descrizione generale degli svantaggi pedagogici
potenziali e dell’esclusione sociale a cui tali gruppi potrebbero
essere confrontati.
Successivamente, vengono proposte modalità di applicazione
dell’apprendimento assistito dalla tecnologia allo scopo di
eliminare questi possibili rischi. In questa sezione l’autrice riflette
sul “divario digitale” e sul suo significato per i gruppi linguistici
minoritari e sottolinea l’importanza dell’uso della tecnologia per
sensibilizzare la “maggioranza” alle questioni legate all’istruzione
nelle lingue minoritarie (compresa l’enumerazione dei numerosi
vantaggi delle pratiche multilinguistiche per la società). Vengono
citati alcuni esempi di pratiche applicate in questo campo con le
minoranze linguistiche per rimediare alla disuguaglianza
pedagogica. Infine, l’articolo considera il ruolo dell’apprendimento
assistito dalla tecnologia nelle prassi d’insegnamento, la
formazione degli insegnanti e la creazione di risorse permanenti
per il perfezionamento didattico degli insegnanti.
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Juarez Bento da Silva
Southern University of Santa
Catarina, Araranguá, SC,
Brazil
Gustavo Ribeiro Alves
Polytechnic Institute of Porto
– School of Engineering,
Porto, Portugal
João Bosco da Mota Alves
Remote Experimentation Lab
of Federal University of
Santa Catarina Florianópolis,
SC, Brazil
Il presente articolo
descrive un progetto
realizzato dall’Università del
Sud di Santa Caterina
(Brasile), responsabile della
riconversione delle macchine
da gioco, e illustra le
opportunità d’inclusione
sociale che ne derivano.
Parole chiave
inclusione sociale,
innovazione, pedagogia,
strumenti educativi assistiti
da computer, macchine da
gioco, riciclaggio, software
open source
Testo completo
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Dal gioco d’azzardo all’insegnamento: una
possibilità di conversione di macchine da
gioco illegali
Le macchine di video poker, in precedenza simbolo di frode e
gioco d’azzardo in Brasile, vengono ora convertite in strumenti
educativi assistiti da computer per le scuole elementari pubbliche
brasiliane e anche per organizzazioni governative e non
governative che si occupano delle comunità afflitte dalla povertà e
dall’esclusione sociale. L’obiettivo consiste nel limitare i rischi di
pauperizzazione (diminuire il denaro speso nel gioco d’azzardo) e
facilitare l’inclusione sociale (accrescere la motivazione e favorire
l’accesso all’istruzione). Ogni anno in Brasile le autorità federali
sequestrano migliaia di macchine da gioco illegali, che vengono
generalmente distrutte al termine dei procedimenti penali.
Il presente articolo descrive un progetto realizzato dall’Università
del Sud di Santa Caterina (Brasile), responsabile della
riconversione delle macchine da gioco, e illustra le opportunità
d’inclusione sociale che ne derivano. Tutti i partecipanti al progetto
hanno lavorato come volontari allo scopo di favorire l’inclusione
sociale dei giovani brasiliani, nella fattispecie tramite l’inclusione
digitale. Ad oggi, il progetto ha convertito oltre 200 macchine da
gioco e le ha installate in una quarantina di scuole elementari
pubbliche, dove sono a disposizione di più di 12000 scolari.
La motivazione iniziale del progetto era di tipo tecnologico. Le
varie possibilità aperte dal processo di conversione delle
macchine da gioco hanno tuttavia fatto nascere anche
un’esperienza innovativa e unica consentendo ad alunni con
esigenze educative speciali di accedere a risorse pedagogiche
assistite da computer.
La disponibilità di queste macchine riconvertite contribuisce inoltre
a inserire le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
(TIC) nell’ambiente scolastico quotidiano di questi bambini e
ragazzi. In questo modo si facilita l’inclusione sociale e culturale,
tramite l’apertura di un dialogo con il pubblico interessato e la
considerazione delle sue aspettative tecnologiche, facilitandone
anche l’alfabetizzazione digitale.
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Ana Isabel Ruiz López
ONCE (The Spanish National
Organisation of the Blind)
L’uso di tecnologie digitali
adattate consente ai giovani
di usufruire di un migliore
accesso all’informazione e
alle risorse educative e
costituisce un efficace
strumento di socializzazione,
dando la possibilità ai
bambini disabili di sentirsi
integrati nel loro ambiente.
Parole chiave
accessibilità, studenti
ipovedenti, tecnologie
digitali, classi digitali,
formazione, istruzione
inclusiva
Tecnologie digitali e istruzione inclusiva
In Spagna l’istruzione delle persone ipovedenti o non vedenti si
basa sulla frequentazione di scuole ordinarie, scelte dagli studenti
stessi o dalle loro famiglie. L’introduzione di tecnologie digitali
nelle scuole costituisce una nuova sfida per gli studenti ipovedenti
o non vedenti.
Il gruppo “Accedo ai contenuti educativi” (ACCEDO in spagnolo) è
stato creato dall’organizzazione nazionale spagnola per i non
vedenti (ONCE) con l’obiettivo di svolgere ricerche, attività di
formazione e valutazione nel settore dell’accessibilità. Il gruppo
lavora in team pedagogici per i discenti non vedenti o ipovedenti,
sia con il personale dell’ONCE che con organismi pubblici e
privati.
Questo articolo presenta alcune informazioni utili sui primi
approcci ed esperienze, gli strumenti impiegati, il costo e l’impatto
del progetto e i risultati ottenuti fino ad ora. L’uso di tecnologie
digitali adattate consente ai giovani di usufruire di un migliore
accesso all’informazione e alle risorse educative e costituisce un
efficace strumento di socializzazione, dando la possibilità ai
bambini disabili di sentirsi integrati nel loro ambiente.
Testo completo
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Giovanni Torrisi
Il contributo delle nuove tecnologie per il
superamento delle “disabilità invisibili”
Sonia Piangerelli
University of Urbino, Italy
è necessario che gli istituti
scolastici e sociali tengano
conto dei problemi e delle
difficoltà che i portatori di
handicap devono affrontare
quando utilizzano la
tecnologia moderna e fornire
loro strumenti specifici come
attività di formazione e
software.
Parole chiave
accessibilità, studio di caso,
inclusione, innovazione,
apprendimento, supporto
Testo completo
http://www.elearningeuropa.i
nfo/files/media/media22476.
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Il progetto europeo ICTBell si propone di studiare il campo della
dislessia e dell’apprendimento linguistico, con l’obiettivo finale di
creare un corso appositamente studiato di apprendimento
linguistico d’inglese degli affari, basato sulle TIC, e un ambiente di
apprendimento virtuale che permettano ai discenti dislessici di
usufruire di un contenuto di e-learning integrato, di un ambiente di
apprendimento virtuale e di un sistema di tutor on line.
Il progetto mira a migliorare la qualità e l’innovazione
nell’apprendimento linguistico per gli adulti dislessici, apportando
un sostegno ai partecipanti nel processo di apprendimento.
Negli ultimi anni si è imposta l’idea che Internet avrebbe aperto
una nuova era della democrazia partecipativa, ma esiste un
rischio concreto che questo “strumento di democrazia”, come
viene definito da alcuni, si trasformi in un fattore di emarginazione
sociale per coloro che non padroneggiano in modo sufficiente le
competenze di lettura e scrittura. Per neutralizzare tale rischio, è
necessario che gli istituti scolastici e sociali tengano conto dei
problemi e delle difficoltà che i portatori di handicap devono
affrontare quando utilizzano la tecnologia moderna e fornire loro
strumenti specifici come attività di formazione e software.
Solo così la tecnologia può essere considerata, se non la
soluzione per eccellenza, almeno un modo per ridurre al minimo
l’impatto della dislessia sugli individui, per facilitare l’inclusione
sociale tenendo conto delle difficoltà, dell’ansietà e dei problemi
delle persone dislessiche nelle situazioni della vita quotidiana.
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Franco Alvaro
L’uso delle TIC e della musica elettronica per
ridurre l’abbandono scolastico in Europa
E-Motion Project Coordinator
L’uso delle TIC
nell’ambito del progetto eMotion non è un fine a se
stante, ma uno strumento per
trasformare i processi di
apprendimento e
d’insegnamento combinando
metodi innovativi con altri più
tradizionali.
Parole chiave
e-Motion, gioventù,
abbandono della scuola,
gruppi a rischio, TIC
nell’istruzione, metodologia
didattica, strategia di
Lisbona, musica al computer
Testo completo
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In Europa, troppi giovani abbandonano gli studi in modo
prematuro senza avere acquisito le competenze di base
necessarie a una partecipazione attiva nella società della
conoscenza e all’inserimento nel mondo del lavoro. L’obiettivo
principale del progetto e-Motion, finanziato dall’Unione europea,
consiste nel ridurre il tasso di abbandono scolastico, in modo
particolare per i giovani che rischiano l’esclusione sociale
(migranti, minoranze etniche, contesto socio-economico
disagiato).
L’approccio scelto per realizzare questo obiettivo è il ricorso a
tecniche innovative per modificare il modo in cui l’apprendimento
viene proposto a questi giovani, in particolare mediante l’uso della
musica elettronica, rendendo più attraente il programma scolastico
per gli studenti che hanno lasciato la scuola o rischiano di farlo.
Cambiando il modo in cui la conoscenza e le competenze sono
trasferite grazie a un uso innovativo delle TIC, si riuscirà
sicuramente a risvegliare almeno in parte l’interesse dei ragazzi
che presentano difficoltà di apprendimento.
L’uso delle TIC nell’ambito del progetto e-Motion non è un fine a
se stante, ma uno strumento per trasformare i processi di
apprendimento e d’insegnamento combinando metodi innovativi
con altri più tradizionali. Il progetto mira ad applicare un approccio
sperimentale basato sulle TIC, in particolare utilizzando la musica
elettronica e l’informatica. Una comprensione delle tecnologie del
suono contribuisce alla comprensione di concetti fondamentali
della fisica come l’acustica o le tecnologie basate sulle onde e il
processo di creazione della musica elettronica comprende anche
elementi di matematica, fisica ed informatica.
Mediante questo approccio innovativo il progetto si propone di
migliorare il livello di competenza dei giovani nelle materie
principali del programma come la matematica o le lingue straniere.
La strategia di Lisbona ha identificato la necessità di ridurre il
numero di giovani che lasciano la scuola e cercano d’inserirsi nel
mercato del lavoro con poche (o senza) qualifiche. Molti di questi
adolescenti si ritrovano nel gruppo dei “NEET” (Not in Education,
Employment or Training), cioè coloro che non fanno parte del
sistema scolastico, non lavorano né sono in tirocinio. La strategia
specifica obiettivi precisi per garantire che i giovani dispongano di
una qualifica sufficiente per consentire una transizione facile
dall’istruzione al lavoro. Si constata tuttavia che numerosi Stati
membri attualmente non raggiungono tali obiettivi.
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