Sommario: 1. Perché consumare di meno?___________________________________________ 2 2. La sostenibilità edilizia ________________________________________________ 3 3. Come costruire in modo sostenibile?_____________________________________ 4 3.1. Edilizia ecologica, bioclimatica e bioarmonica ____________________________ 4 3.2. Gli elementi cardine della sostenibilità edilizia ____________________________ 5 3.3. L’efficienza energetica degli edifici _____________________________________ 6 4. Riferimenti normativi _________________________________________________ 7 5. Le condizioni climatiche_______________________________________________ 8 5.1. L’orientamento ____________________________________________________ 8 5.2. I fattori climatici ___________________________________________________ 10 6. L’involucro edilizio __________________________________________________ 11 6.1. Il bilancio termico _________________________________________________ 12 6.2. La forma ________________________________________________________ 13 6.3. La disposizione dei locali ___________________________________________ 14 6.4. L’isolamento _____________________________________________________ 15 6.5. Sistemi costruttivi _________________________________________________ 17 6.6. I serramenti______________________________________________________ 20 7. Il raggiungimento del risultato _________________________________________ 21 1 1. Perché consumare di meno? Il risparmio energetico è un concetto di cui si è cominciato a parlare nella seconda metà del secolo scorso dopo la prima crisi del petrolio degli anni settanta. All’epoca la maggiore preoccupazione riguardava il precoce EDIFICIO A ENERGIA ZERO esaurimento della risorsa fossile, nonché la dipendenza dei paesi industrializzati dagli stati dell’OPEC. Anche se è recente la notizia delle riduzioni di forniture di gas combustibile da parte della Russia a causa di impreviste ondate di gelo, oggi il problema si pone in termini diversi dal momento che, questioni GRAFICI DEI CONSUMI E DELLE EMISSIONI politiche a parte, l’approvvigionamento non sembra essere più un problema. Ciò che più preoccupa sono le emissioni in atmosfera di biossido di carbonio (CO2) che derivano dalla combustione di petrolio, carbone e gas naturale dai quali si produce l’ottanta percento dell’energia finale. Il CO2 immesso in atmosfera è la principale causa dell’effetto serra che, a sua volta, è responsabile del riscaldamento globale. Ridurre queste emissioni e, di conseguenza i consumi energetici, è un imperativo morale ed il comparto edilizio, che da solo consuma oltre il 40% delle risorse energetiche, diventa uno dei settori in cui si nasconde un enorme potenziale di risparmio energetico. In molti paesi del Nord Europa e dell’Europa centrale (Svezia, Germania, Austria e Svizzera), già da alcuni anni sono stati introdotti degli standard energetici cui devono rispondere gli edifici di nuova costruzione, volti al contenimento del fabbisogno in termini di kWh/m2 per anno arrivando a definire il limite di 15 kWh/m2 per anno come il consumo al di sotto del quale il fabbricato può essere riscaldato esclusivamente con apporti energetici provenienti da fonti rinnovabili. Tale parametro costituisce lo standard energetico che identifica l’edificio passivo. In Italia, dove ormai da alcuni anni si è cominciato a parlare di architettura bioclimatica, sono ancora molto pochi gli edifici corrispondenti allo standard energetico sopra descritto, anche se un certo interesse ha cominciato a svilupparsi nelle regioni alpine. La provincia autonoma di Bolzano ha già da 2 qualche tempo istituito la certificazione CasaClima che premia gli edifici a basso consumo energetico, ma ancora nulla si è mosso nella direzione del contenimento energetico nei climi più miti come quelli del centro e del sud Italia dove voci importanti di consumo sono legate al raffrescamento estivo. 2. La sostenibilità edilizia La sostenibilità edilizia è un concetto molto vasto che contempla vari aspetti che rientrano nel mondo delle costruzioni. Innanzitutto è necessario premettere che la sostenibilità non è un concetto derivato da quello di risparmio energetico, ma lo coinvolge. Infatti, nel mondo delle costruzioni come anche negli altri settori delle attività umane, l’utilizzo consapevole delle risorse contribuisce a garantirne la disponibilità anche per le generazioni future. Ovviamente, la prima delle risorse da preservare e garantire è la qualità dell’Ambiente. Nel 1987 Gro Harlem Brundtland, Presidente della Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo, presenta, su incarico delle Nazioni Unite, il proprio rapporto e formula una efficace definizione di sviluppo sostenibile, cioè: "lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri". Ma i principi generali di tutela dell’ambiente fondano le proprie radici più di quaranta anni fa. 3 3. Come costruire in modo sostenibile? 3.1. Edilizia ecologica, bioclimatica e bioarmonica Innanzitutto bisogna individuare l’oggetto, o meglio il settore della sostenibilità edilizia della qual vogliamo parlare. In tale campo, SOSTENIBILITA’ EDILIZIA infatti, si possono distinguere: EDILIZIA ECOLOGICA 1. cerca di limitare le scelte tecnologiche potenzialmente nocive senza porsi l’obiettivo di salvare il pianeta dalle attività antropiche, ma comunque prediligendo il recupero alla nuova edificazione e puntando sull’utilizzo di materiali non tossici e riciclabili, oltre al contenimento dei consumi e degli sprechi energetici Edilizia ecologica: quella che cerca di limitare le scelte tecnologiche potenzialmente nocive senza porsi l’obiettivo di salvare il pianeta dalle attività antropiche, ma comunque EDILIZIA BIOCLIMATICA prediligendo il recupero alla nuova edificazione e puntando prevalentemente indirizzata alle nuove edificazioni in cui le scelte relative a forma e orientamento giocano un ruolo fondamentale nell’ottenimento delle condizioni climatiche interne ideali e del contenimento (anche estremo) dei consumi di risorse energetiche non rinnovabili, fino alla totale autosufficienza energetica sull’utilizzo di materiali non tossici e riciclabili, oltre al contenimento dei consumi e degli sprechi energetici. EDILIZIA BIOARMONICA 2. oltrepassa il limite del tecnologico e si entra nel campo della filosofia trascendentale. Orientamento, forme, materiali e colori sono alcuni degli elementi in grado di condizionare lo stato di benessere psicologico degli occupanti Edilizia bioclimatica: è prevalentemente indirizzata alle nuove edificazioni in cui le scelte relative a forma e orientamento giocano un ruolo fondamentale nell’ottenimento delle condizioni climatiche interne ideali e del contenimento (anche estremo) dei consumi di risorse energetiche non rinnovabili, fino alla totale autosufficienza energetica. 3. Edilizia bioarmonica: si oltrepassa il limite del tecnologico e si entra nel campo della filosofia trascendentale. Orientamento, forme, materiali e colori sono alcuni degli elementi in grado di condizionare lo stato di benessere psicologico degli occupanti. Ovviamente il benessere degli occupanti è l’obiettivo di ogni intervento di edilizia sostenibile, ma i percorsi seguiti dalle tre branche sono estremamente differenti, specialmente tra le prime due e l’ultima. 4 3.2. Gli elementi cardine della sostenibilità edilizia Per comprendere quali siano (o debbano essere) i principi di una corretta progettazione in un intervento in sintonia con l’ambiente, è necessario analizzare gli aspetti che devono, a vario titolo, intervenire nel processo. La sostenibilità edilizia si basa fondamentalmente su tre elementi cardine che contribuiscono in modo paritetico a realizzarne i principi: 1. contenimento dei consumi di risorse fossili; 2. utilizzo di materiali da costruzione che garantiscano la compatibilità ambientale di tutta la filiera di produzione e in grado di garantire nel tempo le prestazioni energetiche; 3. utilizzo di risorse energetiche alternative e rinnovabili. Altri elementi intervengono nel processo di costruzione sostenibile, dando un notevole contributo al contenimento dei consumi e degli sprechi energetici, come la domotica e l’utilizzo di apparati ad elevata efficienza, ma la realizzazione di un edificio che contenga nella sua forma e nella sua struttura le basi del risparmio energetico è un punto di partenza fondamentale. 5 3.3. L’efficienza energetica degli edifici Un edificio nasce per assolvere ad una funzione e quindi, la scelta degli spazi CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI con le loro dimensioni e collegamenti orizzontali e verticali deve stare alla base della progettazione. Ciò non toglie che altri fondamentali parametri LO STANDARD ENERGETICO RAPPRESENTA L’OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE IN FUNZIONE ANCHE DEI TEMPI DI RITORNO DELL’INVESTIMENTO FATTO PER OTTENERE LE PRESTAZIONI ENERGETICHE vanno tenuti in considerazione come, appunto, il risultato energetico che si desidera ottenere. Detto questo non si deve assolutamente dimenticare che ogni progettista ha un obbligo enorme nei confronti della collettività, obbligo che gli è dato dalla facoltà che ha di incidere sul territorio e dalla consapevolezza che anche le generazioni future, in molti casi, subiranno gli effetti del suo lavoro. Una calibrata scelta tecnico – estetica ed una buona dose di umiltà sono quindi gli ingredienti di base per un valido risultato finale. L’efficienza energetica è l’obiettivo da conseguire per garantire la sostenibilità del processo edilizio e quindi è il primo parametro da tenere in considerazione per la classificazione degli edifici che è data dal consumo energetico specifico, cioè dal consumo energetico annuale riferito al metro quadrato di 2 superficie abitabile e riscaldata (kWh/m per anno). Esistono dei sistemi di classificazione che fanno riferimento a dei parametri standard di consumo energetico e vengono adottati in diversi settori, non solo quello edilizio. 6 4. Riferimenti normativi È indispensabile fare un breve richiamo a quelli che sono i riferimenti normativi che hanno caratterizzato il percorso del I RIFERIMENTI NORMATIVI contenimento dei consumi energetici in Italia, argomento del quale L. 30 aprile 1976, n. 373 – Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici. D.P.R. 28 giugno 1977, n. 1052 – Regolamento di esecuzione alla L. 30 aprile 1976, n. 373, relativa al consumo energetico per usi termici negli edifici. L. 9 gennaio 1991, n.10 – Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. D.P.R. 26/08/1993, n.412 - Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10. Dir. 2002/91/CE del 16 dicembre 2002 – Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul rendimento energetico nell’edilizia. D.Lgs. 19 agosto 2005, n.192 – Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia si è cominciato a discutere solo dopo le prime crisi petrolifere degli anni ’70. • L. 30 aprile 1976, n. 373 – Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici. • D.P.R. 28 giugno 1977, n. 1052 – Regolamento di esecuzione alla L. 30 aprile 1976, n. 373, relativa al consumo energetico per usi termici negli edifici. • L. 9 gennaio 1991, n.10 – Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. • D.P.R. 26/08/1993, n.412 - Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10. • Dir. 2002/91/CE del 16 dicembre 2002 – Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul rendimento energetico nell’edilizia. • D.Lgs. 19 agosto 2005, n.192 – Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia. 7 5. Le condizioni climatiche 5.1. L’orientamento Oltre al rapporto di forma, altri fattori da tenere in considerazione nella progettazione di un edificio ad alta efficienza energetica sono I FATTORI CLIMATICI l’orientamento, la presenza o meno di elementi ombreggianti e la disposizione dei locali. E’ di fondamentale importanza il ricorso alle carte solari: nomogrammi che riportano, in funzione della latitudine del sito di interesse, il percorso e l’inclinazione del sole durante le diverse stagioni nell’arco della giornata Per quanto riguarda l’orientamento è di fondamentale importanza il ricorso alle carte solari: nomogrammi che riportano, in funzione della latitudine del sito di interesse, il percorso e l’inclinazione del sole durante le diverse stagioni nell’arco della giornata. L’esposizione è inoltre condizionata da fattori di ombreggiamento L’orientamento condiziona la distribuzione dei locali… quali edifici o alberi ad alto fusto soprattutto se di fronte alle facciate esposte a sud. Mentre i primi costituiscono un elemento di ostruzione permanente, Edificio passivo di Darmstadt-Kranichstein (GER) i secondi, in alcuni casi, sono anche stati utilizzati in modo attivo L’ORIENTAMENTO sfruttandone l’ombreggiamento durante la stagione estiva, mentre in inverno, lo sfoltimento della chioma ha consentito la penetrazione dei raggi solari attraverso le superfici vetrate. La presenza di superfici vetrate esposte all’irraggiamento solare permette anche la creazione di moti convettivi che, se opportunamente sfruttati, possono coadiuvare gli impianti di ventilazione meccanica nel ricambio dell’aria riducendone i consumi. 8 I FATTORI CLIMATICI … ed i moti convettivi che si instaurano all’interno dell’edificio e che coadiuvano i sistemi di ventilazione meccanica nel mantenimento del microclima Edificio passivo di Darmstadt-Kranichstein (GER) L’ORIENTAMENTO 9 5.2. I fattori climatici L’esposizione ai fattori climatici è un altro degli aspetti cardine dell’edilizia sostenibile. I FATTORI CLIMATICI Tutte Su interventi a grande scala territoriale ha senso tenere in considerazione tutti gli elementi che caratterizzano il sito in quanto, data l’estensione dell’area considerata, possono essere progettate forme, orientamenti e dimensioni in modo tale da sfruttare la fenomenologia locale le componenti bioclimatiche, infatti contribuiscono a caratterizzare il risultato energetico di un intervento. Ma bisogna fare estrema attenzione a come vengono prese in considerazione. Se su interventi a grande scala territoriale ha senso tenere in considerazione tutti gli elementi che caratterizzano il sito in quanto, data l’estensione dell’area considerata, possono essere progettate forme, orientamenti e dimensioni in modo tale da sfruttare la fenomenologia locale, ne ha molto meno nel caso di interventi su piccola scala dove gli effetti del clima possono essere mitigati, se Studio dell’orientamento del quartiere Santa Giulia a Milano rispetto alle componenti bioclimatiche (© Foster and Parthners). non stravolti, dalla situazione urbana circostante in continua evoluzione. Gli effetti delle brezze termiche sono sufficientemente certi per gli edifici del lungomare di una località rivierasca, ma L’ESPOSIZIONE molto meno o affatto per fabbricati urbani in aree interne dove si può fare affidamento sulle brezze serali per il raffrescamento estivo con la stesa certezza che si può avere sulla pioggia del giorno dopo quando si va a lavare l’automobile. Troppo spesso si vedono brillanti progetti arricchiti da suggestive sezioni in cui viene illustrato come i venti prevalenti, sapientemente abbinati a sofisticati sistemi di aperture apribili, consentano, mediante l’indicazione di accattivanti frecce di colore blu o rosso sfumato, di generare ristoratori moti convettive nelle afose sere d’estate dei climi cisalpini. 10 6. L’involucro edilizio L’involucro di un edificio è la superficie attraverso la quale si realizzano gli scambi termici tra interno ed esterno. Esso si L’INVOLUCRO EDILIZIO compone di forma, orientamento e materiali. Tutti questi elementi interagiscono tra di loro a realizzare il risultato energetico del L’involucro di un edificio è la superficie attraverso la quale si realizzano gli scambi termici tra interno ed esterno. Esso si compone di forma, orientamento e materiali. Tutti questi elementi interagiscono tra di loro a realizzare il risultato energetico del fabbricato fabbricato. La funzione principale, dal punto di vista termico, dell’involucro edilizio è quella di ridurre gli scambi tra interno ed esterno in inverno, quando deve evitare le perdite di calore ed in estate quando deve ridurre il surriscaldamento dell’aria ambiente. Nella progettazione è fondamentale stabilire quali siano gli scambi Quartiere BedZED presso Londra termici tra interno ed esterno. Tanto maggiore è l’efficacia dell’isolamento termico tanto più contenuti saranno gli scambi tra interno ed esterno e di conseguenza gli apporti di energia GLI ELEMENTI CHE CARATTERIZZANO L’INVOLUCRO 11 necessari al mantenimento del microclima ideale. 6.1. Il bilancio termico I principi del contenimento energetico non nascono nell’Europa meridionale, ma in quella centrale e settentrionale dove il problema L’INVOLUCRO EDILIZIO maggiore è quella di contenere le perdite i calore durante la La funzione principale, dal punto di vista termico, dell’involucro edilizio è quella di ridurre gli scambi tra interno ed esterno in inverno, quando deve evitare le perdite di calore ed in estate quando deve ridurre il surriscaldamento dell’aria ambiente. Nella progettazione è fondamentale stabilire quali siano gli scambi termici tra interno ed esterno. Tanto maggiore è l’efficacia dell’isolamento termico tanto più contenuti saranno gli scambi tra interno ed esterno stagione fredda, mentre alle nostre latitudini è altrettanto importante ridurre gli effetti del surriscaldamento e dell’irraggiamento estivo. Il tentativo di trasporre tout court nel nostro paese i criteri architettonici che nel nord Europa hanno portato a brillanti risultati rischia di portare a grosse delusioni. Ciononostante, anche se i benefici che le grandi superfici vetrate rivolte verso sud non sono equiparabili nei due climi, i principi del contenimento della trasmissione del calore valgono in entrambi i casi. FUNZIONI DELL’INVOLUCRO 12 La forma 6.2. La forma di un edificio, purtroppo, non può quasi mai essere condizionata L’INVOLUCRO EDILIZIO esclusivamente da scelte di tipo tecnico e compositivo, ma fattori quali la forma del lotto, i regolamenti edilizi e l’orografia del terreno condizionano le scelte del progettista. In un edificio, ciò che si riscalda è un volume, lo scambio termico tra interno ed esterno avviene, invece, attraverso la sua superficie. Il parametro di riferimento in tale senso è quindi il rapporto S/V tra la superficie di scambio termico ed il volume Esistono comunque alcuni criteri di base che vanno tenuti in considerazione nella scelta dell’involucro. S/V form a c om patta form a dis pers a form a s c hierata form a c om patta form a dis pers a form a s c hierata form a c om patta form a dis pers a form a s c hierata form a c om patta form a dis pers a form a s c hierata form a c om patta form a dis pers a form a s c hierata 1,20 1,40 1,20 0,85 1,00 0,75 0,60 0,80 0,60 0,53 0,50 0,43 0,40 0,38 0,60 0,35 0,30 0,28 0,25 0,20 0,40 0,20 0,00 1 8 5 1 1 8 8 1 1 8 1 10 1 8 12 1 1 8 1 15 In un edificio, ciò che si riscalda è un volume, lo scambio termico tra interno ed esterno avviene, invece, attraverso la sua superficie. S/V È evidente come, a parità di volume complssivo, una forma aggregata abbia un rapporto S/V più favorevole di una dispersa. In ogni caso, per un edificio che si avvicini ai criteri energetici dell’edificio passivo tale valore dovrebbe essere inferiore a 0,6 Il parametro di riferimento in tale senso è quindi il rapporto S/V tra la superficie di scambio termico ed il volume. È evidente come una forma aggregata abbia un rapporto S/V più favorevole di una dispersa. In ogni caso, per un edificio che si avvicini ai criteri energetici dell’edificio passivo tale valore IL RAPPORTO DI FORMA dovrebbe essere inferiore a 0,6. Schematizzando i volumi come parallelepipedi risulta immediatamente evidente come passando dalla forma compatta del cubo a quella allungata del grattacielo fino a quella dispersa delle casette singole il valore di S/V si impenna. È ovvio che tale considerazione e non tiene conto degli effetti dell’irraggiamento e dell’esposizione, effetti che possono portare ad un significativo cambiamento della compattezza effettiva. Risulta comunque evidente come il contributo di forma sia più significativo per un edificio compatto o a torre, ma di grandi dimensioni, che per una villetta unifamiliare. 13 6.3. La disposizione dei locali Meno scontato di quanto può sembrare è la distribuzione dei locali perché se è abbastanza evidente che quelli da mantenere a L’INVOLUCRO EDILIZIO temperatura più elevata debbano essere esposti a sud, lo è meno Particolare attenzione va posta, negli edifici residenziali, alla posizione del vano scale che va contenuto completamente all’interno dell’involucro coibentato oppure completamente all’esterno di questo quali siano questi locali in quanto ciò dipende dalle abitudini e dai costumi, oltre che dalla funzione dell’edificio. L’orientamento infatti condiziona anche i moti convettivi che si instaurano all’interno dell’edificio e che coadiuvano i sistemi di ventilazione meccanica nel mantenimento del microclima. Sotto questo aspetto, va tenuto presente che il raggiungimento, ma soprattutto il mantenimento, di un elevato standard energetico (15kWh/m2 anno) condiziona non solo le scelte progettuali, ma anche i comportamenti e le abitudine degli occupanti di un edificio. Soprattutto nel settore residenziale è necessaria una forte L’ISOLAMENTO motivazione per riuscire ad abbandonare alcune piccole abitudini come aprire le finestre per cambiare l’aria dei locali (ricambio garantito da un impianto di ventilazione meccanica) o a rinunciare ad alcuni elementi tradizionali come i fornelli a gas in cucina che, per compatibilità alle norme di sicurezza vigenti nel nostro paese devono essere sempre accompagnati da aperture di ventilazione mai inferiori a 100cm2. Particolari attenzioni vanno poste alla collocazione dei locali di servizio che hanno funzione di cuscinetto termico. Specialmente i vani scale negli edifici residenziali. Questi vanno completamente inclusi all’interno dell’involucro termico o totalmente all’esterno e nel caso che comunichino con scantinati è opportuno l’utilizzo di serramenti coibentati. 14 6.4. L’isolamento L’isolamento dell’edificio è forse l’elemento più importante per la classificazione energetica di un edificio. Esso si realizza mediante L’INVOLUCRO EDILIZIO l’utilizzo di materiali ad elevato potere isolante (bassa trasmittanza Secondo principio della termodinamica: l’energia termodinamica passa spontaneamente dal corpo più caldo a quello più freddo fino a che i due corpi raggiungono la stessa temperatura, cioè “l’equilibrio termico” globale). Per il secondo principio della termodinamica l’energia termica passa spontaneamente dal corpo più caldo a quello più freddo fino a che i due corpi raggiungono la stessa temperatura, cioè “l’equilibrio termico”. I tre meccanismi di trasmissione del calore sono: I tre meccanismi di trasmissione del calore sono: • trasmissione per conduzione; • trasmissione per convenzione; • trasmissione per conduzione; • trasmissione per irraggiamento. • trasmissione per convenzione; • trasmissione per irraggiamento. TRASMISSIONE DEL CALORE Molto spesso il calore viene trasmesso attraverso un’azione combinata di tutte le modalità elementari prima elencate. Un esempio significativo dall’edilizia: il calore dell’aria di un locale d’abitazione viene dapprima ceduto per convezione e irraggiamento alla superficie delle pareti, poi per conduzione ai vari strati della parete, successivamente per convezione ed irraggiamento all’aria contenuta nei vacui interni alla muratura, e infine per convezione e irraggiamento all’aria esterna. 15 Un comodo modello, a parametri concentrati, per la trasmissione del calore attraverso la parete multistrato in figura, è dato dallo L’INVOLUCRO EDILIZIO schema di resistenza termica in serie. il calore viene trasmesso attraverso un’azione combinata di tutte le modalità elementari prima elencate Un comodo modello, a parametri concentrati, per la trasmissione del calore attraverso la parete multistrato in figura, è dato dallo schema di resistenza termica in serie. per ridurre le perdite (trasmissione del calore tra interno ed esterno) dobbiamo aumentare le resistenze. LE PARETI 16 6.5. Sistemi costruttivi Il processo di progettazione, costruzione e gestione di un edificio realizzato con tecniche di edilizia sostenibile si complica L’INVOLUCRO EDILIZIO leggermente rispetto a quello di un edificio tradizionale, soprattutto nel momento della scelta dei sistemi e dei materiali appropriati. In effetti si tratta sempre di gestire una scelta volta a bilanciare gli effetti positivi che si possono ottenere con quelli negativi che si devono limitare. Tra le prime scelte che il gruppo di progettazione si trova ad affrontare, vi è quella relativa alla sistema costruttivo: leggero a secco tipo Struttra/Rivestimento (S/R) o massivo in muratura? INVOLUCRO LEGGERO ASSEMBLATO A SECCO: + ASSEMBLABILITA’ + ISPEZIONABILITA’ + MANUTENIBILITA’ - TEMPI DI ESECUZIONE - UMIDITA’ Entrambe le tecniche offrono vantaggi e svantaggi e la scelta deve trovare le sue giustificazioni nelle condizioni ambientali, economiche, prestazionali e anche, perché no, sociali. LEGGERO O PESANTE L’impiego di tecnologie a secco richiede un maggior impegno progettuale, un ricorso più sostanzioso alla prefabbricazione (o preassemblaggio) ed un conseguente trasferimento dei costi a fasi più anticipate del percorso di realizzazione dell’opera. D’altra parte consente una assoluta precisione nell’esecuzione, tempi più rapidi di realizzazione, una risposta prestazionale estremamente vicina a quella di progetto, facilità nella realizzazione di cablaggi e passaggi per tubazioni e impianti. 17 Le strutture a ossatura tradizionale in muratura, grazie alle tecnologie che i produttori di laterizi e blocchi applicano nelle loro L’INVOLUCRO EDILIZIO più recenti produzioni, possono raggiungere buone prestazioni in termini di contenimento energetico e di compatibilità ambientale di tutta la filiera di produzione, pur mantenendo una modalità realizzativa più aderente alle tecniche tradizionali senza necessità di ricorrere a specializzazioni spinte in cantiere. La massa elevata, inoltre, ha una dote fondamentale che è quella dell’inerzia termica, la capacità cioè di accumulare calore ritardandone la propagazione e restituendolo successivamente per irraggiamento riducendo il INVOLUCRO PESANTE IN MURATURA O C.A.: + INERZIA TERMICA + ABBATTIMENTO ONDE SONORE + TRADIZIONE COSTRUTTIVA fabbisogno termico del fabbricato. La massa elevata rappresenta, inoltre, un elemento chiave per l’abbattimento delle onde sonore. D’altro canto comportano la presenza di una maggior quantità di acqua all’interno della struttura che, se non attentamente LEGGERO O PESANTE controllata, può dare spazio alla formazione di muffe; i tempi di realizzazione e di presa sono influenzati dalle condizioni climatiche e dal momento che quelle maestranze che potrebbero fare ricorso all’esperienza nel costruire non sempre sono reperibili, le stesse prestazioni termiche possono essere significativamente condizionate dalle modalità di esecuzione. 18 In ogni caso la capacità di opporsi alle fluttuazioni termiche deve essere garantita in ogni parte della costruzione. L’involucro termico L’INVOLUCRO EDILIZIO deve essere ininterrotto e quindi, nella sezione dell’edificio, deve essere possibile tracciarne il limite con un’unica linea che comprende pareti, solai e serramenti. Tale limite sarà quello L’involucro termico deve essere ininterrotto e quindi, nella sezione dell’edificio, deve essere possibile tracciarne il limite con un’unica linea che comprende pareti, solai e serramenti. Tale limite sarà quello rilevante per il bilancio termico. rilevante per il bilancio termico. Nel caso di un edificio passivo (per esempio) l’involucro deve ridurre gli scambi termici in misura tale che il fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale non superi i 15kWh/m2·anno. Per ottenere tale risultato l’isolamento termico deve essere estremamente efficace ed impedire il formarsi di ponti termici e le dispersioni per infiltrazione. Per essere in grado di fornire il giusto clima con un impianto di riscaldamento a basso consumo energetico è essenziale rispettare alcuni criteri minimi L’ISOLAMENTO sulla qualità dell’isolamento. Rivestimento Criterio Superisolamento Specifica U ca. 0.1 W/(m²K) Giunzioni tra elementi costruttivi Criterio Assenza di ponti termici Specifica Ψ (trasmittanza termica lineare, dimensioni esterne) inferiore a 0.01 W/(mK) Tenuta all’aria Criterio Involucro a tenuta all’aria Specifica n50 inferiore a 0.6 ricambi per ora 19 I serramenti 6.6. Un capitolo a sé è meritano i serramenti. Sono questi elementi, infatti che garantiscono l’illuminazione naturale, fondamentale per il L’INVOLUCRO EDILIZIO contenimento dei consumi energetici, e la tenuta all’aria. Sono CARATTERISTICHE DEI NUOVI SERRAMENTI AD ELEVATE PRESTAZIONI tradizionalmente il “tallone d’Achille” dell’involucro edilizio in termini di prestazioni termiche in quanto i valori di trasmittanza globale di L’ottenimento di elevati standard energetici si ottiene attraverso l’applicazione di criteri minimi in termini di requisiti e specifiche prestazionali degli elementi un serramento a taglio termico U sono decisamente superiori rispetto a quelli delle superfici opache anche in termini di requisiti Superfici vetrate Criterio Tripli vetri basso emissivi Specifica U < 0.75 W/(m²K), fattore solare 50% normativi. Se infatti teniamo in considerazione il D.Lgs. 19 agosto 2005, n.192 , questi prevede che per la zona climatica E (Udine) il Telai dei serramenti Criterio Telai superisolati Specifica U < 0.8 W/(m²K) coefficiente di trasmittanza globale per le chiusure trasparenti sia inferiore a 2,8 W/m2K lo stesso parametro limite scende a 0,46 W/m2K per le strutture verticali opache. L’industria dei serramenti ha fatto enormi progressi in questa I SERRAMENTI direzione e facendo ricorso a serramenti con vetro termico a bassa emissività a tripla lastra con intercapedine riempita in gas speciali (argon, krypton, xenon) si ottengono serramenti con valori di trasmittanza U = 0,8 W/m2K. Il costo di serramenti dalle prestazioni termiche così elevate si aggira attorno al 150% di quello di una normale finestra a doppio vetro termico. Si tratta, quindi, di trovare soluzioni soddisfacenti non solo dal punto di vista funzionale, ma anche da quello economico. 20 7. Il raggiungimento del risultato Un edifico a basso consumo è un oggetto tecnologicamente evoluto e come tutti gli oggetti con tali caratteristiche ha dei costi COME SI RAGGIUNGE IL RISULTATO più elevati rispetto a quelli ordinari. Tale extracosto è dovuto, PROGETTAZIONE INTEGRATA MULTIDISCIPLINARE MAESTRANZE QUALIFICATE fondamentalmente, al maggiore impegno progettuale, alla maggiore qualità delle componenti impiegate ed alla superiore specializzazione delle professionalità che entrano a far parte del processo realizzativo dell’opera. IMPRESE CERTIFICATE Questo maggiore impegno economico iniziale è però compensato da una maggiore economicità di gestione del fabbricato e di un più elevato valore intrinseco. Mediamente, il punto di rientro dell’investimento si ha dopo un periodo di 8 ÷ 10 anni. Per ottenere un risultato gratificante sia dal punto di vista CONTROLLO IN CANTIERE funzionale che economico nella realizzazione di un edificio ad elevate prestazioni energetiche è necessario selezionare con GLI ELEMENTI CHE COMPONGONO IL PROCESSO particolare attenzione tutte le componenti che normalmente entrano a fare parte del processo edilizio. Il primo passo consiste nella scelta del gruppo di progettazione. È assolutamente necessario che sia interdisciplinare, che contenga, cioè al suo interno tutte le competenze necessarie ad affrontare un tema che presenta tante diverse particolarità. Il consulente dovrà anche orientare il Cliente verso l’obiettivo da conseguire in funzione alle sue effettive necessità e possibilità economiche mediante la predisposizione di piani economicofinanziari attendibili. Successivamente è necessario rivolgersi a ditte di costruzioni che siano in grado di garantire la qualità dei materiali che forniranno in cantiere. Tale fase dovrà essere supportata da una costante azione di controllo, verifica e accettazione da parte della direzione lavori. 21