“Monumentale”: solo così si può definire il tributo

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A cura del CESMA dell’AAA
Seminario su “L’etica della professione militare”
di Bruno Colaiezzi
"Virtute siderum tenus”: l'etica della professione militare" è il titolo del seminario che il
Centro Studi Militari Aeronautici (CESMA) dell'Associazione Arma Aeronautica (AAA), in
collaborazione con l'Associazione Romana di Studi e Solidarietà (ARSS), ha organizzato il
12 maggio presso l'Istituto di Scienze Militari Aeronautiche (ISMA) di Firenze con il
sostegno di Aeronautica Militare, AFCEA (Armed Forces Communications and Electronics
Association), Agusta Westland, Alenia Aeronautica, Fastweb, Thales e Wing Consulting.
Il tema del convegno ha tratto origine da uno studio dell'ARSS sull'etica delle professioni,
nel cui ambito un apposito gruppo di lavoro ha affrontato il tema specifico che ha dato il
titolo al seminario in argomento. Esso è stato scelto in considerazione della sua
importanza odierna, in particolar modo per quanti hanno il compito di formare le giovani
leve o di guidarle, anche in situazioni difficili.
L’uomo è, infatti, la risorsa chiave di ogni organizzazione e alla base della sua capacità di
collaborare all’interno del gruppo sociale cui appartiene vi è l’etica, cioè l’insieme dei valori
di riferimento che si sono consolidati nel corso dell’evoluzione dell’uomo e della sua storia.
L'evento - aperto dal saluto del Comandante delle Scuole dell'Aeronautica Militare e della
III Regione Aerea di Bari, generale SA Giampiero Gargini e da quello del presidente
nazionale dell’AAA gen. SA (r) Gianbortolo Parisi – è iniziato con la presentazione del
convegno da parte del gen. DA (a) Giancarlo Naldi, direttore del CESMA che,
menzionando l’Associazione romana “Studi e Solidarietà”, in quanto prima a sollecitare
l’idea di organizzare un convegno sull’etica, ha anche evidenziato come la F.A. si sia
dimostrata particolarmente sensibile
ed interessata all’argomento, soprattutto in
considerazione del fatto che l’etica è al di sopra di ogni attività e che occupa il vertice nella
gerarchia dei valori. In conclusione è stato anticipato che si sta ipotizzando di fare altri
seminari, per approcciare l’argomento dalle origini, per poi arrivare ad esaminare non solo
gli aspetti comportamentali, ma anche l’etica nelle scelte operative. La pubblicazione degli
atti dovrà portare ad una raccolta di documenti di riferimento indispensabile nella
formazione dei quadri, in particolare di quelli dirigenti.
E’ stata quindi nuovamente ceduta la parola al Gen. S.A. Giampiero Gargini che, da
operatore nel sistema formativo dell’A.M., ha illustrato quanto viene attualmente fatto nei
nostri istituti per instillare, soprattutto nei giovani, le qualità e le caratteristiche dettate dalle
imprescindibili regole dell’etica militare.
I lavori del primo dei due panel nei quali era suddiviso il seminario, quello su “Fondamenti
filosofici-costituzionali e problematiche odierne”, sono stati presieduti dal prof. Pier Luigi
Celli, direttore generale dell’Università LUISS “Guido Carli” di Roma il quale, sulla base di
una consolidata esperienza in incarichi di altissimo livello in molte realtà industriali, ha tra
l’altro osservato come le situazioni relazionali e di dipendenza siano in continuo
cambiamento, sia in organizzazioni piccole che grandi, e come ciò abbia comportato la
messa a confronto di etiche che sono molteplici e alle volte contraddittorie.
A seguire il primo l’intervento del prof. Benedetto Ippolito, professore di storia della
filosofia medioevale all’università Roma Tre, sul tema “La funzione sociale del lavoro e
l’etica del bene comune”. L’esposizione ha messo in luce l’evoluzione del pensiero
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filosofico, a partire dalla antica Grecia fino ai giorni d’oggi, sul significato e l’importanza
attribuiti al lavoro ed all’etica. In conclusione è stato detto che il lavoro consiste, in ultima
istanza, nel fatto che ogni persona, grazie alla propria libera volontà e grazie alla propria
intelligenza, può incrementare la prospettiva umana, ordinando il comportamento
individuale verso l’attuazione di tre dimensioni etiche fondamentali della vita: quella
strettamente personale, quella familiare e quella politica. Il primo punto di vista consente
all’individuo di scoprire cosa è in grado di fare, indirizzando se stesso verso uno scopo. La
seconda sfera, quella familiare, è possibile solo se vi è la possibilità personale di creare
una famiglia attraverso il lavoro, cioè di rendere economicamente possibile la nascita di
un nucleo stabile di relazioni fondate sugli affetti e sulla generazione di vita. E da
quest’ultima considerazione si passa alla sfera politica: mediante la professione, ognuno
svolge personalmente un compito sociale generale e pubblico, fornendo servizi e beni utili
per tutti, dando valore sostanziale, nonché vigore produttivo, alla propria comunità
nazionale.
In particolare, per la professione militare è stato ricordato che San. Bernardo di
Chiaravalle, nel XII secolo, afferma che essa è un modello ideale di vita, il quale richiede
da ciascuno l’attuazione di tutte le virtù umane, contemplando come possibile l’eroico
sacrificio della propria esistenza personale per la sicurezza e la sopravvivenza della vita
degli altri, senza reclamare per questo alcuna reciprocità. In fondo il militare è un
professionista delle virtù e dunque, espressione di un modello etico generale cui attenersi
sempre, in ogni occasione e in ogni contesto.
Ha poi preso la parola la prof.ssa Ginevra Cerrina Feroni, ordinario di diritto
costituzionale italiano e comparato presso l’università degli studi di Firenze che,
intervenendo su “L’etica nella pubblica amministrazione e Costituzione” ha illustrato
l’argomento sotto quattro punti di vista: l’ attuale situazione italiana, il quadro istituzionale,
le politiche dell’etica pubblica ed i codici di condotta. Dall’esposizione è emersa la
specificità e l’alta valenza della funzione nel pubblico impiego, che trova fondamento in un
quadro istituzionale, di derivazione costituzionale, che vede ben evidenziate le peculiarità
dello svolgimento della funzione pubblica che richiama a specifici obblighi di fedeltà ed
etica. E’ altresì stato fatto notare il grave danno sociale causato dalla corruzione politica
ed amministrativa, da sempre presente nello svolgimento delle pubbliche funzioni, che nel
2005 è stato stimato in 70Mld. di €, pari al 2,5% del PIL nazionale.
Da parte sua il dott. Giulio De Rita, amministratore unico di Leghein Srl, trattando il tema
“Etica, che fare?” ha risposto al quesito in modo non accademico, ma pratico. In sostanza
ha detto che per dare risposte concrete è necessario uscire dal campo della metafisica
dell’etica ed affrontare la questione capendo cosa si può realmente fare nell’attuale
situazione sociale ed etica italiana di individualismo etico. In particolare le FF.AA. devono
mettere a fuoco qual è la funzione sociale che intendono svolgere, quali sono i valori su
cui puntano e dipanare questi valori in atti concreti di formazione, scelte, comportamenti
nelle scuole e nelle caserme. In sostanza serve un’etica non metafisica, ma dei principi
che sanno entrare nella realtà.
Il secondo panel, dedicato a “Etica del mondo militare”, panel presieduto dal gen. CA
Rocco Panunzi, direttore generale del personale militare (Persomil) del ministero della
Difesa che, prima di cedere la parola al primo conferenziere, nel suo intervento ha tra
l’altro stigmatizzato con forza il significato della funzione dei militari:“ non mestieranti delle
armi, ma professionisti dell’impiego della forza, a cominciare dal semplice soldato fino ai
massimi gradi, allo scopo di salvaguardare la pace”.
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Ha quindi preso la parola il Gen. Raffaele Tortora, consigliere giuridico del capo di Stato
Maggiore dell’AM, che – sviluppando il tema dell’”Etica e tipicità dell’ordinamento militare”,
ha esordito ricordando che i primi doveri del militare sono, in conformità al loro
ordinamento, ai principi costituzionali ed al giuramento prestato: l’assoluta fedeltà alle
istituzioni, alla Repubblica e la difesa della Patria; tutti elementi che creano un marcato
distinguo dagli altri cittadini e dai dipendenti dello stato in particolare.
E’ stato successivamente fatto un escursus sui cambiamenti cui il militare è stato
chiamato ad adattarsi con l’evolversi della società: da ferma obbligatoria a volontaria,
ingresso delle donne nelle F.A., mutamenti sul piano operativo con operazioni fuori area,
pur rimanendo fedele agli alti valori morali su cui si fondano le nostre istituzioni e
rappresentando un positivo esempio per il nostro paese.
Quindi la peculiarità dell’etica militare è stata definita come quel complesso di valori
intorno ai quali si riconosce la comunità militare che si caratterizza per il forte senso di
appartenenza al gruppo e la fiera consapevolezza dell’importanza del proprio lavoro.
E’ stata infine lanciata la proposta di elaborare un codice etico unico per tutte le FF.AA. ed
i Corpi militari dello stato, aderente alle specificità della condizione militare. Un codice
etico che possa essere un indirizzo e che preveda anche il rinvio al regolamento di
disciplina per le scorrettezze più rilevanti.
Al podio degli oratori è poi salito il gen. BA Fernando Giancotti, capo del 1° Reparto dello
Stato Maggiore dell’AM, che, intervenendo su “Etica e politica del personale: iniziative
concrete” ha sviluppato l’argomento evidenziando in particolare che lo SMA persegue uno
scopo pratico, secondo un approccio del “ che fare”, esplicitato nella recentissima
specifica direttiva SMA-ORD-001, la politica del personale dell’Aeronautica militare.
Un documento che, in primis nasce dalla necessita di passare “dalle politiche alla politica”
perché le sfide che oggi l’A.M. ha davanti non consentono più frizioni, distonie o interventi
non organici nei confronti del personale. Esso si suddivide in tre parti: la risorsa umana,
una batteria di politiche di settore tese a promuovere la risorsa umana e la misurazione
dell’efficacia della politica del personale. E’ seguita una illustrazione dei già menzionati
punti ed è stato fatto cenno ad una serie di ulteriori iniziative concrete per promuovere
l’etica, che comprendono altri seminari, corsi di formazione, l’elaborazione di direttive,
collaborazioni in master universitari ed infine un G.diL. sull’etica dell’ufficiale medico.
E’ seguito il previsto dibattito sugli argomenti trattati che, presieduto e moderato dal gen.
isp. capo Garn Pietro Finocchio, direttore generale di Teledife, ha visto gli interventi di
numerosi e qualificati partecipanti al seminario.
Il seminario è stato concluso dal capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare,
generale SA Daniele Tei il quale ha iniziato il suo intervento con un pieno apprezzamento
per quanto l’A.A.A. ed il C.E.S.M.A. in particolare hanno fatto e stanno facendo nella
promozione di attività culturali d’interesse aeronautico. Ha quindi espresso la convinzione,
alla luce dei molti anni di esperienza maturati nel settore della formazione e dell’impiego
del personale del’Aeronautica Militare, che si debba parlare non di etica della professione
militare, ma di etica nella formazione militare, perché quest’ultima, pur basandosi
principalmente, sulle fondamenta di una iniziale educazione familiare, trae
successivamente origine da tutte quelle azioni
formative di educazione militare,
professionale e morale impartite dai nostri istituti.
Ed ancora, Il Gen. Tei ha suddiviso l’etica su tre grosse colonne: comportamento etico del
militare nei confronti della F.A., delle istituzioni e soprattutto nei confronti di altri che si
incontrano in operazioni. Quest’ultimo aspetto, in particolare, in considerazione del grande
impegno dei nostri militari in operazioni fuori area, è quello che sta offrendo il miglior
metro di valutazione sull’etica del nostro personale, al quale è stato più volte
internazionalmente riconosciuto incondizionato apprezzamento. A riprova di ciò è stato
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citato quanto affermato dal governatore di Nassiria in occasione della presentazione del
libro “Nassiria la vera storia” : “Molti ci chiedono perché il rapporto con gli italiani è diverso,
io rispondo perché l’italiano rispetta l’altro e quindi ha il nostro rispetto”.
Questo, ha concluso il Capo di Stato Maggiore dell’A.M., è probabilmente il tangibile
segno che siamo sulla strada giusta nella formazione etica del nostro personale.
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