Università degli Studi di Bergamo Corso di Laurea in Ingegneria Tessile Corso di Elementi di Meccanica Esercitazione 6 - Dinamica del punto materiale e del corpo rigido Esercizio n.1 Studiare la dinamica del sistema al variare del rapporto tra le masse dei due corpi m 1 e m 2 . Tra il piano inclinato e il corpo 2 c’è attrito statico di coefficiente f S e attrito radente di coefficiente f R . A 2 α 1 Figura 1.a Analisi cinematica del sistema Il sistema è formato da due corpi dotati di massa connessi da una fune che si impegna su una carrucola nel punto A. Il corpo 1, quindi, è sospeso mediante la fune, mentre il corpo 2 è sorretto sia dal piano inclinato che dalla fune stessa. Il sistema è dotato di un grado di libertà, ovvero i due corpi possono traslare lungo l’asse della fune (nelle direzioni che questo assume in prossimità dei corpi, come mostrati nella figura 1.a). 1 I due corpi, al variare del rapporto m m 2 , possono essere sia in equilibrio che in moto accelerato. 1 Data la presenza di attrito fra il piano inclinato e il corpo 2, esiste una gamma di valori per m m 2 che soddisfano la condizione di equilibrio statico. Al di fuori di questa gamma il moto dei corpi è 1 accelerato, ma con versi differenti a seconda del valore di m m2 . Possiamo esprimere la posizione del corpo 1 rispetto alla sommità del triangolo che forma il piano inclinato mediante la variabile x, come indicato in figura 1.b. Così facendo assumiamo positive le velocità x e le accelerazioni x del corpo 1 dirette verso il basso. Analogamente individuiamo la posizione del corpo 2 rispetto allo stesso punto mediante la variabile y e le sue derivate y e ÿ. 1 . .. y, y, y . .. x, x, x 2 1 Figura 1.b Considerando la fune inestensibile si può trovare un legame tra le velocità dei due corpi, ovvero x y Derivando questa relazione rispetto al tempo otteniamo la relazione tra le accelerazioni x ÿ Equazioni della statica 1 La presenza di attrito fa sì che esistano più valori del rapporto m m 2 che soddisfano la condizione di equilibrio. Infatti il modulo della forza T di attrito in condizioni statiche può assumere valori compresi nell’intervallo 0 T fSN dove N è la componente perpendicolare alla superficie della forza scambiata tra il corpo e la superficie stessa. La forza T è diretta parallelamente alla superficie di contatto con verso opposto alla componente, lungo la stessa direzione, della risultante delle altre forze agenti sul corpo. Non conoscendo il valore delle masse, e di conseguenza il verso della risultante sul corpo 2, il verso della forza di attrito indicato in figura 1.c è puramente indicativo. 2 F F N 1 2 T m2 gsinα m1 g m2 gcosα Figura 1.c 1 In questo caso le equazioni di equilibrio ci consentono di calcolare il valore del rapporto m m2 m1g F N m 2 g cos F 0 m 2 g sin 0 T 0 Il valore della forza di attrito T è però incognito, l’unica relazione valida è fornita dalla legge di Coulomb T fSN Introducendo la relazione precedente il sistema può essere risolto fornendo F N m1g m 2 g cos |m 1 m 2 sin | f S m 2 cos La discussione della disequazione ci consente di trovare gli estremi dell’intervallo desiderato 1 per il rapporto m m . Si devono affrontare due casi 2 m1 m2 m1 m2 sin sin m1 m2 m1 m2 sin sin f S cos f S cos Il risultato ottenuto in caso di equilibrio statico può essere riassunto nel seguente diagramma 3 m1 m2 fS π α 2 arctan 1 fS arctan fS Figura 1.d 1 1 dove la linea rossa rappresenta l’equazione m sin sin f S cos , la linea verde m m2 m2 m (equilibrio statico in assenza di attrito) e la linea blu m 1 sin f S cos . L’area tratteggiata 2 m 1 rappresenta il luogo dei punti m , in cui c’è condizione di equilibrio statico (naturalmente, 2 l’area tratteggiata non include l’area triangolare al di sotto dell’asse delle ascisse poiché ciò 1 implicherebbe m 0 , il che significa che una delle due masse avrebbe segno negativo). m2 Si può facilmente determinare che il punto d’intersezione della curva blu con l’asse delle ascisse è pari a arctan f S ; quando l’angolo assume valori minori di arctan f S , la condizione è tale per cui il corpo 2 non ha bisogno della massa 1 per rimanere in equilibrio, ma lo è già grazie alla forza d’attrito. Equazioni della dinamica Analogamente a quanto fatto per la statica, possiamo supporre un verso per le velocità (in modo da stabilire il verso della forza di attrito radente) e calcolarne il valore in funzione del 1 rapporto m m 2 . Impiegando il principio di d’Alembert si evidenziano le forze d’inerzia, come mostrato in figura 1.e. .. m1 x F F .. m2 y 1 N 2 TR m2gsinα m1 g m2 gcosα Figura 1.e Dato che il sistema è inizialmente fermo, perché ci sia moto è necessario che il rapporto fra le 4 masse (per un certo angolo ) assuma valori diversi da quelli compressi nell’area evidenziata in figura 1.d. Supponendo quindi che il corpo 1 si stia muovendo verso il basso, quindi che valga la 1 relazione m sin f S cos , si può scrivere il sistema di equazioni m 2 m1x F m2ÿ N m1g F m 2 g sin m 2 g cos 0 TR 0 0 dove valgono le relazioni TR ÿ fRN x che sostituite nel sistema precedente portano a F m1x F m1g 0 m1m2g f R cos m 1 m 2 sin m 2 g cos g m 1 m 2 m 1 m 2 sin N F m 2 g sin m 2 g cos fRN 0 N 0 m2x 1 x f R cos m1 m2 Nel caso in cui il corpo 2 si stia muovendo verso l’alto, ovvero che valga la disequazione sin f S cos , il verso della forza di attrito è invertito e il sistema di equazioni vale m1x F m2ÿ m 2 g cos N m 2 g sin F 0 m1g TR 0 0 Con le debite sostituzioni si giunge a m1x m2x N F F m1g m1m2g f R cos m 1 m 2 sin m 2 g cos g m 1 m 2 m 1 m 2 sin 1 m 2 g sin m 2 g cos F 0 0 fRN 0 N x f R cos 5 Esercizio n.2 Calcolare l’accelerazione del disco di raggio R mostrato in figura, posto in un piano verticale e inizialmente fermo, considerando la presenza di attrito volvente di coefficiente f v . Il coefficiente di attrito statico è pari a f S , quello di attrito radente è pari a f R . F Figura 2.a Analisi cinematica del sistema Il sistema mostrato in figura presenta differenti gradi di libertà a seconda del tipo di moto. Se in ogni istante la velocità relativa tra la superficie e il punto di contatto del disco è nulla il moto è di puro rotolamento, quindi il sistema ha un grado di libertà. Questa condizione, nel nostro caso, si verifica quando T f S N. Altrimenti T R f R N il sistema presenta due gradi di libertà (la posizione del baricentro del disco e la sua posizione angolare) e il moto è detto di rotolamento con strisciamento. Nel caso in cui il moto sia di puro rotolamento è possibile scrivere una relazione che leghi le variabili x e (vedi figura 2.b) x R, x R . θ, ω, ω . .. x, x, x Figura 2.b Equazioni della dinamica Evidenziando le forze agenti sul corpo (vedi figura 2.c) possiamo scrivere tre equazioni di equilibrio dinamico mx N I T mg TR F 0 0 Nu 0 6 dove, I è il momento d’inerzia baricentrico di un disco di massa m e raggio R, e u è la quantità di cui risulta spostata, nella direzione di moto, la reazione del piano N a causa della presenza u . La soluzione di questo sistema dipende dal tipo dell’attrito volvente; il legame tra u e f v é f v R di moto del sistema. .. Iθ mg .. mx F T N u Figura 2.c Nel caso di puro rotolamento valgono T x fSN R quindi il sistema può essere riscritto come m R T F T 0 FI m 2 Rgu I mR 2 mg FR mgu I mR 2 N I mg TR 0 Nu N 0 E’ quindi necessario verificare che il valore ottenuto di T sia inferiore a f S N. Il momento di inerzia di un disco vale 1 mR 2 , di conseguenza 2 1 mR 2 F m 2 Rgu 2 3 mR 2 2 f S mg F mg 3f S 2u R Nel caso in cui la forza F sia maggiore di questo valore il disco rotola con strisciamento, per cui il sistema ha due gradi di libertà e vale la relazione TR fRN e la relazione x R non è più valida. Il sistema di equazioni di equilibrio dinamico è 7 N mx fRN F 0 N mg 0 x I f R NR Nu 0 mg F m fRg f R u mg R I 8 Esercizio n.3 Calcolare l’accelerazione del sistema inizialmente fermo mostrato in figura 3.a. Si consideri la presenza di attrito tra il piano inclinato e il corpo 2 di coefficienti f R e f S . I diametri delle due pulegge solidali sulle quali si avvolgono le funi inestensibili sono 2R 1 (per la puleggia più grande) e 2R 2 (per la puleggia più piccola). Si considerino i corpi 1 e 2 di masse, rispettivamente m 1 e m 2 , mentre le due puleggie dotate di momento d’inerzia complessivo pari a I. Il sistema giace in un piano verticale. Si supponga che il corpo 1 cominci a muoversi verso il basso per effetto delle forze applicate. 3 2 α 1 Figura 3.a Analisi cinematica del sistema Il sistema è formato da tre corpi, collegati tra loro da funi inestensibili. Il corpo 1 è sospeso mediante una fune che si avvolge sulla circonferenza esterna di raggio R 1 della puleggia, la quale è incernierata a terra. Il corpo 2 è anch’esso collegato alla puleggia (sulla circonferenza interna di raggio R 2 però) mediante fune. Il corpo 2 è appoggiato ad un piano inclinato di angolo che presenta attrito (coefficienti f R e f S ). . θ, ω, ω 3 . .. y, y, y . .. x, x, x 2 1 Figura 3.b La posizione dei corpi può essere descritta mediante le coordinate mostrate in figura 3.b. Il sistema presenta un grado di libertà, quindi è possibile trovare due equazioni che consentano di esprimere due coordinate in funzione della terza. Le suddette relazioni sono, utilizzando come 9 variabile indipendente, x y R1 R2 x ÿ R1 R2 Equazioni della dinamica A differenza degli esercizi precedenti, non verrà utilizzato il principio di d’Alembert per la risoluzione ma verranno scritte le equazioni della dinamica: ma I Fdt Mdt dove I è il momento d’inerzia del corpo e M è il momento di una forza rispetto al baricentro del corpo. Evidenziando le forze agenti su ogni singolo corpo (vedi figura 3.c) si possono scrivere le equazioni di conservazione m1x m1g m2ÿ N I F2 m 2 g sin m 2 g cos F1 F1 R 1 TR 0 F2 R 2 dove si è supposto che il corpo 2 stia accelerando verso la direzione positiva dell’asse y. F1 3 N F2 1 2 F2 m2 gsinα T m2 gcosα m1 g F1 Figura 3.c Supponendo movimento quindi la relazione che lega forza di attrito e reazione normale è TR fRN Sostituendo le relazioni cinematiche e la relazione tra T R e N si ottiene 10 m1R1 m1g m2R2 F2 F1 m 2 g sin fRN N m 2 g cos 0 I F1 R 1 F2 R 2 F1 m1 g F2 R1 g sin m2 R2 f R cos N m 2 g cos m R m 2 R 2 sin f R cos g 1 1 2 I m 1 R 1 m 2 R 22 Di conseguenza le accelerazioni dei corpi 1 e 2 possono essere calcolate come x R1 m 2 R 2 sin f R cos R1g 2 I m 1 R 1 m 2 R 22 m 1 R 1 m 2 R 2 sin f R cos R2g 2 I m 1 R 1 m 2 R 22 m1R1 ÿ R2 11