L’INDIA
DI MADRE TERESA
Il triangolo d’oro
PPRRO
OGGRRAAM
MM
MII IIN
NEED
DIITTII D
DII TTUURRIISSM
MO
O CCUULLTTUURRAALLEE
Release III – OCT 2016
SPECIFICHE DEI SERVIZI A TERRA
Viaggio di gruppo di turismo culturale PER MINIMO 15 PERSONE
Una giornata e mezza dedicata alla visita dei luoghi di Madre Teresa a Calcutta in occasione
dell’anno della sua elezione agli onori degli altari.
Il resto del tour dedicato alla percezione della straordinaria atmosfera mistica dell’India del Sud
nel famoso TRIANGOLO D’ORO
INDIA FACTS
POPOLAZIONE: 1.203.700
TASSO ANUALE DI CRESCITA: 21.34%
TASSO DI INFLAZIONE ANNUA: 25%
MONETA: Rupia Indiana
CAMBIO: 1€ = 75 Rs (cambio al 22/8/2015)
PREFISSO TELEFONICO INTERNAZIONALE: +91
FORMA DI GOVERNO: Repubblica
CAPITALE: NUOVA DELHI
BANDIERA:
ANALISI/OUTLINE DEL PROGETTO
L’india è uno dei Paesi più stimolanti, sul piano culturale, per eccellenza! Le sue diversità
antropologiche, di costume, religiose, culturali e la diversificazione naturalistica di questo quasi
continente la rende, da sempre, una meta estremamente ambita da tutti coloro che desiderano
conoscere e capire il nostro tempo.
Il paese è immenso, ed è molto difficile poterlo visitarein un solo viaggio. Noi abbiamo scelto
per voi il Sud del paese, altrimenti anche conosciuto come il TRIANGOLO D’ORO; abbiamo colto
questa opportunità per rendere omaggio a Madre Teresa di Calcutta, nell’anno in cui verrà
Santificata. Questo tur, dunque, prevede una lunga sosta a Calcutta, per visitare la terra in cui
visse e mori’, inclusao il luogo in cui è sepolta.
Per ottenere questo risultato il progetto del viaggio include anche lo straordinario passato del
Paese, con i suoi monumenti, le sue splendide e colorite città, odoranti di oriente, di spezie e di
quasi innaturali mescolanze di uomini animali e civiltà.
Durante l’ultimo viaggio in India un giorno un nostro collega si è messo d’impegno per cercare
di indentificare gli odori più forti che si avvertivano in città: riso bollito, tapioca, pesce fritto,
zafferano, cannella, noce moscata, vaniglia, peperoncino, curry, paprika, mango, cocco,
marciume, sterco di vacca, escrementi di cane, liquame umano, il tutto sovrastato ed uniformato
dall’onnipresente profumo orientale di patchouli.
Le tre città toccate dal nostro viaggio, oltre a Calcutta, sono: Delhi, Jaipur e Agra. Esse
costituiscono il cosiddetto “Triangolo d’Oro” e rappresentano la perfetta introduzione alla
conoscenza di questa ampia regione dell’India meridionale.
Una terra capace come poche di regalare un’esperienza di viaggio unica, grazie alle sue
atmosfere da sogno, le sue tradizioni millenarie ed i suoi costumi. Un tuffo dell’India più
autentica e suggestiva che vi porterà a scoprire la magia di luoghi in cui il tempo sembra essersi
fermato (e non è un luogo comune!): dai famosi luoghi di culto, ai sontuosi palazzi di Delhi, al
celeberrimo Taj Mahal, passando per le soavi tonalità di Jaipur, la città Rosa.
VISTO TURISTICO PER ITALIANI
Tutti i cittadini italiani e stranieri, minorenni inclusi, necessitano del visto per andare in India;
- I minorenni devono necessariamente avere passaporto proprio per poter richiedere il visto e
possono viaggiare solo con il nulla osta / consenso al viaggio di uno dei genitori;
- La validità dei visti decorre dal giorno di lavorazione da parte del Consolato Generale dell’India
di Milano indicata sul visto come “Date of Issue” e scade automaticamente nella data indicata
come “Date of Expiry”, a prescindere che il visto sia stato utilizzato o meno;
- Il tempo di rilascio di un visto per l’India può richiedere circa 10 giorni lavorativi: tale
tempistica è puramente indicativa e può variare a seconda del tipo di visto richiesto e
del carico di lavoro del periodo; Per i cittadini stranieri o con passaporto italiano ma nati
all’estero i tempi di attesa possono essere più lunghi.
- I visti non sono estendibili in India;
- Coloro che non hanno passaporto italiano, hanno passaporto italiano ma sono
naturalizzati o hanno doppia cittadinanza possono essere soggetti al pagamento di una f
- ee (tassa) supplementare e devono compilare il fax form aggiuntivo.
- Coloro che hanno doppia nazionalità sono obbligati a presentare entrambi i passaporti in
fase di richiesta di visto.
LOGISTICA
-
-
-
-
AUTOBUS
Ciascun gruppo verrà ospitato in autobus di recente immatricolazione, dotati di AC ed
equipaggiati con poltrone comode e spaziose. I Bus saranno a disposizione durante tutto il
viaggio, e saranno di capacità adeguata al numero di partecipanti
GUIDE
Il tour sarà accompagnato da una guida al seguito, in lingua italiana
ACCOMPAGNATORE MUNDITINERA
Per assicurare la perfetta continuità tra i numerosi servizi nelle varie città visitate, il tour sarà
accompagnato da un funzionario di Munditinera, al seguito del gruppo, se il gruppo supererà i
25 pax paganti (a partire dal 26°).
INGRESSI
Sono tutti compresi nel pacchetto
PASTI
E’ prevista la Pensione completa, dalla cena del 1° giorno alla prima colazione dell’ultimo. E’
compresa una bottiglia di acqua minerale ai pasti principali
Tutti i ristorante scelti si debbono considerare ubicati a distanza camminabile dall’hotel di
residenza; pertanto non è previsto alcun trasferimento da/per l’hotel
La cena del 10° giorno a Delhi sarà fuori dall’hotel, in un ristorante rinomato con spettacoli di
danze e musiche indiane
ESCURSIONI
Sono comprese nel pacchetto; in particolare è compresa l’escursione in
- Rick Shaw a Delhi
 A dorso di elefante a Amber Fort Jaipur
IN CASO DI CRISI MEDICA
-
Tutti gli hotels offerti dispongono di assistenza medica garantita 24h/24
I Sig.ri clienti saranno obbligatoriamente dotati di assicurazione sanitaria internazionale
Europassistance o similare
HOTELS
-
-
Sono stati offerti Hotels di prima categoria (4*) Gli hotels sono ottimi, piacevoli e taluni anche
affascinanti.
Tutti gli hotels offerti verranno opzionati solo al momento in cui il viaggio ci venga
preliminarmente confermato; pertanto le informazioni sugli hotels proposti debbono considerarsi
indicative, e nel caso di overbooking alle date richieste, verranno proposte soluzioni alberghiere
alternative alla mancanza di disponibilità, di pari o superiore livello.
In allegato, la lista degli hotels proposti.
VOLI NAZIONALI INTERNI
-
-
I voli nazionali interni sono stati quotati separatamente (quotazione peraltro indicativa, in assenza
di date esatte). E’ infatti possibile separarli dalla quotazione, e l’agenzia organizzatrice del viaggio
potrà inserirli nella propria piattaforma aerea internazionale, là dove ciò potesse risultare
economicamente più vantaggioso.
I voli sono compresi nel prezzo; se una agenzia fosse interessata ad incorporarli nei propri
intercontinentali, può richiedere l’accredito corrispondente
o
o
GG07
GG10
JAIPUR-KOLKATA
KOLKATA-DELHI
6E207 07,50/10,05
6E246 11.35/13.50
L’INDIA DI MADRE TERESA
Il triangolo d’oro
Programma dettagliato giornaliero
GG 01 AEROPORTO DI NUOVA DELHI/NUOVA DELHI
-
(_/_/D)
Atterraggio a Nuova Delhi. Formalità di polizia e di visto
Incontro con la guida per il benvenuto in India
Trasferimento in Hotel a Nuova Delhi
Check-in all’hotel di residenza
Meeting nella lobby dell’hotel e presentazione del programma
Cena e pernottamento in hotel
Delhi è ubicata sulle rive del fiume Yamuna, e da moltissimo tempo ricopre il ruolo di nodo commerciale
importante lungo le rotte che collegano in Nord-Ovest del paese alle pianure del Gange. Delhi fu annessa
all’Impero Moghul 1526 dopo la vittoria del principe Bâbur sull’ultimo sultano di Delhi. I Moghul stabilirono la
propria capitale nella zona della città che oggi chiamiamo Vecchia Delhi. Essa rimase la loro capitale sino al
1707, anno della disfatta Moghul da parte dei Marathas. Diurante la colonizzazione Britannica, il Governo
inglese decise di spostarvi la capitale (che allora era Calcutta, giudicata troppo decentrata). Nuova Delhi,
cresciuta rapidamente a sud della Vecchia Delhi, divenne quindi la Capitale dell’Impero Britannico delle Indie,
nel 1911. Nel 1947 la nuova India Indipendente confermò Nuova Delhi come capitale nel Paese, ospitando le
Istituzioni fondamentali del paese, compreso il parlamento.
GG 02 NUOVA DELHI
-
-
-
La giornata inizia con la visita alla Cattedrale del Sacro Cuore di Nuova Delhi
Partenza per il City Tour alla scoperta dell’incanto e della bellezza della città. Delhi è la
seconda metropoli Indiana per popolazione. Essa è divisa in due parti, come molte altre città
in India: Nuova Delhi e Vecchia Delhi. Il tour inizia dalla Vecchia Delhi; ESSO prevede la visita
di:
o Raj Ghat (il memoriale dove fu cremato il Mahatma Ghandi)
o Jama Masjid (la più grande moschea indiana)
o Il coloratissimo quartiere di Chandni Chowk, che si visiterà in Rick-Show
Il tour prosegue per Nuova Delhi:
o Humayun’s Tomb
o Il Qutib Minar
o Si percorrerà la strada cerimoniale di Rajpath
o L’imponente India Gate
o Il palazzo del Parlamento
o La Residenza Presidenziale
o Si percorrerà l’area residenziale diplomatica
Cena e pernottamento in hotel
GG 03 DELHI – AGRA
-
(B/L/D)
(B/L/D)
Km. 210
Dopo la prima colazione partenza in Bus per Agra, la seconda città del Triangolo d’oro
Giunti ad Agra, visita alla Chiesa Cattedrale per un incontro con la comunità cattolica e la
possibilità di celebrare la S. Messa.
Visita del famoso giardino della Luna (Mehtab Bagh), sulla riva opposta del fiume Yamuna, dal
quale si gode una spettacolare vista del Taj Mahal
Sistemazione in Hotel, cena e pernottamento
Agra è una città di circa 900.000 abitanti nello stato dell’Uttar Pradesh. Situata a 210 Km da Delhi, è attivo
centro commerciale di una fertile regione agricola (cereali, cotone), sede di numerose industrie alimentari,
chimiche, tessili (cotone) e calzaturiere, accanto alle quali conserva l'antica importanza l'artigianato dei tessuti
preziosi, dei tappeti e del cuoio. Agra è anche città d'arte e di cultura, sede dal 1927 di una famosa università;
vanta numerosi monumenti Moghul, tra cui il forte Akbar, la moschea delle Perle e il Taj Mahal, la costruzione
più nota della città, ultimata nel 1652 e meta di pellegrinaggi e visite turistiche. Fondata nel 1504 dalla dinastia
musulmana dei Lodi, L'architettura di Agra riflette gli ideali e il gusto dei sovrani Moghol. I più antichi esempi
sono rappresentati dai giardini di Bâbur e il Bag-i-Zar Afshar, nel quale secondo alcuni si conserva la sua
primitiva tomba (chiamata Chauburj. A tali esempi, si sovrappone, con senso di rottura, il genio costruttore del
sovrano Akbar. Del suo poderoso forte in arenaria rossa (1564) sopravvivono solo le mura e due dei numerosi
palazzi che il nipote Shah Jahan avrebbe smantellato e sostituito con più sontuosi edifici di marmo. l periodo più
fulgido di Agra coincide tuttavia con il “regno del marmo” di Shan Jahan, testimoniato dagli splendidi
padiglioni, i palazzi e le moschee del forte, con la Grande Moschea dedicata alla figlia Jahanara Begam, ma
soprattutto con l'inimitabile, grandioso Taj Mahal, il cui candido marmo è impreziosito da ornati epigrafici,
floreali e geometrici, eseguiti in marmi colorati, in pietre dure e pietre preziose.
GG 04 AGRA
-
(B/L/D)
Visita, all’Alba, del monumento Taj Mahal (si ricorda che questo monumento chiude il venerdì).
Rientro in Hotel per la prima colazione
Il Taj Mahal, la prima meraviglia del mondo, è il monumento più gigantesco di tutta l'India. Questa enorme
struttura, che si estende su di una superficie di oltre 40 acri, e costituisce un monumento fondamentale per la
storia indiana, meglio conosciuto come un autentico inno all'amore. Realizzata dall'imperatore Mughal, Shah
Jahan, in memoria dell'amata moglie Mumtaz Mahal, questa incredibile opera architettonica, emblema
dell'amore eterno, è la maggiore meta turistica di tutta l'India ed attrae ogni anno centinaia di migliaia di
visitatori.
-
-
GG 05
-
Visita del forte di Agra. Sono ancora visibili ampie strutture originarie, come la sala delle
udienze pubbliche e private e i bellissimi giardini. In questo fortilizio fu rinchiuso l’imperatore
Shan Jahan, costruttore del Taj mahal, deposto dal suo terzo figlio Aurangzeb. L’imperatore vi
passò, rinchiuso nella fortezza, gli ultimi anni della sua vita ammirando dalla finestra il Taj
Mahal, dove riposa la sua adorata moglie
Si visiterà la Cattedrale Cattolica Romana di Agra, edificata nel XIX secolo
Cena e pernottamento in Hotel
AGRA – JAIPUR
(B/L/D)
Km 270
Partenza per Jaipur.
Jaipur è una delle più belle città dell’India, ubicata nel territorio semidesertico del Rajastan, del quale oggi è la
capitale. La finezza dell’architettura di questa città riflette il gusto e lo stile della famiglia reale del Rajput. Oggi,
Jaipur è un importante polo commerciale, con tutte i requisiti di una grande città metropolitana. La città è ricca
di monumenti, alcuni dei quali molto belli. Il più strano è il Jantar Mantar che altro non è che un osservatorio
astronomico all'aria aperta i cui enormi strumenti astronomici sono costruiti in pietra. Da segnalare l'Hawa
Mahal (comunemente chiamato Palazzo dei Venti): costruito nel 1799, è un palazzo di otto piani la cui facciata,
in arenaria rosa, comprende quasi mille fra nicchie e finestre, tutte finemente lavorate a merletto. Serviva da
osservatorio dal quale le donne di corte, non viste, potevano assistere alla vita della città. Nelle vicinanze della
città di Jaipur, su un'altura, sorge il palazzo fortezza di Amber (la cui costruzione iniziò nel 1592) che ha una
facciata solenne ed austera, mentre gli interni sono fastosi, eleganti e raffinati.
-
-
Una passeggiata per il bazar di Jaipur, altrimenti conosciuto per essere il paradiso dello
shopping. Degli innumerevoli, coloritissimi, chiassosissimi e profumatissimi bazar indiani,
quello di Jaipur è considerato il più affascinante e ricco di charme Indiano. Al suo interno si
può trovare di tutto, dall’antiquariato alla gioielleria più raffinata, dai manufatti artigianali ai
tessuti, dai tappeti alle porcellane, dal legno ai metalli lavorati.
Cena e pernottamento nell’hotel
GG 06 JAIPUR
-
Giornata dedicata alla visita di Jaipur, che inizia con il forte di Amber:
Il palazzo di Amber è un bellissimo gioiello incastonato nel paesaggio collinare. Gli edifici sontuosi, i cancelli di
ingresso, gli interni riccamente dipinti i giardini, i templi e i quartieri residenziali sono stati arricchiti e muniti di
possenti fortificazioni per proteggere i suoi abitanti. Nel corso dei secoli, fin dalla sua apertura, sono stati aggiunti
diversi edifici da parte dei successivi governanti di Amber, sino a renderlo un complesso monumentale di
straordinarie proporzioni, come lo possiamo ammirare oggi.
-
La visita continua con il City Palace:
Il City Palace di Jaipur è costituito dai due complessi edifici di Chandra Mahal e di Mubarak Mahal. Si iniziarono
a costruire nel 1792, con l’edificazione delle muraglie difensive. Ubicato al Nord della città di Jaipur, il complesso
monumentale incorpora una impressionante sequenza di edifici, giardini, e cortili di ineguagliabile bellezza e
maestosità. Questa meraviglia divenne la residenza del Maraja di Jaipur. Una parte del Palazzo di Chandra
Mahal è oggi diventata museo, mentre il resto dell’edificio ospita tutt’ora una residenza reale completa e
funzionale.
-
Visita di Jantar Mantar:
Si tratta del più grande e meglio conservato dei cinque osservatori astronomici costruiti da Jai Singh II°, in varie
regioni del Paese. E’ equipaggiato con enormi strumenti di osservazione astronomica, tuttora utilizzati! Lo scopo
principale di questo osservatorio, edificato nel 1722, era quello di osservare e comprendere i grandi temi astrali al
fine di conoscere il momento più propizio per avviare i grandi avvenimenti della vita (matrimoni, viaggi). Si
tratta di un monumento classificato dall’UNESCO.
-
Ultima visita della giornata: l’Hawa Mahal, il Palazzo dei venti
Il Palazzo dei Venti (Hawa Mahal) è una costruzione straordinaria, costruita intorno al XVIII secolo, ed è tutt’ora
considerata una elle meraviglie dell’architettura Rajput. Le centinaia di finestre e balconi (se ne contano 953)
che ornano la sua facciata sono stati progettati in modo da permettere alle donne dell’Harem reale di osservare
la vita che scorre all’sterno senza essere viste; inoltre questa architettura consente al vento di circolare all’interno
fungendo da ventilatore e condizionatore naturale.
-
Rientro in hotel, cena e pernottamento
GG 07 JAIPUR – KOLKATA (CALCUTTA) – (B/L/D)
-
-
-
in aereo -
In tempo utile, trasferimento all’aeroporto ed imbarco sul volo Air India per Calcutta (Kolkata).
Giunti a Calcutta, trasferimento in hotel e check-in
Nel pomeriggio, inizio della visita di Calcutta e dei luoghi di Madre Teresa.
Questo pomeriggio è A DISPOSIZIONE DELL’ORGANIZZATORE DEL VIAGGIO, e lo si può
configurare secondo le richieste del capo gruppo; in assenza di specifiche richieste, ci si
trasferirà nel centro di Calcutta e si dedicherà qualche ora pomeridiana ad una lunga
passeggiata alla scoperta dei luoghi più poveri della città, che furono il terreno privilegiato
dell’azione sociale di Madre Teresa
Cena e pernottamento in Hotel
GG 08 KOLKATA (CALCUTTA)
- (B/L/D)
Stravagante e immensa, Calcutta è una delle città più affascinanti dell’India, ma anche una delle piu’
conturbanti agli occhi di n viaggiatore occidentale. La miseria è onnipresente a Calcutta, dove circa 2.000.000
di persone sono senza un alloggio dignitoso. Il traffico è allucinante, e genera un inquinamento gigantesco. La
densità della popolazione è tra le pu’ elevate del Paese con circa 25.000 abitanti/Km². Il patrimonio
architettonico di Calcutta è di una bellezza e ricchezza innegabili, anche se la maggior parte degli edifici sono
deteriorati per colpa della mancanza di manutenzione. Infine, Calcutta è, da sempre, il crogiolo dell’
“intellighenzia” indiana: Rabindranath Tagore, Satyajit Ray o Mrinal Sen sono originari di questa megalopoli
senza paragoni al mondo, che qualsiasi sentimento genera tranne l’indifferenza !
-
-
Questa giornata è dedicata completamente a i luoghi che furono di Madre Teresa di Calcutta.
La guida che ci accompagna conosce molto bene questi luoghi, e potrà volentieri adoperarsi
affinché si possano visitare eventuali altre località non inizialmente previste dal programma!
I luoghi che furono di Madre Teresa sono, principalmente:
o La tomba di Madre Teresa
o La casa-museo
o La sua stanza
o Case delle Missionarie della carità (MC) da poter visitare:
o I luoghi dove Madre Teresa ha vissuto e lavorato come suora di Loreto:
 Il Convento di Loreto Entally
 La Chiesa e la scuola di St. Teresa
 La scuola di Motijhil
 Il primo convento a Creel Lan
 La Chiesa di S. Tommaso
Al fine di agevolare la visita in serenità ed armonia si prega di prendere nota della seguente Etichetta del
Visitatore:
1. Un clima di silenzio e di preghiera deve essere mantenuto in ogni momento.
2. Si prega di tenere presente che la Casa Madre è anche una residenza per le suore Missionarie della Carità.
3. Si prega di tenere i cellulari in modalità silenziosa.
4. Durante qualsiasi funzione alla tomba, si prega di mantenere il silenzio rigoroso.
5. Le fotografie sono ammesse solo alla Tomba di Madre Teresa e alla sua statua, per uso privato. Si prega di
non scattare foto e video per qualsiasi media o pubblicazioni senza autorizzazione scritta. Siete inoltre pregati di
non scattare foto e video alle Suore e alle loro attività intorno alla casa.
6. Vi invitiamo a prendervi cura dei vostri effetti personali.
7. Anche se la Tomba della Madre è un luogo sacro, non è necessario rimuovere le calzature. Ci preoccupa la
perdita di scarpe e il disagio causato in seguito.
8. Essendo un luogo di riverenza e di pellegrinaggio, i visitatori sono pregati di essere adeguatamente vestiti
quando vengono in visita.
9. Si prega di non incoraggiare i mendicanti professionisti attorno alla Casa Madre o avere l'impressione che le
Missionarie della Carità li abbiano nominati come guide alle case delle MC.
10. Si prega di avvicinarsi alle sorelle disponibili presso l'ingresso principale, alla Tomba e al Museo per ulteriori
domande.
- Cena e pernottamento in Hotel
GG 09 KOLKATA (CALCUTTA)
(B/L/D)
-
Giornata dedicata interamente alla visita della città di Calcutta. Tra l’altro, si visiterà:
o
o
o
o
o
o
-
Il tempio di Birla mandir Lakshami Narayan
Il Victoria memorial
Il Giardino Botanico
Il Giardino dell’Eden
Il Forte Williams
L’Howrah Bridge, una costruzione spettacolare, terzo ponte levatoio del mondo per
ampiezza, aperto nel 1943
Cena e pernottamento in hotel
GG 10 KOLKATA – DELHI
-
- in aereo -
Tempo libero nelle prime ore del mattino
In tempo utile, trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo per Delhi dove è previsto l’arrivo
alle roe 13.50
Trasferimento in Hotel e check-in
Tempo libero a Delhi per shopping o visite individuali
Ore 19.00 trasferimento al ristorante e cena di commiato con musiche e spettacolo
folkloristico Indiano
Pernottamento in hotel
GG 11 DELHI
-
(B/L/D)
(B/_/_)
In tempo utile, trasferimento all’aeroporto ed imbarco sul volo di rientro
Hotels proposti
NOTA: Tutti gli hotels sono di 1a categoria (4****)
NOTA: Gli hotels proposti non sono stati prenotati al momento della stesura di questa offerta, non
essendo ancora note le date del tour; debbono quindi essere considerati come indicativi
DELHI
HOTEL THE VOKRAM (o similare)
http://www.hotelvikram.com
AGRA
HOTEL FOUR POINTS BY SHERATON (o similare)
http://www.starwoodhotels.com/fourpoints/index.html
JAIPUR
HOTEL PARK REGIS (o similare)
http://www.parkregisjaipur.in
KOLKATA
HOTEL DESOVRANI (o similare)
http://www.desovrani.com
OFFERTA FINANZIARIA
Prezzi netti € per persona in mezza/doppia
MINIMO 15 PERSONE
Quota individuale di partecipazione espressi in €
ALTA STAGIONE
1/11/2015-31/3/2016
1/10/2016-31/12/2016
Da 15 (min.) a 19 pax
Da 20 a 29 pax
Da 30 e oltre
Supplemento Singola
920€
910€
890€
435€
BASSA STAGIONE
1/4/2016-30/09/2016
815€
795€
755€
370€
LE AGENZIE VIAGGI E TO CHE INTENDESSERO INSERIRE QUESTO ITINERARIO NELLA LORO
PROGRAMMAZIONE POTRANNO BENEFICIARE DI UN LISTINO AGEVOLATO
-
Costo voli nazionali Jaipur/Kolkata e Kolkata/Delhi tra 220e e 290€ (dipende 7dalla tariffa)
Cena di gala obbligatorio sera del 24/12 e 31/12: verrà addebitato in funzione dei cosi fornito dall’hotel
confermato al momento della prenotazione
Tasse Governative obbligatorie, da calcolare sul costo totale del pacchetto:
3.5%
ATTENZIONE: Prezzi calcolati in base ai seguenti cambi verificati in data 23/08:
Cambio adottato: 1 € = 74.88 Rupie al cambio del giorno 30/8/2016
I prezzi andranno pertanto riconfermati sulla base dei cambi effettivamente in vigore alla data
della fatturazione
I PREZZI INCLUDONO:
-
Ricevimento agli aeroporti di Delhi e Kolkata ed assistenza all’imbarco negli aeroporti di Jaipur, Kolkata e
Delhi
Bus granturismo AC a disposizione
Pensione completa durante tutto il viaggio, iniziando dalla cena del giorno di arrivo alla prima colazione
dell’ultimo giorno
Guida in lingua italiana come da programma durante tutto il viaggio
10 notti negli hotels indicati (o similari) come da programma, di categoria prima
Pranzi in buoni ristorante
Tutti gli ingressi compresi
Spazi shopping durante il tempo libero come e quando specificato nel programma
Cena con spettacolo indiano a Delhi il 10° giorno
Tutte le escursioni menzionate dal programma, inclusi:
o Il Rick-shaw a Delhi
o L’uscita a dorso di elefante all’Amber Fort di Jaipur
Acqua minerale compresa ai pasti principali (pranzi e cene)
Tall tax e parking
I PREZZI NON INCLUDONO:
-
-
Bevande al di fuori dell’acqua minerale
Mance non obbligatorie ma attese dagli interessati, come per consolidata tradizione (si consiglia 25€/per
persona, da consegnarsi al Tour Leader MUNDITINERA all’inizio del tour affinché ne possa disporre
durante il tragitto secondo necessità, se è presente il tour leader; altrimenti da consegnarsi alla Guida
alla fine del tour
Extra negli hotels
Volo internazionale dall’Italia
Assicurazione Auropassistance o similare
Tasse aeroportuali
Facchinaggio negli hotels
Eventuali costi di visto o tasse di ingresso/uscita dal paese
CONDIZIONI DI PAGAMENTO:
Acconto del 25% alla conferma del viaggio
Saldo a D-21
I pagamenti dovranno essere effettuati tramite bonifico bancario seguendo le istruzioni contenute nelle
fatture Pro Forma e Definitiva
SCHEDA TECNICA E NOTE INFORMATIVE
Queste note comprendono:
Induismo
Buddismo
Giainismo
Sikismo
Breve sintesi della vita di Madre Teresa
Omelia di S. Giopvanni Paolo II in occasione della beatificazione di madre Teresa - 19/10/2013
INDUISMO
L’induismo è una delle religioni più antiche, difatti i suoi testi sacri risalgono al 1400, 1500 a.c.
E’ una religione molto complessa, poichè ha milioni di divinità. Ha inoltre molti principi. E’ la terza
religione al mondo. Nacque in India e Nepal.
I testi principali sono I Veda, (considerati i più importanti), i Ramayana, i Upanishadas e i
Mahabharata. Questi scritti contengono inni, filosofie, riti, poemi e storie dalle quali gli induisti
traggono il loro credo. Vi sono anche altri testi come i Brahmanas, i Sutras e I Aranyakas.
Nonostante spesso si consideri l’induismo come politeistica, poichè ha 330 divinità riconosciute,
ha una divinità che considera suprema, Brahma. Brahma è un’entità che possiede ogni parte
della realtà e dell’esistenza dell’universo. Brahma è impersonale, inconoscibile ed esiste in tre
forme separate: Brahma, creatore; Vishnu, preservatore; e Shiva, distruttore. Queste tre facce di
Brahma son visibili anche attraverso la reincarnazione di esse in altre divinità. E’ difficile
sintetizzare la loro teologia poichè contiene vari aspetti di altri sistemi teologici. Difatti l’induismo
può essere:
1) monoteista: solo una cosa esiste; scuola di Sankara
2) panteista: solo un’entità divina esiste che si identifica con Dio; Brahmanismo
3) panenteistica: il mondo fa parte di Dio; scuola di Ramanuja
4) teistica: solo un Dio, diverso dal creatore; induismo Bhakti
Osservando altre scuole, l’induismo può essere anche atea, deista e persino nichilista. Poichè vi
sono così tante differenze, cos’è che invece hanno in comune e che li fa sentire induisti? L’unico
elemento che li accomuna e che li rende tutti induisti è credere nella veridicità dei testi Veda.
I Veda sono molto più che libri teologici. Essi contengono una ricca mitologia sulle divinità che
intreccia mito, teologia e storia. Questa mitologia teologica ha radici talmente profonde nella
storia e cultura dell’India che rifiutarne la veridicità corrisponde ad opporsi all’India stessa. Se un
sistema corrisponde e accetta la cultura Indiana e tutta la sua mitologia e storia, allora può
essere considerata induista, anche se atea, nichilista o teista. Questa apertura può creare
confusione per un occidentale che ricerca la logica e la razionalità anche nelle religioni. Anche
se, in realtà, i cristiani stessi non son poi così logici se dichiarano di credere in Dio, ma
praticamente vivono come atei, rinnegando Cristo con le loro vite. Per gli induisti il conflitto è una
contraddizione logica e genuina. Per un cristiano il conflitto non è altro che ipocrisia.
L’induismo considera il genere umano come divino. Poichè Brahma è tutto,.l’induismo afferma
che tutti son divini. Atman è tutt’ uno con Brahman. Tutto ciò che non appartiene a lui è
considerata un’illusione. Lo scopo di un induista è diventare tutt’uno con Brahman, cessando di
esistere come individuo da lui distaccato. Questa libertà è chiamata “moksha”. Fino a che
moksha è presente, l’induista crede che sarà reincarnato fino a che non arriverà alla
consapevolezza della verità, cioè che solo Brahman e nient’altro esiste.
La reincarnazione dipende dal karma, che ne governa l’equilibrio. Cosa si compie nel passato ha
conseguenze nel futuro.
L’induismo è fortemente diverso dal Cristianesimo. Il crisitanesimo ha un solo Dio, che è sia
persona, sia conoscibile, (Deuteronomio 6:5; 1 Corinzi 8:6); ha un solo libro di Scritture; Dio ha
creato il mondo e tutto ciò che vi vive, (Genesi 1:1, Ebrei 11:3); l’uomo è stato creato da Dio, a
Sua imagine e somiglianza e l’uomo vive una sola volta, (Genesi 1:27, Ebrei 9:27,28); insegna
che la salvezza è attraverso Gesù Cristo, (Giovanni 3:16, 6:44; 14:6; Atti 4:12). L’induismo
fallisce come sistema religioso perchè non riconosce Gesù come unica incarnazione di Dio come
unico Salvatore per l’umanità.
BUDDISMO
Il buddismo è una delle religioni principali nel mondo in termini di aderenza, distribuzione
geografica e influenza socio culturale.
Nata come religione orientale, sta prendendo piede in maniera influente e popolare anche in
occidente. E’ unica nel suo genere, sebbene abbia alcuni elementi simili all’induismo, come il
karma, (etica sulla causa-effetto), maya, ( la natura illusoria del mondo) e samsara, (il ciclo di
reincarnazione). I buddisti credono che lo scopo della vita sia raggiungere l’illuminazione.
Il fondatore del buddismo, Siddhartha Guatama, nacque in India nel 600 a.c. Essendo ricco, visse
in maniera lussuosa, considerando poco il mondo attorno. I suoi genitori volevano preservarlo
dalle sofferenze del mondo esterno e non volevano che fosse influenzato da una qualche
religione. Tuttavia, un giorno ebbe una visione di un cadavere, di un anziano e di un malato.
Ebbe una quarta visione di un sacerdote ascetico, sereno perché aveva abbandonato il lusso.
Vedendo la serenità del sacerdote, decise di diventare ascetico. Abbandonò la sua vita di
benessere e ricercò l’illuminazione attraverso l’austerità ed era solito fare intense meditazioni.
Divenne un leader per altri. È culminante un evento nella sua vita. Un giorno, seduto sotto un
fico, ( chiamato l’Albero Bodhi), con una ciotola di riso, decise che avrebbe meditato fino al
raggiungimento dell’illuminazione, anche fino alla morte, se necessario. Dopo tentazioni e
travagli, raggiunse l’illuminazione il mattino seguente. Per questo fu chiamato “l’Illuminato” o il
“Budda”. Dopo questa consapevolezza, iniziò ad insegnare ai suoi seguaci, tra i quali cinque
divennero i suoi primi discepoli.
Cosa ha scoperto Gautama? L’illuminazione è una via di mezzo, non si trova nel lusso estremo.
Scoprì anche quattro nobili verità: 1) vivere è soffrire ( dukha), 2) soffrire è causato dal desiderio,
(tanha, o “attaccamento”), 3) la sofferenza può finire quando si eliminano le passioni a cui si è
attaccati, 4) e questo può essere raggiunto percorrendo un nobile sentiero. Il nobile sentiero
consiste nell’avere 1) una giusta visione, 2) una giusta intenzione, 3) un buon dialogo, 4) giuste
azioni, 5) essere un sacerdote, 6) impegno verso le giuste cose, 7) meditazione e 8)
concentrazione, (focus). Gli insegnamenti di Budda son raccolti nella “Tripataka”; o i “tre cesti”.
In comune con l’induismo vi sono: la reincarnazione, il karma, maya e la tendenza a
comprendere la realtà con un orientamento panteistico. Il buddismo offre anche un’elaborata
teologia di divinità. Come l’induismo, il buddismo ha visioni particolari sull’idea di divinità. Alcuni
buddisti son atei, altri panteisti, altri teistici. Il buddismo classico non si esprime sulla figura divina
ed è perciò atea. Il buddismo odierno è diverso. Può essere diviso in due gruppi: Theravada, (
piccolo vaso), e Mahayana, (grande vaso). Theravada è una forma monastica che riserva
l’illuminazione solo per i sacerdoti, mentre per l’altro gruppo essa può essere raggiunta anche dai
laici. All’interno di questi gruppi vi sono poi altre categorie come Tendai, Zen, Ryobu, Shingon,
Nicheren ed altre.
Il Budda non si considerava una divinità. Piuttosto una persona necessaria per mostrare questa
via agli altri. Dopo la sua morte alcuni lo elevarono a divinità, nonostante non tutti i suoi seguaci
lo consideravano tali. Nella Bibbia è però scritto chiaramente che Gesù è figlio di Dio, ( Matteo
3:17, “ ed una voce del cielo disse: “questo è mio figlio, Colui che amo; in Lui son compiaciuto”),
e che Lui e Dio sono uno, (Giovanni 10:30). Non ci si può definire cristiani se non si dichiara e
non si riconosce che Gesù è Dio.
Nella Bibbia è scritto che il peccato è un problema che avrà conseguenze eterne per l’uomo. Nel
buddismo, invece, non c’è bisogno di un salvatore. Per un credente Gesù è l’unico che può
salvare dalla dannazione eterna. Per il buddista vi è solo una visione che comprende una vita
eticamente corretta e una centralità della meditazione che porta all’illuminazione e poi al nirvana.
Per raggiungere ciò sono necessarie molte reincarnazioni per pagare il proprio debito con il
karma. E’ una religione di filosofia morale ed etica, che comprende una vita di rinunce. La realtà è
impersonale e non vi è amore. Dio è visto come un’illusione e il peccato come un errore non
morale. In questo modo persino la nostra personalità diventa un’illusione.
Non considerano la creazione, perché per loro non vi è né inizio, né fine. Vi è invece un infinito
ciclo di nascita e morte e sofferenza. I cristiani invece sanno che Gesù è morto per loro cosicchè
non dobbiamo soffrire per l’eternità. I cristiani sanno che c’è molto più che sofferenza e morte, “ è
stato rivelato attraverso la rivelazione del nostro Salvatore, Gesù Cristo, che ha sconfitto la morte
e ha portato vita e immortalità attraverso la parola,” (2Timoteo 1:10).
Il buddismo insegna che nirvana è il più alto stato di esistenza ed è raggiungibile individualmente.
Nirvana non ha una spiegazione logica o razionale, non può essere insegnato, ma solo
realizzato. Al contrario gli insegnamenti di Gesù sul paradiso, sono chiari. Ci ha insegnato che i
nostri corpi fisici moriranno, ma le nostre anime saranno con lui, in cielo, (Marco 12:25). Il budda
ha insegnato che non abbiamo anime individuali, esse sono solo illusioni. Per loro non vi è un
Padre misericordioso che ha mandato Suo figlio a morire per le nostre anime, per la nostra
salvezza, per raggiungere la Sua gloria.
GIAINISMO
Dal sanscrito jainī, dottrina dei jaina, seguaci di Jina. È una dottrina spirituale indiana
(considerata da alcuni studiosi una corrente filosofica dalle forti connotazioni religiose) risalente
al Jina (Vardhamāna, detto il Mahāvīra, Grande Eroe), la cui eterodossia consiste nella ricerca di
una salvezza extramondana o antimondana, mentre la tradizione politeistica indiana tende, come
tutte le religioni etniche, al conseguimento di un ordine e di una salvezza mondani. Il giainismo è
sorto nella stessa epoca (VI secolo a. C.) e nella stessa regione dell’India settentrionale in cui è
nato il buddhismo, e risponde a esigenze soteriologiche simili a quelle buddhiste. Entrambe le
soteriologie si svolgono da una tradizione di ascesi, di rinuncia e di meditazione, che costituiva a
quell’epoca l’estremo sviluppo di un lungo processo di interiorizzazione dell’antica religione
vedica.
SIKHISMO
La parola ‘Sikh’ significa ‘Discepolo’. Un Sikh è uno persona che crede in un solo Dio e negli
insegnamenti dei dieci Guru [‘Maestri’,], custoditi nel Shri Guru Granth Sahib ji, il libero sacro dei
Sikh. Inoltre questa persona deve assumere l’AMRIT, il battesimo dei Sikh.
La religione Sikh è strettamente monoteistica, afferma l’esistenza di un unico e supremo Dio,
assoluto e onnipresente, eterno, creatore, origine di ogni origine, privo di inimicizie, di odio, che è
nello stesso tempo immanente del creato e al di là di esso. Non è più il Dio di una sola nazione,
ma il Dio della grazia. Essendo tale, egli non crea l’uomo per punirlo dei suoi peccati ma per il
compimento del suo vero disegno e per inglobarlo in ciò da cui ha avuto origine.
‘O MENTE MIA, TU SEI LA FAVILLA DELLA LUCE DIVINA;
CONOSCI LA TUA ESSENZA
O MENTE MIA, IL SIGNORE E’ SEMPRE CON TE;
UNISCITI AL SUO AMORE ATTRAVERSO LE PAROLE DEL GURU.
CONOSCENDO LA TUA ESSENZA TU CONOSCI IL TUO SIGNORE;
E POSSA TU CONOSCERE IL MISTERO DELLA NASCITA E DELLA MORTE’.
(SHRI GURU GRANTH SAHIB, P. – 441)
Il postulato di fondo del sikhismo è che la vita non trova origine nel peccato, ma piuttosto che è
stata emanata da una fonte pura, l’essere unico e vero.
Non soltanto la riflessione filosofica dei Sikh nel suo complesso, ma anche l’insieme della storia e
del carattere dei Sikh deriva da ‘questa principio.
I Sikh non riconoscono il sistema della caste e nemmeno credono nell’ adorazione di idoli, nei
rituali e nelle superstizioni. Gli dei e le dee sono considerati inesistenti.
Questa religione si traduce nella pratica concreta della vita, nel rendere servizio agli esseri umani
e nello sforzarsi a favore della tolleranza e dell’amore fraterno nei confronti di ciascuno. I Guru
Sikh non hanno sostenuto la necessità della vita ascetica e dell’isolamento dal mondo per
guadagnare la salvezza. Questa ultima può essere raggiunta da chiunque si mantenga
onestamente e conduca una vita normale.
Madre Teresa di Calcutta (1910-1997)
“Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza. Per quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica. Secondo la
mia vocazione, appartengo al mondo. Ma per quanto riguarda il mio cuore, appartengo interamente al Cuore di Gesù». Di
conformazione minuta, ma di fede salda quanto la roccia, a Madre Teresa di Calcutta fu affidata la missione di proclamare
l’amore assetato di Gesù per l’umanità, specialmente per i più poveri tra i poveri. “Dio ama ancora il mondo e manda me e
te affinché siamo il suo amore e la sua compassione verso i poveri”. Era un’anima piena della luce di Cristo, infiammata di
amore per Lui e con un solo, ardente desiderio: “saziare la Sua sete di amore e per le anime”.
Questa luminosa messaggera dell’amore di Dio nacque il 26 agosto 1910 a Skopje, città situata al punto d’incrocio della
storia dei Balcani. La più piccola dei cinque figli di Nikola e Drane Bojaxhiu, fu battezzata Gonxha Agnes, ricevette la
Prima Comunione all’età di cinque anni e mezzo e fu cresimata nel novembre 1916. Dal giorno della Prima Comunione
l’amore per le anime entrò nel suo cuore. L’improvvisa morte del padre, avvenuta quando Agnes aveva circa otto anni,
lasciò la famiglia in difficoltà finanziarie. Drane allevò i figli con fermezza e amore, influenzando notevolmente il carattere
e la vocazione della figlia. La formazione religiosa di Gonxha fu rafforzata ulteriormente dalla vivace parrocchia gesuita del
Sacro Cuore, in cui era attivamente impegnata.
All’età di diciotto anni, mossa dal desiderio di diventare missionaria, Gonxha lasciò la sua casa nel settembre 1928, per
entrare nell’Istituto della Beata Vergine Maria, conosciuto come “le Suore di Loreto”, in Irlanda. Lì ricevette il nome di suor
Mary Teresa, come Santa Teresa di Lisieux. In dicembre partì per l’India, arrivando a Calcutta il 6 gennaio 1929.
Dopo la Professione dei voti temporanei nel maggio 1931, Suor Teresa venne mandata presso la comunità di Loreto a
Entally e insegnò nella scuola per ragazze, St. Mary. Il 24 maggio 1937 suor Teresa fece la Professione dei voti perpetui,
divenendo, come lei stessa disse: “la sposa di Gesù” per “tutta l’eternità”. Da quel giorno fu sempre chiamata Madre
Teresa. Continuò a insegnare a St. Mary e nel 1944 divenne la direttrice della scuola. Persona di profonda preghiera e amore
intenso per le consorelle e per le sue allieve, Madre Teresa trascorse i venti anni della sua vita a “Loreto” con grande
felicità. Conosciuta per la sua carità, per la generosità e il coraggio, per la propensione al duro lavoro e per l’attitudine
naturale all’organizzazione, visse la sua consacrazione a Gesù, tra le consorelle, con fedeltà e gioia.
Il 10 settembre 1946, durante il viaggio in treno da Calcutta a Darjeeling per il ritiro annuale, Madre Teresa ricevette l’
“ispirazione”, la sua “chiamata nella chiamata”. Quel giorno, in che modo non lo raccontò mai, la sete di Gesù per amore e
per le anime si impossessò del suo cuore, e il desiderio ardente di saziare la Sua sete divenne il cardine della sua esistenza.
Nel corso delle settimane e dei mesi successivi, per mezzo di locuzioni e visioni interiori, Gesù le rivelò il desiderio del suo
Cuore per “vittime d’amore” che avrebbero “irradiato il suo amore sulle anime.””Vieni, sii la mia luce”, la pregò. “Non
posso andare da solo” Le rivelò la sua sofferenza nel vedere l’incuria verso i poveri, il suo dolore per non essere conosciuto
da loro e il suo ardente desiderio per il loro amore. Gesù chiese a Madre Teresa di fondare una comunità religiosa, le
Missionarie della Carità, dedite al servizio dei più poveri tra i poveri. Circa due anni di discernimento e verifiche trascorsero
prima che Madre Teresa ottenesse il permesso di cominciare la sua nuova missione. Il 17 agosto 1948, indossò per la prima
volta il sari bianco bordato d’azzurro e oltrepassò il cancello del suo amato convento di “Loreto” per entrare nel mondo dei
poveri.
Dopo un breve corso con le Suore Mediche Missionarie a Patna, Madre Teresa rientrò a Calcutta e trovò un alloggio
temporaneo presso le Piccole Sorelle dei Poveri. Il 21 dicembre andò per la prima volta nei sobborghi: visitò famiglie, lavò
le ferite di alcuni bambini, si prese cura di un uomo anziano che giaceva ammalato sulla strada e di una donna che stava
morendo di fame e di tubercolosi. Iniziava ogni giornata con Gesù nell’Eucaristia e usciva con la corona del Rosario tra le
mani, per cercare e servire Lui in coloro che sono “non voluti, non amati, non curati”. Alcuni mesi più tardi si unirono a lei,
l’una dopo l’altra, alcune sue ex allieve.
Il 7 ottobre 1950 la nuova Congregazione delle Missionarie della Carità veniva riconosciuta ufficialmente nell’Arcidiocesi
di Calcutta. Agli inizi del 1960 Madre Teresa iniziò a inviare le sue sorelle in altre parti dell’India. Il Diritto Pontificio
concesso alla Congregazione dal Papa Paolo VI nel febbraio 1965 la incoraggiò ad aprire una casa di missione in
Venezuela. Ad essa seguirono subito altre fondazioni a Roma e in Tanzania e, successivamente, in tutti i continenti. A
cominciare dal 1980 fino al 1990, Madre Teresa aprì case di missione in quasi tutti i paesi comunisti, inclusa l’ex Unione
Sovietica, l’Albania e Cuba.
Per rispondere meglio alle necessità dei poveri, sia fisiche, sia spirituali, Madre Teresa fondò nel 1963 i Fratelli Missionari
della Carità; nel 1976 il ramo contemplativo delle sorelle, nel 1979 iFratelli contemplativi, e nel 1984 i Padri Missionari
della Carità. Tuttavia la sua ispirazione non si limitò soltanto alle vocazioni religiose.
Formò i Collaboratori di Madre Teresa e i Collaboratori Ammalati e Sofferenti, persone di diverse confessioni di fede e
nazionalità con cui condivise il suo spirito di preghiera, semplicità, sacrificio e il suo apostolato di umili opere d’amore.
Questo spirito successivamente portò alla fondazione dei Missionari della Carità Laici. In risposta alla richiesta di molti
sacerdoti, nel 1991 Madre Teresa dette vita anche al Movimento Corpus Christi per Sacerdoti come una “piccola via per la
santità” per coloro che desideravano condividere il suo carisma e spirito.
In questi anni di rapida espansione della sua missione, il mondo cominciò a rivolgere l’attenzione verso Madre Teresa e
l’opera che aveva avviato. Numerose onorificenze, a cominciare dal Premio indiano Padmashri nel 1962 e dal rilevante
Premio Nobel per la Pace nel 1979, dettero onore alla sua opera, mentre i media cominciarono a seguire le sue attività con
interesse sempre più crescente. Tutto ricevette, sia i riconoscimenti sia le attenzioni, “per la gloria di Dio e in nome dei
poveri”.
L’intera vita e l’opera di Madre Teresa offrirono testimonianza della gioia di amare, della grandezza e della dignità di ogni
essere umano, del valore delle piccole cose fatte fedelmente e con amore, e dell’incomparabile valore dell’amicizia con Dio.
Ma vi fu un altro aspetto eroico di questa grande donna di cui si venne a conoscenza solo dopo la sua morte. Nascosta agli
occhi di tutti, nascosta persino a coloro che le stettero più vicino, la sua vita interiore fu contrassegnata dall’esperienza di
una profonda, dolorosa e permanente sensazione di essere separata da Dio, addirittura rifiutata da Lui, assieme a un
crescente desiderio di Lui. Chiamò la sua prova interiore: “l’oscurità”. La “dolorosa notte” della sua anima, che ebbe inizio
intorno al periodo in cui aveva cominciato il suo apostolato con i poveri e perdurò tutta la vita, condusse Madre Teresa a
un’unione ancora più profonda con Dio. Attraverso l’oscurità partecipò misticamente alla sete di Gesù, al suo desiderio,
doloroso e ardente, di amore, e condivise la desolazione interiore dei poveri.
Durante gli ultimi anni della sua vita, nonostante i crescenti seri problemi di salute, Madre Teresa continuò a guidare la sua
Congregazione e a rispondere alle necessità dei poveri e della Chiesa. Nel 1997 le suore di Madre Teresa erano circa 4.000,
presenti nelle 610 case di missione sparse in 123 paesi del mondo. Nel marzo 1997 benedisse la neo-eletta nuova Superiora
Generale delle Missionarie della Carità e fece ancora un viaggio all’estero. Dopo avere incontrato il Papa Giovanni Paolo II
per l’ultima volta, rientrò a Calcutta e trascorse le ultime settimane di vita ricevendo visitatori e istruendo le consorelle.
Il 5 settembre 1997 la vita terrena di Madre Teresa giunse al termine. Le fu dato l’onore dei funerali di Stato da parte del
Governo indiano e il suo corpo fu seppellito nella Casa Madre delle Missionarie della Carità. La sua tomba divenne ben
presto luogo di pellegrinaggi e di preghiera per gente di ogni credo, poveri e ricchi, senza distinzione alcuna. Madre Teresa
ci lascia un testamento di fede incrollabile, speranza invincibile e straordinaria carità. La sua risposta alla richiesta di
Gesù: “Vieni, sii la mia luce”, la rese Missionaria della Carità, “Madre per i poveri”, simbolo di compassione per il mondo
e testimone vivente dell’amore assetato di Dio.
Meno di due anni dopo la sua morte, a causa della diffusa fama di santità e delle grazie ottenute per sua intercessione, il
Papa Giovanni Paolo II permise l’apertura della Causa di Canonizzazione. Il 20 dicembre 2002 approvò i decreti sulle sue
virtù eroiche e sui miracoli.
BEATIFICAZIONE DI MADRE TERESA DI CALCUTTA
OMELIA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II
Giornata Missionaria Mondiale
Domenica 19 ottobre 2003
1. “Chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti” (Mc 10,44). Queste parole di Gesù ai discepoli, risuonate
poc’anzi in questa Piazza, indicano quale sia il cammino che conduce alla “grandezza” evangelica. E' la strada che
Cristo stesso ha percorso fino alla Croce; un itinerario di amore e di servizio, che capovolge ogni logica
umana. Essere il servo di tutti!
Da questa logica si è lasciata guidare Madre Teresa di Calcutta, Fondatrice dei Missionari e delle Missionarie della
Carità, che oggi ho la gioia di iscrivere nell’Albo dei Beati. Sono personalmente grato a questa donna coraggiosa,
che ho sempre sentito accanto a me.Icona del Buon Samaritano, essa si recava ovunque per servire Cristo nei più
poveri fra i poveri. Nemmeno i conflitti e le guerre riuscivano a fermarla.
Ogni tanto veniva a parlarmi delle sue esperienze a servizio dei valori evangelici. Ricordo, ad esempio, i suoi
interventi a favore della vita e contro l’aborto, anche in occasione del conferimento del Premio Nobel per la pace
(Oslo, 10 dicembre 1979). Soleva dire: “Se sentite che qualche donna non vuole tenere il suo bambino e desidera
abortire, cercate di convincerla a portarmi quel bimbo. Io lo amerò, vedendo in lui il segno dell’amore di Dio”.
2. Non è forse significativo che la sua beatificazione avvenga proprio nel giorno in cui la Chiesa celebra
la Giornata Missionaria Mondiale? Con la testimonianza della sua vita Madre Teresa ricorda a tutti che la missione
evangelizzatrice della Chiesa passa attraverso la carità, alimentata nella preghiera e nell’ascolto della parola di
Dio. Emblematica di questo stile missionario è l’immagine che ritrae la nuova Beata mentre stringe, con una
mano, quella di un bambino e, con l'altra, fa scorrere la corona del Rosario.
Contemplazione e azione, evangelizzazione e promozione umana: Madre Teresa proclama il Vangelo con la sua
vita tutta donata ai poveri, ma, al tempo stesso, avvolta dalla preghiera.
3. “Whoever wants to be great among you must be your servant” (Mk 10: 43). With particular emotion, we remember today Mother Teresa, a great servant of the poor, of the Church and of the whole world. Her life is a
testimony to the dignity and the privilege of humble service. She had chosen to be not just the least but to be the
servant of the least. As a real mother to the poor, she bent down to those suffering various forms of poverty. Her
greatness lies in her ability to give without counting the cost, to give “until it hurts”. Her life was a radical living
and a bold proclamation of the Gospel.
The cry of Jesus on the cross, “I thirst” (Jn 19:28), expressing the depth of God’s longing for man, penetrated
Mother Teresa’s soul and found fertile soil in her heart. Satiating Jesus’ thirst for love and for souls in union with
Mary, the mother of Jesus, had become the sole aim of Mother Teresa’s existence and the inner force that drew
her out of herself and made her “run in haste” across the globe to labour for the salvation and the sanctification
of the poorest of the poor.
4. “As you did to one of the least of these my brethren, you did it to me” (Mt 25:40). This Gospel passage, so
crucial in understanding Mother Teresa’s service to the poor, was the basis of her faith-filled conviction that in
touching the broken bodies of the poor she was touching the body of Christ. It was to Jesus himself, hidden under the distressing disguise of the poorest of the poor, that her service was directed. Mother Teresa highlights the
deepest meaning of service - an act of love done to the hungry, thirsty, strangers, naked, sick, prisoners
(cf. Mt 25:34-36) is done to Jesus himself.
Recognizing him, she ministered to him with wholehearted devotion, expressing the delicacy of her spousal love.
Thus in total gift of herself to God and neighbour, Mother Teresa found her greatest fulfillment and lived the
noblest qualities of her femininity. She wanted to be a sign of “God’s love, God’s presence, God’s compassion”
and so remind all of the value and dignity of each of God’s children, “created to love and be loved”. Thus was
Mother Teresa “bringing souls to God and God to souls” and satiating Christ’s thirst, especially for those most in
need, those whose vision of God had been dimmed by suffering and pain.
Traduzione italiana della parte di omelia pronunciata in lingua inglese:
[3. "Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore" (Mc 10, 43). È con particolare emozione che oggi
ricordiamo Madre Teresa, grande serva dei poveri, della Chiesa e del Mondo intero. La sua vita è una
testimonianza della dignità e del privilegio del servizio umile. Ella aveva scelto di non essere solo la più piccola,
ma la serva dei più piccoli. Come madre autentica per i poveri, si è chinata verso coloro che soffrivano diverse
forme di povertà. La sua grandezza risiede nella sua abilità di dare senza calcolare i costi, di dare "fino a quando
fa male". La sua vita è stata un vivere radicale e una proclamazione audace del Vangelo.
Il grido di Gesù sulla croce, "Ho sete" (Gv 19, 28), che esprime la profondità del desiderio di Dio dell'uomo, è
penetrato nell'anima di Madre Teresa e ha trovato terreno fertile nel suo cuore. Placare la sete di amore e di
anime di Gesù in unione con Maria, Madre di Gesù, era divenuto il solo scopo dell'esistenza di Madre Teresa, e la
forza interiore che le faceva superare sé stessa e "andare di fretta" da una parte all'altra del mondo al fine di
adoperarsi per la salvezza e la santificazione dei più poveri tra i poveri.
4. "Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Mt 25,
40). Questo passo del Vangelo, così fondamentale per comprendere il servizio di Madre Teresa ai poveri, era alla
base della sua convinzione, piena di fede, che nel toccare i corpi deperiti dei poveri toccava il corpo di Cristo. Era
a Gesù stesso, nascosto sotto le vesti angoscianti dei più poveri tra i poveri, che era diretto il suo servizio. Madre
Teresa pone in rilievo il significato più profondo del servizio: un atto d'amore fatto agli affamati, agli assetati, agli
stranieri, a chi è nudo, malato, prigioniero (cfr Mt 25, 34-36), viene fatto a Gesù stesso.
Riconoscendolo, lo serviva con totale devozione, esprimendo la delicatezza del suo amore sponsale. Così, nel
dono totale di sé a Dio e al prossimo, Madre Teresa ha trovato il suo più alto appagamento e ha vissuto le qualità
più nobili della sua femminilità. Desiderava essere un "segno dell'amore di Dio, della presenza di Dio, della
compassione di Dio" e, in tal modo, ricordare a tutti il valore e la dignità di ogni figlio di Dio, "creato per amare ed
essere amato". Era così che Madre Teresa "portava le anime a Dio e Dio alle anime", placando la sete di Cristo,
soprattutto delle persone più bisognose, la cui visione di Dio era stata offuscata dalla sofferenza e dal dolore".]
5. “Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,45). Madre Teresa ha
condiviso la passione del Crocifisso, in modo speciale durante lunghi anni di “buio interiore”. E’ stata, quella, una
prova a tratti lancinante, accolta come un singolare “dono e privilegio”.
Nelle ore più buie ella s’aggrappava con più tenacia alla preghiera davanti al Santissimo Sacramento. Questo duro
travaglio spirituale l’ha portata ad identificarsi sempre più con coloro che ogni giorno serviva, sperimentandone la
pena e talora persino il rigetto. Amava ripetere che la più grande povertà è quella di essere indesiderati, di non
avere nessuno che si prenda cura di te.
6. “Donaci, Signore, la tua grazia, in Te speriamo!”. Quante volte, come il Salmista, anche Madre Teresa nei
momenti di desolazione interiore ha ripetuto al suo Signore: “In Te, in Te spero, mio Dio!”.
Rendiamo lode a questa piccola donna innamorata di Dio, umile messaggera del Vangelo e infaticabile
benefattrice dell’umanità. Onoriamo in lei una delle personalità più rilevanti della nostra epoca. Accogliamone il
messaggio e seguiamone l’esempio.
Vergine Maria, Regina di tutti i Santi, aiutaci ad essere miti e umili di cuore come questa intrepida messaggera
dell’Amore. Aiutaci a servire con la gioia e il sorriso ogni persona che incontriamo. Aiutaci ad essere missionari di
Cristo, nostra pace e nostra speranza. Amen !