Osteopatia: cos`è, a cosa serve, come funziona

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mercoledì 7 dicembre 2016
www.ok-salute.it
http://www.ok-salute.it/benessere/osteopatia-cose-cosa-serve-funziona/
Osteopatia: cos’è, a cosa serve, come funziona
Sempre più italiani decidono di rivolgersi a un osteopata per cercare una soluzione ai loro problemi di
salute o per prevenirli. Riconosciuta ormai in moltissimi Paesi, l’osteopatia non è stata ancora
uf cialmente riconosciuta in Italia, anche se un primo passo è stato fatto: il suo riconoscimento
è passato al Senato e ora aspetta l’approvazione alla Camera dei Deputati.
Come capire allora se ci af diamo a professionisti seri? Tra gli strumenti c’è il Roi, il registro
degli osteopati d’Italia, che oltre a dare garanzie di af dabilità dei suoi iscritti, promuove l’informazione
e la ricerca.
Ma cos’è l’osteopatia e com’è nata? Come funziona e cosa dobbiamo aspettarci da una visita
da un osteopata? Tutti possiamo avere bene ci da questa medicina integrata? Lo abbiamo
chiesto a Paola Sciomachen, presidente del Roi.
«L’osteopatia è nata alla ne del 1800 negli Usa dall’intuizione di un medico americano,Andrew Taylor
Still, che voleva capire perché alcuni problemi di salute non riuscissero ad essere risolti. Pensò che
bisognasse spostare l’attenzione dalla ricerca della patologia a quella dei meccanismi che
tengono in salute la persona. Quindi vide che c’era una relazione tra il sistema muscolo scheletrico, il
sistema viscerale, il sistema di circolazione dei liquidi e quello nervoso. Osservò quindi che in presenza di
un problema su uno di questi sistemi, succedeva qualcosa anche negli altri sistemi: si veri cava insomma
un disequilibrio nel corpo».
«Vide poi che la riduzione di mobilità o il dolore presenti a livello del sistema muscolo
scheletrico erano la manifestazione di uno squilibrio che poteva essere a carico di un’altra zona o
addirittura di un altro sistema. Quindi attraverso la palpazione, elemento distintivo dell’osteopata e che noi
chiamiamo palpazione percettiva, si può individuare quale sia il tessuto in disfunzione e a carico di quale
sistema. Attraverso speci che tecniche manuali si agisce liberando i tessuti in disfunzione per
ripristinare una corretta mobilità stimolando il ripristino di una condizione siologica che consenta di
ristabilire lo stato di salute. Da qui sono nati molti studi e ricerche cliniche per dare una risposta
scienti ca a questa intuizione».
«L’osteopatia arrivò a metà del Novecento anche in Europa dove chiaramente ci fu un percorso di crescita
e di evoluzione. All’inizio si vide che l’osteopatia aveva successo sulla lombalgia, che poteva
essere causata da un disequilibrio non per forza legato alla colonna vertebrale. L’osteopata infatti valuta
tutta la persona e tratta la lombalgia andando a vedere cosa può sostenere questo dolore».
«L’osteopatia adesso si occupa di molte problematiche disfunzionali, si lavora molto sul dolore
cronico e si opera in modo integrato con i medici e i sioterapisti. Si occupa di tutti quei problemi
disfunzionali che si manifestano attraverso il dolore o la riduzione di mobilità che può sottendere a
qualsiasi altra cosa. L’osteopata ricerca la “disfunzione somatica” e attraverso una manipolazione
speci ca e personalizzata l’osteopata rimuove questa disfunzione, chepotrebbe essere in un
luogo o in un sistema diverso da quello in cui si manifesta il sintomo».
«Non esiste un albo degli osteopati, esistono delle associazioni. Il Roi iscrive gli associati che
ritiene abbiano delle competenze suf cienti e necessarie per poter svolgere questa attività per dare
garanzie al paziente».
Cosa succede durante la visita?
Innanzitutto l’osteopata fa una serie di domande che servono a capire se il problema è di sua
competenza o se il paziente debba rivolgersi a un medico per un inquadramento diagnostico o
a un altro professionista della salute. Questo è il primo punto. Se il problema è pertinente,
l’osteopata effettua una valutazione con test attivi e passivi di mobilità sul paziente e poi farà
un trattamento vero e proprio. Le tecniche possono essere molto diverse a seconda del caso: uno dei
compiti dell’osteopata è quello di cercare di trovare la tecnica più appropriata. Fa una diagnosi della
disfunzione somatica. Dirà quale ritiene essere la causa del problema, se può risolverla, come e
in quanto tempo.
Può essere utilizzata anche per la prevenzione?
La prevenzione è uno degli indirizzi più importanti su cui lavora l’osteopata. È particolarmente utile sui
bambini e sugli adolescenti sia per prevenire, ma anche per mantenere un buono stato di salute. Una visita
periodico
può servire a stare bene o a capire subito se c’è qualcosa su cui
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Bambini e osteopatia: che rapporto c’è?
disfunzione somatica. Dirà quale ritiene essere la causa del problema, se può risolverla, come e
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in quanto tempo.
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Può essere utilizzata anche per la prevenzione?
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La prevenzione è uno degli indirizzi più importanti su cui lavora l’osteopata. È particolarmente utile sui
bambini e sugli adolescenti sia per prevenire, ma anche per mantenere un buono stato di salute. Una visita
o un controllo periodico può servire a stare bene o a capire subito se c’è qualcosa su cui
intervenire.
Bambini e osteopatia: che rapporto c’è?
La possono fare anche bambini di pochi mesi. Gli interventi variano ovviamente a seconda dell’età. Da
molto piccoli si interviene ad esempio sulle plagiocefalie e sui disturbi dello sviluppo neuro
evolutivo, sulla postura, sulle malattie respiratorie ricorrenti. Negli anni si lavora sui problemi di
crescita legati principalmente alla postura e alle asimmetrie della colonna.
Tutti possono essere sottoposti a un trattamento di osteopatia?
Sì, dai bambini agli anziani alle donne in gravidanza. Certo, rientra nella valutazione iniziale
dell’osteopata capire se il paziente sia nelle condizioni di ricevere un trattamento. Ad esempio se un
bambino ha l’in uenza potrebbe mal tollerare un trattamento osteopatico è meglio che gli passi prima la
febbre e poi potrà tornare dall’osteopata.
Come può essere utile durante la gravidanza?
In gravidanza si modi cano i volumi, cambia la postura e quindi si riduce la mobilità della colonna.
Le donne possono avere grande giovamento per affrontare bene la gravidanza e gestire l’attesa nel modo
migliore possibile.
Le manovre possono essere dolorose?
Se si è in presenza di in ammazione dei tessuti alcune manovre possono essere fastidiose, mala cosa
importante è quella di scegliere tecniche adeguate al paziente e alla sua condizione af nché
non siano dolorose.
Qual è il vostro rapporto con i medici?
C’è piena collaborazione soprattutto per la diagnosi. L’osteopatia è una medicina integrata non
alternativa. Abbiamo uno spazio d’intervento diverso, ma insieme partecipiamo al successo terapeutico a
vantaggio del paziente.
Come funziona il vostro Registro?
Ventisei anni fa quando è stato fondato il ROI c’erano pochissimi osteopati. È stata una necessità
trovarsi in un’associazione e crescere insieme rispetto alla professione, all’aggiornamento per
strutturarsi il più possibile per sopperire al vuoto legislativo. Abbiamo un codice etico, dei criteri di
formazione condivisi da tutti gli stati europei, abbiamo stimolato la ricerca e la diffusione
dell’informazione. Ora siamo tanti. C’è l’urgenza di essere riconosciuti per avere una
regolamentazione vincolante per tutti i professionisti. Questi trent’anni sono serviti per lavorare per
la ricerca, per crescere e credo che adesso il valore che l’osteopata ha deve essere riconosciuto.
L’osteopatia è molto diffusa tra i cittadini e c’è bisogno di un riconoscimento come professione sanitaria.
Esiste un articolo di legge già approvato dal senato che aspetta la conferma della camera.
Francesco Bianco
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