La schiava virtuale da Pompei antica al Miss Digital World

La schiava virtuale da Pompei
antica al Miss Digital World,
passerella mondiale per bellezze
virtuali.
La ricostruzione della giovane, uccisa dal Vesuvio nel 79 d.C.
all’interno della casa prossima al lido di Pompei, è stata fatta da una
equipe di scienziati del Dipartimento di Matematica e Informatica
dell’Università di Salerno. Adesso il virtual – body parteciperà alle
selezioni per il titolo mondiale di modella virtuale.
Ha i capelli neri e gli occhi dello stesso colore; la pettinatura con
scriminatura centrale e riccioli messi a nascondere la fronte alta e
spaziosa. Dovette essere proprio per
quella sua bellezza tutta mediterranea che
un pompeiano facoltoso la scelse per
amante.
Quando
gli
archeologi
ne
trovarono il corpo, durante uno scavo in
località Murecine, accanto rinvennero un
sacchetto con armillae, bracciali, collane e
anelli per quasi tre chilogrammi di oro.
All’interno di un bracciale, punzonato,
c’era la dedica dell’amante: dominus
ancillae suae, il signore alla sua ancella.
La ricostruzione del volto e del corpo è
stata fatta dall’equipe di scienziati
dell’Università di Salerno, Dipartimento di
Matematica e Informatica di cui è preside Genny Tortora. I parametri
impiegati sono stati ricavati dalla consultazione di un data base ricco
di decine di migliaia d’immagini. “Abbiamo scelto – spiega la
professoressa Tortora – il volto che maggiormente si avvicinava alle
caratteristiche degli abitanti l’area”. “Poi, per la riproduzione di tessuti
molli – aggiunge Michele Nappi, uno degli artefici della ricostruzione –
è stato semplice”. Quindi si è stabilito il colore degli occhi, quello dei
capelli e la foggia degli abiti, anche su indicazioni della Soprintendenza
di Pompei che ha supervisionato l’intera operazione.
La “schiava di Murecine”, circa un metro e sessanta d’altezza
parteciperà all’assegnazione della corona mondiale di reginetta
virtuale Miss Digita World. “Per adesso – rivela Franz Cerami,
l’ideatore del concorso – sono arrivate quasi mille iscrizioni. Ma sono
soltanto otto, attualmente, quelle i cui virtual designer hanno gia
mandato il video definitivo”. Inserito all’interno del salone torinese di
Virtuality 2005: passerella mondiale del gotha della grafica in 3D e 4D
e digitale, il concorso, vuole essere punto d'informazione e riferimento
sulla grafica 3D per aziende interessate a personaggi virtuali da usare
in pubblicità. Le otto virtual girls sono iraniane, pakistane, tedesche,
messicane, cilene, brasiliane, oltre l’italiana.
Tra loro, tutte giovanissime (la cilena è stata riprodotta su modello
reale: la moglie, dal marito, designer cileno) e ultra moderne (basti
pensare una ricostruzione statunitense: donna – vampiro eroina,
apparirà tra qualche giorno sulla copertina di Playboy) e dalle forme
assolutamente impensabili.
L’unica che ha 2000 anni ma non li dimostra e la schiava di Murecine.
Sarà capace di ammaliare i giudici virtuali come fece 20 secoli prima
con il “dominus” reale?
Fonte: CulturalWeb 25/10/04 Autore: Carlo Avvisati