Andergr@und Mag@zine n.31

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Il disco come
un Picasso
L’altra mattina facendo un giro per i
negozi del centro di Milano mi sono
soffermato ad osservare una vetrina
interamente dedicata all’uscita del
nuovo album degli U2. Niente di
strano naturalmente. Non è una
novità, stiamo parlando degli U2...
La cosa che mi ha colpito e che mi
ha dato il la per una riflessione più
generale, è stato vedere un enorme
espositore in cui erano raccolte
almeno sei versioni differenti
dell’album appena uscito, affincate
da una sorta di listino prezzi che
tanto assomigliava alla pagina del
menù di un ristorante. Ce n’era per tutti i gusti: cd semplice, quasi una
vergogna entrare a comprarlo, cd limited edition, cd corredato da libro fo-
tografico, una scatola enorme collector’s edition
comprendente oltre al cd gadget, cartoline e rarità, e poi
immancabile il re vinile... Insomma una vera babele nella
quale orientarsi. Questo mi è servito da spunto per riflettere su
come il mercato dei dischi stia cambiando e si stia adattando
ai tempi per fronte alla crisi che da anni sta colpendo il
settore. Oggi come ogggi ci si rivolge principalmente ad un
pubblico di cultori del disco in quanto oggetto, di fan e di
collezionisti che impaziscono davanti a queste genere di
cose. Cambia la funzione dell’oggetto “disco”, non più
strumento per ascoltare musica (per quello oggi basta
scaricare), ma vero e proprio cimelio, oggetto da collezione
da limitarsi a riporre su una mensola, guardare e spolverare,
magari senza mai essere inserito in un lettore cd o addirittura
scartato. Il massiccio ritorno al vinile degli ultimi mesi e le
costanti riedizioni dei grandi classici del passato ne sono la
conferma.
Il collezionismo è una droga. Spesso ha effetti collaterali
devastanti: perdita del sonno o della lucidità mentale,
per non parlare dei danni al patrimonio. Il
collezionismo di dischi è una delle patologie più diffuse e
più dannose. Non si limita a indurre un soggetto a
cercare canzoni rare o inedite, ma lo spinge a cercare
copertine diverse, edizioni americane, inglesi e tedesche
con diversi numeri di catalogo...
Anno 3 - numero 31
Direttore generale
Roberto Virgilio
Responsabile musica
Mr Bugs!
[email protected]
Responsabile spettacoli
Dj HnF
[email protected]
Responsabile rubriche
sir3n3tta
[email protected]
Redazione:
Chef Mene
Valeriano
Ha collaborato:
Andrea Dasso
Bruno Allevi
Gianni Sibilla
Un mercato che sta cercando di opporsi in ogni modo alla
crisi che lo sta investendo, alla quale si somma la difficile
situazione economica che sta colpendo un po’ tutti. Così
quindi capita di entrare una grande catena e trovare cd
appena usciti a prezzi veramente stracciati (qualche
esempio: U2 a 12,90, The Fray a 10,90, Bruce Springsteen
cd+dvd limited edit. a 14,90). Per noi una bella cosa, ma ci fa
capire quanto il mercato sia in crisi oggi. Personalmente spero
che il giocattolo non sia sul punto di rompersi. Che brutto
sarebbe un mondo senza dischi?
Ciao e Buona lettura.
Alla prossima!
Si ringrazia lo staff di:
Web editor
Valeriano
Redazione
[email protected]
Manoscritti, anche se non
pubblicati, non saranno
restituiti.
E’ vietata la riproduzione anche
parziale di testi e foto.
News............................................... pag 6
Tutte le ultime novità dal pianeta musica
No line On The Orizon................. pag 10
La nuova fatica degli U2
Il secondo album dei The Fray..... pag 16
Il ritorno della band di Denver
Killers Mania................................. pag 20
Un fenomeno inaspettato
Total Pop...................................... pag 24
Erasure: 42 canzoni per una celebrazione pop
Glasvegas...................................... pag 28
Una nuova promessa del rock
direttamente da Glasgow
Classifiche..................................... pag 32
I dischi più venduti nelle ultime settimane
Recensioni..................................... pag 34
Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi
Testo del mese.............................. pag 38
Le parole delle canzoni più ascoltate
Crasc test...................................... pag 56
Le ultime novità dal mondo dei motori
provate per voi
Ai - Tek......................................... pag 58
Scopri tutti i segreti della Tecnologia
Segnalibro..................................... pag 60
Botteghino..................................... pag 40
Un consiglio letterario dalla vostra Ary
I film più visti negli ultimi giorni
Spuntino........................................ pag 62
Coming Soon................................. pag 40
Come sorprendere in cucina col minimo sforzo
Casa arriverà a breve nei cinema
S.O.S. Cuoco................................. pag 63
News.............................................. pag 41
Dubbi gastronomici? Chiedete allo chef Mene!
Il ritorno di IT e molto altro
DiAry............................................. pag 64
Recensioni..................................... pag 42
Cosa accadeva nel mondo in questo mese
Gli ultimi film usciti in sala visti per voi
Cronache Marziane....................... pag 66
Telecomando................................. pag 52
Notizie assurde ma realmente accadute
Le ultime novità dal tubo catodico
Mercatino...................................... pag 68
Teledipendente............................. pag 54
Curiosità, idee regalo, oggettistica varia
La furia di Iacchetti
In bianco e nero.......................... pag 55
La tv dei ricordi: I Visitors
FM................................................. pag 55
I programmi più belli da seguire in radio
C’è post@ per Ary......................... pag 70
Vuoi raccontarci qualcosa, vuoi sfogarti o hai bisogno
di un buon consiglio? La nostra Ary ti dà voce
Foto del Mese................................ pag 72
Il mondo raccontato per immagini
In arrivo il nuovo album di Paolo Nutini
Il seguito di “These streets” del 2006 uscirà il prossimo 2 giugno
Il nuovo album di Paolo Nutini sarebbe stato intitolato,
secondo indiscrezioni che non trovano ancora riscontro,
“Sunny side up”. Certa invece la data di pubblicazione del
disco: il successore di “These streets” del 2006, che in tutto
il mondo ha venduto più di 2 milioni di copie, uscirà il
prossimo 2 giugno. La seconda prova del cantante scozzese
dalle origini italiane è stata registrata nel corso di una
dozzina di mesi di lavoro tra Dublino ed il Galles più
aggiunte a New York e Los Angeles. Si ritiene probabile
che il titolo dell’album possa essere ufficializzato poco
prima del prossimo 7 aprile, quando Nutini, il cui padre è
della provincia di Lucca, si esibirà in uno speciale showcase
a Londra.
Nuovo album anche per i Placebo
Si intitolerà 'Battle for the sun' e uscirà il prossimo giugno
Il nuovo album dei Placebo, "Battle for the sun", sarà
pubblicato il prossimo 8 giugno, a tre anni dall'uscita
"Meds". Il nuovo lavoro della band britannica
ufficializzerà la rinnovata formazione del trio,
composto da Brian Molko alla voce e chitarra, Stefan
Olsdal al basso e alla batteria Steve Forrest,
ventiduenne californiano che ha preso il posto di
Steve Hewitt. "Sono ottimista riguardo al futuro", ha
dichiarato Molko in merito all'evoluzione della band.
"Mi trovo in uno stato di pace dei sensi, sono
entusiasta e mi sento pronto a tornare sul palco". I
Placebo hanno esordito nel 1996 con un album
omonimo e si sono fatti conoscere con il singolo
"Pure Morning" nel 1998.
Con gli Stadio è Diluvio
Universale
Instancabili Systems In Blue:
arriva Heaven & Hell - The Mixes
Nei negozi dal 20 marzo, ecco Dluvio Universale il
tanto atteso album in studio degli Stadio. La storica
band dopo circa 30 anni di carriera torno a deliziare
il pubblico con quest’album il la cui title track porta
la prestigiosa firma di Vasco Rossi, storico amico e
collaboratore del frontman Gaetano Curreri. Per
promuovere
l’album
gli
S t a d i o
inizieranno
subito
dopo
l’uscita del CD
un tour teatrale
con date già
sicure
a
Bologna, Roma,
Milano, Genova
ed altre città
italiane.
A poco più di un mese dalla release del singolo
System In Blue, il duo Scholz-Wiedeke (I Systems
In Blue) torneranno il prossimo 14 aprile con il CD
di remix chiamato Heaven & Hell - The Mixes.
Non volendo accontentare i fans che chiedevano la
release del singolo Haeven&Hel, i SIB sono andati
oltre realizzando una raccolta di remix e versione
rimasterizzate
con canzoni
dai 2 primi
dischi della
band
e
includendo
anche
le
collaborazioni
con
Patty
Ryan e Mark
Ashley.
Oasis Censurati!
I Fratelli Gallagher e soci non sono ospiti graditi
in Cina: suonarono a favore del Tibet
Il governo cinese reputa la band
'inadatta' e annulla due concerti Il
governo cinese annulla due
concerti degli Oasis. I live erano
previsti a Pechino il prossimo 3
aprile e a Shanghai il 5. La notizia
è stata data in due tronconi che
solamente ora, a distanza di ore,
è stato possibile unire. Dapprima
è stata diffusa la notizia che gli
Oasis erano stati costretti a
cancellare due loro date previste
in Cina nel prossimo aprile; ma,
non essendo stata fornita alcuna
spiegazione, la comunicazione
aveva lasciato tutti piuttosto
interdetti. Scarsità di prevendita?
Le bizze della complicata
burocrazia cinese? Impreviste
difficoltà tecniche? Poi la ragione
dell’annullamento dei concerti è
stata acclarata: le autorità di
Pechino hanno revocato le
licenze dopo aver scoperto che
gli Oasis, nel 1997, parteciparono
ad una manifestazione musicale
denominata “Free Tibet benefit
concert”. La regione del Tibet,
come noto, fu invasa dalle truppe
cinesi nel 1950 e di fatto annessa
alla Repubblica Popolare Cinese.
Solo adesso, a prevendite
ampiamente iniziate, i funzionari
del Ministero della Cultura di
Pechino si sono resi conto
dell’appoggio dei fratelli
Gallagher alla causa
ritenuta contraria al
governo. Da qui la
revoca di tutti i
permessi. Il governo di
Pechino ha già dato
l’ordine di rimborsare
tutti i biglietti acquistati.
"Siamo estremamente
sconcertati" si legge in
un
comunicato
diramato dal gruppo e
gli Oasis sperano che la
decisione possa essere
rivista.
Eros Ramazzotti torna con un nuovo
album e un tour Eros Ramazzotti si
appresta a tornare con un nuovo
disco e un tour. Il cantante romano
sta ultimando a Los Angeles la
registrazione delle 11 tracce che faranno
parte di "Ali E Radici", il suo undicesimo
album di inediti. Il disco arriverà nei negozi a
fine maggio, anticipato dal singolo "Parla
Con Me", in radio a fine aprile.
Nel mese di ottobre, invece, partirà dall'Italia
il tour mondiale di Eros per la promozione di
"Ali E Radici". tornate da queste parti per
sapere quando saranno ufficializzate le date.
Jack White, leader dei White Stripes,
ha fondato con la leader dei Kills
Alison Mosshart una nuova band, i
Dead Weather. Il gruppo, che vede in
formazione anche Jack Lawrence dei
Raconteurs (altro progetto collaterale di
White) e Dean Fertita dei Queens of the
Stone Age, si è esibito lo scorso 11 marzo
negli studi dell'etichetta di White, la Third
Man Records di Nashville, davanti ad un
pubblico selezionato per l'occasione. I Dead
Weather stanno lavorando al loro primo
album, in uscita il prossimo giugno, che sarà
anticipato dal singolo "Hang you from the
heavens".
Dovrebbe uscire in Italia il prossimo
maggio, il quarto album di Lene
Marlin. La cantante pubblicherà
entro fine marzo le 11 canzone di
Twist The Truth nel suo paese
natale, la Norvegia, mentre in maggio anche
nel nostro paese.
C a m b i a n d o
d e c i s a m e n t e
argomento,
ma
rimanendo in 'zona
Oasis', il frontman
Liam Gallagher ha
comunicato che la band
comincerà a lavorare al
nuovo album subito
dopo la fine dell'attuale
tour mondiale.
Madonna vuole girare il suo
prossimo video "Incredible" a
Venaria, in provincia di Torino. La
diva del pop starebbe infatti
v a l u t a nd o la p o s s i bi l ità d i
ambientare le riprese nella cornice della
seicentesca reggia dopo averla vista in un
documentario della CBS. Le indiscrezioni
vogliono Madonna alla reggia, costumi
d'epoca e oltre 100 figuranti. Le voci non
sono confermate ma non appaiono infondate.
‘Together through life’
In arrivo il nuovo album di Bob Dylan
Together Through Life: e' il nuovo album, il nuovo lavoro di Dylan avrebbe un approccio
46esimo, di Bob Dylan, in uscita il 24 aprile. definito “più romantico” rispetto al precedente
Prodotto da Jack Frost,
“Modern times” del 2006,
conterra' 10 brani inediti. Il
album che esordì al numero
disco e' stato registrato alla
uno nelle chart statunitensi. La
fine dello scorso anno,
lista dei brani di “Together
partendo dalla composizione
through life” non è ancora
di un inedito, Life Is Hard,
disponibile ma si ritiene
scritto per il nuovo progetto
fortemente probabile che
cinematografico del regista
contenga questi pezzi:
francese Oliver Dahan (La
"Beyond here lies nothin'",
Vie En Rose). Dylan
"Life is hard", "My wife's
anticipera' i brani del nuovo
hometown", "Forgetful
lavoro nel suo prossimo tour
heart", "Shake shake mama",
in Italia: il 15/4 a Milano, il
"I feel a change coming on",
17 a Roma, il 18 a Firenze. Il
"It's all good”.
Piangi Roma
Il nuovo singolo dei Baustelle con la partecipazione di Valeria Golino
I Baustelle tornano con il nuovo singolo "Piangi Roma",
già in rotazione radiofonica. Il brano è stato composto e
registrato per "Giulia Non Esce La Sera", il nuovo film di
Giuseppe Piccioni con protagonisti Valeria Golino e
Valerio Mastandrea. La bella attrice, infatti, canta insieme a
Francesco Bianconi (frontman della band toscana) in
questo pezzo e lo fa splendidamente. La canzone è un
omaggio dei Baustelle a Roma, al cinema, a un'Italia che
c'era e che forse adesso non c'è più. Uno struggimento,
una preghiera. O magari soltanto il sentimento folle di chi
si incammina a testa alta verso la Fine, per poi ripartire da
zero. Molte immagini del testo evocano un'apocalisse
imminente, un nuovo Diluvio Universale, ma allo stesso
tempo la forza e il coraggio dell'Uomo nel cercare di
superare il Dolore. "Piangi Roma" sarà distribuito come
singolo attraverso i diversi canali digitali e sarà incluso nel
disco della colonna sonora originale del film, nei negozi a
fine aprile.
Best of Incubus
Esce a metà giugno
"Monuments
and
Melodies" il best of degli
Incubus, con i due inediti
"Black Heart Inertia" e
"Midnight Swim". La
band
americana
raccoglierà i maggiori
successi, alcune rarities e
due brani inediti in un
doppio CD a distanza di
tre anni dall'ultimo album
in
studio
"Light
Grenades". L'album è già
ordinabile sul sito della
band, chi lo farà avrà
accesso agevolato anche
all'acquisto dei biglietti
del tour estivo Melodies
Summer Tour in partenza
da San Diego il 9 luglio,
anche se per ora non è
prevista alcuna data
europea.
Finalmente è uscito. Dopo quasi cinque anni di
attesa dall'ultimo loro album di inediti "How to
dismantle an atomic bomb", risalente all'ormai
lontano autunno del 2004, gli U2, per la gioia
dei numerosissimi fan che li seguono
assiduamente facendoli assurgere al ruolo di
rock band più importante esistenete in
circolazione, sono tornati nei negozi con un
nuovo, e a dir poco attesissimo disco. "No
Line on The Horizon" è infatti nelle case dei
fan italiani dallo scorso 27 febbraio.
Quasi tutti i pezzi presenti nella tracklist
dell'album, a partire dalla titletrack che apre la
sequenza di inediti che compongono il disco,
sono firmati da U2, Brian Eno e Danny
Lanois, che sono anche i produttori. Firmate
solo dagli U2, oltre all'ipertrasmesso primo
singolo, "Get on Your Boots", la veramente
uduesca «I'll Go Crazy If You Don't Go Crazy
Tonight», e «Stand Up Comedy»: un pezzo
nervoso e più pop, autoconfessione di Bono
sulla propria doppia vocazione di istrione e
idealista. 'No Line On The Horizon' è stato
scritto e registrato a Fez in Marocco, a Dublino
agli Hanover Quay Studios, al Platinum Sound
Recording Studios a New York e completato agli
Olympic Studios di Londra.
Un'uscita importante, preceduta da una campagna
promozionale senza precedenti, che ben rende l'idea
dell'importanza di questa uscita.
Prima di tutto il mini concerto sul tetto della sede
londinese della BBC, nei pressi di Regent Street, che
gli U2 hanno tenuto a sorpresa, all'insaputa di tutti, in
piena ora di punta, mandando letteralmente in tilt il
traffico della capitale britannica. In scaletta sono stati
inseriti due brani estratti dal nuovo album, ovvero i
primi due singoli estratti "Get on your boots" e
"Magnificent", oltre a due classici del proprio
repertorio, "Vertigo" e "Beautiful day". Doverosa una
citazione beatlesiana (i Fab Four si esibirono nella
loro ultima, leggendaria esibizione dal vivo sul
rooftop della Apple, sempre a Londra, a Savile Row,
nel 1969, a poche centinaia di metri da Regent Street),
nel corso dell'accenno a "She loves you".
Naturalmente questo è stato l'apice della promozione
del disco, che ha compreso diversi altri eventi
collaterali; una rilevanza mediatica così forte che
scatenato addirittura le ire della politica. Nigel Evans,
parlamentare conservatore, ha puntato l'indice contro
la BBC affermando che l'ente radiotelevisivo
britannico ha accordato al nuovo album di Bono e
soci una pubblicità senza precedenti e del valore di
milioni di sterline senza in pratica avere in cambio
alcunché. Evans ha anche evidenziato che la BBC, la
quale riceve gli introiti del canone, come in Italia con
la RAI, ha addirittura dedicato una parte del proprio
sito alla vendita dei biglietti dei concerti degli U2.
"Perché i contribuenti devono addossarsi il costo per
la pubblicità degli U2?", si chiede il politico Tory.
I nostri, nel quadro della campagna promozionale, sono
anche apparsi a sorpresa, alle 8 di mattina, davanti agli
increduli studenti che stavano entrando alla Fordham
University di New York. Il breve concerto di Bono e soci è
stato trasmesso in TV da “Good morning America”. La
band ha esordito eseguendo tre brani da “No line on the
horizon”; poi, dopo una breve interruzione, è tornata sul
palco proponendo altri tre pezzi. Bono, ricordando al
pubblico il suo esordio nel mondo della musica, ha detto
agli studenti: “Sono entrato in un
gruppo rock per poter andarmene
dal college”. Gli U2 hanno suonato
”Get on your boots”,
”Magnificent”, ”I'll go crazy if I
don't go crazy tonight”, ”Beautiful
day”, ”Breathe” e ”Vertigo”.
Campagna promozionale fittissima
nel quale sono state spese, come
normale che sia, un sacco di parole,
sul disco e non solo. In particolare
avevano fatto il giro del mondo le
dichiarazioni non molto
accomodanti di Bono su Chris
Martin, frontman dei Coldplay,
rivelatasi poi solo un enorme
malinteso. La notizia: il leader degli
U2 avrebbe definito il cantante dei
Coldplay come "segaiolo" e
"cretino". Bono infatti interrogato
Polemiche a parte passiamo oltre oceano, e ci
trasferiamo negli Stati Uniti, dove la promozione è
stata, se possibile ancora più massiccia. Basti pensare
che addirittura il sindaco di New York Michael
Bloomberg, in occasione dell'uscita del disco, ha
deciso di intitolare (temporaneamente) agli U2 una
parte della 53esima a Manhattan. La "U2 Way" è stata
inaugurata qualche giorno fa con una cerimonia alla
quale hanno naturalmente preso parte anche Bono e
compagni. Un evento più unico che raro. Unico come
il fatto che gli U2 sono stati il primo gruppo nella
lunga storia di uno dei programmi più importanti e
seguiti negli States, a suonare per un'intera settimana
come resident band al David Letterman show. Gli U2
si apprestano a diventare la prima entità musicale a
soggiornare per tutta la settimana alla popolare
trasmissione televisiva statunitense “Late show with
David Letterman”. Bono e soci sono stati ospiti per
cinque puntate componenti fissi del cast del
programma, che va in onda su CBS dal 1993, dal 2 al
6 marzo (In realtà il “Late show” di Letterman, 61
anni, è iniziato nel 1982 su NBC ma dopo undici anni
si è trasferito sulla CBS). Il gruppo per l'occasione ha
eseguito vari estratti da “No line on the horizon”,
uscito negli USA, ovviamente, proprio in quella
settimana.
dallo speaker della celebre radio inglese BBC avrebbe
apostrofato malamente il caro Martin solo per ironia, e le
sue dichiarazioni sono state mal riportate dalla stampa
mondiale. Alla fine Bono ha choisato dicendo: "Detto
questo (i finti insulti) Chris è un grande autore di melodie,
un genio e ha una grande anima. Naturalmente prima stavo
solo scherzando". Cose che possono capitare...
Ma non solo di Martin gli U2 hanno parlato nel corso delle
interviste. Anzi, Bono e soci hanno rilasciato dichiarazioni
ben più interessanti circa i
progetti futuri del gruppo. Prima
di tutto il 16 gennaio 2010
debutterà a Broadway il musical
"Spider-Man", la cui colonna
sonora è firmata proprio da Bono
e The Edge. Il musical, diretto da
Julie Taymor e più esattamente
titolato "Spider-Man: turn off the
dark", ha un budget da 31 milioni
di dollari ma i ruoli non sono
ancora stati assegnati.Lo show,
con coreografie affidate a Daniel
Ezralow, pare destinato all'Hilton
Theatre, sala tra la Settima e
l'Ottava Avenue. Alcune
prevendite USA hanno già
iniziato a prendere prenotazioni,
che saranno però confermate
solamente verso la fine di marzo.
Un successo del genere, tra l'altro anche un po' scontato e
ampiamente preannunciato, non poteva che essere
celebrato alla maniera degli U2, ovvero con un tour
mondiale masiccio e potente. Il 360° tour debutterà al Nou
Camp Stadium di Barcellona il 30 giugno ed è il primo negli
stadi dal Vertigo Tour 05/06. Prodotto da Live Nation
Global Touring, il 360° tour degli U2 farà tappa in 14 città
in tutta Europa, tra cui Milano (Stadio San Siro) – dove
Bono e compagni si esibiranno il 7 e l'8 luglio prossimi –
Göteborg, Amsterdam, Parigi, Nizza, Dublino, Chorzow,
Berlino, Gelsenkirchen, Londra, Sheffield e Glasgow, prima
di concludere al Millennium Stadium di Cardiff il 22 agosto
(Per la data di Milano del 7 luglio i biglietti sono stati
polverizzati nel giro di pochi minuti. Da quì la decisione di
fissare una seconda data. Anche per questa l'impresa di
aggiudicarsi un biglietto sarà tutto fuorchè semplice...) . Il
tour europeo sarà seguito da date in Nord America, la
prima delle quali sarà il 12 settembre 2009 al Soldier Field di
Chicago. Willie Williams, produttore degli spettacoli degli
U2 da ormai diversi anni, ha lavorato nuovamente con
l’architetto Mark Fisher (ZooTV, PopMart, Elevation e
Vertigo) per creare l’innovativo design a 360° che offre al
pubblico una visione perfetta. Il 360° tour segna inoltre la
prima tournée di stadi con una struttura così unica ed
originale (che può essere visualizzata su U2.com). “Gli U2
sono sempre stati al meglio quando circondati dal loro
pubblico, e questo allestimento fa un enorme passo avanti.
Con l’85% dei biglietti a costo inferiore ai 95 euro, biglietti
E poi si pensa già anche al nuovo disco. Secondo il
sito www.gigwise.com, gli U2 pubblicherebbero un
nuovo album già nel 2010: il titolo sarebbe "Song of
ascent", e l'album sarebbe anticipato dal singolo
"Every breaking wave" (un brano escluso all'ultimo
momento da "No line on the horizon"). "Song of
ascent" sarebbe, secondo le parole di Bono, "un
lavoro meditativo e riflessivo". E poi c'è in cantiere
il progetto 'Boy, album del 1980 che il gruppo
avrebbe intenzione di risuonare. Bono, durante
un'intervista, rivelando il lontano particolare che il
gruppo fu gettato fuori dallo studio perché non
poteva permettersi di registrare per un'ora in più, ha
affermato che gli piacerebbe molto poter ricantare
l'intero disco sia perché non gli sembra completo,
sia perché oggigiorno trova d'aver registrato "Boy"
con un "finto accento britannico". The Edge, pur
appoggiando apertamente il cantante, è parso
leggermente più tiepido nei confronti del progetto;
il chitarrista ha detto "chissà, forse più avanti
potremmo ripubblicare qualcuno dei nostri primi
album con qualche cambiamento".
In ogni caso una cosa è certa. La campagna
pubblicitaria ha portato i suoi frutti. “No line on the
horizon” si è aggiudicato immediatamente il primo
posto nella classifica britannica, dove nel solo primo
giorno di uscita, ha venduto 65.000 copie. E al
secondo giorno di disponibilità il disco di Bono e
soci avrebbe venduto, riferisce la Official Charts
Company, quattro volte più di quello del suo
“rivale” più prossimo. “No line on the horizon” è il
decimo album degli U2 ad ottenere il primo posto;
la band irlandese si è messa così al pari con
Madonna e Rolling Stones. A quota undici c’è Elvis
Presley. Solitari, in cima a quota quindici,
rimangono i Beatles. Per una volta la regola che
l’album funziona bene solo se anche il primo
estratto funziona bene viene disattesa: nel Regno
Unito “Get on your boots” è andato male,
ottenendo un magro numero 12. anche neli Stati
Uniti l'album sta letteralmente volando: primo
posto con 484.000 unità vendute. E ora Bono e soci
sono appaiati ai Led Zeppelin nella classifica
generale degli artisti con più album al numero uno
nelle classifiche USA; davanti ad U2 e Led Zep ci
sono solamente i Beatles. E naturalmente anche un
po' in tutto il resto del mondo l'album si piazza
fisso al primo posto delle classifiche.
per il prato a 55 euro e almeno 10.000 biglietti per ciascuno
stadio al prezzo di circa 30 euro, ci siamo impegnati molto
affinché i fan degli U2 possano acquistare un biglietto a
buon prezzo ed assistere ad uno spettacolo con una visuale
perfetta” dice il manager degli U2, Paul McGuinness. Come
vuole la loro tradizione, gli U2 daranno il benvenuto sul
palco a diverse band di supporto di tutto rispetto, nomi del
calibro di Glasvegas, Elbow, Kaiser Chiefs, Snow Patrol e
Black Eyed Peas, solo per citare i primi gruppi che sono già
stati confermati. Non ci resta che attendere luglio e la loro
trionfale discesa nel nostro bel paese, per la gioia dei
fortunati possessori dei preziosissimi tagliandi.
Vi ricorderete sicuramente dei The Fray, rock band
statunitense nata a Denver in Colorado, diventata popolare
quì in Italia un paio di anni fa grazie al suo album di debutto
"How to Save a Life", da cui è stata estratta la title track come
primo singolo, trasmissime dalle radio, che li ha portati a
diventare una delle band più famose del momento scalando le
classifiche di Canada, Australia, Nuova Zelanda e di tutta
Europa per non parlare degli Stati Uniti d'America dove
"How to Save a Life" è tra le prime dieci canzoni più
ascoltate. Il loro primo album, uscito nella primavera del 2007
ha venduto oltre 3 milioni di copie in tutto il mondo. Bene, a
distanza di anni i The Fray sono tornati con un nuovo disco,
intitolato per l'appunto "The Fray", che siamo sicuri il
pubblico apprezzerà tanto quanto il suo predecessore.
Ricordiamo che la band nasce nel 2002 dal sodalizio di Isaac
Slade (voce e piano) e Joe King (chitarra e voce). I ragazzi
devono il precoce successo, oltre che alla loro singolare
determinazione, al legame profondo con il pubblico di
Denver. Si sono dati da fare alla vecchia maniera e il successo
se lo sono realmente guadagnato, seguendo un percorso
ormai inconsueto ai giorni nostri: i concerti della band nella
città natale suscitano da soli l’entusiasmo del pubblico,
l’ammirazione della stampa ed il supporto delle radio locali.
Joe e Isaac sono ex compagni di scuola che il destino fa
inaspettatamente ritrovare. Si sa, da cosa nasce cosa e i ragazzi
cominciano a scrivere musica insieme. I brani sono avvincenti
quanto basta per attirare l’attenzione di due dei componenti
della prima band di Slade (il batterista Ben Wysocki e il
chitarrista Dave Welsh) che presto si uniscono al gruppo
completando la formazione attuale. La band scelse il nome
"The Fray" in seguito a un evento accaduto durante la festa di
diploma di Caleb Slade. Il nome, dicevano, si addiceva alla
band perché litigavano sempre (Fray in inglese significa
disputa) durante la composizione delle loro canzoni.
The Fray conquistano un primo seguito grazie a
numerosissime date organizzate nella zona di
Denver e al supporto delle radio locali. Queste
riescono a creare un vero fenomeno e a dare il via,
con l’appoggio degli ascoltatori, ad una campagna a
favore di un contratto discografico per la band.
Grazie alla fervida propaganda il gruppo si aggiudica
l’ambito riconoscimento di 'Best New Band' dal
magazine di Denver Westword che vale alla band
uno straordinario airplay su due delle stazioni rock
principali di Denver: la versione demo di 'Over My
Head (Cable Car)' entra, con soli 4 mesi di
programmazione, a far parte della KTCL Top 30,
che racchiude i brani ‘most played’ del 2004. E la
campagna inaugurata dagli ascoltatori dà presto i
suoi frutti: la band firma un contratto con Epic
Records proprio nel 2004. Anziché suggellare
l’accordo in ufficio o in una stanza di hotel,
firmeranno sul palco del Fox Theatre di Boulder,
Colorado.
Questo percorso singolare verso la notorietà è la
chiave di progetti a lungo termine: “Credo sia
fondamentale per la longevità di una band,” spiega
Joe King. “Naturalmente Denver è il luogo in cui
tutto è cominciato, ma le nostre canzoni hanno
attraversato il paese via internet ancor prima che le
radio le includessero nell’airplay. Ricordo che in
occasione del nostro primo tour da headliner
abbiamo suonato in città dove le radio non ci
consideravano affatto, ma era pieno di ragazzi che
cantavano le nostre canzoni. Alcuni dicono che
siamo usciti repentinamente dal nulla, ma la verità è
che abbiamo lavorato sodo per anni prima che il
grande pubblico si accorgesse di noi.” Dave Welsh
aggiunge: “E’ tra le proprie radici che la musica vive
e respira, trova la sua energia e la sua passione. La
musica può comunque sopravvivere quando entra a
far parte della corrente mainstream, ma solo se ha
solide basi e leali sostenitori nella terra di origine.
Credo che uno diventi un musicista tra le mura della
propria casa per poi semplicemente affinare le
proprie inclinazioni e l’esperienza on the road ...
magari come band di una major.”
Il primo singolo tratto da How
To Save A Life, “Over My Head
(Cable Car)”, scala la top 10
della Singles Chart di Billboard,
ottiene la certificazione Platino e
supera il milione di streaming su
MySpace in un solo mese.
MySpace ha giovato molto alla
band: scaricati in streaming più
di 47 milioni di volte, hanno
ottenuto 15 milioni di accessi e
300.000 registrazioni sul web.
The Fray non possono essere
facilmente racchiusi in una
definizione di nicchia. A dire il
vero non ne hanno bisogno: il
passaparola (o meglio, il
passaparola digitale) è stato
estremamente efficace. I brani
raccolgono infatti il favore del
pubblico senza bisogno di
argute azioni di marketing o
abbinamenti forzati a generi
musicali. E alla fine la loro
musica sbarca anche in tv.
Grazie ai telefilm Scrubs e
Grey's Anatomy, che passano i
loro brani durante alcuni
episodi, il pop rock dei The Fray
raggiunge un numero
impressionante di persone anche
fuori dai confini americani. Per i quattro ragazzi, che
devono la loro fortuna alla Rete, si para davanti la
nuova sfida di scalare il difficile mercato europeo: nel
2007 "How To Save A Life" viene pubblicato anche
nel vecchio continente ed è subito un enorme
successo.
E ora il pubblico attende al varco i The Fray per la
prova più difficile: il secondo album. Riusciranno con
questo a bissare il successo dell'esordio e far amare al
pubblico questo nuovo disco tanto quanto il
precedente se non addirittura di più. Lo scopriremo
solo vivendo. Fatto sta che il primo singolo estratto da
"The Fray", "You Found Me", utilizzato anche nella
colonna sonora dell'ultima serie del telefilm Lost, sta
andando molto bene nelle ardio, e il pubblico sembra
gradire. E questo non può essere che un buon segno. Il
video della canzone è stato girato a Chicago dal regista
Josh Forbes.
La band ha teminato la registarzione dell'album, uscito
in Italia lo scorso 20 marzo, nel luglio del 2008, con la
produzione di Aaron Johnson e Mike Flynn, gli stessi
produttori che hanno lavorato anche al disco d'esordio
del gruppo. Il disco uscirà anche in special edition
contenente un dvd contenente un documentari
esclusivo sulla preparazione del disco intitolato "Fair
Fight", diretto da Rod Blackhurst, fotografo e filmaker
che già da parecchio segue il gruppo nella sua
avventura discografica.
I The Killers sono un gruppo musicale alternative rock
/ indie statunitense, più precisamente di Las Vegas, già
conosciuti nell'ambiente da parecchio tempo ma che
ultimamente stanno suscitando l'attenzione dei media e
dei mezzi di comunicazione per l'interesse sempre
crescente che il pubblico sta dimostrando nei loro
confronti negli ultimi mesi. Un vero e proprio exploit,
inatteso e sorprendente ma del tutto meritato, e che ci
fa molto piacere. Una bella sorpresa. Oltre che un bel
segno per la musica in generale; il fatto chr che il
pubblico inizi finalmente a interessarsi in maniera
autonoma e consapevole a gruppi che sicuramente non
appartengono al classico mondo del mainstream, al
giro degli artisti osannati e patinati che tutti
conosciamo alla perfezione è sicuramente una cosa
positiva. Qual'è il termomentro di questo fenomeno?
La clamorosa e inaspettata richiesta di biglietti per il
loro imminente concerto milanese, che ha costretto gli
organizzatori a spostare l'evento originariamente
previsto il 17 marzo all'Alcatraz di Milano (capienza
circa 3000 posti), al Datchforum (capienza 12000
posti), tra l'altro già tutti esauriti! Non è di certo cosa
da tutti riempire il Forum...
Ecco quindi che per accontentare tutti i fan italiani che
vogliono assistere ad una delle loro imperdibili
performance live sono state annunciate due nuove
date: all'Arena di Verona l'8 Giugno e all'Ippodromo
Capannelle di Roma il 14 Luglio.
Ma diamo due dati per chia ncora non conoscesse bene
il gruppo. I Killers sono il cantante Brandon Flowers, il
chitarrista Dave Keuning, il bassista Mark Stoermer e il
batterista Ronnie Vannucci Jr. Tutto parte da Flowers
nel 2003, a suo dire ispirato da un concerto live tenuto
dagli Oasis nell'aprile di quell'anno, dopo che egli aveva
abbandonato il suo gruppo precedente, i Blush
Response, che si erano trasferiti a Los Angeles. Fu
proprio Flowers a contattare il chitarrista Keuning
mediante un annuncio da quest'ultimo posto sul
magazine locale Las Vegas Weekly. Dopo una prima
serie di concerti, vennero infine scelti Vannucci e
Stoermer per riempire i posti rispettivamente di
batterista e bassista. Il nome della band deriva da un
video dei New Order, intitolato Crystal, in cui è
presente una band fittizia, appunto denominata The
Killers. La band, grazie a una serie di concerti nel
Regno Unito, viene subito notata dal noto magazine
rock New Musical Express. Il vero successo, tuttavia,
arriva con l'uscita dell'album di esordio, Hot Fuss, nel
2004, trascinato da singoli di alto profilo quali
"Somebody Told Me","All These Things That I've
Done" e "Smile Like You Mean It". Nel 2005 hanno
partecipato a diversi megaconcerti, tra cui in particolare
il Festival di Glastonbury e il Live 8 londinese. Hanno
anche suonato come gruppo di supporto agli U2
durante gran parte del tour europeo della band
irlandese.
Il secondo album dei Killers "Sam's Town" è uscito il 3
ottobre 2006, anticipato di qualche giorno dal nuovo
singolo "When you were young".
Il terzo e ultimo album dei The Killers, "Day &
Age" è uscito il 25 novembre 2008 (il 24 novembre
in Gran Bretagna), anticipato dal singolo "Human",
il cui debutto a livello mondiale è avvenuto il 22
settembre 2008, presentato dal vivo lo scorso 6
novembre agli MTV Europe Music Awards di
Liverpool. Il disco è stato prodotto da Stuart Price,
una delle figure chiave della musica elettronica (Les
Rhythmes Digitales) che aveva lavorato in
precedenza coi The Killers in occasione del singolo
“Don’t Shoot Me Santa” e su alcune canzoni della
raccolta Sawdust, e già all’opera con Madonna e
Missy Elliott.
Segno che c'è molta attesa attorno a questa band il
cui leader ha paragonato con una certa spavalderia
agli U2 dei tempi d'oro. Brandon Flowers aveva
infatti detto "Siamo maturi per fare il grande salto di
qualità. I primi due dischi sono andati benissimo e
so che cresceremo ancora" per poi concludere
"Sono sempre stato un grande fan degli U2, ma già
da qualche disco la loro vena sembra essere esaurita.
Al massimo ci sono un paio di canzoni alla loro
altezza. Forse sono diventati vecchi". All'inizio
l'affermazione era sembrata piuttosto azzardata, ma
forse, alla luce degli ultimi fatti, un fondo di verità
nelle paroe volutamente esagerate e provocatorie di
Flowers forse c'è.
Il nome Erasure associato ad una band
musicale purtroppo in Italia dice poco
e niente. Al limite a chi ha superato la
trentina può ricordare in maniera
sfumata un duo anni ’80 che cantava
Sometimes e Oh L’Amour ma di cui si
sono perse le tracce.
Ma giudicare così la band formata da
Andy Bell (voce) e Vince Clarke
(tastiere) sarebbe ingiusto oltre che
ingeneroso e la raccolta Total Pop! The
First 40 Hits è qui a dimostrarcelo.
Innanzitutto aiuta a ricordare ai più
smemorati che gli Erasure non sono
esistono ancora ma sono più attivi che
mai dopo aver venduto oltre 20 milioni
di dischi in tutto il mondo. Ormai uno
degli ultimi gruppi superstiti delle
decine che l’avvento del synth-pop
portò alla ribalta nel Regno Unito a
partire dagli anni ‘80, anche se non
possono competere a livello di
successo e di fanbase con gruppi per
certi versi simili e contemporanei come
i Depeche Mode (fondati tra l’altro
proprio da Vince) e i “rivali” Pet Shop
Boys, bisogna tuttavia riconoscere alla
band di essere sempre rimasta leale a sé
stessa continuando a percorrere vie
innovative che dopo i successi
commerciali tra la fine degli anni ’80 e
la prima metà dei ’90 li ha portati a
mantenere una devota fanbase e a
rimanere uno dei gruppi di riferimento
nel mondo pop britannico, come
dimostrato dai 3 tour che la band ha
tenuto tra il 2005 e il 2007 tutti con
ottimi riscontri. In attesa del nuovo
album in studio, che dovrebbe essere
pronto entro fine 2010, gli Erasure nel
frattempo ci regalano Total Pop
l’antologia – fin’ora- definitiva che
comprende tutti i singoli realizzati a
partire da Who Needs Love Like That
del 1985 fino alla versione 2009 di
Always. E proprio grazie ad una
raccolta come questa (giunta a 17 anni
dalla prima Pop! e a 6 dall’incompleta
Hits, un progetto davvero nato male
visto i molti brani ingiustamente
trascurati) che si può apprezzare il
cammino artistico di una band partita
come tipico alfiere dei pop anni ‘80 ma
che nel corso del tempo, senza curarsi
troppo dei successi di vendite, ha
esplorato diversissime sonorità fino a
toccare il country con l’ottimo Union
Street o i suoni eterei e sperimentali di
Erasure del 1995 o il pop raffinato di
Loveboat, prodotto dal celebre Flood,
fino alla riscoperta del sound delle
origini ma con molta più maturità
dell’ultimo e splendido Light At The
End Of The World del 2007.
Pubblicato come doppio CD e anche
in una monumentale edizione limitata a
4 dischi con in aggiunta un CD dal
vivo, un DVD con tutte le apparizioni
della band nelle trasmissioni TV della
BBC e un corposo booklet con la
storia della band e un’intervista inedita,
e preceduto dall’EP Pop Remixed (vedi
per la recensione lo scorso numero di
Andergr@und) Total Pop è uscito lo
scorso 23 febbraio in UK mentre in
USA uscirà il prossimo 17 aprile e in
Germania (storico feudo della band) il
1 maggio.
La tracklist base comprende:
Pop! (CD Disc 1)
1 Who Needs Love (Like That)
2 Heavenly Action
3 Oh L'Amour
4 Sometimes
5 It Doesn't Have To Be
6 Victim Of Love
7 The Circus
8 Ship Of Fools
9 Chains Of Love
10 A Little Respect
11 Stop!
12 Drama!
13 You Surround Me
14 Blue Savannah
15 Star
16 Chorus
17 Love To Hate You
18 Am I Right?
19 Breath Of Life
20 Take A Chance On Me
21 Who Needs Love (Like That)
(Hamburg Mix)
Pop2! (CD Disc 2)
1 Always
2 Run To The Sun
3 I Love Saturday
4 Stay With Me
5 Fingers & Thumbs (Cold Summer's
Day)
6 Rock Me Gently
7 In My Arms
8 Don't Say Your Love Is Killing Me
9 Rain (Al Stone Mix) 4:09
10 Freedom 2:55
11 Moon & The Sky (Jason Creasey's
Heaven Scent Radio Re-Work)
12 Solsbury Hill
13 Make Me Smile (Come Up And See
Me)
14 Breathe
15 Don't Say You Love Me
16 Here I Go Impossible Again
17 I Could Fall In Love With You
18 Sunday Girl
19 Storm In A Teacup
20 Always (2009 Mix)
Inoltre, scaricando il CD da iTunes è possible
aggiungere un digital bundle comprendente Oh
L'Amour (August Mix), 22 Boy (Acoustic) e All This
Time Still Falling Out Of Love.
Ad eccezione dell’August Remix di Oh L’Amour che
uscì come singolo nel 2003 le alter due canzone
sono parte dell’EP uscito per promuovere Union
Street (Boy) e parte del doppio a-side Here I Go
Impossible Again- All This Time Still Falling Out Of
Love uscito nel 2005 come 3° singolo di Nightbird.
Il primo CD della raccolta non è altro che la
riproposizione dello storico Pop! (triplo disco di
platino in UK e disco d’oro in USA) uscito nel 1992
con all’interno i brani di una band all’ora sulla cresta
dell’onda, canzoni che ancora oggi sono quelle più
conosciute alle orecchie del pubblico dei non fans.
Pezzi come Sometimes, Oh L’Amour e A Little
Respect sono veri e proprio inni degli anni ’80 che
portarono la band a farsi conoscere in tutto il
mondo. Non da meno sono i pezzi dei primissimi
anni ’90 come la splendida ballad Blue Savannah, la
latineggiante Love To Hate You (che ebbe un tale
successo da venir cantata dallo stesso Andy anche in
spagnolo ed italiano, con il titolo di Amo Odiarti)
fino alla ritmata Breath Of Life e al tributo agli Abba
con Take A Chance On Me. Non a caso, tolta Take
A Chance On Me, andando ad un concerto degli
Erasure si può essere quasi certi di ascoltare le
canzoni appena elencate e anche altre del primo CD
a testimoniare come queste canzoni siano ormai
diventate parte integrante della storia degli Erasure e
di come siano ancora amatissime dai fans a distanza
di 20 anni e oltre.
Nel CD2, invece, si raccolgono tutti i singoli
realizzati dal 1994 –anno dell’ultimo album arrivato
al #1 della UK chart, I Say I Say I Say- fino alla
versione 2009 di Always realizzata per promuovere
la raccolta. Le prime 3 canzoni sono gli estratti
proprio di I Say I Say I Say (triplo platino in UK)
prodotto da Martyn Ware degli Human League e si
va dalla dolcezza della ballata Always ai ritmi di
dance di Run To The Sun fino al pop puro di I Love
Saturday. Il terzetto seguente di canzoni è tratto da
Erasure, uno degli album più innovativi della band e
controversi tra i fans, e si tratta di due ballad (Stay
With Me ma soprattutto la meravigliosa Rock Me
Gently) e di una frizzante canzone pop anche se con
sfumature nuove per la band a quei tempi,
Finger&Thumbs (Cold Summer's Day).
Le 3 canzoni successive arrivano invece dal
frotunato Cowboy del 1997 che sembrava poter
riportare la band ai fasti di 10 anni prima. Ottimer
In My Arms, ballad sullo stile di Always e Don’t Say
Your Love Is Killing Me mentre la versione remix di
Al Stone, nonostante la bontà del pezzo, perde
qualcosa rispetto all’album version originale.
dance e nel solco della tradizione Erasure,
quella che spicca come qualità è Storm In
A Teacup splendida nella delicatezza del
testo e nella sua drammaticità (racconta i
problemi di alcol della madre di Andy).
Per chi volesse acquistare la versione
deluxe, del CD live, che per una volta è
quasi privo delle tracce più famose suonate
ad ogni live ma si concentra su perle
“dimenticate”, da segnalare Am I Right?, la
cover di Everybody's Got To Learn
Sometime, la delicata Piano Song, la
splendida Hideaway e la versione countryacoustic di Breathe. Le perle sono però i
due easter-eggs nascosti al termine di due
canzoni del CD: la breve versione
acappella di Mama Mia eseguita da Andy e
il breve spezzone di A Little Respect più
cantata dal pubblico che da Andy.
Total Pop a differenza del suo
predecessore non ha avuto un impatto così
forte nella chart inglese, accontentandosi
del #21 posto ma dà modo di conoscere,
per chi non li ha mai apprezzati, un duo di
musicisti ingiustamente e troppo
sottovalutato mentre per chi già li apprezza
è il modo migliore per riascoltare le loro
Freedom e Moon & The Sky sono invece gli estratti da migliori canzoni in un’unica raccolta e rivivere le emozioni
Loveboat, album che ha avuto una vita davvero travagliata che Andy&Vince sanno sempre donare ai loro fans con
(canzoni rifatte a seguito dell’arrivo di Flood alla ogni album.
produzione, edizione americana uscita con anni di
ritardo per liti con la locale label per via delle scarse
vendite in Inghilterra e via dicendo). Anche qui una
canzone più lenta (anche se Freedom accompagnata
da un frizzante riff di chitarra acustica non è una
ballad classica) e una che si rifà quasi alla trance (e
ottimo successo nei club ai tempi) come
Moon&The Sky. Le due canzoni successive fanno
invece parte di Other People’s Songs il fortunato
album di cover del 2003, gli estratti in origine
furono cantati da Peter Gabriel (Solsbury Hill) e
Harley and Cockney Rebel (Come Up And See
Mee), con la seconda decisamente meglio della
prima che alla lunga un po’ stufa, risultando
ripetitiva. Le tracce dalla 14 alla 16 sono invece gli
estratti di Nightbird album che grazie al fortunato
Breathe (#4 in UK) riportò gli Erasure alla ribalta
anche grazie ad un ampio tour tra Europa e USA.
Tutte e tre sono canzoni piuttosto lenti e
soprattutto Breathe e Here I Go dimostrano la
maturità raggiunta dagli Erasure nella fase
compositiva sia per la musica che per i testi. Prima
dell’ultima traccia (un remale purtroppo troppo
uguale all’originale di Alwyas) c’è tempo per
ascoltare i singoli dall’ultimo album in studio degli
Erasure (Light At The End Of The World del
2007) caratterizzato dall’uso di synth anni’80 e di un
certo ritorno al sound degli esordi dopo anni di
sperimentazioni. Se i primi due estratti sono molto
Dei Glasvegas si parla in giro da qualche tempo: il loro
album di esordio è uscito lo scorso autunno, esaltato dalla
critica d'oltremanica e finito in diversi referendum di fine
anno. Il disco è stato stampato da poco anche negli Stati
Uniti e adesso anche in Italia. Insomma, i Glasvegas stanno
diventando la "Next big thing". ma vediamo di conoscere il
gruppo un po' più da vicino.
È stato James Allan - frontman della band - a coniare il
nome del gruppo, una combinazione post-moderna che
evoca il coraggio della classe operaia industriale della sua
città natale, Glasgow, e il luccicante mondo di Las Vegas,
con la sua seducente facciata glamour, la surreale frenesia
non-stop di intrattenimento e gioco d’azzardo. Un nome
concepito ancor prima di avere una canzone. “In passato si
è vista una Scozia abbastanza incline all’accondiscendenza,
tutti cantavano con una vaga inflessione americana. Volevo
per la nostra band un nome fiero ed ambizioso”. Certe
parole semplicemente sgorgano da sole, senza pensarci." In
effetti i testi e le musiche nascono spontaneamente dalla
testa di James Allan per poi passare attraverso la prospettiva
travolgente, maestosa ed impenitente dei Glasvegas, una tra
le poche band che ancora riescano a creare un filo diretto
con il pubblico grazie a un sound, a una sensibilità e a un
temperamento del tutto singolari.
L’album omonimo di debutto, prodotto da James Allan e
Rich Costey (Interpol, Muse, Franz Ferdinand, Mew), ha
fatto il suo ingresso al N.2 della classifica UK degli album
poco dopo la data di pubblicazione (settembre 2008) e ha
fatto esplodere il fenomeno Glasvegas - inteso come band,
sonorità, modo di essere – già definiti da New Musical
Express "The Greatest New Rock and Roll Band in the
World" (da NME del 21 giugno 2008).
La musica non solo ha rappresentato per James Allan (il cui
curriculum pre-Glasvegas include un paio d’anni con il
sussidio di disoccupazione) lo strumento per dare libera
espressione alle idee e alle sonorità che affollavano la sua
immaginazione, ma anche la via d’uscita da una realtà
operaia che solo raramente offriva concrete prospettive di
lavoro. James inizia i suoi esperimenti poetici all’età di 9 o
10 anni con una poesia che spiegava quanto la scuola fosse
raccapricciante. Quasi istintivamente poi inizia a collegare le
sue poesie alle melodie pop che gli ronzano nella testa. "Un
ragazzo che frequentava mia sorella le comprò una chitarra"
ricorda. "Ho provato a strimpellarla e la sensazione mi è
piaciuta. Così ho imparato qualche accordo. Dalle mie parti
nessuno suonava la chitarra o cose del genere, quindi
quando ho annunciato ai miei che suonavo la chitarra mi
sembrava si trattasse di un grande evento… era il mio
modo di uscire allo scoperto…e tutti hanno semplicemente
esclamato, 'Ok. Che bello.'"
Il primo ad accompagnare James in questa sua
avventura musicale è Rab Allan, cugino di primo
grado. "Le nostre madri sono gemelle," spiega
James, "ma non identiche. Una ha i capelli biondi e
gli occhi azzurri; l’altra è mora con gli occhi scuri.
Rab ed io siamo cresciuti insieme. Qualcuno gli
aveva regalato una chitarra classica, così abbiamo
cominciato a suonare insieme. Eravamo una sorta
di Everly Brothers di Glasgow." Paul Donoghue, il
futuro bassista dei Glasvegas, frequentava la stessa
scuola e lo stesso anno di Rab, mentre Caroline
McKay, la futura batterista della band, lavorava in
un negozio di abbigliamento vintage
che spesso James frequentava. "Siamo
diventati subito amici" ricorda James.
"Sembrava uscita da un film. Ha
sempre avuto l’aspetto di chi suona in
una band o cose di questo tipo, ma
non aveva mai suonato la batteria.
Andavamo tutti insieme a casa di
Caroline, ascoltavamo musica e ci
divertivamo. Mettevamo molte canzoni
che ci piacevano ma non si sentivano
nei club…Jerry Lee Lewis, Suicide,
Dion & the Belmonts. Innanzitutto
abbiamo comprato una drum machine
e abbiamo dato a Caroline una batteria.
Io invece ho cominciato a scrivere
canzoni. Era divertente."
Una delle prime performance dei
Glasvegas al King Tut's Wah Wah Hut
di Glasgow (un locale della capienza di
300 persone, molto conosciuto in UK
come vetrina per nuovi talenti e
passato alla storia per aver ospitato
artisti allora emergenti del calibro di Oasis,
Radiohead, Beck, Travis) cattura l’attenzione del
magnate musicale Alan McGee, che definisce
immediatamente i Glasvegas come "La cosa più
emozionante che ho sentito da Jesus and Mary
Chain." Va in onda con "Death Disco TV" di
McGee la prima performance televisiva dei
Glasvegas. "Le cose hanno cominciato a
muoversi," ricorda James, "quando abbiamo
suonato per la serata di Alan a Londra, la 'Death
Disco'. Percepivamo un sincero entusiasmo del
pubblico ai nostri concerti."
I Glasvegas pubblicano da soli il primo singolo "Go Square
Go!" il 30 ottobre 2006. Il seguito del 2007 - l’edizione
limitata in formato 7" dal titolo "Daddy's Gone" - si
guadagna il 2° posto nella classifica Single of the Year stilata
da NME. Poco dopo la pubblicazione del terzo singolo in
edizione limitata, "It's My Own Cheating Heart That Makes
Me Cry" (14 febbraio 2008, giorno di San Valentino), i
Glasvegas si aggiudicano il Philip Hall Radar Award
(prestigioso premio riservato alle nuove band in base ai voti
dello staff di NME) in occasione della cerimonia per i
Shockwaves NME Awards 2008.
I Glasvegas dedicano parte del 2008 a consolidare la
reputazione che li annovera tra le principali live band nel
Regno Unito. Le date del tour in Scozia segnano il tutto
esaurito in meno di una settimana, mentre la stampa UK di
settore elogia i Glasvegas per le memorabili performance in
importanti festival, inclusi gli eventi SRO a Glastonbury e T
In The Park.
Il gruppo approda in America all’inizio del 2008 per
registrare l’album di debutto presso i Brooklyn Recording
Studios. Il progetto include nuove versioni degli storici
singoli della band, "Daddy's Gone" e "It's My Own
Cheating Heart That Makes Me Cry", accanto a brani
inediti come "Geraldine", singolo di lancio del nuovo
album.
Per James, Rab, Paul e Caroline i Glasvegas rappresentano
un modo di essere e uno stile di vita. "Andiamo d’accordo e
ci vogliamo bene" ammette James. "Proprio perché
abbiamo cominciato la nostra avventura come amici le
nostre basi sono molto solide e siamo in grado di
sopportare notevoli pressioni. Un fatto molto positivo,
proprio ciò che desideravo. Posso esprimermi al meglio
suonando in una rock & roll band, non potrei dare
altrettanto se giocassi a football."
Un po' in ritardo, anche le radio e tv italiane si stanno
accorgendo del talendo dei Glasvegas. La band di Glasgow
sarà in Italia dal 10 maggio al 12 con tre date a Ravenna,
Roma e Milano per presentare al pubblico italiano il primo,
omonimo album.
U2 - No Line On The Orizon
KELLY CLARKSON - All I Ever Wanted
ANTONELLO VENDITTI - Le Donne
THE-DREAM - Love VS Money
MARCO CARTA - La Forza Mia
U2 - No Line On The Orizon
ANNIE LENNOX - The Collection
J.HOLIDAY - Round 2
ARISA - Sincerità
TAYLOR SWIFT - Fearless
MINA - Sulla Tua Bocca lo Dirò
LADY GAGA - The Fame
TIZIANO FERRO - Alla Mia Età
NICKELBACK - Dark Horse
GIUSY FERRERI - Gaetana
BEYONCE' - I Am Sasha Fierce
JOVANOTTI - Safari
JAMIE FOXX - Intuition
FRANCO BATTIATO - Fleurs 2
CHRIS CORNELL - Scream
ARISA - Sincerità
RONAN KEATING - Songs For My Mother
MARCO CARTA - La Forza Mia
ANNIE LENNOX - The Collection
AMY MACDONALD - This Is The Life
KINGS OF LEON - Only by The Night
MALIKA AYANE - Come Foglie
FARYL - Faryl
POVIA - Luca Era Gay
TAKE THAT - The Circus
TIZIANO FERRO - Il regalo più Grande
U2 - No Line On The Orizon
J.MORRISON feat. N.FURTADO - Broken Strings
LADY GAGA - The Fame
ALESHA DIXON - The Boy Does Nothing
KELLY CLARKSON - All I Ever Wanted
NEGRAMARO - Meraviglioso
BETTE MIDLER - The Best Bette
KATY PERRY - Hot n' Cold
LIONEL RICHIE - Just Go
In moltissimi lo attendevano, me compreso. Le
aspettative nei confronti di questo disco erano
così alte che sinceramente non posso
nascondervi una punta di delusione quando per
la prima volta ho sentito il singolo "Take On your
Boots". Non un brutto pezzo, di sicuro non
immediatissimo (dopo diversi ascolti ho iniziato a
digerirlo già di più), ma certamente non quello
che mi aspettavo, e in ogni caso non lo annovero
assolutamente tra i grandi classici targati U2.
Si tratta di un disco di ritorno alle origini ben
amalgamate con interessanti sterzate dal sapore
elettro-rock.
Parte della critica ha gridato al miracolo. Mi
sembra un tantino esagerato. Forse è la
venerazione troppo esagerata nei confronti di un
artista che ci spinge ad aspettarci l'impossibile,
ma da un gruppo come gli U2 io mi aspetto
anche più dell'impossibile.
Ascolto l'album, sperando che il primo estratto
sia stato un po' forviante, e non posso dire di
trovarmi di fronte ad un brutto disco, sarei
bugiardo, posso dire di ascoltare un disco di belle
canzoni, ma senza i picchi altissimi a cui Bono e
soci ci avevano abituati.
No Line On The Orizon
U2
Mercury
11
dall’impronta simil dark (“Un’ora in più”), infine il sound
diretto di “Perdere il controllo” (l’attacco alla “Zombies”
dei Cranberries) e “La musica che c’è”. Questo rispetto
all'ultimo lp è’ un disco più duro con tante chitarre
elettriche, istintivo, fatto più con il cuore che con la
testa. Se il precedente “Nella stanza 26” era più quieto,
caldo, questo è completamente l’opposto con ognuno
dei brani che a Nek piace chiamare "isole". Il brano che
da il titolo all’album rappresenta la voglia di cambiare,
di cercare strade nuove. Direi che questa sua ultima
fatica più che una vera e propria rivoluzione è
un’evoluzione, anche se fedele alla sua personalità
artistica, dove in ogni brano ci sono colori diversi che
danno l’idea di un tentativo di sperimentare. L’idea di
proporre due versioni dell’album, standard ed
economica, con sei brani al prezzo di 9,90 euro è una
scelta presa d’accordo tra il cantante e la casa
discografica per dare la possibilità di avere qualcosa in
più, ad un prezzo minore ma nello stesso tempo
rispettosa dell’essenza del disco.
Un’altra Direzione
Nek
Warner Music
13
The Fray
The Fray
Epic Sony
10
Come si diceva nell'articolo che precede di
qualche pagina questa recensione, e come già
molte volte ricordato in queste sedi, il secondo
album per un artista e sempre quello più
complicato. Ci vuole un attimo ad inciampare e a
non rialzarsi più. E' successo a molti, anche dopo
dischi d'esordio che avevano ottenuto un
successo straordinario. Nel primo album sono
raccolti i pezzi che magari si avevano messo nel
cassetto nel corso di anni e anni di gavetta. Col
secondo album è tutto diverso: si azzera tutto e
ci si trova a dover fare i conti con pressioni e
scadenze con cui prima non si aveva a che fare.
Ma i the Fray a mio modo di vedere hanno
superato egregiamente la prova.
Dopo una lunga pausa dal precedente lavoro
discografico Nek torna con il nuovo album Un’altra
direzione, preceduto dal singolo “La voglia che non
vorrei”. E’ il decimo lavoro in studio e, in quasi vent’anni
di carriera, ha venduto sette milioni di dischi nel mondo.
Il nuovo disco è prodotto insieme con Alfredo Cerruti e
Dado Parisini, e rappresenta un ulteriore passo in avanti
nella maturazione artistica della popstar di Sassuolo. In
questo progetto prendono vita multiformi universi
sonori, come nel brano sinfonico d’apertura “Tira su il
volume”, quelli acustici (“Un’altra direzione”), o
This Is The Life
Amy MacDonald
Mercury
11
Instinct" o "Just My Imagination". In questa
ventiduenne scozzese fin dal primo ascolto ho
colto qualcosa di quella Dolores.
parte un bel rock melodico, raffinato e
coinvolgente, tutta da cantare, e nella seconda
parte una raccolta di ballads intime e
introspettive che emozionano e ti arrivano dritte
allo stomaco.
E il piano di Isaac slade impreziosisce i pezzi e gli
conferisce quel tocco unico e inimitabile. Un
Un disco nettamente spaccato in due. Nella prima ottimo disco. Niente da aggiungere.
E il suo disco di debutto "This Is The Life",
rispecchia in pieno le atmosfere leggere e gioiose
che caratterizzano il primo estratto dal cd, la
titletrack. La sua chitarra acustica e un piacevole
accento britannico sono gli ingredienti vincenti di
questa cantautrice. Anche se a tratti l'apparente
maturità della voce contrasta spesso con
l'ingenuità dei testi. Ma va bene. Del resto stiamo
parlando di una ragazza di ventidueanni.
Avrete sicuramente sentito per radio negli ultimi
mesi il singolo di questa giovane promessa del
pop chiamata Amy MacDonald. Il suo modo di
cantare, il suo timbro di voce, le atmosfere e
anche l'aspetto fisico ricordano per certi versi la
Dolores O'Riordan di qualche anno fa, quella un Canzoni semplici, colorate dalle tinte del folk rock
po' più allegra e leggera, quella di "Bury the e i cui tempi incalzanti tengono una piacevole
Hatchet" che portava al successo planetario i compagnia.
Cranberries grazie a singoli come "Animal
La forza mia è senz'altro un buon album e Marco Carta
ormai è una vera e propria mania che dilaga ovunque.
In undici tracce il cantante riesce ad emergere in
maniera netta e precisa. Il primo brano del disco è La
Forza mia di cui abbiamo parlato ampiamente nello
speciale Sanremo. Vorrei tenerti qui è la seconda traccia
del disco, che narra di un amore finito; la musica è
molto orecchiabile e la voce in stile black di Marco Carta
ottimamente poggiata sul pezzo. Dentro questa musica,
Prima di te e Resto dell'idea - esattamente terzo, quarto
e quinto brano - hanno in comune da parte di Marco
Carta la capacità di dare alle canzoni un tono intimista e
lieve. Seguono certe regole auree del pop rock non solo
nella vocalità ma specie nei termini di costruzione delle
melodie stesse e degli arrangiamenti veramente densi.
Un giorno perfetto, sesta traccia del disco, segue una
linea ben precisa, per non far perdere l'orientamento
all'ascoltatore. Dentro ad ogni brivido e Resta con me
oscillano sempre con un testo inneggiante all'amore,
ma estremamente fresco nella melodia e innovativa
nella costruzione strumentale. L'Amore che non hai,
nono pezzo del cd, è intrisa di fiammeggianti riff,
energici e vitaminici allo stesso tempo. Chiudono il disco
i brani Il segno che ho di te e Grazie a te, dove, se i riff
hanno un chè di intenso e pop, non sono rare le
aperture ad un livido e moderno stile pop romantico. La
Forza mia è decisamente un'anima emotiva condita da
pezzi che ti entrano in testa all'istante per poi uscirne
davvero con difficoltà. [Giusy dal web]
"Glasvegas", il disco di debutto dei Glasvegas per
l'appunto,rock band emergente di Glasgow,
rappresenta sicuramente uno dei più interessanti
e bei dischi d'esordio dell'ultimo anno.
A dire la verità si tratta di un disco piuttosto
"autunnale", un po'cupo e malinconico, ma è
talmente brillante e originale da non risultare per
nulla pesante. Anzi. Nel disco vengono affrontate
anche tematiche piuttosto impegnative con una
La Forza Mia
Marco Carta
Atlantic
11
Glasvegas
Glasvegas
Sony BMG
10
Life in Technicolor
Coldplay
Dougal Wilson
Sincerità
Arisa
Warner Music
10
Ironia e positività sono il fil rouge che unisce le dieci
tracce dell’album “Sincerità” . «Ogni essere umano è
l’artefice del proprio destino. Le avversità possono
ferirci, ma non devono abbatterci: anche la vicenda più
triste può essere vissuta come uno stimolo per ripartire
alla ricerca di una nuova gioia». racconta l’artista. Nelle
canzoni di Arisa c’è un lieto fine per tutti: per le donne
tradite di “Abbi cura di te” e “Te lo volevo dire“, che
reagiscono con orgoglio e nuova forza; per la donna in
carriera di “L’uomo che non c’è”, che ha sacrificato la
vita privata per il lavoro; per la bambina protagonista
di “Piccola rosa“, per le persone con esagerata
timidezza o scarsa autostima a cui è dedicata “Pensa
così“. L’autore principale dei testi dell’album è Giuseppe
Anastasi: i brani “Abbi cura di te” e “Te lo volevo dire”
sono firmati anche da Marco Conidi; mentre Maurizio
Filardo è co-autore di “Piccola rosa”. Dal punto di vista
musicale”Sincerità” è un disco con molteplici orizzonti
freschezza e una naturalezza spiazzanti.
Esemplificativo di quello che sto dicendo e una
coppia di canzoni bellissime e interessantissime
se analizzate insieme, che parlano della morte
analizzandola due punti di vista antitetici: il
singolo "Daddy's Gone" parla di un figlio che
perde il padre e rimpiange il rapporto non
idiallaco avuto con lui, mentre "Flowers And
Football Tops" racconta dello svuotamento di una
coppia di genitori che ricevono la notizia della
morte prematura del figlio. Due canzoni
bellissime, a mio modo di vedere le migliori del
disco, che paradossalmente ad un ascolto
superficiale appaiono le più spensierate e gioiose
del disco. Un album molto bello. Emozioni
garantite.
sonori, fra cui gli echi R&B e reggae di “Abbi cura di
te”, lo stile da geniale filastrocca alla Sergio Endrigo di
“Pensa così”, le emozioni acustiche di “Piccola rosa”, le
chitarre surf con cadenze jazz di “Te lo volevo dire”, la
bossanova moderna e armonicamente ricca di “Com’è
facile”, gli archi enfatici di “Buona notte”, fino
all’impronta Anni 70/80 di “L’uomo che non c’è” «che
richiama orgogliosamente Donatella Rettore e Raffaella
Carrà».
“Life in Technicolor” è il nuovo video dei Coldplay.
Il videoclip si aprea un classico spettacolo di
burattini durante una festa a scuola. Le cose
cambiano quando entrano in scena quattro
marionette molto speciali, che cominciano ad
eseguire un brano rock. A questo punto i pupazzi
prendono letteralmente vita offrendo ai piccoli
spettatori presenti le stesse emozioni e sensazioni
che regala uno spettacolo live.
Il video è stato diretto da Dougal Wilson e i
burattini utilizzati per il format, realizzati in stile
Punch and Judy, le maschere più famose del
teatro dei burattini inglese, sono stati creati
appositamente per i Coldplay. La band non ha
voluto
utilizzare
nessun
effetto
speciale, niente è
stato ricostruito con
l’ausilio
del
computer.
Come Foglie
Malika Ayane
Sugar
In mezzo alla decina di nuove proposte
presentatosi ai blocchi di partenza dell’ultima
edizione del festival di Sanremo spiccava un nome
già ben conosciuto da molti spettatori: quello
dell’italomarocchina Malika Ayane, ospite delle
programmazioni radiofoniche durante lo scorso
anno, grazie alla gettonatissima Feeling Better.
Malika si è esibita all’Ariston portando un brano,
Come Foglie, scritto per l’occasione da Giuliano
Sangiorgi; prestando attenzione al testo, non si
può che essere certi dell’autore: l’impronta
lasciata dal frontman dei
Negramaro in questo
senso è evidente, tanto
che sembra di ascoltare
un ipotetico seguito di
Estate. Un brano molto
bello,
intenso,
emozionante
e
coinvolgente.
THE FRAY
NEGRAMARO
Meraviglioso
You Found Me
The Fray
Domenico Modugno
San Siro Live
The Fray
EPIC Sony Music
I found god
On the corner of first and Amistad
Where the west was all but won
All alone, smoking his last cigarette
I Said where you been,
he said ask anything
Where were you?
When everything was falling apart
All my days were spent by the telephone
It never rang
And all I needed was a call
That never came
To the corner of first and Amistad
Ho trovato Dio
all'angolo del First in Amistad
Dove l'occidente era frammentato
Tutto solo, fumando la sua ultima sigaretta,
gli ho detto dove sei stato?
e lui ha detto chiedimi qualsiasi cosa
Dov'eri
quando tutto andava a rotoli?
Tutti i miei giorni spesi vicino a quel telefono
Che non suonò mai
Tutto ciò di cui avevo bisogno era una chiamata
Che non è mai arrivata.
All'angolo di First e Amistad
Lost and insecure
You found me, you found me
Lying on the floor
Surrounded, surrounded
Why'd you have to wait?
Where were you? Where were you?
Just a little late
You found me, you found me
Perso ed insicuro
Mi hai trovato, mi hai trovato
Sdraiato sul pavimento
Circondato, circondato
Perché hai dovuto aspettare?
Dov'eri? Dov'eri?
Solo un po' in ritardo
Mi hai trovato, mi hai trovato
In the end everyone ends up alone
Losing her, the only one who's ever known
Who I am, who I'm not, who I want to be
No way to know
how long she will be next to me
Lost and insecure...
Early morning, City breaks
I've been calling for years and years and years and
[years
And you never left me no messages
You never send me no letters
You got some kind of nerve, taking all I want
Lost and insecure
You found me, you found me
Lying on the floor
Where were you where were you
Lost and insecure...
Why'd you have to wait?
To find me, to find me
Abbiamo conosciuto The Fray
grazie al brano "How to save a
life", colonna sonora della serie
televisiva "Grey's Anatomy". Il
gruppo di Denver sta confermando
il proprio successo a livello
mondiale grazie ad una nuova
canzone: "You Found Me",
estratta dall'album "The Fray".
Anche questa volta il singolo è
stato scelto come colonna sonora
per la quinta stagione di un
popolare serial TV, celebre negli
USA ma anche da noi: "Lost".
Alla fine Tutti ci ritroviamo da soli
Perdendola, l'unica che ha mai saputo
chi sono, chi non sono e chi voglio essere
non c'è modo di sapere
quanto tempo resterà accanto a me
Perso ed insicuro...
Il mattino presto la città collassa
Ho chiamato per anni e anni e anni e
[anni
Non mi hai mai lasciato messaggi
Mai mi hai spedito lettere
Hai un bel coraggio a sopportare tutto ciò che voglio
Perso ed insicuro
Mi hai trovato, mi hai trovato
Sdraiato sul pavimento
Dov'eri? Dov'eri?
Perso ed insicuro...
Perché hai dovuto aspettare
Per trovarmi? Per trovarmi?
Mi hai trovato
"Meraviglioso" è stato suonato per
la prima volta dai Negramaro il 31
maggio 2008 allo Stadio Meazza
di Milano, e successivamente
inserito nell'album San Siro Live.
Si tratta di una cover di un pezzo
di Domenico Modugno ed è
entrata in rotazione radiofonica il
24 novembre 2008. Il videoclip del
brano è stato girato interamente in
bianco e nero nel quartiere EUR di
Roma, e vede la partecipazione di
Carlo Verdone e Riccardo
Scamarcio.
Sugar
Io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
sotto un cielo di stelle e di satelliti
tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna
un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente
e lo sollevava su
era bello il panorama
visto dall'alto
si gettava sulle cose
prima del pensiero
la sua mano era piccina
ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero
senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli,
scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade
son pericolose
ma l'unico pericolo
che sento veramente
è quello di non riuscire
più a sentire niente
il profumo dei fiori
l'odore della città
il suono dei motorini
il sapore della pizza
le lacrime di una mamma
le idee di uno studente
gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne
alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo
con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo
con il cielo e con il fango
la città un film straniero
senza sottotitoli
una pentola che cuoce
pezzi di dialoghi
come stai quanto costa
che ore sono
che succede
che si dice
chi ci crede
e allora ci si vede
ci si sente soli
dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato
quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri
dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno
e invece non c'è niente
un mondo vecchio che sta insieme
solo grazie a quelli che
hanno ancora il coraggio
di innamorarsi
e una musica che pompa
sangue nelle vene
e che fa venire voglia d
i svegliarsi e di alzarsi
smettere di lamentarsi
che l'unico pericolo
che senti veramente
è quello di non riuscire
più a sentire niente
di non riuscire
più a sentire niente
il battito di un cuore
dentro al petto
la passione che fa
crescere un progetto
l'appetito la sete
l'evoluzione in atto
l'energia che si scatena
in un contatto
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo
con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo
con il cielo e con il fango
e mi fondo
con il cielo e con il fango
e mi fondo
con il cielo e con il fango
IT sta tornando
La Matassa
2
Bambini tremate, il clown nato dalla
penna di Stephen King arriva al cinema
€ 1.745.767
Gran Torino
della storia dei
clown, un’altra ondata di gloria. Il
film su It di Stephen King sarà
sceneggiato da Dave Kajganich, e a
differenza della
serie tv, sarà ambientata più nel
presente, evitando
tutti i salti al passato, che hanno reso
in realtà la versione
di It per la tv molto
2
€ 1.416.857
Diverso da chi?
1
€ 1.036.001
La verità è che non gli piaci abbastanza
1
€ 1.000.322
The International
1
€ 433.099
Ponyo sulla Scogliera
€ 236,767
I Love Shopping
1
4
€ 222.333
Watchman
€ 215.098
The Millionaire
€ 172.452
The Wrestler
€ 162.586
Box Office del weekend dal 15/02/2008 al 17/02/2008
3
16
3
Gli incubi di centinaia di bambini
nati nei primi anni 80 sono stati racchiusi in un palloncino rosso. A tenerlo c’era uno strano clown di nome
Pennywise. Rideva, ti chiamava e poi
ti mangiava. Era il mostro di It, film
per la tv girato per la ABC da
Tommy Lee Wallace nel 1990, uscito
anche in formato homevideo, con
Tim Curry nel ruolo di Pennywise
affiancato da John Ritter, Harry Anderson, Tim Reid, Annette O'Toole e
Richard Thomas, tratto dal lunghissimo romanzo di Stephen King. IT è
senz’altro uno dei romanzi più famosi di Stephen King, uno di quei libri
che ha contribuito a formare la base
del successo planetario del Re della
letteratura horror-fantastica del secondo novecento, paragonabile forse
(ma lo decideremo tra almeno una
trentina d’anni) ai grandi dell’ottocento E.T.A. Hoffmann, H.P. Lovecraft, Edgar Poe. Il
librone horror del maestro della paura, scritto
nel lontano 1986, sarà
di nuovo oggetto di
attenzioni. La notizia
di oggi è che la Warner
Bros parrebbe essere
intenzionata a trarre
dal mitico romanzo del
Re un grande colossal
hollywoodiano, per
dare a Penny Wise, il
clown più terrificante
suggestiva.
La trama la sanno quasi tutti, ma per
chi non avesse mai visto il film ne
diamo un'idea. Una demoniaca creatura, vera e propria incarnazione del
male, si aggira per Derry, una piccola
cittadina del Maine, uccidendo periodicamente i bambini che la abitano. Il
mostro non ha una forma reale, ma
assume l'aspetto delle paure più profonde di ogni individuo, anche se di
solito assume la forma di Pennywise
(Tim Curry), un clown. Esso si risveglia ogni 28 anni per nutrirsi di bambini, ma nessuno crede all'esistenza
dell'essere tranne sette ragazzini: Mike, ragazzo di colore appena trasferitosi a Derry, la bella Beverly, il balbuziente Bill, Richie, simpatico e pieno
di vita, l'obeso Ben, l'ipocondriaco
Eddie e il boyscout Stan. Dopo la
morte di Georgie, il fratellino di Bill,
i sette ragazzi, che si ribattezzeranno "i sette fortunati", scendono nella fogna dove vive Pennywise
e rispediscono il clown
assassino nelle profondità
della terra. Dopo averlo
sconfitto i sette fortunati
si fanno una promessa: se
mai il perfido Pennywise
un giorno fosse tornato,
loro si sarebbero riuniti e
lo avrebbero combattuto
ancora.
Non eravamo ancora appiedati
sull'uscita di Saw V, che la preproduzione su Saw VI è già
quasi terminata, con un inizio di
riprese previsto in Canada per il
30 marzo, in previsione di un'uscita americana in tempo per Halloween. I fan
saranno contenti di sapere che l'attrice e
cantante Shawnee Smith tornerà nei
panni di Amanda, personaggio che ha
già interpretato in tutti i capitoli precedenti della serie, che ormai ha fruttato
complessivamente in tutto il mondo più
di 650 milioni di dollari. Kevin Greutert,
già montatore dei precedenti cinque
Saw, debutterà alla regia.
Dopo l’esperienza di Ladykillers, i fratelli per antonomasia
del cinema contemporaneo, Joel
e Ethan Coen, torneranno a
cimentarsi con il massimo feticcio hollywoodiano dei nostri giorni: il
remake. I Coen sono infatti in predicato
di dirigere il rifacimento di un celeberrimo film western: Il grinta, che nel 1969
fece ottenere al “Duca” John Wayne il
suo unico premio Oscar. Rispetto a
quello diretto da Henry Hathaway, quello dei Coen sarà un film più fedele al
romanzo di Charles Portis da cui la storia è tratta: la vicenda di una 14enne che
assieme ad un anziano sceriffo e ad un
suo aiutante segue le tracce dell’assassino di suo padre in territorio indiano.
Leggermente debilitato da una
performance al botteghino deludente, il franchise di Mission
Impossible aveva “rischiato”
qualche tempo fa di passare di
testimone, da Tom Cruise a Brad Pitt.
Questa era la voce mai confermata. Non
temano i fan di Tom: l'attore ha infatti
recentemente smentito queste illazioni
durante uno spettacolo televisivo giapponese durante la promozione di Operazione Valchiria. Ethan Hunt avrà il suo
volto anche nel quarto capitolo, sul quale al momento Cruise sta lavorando.
ferito dalla vita stessa che dal
ring.
L'ambiente è quello triste degli
incontri semiprofessionistici, la
gente è dura, disillusa ma
continua a lottare.
E il sangue che scorre dalla ferite
inferte sul ring è di quello
autentico, potrebbe esser stato
spillato fuori dalla vita stessa, che
non è stata clemente con nessuno
degli attori di questo dramma.
L'America della guerra immotivata
in Iraq si sveglia una mattina e
scopre che non si può continuare
a lottare, usando magari come
arma le protesi cui ci ha costretto
la guerra stessa.
Non si può semplicemente perchè
siamo umani. E se qualcuno ha
raccontato al mondo che gli
americani sono dei cyborg che
"spiezzano in due" l'avversario, è
solo perchè allora era bello
pensare di potersela cavare
semplicemente facendo paura ai
cattivi.
Il desiderio di insinuare una
visionarietà fa capolino di tanto in
tanto nei dialoghi, il casuale e
incongruente riferimento alla
passione di Cristo, citata da una
Maddalena che peccatrice forse lo
è stata, ma sta cercando
seriamente di redimersi, spinge lo
spettatore a chiedersi su quale
altare sarà alla fine immolato il
protagonista di questo dramma
del ricordo.
di ANNA MARIA PELELLA
Randy "the Ram" Robinson è stato un grande
del wrestler negli anni ottanta.
Adesso vive del ricordo della sua vecchia
gloria combattendo di tanto in tanto, e
vendendo video dei sui passati incontri.
Ma quando viene colpito da un infarto dopo
un incontro, e i medici gli sconsigliano di
continuare a combattere, cercherà di
rimettere insieme la sua vita e trovare un
motivo per viverla che non sia il suo passato
di lottatore.
Mickey Rourke ha avuto un passato da attore
glam negli anni ottanta, che in parte sberleffa
mostrando con orgoglio la faccia, i cui famosi
e fascinosi connotati sono stati cambiati dal
suo altro passato di pugile. Aronofsky ha alle
spalle un pò di bei film, un capolavoro e un
fiasco che gli valse l'ilarità dei critici a
Venezia. Insieme raccontano del sogno
americano, che spesso diviene un incubo. Se
l'America di Rocky era per i vincenti, questa
rappresentata in The Wrestler è per chi non
solo si svegla e scopre che il sogno
americano è, per l'appunto solo un sogno,
ma non ha nessun desiderio di continuare ad
illudersi di avere un motivo per sognare.
L'uso della camera a mano per tutta la prima
parte del film, ci comunica subito che siamo
di fronte all'intenzione di raccontare una
persona, e non la metafisica visionaria di un
Titolo originale: The Wrestler
USA: 2008
Regia di: Darren Aronofsky
Genere: Azione
Durata: 105'
Interpreti: Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood,
Judah Friedlander, Ajay Naidu, Mark Margolis, Ashley
Springer, Anna-Karin Eskilsson, Giovanni Roselli, Angelina
Aucello
racconto fine a sè stesso.
Il volto di Rourke, celato all'inizio e svelato per
gradi, racconta invece una volontà di esistere, oltre
che sfuggire al concetto di apparenza. Privato della
possibilità di continuare a lottare, il suo Randy è
straordinariamente tenace nella ricerca di un ruolo
che non sia il reiterarsi di un passato. Cerca un
lavoro, che si fa piacere per forza e in cui ricrea
almeno l'illusione di un pubblico.
Cerca poi una compagna nella disillusa
spogliarellista, che un poco lo ama, e un altro po' lo
sfugge per paura. Cerca infine la possibilità di esser
ricordato, tentando la ricostruzione di un rapporto
inesistente, con una figlia che non è mai stata sua.
E mentre vive la speranza di una vita possibile al di
fuori dell'illusione del sogno, si scopre assai più
Ed è appunto su questa domanda inevasa che lo
spettatore si intrattiene oziosamente nei pochi
momenti in cui ci sembra che Randy possa farcela.
Ma se da un lato sappiamo che non è possibile una
vita al di fuori dei sogni, quello che ci confermerà la
visione di questo film è che la realtà per quanto
dura, è comunque preferibile alle illusioni di passati
splendori e di impossibili resurrezioni.
Rourke è semplicemente perfetto, un lottatore nato,
in parte attore del dramma e in parte sè stesso.
Ed è con compiaciuta passione che vediamo
Aronofsky tener dietro al suo protagonista, segno e
simbolo dell'America che vuole cadere in battaglia, e
non accetta il fatto che il suo passato splendore
possa esser superato dalle miserie attuali.
di FRANCESCA CARUSO
Il film è un dittico. Il materiale era così ricco,
da far decidere ai realizzatori di dividerlo in
due parti, separate e differenti,
corrispondenti alle varie fasi della vita di
Jacques Mesrine. Il dittico è ispirato al
romanzo autobiografico di Mesrine, che
scrisse in carcere.
Il soldato dell’esercito francese Mesrine è di
stanza in Algeria e viene “iniziato” a uccidere
un prigioniero. Inizia così la sua ascesa
criminale.
Tornato a casa dai genitori, la convivenza
dura poco. Jacques è un ambizioso, in cerca
di denaro facile, così entra a far parte della
banda di Guido, un boss locale.
Tra una rapina e l’altra conosce Jeanne
Schneider, spregiudicata e amante del rischio
quanto lui. Insieme organizzano una sequela
di rapine a mano armata che li porta da
Parigi a Montreal.
Il carcere ben presto li accoglierà tra le sue
braccia, ma per quanto tempo?
In Francia la figura di Jacques Mesrine è
molto conosciuta, tanto da considerarsi un'
icona del contro potere anche dai giovani
d’oggi. Raffigura l’immagine della ribellione.
Questo è anche un film su di un epoca, gli
anni’60. Attraverso lo sviluppo degli
avvenimenti viene delineato il periodo in cui
viveva il protagonista, che gli ha permesso di
essere quello che sarebbe diventato: il
nemico pubblico n°1.
Titolo originale: L'instinct de mort
Francia, Canada, Italia: 2008
Regia di: Jean-Francois Richet
Genere: Azione
Durata: 110'
Interpreti: Vincent Cassel, Cecile De France, Gerard
Depardieu, Gilles Lellouche, Roy Dupuis, Elena Anaya, Michel
Duchaussoy, Myriam Boyer, Florence Thomassin
Voto: 7
Un periodo in cui la
ribellione era all’ordine
del giorno, ribellione
verso la famiglia e verso
lo Stato, ma erano
anche
anni
di
cambiamento.
Jacques (Vincent Cassel)
è stato soprannominato
l’uomo dai mille volti.
Oltre
all’arte
di
camuffarsi
l’uomo
mostra una personalità
intricata
e
non
facilmente racchiudibile
in un cliché da gangster.
È uno showman, gli
piacciono i media e gioca
con loro, riuscendo a
manipolarli a suo favore.
È
un
opportunista,
possiede carisma e
talento, che se avesse
usato per fini legittimi,
avrebbe
realizzato
grandi cose. Grandi cose
le ha comunque attuate,
in negativo però. Il
pubblico,
da
una
sequenza all’altra, è
disorientato, non sa cosa
pensare, non riesce a
identificarlo nel bene o
nel male.
Jacques si rivela una
simpatica
canaglia,
inducendo lo spettatore
a parteggiare per lui, in
più di un occasione. Un
attimo dopo si mostra
spietato uccidendo a
sangue
freddo
o
picchiando la moglie
mettendogli la pistola in bocca, in quei momenti lo
si vede con altri occhi. Il regista alterna così gli stati
d’animo dello spettatore.
Richet pone uno sguardo lucido su un personaggio
controverso, in alcune sequenze però sembra
volerlo mitizzare, non riuscendo a mantenere il
distacco.
L’azione è molto presente nel film, senza essere fine
a se stessa. Il regista crede che l’azione debba
seguire il personaggio enfatizzandone l’evoluzione
nell’arco del racconto, senza essere ostentata o
sminuire il percorso interiore del protagonista.
I
realizzatori
si
sono
documentati
approfonditamente, leggendo tutto ciò che
riguardava Mesrine.
Hanno fatto vari collegamenti, cercando di
estrapolare la verità, o una presunta tale, perché
ancora oggi non ci sono le prove su quali e quanti
omicidi avesse compiuto, nonostante le
dichiarazione fatte dallo stesso autore nel libro.
La fotografia delinea perfettamente l’atmosfera
emotiva che il protagonista respira.
I colori dominanti sono il nero, il blu e il rosso, che
ben rappresentano il suo istinto di morte.
di FRANCESCA CARUSO
Dopo lo straordinario successo de “Il 7 e l’8”,
Ficarra & Picone ritornano sul grande
schermo con un film decisamente ben fatto,
essendo riusciti ad amalgamare alla
perfezione componenti differenti.
I realizzatori hanno creato un film beffardo,
ironico, divertente, coinvolgente e a tratti
commovente. La Matassa racconta la storia di
una lite tra due fratelli, che si ripercuote sui
rispettivi figli. Il destino ci mette lo zampino
quando Gaetano e Paolo si ritrovano dopo 20
anni. Paolo porta avanti l’albergo lasciatogli
dal padre.
Gaetano si arrabatta in una agenzia
matrimoniale.
Paolo è un ipocondriaco, ingenuo nei
confronti del prossimo. Gaetano è astuto e si
approfitterà del cugino credulone per
vendicare il padre e riprendersi l’albergo.
Quella che sembrava una buona idea gli si
ritorcerà contro.
Il tema portante del film è la lite in famiglia.
A tutti gli esseri umani è capitato o capiterà
di litigare con un parente e magari non
parlarsi per anni, ignorandone l’esistenza.
L’uomo ama i suoi simili, ci vive insieme, e
forse proprio per questo non può fare a
meno di litigarci. È nella natura umana.
Titolo originale: La matassa
Italia: 2009
Regia di: Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Giambattista
Avellino
Genere: Commedia
Durata: 98'
Interpreti: Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Pino Caruso,
Domenico Centamore, Anna Safroncik, Domenico Centamore
Voto: 8
Se poi questo tema viene preso in esame da una
coppia come Ficarra & Picone l’impronta drammatica
si trasforma in comicità. I realizzatori hanno messo
in scena la leggerezza con cui si può prendere la
vita, affiancando momenti malinconici e nostalgici
che lasciano il tempo di fermarsi a pensare.
I registi hanno ironizzato su alcuni modi di fare dei
parenti e hanno fatto lo sberleffo ai mafiosi.
Nella sequenza del funerale, i saluti dei parenti,
amici e conoscenti sono interminabili e fastidiosi per
Paolo, che si sente intrappolato.
Geniale è la sequenza in
cui Gaetano e Paolo si
trovano seduti di fronte
al “capo” e ai due
“consulenti” mentre si
p a s s a n o
i n
continuazione il pizzino.
Ogni
passaggio
è
cadenzato dalla colonna
sonora, la scelta della
quale nell’arco di tutto il
film sostiene abilmente
le differenti atmosfere.
I flashback si fanno
largo
attraverso
il
ricordo dei protagonisti,
senza
chiusure
e
aperture, rendendo il
tutto più fluido.
La rappresentazione del
continuo correre da una
parte all’altra della città
dei due protagonisti ha
una chiave di lettura
particolare. Per molti
anni entrambi sono
fuggiti dai loro problemi,
dalle loro responsabilità,
lasciando da parte il
confronto. Solo quando
uniscono le loro forze
ritrovano
la
pace
perduta e il loro affetto,
sopito
ma
mai
cancellato.
La Matassa è un film
scritto e diretto a sei
mani, nel quale alla
l i b e r t à
d i
improvvisazione si è
accostata una cura dei
dettagli, ogni cosa è
stata pesata e calcolata. Negli intenti dei tre registi
(Ficarra & Picone e Giambattista Avellino) c’è stata
la volontà di unire due anime, perché solo con una
spina dorsale forte, ovvero una sceneggiatura ben
articolata, si poteva lasciare libero sfogo alla
creazione estemporanea là dove accadeva.
Il film è stato girato tra Catania, Paternò e Ragusa
ed anche in questo si è posto particolare cura.
Si sono fatti dei sopralluoghi anzitempo per poter
scegliere visivamente le inquadrature e decidere
così cosa si voleva in una determinata scena.
Si è murato vivo nella sua casa e la prima pietra
dell'edificio è stata collocata a metà del secolo
scorso quando ha conosciuto la violenza e la morte
in Corea.
Il suo personaggio si chiama (e lo ribadisce al fine di
evitare appellativi troppo confidenziali) Kowalski.
Eastwood ha una cultura cinematografica così vasta
da non poter aver scelto a caso questo cognome.
Stanley Kowalski era il brutale protagonista di Un
tram che si chiama desiderio da Tennessee Williams
interpretato da un Marlon Brando al suo top. Anche
di GIANCARLO ZAPPOLI
Walt Kowalski ha perso la moglie e la
presenza dei figli con le relative famiglie, al
funerale non gli è di alcun conforto. Così
come non gli è gradita l'insistenza con cui il
giovane parroco cerca di convincerlo a
confessarsi.
Walt è un veterano della guerra in Corea e
non sopporta di avere, nell'abitazione a
fianco, una famiglia di asiatici di etnia
Hmong. Le uniche sue passioni, oltre alla
birra, sono il suo cane e un'auto modello
Gran Torino che viene sottoposta a continua
manutenzione.
La sua vita cambia il giorno in cui il giovane
vicino Thao, spinto dalla gang capeggiata dal
cugino Spider, si introduce nel suo garage
avendo come mira l'auto.
Walt lo fa fuggire ma di lì a poco tempo
assisterà a una violenta irruzione dei membri
della gang con inatteso sconfinamento nella
sua proprietà.
In quell'occasione sottrarrà Thao alla violenza
del branco ottenendo la riconoscenza della
sua famiglia. Clint Eastwood non smette mai
di stupirci. Dopo averci narrato di Iwo Jima
vista dai due fronti e di un'altra intrusione
dello Stato nella vita degli individui
(Changeling) ci immerge ora nel privato di un
uomo che ha fatto dell'astio nei confronti dei
diversi da sé (siano essi asiatici, neri o più
semplicemente giovani) la sua ragione di
vita.
Titolo originale: Gran Torino
USA, Canada: 2008
Regia di: Clint Eastwood
Genere: Drammatico
Durata: 116'
Interpreti: Clint Eastwood, Christopher Carley, Bee Vang,
Ahney Her, Brian Haley, Geraldine Hughes, Dreama Walker,
Brian Howe, John Carroll Lynch, William Hill, Scott Eastwood
Voto: 7
Walt è brutale, in maniera così rozza che nessuno fa
quasi più caso alle sue offese di stampo razzista. È
come se, ormai anziano, il mondo attorno a lui gli
facesse percepire la sua inutilità anche da quel
punto di vista.
Il suo andare sopra le righe ad ogni minima
occasione lo apparenta con l'altrettanto anziana
vicina di casa asiatica che sa solo inveire e
lamentarsi sul portico di casa.
Saranno però i giovani 'diversi' (Thao e sua sorella
Sue) ad aprire una breccia nelle sue difese. Hanno
l'età dei detestati nipoti ma, a differenza di loro,
hanno saputo conservare
dei valori che l'Occidente
non si è limitato a
dimenticare
ma
ha
addirittura rovesciato.
Una parte della critica
americana ha deriso il
'buonismo' di questo film e
chi non lo ha attaccato si è
spesso trincerato dietro la
fredda analisi che vorrebbe
trovare in Kowalski una
sintesi dei personaggi
interpretati nella sua lunga
carriera dall'attore. Può
anche essere ma Eastwood
non è un regista che
assembla ruoli per cinefilia
compiaciuta
o
per
autoesaltazione.
Walt è un personaggio
sicuramente nella linea di
quelli da lui già portati sullo
schermo ma è molto più
complesso di quanto non
possa apparire a prima
vista. Il suo rapporto con
l'auto e con le armi
(straordinario
e
determinante il segno di
pollice e indice a indicare la
pistola come nei giochi dei
bambini) ma anche quello
con l'unico essere umano
che si potrebbe definire suo
amico (il barbiere) sono
solo alcuni degli elementi
che, insieme all'insorgere
della malattia, costituiscono
il mosaico della personalità
di un protagonista non
facile da dimenticare.
una donna.
Piero è diverso, Ma
diverso da chi? Vi sembra
normale una femmina
ultra-cattolica che va a
letto con un frequentatore
di gay-pride? Vi sembra
normale che un antifamiglia per eccellenza,
abbia molti più parenti di
quella che sembra la più
classica delle massaie
italiane? Decisamente, no.
di FRANCESCO BALZANO
Piero, brillante politico omosessuale di
sinistra, è felicemente fidanzato con Remo,
critico culinario. La loro tranquilla vita
quotidiana in un paesino del nord-est, viene
stravolta dalla candidatura di Piero a sindaco.
Può un gay avere chance di governare in un
luogo da sempre schierato con i valori della
destra? Nessuno ne è convinto, neanche il
partito che lo ha proposto.
Lui, da prinicipio un pò in sordina, comincia a
crederci, ma gli serve un aiuto.
Adele, meglio conosciuta come 'la furia
centrista, sembra essere la più adatta, anche
se tra lei e Piero c'è un abisso di valori a
separarli.
All'inizio, i due litigano su tutta la linea ma
poi, grazie all'aiuto di Remo, il giovane
riuscirà a conquistare 'politicamente' la sua
vice, e nascerà una passione che li porterà a
rivedere tutti i propri valori.
Piero è un gay, convinto, con due genitori
che hanno accettato la sua omosessualità. Ha
una famiglia, un gruppo di amici che lo
amano e una casa costantemente piena di
gente. Vive con Remo, uomo dolce e
comprensivo, capace di tenere a bada il
compagno farfallone. Adele è una donna che
crede fermamente nei valori tradizionali,
tanto da applicarli alla lettera nella sua vita.
Titolo originale: Diverso da chi?
Italia: 2008
Regia di: Umberto Carteni
Genere: Commedia
Durata: 102'
Interpreti: Claudia Gerini, Luca Argentero, Filippo Nigro,
Antonio Catania, Francesco Pannofino, Giuseppe Cederna
Voto: 7
Però, è sola, divorziata senza figli e senza un amico.
Passa le sue giornate in cuicna a preparare
manicaretti, per se stessa naturalmente.
Partendo da situazioni opposte (ed anche molto
contradditorie), il gay che ama la sua famiglia entra
nella vita di una donna all'antica abbandonata dai
suoi cari. Si scontrano per dei valori che però sono
molto lontani dalle proprie esistenze, solo perchè la
politica gli chiede questo.
Quando smetterano di bisticciare, la passione
prenderà il posto della ragione e le loro marmoree
convinzioni si sgretoleranno inesorabilmente. Piero è
omosessuale ma ha una relazione clandestina con
"Diverso da chi" è
un'enorme provocazione,
che ci fa riflettere su come
la politica sia ipocrita e
lontana dalla gente, e su
come prima di parlare di
'diversità', bisognerebbe
dare un'esatta definzione
di 'normalità'.
Umberto Carteni, regista
esordiente che viene dalla
pubblicità, dirige un
gruppo di attori bravissimi
nel non cadere nella forte
tentazione di trasformare i
propri personaggi in
macchiette.
La coppia Argentero-Nigro
viene dal cinema di
Ozpetek, e si vede. La loro
coppia
omosex
è
assolutamente normale:
nessuno dei due si
atteggia
con
mosse
femminee,
che
rischierebbero
di
scimmiottare, più che
rendere credibili, Piero e
Remo. Nessun cambio di tonalità, niente di niente,
ci troviamo davanti a due amanti come mille altri.
Perfetta anche la Gerini nel cambio di ruolo da
donna castigata e bacchettona a femme fatale
super-sexy. Buona la sceneggiatura di Fabio
Bonifacci, storico autore dei monologhi di Enrico
Bertolino, che mette alla berlina la nostra società,
con le armi del paradosso e dell'ironia.
Provoca, insomma, questa astuta commedia, un pò
troppo teatrale ma assolutamente efficace nel
dipingerci una realtà assurda e diversa da quella
reale.
Ma diversa da cosa?
L'ultima moda tra i vip è sparare sui
reality e i talent show. Salvo poi andarci come ospite o parteciparvi. L'ultima in ordine di tempo è Eva Henger, ex pornostar conduttrice di
"Paperissima sprint" ed ex partecipante di un
reality. «È più imbarazzante partecipare a un
reality show che a un fim porno. Nel reality
possono riprenderti anche negli atteggiamenti
più intimi. Il pudore non è solo la nudità, ma
i sentimenti. Io non parlo della mia sessualità
in privato». Così Eva Henger messa a nudo
da Pierino al "Chiambretti Night" su Italia 1.
Conclusa la triste vicenda di Jade Goody
Gb: La 27enne ex concorrente del Grande Fratello
di cui abbiamo parlato nel numero scorso è morta
E' morta nella sua abitazione londinese Jade Goody,
l'ex "cattiva" del Grande Fratello britannico. Ne
hanno dato notizia i media britannici. La 27enne
soffriva da agosto di cancro all'utero, poi entrato in
metastasi. La giovane, secondo quanto riferito dalla
madre, si è spenta nel sonno "senza soffrire". Si è
molto parlato di lei nelle scorse settimane, e ce ne
eravamo anche ocupati nel numero 30 di Andergraund, per il fatto che la Goody aveva scelto di
rendere "mediatica" la sua lotta contro la malattia
per incassare il denaro con cui assicurare
un futuro ai suoi bimbi. Diventata celebre
nel 2002 per le sue intemperanze durante
la partecipazione al reality 'Big brother',
Jade Goody ha monopolizzato in questi
mesi la stampa britannica per la sua toccante vicenda personale, resa volutamente
pubblica in una sorta di ideale prosecuzione di un drammatico "reality". Scelta
per alcuni discutibile, ma che dalla Goody
è stata motivata con l'intenzione di garantire una sicurezza economica ai figli, nel
momento in cui non ci sarebbe più stata. L'11 marzo scorso era tornata a casa: i medici del 'Royal Mardsen Hospital di Londra le avevano detto che ormai
non le restava più molto da vivere. Ha trascorso gli
ultimi giorni di vita con il marito Jack Tweedy, di 21
anni, con cui si era recentemente sposata in diretta
Tv, e con i figli Bobby, cinque anni, e Freddie, di
quattro, nati da una precedente relazione. Lo scorso
7 marzo la Goody si era fatta battezzare con i figli
nella cappella dell'ospedale dove era ricoverata. Le
foto della cerimonia erano state vendute
alla rivista di gossip 'Ok'. Sulle Tv inglesi,
la morte di Jade e' la prima notizia e i
commenti e le dichiarazioni gia' si sprecano. Molti hanno ricordato il suo carattere
spigoloso ma anche il coraggio con cui
saputo affrontare e gestire la malattia.
Secondo SkyNew, decine di mazzi di fiori
sono già stati consegnati alla sua abitazione da "fan" e ammiratori.
Un weekend, la stanchezza di una
giornata passata a lavorare davanti al pc, ma non abbastanza pesante da impedire un paio d’ore di
viaggio per andare a trovare degli
amici…
Tutto a un tratto, nella notte di
un venerdì normale, una luce
bianca, un bagliore nell’assopimento dei sedili posteriori, un
enorme ponte bianco che sa di
deja-vu, un arco che ha qualcosa
di familiare… Nasce la discussione su dove si è già visto questo
ponte, questo ponte che ha così
poco dei ponti che siamo abituati
a vedere nelle nostre autostrade,
un ponte sul quale abbiamo visto
passare un’automobile in una fa-
mosa pubblicità che gira sui nostri canali…
E pensare che la prima volta ho
pensato fosse girata ovunque ma
non in Italia…
E’ bella la sensazione di trovarsi
di fronte a un posto o a qualcosa
che credevamo lontano, è una
situazione che ha qualcosa di filosofico...
Happy Birt hday MTV!!!
Crisi: travolti anche i Simpson
Simona Ventura, intervistata dal GT
Ragazzi, attribuisce ai talent show il
successo dell'edizione 2009 del Festival: "Sanremo è ridiventato Sanremo
grazie a talent show come X Factor e
a Amici. Amici e X Factor hanno permesso
che a Sanremo ci fosse più attenzione sulle
canzoni. Insomma, hanno aiutato Sanremo a
diventare quello che è". Sempre sullo stesso
tema, la Ventura ha risposto alla domanda se
'X Factor' può essere una fabbrica di illusioni: "Il talent show è importante, ma noi non
vogliamo creare una fabbrica degli infelici.
Ci sono molti ragazzi talentuosi, ma non tutti
sono destinati ad arrivare. Noi con i reality
forse lanciamo il messaggio che il successo
sia una cosa facile, ma non è affatto così".
Non pagano il mutuo e perdono la casa
E' arrivato il primo "Incredibile" flop
del 2009. Il programma condotto da
Veronica Maya su Raiuno non è piaciuto a quasi nessuno e Fabrizio Del
Noce osservando i dati d'ascolto della
prima serata non era soddisfatto:
3.189.000 spettatori e 12,54 per cento
di share.
Troppo pochi per la rete ammiraglia
Rai. E dopo qualche ora è arrivato un
comunicato che annunciava la chiusura
del programma.
Nel gran finale di questa edizione,
Amici fa il pieno di ascolti: quasi 6
milioni e 700 mila spettatori hanno
seguito l'ultima puntata del talent
show di Maria De Filippi, che ha
decretato la vittoria della cantante
pugliese Alessandra Amoroso. Il che,
in termini di share, significa un 32,16%. E dunque, nella sfida del
martedì, non c'è stata gara col concorrente XFactor di RaiDuefermo al
12,90% di share. Colpiti anche i programmi di prima serata di Italia 1, di
target simile, Buona la prima e Mai
dire grande fratello show.
Anche i Simpson sono travolti
dalla crisi dei mutui subprime; e
nell'ultimo episodio emesso dalla
tv americana Fox, perdono la casa
perche' non riescono piu' a pagare
il mutuo sull'abitazione, a Blood
Feud 94 Evergreen Terrace. E
cosi' la parodia di un problema
che riguarda migliaia di famiglie
statunitensi irrompe nel piu' caustico e divertente cartoon sul mer-
cato.
Nell'episodio la famiglia riceve
una lettera che comunica la revisione dell'ipoteca a tasso variabile.
La notizia arriva il giorno dopo
una gigantesca festa di carnevale
finanziata con un secondo credito
richiesto proprio sulla casa. I Simpson scoprono dunque che la revisione dell'ipoteca ha 'sparato' la
quota di mutuo mensile a una cifra astronomica, impossibile da pagare; e il risultato e' che perdono
la casa in un'asta pubblica. L'acquirente e' l'odioso vicino di sempre,
Ned Flanders, che si
impossessa della villetta
monofamiliare per 101.001 dollari (79.200
euro) e l'affitta ai vecchi
proprietari per non lasciarli in strada.
Pietro Taricone, ex Gf1 ora attore e
compagno di Kasia Smutniak, ha
confessato a Men's Health di essere
ricorso al doping per i suoi muscoli,
del suo passato di culturista dice:
"Ritengo che per troppo tempo si
sono sottovalutati gli effetti del doping in
palestra. Sono un ex body builder e ho visto
persone prendere di tutto e poi stare male. Io
ho avuto effetti assurdi sulla forza. Dopo
venti giorni ho iniziato ad avere delle brutte
macchie sulla schiena, come dei brufoli. La
pelle era molto più grassa. E ho iniziato a
soffrire di dolori articolari. Soprattutto alle
ginocchia, perché non puoi sollevare 160 kg
di squat se sono tarate su 120 kg”. Lui si è
fermato in tempo, ma ora ci tiene a lanciare
l’allarme contro quegli abusi: “Su 8-9 amici
cari che si sono preparati in questo modo,
tutti - e dico tutti - hanno avuto piccoli infarti”.
Iacchetti, «tolto di mezzo»
"Enzino" rifiuta sdegnato la conduzione La sai l'ultima?
e accusa: «Mediaset ingrata con me»
Gli ultimi conduttori di La sai l'ultima? sono stati,
nell'edizione 2008, Lorella Cuccarini e Massimo
Boldi mentre, negli anni addietro, si sono succeduti
alla guida del programma Gerry Scotti, Sabina Stilo,
Pamela Prati, Pippo Franco, Paola Barale, Natalia
Estrada, lo scomparso Gigi Sabani e Claudio Lippi:
insomma, non propriamente artisti di serie B.
Eppure non è bastato, l'esempio dei colleghi, a far
digerire a Enzo Iacchetti la proposta dell'azienda,
che intendeva affidare alla spalla di Ezio Greggio lo
show per barzellettieri dilettanti.
E sì che in questo Paese le freddure di spirito sono
il cavallo di battaglia degli alti vertici dello Stato.
Niente da fare: Iacchetti si indigna. E non le manda
a dire: «Dopo 15 anni è questo il rispetto che avete
per me? - ha risposto piccato il conduttore a
Mediaset - Mi proponete barzellette? Nemmeno se
mi date otto milioni di euro». Consapevole
che i cocci son tutti suoi, ora, Iacchetti
conclude: «Ora loro sono a posto.
Quando vado a lamentarmi mi possono
rispondere: "Ti abbiamo offerto uno show
e tu l'hai rifiutato"». Dignità professionale
che non si piega nemmeno di fronte a
proposte milionarie, quindi. Altro che
sbarcalunari da reality. C'è chi dice no e
Iacchetti è uno di questi. Chi l'avrebbe
mai detto?
In fondo Enzino non è mai sembrato un
mostro da palcoscenico. Nato
artisticamente parlando al Maurizio
Costanzo Show, dove intratteneva il
pubblico con brevi stornelli garbati e
lievemente ironici, aveva fatto fortuna poi
dietro il bancone di Striscia la notizia.
Senonché ora il vento è girato dall'altra
parte: «Ormai ho capito quale rapporto
intercorre tra me e la rete - commenta
amaramente Iacchetti -. Se funziono bene,
altrimenti mi tolgono di mezzo. Una cosa
del genere a Ezio Greggio o a Gerry Scotti
non la farebbero mai».
Enzino si lamenta di non avere capacità
"politiche": «Ho rispetto per chi mi ha
scoperto e mi ha cambiato la mia vita. Il
problema è che il mio rispetto non è
ricambiato. Non hanno capito che per me
i soldi non contano. Mi muove la
passione, amo questo mestiere. E' tutto
quello che sta intorno che mi fa schifo.
Troppe ipocrisie». E aggiunge con una
buona dose di ingenuità, tipica di chi la
tuta blu non l'ha mai indossata: «In una
fabbrica se un operaio ha passione e abilità lo
promuovono, non lo lasciano alla catena di
montaggio».
«Mi sento non gratificato, non è la prima volta che
lo dico. Continuano a ripetermi che dovrei star
zitto, ma io non ci riesco. Almeno ho la coscienza a
posto, mi sento pulito. Ho sempre dato il massimo,
non sono mai mancato un giorno, neppure quando
stavo male, neppure quando sono stato colpito da
lutti personali. Vorrei solo che mi dicessero: "Bravo
Iacchetti, si vede che ha passione, sa recitare,
cantare, fa i musical. Ci faccia delle proposte.
Invece niente. Io sono quello che sta dietro il
bancone di Striscia, punto. Nessuno dell'azienda è
mai venuto a vedermi in teatro per capire cosa
combino». Vaglielo a dire a Mike Bongiorno, un
altro deluso eccellente... (Libero News)
Che rimane di San Remo
a un mese dalla fine?!?
Se ne parla già da molto tempo ed i dubbi
sono sempre stati molti, ora pare che la
conferma sia arrivata che il ritorno in
grande stile dei Visitors ci sarà davvero, è
stata infatti data luce verde per un nuovo
pilot e si stanno già iniziando le operazioni
di casting.
Gli alieni-rettile che invasero la terra negli
anni '80 saranno rivisitati dalla ABC, che
già aveva specificato che la serie sarebbe
stata sottoposta ad un lifting sul genere di
quello di Battlestar Galactica e che non si
sarebbe trattato di un remake ma di una
reinterpretazione in chiave moderna. Alla
sceneggiatura del pilot c'è uno degli autori
di The 4400, Scott Peters che porterà in
vita una manipolazione mediatica e politica
che non si rifarà però più al Nazismo, in
ogni caso come per Galactica o il recente
Supercar si dovrà passare per le valutazioni
del caso dopo la messa in onda del pilota.
Ricordiamo che i Visitors (V) era un serial
televisivo statunitense di fantascienza
andato in onda per la prima volta negli
Stati Uniti dal 1984 al 1985. La prima
apparizione dei Visitors sui
teleschermi è sulla rete americana
NBC, con la miniserie ‘V: The
Original Miniseries’ creata
interamente da Kenneth Johnson e
prodotta dalla Warner Bros. Seguì a
questa un’altra miniserie intitolata “V:
The final battle”. Il successo delle due
miniserie spinse alla creazione di
numerose puntate inedite ma dato il
calo degli ascolti venne interrotto
dopo 19 puntate (si dice che esista la
sceneggiatura di una ventesima
puntata mai realizzata, ma la voce non
ha mai trovato alcun tipo di
conferma). Queste serie vennero
trasmesse in Italia con un unico titolo
V - Visitors, per la prima volta nel
1986 su Canale 5.
La storia riprende la lotta fra la razza
umana e quella extraterrestre presente
già nelle varie serie, iniziando dalla
fuga di Diana, un essere con intenti
funesti.Tutto ha inizio nel modo più
semplice e pacifico possibile. Gli
abitanti di decine e decine di importanti
città, alzando lo sguardo verso il cielo, si
accorgono della presenza di giganteschi
dischi volanti che, silenziosi e
apparentemente immobili, sorvolano lo
spazio circostante.
Al primo contatto gli alieni, sorprendente
simili agli esseri umani, si dimostrano
molto collaborativi. Chiedono
semplicemente di poter produrre sulla
Terra alcune sostanze chimiche necessarie
per la loro sopravvivenza, che non
possono procurarsi sul pianeta d’origine.
In cambio i “visitatori” mettono
generosamente a disposizione tutto il loro
sapere scientifico per risolvere i problemi
dell’Umanità. Non tutti sono disposti a
credere facilmente a quello che sembra
essere un evento davvero fortunato. Il
reporter Mike Donovan (Marc Singer)
comincia a fare, per proprio conto, delle
indagini. Scopre presto che gli affabili
ospiti del pianeta Terra sono in realtà
orribili creature di colore verde, ghiotte di
roditori, con piani a dir poco agghiaccianti.
Rimangono strascichi di
polemiche in tv, articoli
sui giornali, rimangono le
scene migliori riviste in
un
contenitore
pomeridiano…
Ma nelle radio, nelle
frequenza dell’etere, nel
mondo in cui la musica è
protagonista?!?
Qualche canzone si sente,
si sente un motivetto che
ci aveva colpiti e che
sembra
essere
orecchiabile, o qualche
pezzo meraviglioso che
uscirà veramente dalle
porte dell’Ariston…
Quest’anno
c’è
un’aggiunta, la canzone di
una persona che ha creato
tutto sul suo personaggio,
p ar l i a m o d i Ar i s a
naturalmente, è già
arrivata addirittura, sorta
come un fungo ma in
maniera tempestiva, la
cover dei notissimi Gem
Boy, si sente ancora in
radio, si vede in tv, ne
parlano i giornali che già
la fotografano con la sua
metà… Ha lavorato bene,
quelle due dita di cerone,
il rossetto rosso corallo e
gli occhiali spessi a fondo
di bottiglia hanno
funzionato, mi piacerebbe
sapere quanto di vero c’è
e quanto invece è stato
costruito…
Ai
posteri
l ’ a r d u a
sentenza...
Provata l’auto dell’anno 2009
GIULIANOVA LIDO – Sostituire 2 auto con un una
sola: ecco la sfida che gli ingegneri Opel hanno vinto
con la nuova ammiraglia della casa tedesca. Hanno
infatti sostituito in un sol colpo la Vectra e la Signum
con la Insignia. La vettura tedesca è proposta in 2
varianti di carrozzeria (berlina e Sports Tourer “SW”),
nelle 2 motorizzazioni benzina (1600 Turbo da 180 cv
e 2000 Turbo da 220 cv), nella motorizzazione a
gasolio 2000 CDTI da 131 o 160 cv, negli allestimenti
Base e Cosmo. Esteticamente la nuova ammiraglia
Opel ha fatto, da un punto di vista del design, un bel
balzo in avanti, lasciandosi dietro le linee spigolose
della Vectra precedente serie. Infatti la Insignia
presenta una linea a metà fra una berlina e una
sportiva e filante coupè (sembra più una coupè 4
porte stile Mercedes CLS che una berlina stile Audi
A4 o Bmw Serie 3). Anteriormente la nuova auto
made in Opel, presenta un frontale elegante e
accattivante, che ben delinea il doppio carattere da
auto sportiva e di rappresentanza della Insignia,
mentre il posteriore è fluente e dinamico come quello
di una coupè pura, sportività accentuata
dalla coda slanciata e dai fari anch’essi dal
disegno sinuoso. Salendo all’interno
dell’abitacolo, la Insignia esprime tutte le sue
doti di eleganza e di raffinatezza, che le
hanno fatto vincere il titolo di Auto dell’Anno
2009. La qualità costruttiva è decisamente
eccelsa, cosiccome sono eccelsi i materiali
usati (cromi, pelli, plastiche etc), che
rendono l’interno un salotto dove fare lunghi
viaggi coccolati come fra 2 guanciali.
Analizzando nel dettaglio la plancia,
possiamo notare come sia la più tecnologica
finora concepita dalla casa tedesca (schermo
del navigatore in posizione rialzata, comandi
clima e radio in posizione centrale e dietro al
cambio la manopola di gestione del sistema
di intrattenimento e il pulsante del freno a
mano elettrico), mentre il quadro strumenti
coniuga alla perfezione il mix fra eleganza e
sportività, insito nel DNA della Insignia. Ed
ora il consuento angolo del test drive: la
Insignia provata è stata la 2000 CDTI 160 cv
Berlina Cosmo Cambio Automatico da 34258
€. La Opel ha deciso di mandare in pensione
un duetto di vetture che sono state sinonimo
(soprattutto la Vectra) di berline made in
Opel: la Vectra appunto e la Signum, e ha
deciso di sostituirle con una sola auto, la
Insignia, che gioco di parole a parte, è stata
insignita del premio Auto Dell’Anno 2009. La
nuova ammiraglia tedesca, che ricordo è
disponibile anche nella versione Station Wagon,
denominata Sports Tourer, ha una linea che ricorda
molto un coupè 4 porte 4 posti, e unisce, a una
forma accattivante e sportiva, un interno lussuoso e
completo. Su strada la vettura si comporta in
maniera assai egregia, è ottimamente insonorizzata,
il cambio automatico è preciso e facile da usare, ma
soprattutto, il motore che equipaggia la vettura
provata (il 2000 CDTI da 160 cv), è semplicemente
superbo, per quanto riguarda brillantezza, prestazioni
e assenza di rumore o di vibrazioni. Infine il listino
con i distinguo fra la berlina e la Sports Tourer. Per la
Berlina i prezzi partono da 25000 € della 1800 Turbo
Base a 30000 € della 2000 Turbo Cosmo 4x4
(Benzina); si va invece da 26000 € della 2000 CDTI
130 cv Base a 26500 della 2000 CDTI 160 cv Cosmo
(Diesel). Per la Sports Tourer si va invece da 26000 €
della 1600 Turbo Base a 31000 € della 2000 Turbo
Cosmo 4x4 (Benzina); si parte da 27000 € della 2000
CDTI 130 cv Base ai 29500 € della 2000 CDTI 160 cv
Cosmo (Diesel).
GIULIANOVA LIDO – Se in casa Skoda
hanno rivoluzionato il prodotto Superb,
reinventandola, con il prodotto di maggior
successo, l’Octavia, hanno pensato a un
cauto e leggero restyling per aggiornare e
far stare al passo con i tempi, la vettura
che ha fatto conoscere il marchio ceco in
Italia. La nuova Octavia è come sempre
proposta nelle varianti Berlina e Wagon, è
equipaggiata da 4 motori a benzina (1400
TSI da 122 cv, 1600 da 102 cv, 1800 TSI
da 160 cv e 2000 TFSI da 200 cv), da un
motore bifuel (Benzina+GPL) 1600 da 102
cv, e da 2 motori Diesel TDI con FAP (1900
da 105 cv e 2000 da 140 e 170 cv), negli
allestimenti Comfort, Ambition, Elegance,
Scout, RS. Il restyling che ha interessato la
media
dell’est,
ha
riguardato
sostanzialmente l’aspetto esteriore della
vettura. E come ogni restyling che si
rispetta a essere stati oggetto di maquillage
sono stati ovviamente l’anteriore e il
posteriore. Per l’anteriore si è provveduto a
inserire lo stesso frontale della nuova
Superb (frontale dal design importante e
accattivante) dando così luogo al nuovo
family feeling di casa Skoda. Per il
posteriore a cambiare sono state le
plastiche dei fari: ora, a differenza della
precedente serie, non vi è più la linea rossa
di divisione fra la retromarcia e le frecce.
Salendo a bordo, si nota come sempre una
qualità teutonica e una eleganza fatta non
di cose sofisticate o chincaglierie inutili, ma
di materiali e ritrovati tecnologici
indispensabili a rendere ogni viaggio un
piacevole soggiorno a bordo della vettura di
casa Skoda. Ed ora il consueto test drive.
La Skoda Octavia provata è stata la 1900
TDI Station Wagon Elegance 4x4 da 26075
€. La prima novità Skoda per il 2009, non è una novità
assoluta, ma è comunque un prodotto di tutto rispetto,
ricordando che se la Skoda è ormai una casa affermata in
Italia lo deve soprattutto all’Octavia, auto oggetto di questo
articolo nella nuova versione restyling. Restyling volto a far
assomigliare la media ceca alla nuova Superb, delineando
così un nuovo modo di essere dal punto di vista del design
delle vetture ceche. Su strada la versione provata, che ha il
merito di avere la trazione integrale e quindi di giocarsela
alla pari con molti SUV di categoria, si comporta in maniera
molto positiva, grazie alla ormai consolidata qualità
costruttiva Skoda (gruppo Volkswagen), a una silenziosità e
a un elevato comfort di bordo, e alle ottime prestazioni
assicurate ormai dallo stranoto 1900 TDI da 105 cv, che da
anni è un punto fermo dei motori della gamma Gruppo
Volkswagen. Infine i prezzi con i classici distinguo fra berlina
e station. Per la Berlina ecco i prezzi: si va da 17750 € della
1600 Comfort ai 26350 € della 2000 TFSI RS (Benzina); si va
da 19400 € della 1600 Comfort GPLine ai 20700 € della 1600
Ambition GPLine (Bifuel); si parte da 19550 € della 1900 TDI
Comfort FAP ai 28620 € della 2000 TDI 170 cv RS FAP con
Cambio DSG (Diesel). Per la Station ecco i prezzi: si va da
18650 € della 1600 Comfort a 27250 € della 2000 TFSI RS
(Benzina); si parte da 20300 € della 1600 Comfort GPLine ai
21600 € della 1600 Ambition GPLine (Bifuel); si va da 20450
€ della 1900 TDI Comfort FAP a 29520 € della 2000 TDI 170
cv FAP RS con cambio DSG (Diesel).
Leggero restyling per la media di casa Skoda
Tanta Muziic in arrivo nel nuovo servizio online
che attinge direttamente da YouTube.
È il 15enne americano David Nelson a vantare la
paternità di un servizio di musica online gratuito
dedicato a chi ama lo streaming.
Chiamato Muziic, il nuovo arrivato nel mondo dei
juke box in rete attinge a piene mani dagli archivi di
YouTube e dalle pagine personali create dagli utenti
sul popolare sito di condivisione video. Gli utilizzatori di Muziic dialogano in pratica
con il motore di
YouTube, ma lo
fanno attraverso
l'interfaccia in stile
iTunes creata da
Nelson e non hanno il "fastidio" di doversi necessariamente sorbire i videoclip correlati a tutta la musica caricata sul portale. Basta registrarsi sul sito
http://www.muziic.com , scaricare l'apposito player
(gratuitamente) e avviare la ricerca per la musica che
si desidera ascoltare. Il programma pesa appena
otto megabyte e ha un'interfaccia molto intuitiva.
Le canzoni possono essere organizzate in playlist in
base alle preferenze espresse su YouTube, quindi
condivise con gli altri utenti. A disposizione dei registrati al servizio vi è anche il Muziic Encoder, che
promette rapidità, efficienza e qualità.
YouTube ha già dichiarato che sta indagando sul
modo in cui il ragazzo utilizza i suoi contenuti ed è
presumibile che le case discografiche non perderanno tempo a intimarne la chiusura o a provocarla, di
fatto, chiedendo una quantità di soldi spropositata
per le licenze musicali dei brani.
Il vecchio diritto d'autore (e soprattutto il copyright,
il diritto di copia) viene di nuovo messo duramente
alla prova: se è YouTube stessa a concedere l'embed
dei suoi video, permettendo agli utenti di caricarli
sui propri blog, profili Facebook, o anche su siti
commerciali e d'informazione, perchè a Muziic non
dovrebbe essere permesso? Allo stesso modo, come
bisogna comportarsi di fronte a un sistema che è
sempre più parassitario e basato sullo sfruttamento
e la redistribuzione (spesso senza fini commerciali)
di contenuti altrui?
La storia di Muziic, che è stato distribuito solo da
poche settimane, ricorda per alcuni aspetti quella di
Napster. Per le piccole dimensioni del software, per
il tam tam che ne sta moltiplicando la diffusione,
per l’idea geniale di
fondo, e ovviamente anche per la giovanissima età del
suo
creatore
(quando sviluppò
Napster, Shawn
Fanning di anni ne aveva diciassette).
Napster è stata la prima pietra lanciata verso la demolizione dell'industria discografica così come la
conoscevamo, Muziic può essere l'ultima, il software "definitivo" per chiunque ami la musica e la voglia ascoltare attraverso la rete. Ascoltare e non scaricare, perché Muziic non è un software per il download dei brani di YouTube, ma un semplice ed
efficientissimo "media player".
Apple: ora l'iPod Shuffle parla
Apple ha annunciato a sorpresa la nuova release del suo iPod Shuffle che è diventato ancora più piccolo della versione precedente:
infatti, è alto solo 45,2 mm e sottile
7,8 mm. La caratteristica che però contraddistingue maggiormente il nuovo
iPod è la funzionalità VoiceOver: infatti, basta premere un tasto e una voce ripeterà il
titolo, l'artista, il nome della playlist e addirittura avvisa quando è ora di ricaricare la batteria. La nuova generazione di Shuffle ha 4GB
di memoria, uno spazio in abbondanza per
portare dietro fino a 1000 brani, incluse varie
playlist, presenta dei controlli del dispositivo
più facilmente accessibili, essendo stati posizionati sul cavo degli auricolari.
Lo Shuffle è disponibile nei colori nero o
argento, con una clip in acciaio inossidabile per agganciarlo ai vestiti o alla
cintura e che può essere abbellita con incisioni personalizzate.
Il prezzo del nuovo iPod Shuffle è di 75 Euro.
Google Voice: telefonate online
Circa due anni fa, Google aveva acquisito GrandCentral, un servizio che rende disponibile per gli utenti un unico numero telefonico
mediante il quale essere contattati ovunque ci si trovi, anche tramite
cellulare. Altra caratteristica di GrandCentral consiste nella possibilità di effettuare lo screening delle chiamate e di ascoltare le voicemail attraverso Internet. In questi giorni Google ha annunciato l’ imminente lancio di
Google Voice, un servizio che riprende la filosofia operativa di GrandCentral, aggiungendovi, però, altre funzionalità. Per ora Google Voice sarà disponibile solo per gli utenti che già si servono di GrandCentral per gestire le
chiamate sulle linee in ufficio, a casa e sul portatile. Il servizio gratuito sarà negato a nuovi utenti
fino a che la società Internet non avrà rivisto la
tecnologia, in modo tale da poter allargare l’offerta ad un più vasto numero di persone. Nelle
prossime settimane Google Voice sarà disponibile per coloro che si saranno iscritti alla lista di
attesa per usufruire del servizio.
Google Voice assegna un numero di telefono per
ogni utente. Permette di inviare e ricevere messaggi di testo, di effettuare chiamate internazionali a basso costo (2 cent al
minuto), di avviare conferenze tramite telefono con più utenti e di scegliere
quale dispositivo usare per le chiamate e in quale momento. Il centro di comandi online consente inoltre ad un utente di personalizzare i messaggi di
benvenuto registrati per amici, familiari e colleghi, così come per persone
non gradite. Rispetto a servizi come Skype, Google Voice si affida a un sistema VoIP basato sul “call back»” l’utente usa un telefono normale per la chiamata, che viene smistata da un centralino automatico senza la necessità di
utilizzare il personal computer e una connessione a Internet.
Questo mese mi è stato chiesto da
da Roberta da Milano se è possibile verificare se un programma scaricato dal Web, che non si riesca ad
installare, sia danneggiato.
Purtroppo una simile evenienza non è
del tutto remota. La trasmissione dei
dati sulla rete non è priva di errori.
Interferenze sulla linea telefonica o
server mal funzionanti possono danneggiare le informazioni contenute nei
pacchetti dei dati trasmessi. E sufficiente che anche solo un bit venga
modificato per rendere il file caricato
inutilizzabile. Per questo motivo è
stato messo a punto un sistema di
controllo che serve a verificare l’integrità di tutti i programmi. L’ MD5
Checksum è un valore che viene generato in maniera univoca in base al
contenuto del file a
cui è collegato. Di
conseguenza, se
anche un solo bit
fosse, il controllo
dell’MD5 fornirebbe un checksum differente. Per calcolare il valore MD5 di un file, è possibile utilizzare un programma chiamato
“mst MD5” . Il software genera il checksum MD5 che basterà confrontarlo
con quello riportato, generalmente, in
corrispondenza del link dal quale è
possibile scaricare il file. Se i due valori coincidono, il file è integro ed è
possibile procedere con l’installazione.
Questo metodo è utilizzato anche per
verificare che i dati memorizzati nell’hard disk non siano stati modificati a
nostra insaputa. Ciò potrebbe succedere, per esempio, ne caso in cui venissimo infettati da un virus. I software maligni aggiungono al codice originario dei file le istruzioni necessarie
per garantire la loro esecuzione in
background. Tale modifica, quindi,
verrebbe immediatamente segnalata
da un eventuale controllo MD5, smascherando così il virus nascosto.
Per domande, suggerimenti Ai-Tek
potete inviare un’ e-mail all’indirizzo
[email protected]
per nulla letterarie, a molte generazioni di giovani
sognatori, di giovani aspiranti pionieri che nella vita
ristretta tra i bachi del liceo, come era la mia al tempo in
cui lo lessi, hanno desiderato almeno una volta di scappare
dalla propria casa, dalla propria vita, di far perdere le tracce
e di guardare il cielo di un sogno americano che
nonostante i cambiamenti che il mondo ha attraversato,
rimane uno dei capisaldi della crisi giovanile che ogni uomo, ogni donna, ogni
persona deve vivere per crescere…
Voglio una vita spericolata
diceva una volta qualcuno…
C’è chi ha fatto di questa vita
spericolata uno stile di vita, i
ragazzi della beat generation, i
ragazzi del furg oncino
volkswagen, i ragazzi che
volevano vivere di sola vita,
nient’altro, e di viaggio…
pieno stile Gigen al lato
sinistro della bocca, tenuta
stretta tra le labbra che si
schiudono in un sorriso carico
di soddisfazione e adrenalina
per il viaggio che si sta
compiendo, un paio di RayBan
sugli occhi a mascherare quel
luccichio d’avventura che
Chi non ha mai sognato abbaglia più del sole che getta
salendo in macchina di i suoi raggi perpendicolari
ritrovarsi su una Cadillac sull’asfalto nero…
lungo la Route 66 con Sweet Tutte emozioni ritrovate
Home Alabama a tutto nell’opera che ha fatto storia,
volume, con una camicia con di una penna che ha regalato il
le maniche arrotolate, un suo lessico colloquiale denso
ciuffo di capelli che osiamo di parolacce ed affermazioni
definire ribelli, una
sigaretta storta in
Signori, signore, prego, a voi, sognate pure...
Di qualunque edizione, di qualunque formato… con copertina
colorata, copertina in bianco e nero o con il solo titolo scritto in
Times New Roman…
Comunque sia fatto un libro è un compagno fidato che ti sta accanto
nei tuoi momenti di solitudine ed intimità con la tua mente…
La nostra nuova rubrica si è data lo scopo di aiutarti
a scegliere i migliori testi.
Il resto lo faranno i tuoi occhi,
la tua mente ed una lampada accesa...
Ingredienti:
(per 6 persone)
2 Kg asparagi verdi,
500g spugnole secche,
1 cipolla,
6 fette pane carré,
3 spicchi di aglio,
sale, pepe
Sarà l’asparago, già descritto nei numeri precedenti grazie alla ricetta
del “Galletto al Forno con Asparagi e Patate” , a dare il benvenuto
alla primavera e a calare il sipario sull’inverno; protagonista della
nostra ricetta del mese, frutto della stagione che sta per cominciare,
reso crema, con il suo calore omaggerà quella passata in
abbinamento ad un altro sapore tipico dei mesi più freddi, quello
della spugnola.
La spugnola, detta anche “Morchella” è un tipo di fungo molto
diffuso in Europa e del quale se ne contano 6 qualità diverse solo nel
nostro continente. Facilmente riconoscibile dalla caratteristica mitra a
forma di spugna e ben salda sul gambo, la morchella cresce e si
sviluppa su qualsiasi tipo di terreno: sia nei boschi di conifere che di
latifoglie, su terreni ghiaiosi o sabbiosi, ma anche su terreni bruciati.
Non esiste una vera e propria stagione per la raccolta di questa
tipologia di funghi, infatti occasionalmente la si può trovare anche in
primavera, come ad esempio in Michigan, nel quale ha luogo persino
un festival della spugnola. Il consumo di questo alimento può
avvenire solo previa cottura, in quanto la tossina (tossica se assunta
in quantità elevate) in esso presente può essere neutralizzata
esclusivamente in questo modo oppure inattivata per essicazione,
metodo che ne favorisce inoltre la conservazione ed il commercio.
Tra i funghi commestibili, le spugnole sono al primo posto per
quantità di acido fosforico e al secondo posto per ossido di calcio.
ESECUZIONE:
Lavare abbondantemente con acqua gli asparagi,
eliminando tutta la terra presente su essi, allo
stesso tempo mettere in ammollo con acqua
tiepida le spugnole. Eliminare la parte più bianca
degli asparagi, tagliare della lunghezza di circa 2
cm le punte dividendole a metà per il loro senso
lungo e pelare il resto del gambo, da tagliare successivamente a
cubetti. Preparare una cipolla tritata da soffriggere in pentola con
olio extra vergine, aggiungere la dadolata di asparagi (senza le
punte) e rosolare tutto insieme per alcuni minuti, aggiungere sale,
pepe e acqua fino a coprire le verdure e lasciar cuocere a fuoco
medio per 20 minuti circa. Con il pane in cassetta preparare dei
cubetti piuttosto grandi, senza la parte più scura del pane, da
rosolare in padella con pochissimo olio e 2 spicchi di aglio, facendoli
dorare leggermente e condendoli con pochissimo sale e pochissimo
pepe; una volta pronti, lasciarli asciugare sopra un panno-carta da
cucina per eliminarne l’olio in eccesso. Frullare la crema di asparagi,
sistemandola di sapore ed aggiungere olio extra per donarle lucidità,
se necessario passare la crema con uno chinoisè (colino a maglia
larga). Se si desidera una crema più densa, continuare a cuocere il
passato. Consiglio di eliminare una parte dell’acqua prima di frullare
la crema, eventualmente aggiungendola in seguito.
In una padella anti-aderente, aggiungere l’olio, 1 spicchio d’aglio e
quando ben calda cucinare le spugnole ben scolate e le punte degli
asparagi precedentemente preparate, lasciando tutto croccante e al
dente. Servire la crema calda con al centro il sautè di spugnole e
asparagi, in un piatto a parte servire i crostini da accompagnare al
passato.
Siete
pronti
care lettrici e
cari lettori a
s a l u t a r e
l’inverno???
Siete
pronti
ad accogliere
l
a
primavera???
Beh, Vi darò il
modo
di
poterlo fare a
tavola!!! Marzo oltre che per la famosa
filastrocca, è importante per diversi fattori:
in campo musicale ricominciano le tournè,
mentre in campo culinario, la Terra ci dona
dei frutti incredibili e gustosi. Quindi
preparatevi a passare davanti ai fornelli!!!
Prima di descrivere la ricetta del mese,
rispondo alla curiosa domanda rivoltami da
Simone di Venezia, che mi chiede se
esistono libri di narrativa che parlino di
storie che si svolgono tra le cucine.
Mi cogli in castagna come si suol dire, in
quanto sto attualmente leggendo un libro
che rispecchia le tue richieste, il titolo è
“Kitchen Confidential” di Anthony Bourdain
un importante cuoco internazionale. Il testo
è edito dalla casa editrice “Feltrinelli”.
Come questo, esiste un altro libro dal titolo
“What’s the weather like?” di Federico
Fumagalli, edito indipendentemente dallo
stesso autore. Mi sembra opportuno
sottolineare che di testi come questi non
esistono molti, in quanto denunciano in
modo più o meno forte la realtà degli
addetti ai lavori, una realtà a me famigliare
e che non smentisco, che si avvicina a
situazioni vissute da me in prima persona o
per sentito dire da fonti comunque certe. Il
primo libro si concentra molto sulla microsocietà delle cucine, mentre il secondo è un
racconto autobiografico che descrive la
durissima vita di chi sceglie di imbarcarsi…
MOLTO istruttivi entrambi, anche per chi
immagina che la vita di chi lavora nel
settore della ristorazione sia tutta rose e
fiori…
Consigli in cucina? Ti piacerebbe sapere una
ricetta? Vuoi sorprendere i tuoi amici? Cosa
aspetti, manda una e-mail al mio indirizzo
[email protected],
sarò lieto di rispondere a tutti gli
“S.O.S. Cuoco”!!!
Viene fondata la Samsung
La Swatch presenta il suo
primo orologio
Nasce il gioco da tavolo più diffuso
al mondo: Il Monopoli.
Debutta la bambola Barbie
Il film King Kong viene presentato
per la prima volta a New York
Mary Shelley pubblica Frankenstein[
Charlie Chaplin viene nominato cavaliere
dalla regina Elisabetta II
Il protagonista
Dmitri Mendeleev presenta la prima
tavola periodica alla Società Chimica
Russa
La tavola periodica
La Coca-Cola viene venduta in
bottiglie per la prima volta
Il signor Reed Harris, residente a Farmington, nel New
Mexico, pochi giorni fa ha preparato una sorpresina alla sua
amata, la signorina Kaitlin Whipple. Voleva chiederle di
sposarlo, ma in modo originale. Comprato un prezioso anello
lo ha nascosto in un frappé e, buttandola sullo scherzo, ha
sfidato la ragazza a mandarlo giù tutto d’un fiato. Lei, così ha
fatto. Qualcosa però non era andata come previsto. L’anello
non si trovava più nel bicchiere né tantomeno la donna lo
aveva trovato. Immediata la corsa in ospedale. I medici hanno
sottoposto la donna ad una lastra e scoperto che il prezioso
dono si trovava in pancia. La Whipple, dopo essersi sottoposta
a una dieta ricca di fibre, è riuscita a recuperare il prezioso
gioiello e, dopo alcuni giorni ha accettato la proposta.
Harry Jackson, 25enne
detenuto nelle prigioni
della contea di Camden,
in Georgia (Usa), è evaso
semplicemente
perché
necessitava di qualche
stecca
di
sigarette.
Inutile sottolineare non
sia andato a comprarle
ma, ancora una volta, a
rubarle.
Mentre
era
impegnato a portar via le
bionde
da
una stazione
di
servizio
poco distante
d a l l a
prigione,
nessuno
al
carcere si è
accorto della
sua assenza.
Un agente ha
capito cosa era successo
perché lo ha pizzicato
mentre con 14 stecche di
sigarette rientrava nella
sua cella. L’uomo è
uscito
dal
carcere
durante
l’ora
d’aria.
Approfittando
di
una
porta dimenticata aperta
non ha dovuto far altro
che
scavalcare
un
recinto.
Un imprenditore newyorkese, conscio del
fatto che in un periodo di crisi il denaro
debba esser speso con meticolosa
attenzione, ha pensato di sostituire lo
stesso con il collaudatissimo sistema del
baratto. L’uomo, titolare di un’agenzia
funebre, offre un servizio funerario
completo alla persona che accetterà di
costruirgli
un
nuovo
soggiorno.
L’annuncio, pubblicato sulle pagine online di Craigslist, mette in evidenza come
l’offerta comprenda la sepoltura, o in
alternativa
la
cremazione,
l’imbalsamazione, una bara, il servizio
religioso, il carro funebre e la limousine
per i parenti dello scomparso.
Sono serviti ben 47 anni alla cartolina
inviata da una certa Helena, per arrivare
a
destinazione
nell’Ohio.
Sfortunatamente a ricevere la missiva,
che portava i classici saluti da un luogo
di
villeggiatura,
non
è
stato
il
destinatario originario, Marion White,
morto nel 1988, ma Dave Conn, un
agente assicurativo nel mentre diventato
proprietario della casa di White. Sulla
“lettera”, spedita dal Montana nel 1962,
la mittente raccontava delle meraviglie
viste e delle splendide condizioni
atmosferiche
che
avevano
reso
indimenticabile la vacanza. La cartolina
era finita tra gli ingranaggi delle
apparecchiature
preposte
allo
smistamento della corrispondenza. A
causa di un guasto, e del conseguente
intervento dei tecnici, è stata recuperata
e spedita.
Cyclette Power Station
Tu pedali e la cyclette ti ricarica
il cellulare, il lettore mp3, la
macchina fotografica e molto
altro senza utilizzare la corrente
elettrica... a costo zero! Ti
mantieni in forma, risparmi
energia e dai un piccolo
contributo a diminuire
l’inquinamento. All’interno di
questa cyclette è inserita una
dinamo che trasforma il
movimento in elettricità, con la
quale ricarica la batteria di
accumulo da 1.100 mAh
(inclusa). E' dotata inoltre di una
potente torcia a 9 LED a basso
consumo, che la rende ideale in
campeggio, nelle escursioni, in
auto, ecc.
Auricolari salva - orecchie
Ascoltare per più di un’ora al giorno la
musica ad alto volume può provocare
danni all’udito. La soluzione i chiama
“DIONISIO”, un tipo di auricolare che
non “spara” l’audio direttamente nel
timpano, ma lo diffonde dal basso.
Queste cuffie si applicano al lobo
dell’orecchio attraverso una clip
magnetica; un breve condotto/diffusore
porta l’audio verso il padiglione
auricolare. Si risolvono anche tutti i
problemi di compatibilità con il condotto
uditivo (cuffie che cadono continuamente
dall’orecchio).
Martello salva dita
Mai più martellate sulle dita!
Con questo martello basta una mano sola
per piantare il chiodo: nel manico ha
serbatoio automatico per i chiodi (nella
confezione ce ne sono 100 in dotazione);
premendo un tasto il chiodo esce ed una
calamita lo tiene fermo nella posizione
giusta per essere piantato nel muro:
semplicissimo!
Pulsante antipanico
Stanchi di temere sempre l’arrivo
improvviso del vostro principale mentr
state facendo una partita a solitario?
Avete voglia di finire la vostra sessione di
"chat" serenamente? Fare i vostri acquisti
su Internet senza timori dio essere
scoperti?
Avrete bisogno solo di una mano...
Premete il Pulsante Panico USB e, come
per magia, verrà visualizzata un finestra
che mostra il vostro lavoro abituale.
Vi saranno fornite con il CD di
installazione dei cattura schermo, e avrete
anche la possibilità di crearne dei vostri.
Ciao Ary,
sono Luca e sono un amante del
computer.
Oltre a questo mi piace molto giocare a Singstar,
però purtroppo per pc la Sony non lo fa
(canaglie!!!)
Potresti dirmi: “comprati la PS2 e giocaci” ma
proprio qui sorge il problema: odio le console,
gioco musicale non poteva che essere una nota) stonata: essendo un progetto
creato da utenti stessi, è un pochino macchinoso nell’inserimento delle canzoni,
ma sono già presenti, come detto poco fa, team e forum dov’è spiegato tutto.
i
SingStar
i
SingStar Party
i
SIngStar Pop
N.B. = si esatto nb come a scuola… è che p.s. mi sembrava scontato per
l’angolo della posta…
i
SingStar 80’s
i
SingStar Rocks!
Volevo spiegare a chi magari nulla ha capito in questa pagina, di cosa stiamo
parlando: SingStar è un gioco da console, precisamente la riproposizione
moderna, in chiave Playstation per intenderci, del Karaoke, un discendente
evoluto del famoso CantaTu, qualcosa che si g usta con gli amici, nelle sere e
nei pomeriggi lunghi con due microfoni, poca vergogna e tanta voglia di
divertirsi… Non deve mancare un po’ di sano esibizionismo, e per mia
personale esperienza posso assicurarvi che chiunque, anche chi iniziava la
serata dicendo “io vi ascolto ma non gioco” finirà in duetto a cantare “Ti
lascerò”…
i
SingStar
Anthems
i
SingStar
Legends
i
SingStar
PopHits
i
SingStar 90’s
i
SingStar Amped
I risultati sono sempre esilaranti…
i
SingStar Rock
Ballads
i
SingStar R&B
i
SingStar Summer
Paty
i
SingStar Girl
Power Vs Boy
Bands
i
SingStar
Seduction
i
SingStar Abba
i
SingStar Queen
Spero di essere stata esaustiva!
perchè non posso metterci mano come invece source di ciò che è Singstar.
posso fare con il pc.
UltraStar è un programma gratuito creato e
Conosci qualche alternativa? Sai darmi una sviluppato da diversi utenti; è installabile su
Windows, Linux, e Mac OS X.
soluzione?
Ovviamente noi italiani siamo
appassionati di tutto ciò e infatti è
nato un forum italiano, chiamato
www.ultrastar.altervista.org, dov’è
possibile reperire l’ultima
Caro Luca,
versione, UltraStar Deluxe,
tradotto già in italiano da un team
di volenterosi e dov’è possibile
domanda curiosa la tua,
trovare una comunità di utenti
anche perché io adoro
che si offre per sviluppare sempre
giocare a Singstar ed è
di più questo divertente gioco,
divertentissimo!!!
aggiungendo nuove canzoni, inserendo guide
Purtroppo è vero, per pc non esiste Singstar, però sull’installazione, settaggio e utilizzo del software,
spulciando nella rete ho trovato UltraStar: sono mettendo a disposizione vari tools e programmi
convinto che ti stupirà.
per implementare nuove canzoni nel gioco.
Grazie mille!
A Che Gioco
Giochiamo?!?
Ecco le versioni
del gioco esistenti
al momento:
Buon divertimento a chi vorrà provarlo!!!
Ary
Per fartela breve è la versione gratuita e open C’è solamente una piccola nota (e parlando di un
Vi aspetto nel prossimo numero!!!
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