Il disco come un Picasso L’altra mattina facendo un giro per i negozi del centro di Milano mi sono soffermato ad osservare una vetrina interamente dedicata all’uscita del nuovo album degli U2. Niente di strano naturalmente. Non è una novità, stiamo parlando degli U2... La cosa che mi ha colpito e che mi ha dato il la per una riflessione più generale, è stato vedere un enorme espositore in cui erano raccolte almeno sei versioni differenti dell’album appena uscito, affincate da una sorta di listino prezzi che tanto assomigliava alla pagina del menù di un ristorante. Ce n’era per tutti i gusti: cd semplice, quasi una vergogna entrare a comprarlo, cd limited edition, cd corredato da libro fo- tografico, una scatola enorme collector’s edition comprendente oltre al cd gadget, cartoline e rarità, e poi immancabile il re vinile... Insomma una vera babele nella quale orientarsi. Questo mi è servito da spunto per riflettere su come il mercato dei dischi stia cambiando e si stia adattando ai tempi per fronte alla crisi che da anni sta colpendo il settore. Oggi come ogggi ci si rivolge principalmente ad un pubblico di cultori del disco in quanto oggetto, di fan e di collezionisti che impaziscono davanti a queste genere di cose. Cambia la funzione dell’oggetto “disco”, non più strumento per ascoltare musica (per quello oggi basta scaricare), ma vero e proprio cimelio, oggetto da collezione da limitarsi a riporre su una mensola, guardare e spolverare, magari senza mai essere inserito in un lettore cd o addirittura scartato. Il massiccio ritorno al vinile degli ultimi mesi e le costanti riedizioni dei grandi classici del passato ne sono la conferma. Il collezionismo è una droga. Spesso ha effetti collaterali devastanti: perdita del sonno o della lucidità mentale, per non parlare dei danni al patrimonio. Il collezionismo di dischi è una delle patologie più diffuse e più dannose. Non si limita a indurre un soggetto a cercare canzoni rare o inedite, ma lo spinge a cercare copertine diverse, edizioni americane, inglesi e tedesche con diversi numeri di catalogo... Anno 3 - numero 31 Direttore generale Roberto Virgilio Responsabile musica Mr Bugs! [email protected] Responsabile spettacoli Dj HnF [email protected] Responsabile rubriche sir3n3tta [email protected] Redazione: Chef Mene Valeriano Ha collaborato: Andrea Dasso Bruno Allevi Gianni Sibilla Un mercato che sta cercando di opporsi in ogni modo alla crisi che lo sta investendo, alla quale si somma la difficile situazione economica che sta colpendo un po’ tutti. Così quindi capita di entrare una grande catena e trovare cd appena usciti a prezzi veramente stracciati (qualche esempio: U2 a 12,90, The Fray a 10,90, Bruce Springsteen cd+dvd limited edit. a 14,90). Per noi una bella cosa, ma ci fa capire quanto il mercato sia in crisi oggi. Personalmente spero che il giocattolo non sia sul punto di rompersi. Che brutto sarebbe un mondo senza dischi? Ciao e Buona lettura. Alla prossima! Si ringrazia lo staff di: Web editor Valeriano Redazione [email protected] Manoscritti, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto. News............................................... pag 6 Tutte le ultime novità dal pianeta musica No line On The Orizon................. pag 10 La nuova fatica degli U2 Il secondo album dei The Fray..... pag 16 Il ritorno della band di Denver Killers Mania................................. pag 20 Un fenomeno inaspettato Total Pop...................................... pag 24 Erasure: 42 canzoni per una celebrazione pop Glasvegas...................................... pag 28 Una nuova promessa del rock direttamente da Glasgow Classifiche..................................... pag 32 I dischi più venduti nelle ultime settimane Recensioni..................................... pag 34 Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi Testo del mese.............................. pag 38 Le parole delle canzoni più ascoltate Crasc test...................................... pag 56 Le ultime novità dal mondo dei motori provate per voi Ai - Tek......................................... pag 58 Scopri tutti i segreti della Tecnologia Segnalibro..................................... pag 60 Botteghino..................................... pag 40 Un consiglio letterario dalla vostra Ary I film più visti negli ultimi giorni Spuntino........................................ pag 62 Coming Soon................................. pag 40 Come sorprendere in cucina col minimo sforzo Casa arriverà a breve nei cinema S.O.S. Cuoco................................. pag 63 News.............................................. pag 41 Dubbi gastronomici? Chiedete allo chef Mene! Il ritorno di IT e molto altro DiAry............................................. pag 64 Recensioni..................................... pag 42 Cosa accadeva nel mondo in questo mese Gli ultimi film usciti in sala visti per voi Cronache Marziane....................... pag 66 Telecomando................................. pag 52 Notizie assurde ma realmente accadute Le ultime novità dal tubo catodico Mercatino...................................... pag 68 Teledipendente............................. pag 54 Curiosità, idee regalo, oggettistica varia La furia di Iacchetti In bianco e nero.......................... pag 55 La tv dei ricordi: I Visitors FM................................................. pag 55 I programmi più belli da seguire in radio C’è post@ per Ary......................... pag 70 Vuoi raccontarci qualcosa, vuoi sfogarti o hai bisogno di un buon consiglio? La nostra Ary ti dà voce Foto del Mese................................ pag 72 Il mondo raccontato per immagini In arrivo il nuovo album di Paolo Nutini Il seguito di “These streets” del 2006 uscirà il prossimo 2 giugno Il nuovo album di Paolo Nutini sarebbe stato intitolato, secondo indiscrezioni che non trovano ancora riscontro, “Sunny side up”. Certa invece la data di pubblicazione del disco: il successore di “These streets” del 2006, che in tutto il mondo ha venduto più di 2 milioni di copie, uscirà il prossimo 2 giugno. La seconda prova del cantante scozzese dalle origini italiane è stata registrata nel corso di una dozzina di mesi di lavoro tra Dublino ed il Galles più aggiunte a New York e Los Angeles. Si ritiene probabile che il titolo dell’album possa essere ufficializzato poco prima del prossimo 7 aprile, quando Nutini, il cui padre è della provincia di Lucca, si esibirà in uno speciale showcase a Londra. Nuovo album anche per i Placebo Si intitolerà 'Battle for the sun' e uscirà il prossimo giugno Il nuovo album dei Placebo, "Battle for the sun", sarà pubblicato il prossimo 8 giugno, a tre anni dall'uscita "Meds". Il nuovo lavoro della band britannica ufficializzerà la rinnovata formazione del trio, composto da Brian Molko alla voce e chitarra, Stefan Olsdal al basso e alla batteria Steve Forrest, ventiduenne californiano che ha preso il posto di Steve Hewitt. "Sono ottimista riguardo al futuro", ha dichiarato Molko in merito all'evoluzione della band. "Mi trovo in uno stato di pace dei sensi, sono entusiasta e mi sento pronto a tornare sul palco". I Placebo hanno esordito nel 1996 con un album omonimo e si sono fatti conoscere con il singolo "Pure Morning" nel 1998. Con gli Stadio è Diluvio Universale Instancabili Systems In Blue: arriva Heaven & Hell - The Mixes Nei negozi dal 20 marzo, ecco Dluvio Universale il tanto atteso album in studio degli Stadio. La storica band dopo circa 30 anni di carriera torno a deliziare il pubblico con quest’album il la cui title track porta la prestigiosa firma di Vasco Rossi, storico amico e collaboratore del frontman Gaetano Curreri. Per promuovere l’album gli S t a d i o inizieranno subito dopo l’uscita del CD un tour teatrale con date già sicure a Bologna, Roma, Milano, Genova ed altre città italiane. A poco più di un mese dalla release del singolo System In Blue, il duo Scholz-Wiedeke (I Systems In Blue) torneranno il prossimo 14 aprile con il CD di remix chiamato Heaven & Hell - The Mixes. Non volendo accontentare i fans che chiedevano la release del singolo Haeven&Hel, i SIB sono andati oltre realizzando una raccolta di remix e versione rimasterizzate con canzoni dai 2 primi dischi della band e includendo anche le collaborazioni con Patty Ryan e Mark Ashley. Oasis Censurati! I Fratelli Gallagher e soci non sono ospiti graditi in Cina: suonarono a favore del Tibet Il governo cinese reputa la band 'inadatta' e annulla due concerti Il governo cinese annulla due concerti degli Oasis. I live erano previsti a Pechino il prossimo 3 aprile e a Shanghai il 5. La notizia è stata data in due tronconi che solamente ora, a distanza di ore, è stato possibile unire. Dapprima è stata diffusa la notizia che gli Oasis erano stati costretti a cancellare due loro date previste in Cina nel prossimo aprile; ma, non essendo stata fornita alcuna spiegazione, la comunicazione aveva lasciato tutti piuttosto interdetti. Scarsità di prevendita? Le bizze della complicata burocrazia cinese? Impreviste difficoltà tecniche? Poi la ragione dell’annullamento dei concerti è stata acclarata: le autorità di Pechino hanno revocato le licenze dopo aver scoperto che gli Oasis, nel 1997, parteciparono ad una manifestazione musicale denominata “Free Tibet benefit concert”. La regione del Tibet, come noto, fu invasa dalle truppe cinesi nel 1950 e di fatto annessa alla Repubblica Popolare Cinese. Solo adesso, a prevendite ampiamente iniziate, i funzionari del Ministero della Cultura di Pechino si sono resi conto dell’appoggio dei fratelli Gallagher alla causa ritenuta contraria al governo. Da qui la revoca di tutti i permessi. Il governo di Pechino ha già dato l’ordine di rimborsare tutti i biglietti acquistati. "Siamo estremamente sconcertati" si legge in un comunicato diramato dal gruppo e gli Oasis sperano che la decisione possa essere rivista. Eros Ramazzotti torna con un nuovo album e un tour Eros Ramazzotti si appresta a tornare con un nuovo disco e un tour. Il cantante romano sta ultimando a Los Angeles la registrazione delle 11 tracce che faranno parte di "Ali E Radici", il suo undicesimo album di inediti. Il disco arriverà nei negozi a fine maggio, anticipato dal singolo "Parla Con Me", in radio a fine aprile. Nel mese di ottobre, invece, partirà dall'Italia il tour mondiale di Eros per la promozione di "Ali E Radici". tornate da queste parti per sapere quando saranno ufficializzate le date. Jack White, leader dei White Stripes, ha fondato con la leader dei Kills Alison Mosshart una nuova band, i Dead Weather. Il gruppo, che vede in formazione anche Jack Lawrence dei Raconteurs (altro progetto collaterale di White) e Dean Fertita dei Queens of the Stone Age, si è esibito lo scorso 11 marzo negli studi dell'etichetta di White, la Third Man Records di Nashville, davanti ad un pubblico selezionato per l'occasione. I Dead Weather stanno lavorando al loro primo album, in uscita il prossimo giugno, che sarà anticipato dal singolo "Hang you from the heavens". Dovrebbe uscire in Italia il prossimo maggio, il quarto album di Lene Marlin. La cantante pubblicherà entro fine marzo le 11 canzone di Twist The Truth nel suo paese natale, la Norvegia, mentre in maggio anche nel nostro paese. C a m b i a n d o d e c i s a m e n t e argomento, ma rimanendo in 'zona Oasis', il frontman Liam Gallagher ha comunicato che la band comincerà a lavorare al nuovo album subito dopo la fine dell'attuale tour mondiale. Madonna vuole girare il suo prossimo video "Incredible" a Venaria, in provincia di Torino. La diva del pop starebbe infatti v a l u t a nd o la p o s s i bi l ità d i ambientare le riprese nella cornice della seicentesca reggia dopo averla vista in un documentario della CBS. Le indiscrezioni vogliono Madonna alla reggia, costumi d'epoca e oltre 100 figuranti. Le voci non sono confermate ma non appaiono infondate. ‘Together through life’ In arrivo il nuovo album di Bob Dylan Together Through Life: e' il nuovo album, il nuovo lavoro di Dylan avrebbe un approccio 46esimo, di Bob Dylan, in uscita il 24 aprile. definito “più romantico” rispetto al precedente Prodotto da Jack Frost, “Modern times” del 2006, conterra' 10 brani inediti. Il album che esordì al numero disco e' stato registrato alla uno nelle chart statunitensi. La fine dello scorso anno, lista dei brani di “Together partendo dalla composizione through life” non è ancora di un inedito, Life Is Hard, disponibile ma si ritiene scritto per il nuovo progetto fortemente probabile che cinematografico del regista contenga questi pezzi: francese Oliver Dahan (La "Beyond here lies nothin'", Vie En Rose). Dylan "Life is hard", "My wife's anticipera' i brani del nuovo hometown", "Forgetful lavoro nel suo prossimo tour heart", "Shake shake mama", in Italia: il 15/4 a Milano, il "I feel a change coming on", 17 a Roma, il 18 a Firenze. Il "It's all good”. Piangi Roma Il nuovo singolo dei Baustelle con la partecipazione di Valeria Golino I Baustelle tornano con il nuovo singolo "Piangi Roma", già in rotazione radiofonica. Il brano è stato composto e registrato per "Giulia Non Esce La Sera", il nuovo film di Giuseppe Piccioni con protagonisti Valeria Golino e Valerio Mastandrea. La bella attrice, infatti, canta insieme a Francesco Bianconi (frontman della band toscana) in questo pezzo e lo fa splendidamente. La canzone è un omaggio dei Baustelle a Roma, al cinema, a un'Italia che c'era e che forse adesso non c'è più. Uno struggimento, una preghiera. O magari soltanto il sentimento folle di chi si incammina a testa alta verso la Fine, per poi ripartire da zero. Molte immagini del testo evocano un'apocalisse imminente, un nuovo Diluvio Universale, ma allo stesso tempo la forza e il coraggio dell'Uomo nel cercare di superare il Dolore. "Piangi Roma" sarà distribuito come singolo attraverso i diversi canali digitali e sarà incluso nel disco della colonna sonora originale del film, nei negozi a fine aprile. Best of Incubus Esce a metà giugno "Monuments and Melodies" il best of degli Incubus, con i due inediti "Black Heart Inertia" e "Midnight Swim". La band americana raccoglierà i maggiori successi, alcune rarities e due brani inediti in un doppio CD a distanza di tre anni dall'ultimo album in studio "Light Grenades". L'album è già ordinabile sul sito della band, chi lo farà avrà accesso agevolato anche all'acquisto dei biglietti del tour estivo Melodies Summer Tour in partenza da San Diego il 9 luglio, anche se per ora non è prevista alcuna data europea. Finalmente è uscito. Dopo quasi cinque anni di attesa dall'ultimo loro album di inediti "How to dismantle an atomic bomb", risalente all'ormai lontano autunno del 2004, gli U2, per la gioia dei numerosissimi fan che li seguono assiduamente facendoli assurgere al ruolo di rock band più importante esistenete in circolazione, sono tornati nei negozi con un nuovo, e a dir poco attesissimo disco. "No Line on The Horizon" è infatti nelle case dei fan italiani dallo scorso 27 febbraio. Quasi tutti i pezzi presenti nella tracklist dell'album, a partire dalla titletrack che apre la sequenza di inediti che compongono il disco, sono firmati da U2, Brian Eno e Danny Lanois, che sono anche i produttori. Firmate solo dagli U2, oltre all'ipertrasmesso primo singolo, "Get on Your Boots", la veramente uduesca «I'll Go Crazy If You Don't Go Crazy Tonight», e «Stand Up Comedy»: un pezzo nervoso e più pop, autoconfessione di Bono sulla propria doppia vocazione di istrione e idealista. 'No Line On The Horizon' è stato scritto e registrato a Fez in Marocco, a Dublino agli Hanover Quay Studios, al Platinum Sound Recording Studios a New York e completato agli Olympic Studios di Londra. Un'uscita importante, preceduta da una campagna promozionale senza precedenti, che ben rende l'idea dell'importanza di questa uscita. Prima di tutto il mini concerto sul tetto della sede londinese della BBC, nei pressi di Regent Street, che gli U2 hanno tenuto a sorpresa, all'insaputa di tutti, in piena ora di punta, mandando letteralmente in tilt il traffico della capitale britannica. In scaletta sono stati inseriti due brani estratti dal nuovo album, ovvero i primi due singoli estratti "Get on your boots" e "Magnificent", oltre a due classici del proprio repertorio, "Vertigo" e "Beautiful day". Doverosa una citazione beatlesiana (i Fab Four si esibirono nella loro ultima, leggendaria esibizione dal vivo sul rooftop della Apple, sempre a Londra, a Savile Row, nel 1969, a poche centinaia di metri da Regent Street), nel corso dell'accenno a "She loves you". Naturalmente questo è stato l'apice della promozione del disco, che ha compreso diversi altri eventi collaterali; una rilevanza mediatica così forte che scatenato addirittura le ire della politica. Nigel Evans, parlamentare conservatore, ha puntato l'indice contro la BBC affermando che l'ente radiotelevisivo britannico ha accordato al nuovo album di Bono e soci una pubblicità senza precedenti e del valore di milioni di sterline senza in pratica avere in cambio alcunché. Evans ha anche evidenziato che la BBC, la quale riceve gli introiti del canone, come in Italia con la RAI, ha addirittura dedicato una parte del proprio sito alla vendita dei biglietti dei concerti degli U2. "Perché i contribuenti devono addossarsi il costo per la pubblicità degli U2?", si chiede il politico Tory. I nostri, nel quadro della campagna promozionale, sono anche apparsi a sorpresa, alle 8 di mattina, davanti agli increduli studenti che stavano entrando alla Fordham University di New York. Il breve concerto di Bono e soci è stato trasmesso in TV da “Good morning America”. La band ha esordito eseguendo tre brani da “No line on the horizon”; poi, dopo una breve interruzione, è tornata sul palco proponendo altri tre pezzi. Bono, ricordando al pubblico il suo esordio nel mondo della musica, ha detto agli studenti: “Sono entrato in un gruppo rock per poter andarmene dal college”. Gli U2 hanno suonato ”Get on your boots”, ”Magnificent”, ”I'll go crazy if I don't go crazy tonight”, ”Beautiful day”, ”Breathe” e ”Vertigo”. Campagna promozionale fittissima nel quale sono state spese, come normale che sia, un sacco di parole, sul disco e non solo. In particolare avevano fatto il giro del mondo le dichiarazioni non molto accomodanti di Bono su Chris Martin, frontman dei Coldplay, rivelatasi poi solo un enorme malinteso. La notizia: il leader degli U2 avrebbe definito il cantante dei Coldplay come "segaiolo" e "cretino". Bono infatti interrogato Polemiche a parte passiamo oltre oceano, e ci trasferiamo negli Stati Uniti, dove la promozione è stata, se possibile ancora più massiccia. Basti pensare che addirittura il sindaco di New York Michael Bloomberg, in occasione dell'uscita del disco, ha deciso di intitolare (temporaneamente) agli U2 una parte della 53esima a Manhattan. La "U2 Way" è stata inaugurata qualche giorno fa con una cerimonia alla quale hanno naturalmente preso parte anche Bono e compagni. Un evento più unico che raro. Unico come il fatto che gli U2 sono stati il primo gruppo nella lunga storia di uno dei programmi più importanti e seguiti negli States, a suonare per un'intera settimana come resident band al David Letterman show. Gli U2 si apprestano a diventare la prima entità musicale a soggiornare per tutta la settimana alla popolare trasmissione televisiva statunitense “Late show with David Letterman”. Bono e soci sono stati ospiti per cinque puntate componenti fissi del cast del programma, che va in onda su CBS dal 1993, dal 2 al 6 marzo (In realtà il “Late show” di Letterman, 61 anni, è iniziato nel 1982 su NBC ma dopo undici anni si è trasferito sulla CBS). Il gruppo per l'occasione ha eseguito vari estratti da “No line on the horizon”, uscito negli USA, ovviamente, proprio in quella settimana. dallo speaker della celebre radio inglese BBC avrebbe apostrofato malamente il caro Martin solo per ironia, e le sue dichiarazioni sono state mal riportate dalla stampa mondiale. Alla fine Bono ha choisato dicendo: "Detto questo (i finti insulti) Chris è un grande autore di melodie, un genio e ha una grande anima. Naturalmente prima stavo solo scherzando". Cose che possono capitare... Ma non solo di Martin gli U2 hanno parlato nel corso delle interviste. Anzi, Bono e soci hanno rilasciato dichiarazioni ben più interessanti circa i progetti futuri del gruppo. Prima di tutto il 16 gennaio 2010 debutterà a Broadway il musical "Spider-Man", la cui colonna sonora è firmata proprio da Bono e The Edge. Il musical, diretto da Julie Taymor e più esattamente titolato "Spider-Man: turn off the dark", ha un budget da 31 milioni di dollari ma i ruoli non sono ancora stati assegnati.Lo show, con coreografie affidate a Daniel Ezralow, pare destinato all'Hilton Theatre, sala tra la Settima e l'Ottava Avenue. Alcune prevendite USA hanno già iniziato a prendere prenotazioni, che saranno però confermate solamente verso la fine di marzo. Un successo del genere, tra l'altro anche un po' scontato e ampiamente preannunciato, non poteva che essere celebrato alla maniera degli U2, ovvero con un tour mondiale masiccio e potente. Il 360° tour debutterà al Nou Camp Stadium di Barcellona il 30 giugno ed è il primo negli stadi dal Vertigo Tour 05/06. Prodotto da Live Nation Global Touring, il 360° tour degli U2 farà tappa in 14 città in tutta Europa, tra cui Milano (Stadio San Siro) – dove Bono e compagni si esibiranno il 7 e l'8 luglio prossimi – Göteborg, Amsterdam, Parigi, Nizza, Dublino, Chorzow, Berlino, Gelsenkirchen, Londra, Sheffield e Glasgow, prima di concludere al Millennium Stadium di Cardiff il 22 agosto (Per la data di Milano del 7 luglio i biglietti sono stati polverizzati nel giro di pochi minuti. Da quì la decisione di fissare una seconda data. Anche per questa l'impresa di aggiudicarsi un biglietto sarà tutto fuorchè semplice...) . Il tour europeo sarà seguito da date in Nord America, la prima delle quali sarà il 12 settembre 2009 al Soldier Field di Chicago. Willie Williams, produttore degli spettacoli degli U2 da ormai diversi anni, ha lavorato nuovamente con l’architetto Mark Fisher (ZooTV, PopMart, Elevation e Vertigo) per creare l’innovativo design a 360° che offre al pubblico una visione perfetta. Il 360° tour segna inoltre la prima tournée di stadi con una struttura così unica ed originale (che può essere visualizzata su U2.com). “Gli U2 sono sempre stati al meglio quando circondati dal loro pubblico, e questo allestimento fa un enorme passo avanti. Con l’85% dei biglietti a costo inferiore ai 95 euro, biglietti E poi si pensa già anche al nuovo disco. Secondo il sito www.gigwise.com, gli U2 pubblicherebbero un nuovo album già nel 2010: il titolo sarebbe "Song of ascent", e l'album sarebbe anticipato dal singolo "Every breaking wave" (un brano escluso all'ultimo momento da "No line on the horizon"). "Song of ascent" sarebbe, secondo le parole di Bono, "un lavoro meditativo e riflessivo". E poi c'è in cantiere il progetto 'Boy, album del 1980 che il gruppo avrebbe intenzione di risuonare. Bono, durante un'intervista, rivelando il lontano particolare che il gruppo fu gettato fuori dallo studio perché non poteva permettersi di registrare per un'ora in più, ha affermato che gli piacerebbe molto poter ricantare l'intero disco sia perché non gli sembra completo, sia perché oggigiorno trova d'aver registrato "Boy" con un "finto accento britannico". The Edge, pur appoggiando apertamente il cantante, è parso leggermente più tiepido nei confronti del progetto; il chitarrista ha detto "chissà, forse più avanti potremmo ripubblicare qualcuno dei nostri primi album con qualche cambiamento". In ogni caso una cosa è certa. La campagna pubblicitaria ha portato i suoi frutti. “No line on the horizon” si è aggiudicato immediatamente il primo posto nella classifica britannica, dove nel solo primo giorno di uscita, ha venduto 65.000 copie. E al secondo giorno di disponibilità il disco di Bono e soci avrebbe venduto, riferisce la Official Charts Company, quattro volte più di quello del suo “rivale” più prossimo. “No line on the horizon” è il decimo album degli U2 ad ottenere il primo posto; la band irlandese si è messa così al pari con Madonna e Rolling Stones. A quota undici c’è Elvis Presley. Solitari, in cima a quota quindici, rimangono i Beatles. Per una volta la regola che l’album funziona bene solo se anche il primo estratto funziona bene viene disattesa: nel Regno Unito “Get on your boots” è andato male, ottenendo un magro numero 12. anche neli Stati Uniti l'album sta letteralmente volando: primo posto con 484.000 unità vendute. E ora Bono e soci sono appaiati ai Led Zeppelin nella classifica generale degli artisti con più album al numero uno nelle classifiche USA; davanti ad U2 e Led Zep ci sono solamente i Beatles. E naturalmente anche un po' in tutto il resto del mondo l'album si piazza fisso al primo posto delle classifiche. per il prato a 55 euro e almeno 10.000 biglietti per ciascuno stadio al prezzo di circa 30 euro, ci siamo impegnati molto affinché i fan degli U2 possano acquistare un biglietto a buon prezzo ed assistere ad uno spettacolo con una visuale perfetta” dice il manager degli U2, Paul McGuinness. Come vuole la loro tradizione, gli U2 daranno il benvenuto sul palco a diverse band di supporto di tutto rispetto, nomi del calibro di Glasvegas, Elbow, Kaiser Chiefs, Snow Patrol e Black Eyed Peas, solo per citare i primi gruppi che sono già stati confermati. Non ci resta che attendere luglio e la loro trionfale discesa nel nostro bel paese, per la gioia dei fortunati possessori dei preziosissimi tagliandi. Vi ricorderete sicuramente dei The Fray, rock band statunitense nata a Denver in Colorado, diventata popolare quì in Italia un paio di anni fa grazie al suo album di debutto "How to Save a Life", da cui è stata estratta la title track come primo singolo, trasmissime dalle radio, che li ha portati a diventare una delle band più famose del momento scalando le classifiche di Canada, Australia, Nuova Zelanda e di tutta Europa per non parlare degli Stati Uniti d'America dove "How to Save a Life" è tra le prime dieci canzoni più ascoltate. Il loro primo album, uscito nella primavera del 2007 ha venduto oltre 3 milioni di copie in tutto il mondo. Bene, a distanza di anni i The Fray sono tornati con un nuovo disco, intitolato per l'appunto "The Fray", che siamo sicuri il pubblico apprezzerà tanto quanto il suo predecessore. Ricordiamo che la band nasce nel 2002 dal sodalizio di Isaac Slade (voce e piano) e Joe King (chitarra e voce). I ragazzi devono il precoce successo, oltre che alla loro singolare determinazione, al legame profondo con il pubblico di Denver. Si sono dati da fare alla vecchia maniera e il successo se lo sono realmente guadagnato, seguendo un percorso ormai inconsueto ai giorni nostri: i concerti della band nella città natale suscitano da soli l’entusiasmo del pubblico, l’ammirazione della stampa ed il supporto delle radio locali. Joe e Isaac sono ex compagni di scuola che il destino fa inaspettatamente ritrovare. Si sa, da cosa nasce cosa e i ragazzi cominciano a scrivere musica insieme. I brani sono avvincenti quanto basta per attirare l’attenzione di due dei componenti della prima band di Slade (il batterista Ben Wysocki e il chitarrista Dave Welsh) che presto si uniscono al gruppo completando la formazione attuale. La band scelse il nome "The Fray" in seguito a un evento accaduto durante la festa di diploma di Caleb Slade. Il nome, dicevano, si addiceva alla band perché litigavano sempre (Fray in inglese significa disputa) durante la composizione delle loro canzoni. The Fray conquistano un primo seguito grazie a numerosissime date organizzate nella zona di Denver e al supporto delle radio locali. Queste riescono a creare un vero fenomeno e a dare il via, con l’appoggio degli ascoltatori, ad una campagna a favore di un contratto discografico per la band. Grazie alla fervida propaganda il gruppo si aggiudica l’ambito riconoscimento di 'Best New Band' dal magazine di Denver Westword che vale alla band uno straordinario airplay su due delle stazioni rock principali di Denver: la versione demo di 'Over My Head (Cable Car)' entra, con soli 4 mesi di programmazione, a far parte della KTCL Top 30, che racchiude i brani ‘most played’ del 2004. E la campagna inaugurata dagli ascoltatori dà presto i suoi frutti: la band firma un contratto con Epic Records proprio nel 2004. Anziché suggellare l’accordo in ufficio o in una stanza di hotel, firmeranno sul palco del Fox Theatre di Boulder, Colorado. Questo percorso singolare verso la notorietà è la chiave di progetti a lungo termine: “Credo sia fondamentale per la longevità di una band,” spiega Joe King. “Naturalmente Denver è il luogo in cui tutto è cominciato, ma le nostre canzoni hanno attraversato il paese via internet ancor prima che le radio le includessero nell’airplay. Ricordo che in occasione del nostro primo tour da headliner abbiamo suonato in città dove le radio non ci consideravano affatto, ma era pieno di ragazzi che cantavano le nostre canzoni. Alcuni dicono che siamo usciti repentinamente dal nulla, ma la verità è che abbiamo lavorato sodo per anni prima che il grande pubblico si accorgesse di noi.” Dave Welsh aggiunge: “E’ tra le proprie radici che la musica vive e respira, trova la sua energia e la sua passione. La musica può comunque sopravvivere quando entra a far parte della corrente mainstream, ma solo se ha solide basi e leali sostenitori nella terra di origine. Credo che uno diventi un musicista tra le mura della propria casa per poi semplicemente affinare le proprie inclinazioni e l’esperienza on the road ... magari come band di una major.” Il primo singolo tratto da How To Save A Life, “Over My Head (Cable Car)”, scala la top 10 della Singles Chart di Billboard, ottiene la certificazione Platino e supera il milione di streaming su MySpace in un solo mese. MySpace ha giovato molto alla band: scaricati in streaming più di 47 milioni di volte, hanno ottenuto 15 milioni di accessi e 300.000 registrazioni sul web. The Fray non possono essere facilmente racchiusi in una definizione di nicchia. A dire il vero non ne hanno bisogno: il passaparola (o meglio, il passaparola digitale) è stato estremamente efficace. I brani raccolgono infatti il favore del pubblico senza bisogno di argute azioni di marketing o abbinamenti forzati a generi musicali. E alla fine la loro musica sbarca anche in tv. Grazie ai telefilm Scrubs e Grey's Anatomy, che passano i loro brani durante alcuni episodi, il pop rock dei The Fray raggiunge un numero impressionante di persone anche fuori dai confini americani. Per i quattro ragazzi, che devono la loro fortuna alla Rete, si para davanti la nuova sfida di scalare il difficile mercato europeo: nel 2007 "How To Save A Life" viene pubblicato anche nel vecchio continente ed è subito un enorme successo. E ora il pubblico attende al varco i The Fray per la prova più difficile: il secondo album. Riusciranno con questo a bissare il successo dell'esordio e far amare al pubblico questo nuovo disco tanto quanto il precedente se non addirittura di più. Lo scopriremo solo vivendo. Fatto sta che il primo singolo estratto da "The Fray", "You Found Me", utilizzato anche nella colonna sonora dell'ultima serie del telefilm Lost, sta andando molto bene nelle ardio, e il pubblico sembra gradire. E questo non può essere che un buon segno. Il video della canzone è stato girato a Chicago dal regista Josh Forbes. La band ha teminato la registarzione dell'album, uscito in Italia lo scorso 20 marzo, nel luglio del 2008, con la produzione di Aaron Johnson e Mike Flynn, gli stessi produttori che hanno lavorato anche al disco d'esordio del gruppo. Il disco uscirà anche in special edition contenente un dvd contenente un documentari esclusivo sulla preparazione del disco intitolato "Fair Fight", diretto da Rod Blackhurst, fotografo e filmaker che già da parecchio segue il gruppo nella sua avventura discografica. I The Killers sono un gruppo musicale alternative rock / indie statunitense, più precisamente di Las Vegas, già conosciuti nell'ambiente da parecchio tempo ma che ultimamente stanno suscitando l'attenzione dei media e dei mezzi di comunicazione per l'interesse sempre crescente che il pubblico sta dimostrando nei loro confronti negli ultimi mesi. Un vero e proprio exploit, inatteso e sorprendente ma del tutto meritato, e che ci fa molto piacere. Una bella sorpresa. Oltre che un bel segno per la musica in generale; il fatto chr che il pubblico inizi finalmente a interessarsi in maniera autonoma e consapevole a gruppi che sicuramente non appartengono al classico mondo del mainstream, al giro degli artisti osannati e patinati che tutti conosciamo alla perfezione è sicuramente una cosa positiva. Qual'è il termomentro di questo fenomeno? La clamorosa e inaspettata richiesta di biglietti per il loro imminente concerto milanese, che ha costretto gli organizzatori a spostare l'evento originariamente previsto il 17 marzo all'Alcatraz di Milano (capienza circa 3000 posti), al Datchforum (capienza 12000 posti), tra l'altro già tutti esauriti! Non è di certo cosa da tutti riempire il Forum... Ecco quindi che per accontentare tutti i fan italiani che vogliono assistere ad una delle loro imperdibili performance live sono state annunciate due nuove date: all'Arena di Verona l'8 Giugno e all'Ippodromo Capannelle di Roma il 14 Luglio. Ma diamo due dati per chia ncora non conoscesse bene il gruppo. I Killers sono il cantante Brandon Flowers, il chitarrista Dave Keuning, il bassista Mark Stoermer e il batterista Ronnie Vannucci Jr. Tutto parte da Flowers nel 2003, a suo dire ispirato da un concerto live tenuto dagli Oasis nell'aprile di quell'anno, dopo che egli aveva abbandonato il suo gruppo precedente, i Blush Response, che si erano trasferiti a Los Angeles. Fu proprio Flowers a contattare il chitarrista Keuning mediante un annuncio da quest'ultimo posto sul magazine locale Las Vegas Weekly. Dopo una prima serie di concerti, vennero infine scelti Vannucci e Stoermer per riempire i posti rispettivamente di batterista e bassista. Il nome della band deriva da un video dei New Order, intitolato Crystal, in cui è presente una band fittizia, appunto denominata The Killers. La band, grazie a una serie di concerti nel Regno Unito, viene subito notata dal noto magazine rock New Musical Express. Il vero successo, tuttavia, arriva con l'uscita dell'album di esordio, Hot Fuss, nel 2004, trascinato da singoli di alto profilo quali "Somebody Told Me","All These Things That I've Done" e "Smile Like You Mean It". Nel 2005 hanno partecipato a diversi megaconcerti, tra cui in particolare il Festival di Glastonbury e il Live 8 londinese. Hanno anche suonato come gruppo di supporto agli U2 durante gran parte del tour europeo della band irlandese. Il secondo album dei Killers "Sam's Town" è uscito il 3 ottobre 2006, anticipato di qualche giorno dal nuovo singolo "When you were young". Il terzo e ultimo album dei The Killers, "Day & Age" è uscito il 25 novembre 2008 (il 24 novembre in Gran Bretagna), anticipato dal singolo "Human", il cui debutto a livello mondiale è avvenuto il 22 settembre 2008, presentato dal vivo lo scorso 6 novembre agli MTV Europe Music Awards di Liverpool. Il disco è stato prodotto da Stuart Price, una delle figure chiave della musica elettronica (Les Rhythmes Digitales) che aveva lavorato in precedenza coi The Killers in occasione del singolo “Don’t Shoot Me Santa” e su alcune canzoni della raccolta Sawdust, e già all’opera con Madonna e Missy Elliott. Segno che c'è molta attesa attorno a questa band il cui leader ha paragonato con una certa spavalderia agli U2 dei tempi d'oro. Brandon Flowers aveva infatti detto "Siamo maturi per fare il grande salto di qualità. I primi due dischi sono andati benissimo e so che cresceremo ancora" per poi concludere "Sono sempre stato un grande fan degli U2, ma già da qualche disco la loro vena sembra essere esaurita. Al massimo ci sono un paio di canzoni alla loro altezza. Forse sono diventati vecchi". All'inizio l'affermazione era sembrata piuttosto azzardata, ma forse, alla luce degli ultimi fatti, un fondo di verità nelle paroe volutamente esagerate e provocatorie di Flowers forse c'è. Il nome Erasure associato ad una band musicale purtroppo in Italia dice poco e niente. Al limite a chi ha superato la trentina può ricordare in maniera sfumata un duo anni ’80 che cantava Sometimes e Oh L’Amour ma di cui si sono perse le tracce. Ma giudicare così la band formata da Andy Bell (voce) e Vince Clarke (tastiere) sarebbe ingiusto oltre che ingeneroso e la raccolta Total Pop! The First 40 Hits è qui a dimostrarcelo. Innanzitutto aiuta a ricordare ai più smemorati che gli Erasure non sono esistono ancora ma sono più attivi che mai dopo aver venduto oltre 20 milioni di dischi in tutto il mondo. Ormai uno degli ultimi gruppi superstiti delle decine che l’avvento del synth-pop portò alla ribalta nel Regno Unito a partire dagli anni ‘80, anche se non possono competere a livello di successo e di fanbase con gruppi per certi versi simili e contemporanei come i Depeche Mode (fondati tra l’altro proprio da Vince) e i “rivali” Pet Shop Boys, bisogna tuttavia riconoscere alla band di essere sempre rimasta leale a sé stessa continuando a percorrere vie innovative che dopo i successi commerciali tra la fine degli anni ’80 e la prima metà dei ’90 li ha portati a mantenere una devota fanbase e a rimanere uno dei gruppi di riferimento nel mondo pop britannico, come dimostrato dai 3 tour che la band ha tenuto tra il 2005 e il 2007 tutti con ottimi riscontri. In attesa del nuovo album in studio, che dovrebbe essere pronto entro fine 2010, gli Erasure nel frattempo ci regalano Total Pop l’antologia – fin’ora- definitiva che comprende tutti i singoli realizzati a partire da Who Needs Love Like That del 1985 fino alla versione 2009 di Always. E proprio grazie ad una raccolta come questa (giunta a 17 anni dalla prima Pop! e a 6 dall’incompleta Hits, un progetto davvero nato male visto i molti brani ingiustamente trascurati) che si può apprezzare il cammino artistico di una band partita come tipico alfiere dei pop anni ‘80 ma che nel corso del tempo, senza curarsi troppo dei successi di vendite, ha esplorato diversissime sonorità fino a toccare il country con l’ottimo Union Street o i suoni eterei e sperimentali di Erasure del 1995 o il pop raffinato di Loveboat, prodotto dal celebre Flood, fino alla riscoperta del sound delle origini ma con molta più maturità dell’ultimo e splendido Light At The End Of The World del 2007. Pubblicato come doppio CD e anche in una monumentale edizione limitata a 4 dischi con in aggiunta un CD dal vivo, un DVD con tutte le apparizioni della band nelle trasmissioni TV della BBC e un corposo booklet con la storia della band e un’intervista inedita, e preceduto dall’EP Pop Remixed (vedi per la recensione lo scorso numero di Andergr@und) Total Pop è uscito lo scorso 23 febbraio in UK mentre in USA uscirà il prossimo 17 aprile e in Germania (storico feudo della band) il 1 maggio. La tracklist base comprende: Pop! (CD Disc 1) 1 Who Needs Love (Like That) 2 Heavenly Action 3 Oh L'Amour 4 Sometimes 5 It Doesn't Have To Be 6 Victim Of Love 7 The Circus 8 Ship Of Fools 9 Chains Of Love 10 A Little Respect 11 Stop! 12 Drama! 13 You Surround Me 14 Blue Savannah 15 Star 16 Chorus 17 Love To Hate You 18 Am I Right? 19 Breath Of Life 20 Take A Chance On Me 21 Who Needs Love (Like That) (Hamburg Mix) Pop2! (CD Disc 2) 1 Always 2 Run To The Sun 3 I Love Saturday 4 Stay With Me 5 Fingers & Thumbs (Cold Summer's Day) 6 Rock Me Gently 7 In My Arms 8 Don't Say Your Love Is Killing Me 9 Rain (Al Stone Mix) 4:09 10 Freedom 2:55 11 Moon & The Sky (Jason Creasey's Heaven Scent Radio Re-Work) 12 Solsbury Hill 13 Make Me Smile (Come Up And See Me) 14 Breathe 15 Don't Say You Love Me 16 Here I Go Impossible Again 17 I Could Fall In Love With You 18 Sunday Girl 19 Storm In A Teacup 20 Always (2009 Mix) Inoltre, scaricando il CD da iTunes è possible aggiungere un digital bundle comprendente Oh L'Amour (August Mix), 22 Boy (Acoustic) e All This Time Still Falling Out Of Love. Ad eccezione dell’August Remix di Oh L’Amour che uscì come singolo nel 2003 le alter due canzone sono parte dell’EP uscito per promuovere Union Street (Boy) e parte del doppio a-side Here I Go Impossible Again- All This Time Still Falling Out Of Love uscito nel 2005 come 3° singolo di Nightbird. Il primo CD della raccolta non è altro che la riproposizione dello storico Pop! (triplo disco di platino in UK e disco d’oro in USA) uscito nel 1992 con all’interno i brani di una band all’ora sulla cresta dell’onda, canzoni che ancora oggi sono quelle più conosciute alle orecchie del pubblico dei non fans. Pezzi come Sometimes, Oh L’Amour e A Little Respect sono veri e proprio inni degli anni ’80 che portarono la band a farsi conoscere in tutto il mondo. Non da meno sono i pezzi dei primissimi anni ’90 come la splendida ballad Blue Savannah, la latineggiante Love To Hate You (che ebbe un tale successo da venir cantata dallo stesso Andy anche in spagnolo ed italiano, con il titolo di Amo Odiarti) fino alla ritmata Breath Of Life e al tributo agli Abba con Take A Chance On Me. Non a caso, tolta Take A Chance On Me, andando ad un concerto degli Erasure si può essere quasi certi di ascoltare le canzoni appena elencate e anche altre del primo CD a testimoniare come queste canzoni siano ormai diventate parte integrante della storia degli Erasure e di come siano ancora amatissime dai fans a distanza di 20 anni e oltre. Nel CD2, invece, si raccolgono tutti i singoli realizzati dal 1994 –anno dell’ultimo album arrivato al #1 della UK chart, I Say I Say I Say- fino alla versione 2009 di Always realizzata per promuovere la raccolta. Le prime 3 canzoni sono gli estratti proprio di I Say I Say I Say (triplo platino in UK) prodotto da Martyn Ware degli Human League e si va dalla dolcezza della ballata Always ai ritmi di dance di Run To The Sun fino al pop puro di I Love Saturday. Il terzetto seguente di canzoni è tratto da Erasure, uno degli album più innovativi della band e controversi tra i fans, e si tratta di due ballad (Stay With Me ma soprattutto la meravigliosa Rock Me Gently) e di una frizzante canzone pop anche se con sfumature nuove per la band a quei tempi, Finger&Thumbs (Cold Summer's Day). Le 3 canzoni successive arrivano invece dal frotunato Cowboy del 1997 che sembrava poter riportare la band ai fasti di 10 anni prima. Ottimer In My Arms, ballad sullo stile di Always e Don’t Say Your Love Is Killing Me mentre la versione remix di Al Stone, nonostante la bontà del pezzo, perde qualcosa rispetto all’album version originale. dance e nel solco della tradizione Erasure, quella che spicca come qualità è Storm In A Teacup splendida nella delicatezza del testo e nella sua drammaticità (racconta i problemi di alcol della madre di Andy). Per chi volesse acquistare la versione deluxe, del CD live, che per una volta è quasi privo delle tracce più famose suonate ad ogni live ma si concentra su perle “dimenticate”, da segnalare Am I Right?, la cover di Everybody's Got To Learn Sometime, la delicata Piano Song, la splendida Hideaway e la versione countryacoustic di Breathe. Le perle sono però i due easter-eggs nascosti al termine di due canzoni del CD: la breve versione acappella di Mama Mia eseguita da Andy e il breve spezzone di A Little Respect più cantata dal pubblico che da Andy. Total Pop a differenza del suo predecessore non ha avuto un impatto così forte nella chart inglese, accontentandosi del #21 posto ma dà modo di conoscere, per chi non li ha mai apprezzati, un duo di musicisti ingiustamente e troppo sottovalutato mentre per chi già li apprezza è il modo migliore per riascoltare le loro Freedom e Moon & The Sky sono invece gli estratti da migliori canzoni in un’unica raccolta e rivivere le emozioni Loveboat, album che ha avuto una vita davvero travagliata che Andy&Vince sanno sempre donare ai loro fans con (canzoni rifatte a seguito dell’arrivo di Flood alla ogni album. produzione, edizione americana uscita con anni di ritardo per liti con la locale label per via delle scarse vendite in Inghilterra e via dicendo). Anche qui una canzone più lenta (anche se Freedom accompagnata da un frizzante riff di chitarra acustica non è una ballad classica) e una che si rifà quasi alla trance (e ottimo successo nei club ai tempi) come Moon&The Sky. Le due canzoni successive fanno invece parte di Other People’s Songs il fortunato album di cover del 2003, gli estratti in origine furono cantati da Peter Gabriel (Solsbury Hill) e Harley and Cockney Rebel (Come Up And See Mee), con la seconda decisamente meglio della prima che alla lunga un po’ stufa, risultando ripetitiva. Le tracce dalla 14 alla 16 sono invece gli estratti di Nightbird album che grazie al fortunato Breathe (#4 in UK) riportò gli Erasure alla ribalta anche grazie ad un ampio tour tra Europa e USA. Tutte e tre sono canzoni piuttosto lenti e soprattutto Breathe e Here I Go dimostrano la maturità raggiunta dagli Erasure nella fase compositiva sia per la musica che per i testi. Prima dell’ultima traccia (un remale purtroppo troppo uguale all’originale di Alwyas) c’è tempo per ascoltare i singoli dall’ultimo album in studio degli Erasure (Light At The End Of The World del 2007) caratterizzato dall’uso di synth anni’80 e di un certo ritorno al sound degli esordi dopo anni di sperimentazioni. Se i primi due estratti sono molto Dei Glasvegas si parla in giro da qualche tempo: il loro album di esordio è uscito lo scorso autunno, esaltato dalla critica d'oltremanica e finito in diversi referendum di fine anno. Il disco è stato stampato da poco anche negli Stati Uniti e adesso anche in Italia. Insomma, i Glasvegas stanno diventando la "Next big thing". ma vediamo di conoscere il gruppo un po' più da vicino. È stato James Allan - frontman della band - a coniare il nome del gruppo, una combinazione post-moderna che evoca il coraggio della classe operaia industriale della sua città natale, Glasgow, e il luccicante mondo di Las Vegas, con la sua seducente facciata glamour, la surreale frenesia non-stop di intrattenimento e gioco d’azzardo. Un nome concepito ancor prima di avere una canzone. “In passato si è vista una Scozia abbastanza incline all’accondiscendenza, tutti cantavano con una vaga inflessione americana. Volevo per la nostra band un nome fiero ed ambizioso”. Certe parole semplicemente sgorgano da sole, senza pensarci." In effetti i testi e le musiche nascono spontaneamente dalla testa di James Allan per poi passare attraverso la prospettiva travolgente, maestosa ed impenitente dei Glasvegas, una tra le poche band che ancora riescano a creare un filo diretto con il pubblico grazie a un sound, a una sensibilità e a un temperamento del tutto singolari. L’album omonimo di debutto, prodotto da James Allan e Rich Costey (Interpol, Muse, Franz Ferdinand, Mew), ha fatto il suo ingresso al N.2 della classifica UK degli album poco dopo la data di pubblicazione (settembre 2008) e ha fatto esplodere il fenomeno Glasvegas - inteso come band, sonorità, modo di essere – già definiti da New Musical Express "The Greatest New Rock and Roll Band in the World" (da NME del 21 giugno 2008). La musica non solo ha rappresentato per James Allan (il cui curriculum pre-Glasvegas include un paio d’anni con il sussidio di disoccupazione) lo strumento per dare libera espressione alle idee e alle sonorità che affollavano la sua immaginazione, ma anche la via d’uscita da una realtà operaia che solo raramente offriva concrete prospettive di lavoro. James inizia i suoi esperimenti poetici all’età di 9 o 10 anni con una poesia che spiegava quanto la scuola fosse raccapricciante. Quasi istintivamente poi inizia a collegare le sue poesie alle melodie pop che gli ronzano nella testa. "Un ragazzo che frequentava mia sorella le comprò una chitarra" ricorda. "Ho provato a strimpellarla e la sensazione mi è piaciuta. Così ho imparato qualche accordo. Dalle mie parti nessuno suonava la chitarra o cose del genere, quindi quando ho annunciato ai miei che suonavo la chitarra mi sembrava si trattasse di un grande evento… era il mio modo di uscire allo scoperto…e tutti hanno semplicemente esclamato, 'Ok. Che bello.'" Il primo ad accompagnare James in questa sua avventura musicale è Rab Allan, cugino di primo grado. "Le nostre madri sono gemelle," spiega James, "ma non identiche. Una ha i capelli biondi e gli occhi azzurri; l’altra è mora con gli occhi scuri. Rab ed io siamo cresciuti insieme. Qualcuno gli aveva regalato una chitarra classica, così abbiamo cominciato a suonare insieme. Eravamo una sorta di Everly Brothers di Glasgow." Paul Donoghue, il futuro bassista dei Glasvegas, frequentava la stessa scuola e lo stesso anno di Rab, mentre Caroline McKay, la futura batterista della band, lavorava in un negozio di abbigliamento vintage che spesso James frequentava. "Siamo diventati subito amici" ricorda James. "Sembrava uscita da un film. Ha sempre avuto l’aspetto di chi suona in una band o cose di questo tipo, ma non aveva mai suonato la batteria. Andavamo tutti insieme a casa di Caroline, ascoltavamo musica e ci divertivamo. Mettevamo molte canzoni che ci piacevano ma non si sentivano nei club…Jerry Lee Lewis, Suicide, Dion & the Belmonts. Innanzitutto abbiamo comprato una drum machine e abbiamo dato a Caroline una batteria. Io invece ho cominciato a scrivere canzoni. Era divertente." Una delle prime performance dei Glasvegas al King Tut's Wah Wah Hut di Glasgow (un locale della capienza di 300 persone, molto conosciuto in UK come vetrina per nuovi talenti e passato alla storia per aver ospitato artisti allora emergenti del calibro di Oasis, Radiohead, Beck, Travis) cattura l’attenzione del magnate musicale Alan McGee, che definisce immediatamente i Glasvegas come "La cosa più emozionante che ho sentito da Jesus and Mary Chain." Va in onda con "Death Disco TV" di McGee la prima performance televisiva dei Glasvegas. "Le cose hanno cominciato a muoversi," ricorda James, "quando abbiamo suonato per la serata di Alan a Londra, la 'Death Disco'. Percepivamo un sincero entusiasmo del pubblico ai nostri concerti." I Glasvegas pubblicano da soli il primo singolo "Go Square Go!" il 30 ottobre 2006. Il seguito del 2007 - l’edizione limitata in formato 7" dal titolo "Daddy's Gone" - si guadagna il 2° posto nella classifica Single of the Year stilata da NME. Poco dopo la pubblicazione del terzo singolo in edizione limitata, "It's My Own Cheating Heart That Makes Me Cry" (14 febbraio 2008, giorno di San Valentino), i Glasvegas si aggiudicano il Philip Hall Radar Award (prestigioso premio riservato alle nuove band in base ai voti dello staff di NME) in occasione della cerimonia per i Shockwaves NME Awards 2008. I Glasvegas dedicano parte del 2008 a consolidare la reputazione che li annovera tra le principali live band nel Regno Unito. Le date del tour in Scozia segnano il tutto esaurito in meno di una settimana, mentre la stampa UK di settore elogia i Glasvegas per le memorabili performance in importanti festival, inclusi gli eventi SRO a Glastonbury e T In The Park. Il gruppo approda in America all’inizio del 2008 per registrare l’album di debutto presso i Brooklyn Recording Studios. Il progetto include nuove versioni degli storici singoli della band, "Daddy's Gone" e "It's My Own Cheating Heart That Makes Me Cry", accanto a brani inediti come "Geraldine", singolo di lancio del nuovo album. Per James, Rab, Paul e Caroline i Glasvegas rappresentano un modo di essere e uno stile di vita. "Andiamo d’accordo e ci vogliamo bene" ammette James. "Proprio perché abbiamo cominciato la nostra avventura come amici le nostre basi sono molto solide e siamo in grado di sopportare notevoli pressioni. Un fatto molto positivo, proprio ciò che desideravo. Posso esprimermi al meglio suonando in una rock & roll band, non potrei dare altrettanto se giocassi a football." Un po' in ritardo, anche le radio e tv italiane si stanno accorgendo del talendo dei Glasvegas. La band di Glasgow sarà in Italia dal 10 maggio al 12 con tre date a Ravenna, Roma e Milano per presentare al pubblico italiano il primo, omonimo album. U2 - No Line On The Orizon KELLY CLARKSON - All I Ever Wanted ANTONELLO VENDITTI - Le Donne THE-DREAM - Love VS Money MARCO CARTA - La Forza Mia U2 - No Line On The Orizon ANNIE LENNOX - The Collection J.HOLIDAY - Round 2 ARISA - Sincerità TAYLOR SWIFT - Fearless MINA - Sulla Tua Bocca lo Dirò LADY GAGA - The Fame TIZIANO FERRO - Alla Mia Età NICKELBACK - Dark Horse GIUSY FERRERI - Gaetana BEYONCE' - I Am Sasha Fierce JOVANOTTI - Safari JAMIE FOXX - Intuition FRANCO BATTIATO - Fleurs 2 CHRIS CORNELL - Scream ARISA - Sincerità RONAN KEATING - Songs For My Mother MARCO CARTA - La Forza Mia ANNIE LENNOX - The Collection AMY MACDONALD - This Is The Life KINGS OF LEON - Only by The Night MALIKA AYANE - Come Foglie FARYL - Faryl POVIA - Luca Era Gay TAKE THAT - The Circus TIZIANO FERRO - Il regalo più Grande U2 - No Line On The Orizon J.MORRISON feat. N.FURTADO - Broken Strings LADY GAGA - The Fame ALESHA DIXON - The Boy Does Nothing KELLY CLARKSON - All I Ever Wanted NEGRAMARO - Meraviglioso BETTE MIDLER - The Best Bette KATY PERRY - Hot n' Cold LIONEL RICHIE - Just Go In moltissimi lo attendevano, me compreso. Le aspettative nei confronti di questo disco erano così alte che sinceramente non posso nascondervi una punta di delusione quando per la prima volta ho sentito il singolo "Take On your Boots". Non un brutto pezzo, di sicuro non immediatissimo (dopo diversi ascolti ho iniziato a digerirlo già di più), ma certamente non quello che mi aspettavo, e in ogni caso non lo annovero assolutamente tra i grandi classici targati U2. Si tratta di un disco di ritorno alle origini ben amalgamate con interessanti sterzate dal sapore elettro-rock. Parte della critica ha gridato al miracolo. Mi sembra un tantino esagerato. Forse è la venerazione troppo esagerata nei confronti di un artista che ci spinge ad aspettarci l'impossibile, ma da un gruppo come gli U2 io mi aspetto anche più dell'impossibile. Ascolto l'album, sperando che il primo estratto sia stato un po' forviante, e non posso dire di trovarmi di fronte ad un brutto disco, sarei bugiardo, posso dire di ascoltare un disco di belle canzoni, ma senza i picchi altissimi a cui Bono e soci ci avevano abituati. No Line On The Orizon U2 Mercury 11 dall’impronta simil dark (“Un’ora in più”), infine il sound diretto di “Perdere il controllo” (l’attacco alla “Zombies” dei Cranberries) e “La musica che c’è”. Questo rispetto all'ultimo lp è’ un disco più duro con tante chitarre elettriche, istintivo, fatto più con il cuore che con la testa. Se il precedente “Nella stanza 26” era più quieto, caldo, questo è completamente l’opposto con ognuno dei brani che a Nek piace chiamare "isole". Il brano che da il titolo all’album rappresenta la voglia di cambiare, di cercare strade nuove. Direi che questa sua ultima fatica più che una vera e propria rivoluzione è un’evoluzione, anche se fedele alla sua personalità artistica, dove in ogni brano ci sono colori diversi che danno l’idea di un tentativo di sperimentare. L’idea di proporre due versioni dell’album, standard ed economica, con sei brani al prezzo di 9,90 euro è una scelta presa d’accordo tra il cantante e la casa discografica per dare la possibilità di avere qualcosa in più, ad un prezzo minore ma nello stesso tempo rispettosa dell’essenza del disco. Un’altra Direzione Nek Warner Music 13 The Fray The Fray Epic Sony 10 Come si diceva nell'articolo che precede di qualche pagina questa recensione, e come già molte volte ricordato in queste sedi, il secondo album per un artista e sempre quello più complicato. Ci vuole un attimo ad inciampare e a non rialzarsi più. E' successo a molti, anche dopo dischi d'esordio che avevano ottenuto un successo straordinario. Nel primo album sono raccolti i pezzi che magari si avevano messo nel cassetto nel corso di anni e anni di gavetta. Col secondo album è tutto diverso: si azzera tutto e ci si trova a dover fare i conti con pressioni e scadenze con cui prima non si aveva a che fare. Ma i the Fray a mio modo di vedere hanno superato egregiamente la prova. Dopo una lunga pausa dal precedente lavoro discografico Nek torna con il nuovo album Un’altra direzione, preceduto dal singolo “La voglia che non vorrei”. E’ il decimo lavoro in studio e, in quasi vent’anni di carriera, ha venduto sette milioni di dischi nel mondo. Il nuovo disco è prodotto insieme con Alfredo Cerruti e Dado Parisini, e rappresenta un ulteriore passo in avanti nella maturazione artistica della popstar di Sassuolo. In questo progetto prendono vita multiformi universi sonori, come nel brano sinfonico d’apertura “Tira su il volume”, quelli acustici (“Un’altra direzione”), o This Is The Life Amy MacDonald Mercury 11 Instinct" o "Just My Imagination". In questa ventiduenne scozzese fin dal primo ascolto ho colto qualcosa di quella Dolores. parte un bel rock melodico, raffinato e coinvolgente, tutta da cantare, e nella seconda parte una raccolta di ballads intime e introspettive che emozionano e ti arrivano dritte allo stomaco. E il piano di Isaac slade impreziosisce i pezzi e gli conferisce quel tocco unico e inimitabile. Un Un disco nettamente spaccato in due. Nella prima ottimo disco. Niente da aggiungere. E il suo disco di debutto "This Is The Life", rispecchia in pieno le atmosfere leggere e gioiose che caratterizzano il primo estratto dal cd, la titletrack. La sua chitarra acustica e un piacevole accento britannico sono gli ingredienti vincenti di questa cantautrice. Anche se a tratti l'apparente maturità della voce contrasta spesso con l'ingenuità dei testi. Ma va bene. Del resto stiamo parlando di una ragazza di ventidueanni. Avrete sicuramente sentito per radio negli ultimi mesi il singolo di questa giovane promessa del pop chiamata Amy MacDonald. Il suo modo di cantare, il suo timbro di voce, le atmosfere e anche l'aspetto fisico ricordano per certi versi la Dolores O'Riordan di qualche anno fa, quella un Canzoni semplici, colorate dalle tinte del folk rock po' più allegra e leggera, quella di "Bury the e i cui tempi incalzanti tengono una piacevole Hatchet" che portava al successo planetario i compagnia. Cranberries grazie a singoli come "Animal La forza mia è senz'altro un buon album e Marco Carta ormai è una vera e propria mania che dilaga ovunque. In undici tracce il cantante riesce ad emergere in maniera netta e precisa. Il primo brano del disco è La Forza mia di cui abbiamo parlato ampiamente nello speciale Sanremo. Vorrei tenerti qui è la seconda traccia del disco, che narra di un amore finito; la musica è molto orecchiabile e la voce in stile black di Marco Carta ottimamente poggiata sul pezzo. Dentro questa musica, Prima di te e Resto dell'idea - esattamente terzo, quarto e quinto brano - hanno in comune da parte di Marco Carta la capacità di dare alle canzoni un tono intimista e lieve. Seguono certe regole auree del pop rock non solo nella vocalità ma specie nei termini di costruzione delle melodie stesse e degli arrangiamenti veramente densi. Un giorno perfetto, sesta traccia del disco, segue una linea ben precisa, per non far perdere l'orientamento all'ascoltatore. Dentro ad ogni brivido e Resta con me oscillano sempre con un testo inneggiante all'amore, ma estremamente fresco nella melodia e innovativa nella costruzione strumentale. L'Amore che non hai, nono pezzo del cd, è intrisa di fiammeggianti riff, energici e vitaminici allo stesso tempo. Chiudono il disco i brani Il segno che ho di te e Grazie a te, dove, se i riff hanno un chè di intenso e pop, non sono rare le aperture ad un livido e moderno stile pop romantico. La Forza mia è decisamente un'anima emotiva condita da pezzi che ti entrano in testa all'istante per poi uscirne davvero con difficoltà. [Giusy dal web] "Glasvegas", il disco di debutto dei Glasvegas per l'appunto,rock band emergente di Glasgow, rappresenta sicuramente uno dei più interessanti e bei dischi d'esordio dell'ultimo anno. A dire la verità si tratta di un disco piuttosto "autunnale", un po'cupo e malinconico, ma è talmente brillante e originale da non risultare per nulla pesante. Anzi. Nel disco vengono affrontate anche tematiche piuttosto impegnative con una La Forza Mia Marco Carta Atlantic 11 Glasvegas Glasvegas Sony BMG 10 Life in Technicolor Coldplay Dougal Wilson Sincerità Arisa Warner Music 10 Ironia e positività sono il fil rouge che unisce le dieci tracce dell’album “Sincerità” . «Ogni essere umano è l’artefice del proprio destino. Le avversità possono ferirci, ma non devono abbatterci: anche la vicenda più triste può essere vissuta come uno stimolo per ripartire alla ricerca di una nuova gioia». racconta l’artista. Nelle canzoni di Arisa c’è un lieto fine per tutti: per le donne tradite di “Abbi cura di te” e “Te lo volevo dire“, che reagiscono con orgoglio e nuova forza; per la donna in carriera di “L’uomo che non c’è”, che ha sacrificato la vita privata per il lavoro; per la bambina protagonista di “Piccola rosa“, per le persone con esagerata timidezza o scarsa autostima a cui è dedicata “Pensa così“. L’autore principale dei testi dell’album è Giuseppe Anastasi: i brani “Abbi cura di te” e “Te lo volevo dire” sono firmati anche da Marco Conidi; mentre Maurizio Filardo è co-autore di “Piccola rosa”. Dal punto di vista musicale”Sincerità” è un disco con molteplici orizzonti freschezza e una naturalezza spiazzanti. Esemplificativo di quello che sto dicendo e una coppia di canzoni bellissime e interessantissime se analizzate insieme, che parlano della morte analizzandola due punti di vista antitetici: il singolo "Daddy's Gone" parla di un figlio che perde il padre e rimpiange il rapporto non idiallaco avuto con lui, mentre "Flowers And Football Tops" racconta dello svuotamento di una coppia di genitori che ricevono la notizia della morte prematura del figlio. Due canzoni bellissime, a mio modo di vedere le migliori del disco, che paradossalmente ad un ascolto superficiale appaiono le più spensierate e gioiose del disco. Un album molto bello. Emozioni garantite. sonori, fra cui gli echi R&B e reggae di “Abbi cura di te”, lo stile da geniale filastrocca alla Sergio Endrigo di “Pensa così”, le emozioni acustiche di “Piccola rosa”, le chitarre surf con cadenze jazz di “Te lo volevo dire”, la bossanova moderna e armonicamente ricca di “Com’è facile”, gli archi enfatici di “Buona notte”, fino all’impronta Anni 70/80 di “L’uomo che non c’è” «che richiama orgogliosamente Donatella Rettore e Raffaella Carrà». “Life in Technicolor” è il nuovo video dei Coldplay. Il videoclip si aprea un classico spettacolo di burattini durante una festa a scuola. Le cose cambiano quando entrano in scena quattro marionette molto speciali, che cominciano ad eseguire un brano rock. A questo punto i pupazzi prendono letteralmente vita offrendo ai piccoli spettatori presenti le stesse emozioni e sensazioni che regala uno spettacolo live. Il video è stato diretto da Dougal Wilson e i burattini utilizzati per il format, realizzati in stile Punch and Judy, le maschere più famose del teatro dei burattini inglese, sono stati creati appositamente per i Coldplay. La band non ha voluto utilizzare nessun effetto speciale, niente è stato ricostruito con l’ausilio del computer. Come Foglie Malika Ayane Sugar In mezzo alla decina di nuove proposte presentatosi ai blocchi di partenza dell’ultima edizione del festival di Sanremo spiccava un nome già ben conosciuto da molti spettatori: quello dell’italomarocchina Malika Ayane, ospite delle programmazioni radiofoniche durante lo scorso anno, grazie alla gettonatissima Feeling Better. Malika si è esibita all’Ariston portando un brano, Come Foglie, scritto per l’occasione da Giuliano Sangiorgi; prestando attenzione al testo, non si può che essere certi dell’autore: l’impronta lasciata dal frontman dei Negramaro in questo senso è evidente, tanto che sembra di ascoltare un ipotetico seguito di Estate. Un brano molto bello, intenso, emozionante e coinvolgente. THE FRAY NEGRAMARO Meraviglioso You Found Me The Fray Domenico Modugno San Siro Live The Fray EPIC Sony Music I found god On the corner of first and Amistad Where the west was all but won All alone, smoking his last cigarette I Said where you been, he said ask anything Where were you? When everything was falling apart All my days were spent by the telephone It never rang And all I needed was a call That never came To the corner of first and Amistad Ho trovato Dio all'angolo del First in Amistad Dove l'occidente era frammentato Tutto solo, fumando la sua ultima sigaretta, gli ho detto dove sei stato? e lui ha detto chiedimi qualsiasi cosa Dov'eri quando tutto andava a rotoli? Tutti i miei giorni spesi vicino a quel telefono Che non suonò mai Tutto ciò di cui avevo bisogno era una chiamata Che non è mai arrivata. All'angolo di First e Amistad Lost and insecure You found me, you found me Lying on the floor Surrounded, surrounded Why'd you have to wait? Where were you? Where were you? Just a little late You found me, you found me Perso ed insicuro Mi hai trovato, mi hai trovato Sdraiato sul pavimento Circondato, circondato Perché hai dovuto aspettare? Dov'eri? Dov'eri? Solo un po' in ritardo Mi hai trovato, mi hai trovato In the end everyone ends up alone Losing her, the only one who's ever known Who I am, who I'm not, who I want to be No way to know how long she will be next to me Lost and insecure... Early morning, City breaks I've been calling for years and years and years and [years And you never left me no messages You never send me no letters You got some kind of nerve, taking all I want Lost and insecure You found me, you found me Lying on the floor Where were you where were you Lost and insecure... Why'd you have to wait? To find me, to find me Abbiamo conosciuto The Fray grazie al brano "How to save a life", colonna sonora della serie televisiva "Grey's Anatomy". Il gruppo di Denver sta confermando il proprio successo a livello mondiale grazie ad una nuova canzone: "You Found Me", estratta dall'album "The Fray". Anche questa volta il singolo è stato scelto come colonna sonora per la quinta stagione di un popolare serial TV, celebre negli USA ma anche da noi: "Lost". Alla fine Tutti ci ritroviamo da soli Perdendola, l'unica che ha mai saputo chi sono, chi non sono e chi voglio essere non c'è modo di sapere quanto tempo resterà accanto a me Perso ed insicuro... Il mattino presto la città collassa Ho chiamato per anni e anni e anni e [anni Non mi hai mai lasciato messaggi Mai mi hai spedito lettere Hai un bel coraggio a sopportare tutto ciò che voglio Perso ed insicuro Mi hai trovato, mi hai trovato Sdraiato sul pavimento Dov'eri? Dov'eri? Perso ed insicuro... Perché hai dovuto aspettare Per trovarmi? Per trovarmi? Mi hai trovato "Meraviglioso" è stato suonato per la prima volta dai Negramaro il 31 maggio 2008 allo Stadio Meazza di Milano, e successivamente inserito nell'album San Siro Live. Si tratta di una cover di un pezzo di Domenico Modugno ed è entrata in rotazione radiofonica il 24 novembre 2008. Il videoclip del brano è stato girato interamente in bianco e nero nel quartiere EUR di Roma, e vede la partecipazione di Carlo Verdone e Riccardo Scamarcio. Sugar Io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo io lo so che non sono solo anche quando sono solo sotto un cielo di stelle e di satelliti tra i colpevoli le vittime e i superstiti un cane abbaia alla luna un uomo guarda la sua mano sembra quella di suo padre quando da bambino lo prendeva come niente e lo sollevava su era bello il panorama visto dall'alto si gettava sulle cose prima del pensiero la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero ora la città è un film straniero senza sottotitoli le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli il ghiaccio sulle cose la tele dice che le strade son pericolose ma l'unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente il profumo dei fiori l'odore della città il suono dei motorini il sapore della pizza le lacrime di una mamma le idee di uno studente gli incroci possibili in una piazza di stare con le antenne alzate verso il cielo io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango la città un film straniero senza sottotitoli una pentola che cuoce pezzi di dialoghi come stai quanto costa che ore sono che succede che si dice chi ci crede e allora ci si vede ci si sente soli dalla parte del bersaglio e diventi un appestato quando fai uno sbaglio un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te ma ti guardi intorno e invece non c'è niente un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che hanno ancora il coraggio di innamorarsi e una musica che pompa sangue nelle vene e che fa venire voglia d i svegliarsi e di alzarsi smettere di lamentarsi che l'unico pericolo che senti veramente è quello di non riuscire più a sentire niente di non riuscire più a sentire niente il battito di un cuore dentro al petto la passione che fa crescere un progetto l'appetito la sete l'evoluzione in atto l'energia che si scatena in un contatto io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango e mi fondo con il cielo e con il fango e mi fondo con il cielo e con il fango IT sta tornando La Matassa 2 Bambini tremate, il clown nato dalla penna di Stephen King arriva al cinema € 1.745.767 Gran Torino della storia dei clown, un’altra ondata di gloria. Il film su It di Stephen King sarà sceneggiato da Dave Kajganich, e a differenza della serie tv, sarà ambientata più nel presente, evitando tutti i salti al passato, che hanno reso in realtà la versione di It per la tv molto 2 € 1.416.857 Diverso da chi? 1 € 1.036.001 La verità è che non gli piaci abbastanza 1 € 1.000.322 The International 1 € 433.099 Ponyo sulla Scogliera € 236,767 I Love Shopping 1 4 € 222.333 Watchman € 215.098 The Millionaire € 172.452 The Wrestler € 162.586 Box Office del weekend dal 15/02/2008 al 17/02/2008 3 16 3 Gli incubi di centinaia di bambini nati nei primi anni 80 sono stati racchiusi in un palloncino rosso. A tenerlo c’era uno strano clown di nome Pennywise. Rideva, ti chiamava e poi ti mangiava. Era il mostro di It, film per la tv girato per la ABC da Tommy Lee Wallace nel 1990, uscito anche in formato homevideo, con Tim Curry nel ruolo di Pennywise affiancato da John Ritter, Harry Anderson, Tim Reid, Annette O'Toole e Richard Thomas, tratto dal lunghissimo romanzo di Stephen King. IT è senz’altro uno dei romanzi più famosi di Stephen King, uno di quei libri che ha contribuito a formare la base del successo planetario del Re della letteratura horror-fantastica del secondo novecento, paragonabile forse (ma lo decideremo tra almeno una trentina d’anni) ai grandi dell’ottocento E.T.A. Hoffmann, H.P. Lovecraft, Edgar Poe. Il librone horror del maestro della paura, scritto nel lontano 1986, sarà di nuovo oggetto di attenzioni. La notizia di oggi è che la Warner Bros parrebbe essere intenzionata a trarre dal mitico romanzo del Re un grande colossal hollywoodiano, per dare a Penny Wise, il clown più terrificante suggestiva. La trama la sanno quasi tutti, ma per chi non avesse mai visto il film ne diamo un'idea. Una demoniaca creatura, vera e propria incarnazione del male, si aggira per Derry, una piccola cittadina del Maine, uccidendo periodicamente i bambini che la abitano. Il mostro non ha una forma reale, ma assume l'aspetto delle paure più profonde di ogni individuo, anche se di solito assume la forma di Pennywise (Tim Curry), un clown. Esso si risveglia ogni 28 anni per nutrirsi di bambini, ma nessuno crede all'esistenza dell'essere tranne sette ragazzini: Mike, ragazzo di colore appena trasferitosi a Derry, la bella Beverly, il balbuziente Bill, Richie, simpatico e pieno di vita, l'obeso Ben, l'ipocondriaco Eddie e il boyscout Stan. Dopo la morte di Georgie, il fratellino di Bill, i sette ragazzi, che si ribattezzeranno "i sette fortunati", scendono nella fogna dove vive Pennywise e rispediscono il clown assassino nelle profondità della terra. Dopo averlo sconfitto i sette fortunati si fanno una promessa: se mai il perfido Pennywise un giorno fosse tornato, loro si sarebbero riuniti e lo avrebbero combattuto ancora. Non eravamo ancora appiedati sull'uscita di Saw V, che la preproduzione su Saw VI è già quasi terminata, con un inizio di riprese previsto in Canada per il 30 marzo, in previsione di un'uscita americana in tempo per Halloween. I fan saranno contenti di sapere che l'attrice e cantante Shawnee Smith tornerà nei panni di Amanda, personaggio che ha già interpretato in tutti i capitoli precedenti della serie, che ormai ha fruttato complessivamente in tutto il mondo più di 650 milioni di dollari. Kevin Greutert, già montatore dei precedenti cinque Saw, debutterà alla regia. Dopo l’esperienza di Ladykillers, i fratelli per antonomasia del cinema contemporaneo, Joel e Ethan Coen, torneranno a cimentarsi con il massimo feticcio hollywoodiano dei nostri giorni: il remake. I Coen sono infatti in predicato di dirigere il rifacimento di un celeberrimo film western: Il grinta, che nel 1969 fece ottenere al “Duca” John Wayne il suo unico premio Oscar. Rispetto a quello diretto da Henry Hathaway, quello dei Coen sarà un film più fedele al romanzo di Charles Portis da cui la storia è tratta: la vicenda di una 14enne che assieme ad un anziano sceriffo e ad un suo aiutante segue le tracce dell’assassino di suo padre in territorio indiano. Leggermente debilitato da una performance al botteghino deludente, il franchise di Mission Impossible aveva “rischiato” qualche tempo fa di passare di testimone, da Tom Cruise a Brad Pitt. Questa era la voce mai confermata. Non temano i fan di Tom: l'attore ha infatti recentemente smentito queste illazioni durante uno spettacolo televisivo giapponese durante la promozione di Operazione Valchiria. Ethan Hunt avrà il suo volto anche nel quarto capitolo, sul quale al momento Cruise sta lavorando. ferito dalla vita stessa che dal ring. L'ambiente è quello triste degli incontri semiprofessionistici, la gente è dura, disillusa ma continua a lottare. E il sangue che scorre dalla ferite inferte sul ring è di quello autentico, potrebbe esser stato spillato fuori dalla vita stessa, che non è stata clemente con nessuno degli attori di questo dramma. L'America della guerra immotivata in Iraq si sveglia una mattina e scopre che non si può continuare a lottare, usando magari come arma le protesi cui ci ha costretto la guerra stessa. Non si può semplicemente perchè siamo umani. E se qualcuno ha raccontato al mondo che gli americani sono dei cyborg che "spiezzano in due" l'avversario, è solo perchè allora era bello pensare di potersela cavare semplicemente facendo paura ai cattivi. Il desiderio di insinuare una visionarietà fa capolino di tanto in tanto nei dialoghi, il casuale e incongruente riferimento alla passione di Cristo, citata da una Maddalena che peccatrice forse lo è stata, ma sta cercando seriamente di redimersi, spinge lo spettatore a chiedersi su quale altare sarà alla fine immolato il protagonista di questo dramma del ricordo. di ANNA MARIA PELELLA Randy "the Ram" Robinson è stato un grande del wrestler negli anni ottanta. Adesso vive del ricordo della sua vecchia gloria combattendo di tanto in tanto, e vendendo video dei sui passati incontri. Ma quando viene colpito da un infarto dopo un incontro, e i medici gli sconsigliano di continuare a combattere, cercherà di rimettere insieme la sua vita e trovare un motivo per viverla che non sia il suo passato di lottatore. Mickey Rourke ha avuto un passato da attore glam negli anni ottanta, che in parte sberleffa mostrando con orgoglio la faccia, i cui famosi e fascinosi connotati sono stati cambiati dal suo altro passato di pugile. Aronofsky ha alle spalle un pò di bei film, un capolavoro e un fiasco che gli valse l'ilarità dei critici a Venezia. Insieme raccontano del sogno americano, che spesso diviene un incubo. Se l'America di Rocky era per i vincenti, questa rappresentata in The Wrestler è per chi non solo si svegla e scopre che il sogno americano è, per l'appunto solo un sogno, ma non ha nessun desiderio di continuare ad illudersi di avere un motivo per sognare. L'uso della camera a mano per tutta la prima parte del film, ci comunica subito che siamo di fronte all'intenzione di raccontare una persona, e non la metafisica visionaria di un Titolo originale: The Wrestler USA: 2008 Regia di: Darren Aronofsky Genere: Azione Durata: 105' Interpreti: Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Judah Friedlander, Ajay Naidu, Mark Margolis, Ashley Springer, Anna-Karin Eskilsson, Giovanni Roselli, Angelina Aucello racconto fine a sè stesso. Il volto di Rourke, celato all'inizio e svelato per gradi, racconta invece una volontà di esistere, oltre che sfuggire al concetto di apparenza. Privato della possibilità di continuare a lottare, il suo Randy è straordinariamente tenace nella ricerca di un ruolo che non sia il reiterarsi di un passato. Cerca un lavoro, che si fa piacere per forza e in cui ricrea almeno l'illusione di un pubblico. Cerca poi una compagna nella disillusa spogliarellista, che un poco lo ama, e un altro po' lo sfugge per paura. Cerca infine la possibilità di esser ricordato, tentando la ricostruzione di un rapporto inesistente, con una figlia che non è mai stata sua. E mentre vive la speranza di una vita possibile al di fuori dell'illusione del sogno, si scopre assai più Ed è appunto su questa domanda inevasa che lo spettatore si intrattiene oziosamente nei pochi momenti in cui ci sembra che Randy possa farcela. Ma se da un lato sappiamo che non è possibile una vita al di fuori dei sogni, quello che ci confermerà la visione di questo film è che la realtà per quanto dura, è comunque preferibile alle illusioni di passati splendori e di impossibili resurrezioni. Rourke è semplicemente perfetto, un lottatore nato, in parte attore del dramma e in parte sè stesso. Ed è con compiaciuta passione che vediamo Aronofsky tener dietro al suo protagonista, segno e simbolo dell'America che vuole cadere in battaglia, e non accetta il fatto che il suo passato splendore possa esser superato dalle miserie attuali. di FRANCESCA CARUSO Il film è un dittico. Il materiale era così ricco, da far decidere ai realizzatori di dividerlo in due parti, separate e differenti, corrispondenti alle varie fasi della vita di Jacques Mesrine. Il dittico è ispirato al romanzo autobiografico di Mesrine, che scrisse in carcere. Il soldato dell’esercito francese Mesrine è di stanza in Algeria e viene “iniziato” a uccidere un prigioniero. Inizia così la sua ascesa criminale. Tornato a casa dai genitori, la convivenza dura poco. Jacques è un ambizioso, in cerca di denaro facile, così entra a far parte della banda di Guido, un boss locale. Tra una rapina e l’altra conosce Jeanne Schneider, spregiudicata e amante del rischio quanto lui. Insieme organizzano una sequela di rapine a mano armata che li porta da Parigi a Montreal. Il carcere ben presto li accoglierà tra le sue braccia, ma per quanto tempo? In Francia la figura di Jacques Mesrine è molto conosciuta, tanto da considerarsi un' icona del contro potere anche dai giovani d’oggi. Raffigura l’immagine della ribellione. Questo è anche un film su di un epoca, gli anni’60. Attraverso lo sviluppo degli avvenimenti viene delineato il periodo in cui viveva il protagonista, che gli ha permesso di essere quello che sarebbe diventato: il nemico pubblico n°1. Titolo originale: L'instinct de mort Francia, Canada, Italia: 2008 Regia di: Jean-Francois Richet Genere: Azione Durata: 110' Interpreti: Vincent Cassel, Cecile De France, Gerard Depardieu, Gilles Lellouche, Roy Dupuis, Elena Anaya, Michel Duchaussoy, Myriam Boyer, Florence Thomassin Voto: 7 Un periodo in cui la ribellione era all’ordine del giorno, ribellione verso la famiglia e verso lo Stato, ma erano anche anni di cambiamento. Jacques (Vincent Cassel) è stato soprannominato l’uomo dai mille volti. Oltre all’arte di camuffarsi l’uomo mostra una personalità intricata e non facilmente racchiudibile in un cliché da gangster. È uno showman, gli piacciono i media e gioca con loro, riuscendo a manipolarli a suo favore. È un opportunista, possiede carisma e talento, che se avesse usato per fini legittimi, avrebbe realizzato grandi cose. Grandi cose le ha comunque attuate, in negativo però. Il pubblico, da una sequenza all’altra, è disorientato, non sa cosa pensare, non riesce a identificarlo nel bene o nel male. Jacques si rivela una simpatica canaglia, inducendo lo spettatore a parteggiare per lui, in più di un occasione. Un attimo dopo si mostra spietato uccidendo a sangue freddo o picchiando la moglie mettendogli la pistola in bocca, in quei momenti lo si vede con altri occhi. Il regista alterna così gli stati d’animo dello spettatore. Richet pone uno sguardo lucido su un personaggio controverso, in alcune sequenze però sembra volerlo mitizzare, non riuscendo a mantenere il distacco. L’azione è molto presente nel film, senza essere fine a se stessa. Il regista crede che l’azione debba seguire il personaggio enfatizzandone l’evoluzione nell’arco del racconto, senza essere ostentata o sminuire il percorso interiore del protagonista. I realizzatori si sono documentati approfonditamente, leggendo tutto ciò che riguardava Mesrine. Hanno fatto vari collegamenti, cercando di estrapolare la verità, o una presunta tale, perché ancora oggi non ci sono le prove su quali e quanti omicidi avesse compiuto, nonostante le dichiarazione fatte dallo stesso autore nel libro. La fotografia delinea perfettamente l’atmosfera emotiva che il protagonista respira. I colori dominanti sono il nero, il blu e il rosso, che ben rappresentano il suo istinto di morte. di FRANCESCA CARUSO Dopo lo straordinario successo de “Il 7 e l’8”, Ficarra & Picone ritornano sul grande schermo con un film decisamente ben fatto, essendo riusciti ad amalgamare alla perfezione componenti differenti. I realizzatori hanno creato un film beffardo, ironico, divertente, coinvolgente e a tratti commovente. La Matassa racconta la storia di una lite tra due fratelli, che si ripercuote sui rispettivi figli. Il destino ci mette lo zampino quando Gaetano e Paolo si ritrovano dopo 20 anni. Paolo porta avanti l’albergo lasciatogli dal padre. Gaetano si arrabatta in una agenzia matrimoniale. Paolo è un ipocondriaco, ingenuo nei confronti del prossimo. Gaetano è astuto e si approfitterà del cugino credulone per vendicare il padre e riprendersi l’albergo. Quella che sembrava una buona idea gli si ritorcerà contro. Il tema portante del film è la lite in famiglia. A tutti gli esseri umani è capitato o capiterà di litigare con un parente e magari non parlarsi per anni, ignorandone l’esistenza. L’uomo ama i suoi simili, ci vive insieme, e forse proprio per questo non può fare a meno di litigarci. È nella natura umana. Titolo originale: La matassa Italia: 2009 Regia di: Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Giambattista Avellino Genere: Commedia Durata: 98' Interpreti: Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Pino Caruso, Domenico Centamore, Anna Safroncik, Domenico Centamore Voto: 8 Se poi questo tema viene preso in esame da una coppia come Ficarra & Picone l’impronta drammatica si trasforma in comicità. I realizzatori hanno messo in scena la leggerezza con cui si può prendere la vita, affiancando momenti malinconici e nostalgici che lasciano il tempo di fermarsi a pensare. I registi hanno ironizzato su alcuni modi di fare dei parenti e hanno fatto lo sberleffo ai mafiosi. Nella sequenza del funerale, i saluti dei parenti, amici e conoscenti sono interminabili e fastidiosi per Paolo, che si sente intrappolato. Geniale è la sequenza in cui Gaetano e Paolo si trovano seduti di fronte al “capo” e ai due “consulenti” mentre si p a s s a n o i n continuazione il pizzino. Ogni passaggio è cadenzato dalla colonna sonora, la scelta della quale nell’arco di tutto il film sostiene abilmente le differenti atmosfere. I flashback si fanno largo attraverso il ricordo dei protagonisti, senza chiusure e aperture, rendendo il tutto più fluido. La rappresentazione del continuo correre da una parte all’altra della città dei due protagonisti ha una chiave di lettura particolare. Per molti anni entrambi sono fuggiti dai loro problemi, dalle loro responsabilità, lasciando da parte il confronto. Solo quando uniscono le loro forze ritrovano la pace perduta e il loro affetto, sopito ma mai cancellato. La Matassa è un film scritto e diretto a sei mani, nel quale alla l i b e r t à d i improvvisazione si è accostata una cura dei dettagli, ogni cosa è stata pesata e calcolata. Negli intenti dei tre registi (Ficarra & Picone e Giambattista Avellino) c’è stata la volontà di unire due anime, perché solo con una spina dorsale forte, ovvero una sceneggiatura ben articolata, si poteva lasciare libero sfogo alla creazione estemporanea là dove accadeva. Il film è stato girato tra Catania, Paternò e Ragusa ed anche in questo si è posto particolare cura. Si sono fatti dei sopralluoghi anzitempo per poter scegliere visivamente le inquadrature e decidere così cosa si voleva in una determinata scena. Si è murato vivo nella sua casa e la prima pietra dell'edificio è stata collocata a metà del secolo scorso quando ha conosciuto la violenza e la morte in Corea. Il suo personaggio si chiama (e lo ribadisce al fine di evitare appellativi troppo confidenziali) Kowalski. Eastwood ha una cultura cinematografica così vasta da non poter aver scelto a caso questo cognome. Stanley Kowalski era il brutale protagonista di Un tram che si chiama desiderio da Tennessee Williams interpretato da un Marlon Brando al suo top. Anche di GIANCARLO ZAPPOLI Walt Kowalski ha perso la moglie e la presenza dei figli con le relative famiglie, al funerale non gli è di alcun conforto. Così come non gli è gradita l'insistenza con cui il giovane parroco cerca di convincerlo a confessarsi. Walt è un veterano della guerra in Corea e non sopporta di avere, nell'abitazione a fianco, una famiglia di asiatici di etnia Hmong. Le uniche sue passioni, oltre alla birra, sono il suo cane e un'auto modello Gran Torino che viene sottoposta a continua manutenzione. La sua vita cambia il giorno in cui il giovane vicino Thao, spinto dalla gang capeggiata dal cugino Spider, si introduce nel suo garage avendo come mira l'auto. Walt lo fa fuggire ma di lì a poco tempo assisterà a una violenta irruzione dei membri della gang con inatteso sconfinamento nella sua proprietà. In quell'occasione sottrarrà Thao alla violenza del branco ottenendo la riconoscenza della sua famiglia. Clint Eastwood non smette mai di stupirci. Dopo averci narrato di Iwo Jima vista dai due fronti e di un'altra intrusione dello Stato nella vita degli individui (Changeling) ci immerge ora nel privato di un uomo che ha fatto dell'astio nei confronti dei diversi da sé (siano essi asiatici, neri o più semplicemente giovani) la sua ragione di vita. Titolo originale: Gran Torino USA, Canada: 2008 Regia di: Clint Eastwood Genere: Drammatico Durata: 116' Interpreti: Clint Eastwood, Christopher Carley, Bee Vang, Ahney Her, Brian Haley, Geraldine Hughes, Dreama Walker, Brian Howe, John Carroll Lynch, William Hill, Scott Eastwood Voto: 7 Walt è brutale, in maniera così rozza che nessuno fa quasi più caso alle sue offese di stampo razzista. È come se, ormai anziano, il mondo attorno a lui gli facesse percepire la sua inutilità anche da quel punto di vista. Il suo andare sopra le righe ad ogni minima occasione lo apparenta con l'altrettanto anziana vicina di casa asiatica che sa solo inveire e lamentarsi sul portico di casa. Saranno però i giovani 'diversi' (Thao e sua sorella Sue) ad aprire una breccia nelle sue difese. Hanno l'età dei detestati nipoti ma, a differenza di loro, hanno saputo conservare dei valori che l'Occidente non si è limitato a dimenticare ma ha addirittura rovesciato. Una parte della critica americana ha deriso il 'buonismo' di questo film e chi non lo ha attaccato si è spesso trincerato dietro la fredda analisi che vorrebbe trovare in Kowalski una sintesi dei personaggi interpretati nella sua lunga carriera dall'attore. Può anche essere ma Eastwood non è un regista che assembla ruoli per cinefilia compiaciuta o per autoesaltazione. Walt è un personaggio sicuramente nella linea di quelli da lui già portati sullo schermo ma è molto più complesso di quanto non possa apparire a prima vista. Il suo rapporto con l'auto e con le armi (straordinario e determinante il segno di pollice e indice a indicare la pistola come nei giochi dei bambini) ma anche quello con l'unico essere umano che si potrebbe definire suo amico (il barbiere) sono solo alcuni degli elementi che, insieme all'insorgere della malattia, costituiscono il mosaico della personalità di un protagonista non facile da dimenticare. una donna. Piero è diverso, Ma diverso da chi? Vi sembra normale una femmina ultra-cattolica che va a letto con un frequentatore di gay-pride? Vi sembra normale che un antifamiglia per eccellenza, abbia molti più parenti di quella che sembra la più classica delle massaie italiane? Decisamente, no. di FRANCESCO BALZANO Piero, brillante politico omosessuale di sinistra, è felicemente fidanzato con Remo, critico culinario. La loro tranquilla vita quotidiana in un paesino del nord-est, viene stravolta dalla candidatura di Piero a sindaco. Può un gay avere chance di governare in un luogo da sempre schierato con i valori della destra? Nessuno ne è convinto, neanche il partito che lo ha proposto. Lui, da prinicipio un pò in sordina, comincia a crederci, ma gli serve un aiuto. Adele, meglio conosciuta come 'la furia centrista, sembra essere la più adatta, anche se tra lei e Piero c'è un abisso di valori a separarli. All'inizio, i due litigano su tutta la linea ma poi, grazie all'aiuto di Remo, il giovane riuscirà a conquistare 'politicamente' la sua vice, e nascerà una passione che li porterà a rivedere tutti i propri valori. Piero è un gay, convinto, con due genitori che hanno accettato la sua omosessualità. Ha una famiglia, un gruppo di amici che lo amano e una casa costantemente piena di gente. Vive con Remo, uomo dolce e comprensivo, capace di tenere a bada il compagno farfallone. Adele è una donna che crede fermamente nei valori tradizionali, tanto da applicarli alla lettera nella sua vita. Titolo originale: Diverso da chi? Italia: 2008 Regia di: Umberto Carteni Genere: Commedia Durata: 102' Interpreti: Claudia Gerini, Luca Argentero, Filippo Nigro, Antonio Catania, Francesco Pannofino, Giuseppe Cederna Voto: 7 Però, è sola, divorziata senza figli e senza un amico. Passa le sue giornate in cuicna a preparare manicaretti, per se stessa naturalmente. Partendo da situazioni opposte (ed anche molto contradditorie), il gay che ama la sua famiglia entra nella vita di una donna all'antica abbandonata dai suoi cari. Si scontrano per dei valori che però sono molto lontani dalle proprie esistenze, solo perchè la politica gli chiede questo. Quando smetterano di bisticciare, la passione prenderà il posto della ragione e le loro marmoree convinzioni si sgretoleranno inesorabilmente. Piero è omosessuale ma ha una relazione clandestina con "Diverso da chi" è un'enorme provocazione, che ci fa riflettere su come la politica sia ipocrita e lontana dalla gente, e su come prima di parlare di 'diversità', bisognerebbe dare un'esatta definzione di 'normalità'. Umberto Carteni, regista esordiente che viene dalla pubblicità, dirige un gruppo di attori bravissimi nel non cadere nella forte tentazione di trasformare i propri personaggi in macchiette. La coppia Argentero-Nigro viene dal cinema di Ozpetek, e si vede. La loro coppia omosex è assolutamente normale: nessuno dei due si atteggia con mosse femminee, che rischierebbero di scimmiottare, più che rendere credibili, Piero e Remo. Nessun cambio di tonalità, niente di niente, ci troviamo davanti a due amanti come mille altri. Perfetta anche la Gerini nel cambio di ruolo da donna castigata e bacchettona a femme fatale super-sexy. Buona la sceneggiatura di Fabio Bonifacci, storico autore dei monologhi di Enrico Bertolino, che mette alla berlina la nostra società, con le armi del paradosso e dell'ironia. Provoca, insomma, questa astuta commedia, un pò troppo teatrale ma assolutamente efficace nel dipingerci una realtà assurda e diversa da quella reale. Ma diversa da cosa? L'ultima moda tra i vip è sparare sui reality e i talent show. Salvo poi andarci come ospite o parteciparvi. L'ultima in ordine di tempo è Eva Henger, ex pornostar conduttrice di "Paperissima sprint" ed ex partecipante di un reality. «È più imbarazzante partecipare a un reality show che a un fim porno. Nel reality possono riprenderti anche negli atteggiamenti più intimi. Il pudore non è solo la nudità, ma i sentimenti. Io non parlo della mia sessualità in privato». Così Eva Henger messa a nudo da Pierino al "Chiambretti Night" su Italia 1. Conclusa la triste vicenda di Jade Goody Gb: La 27enne ex concorrente del Grande Fratello di cui abbiamo parlato nel numero scorso è morta E' morta nella sua abitazione londinese Jade Goody, l'ex "cattiva" del Grande Fratello britannico. Ne hanno dato notizia i media britannici. La 27enne soffriva da agosto di cancro all'utero, poi entrato in metastasi. La giovane, secondo quanto riferito dalla madre, si è spenta nel sonno "senza soffrire". Si è molto parlato di lei nelle scorse settimane, e ce ne eravamo anche ocupati nel numero 30 di Andergraund, per il fatto che la Goody aveva scelto di rendere "mediatica" la sua lotta contro la malattia per incassare il denaro con cui assicurare un futuro ai suoi bimbi. Diventata celebre nel 2002 per le sue intemperanze durante la partecipazione al reality 'Big brother', Jade Goody ha monopolizzato in questi mesi la stampa britannica per la sua toccante vicenda personale, resa volutamente pubblica in una sorta di ideale prosecuzione di un drammatico "reality". Scelta per alcuni discutibile, ma che dalla Goody è stata motivata con l'intenzione di garantire una sicurezza economica ai figli, nel momento in cui non ci sarebbe più stata. L'11 marzo scorso era tornata a casa: i medici del 'Royal Mardsen Hospital di Londra le avevano detto che ormai non le restava più molto da vivere. Ha trascorso gli ultimi giorni di vita con il marito Jack Tweedy, di 21 anni, con cui si era recentemente sposata in diretta Tv, e con i figli Bobby, cinque anni, e Freddie, di quattro, nati da una precedente relazione. Lo scorso 7 marzo la Goody si era fatta battezzare con i figli nella cappella dell'ospedale dove era ricoverata. Le foto della cerimonia erano state vendute alla rivista di gossip 'Ok'. Sulle Tv inglesi, la morte di Jade e' la prima notizia e i commenti e le dichiarazioni gia' si sprecano. Molti hanno ricordato il suo carattere spigoloso ma anche il coraggio con cui saputo affrontare e gestire la malattia. Secondo SkyNew, decine di mazzi di fiori sono già stati consegnati alla sua abitazione da "fan" e ammiratori. Un weekend, la stanchezza di una giornata passata a lavorare davanti al pc, ma non abbastanza pesante da impedire un paio d’ore di viaggio per andare a trovare degli amici… Tutto a un tratto, nella notte di un venerdì normale, una luce bianca, un bagliore nell’assopimento dei sedili posteriori, un enorme ponte bianco che sa di deja-vu, un arco che ha qualcosa di familiare… Nasce la discussione su dove si è già visto questo ponte, questo ponte che ha così poco dei ponti che siamo abituati a vedere nelle nostre autostrade, un ponte sul quale abbiamo visto passare un’automobile in una fa- mosa pubblicità che gira sui nostri canali… E pensare che la prima volta ho pensato fosse girata ovunque ma non in Italia… E’ bella la sensazione di trovarsi di fronte a un posto o a qualcosa che credevamo lontano, è una situazione che ha qualcosa di filosofico... Happy Birt hday MTV!!! Crisi: travolti anche i Simpson Simona Ventura, intervistata dal GT Ragazzi, attribuisce ai talent show il successo dell'edizione 2009 del Festival: "Sanremo è ridiventato Sanremo grazie a talent show come X Factor e a Amici. Amici e X Factor hanno permesso che a Sanremo ci fosse più attenzione sulle canzoni. Insomma, hanno aiutato Sanremo a diventare quello che è". Sempre sullo stesso tema, la Ventura ha risposto alla domanda se 'X Factor' può essere una fabbrica di illusioni: "Il talent show è importante, ma noi non vogliamo creare una fabbrica degli infelici. Ci sono molti ragazzi talentuosi, ma non tutti sono destinati ad arrivare. Noi con i reality forse lanciamo il messaggio che il successo sia una cosa facile, ma non è affatto così". Non pagano il mutuo e perdono la casa E' arrivato il primo "Incredibile" flop del 2009. Il programma condotto da Veronica Maya su Raiuno non è piaciuto a quasi nessuno e Fabrizio Del Noce osservando i dati d'ascolto della prima serata non era soddisfatto: 3.189.000 spettatori e 12,54 per cento di share. Troppo pochi per la rete ammiraglia Rai. E dopo qualche ora è arrivato un comunicato che annunciava la chiusura del programma. Nel gran finale di questa edizione, Amici fa il pieno di ascolti: quasi 6 milioni e 700 mila spettatori hanno seguito l'ultima puntata del talent show di Maria De Filippi, che ha decretato la vittoria della cantante pugliese Alessandra Amoroso. Il che, in termini di share, significa un 32,16%. E dunque, nella sfida del martedì, non c'è stata gara col concorrente XFactor di RaiDuefermo al 12,90% di share. Colpiti anche i programmi di prima serata di Italia 1, di target simile, Buona la prima e Mai dire grande fratello show. Anche i Simpson sono travolti dalla crisi dei mutui subprime; e nell'ultimo episodio emesso dalla tv americana Fox, perdono la casa perche' non riescono piu' a pagare il mutuo sull'abitazione, a Blood Feud 94 Evergreen Terrace. E cosi' la parodia di un problema che riguarda migliaia di famiglie statunitensi irrompe nel piu' caustico e divertente cartoon sul mer- cato. Nell'episodio la famiglia riceve una lettera che comunica la revisione dell'ipoteca a tasso variabile. La notizia arriva il giorno dopo una gigantesca festa di carnevale finanziata con un secondo credito richiesto proprio sulla casa. I Simpson scoprono dunque che la revisione dell'ipoteca ha 'sparato' la quota di mutuo mensile a una cifra astronomica, impossibile da pagare; e il risultato e' che perdono la casa in un'asta pubblica. L'acquirente e' l'odioso vicino di sempre, Ned Flanders, che si impossessa della villetta monofamiliare per 101.001 dollari (79.200 euro) e l'affitta ai vecchi proprietari per non lasciarli in strada. Pietro Taricone, ex Gf1 ora attore e compagno di Kasia Smutniak, ha confessato a Men's Health di essere ricorso al doping per i suoi muscoli, del suo passato di culturista dice: "Ritengo che per troppo tempo si sono sottovalutati gli effetti del doping in palestra. Sono un ex body builder e ho visto persone prendere di tutto e poi stare male. Io ho avuto effetti assurdi sulla forza. Dopo venti giorni ho iniziato ad avere delle brutte macchie sulla schiena, come dei brufoli. La pelle era molto più grassa. E ho iniziato a soffrire di dolori articolari. Soprattutto alle ginocchia, perché non puoi sollevare 160 kg di squat se sono tarate su 120 kg”. Lui si è fermato in tempo, ma ora ci tiene a lanciare l’allarme contro quegli abusi: “Su 8-9 amici cari che si sono preparati in questo modo, tutti - e dico tutti - hanno avuto piccoli infarti”. Iacchetti, «tolto di mezzo» "Enzino" rifiuta sdegnato la conduzione La sai l'ultima? e accusa: «Mediaset ingrata con me» Gli ultimi conduttori di La sai l'ultima? sono stati, nell'edizione 2008, Lorella Cuccarini e Massimo Boldi mentre, negli anni addietro, si sono succeduti alla guida del programma Gerry Scotti, Sabina Stilo, Pamela Prati, Pippo Franco, Paola Barale, Natalia Estrada, lo scomparso Gigi Sabani e Claudio Lippi: insomma, non propriamente artisti di serie B. Eppure non è bastato, l'esempio dei colleghi, a far digerire a Enzo Iacchetti la proposta dell'azienda, che intendeva affidare alla spalla di Ezio Greggio lo show per barzellettieri dilettanti. E sì che in questo Paese le freddure di spirito sono il cavallo di battaglia degli alti vertici dello Stato. Niente da fare: Iacchetti si indigna. E non le manda a dire: «Dopo 15 anni è questo il rispetto che avete per me? - ha risposto piccato il conduttore a Mediaset - Mi proponete barzellette? Nemmeno se mi date otto milioni di euro». Consapevole che i cocci son tutti suoi, ora, Iacchetti conclude: «Ora loro sono a posto. Quando vado a lamentarmi mi possono rispondere: "Ti abbiamo offerto uno show e tu l'hai rifiutato"». Dignità professionale che non si piega nemmeno di fronte a proposte milionarie, quindi. Altro che sbarcalunari da reality. C'è chi dice no e Iacchetti è uno di questi. Chi l'avrebbe mai detto? In fondo Enzino non è mai sembrato un mostro da palcoscenico. Nato artisticamente parlando al Maurizio Costanzo Show, dove intratteneva il pubblico con brevi stornelli garbati e lievemente ironici, aveva fatto fortuna poi dietro il bancone di Striscia la notizia. Senonché ora il vento è girato dall'altra parte: «Ormai ho capito quale rapporto intercorre tra me e la rete - commenta amaramente Iacchetti -. Se funziono bene, altrimenti mi tolgono di mezzo. Una cosa del genere a Ezio Greggio o a Gerry Scotti non la farebbero mai». Enzino si lamenta di non avere capacità "politiche": «Ho rispetto per chi mi ha scoperto e mi ha cambiato la mia vita. Il problema è che il mio rispetto non è ricambiato. Non hanno capito che per me i soldi non contano. Mi muove la passione, amo questo mestiere. E' tutto quello che sta intorno che mi fa schifo. Troppe ipocrisie». E aggiunge con una buona dose di ingenuità, tipica di chi la tuta blu non l'ha mai indossata: «In una fabbrica se un operaio ha passione e abilità lo promuovono, non lo lasciano alla catena di montaggio». «Mi sento non gratificato, non è la prima volta che lo dico. Continuano a ripetermi che dovrei star zitto, ma io non ci riesco. Almeno ho la coscienza a posto, mi sento pulito. Ho sempre dato il massimo, non sono mai mancato un giorno, neppure quando stavo male, neppure quando sono stato colpito da lutti personali. Vorrei solo che mi dicessero: "Bravo Iacchetti, si vede che ha passione, sa recitare, cantare, fa i musical. Ci faccia delle proposte. Invece niente. Io sono quello che sta dietro il bancone di Striscia, punto. Nessuno dell'azienda è mai venuto a vedermi in teatro per capire cosa combino». Vaglielo a dire a Mike Bongiorno, un altro deluso eccellente... (Libero News) Che rimane di San Remo a un mese dalla fine?!? Se ne parla già da molto tempo ed i dubbi sono sempre stati molti, ora pare che la conferma sia arrivata che il ritorno in grande stile dei Visitors ci sarà davvero, è stata infatti data luce verde per un nuovo pilot e si stanno già iniziando le operazioni di casting. Gli alieni-rettile che invasero la terra negli anni '80 saranno rivisitati dalla ABC, che già aveva specificato che la serie sarebbe stata sottoposta ad un lifting sul genere di quello di Battlestar Galactica e che non si sarebbe trattato di un remake ma di una reinterpretazione in chiave moderna. Alla sceneggiatura del pilot c'è uno degli autori di The 4400, Scott Peters che porterà in vita una manipolazione mediatica e politica che non si rifarà però più al Nazismo, in ogni caso come per Galactica o il recente Supercar si dovrà passare per le valutazioni del caso dopo la messa in onda del pilota. Ricordiamo che i Visitors (V) era un serial televisivo statunitense di fantascienza andato in onda per la prima volta negli Stati Uniti dal 1984 al 1985. La prima apparizione dei Visitors sui teleschermi è sulla rete americana NBC, con la miniserie ‘V: The Original Miniseries’ creata interamente da Kenneth Johnson e prodotta dalla Warner Bros. Seguì a questa un’altra miniserie intitolata “V: The final battle”. Il successo delle due miniserie spinse alla creazione di numerose puntate inedite ma dato il calo degli ascolti venne interrotto dopo 19 puntate (si dice che esista la sceneggiatura di una ventesima puntata mai realizzata, ma la voce non ha mai trovato alcun tipo di conferma). Queste serie vennero trasmesse in Italia con un unico titolo V - Visitors, per la prima volta nel 1986 su Canale 5. La storia riprende la lotta fra la razza umana e quella extraterrestre presente già nelle varie serie, iniziando dalla fuga di Diana, un essere con intenti funesti.Tutto ha inizio nel modo più semplice e pacifico possibile. Gli abitanti di decine e decine di importanti città, alzando lo sguardo verso il cielo, si accorgono della presenza di giganteschi dischi volanti che, silenziosi e apparentemente immobili, sorvolano lo spazio circostante. Al primo contatto gli alieni, sorprendente simili agli esseri umani, si dimostrano molto collaborativi. Chiedono semplicemente di poter produrre sulla Terra alcune sostanze chimiche necessarie per la loro sopravvivenza, che non possono procurarsi sul pianeta d’origine. In cambio i “visitatori” mettono generosamente a disposizione tutto il loro sapere scientifico per risolvere i problemi dell’Umanità. Non tutti sono disposti a credere facilmente a quello che sembra essere un evento davvero fortunato. Il reporter Mike Donovan (Marc Singer) comincia a fare, per proprio conto, delle indagini. Scopre presto che gli affabili ospiti del pianeta Terra sono in realtà orribili creature di colore verde, ghiotte di roditori, con piani a dir poco agghiaccianti. Rimangono strascichi di polemiche in tv, articoli sui giornali, rimangono le scene migliori riviste in un contenitore pomeridiano… Ma nelle radio, nelle frequenza dell’etere, nel mondo in cui la musica è protagonista?!? Qualche canzone si sente, si sente un motivetto che ci aveva colpiti e che sembra essere orecchiabile, o qualche pezzo meraviglioso che uscirà veramente dalle porte dell’Ariston… Quest’anno c’è un’aggiunta, la canzone di una persona che ha creato tutto sul suo personaggio, p ar l i a m o d i Ar i s a naturalmente, è già arrivata addirittura, sorta come un fungo ma in maniera tempestiva, la cover dei notissimi Gem Boy, si sente ancora in radio, si vede in tv, ne parlano i giornali che già la fotografano con la sua metà… Ha lavorato bene, quelle due dita di cerone, il rossetto rosso corallo e gli occhiali spessi a fondo di bottiglia hanno funzionato, mi piacerebbe sapere quanto di vero c’è e quanto invece è stato costruito… Ai posteri l ’ a r d u a sentenza... Provata l’auto dell’anno 2009 GIULIANOVA LIDO – Sostituire 2 auto con un una sola: ecco la sfida che gli ingegneri Opel hanno vinto con la nuova ammiraglia della casa tedesca. Hanno infatti sostituito in un sol colpo la Vectra e la Signum con la Insignia. La vettura tedesca è proposta in 2 varianti di carrozzeria (berlina e Sports Tourer “SW”), nelle 2 motorizzazioni benzina (1600 Turbo da 180 cv e 2000 Turbo da 220 cv), nella motorizzazione a gasolio 2000 CDTI da 131 o 160 cv, negli allestimenti Base e Cosmo. Esteticamente la nuova ammiraglia Opel ha fatto, da un punto di vista del design, un bel balzo in avanti, lasciandosi dietro le linee spigolose della Vectra precedente serie. Infatti la Insignia presenta una linea a metà fra una berlina e una sportiva e filante coupè (sembra più una coupè 4 porte stile Mercedes CLS che una berlina stile Audi A4 o Bmw Serie 3). Anteriormente la nuova auto made in Opel, presenta un frontale elegante e accattivante, che ben delinea il doppio carattere da auto sportiva e di rappresentanza della Insignia, mentre il posteriore è fluente e dinamico come quello di una coupè pura, sportività accentuata dalla coda slanciata e dai fari anch’essi dal disegno sinuoso. Salendo all’interno dell’abitacolo, la Insignia esprime tutte le sue doti di eleganza e di raffinatezza, che le hanno fatto vincere il titolo di Auto dell’Anno 2009. La qualità costruttiva è decisamente eccelsa, cosiccome sono eccelsi i materiali usati (cromi, pelli, plastiche etc), che rendono l’interno un salotto dove fare lunghi viaggi coccolati come fra 2 guanciali. Analizzando nel dettaglio la plancia, possiamo notare come sia la più tecnologica finora concepita dalla casa tedesca (schermo del navigatore in posizione rialzata, comandi clima e radio in posizione centrale e dietro al cambio la manopola di gestione del sistema di intrattenimento e il pulsante del freno a mano elettrico), mentre il quadro strumenti coniuga alla perfezione il mix fra eleganza e sportività, insito nel DNA della Insignia. Ed ora il consuento angolo del test drive: la Insignia provata è stata la 2000 CDTI 160 cv Berlina Cosmo Cambio Automatico da 34258 €. La Opel ha deciso di mandare in pensione un duetto di vetture che sono state sinonimo (soprattutto la Vectra) di berline made in Opel: la Vectra appunto e la Signum, e ha deciso di sostituirle con una sola auto, la Insignia, che gioco di parole a parte, è stata insignita del premio Auto Dell’Anno 2009. La nuova ammiraglia tedesca, che ricordo è disponibile anche nella versione Station Wagon, denominata Sports Tourer, ha una linea che ricorda molto un coupè 4 porte 4 posti, e unisce, a una forma accattivante e sportiva, un interno lussuoso e completo. Su strada la vettura si comporta in maniera assai egregia, è ottimamente insonorizzata, il cambio automatico è preciso e facile da usare, ma soprattutto, il motore che equipaggia la vettura provata (il 2000 CDTI da 160 cv), è semplicemente superbo, per quanto riguarda brillantezza, prestazioni e assenza di rumore o di vibrazioni. Infine il listino con i distinguo fra la berlina e la Sports Tourer. Per la Berlina i prezzi partono da 25000 € della 1800 Turbo Base a 30000 € della 2000 Turbo Cosmo 4x4 (Benzina); si va invece da 26000 € della 2000 CDTI 130 cv Base a 26500 della 2000 CDTI 160 cv Cosmo (Diesel). Per la Sports Tourer si va invece da 26000 € della 1600 Turbo Base a 31000 € della 2000 Turbo Cosmo 4x4 (Benzina); si parte da 27000 € della 2000 CDTI 130 cv Base ai 29500 € della 2000 CDTI 160 cv Cosmo (Diesel). GIULIANOVA LIDO – Se in casa Skoda hanno rivoluzionato il prodotto Superb, reinventandola, con il prodotto di maggior successo, l’Octavia, hanno pensato a un cauto e leggero restyling per aggiornare e far stare al passo con i tempi, la vettura che ha fatto conoscere il marchio ceco in Italia. La nuova Octavia è come sempre proposta nelle varianti Berlina e Wagon, è equipaggiata da 4 motori a benzina (1400 TSI da 122 cv, 1600 da 102 cv, 1800 TSI da 160 cv e 2000 TFSI da 200 cv), da un motore bifuel (Benzina+GPL) 1600 da 102 cv, e da 2 motori Diesel TDI con FAP (1900 da 105 cv e 2000 da 140 e 170 cv), negli allestimenti Comfort, Ambition, Elegance, Scout, RS. Il restyling che ha interessato la media dell’est, ha riguardato sostanzialmente l’aspetto esteriore della vettura. E come ogni restyling che si rispetta a essere stati oggetto di maquillage sono stati ovviamente l’anteriore e il posteriore. Per l’anteriore si è provveduto a inserire lo stesso frontale della nuova Superb (frontale dal design importante e accattivante) dando così luogo al nuovo family feeling di casa Skoda. Per il posteriore a cambiare sono state le plastiche dei fari: ora, a differenza della precedente serie, non vi è più la linea rossa di divisione fra la retromarcia e le frecce. Salendo a bordo, si nota come sempre una qualità teutonica e una eleganza fatta non di cose sofisticate o chincaglierie inutili, ma di materiali e ritrovati tecnologici indispensabili a rendere ogni viaggio un piacevole soggiorno a bordo della vettura di casa Skoda. Ed ora il consueto test drive. La Skoda Octavia provata è stata la 1900 TDI Station Wagon Elegance 4x4 da 26075 €. La prima novità Skoda per il 2009, non è una novità assoluta, ma è comunque un prodotto di tutto rispetto, ricordando che se la Skoda è ormai una casa affermata in Italia lo deve soprattutto all’Octavia, auto oggetto di questo articolo nella nuova versione restyling. Restyling volto a far assomigliare la media ceca alla nuova Superb, delineando così un nuovo modo di essere dal punto di vista del design delle vetture ceche. Su strada la versione provata, che ha il merito di avere la trazione integrale e quindi di giocarsela alla pari con molti SUV di categoria, si comporta in maniera molto positiva, grazie alla ormai consolidata qualità costruttiva Skoda (gruppo Volkswagen), a una silenziosità e a un elevato comfort di bordo, e alle ottime prestazioni assicurate ormai dallo stranoto 1900 TDI da 105 cv, che da anni è un punto fermo dei motori della gamma Gruppo Volkswagen. Infine i prezzi con i classici distinguo fra berlina e station. Per la Berlina ecco i prezzi: si va da 17750 € della 1600 Comfort ai 26350 € della 2000 TFSI RS (Benzina); si va da 19400 € della 1600 Comfort GPLine ai 20700 € della 1600 Ambition GPLine (Bifuel); si parte da 19550 € della 1900 TDI Comfort FAP ai 28620 € della 2000 TDI 170 cv RS FAP con Cambio DSG (Diesel). Per la Station ecco i prezzi: si va da 18650 € della 1600 Comfort a 27250 € della 2000 TFSI RS (Benzina); si parte da 20300 € della 1600 Comfort GPLine ai 21600 € della 1600 Ambition GPLine (Bifuel); si va da 20450 € della 1900 TDI Comfort FAP a 29520 € della 2000 TDI 170 cv FAP RS con cambio DSG (Diesel). Leggero restyling per la media di casa Skoda Tanta Muziic in arrivo nel nuovo servizio online che attinge direttamente da YouTube. È il 15enne americano David Nelson a vantare la paternità di un servizio di musica online gratuito dedicato a chi ama lo streaming. Chiamato Muziic, il nuovo arrivato nel mondo dei juke box in rete attinge a piene mani dagli archivi di YouTube e dalle pagine personali create dagli utenti sul popolare sito di condivisione video. Gli utilizzatori di Muziic dialogano in pratica con il motore di YouTube, ma lo fanno attraverso l'interfaccia in stile iTunes creata da Nelson e non hanno il "fastidio" di doversi necessariamente sorbire i videoclip correlati a tutta la musica caricata sul portale. Basta registrarsi sul sito http://www.muziic.com , scaricare l'apposito player (gratuitamente) e avviare la ricerca per la musica che si desidera ascoltare. Il programma pesa appena otto megabyte e ha un'interfaccia molto intuitiva. Le canzoni possono essere organizzate in playlist in base alle preferenze espresse su YouTube, quindi condivise con gli altri utenti. A disposizione dei registrati al servizio vi è anche il Muziic Encoder, che promette rapidità, efficienza e qualità. YouTube ha già dichiarato che sta indagando sul modo in cui il ragazzo utilizza i suoi contenuti ed è presumibile che le case discografiche non perderanno tempo a intimarne la chiusura o a provocarla, di fatto, chiedendo una quantità di soldi spropositata per le licenze musicali dei brani. Il vecchio diritto d'autore (e soprattutto il copyright, il diritto di copia) viene di nuovo messo duramente alla prova: se è YouTube stessa a concedere l'embed dei suoi video, permettendo agli utenti di caricarli sui propri blog, profili Facebook, o anche su siti commerciali e d'informazione, perchè a Muziic non dovrebbe essere permesso? Allo stesso modo, come bisogna comportarsi di fronte a un sistema che è sempre più parassitario e basato sullo sfruttamento e la redistribuzione (spesso senza fini commerciali) di contenuti altrui? La storia di Muziic, che è stato distribuito solo da poche settimane, ricorda per alcuni aspetti quella di Napster. Per le piccole dimensioni del software, per il tam tam che ne sta moltiplicando la diffusione, per l’idea geniale di fondo, e ovviamente anche per la giovanissima età del suo creatore (quando sviluppò Napster, Shawn Fanning di anni ne aveva diciassette). Napster è stata la prima pietra lanciata verso la demolizione dell'industria discografica così come la conoscevamo, Muziic può essere l'ultima, il software "definitivo" per chiunque ami la musica e la voglia ascoltare attraverso la rete. Ascoltare e non scaricare, perché Muziic non è un software per il download dei brani di YouTube, ma un semplice ed efficientissimo "media player". Apple: ora l'iPod Shuffle parla Apple ha annunciato a sorpresa la nuova release del suo iPod Shuffle che è diventato ancora più piccolo della versione precedente: infatti, è alto solo 45,2 mm e sottile 7,8 mm. La caratteristica che però contraddistingue maggiormente il nuovo iPod è la funzionalità VoiceOver: infatti, basta premere un tasto e una voce ripeterà il titolo, l'artista, il nome della playlist e addirittura avvisa quando è ora di ricaricare la batteria. La nuova generazione di Shuffle ha 4GB di memoria, uno spazio in abbondanza per portare dietro fino a 1000 brani, incluse varie playlist, presenta dei controlli del dispositivo più facilmente accessibili, essendo stati posizionati sul cavo degli auricolari. Lo Shuffle è disponibile nei colori nero o argento, con una clip in acciaio inossidabile per agganciarlo ai vestiti o alla cintura e che può essere abbellita con incisioni personalizzate. Il prezzo del nuovo iPod Shuffle è di 75 Euro. Google Voice: telefonate online Circa due anni fa, Google aveva acquisito GrandCentral, un servizio che rende disponibile per gli utenti un unico numero telefonico mediante il quale essere contattati ovunque ci si trovi, anche tramite cellulare. Altra caratteristica di GrandCentral consiste nella possibilità di effettuare lo screening delle chiamate e di ascoltare le voicemail attraverso Internet. In questi giorni Google ha annunciato l’ imminente lancio di Google Voice, un servizio che riprende la filosofia operativa di GrandCentral, aggiungendovi, però, altre funzionalità. Per ora Google Voice sarà disponibile solo per gli utenti che già si servono di GrandCentral per gestire le chiamate sulle linee in ufficio, a casa e sul portatile. Il servizio gratuito sarà negato a nuovi utenti fino a che la società Internet non avrà rivisto la tecnologia, in modo tale da poter allargare l’offerta ad un più vasto numero di persone. Nelle prossime settimane Google Voice sarà disponibile per coloro che si saranno iscritti alla lista di attesa per usufruire del servizio. Google Voice assegna un numero di telefono per ogni utente. Permette di inviare e ricevere messaggi di testo, di effettuare chiamate internazionali a basso costo (2 cent al minuto), di avviare conferenze tramite telefono con più utenti e di scegliere quale dispositivo usare per le chiamate e in quale momento. Il centro di comandi online consente inoltre ad un utente di personalizzare i messaggi di benvenuto registrati per amici, familiari e colleghi, così come per persone non gradite. Rispetto a servizi come Skype, Google Voice si affida a un sistema VoIP basato sul “call back»” l’utente usa un telefono normale per la chiamata, che viene smistata da un centralino automatico senza la necessità di utilizzare il personal computer e una connessione a Internet. Questo mese mi è stato chiesto da da Roberta da Milano se è possibile verificare se un programma scaricato dal Web, che non si riesca ad installare, sia danneggiato. Purtroppo una simile evenienza non è del tutto remota. La trasmissione dei dati sulla rete non è priva di errori. Interferenze sulla linea telefonica o server mal funzionanti possono danneggiare le informazioni contenute nei pacchetti dei dati trasmessi. E sufficiente che anche solo un bit venga modificato per rendere il file caricato inutilizzabile. Per questo motivo è stato messo a punto un sistema di controllo che serve a verificare l’integrità di tutti i programmi. L’ MD5 Checksum è un valore che viene generato in maniera univoca in base al contenuto del file a cui è collegato. Di conseguenza, se anche un solo bit fosse, il controllo dell’MD5 fornirebbe un checksum differente. Per calcolare il valore MD5 di un file, è possibile utilizzare un programma chiamato “mst MD5” . Il software genera il checksum MD5 che basterà confrontarlo con quello riportato, generalmente, in corrispondenza del link dal quale è possibile scaricare il file. Se i due valori coincidono, il file è integro ed è possibile procedere con l’installazione. Questo metodo è utilizzato anche per verificare che i dati memorizzati nell’hard disk non siano stati modificati a nostra insaputa. Ciò potrebbe succedere, per esempio, ne caso in cui venissimo infettati da un virus. I software maligni aggiungono al codice originario dei file le istruzioni necessarie per garantire la loro esecuzione in background. Tale modifica, quindi, verrebbe immediatamente segnalata da un eventuale controllo MD5, smascherando così il virus nascosto. Per domande, suggerimenti Ai-Tek potete inviare un’ e-mail all’indirizzo [email protected] per nulla letterarie, a molte generazioni di giovani sognatori, di giovani aspiranti pionieri che nella vita ristretta tra i bachi del liceo, come era la mia al tempo in cui lo lessi, hanno desiderato almeno una volta di scappare dalla propria casa, dalla propria vita, di far perdere le tracce e di guardare il cielo di un sogno americano che nonostante i cambiamenti che il mondo ha attraversato, rimane uno dei capisaldi della crisi giovanile che ogni uomo, ogni donna, ogni persona deve vivere per crescere… Voglio una vita spericolata diceva una volta qualcuno… C’è chi ha fatto di questa vita spericolata uno stile di vita, i ragazzi della beat generation, i ragazzi del furg oncino volkswagen, i ragazzi che volevano vivere di sola vita, nient’altro, e di viaggio… pieno stile Gigen al lato sinistro della bocca, tenuta stretta tra le labbra che si schiudono in un sorriso carico di soddisfazione e adrenalina per il viaggio che si sta compiendo, un paio di RayBan sugli occhi a mascherare quel luccichio d’avventura che Chi non ha mai sognato abbaglia più del sole che getta salendo in macchina di i suoi raggi perpendicolari ritrovarsi su una Cadillac sull’asfalto nero… lungo la Route 66 con Sweet Tutte emozioni ritrovate Home Alabama a tutto nell’opera che ha fatto storia, volume, con una camicia con di una penna che ha regalato il le maniche arrotolate, un suo lessico colloquiale denso ciuffo di capelli che osiamo di parolacce ed affermazioni definire ribelli, una sigaretta storta in Signori, signore, prego, a voi, sognate pure... Di qualunque edizione, di qualunque formato… con copertina colorata, copertina in bianco e nero o con il solo titolo scritto in Times New Roman… Comunque sia fatto un libro è un compagno fidato che ti sta accanto nei tuoi momenti di solitudine ed intimità con la tua mente… La nostra nuova rubrica si è data lo scopo di aiutarti a scegliere i migliori testi. Il resto lo faranno i tuoi occhi, la tua mente ed una lampada accesa... Ingredienti: (per 6 persone) 2 Kg asparagi verdi, 500g spugnole secche, 1 cipolla, 6 fette pane carré, 3 spicchi di aglio, sale, pepe Sarà l’asparago, già descritto nei numeri precedenti grazie alla ricetta del “Galletto al Forno con Asparagi e Patate” , a dare il benvenuto alla primavera e a calare il sipario sull’inverno; protagonista della nostra ricetta del mese, frutto della stagione che sta per cominciare, reso crema, con il suo calore omaggerà quella passata in abbinamento ad un altro sapore tipico dei mesi più freddi, quello della spugnola. La spugnola, detta anche “Morchella” è un tipo di fungo molto diffuso in Europa e del quale se ne contano 6 qualità diverse solo nel nostro continente. Facilmente riconoscibile dalla caratteristica mitra a forma di spugna e ben salda sul gambo, la morchella cresce e si sviluppa su qualsiasi tipo di terreno: sia nei boschi di conifere che di latifoglie, su terreni ghiaiosi o sabbiosi, ma anche su terreni bruciati. Non esiste una vera e propria stagione per la raccolta di questa tipologia di funghi, infatti occasionalmente la si può trovare anche in primavera, come ad esempio in Michigan, nel quale ha luogo persino un festival della spugnola. Il consumo di questo alimento può avvenire solo previa cottura, in quanto la tossina (tossica se assunta in quantità elevate) in esso presente può essere neutralizzata esclusivamente in questo modo oppure inattivata per essicazione, metodo che ne favorisce inoltre la conservazione ed il commercio. Tra i funghi commestibili, le spugnole sono al primo posto per quantità di acido fosforico e al secondo posto per ossido di calcio. ESECUZIONE: Lavare abbondantemente con acqua gli asparagi, eliminando tutta la terra presente su essi, allo stesso tempo mettere in ammollo con acqua tiepida le spugnole. Eliminare la parte più bianca degli asparagi, tagliare della lunghezza di circa 2 cm le punte dividendole a metà per il loro senso lungo e pelare il resto del gambo, da tagliare successivamente a cubetti. Preparare una cipolla tritata da soffriggere in pentola con olio extra vergine, aggiungere la dadolata di asparagi (senza le punte) e rosolare tutto insieme per alcuni minuti, aggiungere sale, pepe e acqua fino a coprire le verdure e lasciar cuocere a fuoco medio per 20 minuti circa. Con il pane in cassetta preparare dei cubetti piuttosto grandi, senza la parte più scura del pane, da rosolare in padella con pochissimo olio e 2 spicchi di aglio, facendoli dorare leggermente e condendoli con pochissimo sale e pochissimo pepe; una volta pronti, lasciarli asciugare sopra un panno-carta da cucina per eliminarne l’olio in eccesso. Frullare la crema di asparagi, sistemandola di sapore ed aggiungere olio extra per donarle lucidità, se necessario passare la crema con uno chinoisè (colino a maglia larga). Se si desidera una crema più densa, continuare a cuocere il passato. Consiglio di eliminare una parte dell’acqua prima di frullare la crema, eventualmente aggiungendola in seguito. In una padella anti-aderente, aggiungere l’olio, 1 spicchio d’aglio e quando ben calda cucinare le spugnole ben scolate e le punte degli asparagi precedentemente preparate, lasciando tutto croccante e al dente. Servire la crema calda con al centro il sautè di spugnole e asparagi, in un piatto a parte servire i crostini da accompagnare al passato. Siete pronti care lettrici e cari lettori a s a l u t a r e l’inverno??? Siete pronti ad accogliere l a primavera??? Beh, Vi darò il modo di poterlo fare a tavola!!! Marzo oltre che per la famosa filastrocca, è importante per diversi fattori: in campo musicale ricominciano le tournè, mentre in campo culinario, la Terra ci dona dei frutti incredibili e gustosi. Quindi preparatevi a passare davanti ai fornelli!!! Prima di descrivere la ricetta del mese, rispondo alla curiosa domanda rivoltami da Simone di Venezia, che mi chiede se esistono libri di narrativa che parlino di storie che si svolgono tra le cucine. Mi cogli in castagna come si suol dire, in quanto sto attualmente leggendo un libro che rispecchia le tue richieste, il titolo è “Kitchen Confidential” di Anthony Bourdain un importante cuoco internazionale. Il testo è edito dalla casa editrice “Feltrinelli”. Come questo, esiste un altro libro dal titolo “What’s the weather like?” di Federico Fumagalli, edito indipendentemente dallo stesso autore. Mi sembra opportuno sottolineare che di testi come questi non esistono molti, in quanto denunciano in modo più o meno forte la realtà degli addetti ai lavori, una realtà a me famigliare e che non smentisco, che si avvicina a situazioni vissute da me in prima persona o per sentito dire da fonti comunque certe. Il primo libro si concentra molto sulla microsocietà delle cucine, mentre il secondo è un racconto autobiografico che descrive la durissima vita di chi sceglie di imbarcarsi… MOLTO istruttivi entrambi, anche per chi immagina che la vita di chi lavora nel settore della ristorazione sia tutta rose e fiori… Consigli in cucina? Ti piacerebbe sapere una ricetta? Vuoi sorprendere i tuoi amici? Cosa aspetti, manda una e-mail al mio indirizzo [email protected], sarò lieto di rispondere a tutti gli “S.O.S. Cuoco”!!! Viene fondata la Samsung La Swatch presenta il suo primo orologio Nasce il gioco da tavolo più diffuso al mondo: Il Monopoli. Debutta la bambola Barbie Il film King Kong viene presentato per la prima volta a New York Mary Shelley pubblica Frankenstein[ Charlie Chaplin viene nominato cavaliere dalla regina Elisabetta II Il protagonista Dmitri Mendeleev presenta la prima tavola periodica alla Società Chimica Russa La tavola periodica La Coca-Cola viene venduta in bottiglie per la prima volta Il signor Reed Harris, residente a Farmington, nel New Mexico, pochi giorni fa ha preparato una sorpresina alla sua amata, la signorina Kaitlin Whipple. Voleva chiederle di sposarlo, ma in modo originale. Comprato un prezioso anello lo ha nascosto in un frappé e, buttandola sullo scherzo, ha sfidato la ragazza a mandarlo giù tutto d’un fiato. Lei, così ha fatto. Qualcosa però non era andata come previsto. L’anello non si trovava più nel bicchiere né tantomeno la donna lo aveva trovato. Immediata la corsa in ospedale. I medici hanno sottoposto la donna ad una lastra e scoperto che il prezioso dono si trovava in pancia. La Whipple, dopo essersi sottoposta a una dieta ricca di fibre, è riuscita a recuperare il prezioso gioiello e, dopo alcuni giorni ha accettato la proposta. Harry Jackson, 25enne detenuto nelle prigioni della contea di Camden, in Georgia (Usa), è evaso semplicemente perché necessitava di qualche stecca di sigarette. Inutile sottolineare non sia andato a comprarle ma, ancora una volta, a rubarle. Mentre era impegnato a portar via le bionde da una stazione di servizio poco distante d a l l a prigione, nessuno al carcere si è accorto della sua assenza. Un agente ha capito cosa era successo perché lo ha pizzicato mentre con 14 stecche di sigarette rientrava nella sua cella. L’uomo è uscito dal carcere durante l’ora d’aria. Approfittando di una porta dimenticata aperta non ha dovuto far altro che scavalcare un recinto. Un imprenditore newyorkese, conscio del fatto che in un periodo di crisi il denaro debba esser speso con meticolosa attenzione, ha pensato di sostituire lo stesso con il collaudatissimo sistema del baratto. L’uomo, titolare di un’agenzia funebre, offre un servizio funerario completo alla persona che accetterà di costruirgli un nuovo soggiorno. L’annuncio, pubblicato sulle pagine online di Craigslist, mette in evidenza come l’offerta comprenda la sepoltura, o in alternativa la cremazione, l’imbalsamazione, una bara, il servizio religioso, il carro funebre e la limousine per i parenti dello scomparso. Sono serviti ben 47 anni alla cartolina inviata da una certa Helena, per arrivare a destinazione nell’Ohio. Sfortunatamente a ricevere la missiva, che portava i classici saluti da un luogo di villeggiatura, non è stato il destinatario originario, Marion White, morto nel 1988, ma Dave Conn, un agente assicurativo nel mentre diventato proprietario della casa di White. Sulla “lettera”, spedita dal Montana nel 1962, la mittente raccontava delle meraviglie viste e delle splendide condizioni atmosferiche che avevano reso indimenticabile la vacanza. La cartolina era finita tra gli ingranaggi delle apparecchiature preposte allo smistamento della corrispondenza. A causa di un guasto, e del conseguente intervento dei tecnici, è stata recuperata e spedita. Cyclette Power Station Tu pedali e la cyclette ti ricarica il cellulare, il lettore mp3, la macchina fotografica e molto altro senza utilizzare la corrente elettrica... a costo zero! Ti mantieni in forma, risparmi energia e dai un piccolo contributo a diminuire l’inquinamento. All’interno di questa cyclette è inserita una dinamo che trasforma il movimento in elettricità, con la quale ricarica la batteria di accumulo da 1.100 mAh (inclusa). E' dotata inoltre di una potente torcia a 9 LED a basso consumo, che la rende ideale in campeggio, nelle escursioni, in auto, ecc. Auricolari salva - orecchie Ascoltare per più di un’ora al giorno la musica ad alto volume può provocare danni all’udito. La soluzione i chiama “DIONISIO”, un tipo di auricolare che non “spara” l’audio direttamente nel timpano, ma lo diffonde dal basso. Queste cuffie si applicano al lobo dell’orecchio attraverso una clip magnetica; un breve condotto/diffusore porta l’audio verso il padiglione auricolare. Si risolvono anche tutti i problemi di compatibilità con il condotto uditivo (cuffie che cadono continuamente dall’orecchio). Martello salva dita Mai più martellate sulle dita! Con questo martello basta una mano sola per piantare il chiodo: nel manico ha serbatoio automatico per i chiodi (nella confezione ce ne sono 100 in dotazione); premendo un tasto il chiodo esce ed una calamita lo tiene fermo nella posizione giusta per essere piantato nel muro: semplicissimo! Pulsante antipanico Stanchi di temere sempre l’arrivo improvviso del vostro principale mentr state facendo una partita a solitario? Avete voglia di finire la vostra sessione di "chat" serenamente? Fare i vostri acquisti su Internet senza timori dio essere scoperti? Avrete bisogno solo di una mano... Premete il Pulsante Panico USB e, come per magia, verrà visualizzata un finestra che mostra il vostro lavoro abituale. Vi saranno fornite con il CD di installazione dei cattura schermo, e avrete anche la possibilità di crearne dei vostri. Ciao Ary, sono Luca e sono un amante del computer. Oltre a questo mi piace molto giocare a Singstar, però purtroppo per pc la Sony non lo fa (canaglie!!!) Potresti dirmi: “comprati la PS2 e giocaci” ma proprio qui sorge il problema: odio le console, gioco musicale non poteva che essere una nota) stonata: essendo un progetto creato da utenti stessi, è un pochino macchinoso nell’inserimento delle canzoni, ma sono già presenti, come detto poco fa, team e forum dov’è spiegato tutto. i SingStar i SingStar Party i SIngStar Pop N.B. = si esatto nb come a scuola… è che p.s. mi sembrava scontato per l’angolo della posta… i SingStar 80’s i SingStar Rocks! Volevo spiegare a chi magari nulla ha capito in questa pagina, di cosa stiamo parlando: SingStar è un gioco da console, precisamente la riproposizione moderna, in chiave Playstation per intenderci, del Karaoke, un discendente evoluto del famoso CantaTu, qualcosa che si g usta con gli amici, nelle sere e nei pomeriggi lunghi con due microfoni, poca vergogna e tanta voglia di divertirsi… Non deve mancare un po’ di sano esibizionismo, e per mia personale esperienza posso assicurarvi che chiunque, anche chi iniziava la serata dicendo “io vi ascolto ma non gioco” finirà in duetto a cantare “Ti lascerò”… i SingStar Anthems i SingStar Legends i SingStar PopHits i SingStar 90’s i SingStar Amped I risultati sono sempre esilaranti… i SingStar Rock Ballads i SingStar R&B i SingStar Summer Paty i SingStar Girl Power Vs Boy Bands i SingStar Seduction i SingStar Abba i SingStar Queen Spero di essere stata esaustiva! perchè non posso metterci mano come invece source di ciò che è Singstar. posso fare con il pc. UltraStar è un programma gratuito creato e Conosci qualche alternativa? Sai darmi una sviluppato da diversi utenti; è installabile su Windows, Linux, e Mac OS X. soluzione? Ovviamente noi italiani siamo appassionati di tutto ciò e infatti è nato un forum italiano, chiamato www.ultrastar.altervista.org, dov’è possibile reperire l’ultima Caro Luca, versione, UltraStar Deluxe, tradotto già in italiano da un team di volenterosi e dov’è possibile domanda curiosa la tua, trovare una comunità di utenti anche perché io adoro che si offre per sviluppare sempre giocare a Singstar ed è di più questo divertente gioco, divertentissimo!!! aggiungendo nuove canzoni, inserendo guide Purtroppo è vero, per pc non esiste Singstar, però sull’installazione, settaggio e utilizzo del software, spulciando nella rete ho trovato UltraStar: sono mettendo a disposizione vari tools e programmi convinto che ti stupirà. per implementare nuove canzoni nel gioco. Grazie mille! A Che Gioco Giochiamo?!? Ecco le versioni del gioco esistenti al momento: Buon divertimento a chi vorrà provarlo!!! Ary Per fartela breve è la versione gratuita e open C’è solamente una piccola nota (e parlando di un Vi aspetto nel prossimo numero!!!