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Dieci
Notiziario di Informazione | 10.2015
Regione Siciliana
Assessorato regionale dell’energia
e dei servizi di pubblica utilità
SIEnergiaNEWS
10.2015
SIEnergia
NEWS
in questo Numero
Notiziario di Informazione
Numero dieci | 2015
3
l’Editoriale
4
in Primo Piano
“Comuni per la sostenibilità energetica” del POI Energia
• L’Assessorato regionale all’Energia a Canicattini Bagni appalta la sperimentazione di • Le isole siciliane campo di ricerca su cambiamenti climatici ed efficienza
6
per Esempio
8
2
• Novanta amministrazioni siciliane finanziate attraverso il bando ministeriale
10
tre micro-turbine idroelettriche lungo il fiume
energetica: OGS e La Sapienza scelgono Panarea
• Maxi-impianto pilota di accumulo energia fotovoltaica inaugurato
nell’Etna Valley
• La Sicilia sostenibile che piace: il comune di Noto premiato al Green Pride
l’Innovazione
• Sul mercato americano arriva Solar mill, il “mulino” ibrido eolico-solare da installare sui tetti per produrre energia
• Realizzata e presentata in Olanda Stella Lux, l’automobile “attiva” capace di produrre più energia di quella che consuma
• “Stressare” le alghe senza farle morire per produrre biocarburante
l’Energia nel Mondo
• L’idrogeno come combustibile: l’Unione Europea lo “sponsorizza”.
Dalla Sicilia arriva un segnale positivo
• Dall’Europa nuove idee per accostare viabilità ed energia pulita
• Il Patto dei Sindaci funziona e la Commissione Europea lo “allunga” fino al 2030: il nuovo obiettivo sarà ridurre le emissioni clima-alteranti del 40%
• Costruito alle Galapagos il primo aeroporto green certificato.
Ci prova Punta Raisi
In questo numero di SìEnergia: in Primo
Piano la pattuglia di enti siciliani beneficiari dei finanziamenti del bando “Comuni
per la sostenibilità energetica” destinati
alle Regioni dell’Obiettivo Convergenza: assegnati 10 milioni di contributi. A
Canicattini Bagni (Sr) sorgerà un impianto
micro idroelettrico. Poi, le isole siciliane
protagoniste nello studio sui cambiamenti
climatici, e Greenpeace le include nel piano
per promuovere un futuro 100% rinnovabile: nessuna è tra quelle energeticamente
autosufficienti, secondo il report Isole
Smart Energy di Legambiente. Una bella
notizia dalla Valle dei Templi di Agrigento,
dove è stata inaugurata la nuova illuminazione a Led. In Per Esempio parliamo del
nuovo impianto di accumulo di energia
elettrica inaugurato nell’Etna Valley.
E ancora, Noto, Belpasso e Ciminna: la Sicilia green premiata. L’Innovazione ci porta
negli Usa dove arriva Solar Mill, “mulino”
ibrido eolico-solare da installare sui tetti.
E poi in Campania per il progetto Fuel Lab,
nuove tecnologie nel campo del risparmio
energetico e della produzione di energia
a basso impatto ambientale. In Olanda è
pronta Stella Lux, l’automobile fotovoltaica
“attiva”. Stressare le alghe senza farle morire per produrre biocarburante, secondo
uno studio americano, si può. Per L’Energia
nel mondo, in Italia continua a crescere
il parco circolante di autovetture a Gpl e
a metano. L’Europa invoca lo sviluppo di
combustibili alternativi, come l’idrogeno:
l’Italia è indietro, ma a Capo d’Orlando
(Me) arrivano su strada due prototipi di bus
ibridi elettrici e a idrogeno. Dall’Europa
due nuove idee per accostare infrastrutture
viarie ed energia pulita. Infine il Patto dei
Sindaci: l’Europa rilancia: riduzione del
40% delle emissioni di CO2 entro il 2030.
Alle Galapagos il primo aeroporto interamente green del mondo, in India quello
100% solare.
Notiziario di Informazione a cura del Dipartimento Energia della Regione Siciliana
Responsabile: Dott.ssa Antonina Rappa, Dirigente Servizio IV Dipartimento Energia
Per informazioni: [email protected]
Regione Siciliana
Assessorato regionale dell’energia
e dei servizi di pubblica utilità
Finito di stampare nel mese di dicembre 2015
10.2015
SIEnergiaNEWS
l’Editoriale
Vania Contrafatto
Assessore regionale dell’energia e
dei servizi di pubblica utilità
SIEnergiaNEWS
Questo numero di SiEnergia News
ci consegna un’importante novità di segno positivo e uno spunto
di riflessione – non nuovo – su un
aspetto particolarmente critico
dell’approvvigionamento energetico in Sicilia.
La bella notizia arriva dall’Etna Valley ed è l’inaugurazione di un impianto-pilota che integra produzione da fotovoltaico con un sistema
di accumulo per la gestione intelligente dell’energia prodotta. Un fiore all’occhiello per l’intera regione,
se è vero come è vero che un limite
della generazione da fonti rinnovabili, soprattutto ove finalizzata all’erogazione su larga scala, sta nella
non programmabilità conseguente
all’oscillazione dei fattori naturali. E
che tra le difficoltà da superare c’è
anche la carenza di infrastrutture
di raccordo tra punti di accumulo e
punti di produzione.
Gli impianti di storage, ancora poco
diffusi, rappresentano il correttivo
ideale per non disperdere il surplus energetico realizzato quando
l’apporto (del sole, in questo caso)
e la produzione eccedono il fabbisogno. La Sicilia, con questa opera
targata EGP, guadagna una posizione d’avanguardia. Altro ancora potrà essere fatto grazie ai 97 milioni
del Po Fesr destinati ai sistemi di
distribuzione intelligenti.
Un contraltare è invece ciò che accade nelle isole minori. Sono tutte
fuori dalla mappa dell’autosufficienza energetica disegnata da Legambiente, e d’altro canto solo 11
in tutto il mondo hanno raggiunto
questo traguardo. L’interesse sulla
10.2015
questione è vivo, come dimostrano
gli studi dell’Università La Sapienza
sulla CO2 a Panarea e un’iniziativa
presentata a Palermo da Greenpeace sul futuro 100% rinnovabile nelle
isole minori.
In queste zone lo sviluppo delle rinnovabili potrebbe confliggere con
la salvaguardia del territorio, e l’inserimento degli impianti è spesso
precluso da vincoli paesaggistici e
ambientali. Stiamo definendo un
accordo col Governo nazionale per
attuare soluzioni energetiche ecocompatibili.
Eccezion fatta per l’alimentazione
rinnovabile di Ginostra, avviata nel
2004 su intesa Regione-Enel, la fornitura di energia elettrica nelle isole minori siciliane è oggi garantita
attraverso centrali diesel, posizionate nei porti o nelle vicinanze per
consentire la fornitura di gasolio via
mare. La criticità riguarda le emissioni ma anche i costi di produzione, che sono più alti e vengono poi
“spalmati” sulla bolletta del consumatore nazionale.
L’origine vulcanica di molte isole
della Sicilia offrirebbe l’interessante opzione della geotermia. Un’altra frontiera molto interessante
da esplorare è lo sfruttamento dei
moti ondosi.
Ne sapremo molto di più dopo la
prima fase d’esercizio di Iswec,
l’innovativo impianto galleggiante
da 150 megawattora realizzato dal
Politecnico di Torino: è già all’opera nelle acque di Pantelleria anche
grazie a un co-finanziamento della
Regione Siciliana e può servire 200
famiglie.
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in primo Piano
Novanta progetti di amministrazioni siciliane finanziati
attraverso il bando ministeriale “Comuni per la
sostenibilità energetica” del POI Energia: nell’Isola
arrivano circa 10 milioni di euro
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Novanta progetti finanziati a 64 amministrazioni locali per complessivi 10 milioni di euro. È il bilancio
della pattuglia di enti siciliani che hanno partecipato al bando “Comuni per la sostenibilità energetica”
rivolto alle regioni Obiettivo Convergenza: Calabria,
Campania e Puglia, oltre alla Sicilia.
Gli 80 milioni messi in palio dal Ministero dello Sviluppo economico nell’ambito del POI Energia per
progetti di efficientamento energetico e/o produzione di energia da fonti rinnovabili sono andati a ruba:
le istanze per ottenere il contributo potevano essere
presentate fino ad esaurimento della dotazione finanziaria, cosa avvenuta in un paio di settimane grazie ad un vero e proprio boom di richieste.
Complessivamente, sono circa 460 i comuni beneficiari su 1.600 localizzati nelle quattro regioni: più di
uno su quattro. Il 49% delle istanze finanziate proviene dalla Calabria. Dietro ci sono la Puglia con il
21%, la Campania con il 18% e la Sicilia con il 12%.
Quanto alle caratteristiche dei progetti finanziati, si
registra un equilibrio sostanziale tra produzione di
energia (52%) ed efficientamento energetico (48%).
La tecnologia più gettonata è il fotovoltaico.
Ad aprire l’elenco dei comuni isolani è Acireale (Ct),
con 166.365 euro. Tra gli altri comuni della provincia
di Catania ci sono Belpasso (167.828), Linguaglossa (226.510), Ragalna (52.960) e Tremestieri Etneo
(226.510). In provincia di Siracusa i fondi arrivano ad
Avola (73.785 euro), Carlentini (125.785), Ferla (con
quattro progetti da oltre 200 mila euro) e Palazzolo
Acreide (70.944). Sono 19 i comuni della provincia di
Messina: tra questi Frazzanò (94.980), Montalbano
Elicona (168.714), Novara di Sicilia (53.412), Roccafiorita (89.535) e San Marco D’Alunzio (133.969). In
provincia di Palermo: Baucina (48.800), Bisacquino (59.170), Carini (due progetti da oltre 130 mila
euro), Cinisi (205.194), Corleone (49.500), Marineo
(due progetti da oltre 110 mila euro), Misilmeri (tre
progetti da 200 mila euro), Palazzo Adriano (99.000),
Prizzi (65.400) e Terrasini (tre progetti 200 mila euro).
Mussomeli (156.657) in provincia di Caltanissetta;
Castrofilippo (132.000) ad Agrigento; Erice (219.448)
a Trapani; Enna (250.100), Ragusa (48.813) e Modica
(227.942).
(Fonti: SviluppoEconomico.gov.it; Quotidiano di Sicilia)
Con un finanziamento dell’Assessorato
regionale all’Energia Canicattini Bagni
appalta la sperimentazione di tre
micro-turbine idroelettriche
lungo il fiume
A Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa, sarà realizzato un impianto micro-idroelettrico per la produzione di
energia. L’intervento, già appaltato, è finanziato dall’Assessorato regionale dell’Energia nell’ambito del Po Fesr
2007-2013 in materia di sostegno alla produzione pubblica di energia da fonti rinnovabili, all’incremento dell’efficienza energetica e alla riduzione di emissioni.
L’impianto avrà tre micro-turbine: sul corso del fiume Cardinale, all’ingresso dell’acquedotto comunale e all’estremità del depuratore. Utilizzeranno l’acqua per produrre
energia elettrica senza dighe, senza combustibili e con
zero emissioni. Il comune ha appaltato anche un mini
eolico per illuminare le periferie.
(Fonti: La Sicilia; Siracusaoggi.it)
10.2015
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in primo Piano
Gli arcipelaghi siciliani campo di ricerca su clima ed energia: a
Panarea OGS e La Sapienza studiano la CO2, Greenpeace pianifica
il futuro 100% rinnovabile, la Regione lavora a un accordo con lo
Stato per l’energia ecocompatibile nelle isole sottocosta
Sono le “isole del tesoro”, preziose non solo per la
Sicilia ma anche per la comunità scientifica nazionale ed internazionale. A cominciare da Panarea, la
più antica e piccola delle Eolie: scelta dall’Istituto
nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale (OGS) e dall’Università La Sapienza di Roma,
sarà una base logistica d’eccellenza per lo studio dei
cambiamenti climatici e delle emissioni di CO2, temi
estremamente importanti nella politica energetica
dell’Unione Europea e non solo.
Inaugurata la nuova
illuminazione a led
della Valle dei Templi
di Agrigento
G
ià suggestiva per definizione, ora la Valle dei Templi
di Agrigento rivisita il proprio fascino by night con un
nuovo impianto di illuminazione in versione green. Quattrocento nuove lampade a led, installate nei templi di
Giunone, della Concordia, di Ercole e lungo la Via Sacra,
illuminano di una luce calda uno dei siti archeologici più
importanti e più estesi al mondo.
Un progetto che si è concretizzato grazie all’accordo quadro per la fornitura di energia elettrica per gli edifici del
Dipartimento regionale Beni Culturali. Il nuovo sistema di
illuminazione garantisce una riduzione della spesa energetica di oltre il 66% e delle emissioni in atmosfera di 32,9
tonnellate all’anno di CO2.
(Fonti: corriere.it; canaleenergia.com)
Un’infrastruttura di ricerca permanente dovrà mettere a punto nuove tecniche di monitoraggio e di stoccaggio geologico di anidride carbonica, in un’isola
strategica per la presenza di emissioni naturali di CO2
e di altri geogas che arrivano dal fondo del mare.
Ma le isole minori della Sicilia sono al centro anche
di altre iniziative, come quella di Greenpeace, che
ha annunciato l’elaborazione di scenari energetici
100% rinnovabili su misura. Perché, secondo il report
di Greenpeace recentemente presentato a Palermo,
il sistema energetico della maggior parte delle isole
minori nel mondo funziona con generatori diesel, costosi e inquinanti. Nell’elenco di Greenpeace ci sono
20 isole italiane, tra cui tutte le siciliane. Per sovvenzionare la produzione energetica di queste isole, gli
italiani pagano ogni anno 60 milioni di euro.
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10.2015
E nessuna, né siciliana né italiana, è tra quelle energeticamente autosufficienti, secondo il dossier di
Legambiente Isole Smart Energy. Nel mondo sono
11. L’Italia con le sue isole non c’è. Ma Favignana e
Lampedusa sono state elette da Legambiente come
laboratori ideali per sperimentare un nuovo modello energetico, per valorizzare l’energia prodotta dal
mare, dal sole, dal vento. Ed è per questo che Legambiente apre un confronto con i cittadini, il mondo
scientifico, le imprese, le istituzioni, per raccogliere
idee e portare le rinnovabili nelle isole minori grazie
anche ad un questionario on line.
Intanto la Regione Siciliana sta lavorando alla definizione di un accordo di programma con il Ministero
dell’Ambiente e con il Ministero dello Sviluppo economico per interventi infrastrutturali mirati a garantire
una copertura energetica ecocompatibile nelle isole
più vicine alla linea costiera. Le principali “indiziate”
sono Favignana e Levanzo nell’arcipelago delle Egadi
e il trio Vulcano-Lipari-Salina tra le Eolie.
(Fonti: Quotidiano di Sicilia; La Sicilia; Greenpeace.org;
Legambiente.it; QualEnergia.it; Greenreport.it)
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per Esempio
Maxi-impianto pilota di accumulo energia fotovoltaica
inaugurato nell’Etna Valley.
È il primo storage integrato con le rinnovabili
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Si chiama Storage ed è il primo impianto fotovoltaico italiano collegato a un sistema di accumulo di
energia elettrica, il primo impianto di storage integrato con le fonti
rinnovabili. Un impianto che per la
prima volta sarà in grado di accu-
Non un semplice impianto pensato
per produrre energia rinnovabile,
ma un impianto che lega fotovoltaico ed eolico all’accumulo, che
immagazzina l’energia prodotta in
eccesso e la rilascia quando il fabbisogno lo impone o quando l’im-
mulare energia prodotta da un sistema fotovoltaico. Un impianto pilota che servirà da modello, perché
crea energia green e la conserva,
senza pericolo di dispersioni né di
perdite. Energia che può poi essere
utilizzata quando e dove serve, per
usi di rete, industriali e domestici.
Nasce a Catania, nel cuore dell’Etna
Valley, dove ha sede la più grande
fabbrica d’Europa di pannelli fotovoltaici. Per diventare il più grande
parco d’Europa, proiettando la Sicilia nell’eccellenza tecnologica.
A realizzarlo è stato il gruppo Enel
Green Power, società leader nel
settore delle rinnovabili.
Il sistema di accumulo stazionario
integrato da 1 MW è collegato ad un
impianto fotovoltaico con pannelli
solari da 10 mega watt di potenza.
pianto non produce. Un’occasione
d’oro per il rilancio del prestigioso
polo tecnologico dell’Etna Valley,
specializzato in microelettronica e
nano sistemi, nella nuova era delle
energie rinnovabili, in cui il mercato c’è ed è in crescita.
Per l’installazione dell’impianto
siciliano di accumulo, già in funzione, Enel Green Power si è affidata
agli esperti della General Electric,
multinazionale statunitense attiva
nel campo della tecnologia e dei
servizi, con cui EGP ha siglato un
accordo di partenariato che prevede attività sperimentali per aumentare l’integrazione degli impianti di
generazione alimentati da rinnovabili non programmabili. L’impianto
utilizza il sistema di gestione energetica Durathon sodium-metal hali10.2015
de, che permette di generare energia in modo prolungato attraverso
batterie al sodio e idruri di metallo,
integralmente riciclabili. Questo
aiuterà a rendere più costante la
produzione fotovoltaica, senza il
rischio di intermittenza dovuto alla
non programmabilità delle fonti
rinnovabili, come il sole e il vento.
Una tecnologia da 10 milioni di
euro.
Ma quello di Catania non è l’unico
impianto di accumulo intelligente
dell’energia elettrica presente in
Sicilia: prima ancora che nell’Etna
Valley è partito l’iter per mettere in
funzione altri due impianti a Ciminna (Pa) e a Casuzze (Rg).
Al di là dello Stretto, intanto, è già
in fase avanzata di realizzazione la
centrale di Pietragalla (Potenza),
primo impianto eolico in Italia integrato con un sistema storage e
connesso alla rete di alta tensione.
L’introduzione di sistemi storage
è già stata attuata o è allo studio
anche altrove in Europa, America
Latina, Nord America e in altre aree
del pianeta.
E un esempio in piccolo viene anche dall’Expo di Milano, dove Enel
ha installato uno storage system da
270 Kw per mantenere costante la
frequenza con cui l’elettricità circolava nel sito espositivo.
Perché lo storage energetico, ovvero l’immagazzinamento o lo stoccaggio dell’energia, crescerà in maniera esponenziale nel prossimo
futuro.
(Fonti: Repubblica.it; Quotidiano di Sicilia;
Giornale di Sicilia; Gazzetta del Sud)
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per Esempio
La Sicilia sostenibile che
piace: il comune di Noto
premiato al Green Pride.
Citazioni anche per Belpasso
e Ciminna.
E il mattone energetico made
in Sicily “vola” a Boston
C’è una Sicilia energeticamente sostenibile che piace
e viene premiata. È green, crede nell’efficienza energetica e nelle fonti “pulite”, e offre, sempre più spesso,
esempi virtuosi in termini di best practice e di innovazione. All’elenco si iscrive adesso anche il Comune di
Noto, in provincia di Siracusa, recentemente premiato
alla selezione nazionale Green Pride 2015 “per avere
rilanciato una politica di valorizzazione del patrimonio ambientale nel proprio territorio e per avere avviato interventi mirati al risparmio energetico e alla
mobilità sostenibile”.
Tutela dei fiumi, lotta alla cementificazione, impegno
per l’istituzione della riserva marina adiacente all’Oasi
di Vendicari.
È così che il comune di Noto, la città barocca per antonomasia, ha trovato un posto tra le eccellenze della
sostenibilità ambientale. Ma non è l’unico caso.
tra Chiaramonte Gulfi e Ciminna. Dove ha sede anche
una delle stazioni elettriche più importanti della Sicilia, che alimenta le province di Palermo, Trapani e
Agrigento.
Ma al Green Pride 2015 si è distinto anche il comune
di Belpasso, in provincia di Catania, menzionato per
l’elettrodotto Paternò-Pantano-Priolo, per il quale c’è
già il via libera.
E poi, uscendo dal contesto del Green Pride, c’è il mattone energetico colorato made in Sicily. Vetro mattoni
intelligenti, che producono energia e che da Palermo, dove sono
stati concepiti,
andranno
in
esposizione alla
prestigiosa fiera
Em’Tech,
appuntamento di
novembre a Boston, negli Usa.
(Fonti: Panorama.it; Giornale di Sicilia; Repubblica Palermo)
Citazione, infatti, anche per il comune di Ciminna, in
provincia di Palermo, per l’elettrodotto che sorgerà
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10.2015
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l’Innovazione
Sul mercato americano arriva Solar mill, il “mulino” ibrido
eolico-solare da installare sui tetti per produrre energia.
La “risposta” d’oltreoceano ai coppi fotovoltaici
Tre moduli fotovoltaici da 300 watt,
tre micro turbine eoliche ad asse
verticale da 300 watt e una potenza
complessiva di 1,2 kilowatt.
È largo 3 metri, alto 2, pesa 170 chilogrammi e può produrre fino a 135
kilowattora all’anno di energia. Ed è
disponibile anche per le abitazioni,
seppure ancora solo quelle americane. Si chiama Solar Mill, ovvero mulino solare, ed è arrivato nel
mercato Usa facendo molto parlare
8
di sé. Perché Solar Mill, di Windstream Technologies, è un sistema che
riesce a produrre contemporaneamente fotovoltaico ed eolico, è un
generatore elettrico che utilizza sia
il sole che il vento, combinando i
vantaggi di entrambi e integrando
pannelli solari e turbine eoliche.
Quando c’è il sole si attivano gli uni,
quando c’è il vento si attivano le altre. E dagli Stati Uniti annunciano
già la svolta nel campo delle energie
Il consorzio Atena e tre università
studiano nuove tecnologie per
le celle a combustione.
Dal Cnr di Napoli un generatore
che combina solare e biomasse.
Nuove tecnologie nel campo del risparmio energetico e
della produzione di energia a basso impatto ambientale
grazie al progetto Fuel cell lab, lanciato dal consorzio Atena. L’iniziativa coinvolge le università di Napoli,
Salerno e Perugia e alcune aziende della Campania.
Fuel cell lab mira a sviluppare nuove tecnologie per le celle a combustione, che permettono di ottenere energia da
sostanze come l’idrogeno e l’ossigeno, senza alcun processo di combustione termico.
Tre le tecniche di accumulo dell’energia all’esame degli
rinnovabili. Solar Mill è un impianto
ibrido, che di giorno genera e accumula energia dal sole e dal vento e
poi la diffonde anche di notte. Già
in commercio nella grande mela, è
un generatore che si può installare
sul tetto delle abitazioni, adatto ad
ogni tipo di ambiente, efficiente, a
basso costo e di facile installazione.
Una risposta d’oltreoceano ai coppi fotovoltaici, soluzione innovativa
che si va affermando in Europa e
anche in Italia. I coppi, oltre ad impermeabilizzare il tetto, contengono delle celle fotovoltaiche trasparenti che trasformano la luce solare
in energia. Il vantaggio, rispetto alle
antesignane tegole solari, sta nel
fatto che sono anche belli da vedere e risolvono il problema estetico
dei pannelli sul tetto. Incentivando,
di fatto, la diffusione del solare soprattutto nei centri storici.
(Fonti: Rinnovabili.it;
Alternativasostenibile.it)
esperti: batterie, sistemi
a idrogeno e sistemi ad
aria compressa. E non
solo presi singolarmente,
ma anche in combinazione fra loro. La sfida di
questo progetto è creare
prototipi di celle per la
conversione diretta dei
rifiuti organici in energia
elettrica. Ed è un generatore di energia elettrica e termica quello progettato e
realizzato dal Cnr di Napoli, che già si annuncia come rivoluzionario.
Si chiama Megaris ed è in grado di produrre energia elettrica e termica utilizzando solo biomasse, solare a concentrazione e un motore ad aria. Si calcola che possa
produrre energia elettrica sufficiente per un intero condominio e che sia ideale nelle zone rurali, quelle con molta biomassa e poca energia.
(Fonti: La Sicilia; Tuttogreen.it)
10.2015
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l’Innovazione
Realizzata e presentata in Olanda
Stella Lux, l’automobile “attiva”
capace di produrre più energia
di quella che consuma
“Stressare” le alghe
senza farle morire per
produrre biocarburante
su larga scala.
Un nuovo studio
americano pubblicato
su Nature Plants
dice che si può
Produrre biocarburanti stressando
le alghe. Le alghe sono come le
piante, hanno la stessa composizione chimica. Dai lipidi di cui sono
formati si può ricavare biodiesel.
È su questo che stanno lavorando i ricercatori del Joint Genome
Institute, che fa parte del Dipartimento Usa dell’Energia. L’obiettivo
è quello di ottenere carburanti
sostenibili senza sottrarre spazio
alle produzioni agricole.
Ma come stressare le alghe senza
farle morire? I ricercatori hanno
analizzato i geni che vengono attivati durante la produzione lipidica
e il meccanismo molecolare che
si crea. Lo stress viene indotto
privando le cellule di azoto e zolfo.
In questo modo le cellule possono
essere indotte a produrre molti
lipidi senza che muoiano.
Anche gli scarti dell’uva potrebbero
diventare biocarburanti. Dalla
loro fermentazione – secondo una
ricerca australiana dell’Università
di Adelaide – si ottiene bioetanolo,
che può essere utilizzato come
propellente.
Produce più energia di quanta ne consuma e questo è un record, oltre che
una grande qualità. Stella Lux di nome e di fatto, perché quella inventata
da una squadra di 21 studenti dell’olandese Eindhoven University of Technology è un’auto ad energia solare.
Una vettura futuristica che può percorrere più di mille chilometri sfruttando i raggi del sole. Ed è una family car quattro posti, aerodinamica e leggera, nonostante i suoi 375 chilogrammi di massa, perché fatta con fibra
di carbonio e alluminio.
Sul suo tettuccio ci sono quasi 6 metri quadrati di pannelli fotovoltaici ad
alto rendimento che la alimentano. E con i 15 kilowattora supplementari
della batteria d’emergenza, l’auto può percorrere fino a mille chilometri
senza andare in
rosso. Basta soltanto un pieno
di sole.
E dire che l’Olanda non è proprio
assolatissima.
In Sicilia riuscirebbe a fare anche più chilometri con una sola
carica.
L’efficienza però
non è mai troppa,
e allora subentra
il Solar Navigator di serie, che permette di calcolare l’energia necessaria
per raggiungere la destinazione, impostando autonomamente il percorso
ideale da fare, a seconda delle condizioni climatiche.
Stella Lux, ovviamente, è anche un’auto multimediale: può perfino interfacciarsi con uno smartphone per lo sblocco delle portiere.
Nel 2013 ha vinto il World Solar Challenge, gara automobilistica organizzata ogni due anni da Bridgestone in Australia. Un percorso di 3mila
chilometri, aperto esclusivamente ad auto che sfruttano energia solare
per muoversi. Un altro buon esempio di fotovoltaico, la tecnologia che si
espande sempre di più e prende forme sempre nuove.
Un’auto che non ha bisogno di benzina, non produce gas di scarico ma,
al contrario, produce energia pulita. Un’innovazione nel vero senso della
parola, che rischia di rivoluzionare il settore dei trasporti. Chissà, magari
le auto del futuro saranno tutte così.
(Fonti: Quotidiano di Sicilia; Ansa.it)
(Fonti: Giornale di Sicilia; Quotidiano di Sicilia; Ambientebio.it)
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10.2015
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l’Energia nel Mondo
L’idrogeno come combustibile: l’Unione Europea
lo “sponsorizza”, l’Italia è ancora indietro. Ma dalla Sicilia
arriva un segnale positivo
Il 117% in più negli ultimi
dieci anni. Il parco circolante
autovetture a Gpl e a metano
in Italia cresce in bellezza.
L’Emilia Romagna è la regione
che conta più auto a gas, con
il 17,2%. La Sicilia, invece,
rimane al di sotto del 4%.
L’istantanea emerge da un’elaborazione del Centro Studi
di Ecogas su dati dell’Anci. Ma da anni, ormai, l’Unione
Europea invoca lo sviluppo di combustibili alternativi,
in primis l’idrogeno, considerandolo un fattore chiave
per la mobilità sostenibile del futuro.
Con la direttiva 94 del 22 ottobre 2014, l’UE dispone che gli Stati membri mettano a punto entro il 18
novembre 2016 un piano strategico per lo sviluppo
del mercato dei carburanti alternativi, da inviare alla
Commissione europea.
La Germania fa da apripista e inaugura il più grande impianto al mondo di produzione dell’idrogeno
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tramite elettrolisi, cioè un
sistema che trasforma il vento
in idrogeno. L’Italia, invece,
è ancora un po’ indietro e il
quadro strategico nazionale
non contempla il vettore
energetico idrogeno.
Ecco perchè durante un recente workshop organizzato a
Roma è nata In.I.M.I., Iniziativa Italiana Mobilità a Idrogeno, promossa dall’Associazione Italiana dell’Idrogeno e delle celle a combustibile, per fare il punto sulla ricerca sull’idrogeno in Italia e
stimolare idee e iniziative.
Intanto un segnale spontaneo di segno positivo
arriva proprio dalla Sicilia, dove il CNR Itae di Messina
ha inaugurato due prototipi di bus ibrido, in parte
elettrico e in parte a idrogeno, destinati al servizio di
trasporto pubblico del comune di Capo d’Orlando.
(Fonti: Gazzetta del Sud; Rinnovabili.it; Quotidiano di Sicilia)
Dall’Europa nuove idee per accostare viabilità ed energia pulita:
in Olanda le barriere autostradali con celle solari nascoste, con un
progetto anglo-spagnolo partono i test per integrare l’eolico nei viadotti
Sono antirumore ma, soprattutto,
fotovoltaiche. Nascono per ridurre l’inquinamento acustico sulle
autostrade ma producono energia
pulita. Niente guardrail, ma pannelli semitrasparenti e colorati che
trasformano in elettricità la luce
solare che ricevono. E nello stesso
tempo sono fonoassorbenti, assorbono cioè i suoni.
In Olanda un team di scienziati ha
messo in pratica il progetto di installare barriere antirumore con
fotovoltaico a concentrazione e
celle solari nascoste. Il test durerà
un anno e le barriere piazzate al
momento sono solo due, e solo in
un tratto di autostrada. Ma hanno
già dimostrato che 1 km di barriere
antirumore è in grado di generare
elettricità sufficiente per soddisfa-
re il fabbisogno di 50 famiglie.
Autostrade energetiche non solo
nei Paesi Bassi. Qualcuno studia
l’utilizzo delle infrastrutture pubbliche nella promozione delle rinnovabili. Due grandi turbine tra i
piloni di un cavalcavia sarebbero
sufficienti ad alimentare 500 abitazioni. Grazie al progetto Painper,
un gruppo di ricercatori spagnoli e
britannici ha iniziato lungo il viadotto Juncal (Gran Canaria) i test
per integrare l’eolico nei grandi viadotti autostradali.
10.2015
(Fonte: Rinnovabili.it)
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l’Energia nel Mondo
Il Patto dei Sindaci funziona
e la Commissione Europea
lo “allunga” fino al 2030:
il nuovo obiettivo sarà ridurre
le emissioni clima-alteranti
del 40%
Riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. Lo
stabilisce già dal 2008 il Patto dei Sindaci, il più grande movimento europeo, che coinvolge le autorità locali e regionali
impegnate ad incrementare l’uso di fonti energetiche rinnovabili e l’efficienza energetica nei loro territori e che continua
a offrire numeri importanti: quasi 6 mila i Comuni aderenti,
città ed enti di 42 Paesi, piccoli e grandi, più della metà italiani (3.550), poi spagnoli e belgi.
126 milioni di cittadini europei (un quarto della popolazione
UE) vivono in centri urbani che hanno messo a punto un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES).
E quando mancano ancora cinque anni al 2020, le proiezioni
dicono già che alla fine le emissioni tagliate potrebbero arrivare a 189 milioni di tonnellate (28%), ben oltre l’obiettivo
fissato dall’UE. E così, con il consenso del 97% dei sindaci che
hanno risposto alla consultazione indetta dalla Commissione Europea, si proseguirà fino al 2030 alzando l’asticella: il
nuovo target sarà portare il taglio delle emissioni fino al 40%.
La cerimonia di lancio del nuovo Patto dei Sindaci si è svolta
il 15 ottobre 2015 a Bruxelles.
Sulla stessa falsariga fa eco, dall’altra parte dell’oceano, il
Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che annuncia la
svolta: un piano di tagli senza precedenti contro i gas serra.
L’ufficializzazione al vertice delle Nazioni Unite sull’ambiente
a Parigi, e intanto le previsioni della stampa Usa pronosticano la chiusura di centinaia di centrali elettriche a carbone e
un aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Anche Papa Francesco nella sua Enciclica sull’ambiente,
esorta la politica e la comunità internazionale a portare
avanti intese per la riduzione delle emissioni clima alteranti.
(Fonti: Gazzetta del Sud; Quotidiano di Sicilia; Giornale di Sicilia)
Costruito alle Galapagos il primo aeroporto green certificato.
Ci prova anche
Punta Raisi
Si trova sull’isola di Baltra, nell’arcipelago delle Galapagos, in Ecuador, ed è il primo aeroporto green
del mondo, alimentato da energia
solare e vento, il primo totalmente ecologico ed energeticamente
efficiente.
Al Seymour Airport il 35% dell’energia utilizzata è prodotta grazie al
fotovoltaico, il 65% è prodotto dalle
turbine eoliche.
Lo scalo è stato realizzato all’80%
con materiali riciclati, come l’acciaio
recuperato nella foresta dell’Amazzonia per la struttura, e ha un
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altro primato, quello di essere il primo ad avere ottenuto la certificazione LEED Gold, sistema americano
per valutare l’eccellenza nel campo
dell’architettura sostenibile.
È indiano, invece, il primo aeroporto
del mondo 100% solare. È lo scalo
di Kochi, il principale della costa
sud ovest dell’India, e funziona solo
con il fotovoltaico.
La sostenibilità vola da un aeroporto all’altro.
10.2015
Al Falcone e Borsellino di Palermo,
grazie ad un’intesa con l’Amg Energia, arriveranno pannelli fotovoltaici
e luci a led.
Un totale di 16 mila metri quadrati
di pannelli solari saranno installati
nelle aree parcheggio e sulle coperture degli edifici. All’interno luci più
calde e accoglienti grazie al led.
(Fonti: Rinnovabili.it; Giornale di Sicilia;
Tuttogreen.it)
11
10.2015
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