SIEnergiaNEWS Dieci Notiziario di Informazione | 10.2015 Regione Siciliana Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità SIEnergiaNEWS 10.2015 SIEnergia NEWS in questo Numero Notiziario di Informazione Numero dieci | 2015 3 l’Editoriale 4 in Primo Piano “Comuni per la sostenibilità energetica” del POI Energia • L’Assessorato regionale all’Energia a Canicattini Bagni appalta la sperimentazione di • Le isole siciliane campo di ricerca su cambiamenti climatici ed efficienza 6 per Esempio 8 2 • Novanta amministrazioni siciliane finanziate attraverso il bando ministeriale 10 tre micro-turbine idroelettriche lungo il fiume energetica: OGS e La Sapienza scelgono Panarea • Maxi-impianto pilota di accumulo energia fotovoltaica inaugurato nell’Etna Valley • La Sicilia sostenibile che piace: il comune di Noto premiato al Green Pride l’Innovazione • Sul mercato americano arriva Solar mill, il “mulino” ibrido eolico-solare da installare sui tetti per produrre energia • Realizzata e presentata in Olanda Stella Lux, l’automobile “attiva” capace di produrre più energia di quella che consuma • “Stressare” le alghe senza farle morire per produrre biocarburante l’Energia nel Mondo • L’idrogeno come combustibile: l’Unione Europea lo “sponsorizza”. Dalla Sicilia arriva un segnale positivo • Dall’Europa nuove idee per accostare viabilità ed energia pulita • Il Patto dei Sindaci funziona e la Commissione Europea lo “allunga” fino al 2030: il nuovo obiettivo sarà ridurre le emissioni clima-alteranti del 40% • Costruito alle Galapagos il primo aeroporto green certificato. Ci prova Punta Raisi In questo numero di SìEnergia: in Primo Piano la pattuglia di enti siciliani beneficiari dei finanziamenti del bando “Comuni per la sostenibilità energetica” destinati alle Regioni dell’Obiettivo Convergenza: assegnati 10 milioni di contributi. A Canicattini Bagni (Sr) sorgerà un impianto micro idroelettrico. Poi, le isole siciliane protagoniste nello studio sui cambiamenti climatici, e Greenpeace le include nel piano per promuovere un futuro 100% rinnovabile: nessuna è tra quelle energeticamente autosufficienti, secondo il report Isole Smart Energy di Legambiente. Una bella notizia dalla Valle dei Templi di Agrigento, dove è stata inaugurata la nuova illuminazione a Led. In Per Esempio parliamo del nuovo impianto di accumulo di energia elettrica inaugurato nell’Etna Valley. E ancora, Noto, Belpasso e Ciminna: la Sicilia green premiata. L’Innovazione ci porta negli Usa dove arriva Solar Mill, “mulino” ibrido eolico-solare da installare sui tetti. E poi in Campania per il progetto Fuel Lab, nuove tecnologie nel campo del risparmio energetico e della produzione di energia a basso impatto ambientale. In Olanda è pronta Stella Lux, l’automobile fotovoltaica “attiva”. Stressare le alghe senza farle morire per produrre biocarburante, secondo uno studio americano, si può. Per L’Energia nel mondo, in Italia continua a crescere il parco circolante di autovetture a Gpl e a metano. L’Europa invoca lo sviluppo di combustibili alternativi, come l’idrogeno: l’Italia è indietro, ma a Capo d’Orlando (Me) arrivano su strada due prototipi di bus ibridi elettrici e a idrogeno. Dall’Europa due nuove idee per accostare infrastrutture viarie ed energia pulita. Infine il Patto dei Sindaci: l’Europa rilancia: riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2030. Alle Galapagos il primo aeroporto interamente green del mondo, in India quello 100% solare. Notiziario di Informazione a cura del Dipartimento Energia della Regione Siciliana Responsabile: Dott.ssa Antonina Rappa, Dirigente Servizio IV Dipartimento Energia Per informazioni: [email protected] Regione Siciliana Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità Finito di stampare nel mese di dicembre 2015 10.2015 SIEnergiaNEWS l’Editoriale Vania Contrafatto Assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità SIEnergiaNEWS Questo numero di SiEnergia News ci consegna un’importante novità di segno positivo e uno spunto di riflessione – non nuovo – su un aspetto particolarmente critico dell’approvvigionamento energetico in Sicilia. La bella notizia arriva dall’Etna Valley ed è l’inaugurazione di un impianto-pilota che integra produzione da fotovoltaico con un sistema di accumulo per la gestione intelligente dell’energia prodotta. Un fiore all’occhiello per l’intera regione, se è vero come è vero che un limite della generazione da fonti rinnovabili, soprattutto ove finalizzata all’erogazione su larga scala, sta nella non programmabilità conseguente all’oscillazione dei fattori naturali. E che tra le difficoltà da superare c’è anche la carenza di infrastrutture di raccordo tra punti di accumulo e punti di produzione. Gli impianti di storage, ancora poco diffusi, rappresentano il correttivo ideale per non disperdere il surplus energetico realizzato quando l’apporto (del sole, in questo caso) e la produzione eccedono il fabbisogno. La Sicilia, con questa opera targata EGP, guadagna una posizione d’avanguardia. Altro ancora potrà essere fatto grazie ai 97 milioni del Po Fesr destinati ai sistemi di distribuzione intelligenti. Un contraltare è invece ciò che accade nelle isole minori. Sono tutte fuori dalla mappa dell’autosufficienza energetica disegnata da Legambiente, e d’altro canto solo 11 in tutto il mondo hanno raggiunto questo traguardo. L’interesse sulla 10.2015 questione è vivo, come dimostrano gli studi dell’Università La Sapienza sulla CO2 a Panarea e un’iniziativa presentata a Palermo da Greenpeace sul futuro 100% rinnovabile nelle isole minori. In queste zone lo sviluppo delle rinnovabili potrebbe confliggere con la salvaguardia del territorio, e l’inserimento degli impianti è spesso precluso da vincoli paesaggistici e ambientali. Stiamo definendo un accordo col Governo nazionale per attuare soluzioni energetiche ecocompatibili. Eccezion fatta per l’alimentazione rinnovabile di Ginostra, avviata nel 2004 su intesa Regione-Enel, la fornitura di energia elettrica nelle isole minori siciliane è oggi garantita attraverso centrali diesel, posizionate nei porti o nelle vicinanze per consentire la fornitura di gasolio via mare. La criticità riguarda le emissioni ma anche i costi di produzione, che sono più alti e vengono poi “spalmati” sulla bolletta del consumatore nazionale. L’origine vulcanica di molte isole della Sicilia offrirebbe l’interessante opzione della geotermia. Un’altra frontiera molto interessante da esplorare è lo sfruttamento dei moti ondosi. Ne sapremo molto di più dopo la prima fase d’esercizio di Iswec, l’innovativo impianto galleggiante da 150 megawattora realizzato dal Politecnico di Torino: è già all’opera nelle acque di Pantelleria anche grazie a un co-finanziamento della Regione Siciliana e può servire 200 famiglie. 3 in primo Piano Novanta progetti di amministrazioni siciliane finanziati attraverso il bando ministeriale “Comuni per la sostenibilità energetica” del POI Energia: nell’Isola arrivano circa 10 milioni di euro 4 Novanta progetti finanziati a 64 amministrazioni locali per complessivi 10 milioni di euro. È il bilancio della pattuglia di enti siciliani che hanno partecipato al bando “Comuni per la sostenibilità energetica” rivolto alle regioni Obiettivo Convergenza: Calabria, Campania e Puglia, oltre alla Sicilia. Gli 80 milioni messi in palio dal Ministero dello Sviluppo economico nell’ambito del POI Energia per progetti di efficientamento energetico e/o produzione di energia da fonti rinnovabili sono andati a ruba: le istanze per ottenere il contributo potevano essere presentate fino ad esaurimento della dotazione finanziaria, cosa avvenuta in un paio di settimane grazie ad un vero e proprio boom di richieste. Complessivamente, sono circa 460 i comuni beneficiari su 1.600 localizzati nelle quattro regioni: più di uno su quattro. Il 49% delle istanze finanziate proviene dalla Calabria. Dietro ci sono la Puglia con il 21%, la Campania con il 18% e la Sicilia con il 12%. Quanto alle caratteristiche dei progetti finanziati, si registra un equilibrio sostanziale tra produzione di energia (52%) ed efficientamento energetico (48%). La tecnologia più gettonata è il fotovoltaico. Ad aprire l’elenco dei comuni isolani è Acireale (Ct), con 166.365 euro. Tra gli altri comuni della provincia di Catania ci sono Belpasso (167.828), Linguaglossa (226.510), Ragalna (52.960) e Tremestieri Etneo (226.510). In provincia di Siracusa i fondi arrivano ad Avola (73.785 euro), Carlentini (125.785), Ferla (con quattro progetti da oltre 200 mila euro) e Palazzolo Acreide (70.944). Sono 19 i comuni della provincia di Messina: tra questi Frazzanò (94.980), Montalbano Elicona (168.714), Novara di Sicilia (53.412), Roccafiorita (89.535) e San Marco D’Alunzio (133.969). In provincia di Palermo: Baucina (48.800), Bisacquino (59.170), Carini (due progetti da oltre 130 mila euro), Cinisi (205.194), Corleone (49.500), Marineo (due progetti da oltre 110 mila euro), Misilmeri (tre progetti da 200 mila euro), Palazzo Adriano (99.000), Prizzi (65.400) e Terrasini (tre progetti 200 mila euro). Mussomeli (156.657) in provincia di Caltanissetta; Castrofilippo (132.000) ad Agrigento; Erice (219.448) a Trapani; Enna (250.100), Ragusa (48.813) e Modica (227.942). (Fonti: SviluppoEconomico.gov.it; Quotidiano di Sicilia) Con un finanziamento dell’Assessorato regionale all’Energia Canicattini Bagni appalta la sperimentazione di tre micro-turbine idroelettriche lungo il fiume A Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa, sarà realizzato un impianto micro-idroelettrico per la produzione di energia. L’intervento, già appaltato, è finanziato dall’Assessorato regionale dell’Energia nell’ambito del Po Fesr 2007-2013 in materia di sostegno alla produzione pubblica di energia da fonti rinnovabili, all’incremento dell’efficienza energetica e alla riduzione di emissioni. L’impianto avrà tre micro-turbine: sul corso del fiume Cardinale, all’ingresso dell’acquedotto comunale e all’estremità del depuratore. Utilizzeranno l’acqua per produrre energia elettrica senza dighe, senza combustibili e con zero emissioni. Il comune ha appaltato anche un mini eolico per illuminare le periferie. (Fonti: La Sicilia; Siracusaoggi.it) 10.2015 SIEnergiaNEWS in primo Piano Gli arcipelaghi siciliani campo di ricerca su clima ed energia: a Panarea OGS e La Sapienza studiano la CO2, Greenpeace pianifica il futuro 100% rinnovabile, la Regione lavora a un accordo con lo Stato per l’energia ecocompatibile nelle isole sottocosta Sono le “isole del tesoro”, preziose non solo per la Sicilia ma anche per la comunità scientifica nazionale ed internazionale. A cominciare da Panarea, la più antica e piccola delle Eolie: scelta dall’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale (OGS) e dall’Università La Sapienza di Roma, sarà una base logistica d’eccellenza per lo studio dei cambiamenti climatici e delle emissioni di CO2, temi estremamente importanti nella politica energetica dell’Unione Europea e non solo. Inaugurata la nuova illuminazione a led della Valle dei Templi di Agrigento G ià suggestiva per definizione, ora la Valle dei Templi di Agrigento rivisita il proprio fascino by night con un nuovo impianto di illuminazione in versione green. Quattrocento nuove lampade a led, installate nei templi di Giunone, della Concordia, di Ercole e lungo la Via Sacra, illuminano di una luce calda uno dei siti archeologici più importanti e più estesi al mondo. Un progetto che si è concretizzato grazie all’accordo quadro per la fornitura di energia elettrica per gli edifici del Dipartimento regionale Beni Culturali. Il nuovo sistema di illuminazione garantisce una riduzione della spesa energetica di oltre il 66% e delle emissioni in atmosfera di 32,9 tonnellate all’anno di CO2. (Fonti: corriere.it; canaleenergia.com) Un’infrastruttura di ricerca permanente dovrà mettere a punto nuove tecniche di monitoraggio e di stoccaggio geologico di anidride carbonica, in un’isola strategica per la presenza di emissioni naturali di CO2 e di altri geogas che arrivano dal fondo del mare. Ma le isole minori della Sicilia sono al centro anche di altre iniziative, come quella di Greenpeace, che ha annunciato l’elaborazione di scenari energetici 100% rinnovabili su misura. Perché, secondo il report di Greenpeace recentemente presentato a Palermo, il sistema energetico della maggior parte delle isole minori nel mondo funziona con generatori diesel, costosi e inquinanti. Nell’elenco di Greenpeace ci sono 20 isole italiane, tra cui tutte le siciliane. Per sovvenzionare la produzione energetica di queste isole, gli italiani pagano ogni anno 60 milioni di euro. SIEnergiaNEWS 10.2015 E nessuna, né siciliana né italiana, è tra quelle energeticamente autosufficienti, secondo il dossier di Legambiente Isole Smart Energy. Nel mondo sono 11. L’Italia con le sue isole non c’è. Ma Favignana e Lampedusa sono state elette da Legambiente come laboratori ideali per sperimentare un nuovo modello energetico, per valorizzare l’energia prodotta dal mare, dal sole, dal vento. Ed è per questo che Legambiente apre un confronto con i cittadini, il mondo scientifico, le imprese, le istituzioni, per raccogliere idee e portare le rinnovabili nelle isole minori grazie anche ad un questionario on line. Intanto la Regione Siciliana sta lavorando alla definizione di un accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente e con il Ministero dello Sviluppo economico per interventi infrastrutturali mirati a garantire una copertura energetica ecocompatibile nelle isole più vicine alla linea costiera. Le principali “indiziate” sono Favignana e Levanzo nell’arcipelago delle Egadi e il trio Vulcano-Lipari-Salina tra le Eolie. (Fonti: Quotidiano di Sicilia; La Sicilia; Greenpeace.org; Legambiente.it; QualEnergia.it; Greenreport.it) 5 per Esempio Maxi-impianto pilota di accumulo energia fotovoltaica inaugurato nell’Etna Valley. È il primo storage integrato con le rinnovabili 6 Si chiama Storage ed è il primo impianto fotovoltaico italiano collegato a un sistema di accumulo di energia elettrica, il primo impianto di storage integrato con le fonti rinnovabili. Un impianto che per la prima volta sarà in grado di accu- Non un semplice impianto pensato per produrre energia rinnovabile, ma un impianto che lega fotovoltaico ed eolico all’accumulo, che immagazzina l’energia prodotta in eccesso e la rilascia quando il fabbisogno lo impone o quando l’im- mulare energia prodotta da un sistema fotovoltaico. Un impianto pilota che servirà da modello, perché crea energia green e la conserva, senza pericolo di dispersioni né di perdite. Energia che può poi essere utilizzata quando e dove serve, per usi di rete, industriali e domestici. Nasce a Catania, nel cuore dell’Etna Valley, dove ha sede la più grande fabbrica d’Europa di pannelli fotovoltaici. Per diventare il più grande parco d’Europa, proiettando la Sicilia nell’eccellenza tecnologica. A realizzarlo è stato il gruppo Enel Green Power, società leader nel settore delle rinnovabili. Il sistema di accumulo stazionario integrato da 1 MW è collegato ad un impianto fotovoltaico con pannelli solari da 10 mega watt di potenza. pianto non produce. Un’occasione d’oro per il rilancio del prestigioso polo tecnologico dell’Etna Valley, specializzato in microelettronica e nano sistemi, nella nuova era delle energie rinnovabili, in cui il mercato c’è ed è in crescita. Per l’installazione dell’impianto siciliano di accumulo, già in funzione, Enel Green Power si è affidata agli esperti della General Electric, multinazionale statunitense attiva nel campo della tecnologia e dei servizi, con cui EGP ha siglato un accordo di partenariato che prevede attività sperimentali per aumentare l’integrazione degli impianti di generazione alimentati da rinnovabili non programmabili. L’impianto utilizza il sistema di gestione energetica Durathon sodium-metal hali10.2015 de, che permette di generare energia in modo prolungato attraverso batterie al sodio e idruri di metallo, integralmente riciclabili. Questo aiuterà a rendere più costante la produzione fotovoltaica, senza il rischio di intermittenza dovuto alla non programmabilità delle fonti rinnovabili, come il sole e il vento. Una tecnologia da 10 milioni di euro. Ma quello di Catania non è l’unico impianto di accumulo intelligente dell’energia elettrica presente in Sicilia: prima ancora che nell’Etna Valley è partito l’iter per mettere in funzione altri due impianti a Ciminna (Pa) e a Casuzze (Rg). Al di là dello Stretto, intanto, è già in fase avanzata di realizzazione la centrale di Pietragalla (Potenza), primo impianto eolico in Italia integrato con un sistema storage e connesso alla rete di alta tensione. L’introduzione di sistemi storage è già stata attuata o è allo studio anche altrove in Europa, America Latina, Nord America e in altre aree del pianeta. E un esempio in piccolo viene anche dall’Expo di Milano, dove Enel ha installato uno storage system da 270 Kw per mantenere costante la frequenza con cui l’elettricità circolava nel sito espositivo. Perché lo storage energetico, ovvero l’immagazzinamento o lo stoccaggio dell’energia, crescerà in maniera esponenziale nel prossimo futuro. (Fonti: Repubblica.it; Quotidiano di Sicilia; Giornale di Sicilia; Gazzetta del Sud) SIEnergiaNEWS per Esempio La Sicilia sostenibile che piace: il comune di Noto premiato al Green Pride. Citazioni anche per Belpasso e Ciminna. E il mattone energetico made in Sicily “vola” a Boston C’è una Sicilia energeticamente sostenibile che piace e viene premiata. È green, crede nell’efficienza energetica e nelle fonti “pulite”, e offre, sempre più spesso, esempi virtuosi in termini di best practice e di innovazione. All’elenco si iscrive adesso anche il Comune di Noto, in provincia di Siracusa, recentemente premiato alla selezione nazionale Green Pride 2015 “per avere rilanciato una politica di valorizzazione del patrimonio ambientale nel proprio territorio e per avere avviato interventi mirati al risparmio energetico e alla mobilità sostenibile”. Tutela dei fiumi, lotta alla cementificazione, impegno per l’istituzione della riserva marina adiacente all’Oasi di Vendicari. È così che il comune di Noto, la città barocca per antonomasia, ha trovato un posto tra le eccellenze della sostenibilità ambientale. Ma non è l’unico caso. tra Chiaramonte Gulfi e Ciminna. Dove ha sede anche una delle stazioni elettriche più importanti della Sicilia, che alimenta le province di Palermo, Trapani e Agrigento. Ma al Green Pride 2015 si è distinto anche il comune di Belpasso, in provincia di Catania, menzionato per l’elettrodotto Paternò-Pantano-Priolo, per il quale c’è già il via libera. E poi, uscendo dal contesto del Green Pride, c’è il mattone energetico colorato made in Sicily. Vetro mattoni intelligenti, che producono energia e che da Palermo, dove sono stati concepiti, andranno in esposizione alla prestigiosa fiera Em’Tech, appuntamento di novembre a Boston, negli Usa. (Fonti: Panorama.it; Giornale di Sicilia; Repubblica Palermo) Citazione, infatti, anche per il comune di Ciminna, in provincia di Palermo, per l’elettrodotto che sorgerà SIEnergiaNEWS 10.2015 7 l’Innovazione Sul mercato americano arriva Solar mill, il “mulino” ibrido eolico-solare da installare sui tetti per produrre energia. La “risposta” d’oltreoceano ai coppi fotovoltaici Tre moduli fotovoltaici da 300 watt, tre micro turbine eoliche ad asse verticale da 300 watt e una potenza complessiva di 1,2 kilowatt. È largo 3 metri, alto 2, pesa 170 chilogrammi e può produrre fino a 135 kilowattora all’anno di energia. Ed è disponibile anche per le abitazioni, seppure ancora solo quelle americane. Si chiama Solar Mill, ovvero mulino solare, ed è arrivato nel mercato Usa facendo molto parlare 8 di sé. Perché Solar Mill, di Windstream Technologies, è un sistema che riesce a produrre contemporaneamente fotovoltaico ed eolico, è un generatore elettrico che utilizza sia il sole che il vento, combinando i vantaggi di entrambi e integrando pannelli solari e turbine eoliche. Quando c’è il sole si attivano gli uni, quando c’è il vento si attivano le altre. E dagli Stati Uniti annunciano già la svolta nel campo delle energie Il consorzio Atena e tre università studiano nuove tecnologie per le celle a combustione. Dal Cnr di Napoli un generatore che combina solare e biomasse. Nuove tecnologie nel campo del risparmio energetico e della produzione di energia a basso impatto ambientale grazie al progetto Fuel cell lab, lanciato dal consorzio Atena. L’iniziativa coinvolge le università di Napoli, Salerno e Perugia e alcune aziende della Campania. Fuel cell lab mira a sviluppare nuove tecnologie per le celle a combustione, che permettono di ottenere energia da sostanze come l’idrogeno e l’ossigeno, senza alcun processo di combustione termico. Tre le tecniche di accumulo dell’energia all’esame degli rinnovabili. Solar Mill è un impianto ibrido, che di giorno genera e accumula energia dal sole e dal vento e poi la diffonde anche di notte. Già in commercio nella grande mela, è un generatore che si può installare sul tetto delle abitazioni, adatto ad ogni tipo di ambiente, efficiente, a basso costo e di facile installazione. Una risposta d’oltreoceano ai coppi fotovoltaici, soluzione innovativa che si va affermando in Europa e anche in Italia. I coppi, oltre ad impermeabilizzare il tetto, contengono delle celle fotovoltaiche trasparenti che trasformano la luce solare in energia. Il vantaggio, rispetto alle antesignane tegole solari, sta nel fatto che sono anche belli da vedere e risolvono il problema estetico dei pannelli sul tetto. Incentivando, di fatto, la diffusione del solare soprattutto nei centri storici. (Fonti: Rinnovabili.it; Alternativasostenibile.it) esperti: batterie, sistemi a idrogeno e sistemi ad aria compressa. E non solo presi singolarmente, ma anche in combinazione fra loro. La sfida di questo progetto è creare prototipi di celle per la conversione diretta dei rifiuti organici in energia elettrica. Ed è un generatore di energia elettrica e termica quello progettato e realizzato dal Cnr di Napoli, che già si annuncia come rivoluzionario. Si chiama Megaris ed è in grado di produrre energia elettrica e termica utilizzando solo biomasse, solare a concentrazione e un motore ad aria. Si calcola che possa produrre energia elettrica sufficiente per un intero condominio e che sia ideale nelle zone rurali, quelle con molta biomassa e poca energia. (Fonti: La Sicilia; Tuttogreen.it) 10.2015 SIEnergiaNEWS l’Innovazione Realizzata e presentata in Olanda Stella Lux, l’automobile “attiva” capace di produrre più energia di quella che consuma “Stressare” le alghe senza farle morire per produrre biocarburante su larga scala. Un nuovo studio americano pubblicato su Nature Plants dice che si può Produrre biocarburanti stressando le alghe. Le alghe sono come le piante, hanno la stessa composizione chimica. Dai lipidi di cui sono formati si può ricavare biodiesel. È su questo che stanno lavorando i ricercatori del Joint Genome Institute, che fa parte del Dipartimento Usa dell’Energia. L’obiettivo è quello di ottenere carburanti sostenibili senza sottrarre spazio alle produzioni agricole. Ma come stressare le alghe senza farle morire? I ricercatori hanno analizzato i geni che vengono attivati durante la produzione lipidica e il meccanismo molecolare che si crea. Lo stress viene indotto privando le cellule di azoto e zolfo. In questo modo le cellule possono essere indotte a produrre molti lipidi senza che muoiano. Anche gli scarti dell’uva potrebbero diventare biocarburanti. Dalla loro fermentazione – secondo una ricerca australiana dell’Università di Adelaide – si ottiene bioetanolo, che può essere utilizzato come propellente. Produce più energia di quanta ne consuma e questo è un record, oltre che una grande qualità. Stella Lux di nome e di fatto, perché quella inventata da una squadra di 21 studenti dell’olandese Eindhoven University of Technology è un’auto ad energia solare. Una vettura futuristica che può percorrere più di mille chilometri sfruttando i raggi del sole. Ed è una family car quattro posti, aerodinamica e leggera, nonostante i suoi 375 chilogrammi di massa, perché fatta con fibra di carbonio e alluminio. Sul suo tettuccio ci sono quasi 6 metri quadrati di pannelli fotovoltaici ad alto rendimento che la alimentano. E con i 15 kilowattora supplementari della batteria d’emergenza, l’auto può percorrere fino a mille chilometri senza andare in rosso. Basta soltanto un pieno di sole. E dire che l’Olanda non è proprio assolatissima. In Sicilia riuscirebbe a fare anche più chilometri con una sola carica. L’efficienza però non è mai troppa, e allora subentra il Solar Navigator di serie, che permette di calcolare l’energia necessaria per raggiungere la destinazione, impostando autonomamente il percorso ideale da fare, a seconda delle condizioni climatiche. Stella Lux, ovviamente, è anche un’auto multimediale: può perfino interfacciarsi con uno smartphone per lo sblocco delle portiere. Nel 2013 ha vinto il World Solar Challenge, gara automobilistica organizzata ogni due anni da Bridgestone in Australia. Un percorso di 3mila chilometri, aperto esclusivamente ad auto che sfruttano energia solare per muoversi. Un altro buon esempio di fotovoltaico, la tecnologia che si espande sempre di più e prende forme sempre nuove. Un’auto che non ha bisogno di benzina, non produce gas di scarico ma, al contrario, produce energia pulita. Un’innovazione nel vero senso della parola, che rischia di rivoluzionare il settore dei trasporti. Chissà, magari le auto del futuro saranno tutte così. (Fonti: Quotidiano di Sicilia; Ansa.it) (Fonti: Giornale di Sicilia; Quotidiano di Sicilia; Ambientebio.it) SIEnergiaNEWS 10.2015 9 l’Energia nel Mondo L’idrogeno come combustibile: l’Unione Europea lo “sponsorizza”, l’Italia è ancora indietro. Ma dalla Sicilia arriva un segnale positivo Il 117% in più negli ultimi dieci anni. Il parco circolante autovetture a Gpl e a metano in Italia cresce in bellezza. L’Emilia Romagna è la regione che conta più auto a gas, con il 17,2%. La Sicilia, invece, rimane al di sotto del 4%. L’istantanea emerge da un’elaborazione del Centro Studi di Ecogas su dati dell’Anci. Ma da anni, ormai, l’Unione Europea invoca lo sviluppo di combustibili alternativi, in primis l’idrogeno, considerandolo un fattore chiave per la mobilità sostenibile del futuro. Con la direttiva 94 del 22 ottobre 2014, l’UE dispone che gli Stati membri mettano a punto entro il 18 novembre 2016 un piano strategico per lo sviluppo del mercato dei carburanti alternativi, da inviare alla Commissione europea. La Germania fa da apripista e inaugura il più grande impianto al mondo di produzione dell’idrogeno 10 tramite elettrolisi, cioè un sistema che trasforma il vento in idrogeno. L’Italia, invece, è ancora un po’ indietro e il quadro strategico nazionale non contempla il vettore energetico idrogeno. Ecco perchè durante un recente workshop organizzato a Roma è nata In.I.M.I., Iniziativa Italiana Mobilità a Idrogeno, promossa dall’Associazione Italiana dell’Idrogeno e delle celle a combustibile, per fare il punto sulla ricerca sull’idrogeno in Italia e stimolare idee e iniziative. Intanto un segnale spontaneo di segno positivo arriva proprio dalla Sicilia, dove il CNR Itae di Messina ha inaugurato due prototipi di bus ibrido, in parte elettrico e in parte a idrogeno, destinati al servizio di trasporto pubblico del comune di Capo d’Orlando. (Fonti: Gazzetta del Sud; Rinnovabili.it; Quotidiano di Sicilia) Dall’Europa nuove idee per accostare viabilità ed energia pulita: in Olanda le barriere autostradali con celle solari nascoste, con un progetto anglo-spagnolo partono i test per integrare l’eolico nei viadotti Sono antirumore ma, soprattutto, fotovoltaiche. Nascono per ridurre l’inquinamento acustico sulle autostrade ma producono energia pulita. Niente guardrail, ma pannelli semitrasparenti e colorati che trasformano in elettricità la luce solare che ricevono. E nello stesso tempo sono fonoassorbenti, assorbono cioè i suoni. In Olanda un team di scienziati ha messo in pratica il progetto di installare barriere antirumore con fotovoltaico a concentrazione e celle solari nascoste. Il test durerà un anno e le barriere piazzate al momento sono solo due, e solo in un tratto di autostrada. Ma hanno già dimostrato che 1 km di barriere antirumore è in grado di generare elettricità sufficiente per soddisfa- re il fabbisogno di 50 famiglie. Autostrade energetiche non solo nei Paesi Bassi. Qualcuno studia l’utilizzo delle infrastrutture pubbliche nella promozione delle rinnovabili. Due grandi turbine tra i piloni di un cavalcavia sarebbero sufficienti ad alimentare 500 abitazioni. Grazie al progetto Painper, un gruppo di ricercatori spagnoli e britannici ha iniziato lungo il viadotto Juncal (Gran Canaria) i test per integrare l’eolico nei grandi viadotti autostradali. 10.2015 (Fonte: Rinnovabili.it) SIEnergiaNEWS l’Energia nel Mondo Il Patto dei Sindaci funziona e la Commissione Europea lo “allunga” fino al 2030: il nuovo obiettivo sarà ridurre le emissioni clima-alteranti del 40% Riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. Lo stabilisce già dal 2008 il Patto dei Sindaci, il più grande movimento europeo, che coinvolge le autorità locali e regionali impegnate ad incrementare l’uso di fonti energetiche rinnovabili e l’efficienza energetica nei loro territori e che continua a offrire numeri importanti: quasi 6 mila i Comuni aderenti, città ed enti di 42 Paesi, piccoli e grandi, più della metà italiani (3.550), poi spagnoli e belgi. 126 milioni di cittadini europei (un quarto della popolazione UE) vivono in centri urbani che hanno messo a punto un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES). E quando mancano ancora cinque anni al 2020, le proiezioni dicono già che alla fine le emissioni tagliate potrebbero arrivare a 189 milioni di tonnellate (28%), ben oltre l’obiettivo fissato dall’UE. E così, con il consenso del 97% dei sindaci che hanno risposto alla consultazione indetta dalla Commissione Europea, si proseguirà fino al 2030 alzando l’asticella: il nuovo target sarà portare il taglio delle emissioni fino al 40%. La cerimonia di lancio del nuovo Patto dei Sindaci si è svolta il 15 ottobre 2015 a Bruxelles. Sulla stessa falsariga fa eco, dall’altra parte dell’oceano, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che annuncia la svolta: un piano di tagli senza precedenti contro i gas serra. L’ufficializzazione al vertice delle Nazioni Unite sull’ambiente a Parigi, e intanto le previsioni della stampa Usa pronosticano la chiusura di centinaia di centrali elettriche a carbone e un aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili. Anche Papa Francesco nella sua Enciclica sull’ambiente, esorta la politica e la comunità internazionale a portare avanti intese per la riduzione delle emissioni clima alteranti. (Fonti: Gazzetta del Sud; Quotidiano di Sicilia; Giornale di Sicilia) Costruito alle Galapagos il primo aeroporto green certificato. Ci prova anche Punta Raisi Si trova sull’isola di Baltra, nell’arcipelago delle Galapagos, in Ecuador, ed è il primo aeroporto green del mondo, alimentato da energia solare e vento, il primo totalmente ecologico ed energeticamente efficiente. Al Seymour Airport il 35% dell’energia utilizzata è prodotta grazie al fotovoltaico, il 65% è prodotto dalle turbine eoliche. Lo scalo è stato realizzato all’80% con materiali riciclati, come l’acciaio recuperato nella foresta dell’Amazzonia per la struttura, e ha un SIEnergiaNEWS altro primato, quello di essere il primo ad avere ottenuto la certificazione LEED Gold, sistema americano per valutare l’eccellenza nel campo dell’architettura sostenibile. È indiano, invece, il primo aeroporto del mondo 100% solare. È lo scalo di Kochi, il principale della costa sud ovest dell’India, e funziona solo con il fotovoltaico. La sostenibilità vola da un aeroporto all’altro. 10.2015 Al Falcone e Borsellino di Palermo, grazie ad un’intesa con l’Amg Energia, arriveranno pannelli fotovoltaici e luci a led. Un totale di 16 mila metri quadrati di pannelli solari saranno installati nelle aree parcheggio e sulle coperture degli edifici. All’interno luci più calde e accoglienti grazie al led. (Fonti: Rinnovabili.it; Giornale di Sicilia; Tuttogreen.it) 11 10.2015 SIEnergiaNEWS