Stagione teatrale 2012-2013 - Teatro Consorziale di Budrio

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TEATRO DI BUDRIO
TEATRO DI BUDRIO
Stagione Teatrale 2012 - 2013
Stagione Teatrale 2011 - 2012
PROGRAMMA DI SALA
PROGRAMMA DI SALA
PROSA
LIRICA
OPERETTE
DIALETTALE
RAGAZZI
Per maggiori informazioni visitate il sito
www.teatrodibudrio.com
continuamente aggiornato
UN SINCERO RINGRAZIAMENTO A TUTTE LE ASSOCIAZIONI,
SOCIETÀ, BANCHE, IMPRESE, ISTITUZIONI E CITTADINI CHE
HANNO CONTRIBUITO ALLA REALIZZAZIONE DELLA STAGIONE.
Lirica
TORRI DELL’ACQUA
via Benni 1
sabato 13 ottobre 2012
ore 21.00 (ingresso gratuito)
CONCERTO
LIRICO
con i finalisti del X°
Concorso Internazionale di Canto Lirico
Anselmo Colzani che
hanno partecipato al
Masterclass tenuto da
June Anderson.
IM SUE JUNG, mezzosoprano
BIANCA TOGNOCCHI, soprano
MOON YOUNGWOO baritono
GRAZIANO DALLA VALLE, basso
al pianoforte PAOLO POTÌ
Burattinando a Budrio
domenica 4 novembre
2012, ore 16.30
I Burattini di Moreno
di Modena
L’ELISIR
D’AMORE
VAPOROTTI
Programma del concerto:
Aria Parto, ma tu ben mio (Sesto) da La clemenza di Tito di W.A. Mozart - Im Sue Jung
Duettino Crudel! perché finora (Susanna, Il Conte) da Le nozze di Figaro di W.A. Mozart - Bianca Tognocchi e Moon Youngwoo
Cavatina Miei rampolli femminini (Don Magnifico) da La Cenerentola di G. Rossini - Graziano Dalla Valle
Aria Oh luce di quest’anima (Linda) da Linda di Chamounix
di G. Donizetti - Bianca Tognocchi
Duettino Là ci darem la mano (Zerlina, Don Giovanni)
da Don Giovanni di W.A. Amadeus Mozart - Im Sue Jung e
Graziano Dalla Valle
Aria O Carlo, ascolta (Rodrigo) da Don Carlo di G. Verdi Moon Youngwoo
Duetto ... Signorina, in tanta fretta, ..... (Don Pasquale e Norina) da Don Pasquale di G. Donizetti - Bianca Tognocchi e
Graziano Dalla Valle
Aria delle lettere (Charlotte) da Werther di J. Massenet - Im
Sue Jung
Aria Nemico della patria?! (Gérard) da Andrea Chenier di U.
Giordano - Moon Youngwoo
Duetto Dôme épais, le jasmin (Lakmé, Mallika) detto “Duetto
del Fiore” da Lakme di L. Delibes - Bianca Tognocchi e Im
Sue Jung
Trama: pensato per avvicinare i più piccoli al meraviglioso mondo dell’Opera Lirica
tramite gli interpreti particolari delle maschere della Commedia dell’Arte, come Balanzone, Arlecchino e Pulcinella. Il giovane
contadino Nemorino ama la ricca e bella
Adina, corteggiata con insistenza anche dal sergente
Belcore. Per mitigare le proprie pene, Nemorino acquista un’elisir d’amore dal convincente ciarlatano ambulante dottor Dulcamara. Adina scopre che per trovare il
denaro per la preziosa pozione, Nemorino ha venduto
la sua libertà arruolandosi come soldato e, compreso il
sincero affetto del giovane, decide di riscattare il suo ingaggio e di concedersi al suo amore.
Tecniche: burattini dalla tradizione della Commedia
dell’Arte.
Età consigliata: dai 4 anni.
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PRIMA NAZIONALE
Produzioni Teatrali
Paolo Poli Associazione
Culturale
AQUILONI
due tempi di PAOLO POLI
liberamente tratti da
Giovanni Pascoli
con PAOLO POLI,
Fabrizio Casagrande
Daniele Corsetti
Alberto Gamberini
Giovanni Siniscalco
Scene Emanuele Luzzati
scenografie L’Atelier
costumi Santuzza Calì
sartoria Farani
parrucche Mario Audello
coreografia Claudia
Lawrence
consulenza musicale
Jacqueline Perrotin
luci Alessandro
D’Antonio
CollaborazioneTecnica
Samuele Barlusconi,
Giuliana Filogonio,
Niccolo’ Gori, Nicola
Mancon, Andrea Pusante
regia di PAOLO POLI
Aquiloni: allegoria del comporre
poetico, giocattolo antico preindustriale
che affettuosamente ci ricorda Giovanni
Pascoli. Fino alla metà del Novecento
la scuola italiana si nutrì della sua
produzione. La critica letteraria a cominciare da
Croce privilegiò le rime giovanili, fino a Contini
che ne elogiò il plurilinguismo, a Pasolini che rilevò
la dicotomia psicologica, per arrivare a Baldacci
che ne curò la ricca antologia. Da Myricae e dai
Poemetti lo spettacolo intende evocare la magia
memoriale e la saldezza linguistica nelle figure
contadine di un’Italia ancora gergale.
I floreali motivi della Belle Époque accompagnano
gli ascoltatori nel ricordo del volgere del secolo.
Le scene sono sempre del grande Emanuele
Luzzati, i costumi di Santuzza Calì, le musiche
di Jacqueline Perrotin e le coreografie di Claudia
Lawrence. Accanto a Paolo Poli quattro attori di
vaglia e uno staff tecnico di prim’ordine.
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sabato 10 ore 21.00 e
domenica 11 novembre
2012, ore 16.30
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Prosa
Varie
martedì 13 novembre
2012 ore 21,00
(ore 10,00 recita riservata alle scuole)
I NAVIG@ATTORI
diretta dal TEATRINO
DELL’ES di Villanova di
Castenaso (BO)
SOGNI E STRACCI
di Eros Pascale
Regia di Eros Pascale
Si tratta di una tragedia
in due atti, ideata e
completamente realizzata
dalla Compagnia di
giovani attori, dai 13 ai
17 anni, i “Navig@ttori”,
magistralmente guidati dal
regista quindicenne Eros
Pascale, con la direzione
artistica del duo Vittorio
Zanella e Rita Pasqualini
del Teatrino dell’ES.
Nella pièce viene affrontato il tema della
legalità (droga e bullismo in primo piano)
che si vuole strettamente correlato a quello
della famiglia, a dimostrazione del fatto
che importanti disarmonie all’interno della
stessa sono molto spesso alla base del disagio
giovanile e degli scompensi sociali in generale. Se non
vi è serenità in famiglia, non vi è pace nei cuori delle
persone. La legalità, intesa non come mera imposizione
di regole fredde, diviene sentimento convinto se si radica
nelle coscienze dei giovani attraverso l’educazione,
il rispetto, il coraggio delle proprie azioni, l’esempio
che in primis si ricevono appunto in famiglia. Ma è
veramente poi tutto quello che basta? Nessuna teoria può
dircelo, ed è emblematico ciò che accade nella famiglia
di Marco, uno dei protagonisti dello spettacolo, orfano
di madre, con un fratellino disabile a cui è molto legato.
A nulla varranno il mestiere “rassicurante” di un padre
Carabiniere ed una nonna premurosa e sempre prodiga
di buoni consigli, perché Marco entrerà nel tunnel della
droga, per poi ... Seguirà il riscatto, un messaggio forte
che questi giovani ... (e non solo loro) ... rivolgeranno
ad altri giovani, perché non cedano alle lusinghe di una
vita facile e senza regole, foriera solo di guai e tragedie,
ma da essi parta il vero cambiamento, la speranza che
da ogni tipo di tunnel dell’illegalità e di disagio si può
e si deve uscire. La nostra vita è un po’ tutta sogni e
stracci, come il titolo di questa pièce, a seconda di come
vogliamo viverla: se scegliamo di amare le cose e usare
le persone (e non viceversa) saremo schiavi delle prime
e calpesteremo le seconde, se sceglieremo la legalità e i
valori semplici resteremo uomini liberi. Siamo sempre
ciò che amiamo, dove è il nostro cuore, lì c’è sempre
anche il nostro tesoro. A noi la scelta.
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Lessico
assistenziale.
Viviamo ogni giorno accanto alle persone che
assistiamo. Con gli anziani nelle loro case e
nelle nostre residenze, i bambini che vediamo
crescere nei nidi, i ragazzi e gli adulti a cui
diamo aiuto: con tutti loro abbiamo creato una
pratica relazionale matrice di parole nuove.
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cambiamenti del nostro tempo.
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Prosa
sabato 17 novembre 2012
ore 21.00
(venerdì 16, ore 10 per le scuole)
GLI INCAUTI
HAMELIN
di Juan
Mayorga
con Luca Carboni,
Federica Castellini,
Marco Grossi, Diana
Manea, Stefano
Moretti, Giulia
Valenti
scene Alessandra
Gabriela Baldoni
luci Fiammetta
Baldiserri
musiche Giacomo Toni
consulenza musicale
Lucia Toni
assistenti alla regia
Diana Manea, Marco
Grossi
Regia di Simone
Toni
Burattinando a Budrio
domenica 18 novembre 2012
ore 16.30
Associazione CA’ ROSSA
UN CAPPELLINO
ROSSO
di e con Rossella Dassu
e Andrea Fugaro
liberamente tratto da
Capuccetto Rosso di
Perrault
Gli Incauti, compagnia bolognese fondata nel
2009, presenta Hamelin dello spagnolo Juan
Mayorga, uno dei drammaturghi contemporanei
più rappresentati al mondo, ancora poco
conosciuto in Italia. Lo spettacolo è realizzato
nell’ambito dell’Accordo GECO 2 (Giovani
Evoluti e Consapevoli) promosso da Regione EmiliaRomagna, ERT e Ministero della Gioventù. Come rivela il
titolo, l’opera rilegge in chiave contemporanea una famosa
fiaba dei fratelli Grimm, quella del pifferaio “magico” che con
la musica del suo flauto mette in fuga i topi che infestano la
ridente città di Hamelin. La città, mostratasi irriconoscente nei
confronti del pifferaio, viene punita dall’uomo che si vendica
portando via tutti i bambini. Mayorga prende spunto da questa
celebre fiaba per raccontarci una storia di estrema attualità: un
cittadino insospettabile, Paolo Riva, giovane, borghese, dalla
vita apparentemente irreprensibile, viene coinvolto in un caso
di pedofilia. Il giudice Montero, inizialmente del tutto convinto
della sua colpevolezza, non riesce però a dimostrarla il alcun
modo. La famiglia di Gianmaria, vittima del presunto abuso,
sembra essere all’oscuro del rapporto che intercorre tra Riva e
il bambino. Ben presto, scopriamo però che Paolo Riva non era
per loro un semplice amico di famiglia. Via via che il tempo
passa i dubbi e le domande aumentano. Qual è la verità? I
genitori erano a conoscenza degli abusi e ricevevano in cambio
del denaro? Il presunto pedofilo è davvero colpevole della più
infame delle colpe oppure è vittima di un errore giudiziario?
Personaggi e spettatori rimangono sospesi nell’incertezza
e nel dubbio, incapaci di trovare risposte univoche, immersi
nell’incapacità di distinguere cosa sia giusto e cosa sbagliato,
chi sia innocente e chi colpevole. Ogni punto di vista apre
una nuova visione del mondo e una verità sempre diversa. Il
ritmo della vicenda e il susseguirsi degli eventi sono impressi
dalla fondamentale figura dell’Acotador, il “Didascalista” che
guida i personaggi, determina le loro azioni e i loro silenzi,
come un regista accompagna gli attori durante una prova.
Uno spettacolo che punta il dito nei confronti di una società
che nutre scarsa attenzione nei confronti dei suoi cittadini più
deboli e indifesi: i bambini.
Trama: Un cappellino rosso, finisce sulla
testa di una bambina. Questa bambina ha
un nome, si chiama Lisa, ma da quel giorno
per tutti è Cappuccetto rosso. A Lisa non
piace che tutti la chiamino Cappuccetto, ma
quando pronuncia il suo nome, dalla sua
bocca non esce alcun suono. Solo dopo aver attraversato
il bosco, sconfiggendo tutta la sua paura, Lisa ritroverà la
propria voce e potrà finalmente pronunciare il suo nome,
perché il nome, si sa, è una cosa importante.
Il lavoro parte da una messa in scena essenziale della
fiaba classica di Cappuccetto Rosso, in cui gli attori, in un
gioco continuo di relazione, passando da un personaggio
all’altro, attraversano i punti nodali della narrazione di
Perrault.
Tecniche: teatro d’attore
Età consigliata: per tutti
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Prosa
martedì 4 e mercoledì 5
dicembre 2012, ore 21.00
Nuova Scena - Arena del Sole
– Teatro Stabile di Bologna
Il malanno immaginario.
Liberamente tratto dal capolavoro di Molière Il malato immaginario, lo spettacolo
di Freyrie e Sala ha per protagonista Vito
nei panni di un ricco emiliano di mezza età,
servito e riverito, spesso sopportato ma soprattutto molto malandato, che vive in una casa con le
IL MALANNO
luci sempre accese, le tende tirate, gli orologi coperti.
dalla camera da letto solo per andare in bagno,
IMMAGINARIO Esce
dove cataloga ricette, legge i bugiardini, ingoia farmaci,
di Francesco Freyrie
consulta enciclopedie mediche. E quando uno starnuto
con Vito, Claudia Penoni, lo assale o una nuova ruga compare, subito chiama mePaolo Maria Veronica, dici, paramedici, santoni e cialtroni per farsi visitare...
Vito è affiancato da Malandrino & Veronica e da ClauRoberto Malandrino
scene Leonardo Scarpa- luci Luca dia Penoni.
Diani - costumi Anna Vecchi
Regia di Daniele Sala
Varie
sabato 8* ore 21,00
domenica 9 dicembre
2012, ore 16,00 e ore 21.00
Compagnia teatrale del
Circolo Amici dell’Arte
di Molinella
ANIMA MIA
Testo di Gabriele
Bonsignori
Regia di Riccardo
Marchesini
*La
serata dell’8 dicembre
è riservata ai soci e clienti di
Emilbanca
Il Circolo Amici dell’Arte di Molinella
dopo le felici esperienze degli scorsi
anni, ci propone un nuovo spettacolo dal
titolo “Anima mia” che avrà come regista
Riccardo Marchesini. Il testo originale è
scritto da Gabriele Bonsignori che curerà
anche le coreografie. Si tratta di una “black comedy”
con musica, ambientata negli anni ‘70 presso un’agenzia
di pompe funebri, dal nome appunto “Anima mia”.
Una vedova, Armanda, gestisce l’agenzia insieme alla
suocera Isabella, al figlio Bruno, allo zio Carlo, alla
segretaria Orietta, e alla truccatrice di salme Bianchina,
quest’ultima innamorata del superstizioso fattorino
Patrizio. Nell’agenzia si ruotano nuovi e vecchi clienti:
Ada e Ida Malavasi, la contessa di Monteburrone, il
generale Guasconi, il giovane Rolando e si ritrovano
tutti invischiati in un complotto organizzato dal subdolo
Angelo Viadana con la complicità della sedicente maga
Madam Ursula e del suo scaltro manager Giacinto
Gigli. L’avvicendarsi di questi personaggi in misteriosi
avvenimenti coinvolgeranno il pubblico in una serata
esilarante, piena di humor nero, sulle note delle canzoni
più famose e ballate degli indimenticabili anni ’70.
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Dialetto
martedì 11 dicembre 2012
ore 21.00 (ingresso libero)
Compagnia dialettale
AL NOSTAR DIALATT
UN DELETT
QUESI PARFET
Commedia di Marcello
Gamberini
A volte età e saggezza non vanno di pari
passo, anzi, nel caso della nostra contessa
si accompagnano ad egoismo e bizzarrie.
Certo anche parenti e servitù non brillano
per bonomia e generosità e l’esasperazione, come accade ai protagonisti di questa
brillante commedia, li porta ad immaginare soluzioni
drastiche e nemmeno troppo lecite. Ed è così che si rivela il lato oscuro di ognuno di loro. Per fortuna però il
destino, magari con l’aiuto di una “bottarella”, e prima
che accada l’irreparabile, risolve i problemi e fa’ sì che
la pace ritorni in famiglia.
Offerto da A.P.P.E. Coop e C.I.A.
Burattinando a Budrio
domenica 16 dicembre 2012
ore 16.30
COMPAGNIA DEI
CIARLATANI
IL GRAN
VARIETÀ DEI
CIARLATANI
interpretazione e regia
di Alex Garbellini e
Francesco Tonti
“Siete giocolieri o maghi?” Rispondiamo:
“siamo Ciarlatani. Il giocoliere si allena tutto
il giorno, il mago studia perfezionamenti
per tutta la vita. Noi ciarliamo e giochiamo,
come fanno i bambini”. I Ciarlatani arrivano
in un luogo e lo fanno proprio, giocando col
pubblico. Lo chiamano in causa cercando di cogliere
ogni imprevisto per improvvisare. Si permettono, tra una
battuta e l’altra, di far volteggiare clave, palle, torce e
anelli, ma son dettagli! Oppure presentano alcuni numeri
classici della magia, così semplici e allo stesso tempo
affascinanti, con gusto crescente per l’improvvisazione
e l’amore smisurato per il mondo del clown.
Tecniche: teatro d’attore con clownerie, giocoleria e
magia comica
Età consigliata: per tutti
Spettacolo nell’ambito della
rassegna LE DOMENICHE A
TEATRO
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10
Prosa
mercoledì 19 dicembre
2012 ore 21.00
(giovedì 20, ore 10 per le
scuole)
Mariano Anagni
UN MARITO
IDEALE
di Oscar Wilde
traduzione di Roberto
Valerio
con
VALENTINA SPERLI’
ROBERTO VALERIO
PIETRO BONTEMPO
e con
ALARICO SALAROLI
CHIARA DEGANI
ROBERTO
BALDASSARRI
scene e costumi CARLO
SALA
Regia ROBERTO
VALERIO
Dialettale
martedì 25 dicembre 2012
Una pellicola immaginaria riavvolge una fra
le più note commedie dell’autore britannico, Il
marito ideale. La regia di Roberto Valerio porta
alle estreme conseguenze la satira feroce contro
le ipocrisie della società.
“È soltanto negli specchi che bisogna guardare.
Perché gli specchi ci mostrano solo le maschere”. Così sentenzia
il disperato e tragicomico Erode della Salomè wildiana,
fantasmagorica pièce assurta a emblema del teatro simbolista
e di svariati alfieri d’avanguardie vecchie e nuove. E a queste
parole sembra ispirarsi la godibile e maliziosa declinazione
cui Roberto Valerio sottopone An Ideal Husband, sardonico
testo che il dandy irlandese, inserendosi in un felice filone
non distante dal miglior Feydeau, ambientava all’interno della
upper class britannica di fine Ottocento.
Commedia farsesca, giocata sul feroce slittamento dei piani di
verità, in cui niente è mai come sembra: a farla da padrone è il
plesso di simulazioni e dissimulazioni cui si trovano costretti
a precipitare i personaggi, nell’irrealizzabile velleità d’esser
ciò che, puntualmente, non sono. Il piano utopico dell’uomo
provetto, consorte ideale, politico idealista e probo, si rovescia
nella sarcastica distopia della menzogna, necessaria per
non perdere tutto quel che ha accumulato in una vita intera,
macchiata da un solo, ma imperdonabile, peccato originale.
L’ironia di Wilde, che tutto condisce attraverso una scherma
testuale di fulminanti aforismi passati poi alla storia, è però
assai più profonda, spietata, corrode dall’interno l’involucro,
la forma stessa della commedia, mediante quella che, in
apparenza, è una struttura comica perfetta, di precisione e
brillantezza apollinee.
Commedia dialettale
Tutto inizia quando Giovanna, per fare un
favore alla sua amica Linda e al suo amante.
sapendo che stasera deve uscire con il marito, le
presta l’appartamento e, ovviamente, la camera
da letto. Quello che non sa è che anche il marito
l’ha offerto a un suo amico, che guarda caso
è il marito di Linda, e alla sua amante; senza contare che su
quel letto ci avevano fatto i conti anche la cameriera e il suo
compagno, l’architetto. Si troveranno in sei nello stesso letto,
con effetti imprevedibili! … e divertenti.
in due atti adattata da
Un letto ovale di Ray
Cooney e John Chapman
Scene di Paola Forino
Regia di Gian Luigi Pavani
(Con in ordine di ingresso) Aristodemo: Giampiero Volpi,
Giovanna: Patrizia Strazzari, Linda: Cinzia Mazzacurati,
Silvia: Barbara Toni, Filippo: Paolo Mazzacurati, Enrico:
Bruno Tabarroni, Walter: Massimo Bianconi, Valeria:
Piera Gasperini. E la partecipazione straordinaria di Teresa
Romagnoli Frabboni nel ruolo della signora Fabbri.
ore 21.00
Compagnia dialettale
BRUNO LANZARINI
UN LET IN SI
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Operette
lunedì 31 dicembre 2012,
ore 21.00
Compagnia Italiana di
Operette
LA VEDOVA
ALLEGRA
di Franz Lehàr
libretto di Victor Leòn
e Leo Stein
con UMBERTO SCIDA
ELENA D’ANGELO
ARMANDO CARINI
Regia Umberto Scida
Direzione Musicale
Maurizio Bugliolo
Coreografie Monica
Emmi
Il Barone Zeta, Ambasciatore del Pontevedro
a Parigi, riceve un ordine tassativo dal
proprio governo: la signora Anna Glavari,
giovane vedova del banchiere di corte, deve
a tutti i costi risposarsi con un compatriota.
Infatti se dovesse passare a seconde
nozze con uno straniero, il suo capitale, valutato 100
milioni di dollari, abbandonerebbe la Banca Nazionale
Pontevedrina e, per la “Cara Patria”, sarebbe la rovina
economica. Il Barone Zeta, coadiuvato da Niugus
(cancelliere un po’ pasticcione), tenta di convincere il
Conte Danilo Danilowich, segretario all’Ambasciata di
Parigi, a sposare la ricca vedova.
Danilo però non ne vuole sapere perché, fra lui ed Anna c’è
già stato del “tenero” prima che lei sposasse il banchiere
Glavari; ed ora Danilo, ferito nell’orgoglio, non vuole
assolutamente ammettere di essere ancora innamorato di
Anna. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non
lo vuole dimostrare e fa di tutto per ingelosirlo.
Durante una festa che Anna organizza nella sua villa, sia
per vedere le reazioni di Danilo e sia per salvare l’onore
della moglie del barone Zeta, ella dichiara a tutti gli
invitati che intende sposare un francese: il sig. Camillo
De Rossillon. Danilo furioso abbandona la festa.
Tutto sembra perduto, ma Niegus, più per caso che per
merito, riesce a sciogliere l’equivoco e a far confessare
ad Anna e Danilo il loro amore reciproco.
Personaggi ed interpreti: Negus UMBERTO SCIDA, Hanna Glavary
ELENA D’ANGELO, Barone Mirko Zeta ARMANDO CARINI,
Conte Danilo Danilowitch MASSIMILIANO COSTANTINO,
Baronessa Valencienne AFRA MORGANTI, Camille De Rossillon
FRANCESCO TUPPO, Conte Kromow GIANVITO PASCALE,
Contessa Bogdanowitch
CRISTINA CHIAFFONI, Conte
Bogdanowitch FRANCESCO GIUFFRIDA, Visconte Cascada
SANTI SCAMMACCA, Contessa Olga Kromow MONICA EMMI
12
13
Operetta
martedì 1 gennaio 2013
ore 16.30
Compagnia Italiana di
Operette
SCUGNIZZA
musica Mario Costa
librettista Carlo
Lombardo
UMBERTO SCIDA
ELENA D’ANGELO
ARMANDO CARINI
Regia Umberto Scida
Direzione Musicale
Maurizio Bugliolo
Coreografie Monica
Emmi
con
I turisti americani a Napoli sono molto
incuriositi dalle bellezze naturali della città
ma anche dal modo di vivere dei napoletani,
sempre così spensierati e pronti a far festa ad
ogni occasione. C’è poi una ragazza di nome
Salomè – una scugnizza, naturalmente – che
sembra incarnare quella tipica gioia di vivere partenopea.
Salomè ama un altro scugnizzo, Totò, ma sua zia scopre
che un ricco americano, Mister Toby, vorrebbe portarla
con se in America. Per Salomè e per zia Grazia sarebbe
la fine della miseria. Zia Grazia è molto indaffarata per
convincere Salomè a sposare un uomo molto più anziano
di lei e che , per giunta, non ama. Ma, alla fine, riesce nel
suo intento: Salomè andra in America con Mister Toby.
Gaby, figlia di Mister Toby, pur corteggiata dallo
sfortunato Chic, si sente attratta da Totò ma lo scugnizzo
pensa solo a Salomè e si reca nella villa di Mister
Toby per rivedere, un’ultima volta, la sua innamorata.
Scambiato per un ladro, Totò viene fatto arrestare.
Non sarà difficile dimostrare la sua innocenza e così
potrà riavere anche la sua Salomè: Mister Toby infatti
capisce che mai nessuno potrà separare i due giovani e
dovrà tornare in America solo con i suoi ricordi.
Personaggi Interpreti: Salomè ELENA D’ANGELO, Chic UMBERTO
SCIDA, Mr. Toby Gutter ARMANDO CARINI, Totò FRANCESCO
TUPPO, Miss Gaby Gutter AFRA MORGANTI, Mamma Grazia
CRISTINA CHIAFFONI, Alfio MASSIMILIANO COSTANTINO,
Ciro GIANVITO PASCALE, Peppiniello FRANCESCO
GIUFFRIDA, Ciccio SANTI SCAMMACCA
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Prosa
mercoledì 9 e giovedì 10
gennaio 2013, ore 21.00
Sicilia Teatro
NON È VERO MA
CI CREDO
di PEPPINO DE
FILIPPO
con SEBASTIANO LO
MONACO
e con la partecipazione di
LELIA MANGANO
DE FILIPPO
scene e costumi
ALIDA CAPPELLINI
GIOVANNI LICHERI
Regia MICHELE
MIRABELLA
e
Il commendatore Gervasio Savastano è tormentato
dalla superstizione; i suoi affari non vanno
bene, arrancano faticosamente e lui sospetta
che la colpa sia di un suo impiegato, Belisario
Malvurio, cui attribuisce un influsso malefico,
sarebbe, insomma un poco iettatore. Anche in
famiglia ci sono problemi: sua figlia Rosina si è innamorata
di un giovane impiegato, che il commendatore ritiene non
all’altezza del rango borghese della ragazza. All’improvviso,
però, la fortuna sembra ricordarsi del commendator Savastano.
Nell’azienda capita un giovane, Alberto Sammaria e, con il
suo arrivo, gli affari cominciano di colpo ad andar bene. Anche
la figlia del commendatore sembra aver ritrovato la serenità e
il giovane di cui era perdutamente innamorata è diventato un
lontano ricordo.
Il fatto è che il novizio aziendale ha la gobba, una magnifica
gobba beneaugurante, una gibbosità portafortuna, secondo la
antichissima superstizione diffusa in tutta l’aerea mediterranea.
Crudele per il titolare che la sopporta, costretto a subire il
soverchio di toccamenti casuali, di carezze furtive, di occhiate
sorridenti e ammiccanti alla sua deformità. Chi ricorda i
lamenti di Rigoletto buffone di corte, che sopporta l’onere della
sua tabe sa di che cosa parlerebbe Sammaria se fosse libero di
farlo. Ma non lo è e deve compiacersi della sordida felicità
del datore di lavoro. Gli affari, infatti, vanno a gonfie vele.
Tutto sembra filare liscio, ma il diavolo ci mette lo zampino e il
diavolo di queste cose si occupa da tempi remotissimi: Alberto
Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato
di Rosina, e per questo motivo si sente costretto a dare le
dimissioni. Il commendatore è disperato, ma troverà una
soluzione: convincerà sua figlia a sposare Sammaria. Dopo
qualche traccheggiamento, la ragazza si arrende; un incubo
turba i sogni del commendatore: che i suoi nipotini ereditino
il difetto fisico di Sammaria. Il matrimonio si celebra, ma il
commendatore non riesce a liberarsi dei suoi timori e avverte i
giovani che è sua intenzione di invalidare le nozze.
Il lieto fine sorprendente non può mancare e ne deve pagare il
comico e grottesco fio il Savastano che scoprirà di essere stato
raggirato.
Tel. 0532 770529
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Burattinando a Budrio
domenica 20 gennaio
2013, ore 16.30
Il TEATRINO DELL’ES
di Vittorio Zanella e Rita
Pasqualini
IL MANIFESTO DEI
BURATTINI
Prosa
sabato 26 gennaio 2013 ore 21.00
Teatro Stabile di
Verona Fondazione
Atlantide
PICCOLI
CRIMINI
CONIUGALI
di Eric-Emmanuel
Schmitt
con ELENA GIUSTI e
PAOLO VALERIO
regia alessandro
Maggi
Varietà a numeri musicali e di Commedia
dell’Arte, dalla tradizione alla
sprimentazione, con burattini, marionette,
pupazzi e teatro in nero. Lo spettacolo
vuole ripercorrere tutte le fasi della storia
del teatro di figura e d’animazione.
Trama: ABITI: due abiti da sposi appesi a due
attaccapanni si staccano e iniziano a ballare un valzer
d’amore. COMMEDIA DELL’ARTE: farse con Arlecchin
Batocio, Pantalon Dè Bisognosi, Balanzone, Sganapino e
guarrattella con Pulcinella e la sua pivetta. COLAZIONE:
una bocca famelica è alle prese con una tavola imbandita.
IL VIOLINISTA: un violinista un po’ pazzo, durante il
suo concerto, viene disturbato da una zanzara dispettosa.
SCARPE: breve storia di un bambino e di suo padre,
rappresentati dalle loro scarpe. Il bambino giocando a
pallone rompe i vetri della finestra e il padre lo sgrida.
INSETTI: una giornata dall’alba al tramonto nel mondo
degli insetti. ELFI: il popolo dei folletti (i Puffi) danza
davanti alla sua Regina. INDIANI: è la storia di due
pellerossa che si chiamano in continuazione con il loro
rispettivo nome.
Tecniche: burattini, marionette, pupazzi.
Età consigliata: per tutti.
Commedia in un atto. Dopo aver subito
un brutto incidente domestico Gilles torna
a casa dall’ospedale completamente privo
di memoria, ragiona ma non ricorda, non
riconosce più neppure la moglie Lisa, che
tenta di ricostruire la loro vita di coppia
tassello dopo tassello cercando di oscurarne le ombre. Via
via che si riportano alla luce informazioni dimenticate
si manifestano delle crepe: sono molte le cose che
cominciano a non tornare. Come mai Lisa mente? E
perché non vuole darsi fisicamente a Gilles, che pure è
fortemente attratto da lei? Per quale motivo Gilles – che
afferma di essere completamente privo di memoria – si
ricorda di certi particolari del viaggio di nozze?
Sono alcuni dei misteri di questo giallo coniugale in cui
la verità non è mai ciò che sembra, dove la memoria (e
la sua supposta mancanza), la menzogna e la violenza
vengono completamente riviste per assumere dei
significati nuovi, inaspettatamente vivificanti. Schmitt
gestisce la scrittura con grazia e freschezza, giocando
briosamente tanto col metateatro quanto con oggetti ostici
quali “la verità”, “la colpa” e, soprattutto, “l’amore”.
Una macchina narrativa pressoché perfetta che svela
impietosamente i meccanismi della coppia e i più intimi
recessi dell’animo umano. Piccoli crimini coniugali è un
piccolo gioiello che dettaglia il necessario inabissamento
all’inferno di Lisa e Gilles nel tentativo - un po’ comico,
un po’ drammatico: sicuramente reale - di riemergere
alla serenità come coppia.
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Burattinando a Budrio
domenica 3 febbraio
2013 ore 16.30
Teatro Ridotto
LE PERIPEZIE
DEL SIGNOR
AQUILONE
con Lina Della Rocca
regia di Renzo Filippetti
Spettacolo nell’ambito della rassegna
Le domeniche a Teatro
Prosa
sabato 9 febbraio 2013
ore 21.00
Compagnia Nazionale
Raffaele Paganini e
Almatanz
LA VERA
STORIA DI
ZORBA IL
GRECO
con RAFFAELE
PAGANINI
coreografie
Luigi Martelletta
musiche
Marco Schiavoni
Liberamente ispirato al libro di Nicoletta
Costa. Il Signor Aquilone é uno
spettacolo particolare: consta di due parti
complementari tra loro. La prima vede
in scena due attori del Teatro Ridotto che
utilizzando diversi linguaggi: narrazione,
danza, teatro d’attore danno vita alla storia. La seconda
vede in scena i ragazzi partecipanti, che sotto la guida
dei due attori mettono in scena ciò che hanno appena
visto, filtrandolo attraverso la personale espressività.
Tecniche: teatro d’attore, narrazione e danza.
Età consigliata: per tutti.
Alle soglie del matrimonio, un uomo
viene assalito dai dubbi e dai timori e
inaspettatamente si allontana dalla sua amata
e dalla sua terra, la Grecia, per iniziare un
viaggio sia attraverso il mondo, sia attraverso
se stesso. Nei suoi vagabondaggi visiterà terre
lontane, luoghi di incantevole bellezza, città pittoresche. Le
diversità di atmosfere culturali e di civiltà lo condurranno
a vivere sconosciute esperienze di vita tra sogni, speranze,
delusioni, dolori, e forti sentimenti d’amore e di amicizia.
Il coreografo Luigi Martelletta, ci offre uno spaccato della
vita del protagonista, puntando il riflettore sull’essenza
intima dell’eroe, rappresentato da Raffaele Paganini. Il
balletto cavallo di battaglia dell’Etoile sin dall’inizio
della sua carriera, mai come in questi anni di maturità, si
fregia della sua esperienza artistica e del bagaglio culturale
maturato in centinaia di repliche da lui effettuate in tutta
Europa. E’ proprio in questo momento che Raffaele
Paganini l’uomo e Zorba il Greco il personaggio, si
fondono mettendo a disposizione l’uno dell’altro le loro
esperienze, riversandole sul palcoscenico. La scenografia
ed i costumi realizzate per il balletto ci fanno assaporare i
colori e le culture dei popoli che via via si susseguiranno
nei vari quadri, mentre le musiche originali di Marco
Schiavoni e gli inserti musicali tradizionali greci ci daranno
l’opportunità di valorizzare oltre l’aspetto artistico, anche
quello culturale ed epico che la storia di Zorba ha sempre
offerto al grande pubblico. La conclusione del balletto
culminerà con il leggendario Sirtaki, i greci affermano che
bisogna danzarlo scalzi, sulla spiaggia deserta, per sentire
le pulsazioni della terra. Zorba danza e parla con il corpo ed
il suo volo ricuce cielo e terra.
Spettacolo con il contributo di Ediltecnica
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Burattinando a Budrio
domenica 10 febbraio 2013,
ore 16.30
I Burattini di Riccardo
LA FATA
SMEMORINA
Prosa
sabato 16 ore 21.00 e
domenica 17 febbraio
2013, ore 16.30
Andrea Maia Teatro
Golden
TERAPIA
TERAPIA
da un soggetto di
Roberto Nobile
una commedia di
Augusto e Toni
Fornari, Andrea Maia,
Roberto Nobile,
Vincenzo Sinopoli
con GIANNI FERRERI
DANIELA MOROZZI
ROBERTO NOBILE
Regia di Augusto Fornari
Trama: Sganapino si trova ancora una volta
all’inizio di un grande viaggio che riuscirà
a compiere solo se accompagnato dai suoi
amici bimbi. A guidarlo Smemorina, una
buffa fata un po’ saggia un po’ pasticciona!
Insieme ne combineranno delle belle e
molti saranno gli imprevisti ostacoli che incontreranno
sulla via
Tecniche: burattini della tradizione bolognese.
Età consigliata: per tutti.
Ninì Serpiello (Gianni Ferreri) e Lucia
Montello (Daniela Morozzi) sono in
terapia di coppia per cercare di salvare il
loro litigiosissimo matrimonio.
Si sono rivolti dopo aver tentato, senza
successo, di risolvere con altri terapisti, al
Dottor Mauro Angeli (Roberto Nobile) stimato psicologo
del settore, considerato un salva-coppie per l’alta
percentuale di successi delle sue terapie. Ma i Serpiello
non sanno che proprio in questo periodo anche lo
psicologo vive una gravissima crisi matrimoniale. Cosa
può accadere se i problemi della coppia si intrecciano
con quelli dell’analista? Fra equivoci, litigi, svelamenti,
tenerezze, “Terapia terapia” affronta, in chiave comica
ma non superficiale, le commedie e i drammi nel
matrimonio attraverso un viaggio analitico, da Freud alla
sfogliatella napoletana.
Tre interpreti d’eccezione sono i protagonisti dello
spettacolo “Terapia terapia” prodotto da Andrea Maia
e da Vincenzo Sinopoli. Tre volti noti e amatissimi dal
pubblico televisivo, affiatati e storici protagonisti della
fiction cult di Mediaset “Distretto di polizia”: Gianni
Ferreri, il vice sovraintendente Giuseppe Ingargiola,
Daniela Morozzi, che interpreta Vittoria Guerra nella
fiction mediaset e Roberto Nobile, Antonio Parmesan
si ritrovano per la prima volta insieme a teatro. Il trio
storico della fiction televisiva sarà protagonista di questa
commedia brillante che scandaglia il tema, attualissimo,
della terapia ed il supporto psicologico
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Lirica
domenica 24 febbraio 2013,
ore 16.30
Fondazione
Teatro
“G. Borgatti” - Teatro
Consorziale di Budrio
Ass.ne
Ritorno
all’’opera - Ass.ne Amici
per la musica - Ass.ne
Lùis Mariano (Spagna)
LA
CENERENTOLA
ossia la bontà in trionfo
dramma giocoso in due
atti di GIOACHINO
rossini
libretto di Jacopo
Ferretti tratto da
Perrault
Personaggi e interpreti:
Don Ramiro Gianluca
Pasolini (T), Dandini
Andrea Zaupa (B), Don
Magnifico Alberto
Bianchi (B), Clorinda
Simona Ferrari (S),
Tisbe Josephina Brivio
(Ms), Angelina, detta
Cenerentola Alessia
Sparacio (A); Alidoro
(B), cortigiani e dame
Coro Komos
Maestro del coro
Paolo Montanari
Orchestra
CITTÁ DI FERRARA
Direttore
ALDO SALVAGNO
Regia GIOVANNI
DISPENZA
Dopo i successi del Barbiere di Siviglia
e dell’Italiana in Algeri, non poteva
mancare La Cenerentola, tradizionalmente
considerata parte della trilogia buffa di
Rossini. La famosa fiaba di Perrault, posta
in musica da Rossini, diviene un travolgente
susseguirsi di musica, situazioni esilaranti e languidi
sospiri. La versione registica di Giovanni Dispenza
riporta la fiaba alla vera e propria dimensione del libro,
al punto d’origine, dal quale tutti i personaggi prendono
vita. Sarà il grande mago Alidoro a condurre i personaggi
attraverso le diverse vicende e situazioni, dalla casa di
Cenerentola alla lussuosa villa del principe Ramiro,
sfogliando le pagine del grande libro che primeggerà
sulla scena e muovendo i personaggi quasi fossero veri
e propri burattini. Ferretti oltre che della fiaba di Charles
Perrault si servì anche di due libretti d’opera: Cendrillon
di Charles Guillaume Etienne per Nicolò Isouard (1810)
e Agatina, o la virtù premiata di Francesco Fiorini per
Stefano Pavesi (1814). L’opera fu composta in circa
tre settimane. La prima rappresentazione ebbe luogo
il 25 gennaio 1817 al Teatro Valle di Roma. Il debutto
della Cenerentola, pur non provocando uno scandalo
paragonabile a quello del Barbiere, fu un insuccesso, ma
dopo poche recite, l’opera divenne popolarissima e fu
ripresa in Italia e all’estero. Come aveva già fatto altre
volte, Rossini usò la tecnica dell’autoimprestito, cioè
prese le musiche per alcuni brani da opere composte in
precedenza: il rondò di Angelina è tratto dall’aria del
conte di Almaviva del Barbiere “Cessa, di più resistere”
e la sinfonia è tratta da quella della Gazzetta.
Trama: Atto primo
Clorinda e Tisbe, figlie di don Magnifico e sorelle,
si pavoneggiano davanti allo specchio vantandosi e
glorificandosi. Angelina, figliastra di don Magnifico,
canta una malinconica canzone (Una volta c’era un re),
quasi presaga dello strano futuro destino che sta per
vivere. Le due sorelle la rimbrottano, ma subito entra
Alidoro, precettore del principe don Ramiro, mascherato
da mendicante, per spiare le tre sorelle. Chiede
l’elemosina, ma viene insultato dalle due sorellastre:
Angelina di nascosto gli dà del caffè, ed Alidoro la
ringrazia. Egli tiene d’occhio le tre per segnalare
al principe i loro comportamenti: infatti il principe
cerca moglie. Dopo essere stato curato da Angelina,
e maltrattato da Clorinda e Tisbe, Alidoro se ne va,
mentre alcuni cavalieri segnalano l’arrivo imminente
del principe. Don Magnifico entra in scena, svegliato
dalle figlie (Miei rampolli femminili), che lo avverton
dell’arrivo del principe: il padre raccomanda alle due
figliole di comportarsi e vestirsi bene. Subito dopo entra
don Ramiro, in vesti di paggio. Egli infatti ha scambiato
le sue vesti con quelle del servo Dandini per spiare il
comportamento delle sorelle. Cenerentola lo nota, e tra
i due giovani scoppia l’amore (Un soave non so che).
Subito dopo entra Dandini (Come un’ape nei giorni
d’aprile), seguito dalla famiglia. Né don Magnifico, né
20
segue
LA
CENERENTOLA
ossia la bontà in trionfo
dramma giocoso in due
atti di GIOACHINO
rossini
libretto di Jacopo
Ferretti tratto da
Perrault
le tre sorelle si sono accorte dello scambio di persona.
Il cameriere vezzeggia le sorellastre, che elogiano il
mascherato Dandini. Angelina chiede al patrigno se
può venire alla festa, dato che tutti ci stanno andando.
Ma don Magnifico la caccia indegnosamente. Alidoro,
vedendola, decide di aiutarla.
Intanto, nel palazzo, Ramiro e Dandini discutono sulle
figlie del barone, e decidono di metterle alla prova:
Dandini afferma che la ragazza scelta sarà sua sposa,
mentre l’altra andrà a Ramiro. Le ragazze, sdegnate,
rifiutano i vezzeggiamenti del principe mascherato:
imrpovvisamente giunge una strana ragazza vestita
splendidamente. Ella è Angelina, velata, venuta lì per
partecipare al ballo, vestita da Alidoro. Tisbe e Clorinda
notano una certa somiglianza con la sorella. Anche il
padre se ne accorge, ma le loro idee vengono smentite.
Dandini invita tutti a tavola, ma l’atmosfera è strana: tutti
hanno paura che il proprio sogno svanisca (...ho paura
che il mio sogno vada in fumo a dileguar!).
Atto secondo
Don Magnifico riconosce nella misteriosa dama velata
Cenerentola, tuttavia è sicuro che il principe sceglierà o
Clorinda o Tisbe, e svela alle figlie che, appropriandosi
del patrimonio di Angelina, l’ha sperperato per
permettere alle figlie di vivere nel lusso. Intanto
Cenerentola, infastidita da Dandini che cerca di sedurla,
rivela di essere innamorata del paggio. Ramiro è fuori di
sé dalla gioia, ma Angelina gli da un braccialetto, e gli
dice che, se vuole amarla, dovrà cercarla e ridarglielo;
Ramiro, dopo la fuga di Cenerentola, annuncia che la
ritroverà (Si, ritrovarla io giuro). Intanto, Dandini rivela
a don Magnifico di essere in realtà il cameriere del re (Un
segreto d’importanza), scatenando l’ira e l’indignazione
del barone. Il barone si adira e torna a casa.
Cenerentola, a casa, ricorda il magico momento
vissuto alla festa, e ammira il braccialetto. Arrivano
don Magnifico e le sorellastre, irate per la rivelazione
di Dandini. Subito dopo si scatena un temporale, e la
carrozza del principe (merito del maltempo, e di Alidoro)
si rompe davanti alla casa. Ramiro e Dandini entrano in
casa, e chiedono ospitalità. Don Magnifico, che pensa
ancora di far sposare una delle figlie al principe. Ordina a
Cenerentola di dare la sedia regale al principe e Angelina
la dà a Dandini, non sapendo che non è lui il principe. Il
barone le indica Ramiro e i due giovani si riconoscono
(Siete voi...questo è un nodo avviluppato). I parenti,
irati, minacciano Cenerentola (Donna sciocca! Alma di
fango!). Ramiro e Dandini la difendono, annunciando
vendetta e terribili punizioni sulla famiglia. Cenerentola
allora invoca la pietà del principe, ormai suo sposo, e
dice che la sua vendetta sarà il loro perdono. Arriva
Alidoro, tutto contento della sorte di Angelina. Clorinda
s’indispettisce alle parole del vecchio, ma Tisbe preferisce
accettare la sorella come principessa. Alla fine dell’opera,
Cenerentola, salita al trono, concede il perdono alle due
sorellastre e al patrigno (rondò Nacqui nell’affanno),
che, commossi, la abbracciano e affermano che nessun
trono è degno per lei.
21
Prosa
giovedì 28 febbraio e
venerdì 1 marzo 2013,
ore 21.00
Cooperativa Argot e
Teatro Artigiano
DUE DOZZINE
DI ROSE
SCARLATTE
di Aldo De Benedetti
adattamento di David Norisco
con
PAOLA GASSMAN
PIETRO LONGHI
e con
PIERRE BRESOLIN
ELISA GALLUCCI
scene MARIO AMODIO
costumi LUCIA MARIANI
regia di MAURIZIO
PANICI
Un classico universale della commedia, sospesa
nel tempo e nello spazio, giocata da tre (più
uno) personaggi straordinariamente disegnati.
Una storia che parla di uomini e donne con le
loro debolezze, i loro vezzi, le loro idiosincrasie.
Come diceva Dumas, “le catene del matrimonio
sono così pesanti che bisogna essere in tre per sopportarle” e
quindi, oltre alla coppia, è necessario che, di volta in volta, si
aggiunga un terzo ad aiutare...
In un matrimonio fin troppo fedele, la moglie, forse trascurata,
comincia a sentire voglia di evasione e organizza un viaggio
da sola. Il marito, complice l’amico avvocato, ne approfitta per
tentare di avvicinare una bella contessa inviando due dozzine
di rose scarlatte con lo pseudonimo “mistero”. Ma il mazzo
per errore arriverà alla moglie...Da questo equivoco si sviluppa
una storia parallela sul desiderio e la necessità di sognare, un
percorso iniziatico che ci fa riflettere sorridendo sulle nostre
debolezze.
I protagonisti sono ancora una volta Paola Gassman e
Pietro Longhi, che hanno consolidato il loro affiatamento
in palcoscenico nei due anni di repliche premiate dallo
straordinario successo di “Divorzio con sorpresa”.
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Dialettale
domenica 31 marzo 2013
(Pasqua) ore 21.15
MO AL SPUTNIK
PÂSAL O AN
PÂSAL BRÎSA
Lettura (... e non solo)
di Aspettando il Sputnik
di Maurizio Garuti,
traduzione in dialetto
bolognese di Tiziano
Casella
con Tiziano Casella, Luca
Capitani, Cristian Paolini,
Manuel Fiumi, Giorgia
Martelli
Prosa
venerdì 5 aprile 2013
ore 21.00
SINDROME DA
MUSICAL
di Lena
con
Biolcati
MANUEL FRATTINI
e con
ANGELO DI FIGLIA
ANDREA VERZICCO
SILVIA DI STEFANO
consulenza artistica
Stefano D’Orazio
Così l’autore Maurizio Garuti presenta il suo
testo: «Bassa emiliana, una notte di ottobre
del 1957. Tre braccianti di inossidabile
fede comunista aspettano il passaggio dello
Sputnik, il primo satellite artificiale della
storia lanciato nello spazio dall’Unione
Sovietica. In cima all’argine di un canale, in mezzo alla
campagna buia, i tre scrutano il cielo. Piove, le nuvole
fanno velo alle stelle, uno dei tre è cieco: ma ciò non
basta a scalfire la certezza che lo Sputnik apparirà in tutto
il suo fulgore. Mentre aspettano, i tre personaggi parlano,
discutono, piangono, litigano e soprattutto sognano un
mondo migliore di cui lo Sputnik è l’annuncio. Negli
anni della “guerra fredda” e della gara spaziale fra Urss e
America, una commedia esilarante e tenera su una grande
speranza tradita dalla storia, il comunismo.»
Maurizio Garuti è narratore e autore teatrale. Fra i suoi libri: “La
lingua neolatrina, visite guidate ai luoghi comuni dell’italiano
del terzo millennio” (Pendragon) e “Italiani! La Storia che ride”
(Aliberti). “Donne e ricette dalla prateria bolognese” (L’Artiere
Edizionitalia, Bologna 2000) Storie e saperi gastronomici delle
donne della pianura bolognese. Un libro corale di vita vissuta.
“Rimessa in gioco” (Pendragon).
Divertente e spassoso ripercorre tutti i
più grandi successi di Manuel Frattini da
Cantando sotto la Pioggia , Sette spose
per sette fratelli a Pinocchio, Peter Pan
e successi internazionali come Grease,
Cabaret, Chorus Line. La crisi per il
decimo musical del protagonista, che non riesce a
staccasi dai personaggi che ha interpretato, lo porta a
farsi psicanalizzare . La simpatia che lo contraddistingue
da sempre , la sua bravura aggiunti alla professionalità
di tutta la compagnia per un successo assicurato . Il
cast è composto, oltre che da Manuel, da alcuni dei
migliori performer del musical “Made in Italy”, in tutto
6 splendidi ballerini/cantanti/attori, su cui spiccano i
nomi di Angelo di Figlia (capo balletto in Mamma Mia
e ancor prima applauditissimo in Pinocchio e Peter
Pan) Andrea Verzicco (il primo Grillo in Pinocchio e
ultimamente uno dei protagonisti in Cats), oltre che dalla
bravissima cantante/attrice Silvia di Stefano (interprete
di una esilarante Volpe in Pinocchio, coprotagonista in
Cabaret e ultimamente Shadia in Aladin.
23
Prosa
sabato 13, ore 21,00 e
domenica 14 aprile 2013
ore 16.30
Enzo Sanny
management
AFFARI DI
CUORE
di Colette Freedman
tratto dal romanzo
“The affair” di Anna
Dillon
con
MARIANGELA
D’ABBRACCIO
PINO QUARTULLO
CHIARA
NOSCHESE
regia di CHIARA
NOSCHESE
scene di ALESSANDRO
CHITI
light designer di GIGI
ASCCIONE
costumi di SILVIA
MORUCCI
Tratto dal romanzo di Anna Dillon The
Affair, il testo di Colette Freedman
disseziona il rapporto amoroso mettendo in
scena la classica dinamica a tre – moglie,
marito, amante – nella forma di un dramma
psicologico raffinato e tagliente.
Kate (Mariangela D’Abbraccio) e Robert (Pino
Quartullo), sposati, due figli, vedono lentamente
scivolare il loro matrimonio verso la noia. Lei sente la
frustrazione di aver rinunciato alle possibilità di carriera
per la famiglia, lui è sempre più distratto dal lavoro.
Robert incontra Stephanie (Chiara Noschese), collega
giovane e talentuosa, e flirta con lei. Kate trova una
traccia di questa relazione e cerca un confronto con la
verità, costringendo così anche gli altri a fare i conti con
le loro profonde motivazioni. Ma, ben al di là del plot,
l’elemento di interesse del testo è lo scavo nell’interiorità
dei personaggi e il particolare legame empatico che
l’autrice riesce a instaurare tra loro e il pubblico.
Avvicinandosi alla forma del literary drama del Molly
Sweeney di Brian Friel, un racconto al pubblico in forma
di romanzo, dove la presenza-assenza dei tre attoripersonaggi genera nuove dinamiche e nuove possibilità
per la scrittura drammatica. Lo stesso uomo rende il
pubblico diretto interlocutore dei personaggi, alternando
ai dialoghi tra loro, a parti, in cui Kate, Robert e
Stephanie, sottraendosi per un momento allo svolgersi
della vicenda, la commentano con gli spettatori.
Lo straniamento brechtiano del personaggio che si
commenta in scena conduce così in profondità all’interno
del personaggio stesso, che conosciamo attraverso il suo
pensiero parlante.
Il bisogno di sapere la verità, per crudele che sia, e
l’empatia, che inevitabilmente ci lega ai protagonisti,
diventano motori di un testo che ci mette in gioco
personalmente, con le nostre contraddizioni, passioni,
debolezze. Guardiamo le vite degli altri attraverso il
buco della serratura e allo stesso tempo ci sentiamo a
casa, in uno dei tre vertici di questo dramma.
24
Dialetto
venerdì 19, sabato 20, ore
21.00 e domenica 21 aprile
2013 ore 16.30
La Compagnia
GLI AMICI DEL
VETERINARIO
IL LIBRO DELLA
GIUNTA
“La Commedia brillante, nonchè fortemente
satirica, narra delle traversie di un barbiere
che controvoglia viene gettato nell’agone
della campagna elettorale per le elezioni
amministrative del proprio paese, dai
personaggi politici e non, che gravitano nella
sua bottega.
Tutto ruota attorno ad un fantomatico tomo,
“Il libro della giunta” il cui possesso, sembra
essere la chiave di volta per vincere le elezioni.
Il finale a sorpresa, è da anni il “leit motiv” che
accompagna le commedie di Ermes Manferrari,
naturalmente, il tutto condito pesantemente con lessico
dialettale.” (Beppe Dall’Olio) commedia brillante di
Ermes Manferrari
L’incasso sarà devoluto
in beneficenza
www.pontedilegnosette.net - ph: Maria Tersa Furnari
Una sinfonia di gusti
un mondo di attenzioni
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Lirica
mercoledì 24 aprile 2013,
ore 20.30
Fondazione Teatro
“G. Borgatti” - Teatro
Consorziale di Budrio
e Ass.ne Amici per la
Musica
RIGOLETTO
Melodramma in tre atti
di GIUSEPPE VERDI
libretto di Francesco
Maria Piave da un
soggetto di Victor Hugo
Le roi s’amuse.
personaggi:
Il Duca (T), Rigoletto,
suo buffone di corte
(Bar), Gilda, sua figlia
(S), Sparafucile, bravo
(B), Maddalena, sua
sorella (A), Giovanna,
custode di Gilda (S), Il
conte di Monterone (Bar),
Marullo, cavaliere (Bar),
Matteo Borsa, cortigiano
(T), Il conte di Ceprano
(B), La Contessa, sua
sposa (Ms), Un usciere di
corte (B), Un paggio della
duchessa (Ms), cavalieri,
dame, paggi, alabardieri
Scene Roberto Punzi
Orchestra Città di
Ferrara
Direttore M° ALDo
SALVAGNO
Regia Sergio Bologna
Il 2013 è l’anno del bicentenario della nascita
di due importanti musicisti che nell’Ottocento
si sono contesi la scena teatrale internazionale
creando addirittura due fazioni: Richard
Wagner e Giuseppe Verdi. Si conclude con
Rigoletto un percorso iniziato nel 2011 con
Traviata e proseguito nel 2012 con Trovatore. Le tre opere
prodotte dal Teatro in collaborazione con la Fondazione
Teatro “Borgatti” e con l’Associazione Amici per la musica
di Torino fanno parte della cosidetta “trilogia popolare”
di Verdi, la cui conclusione cade non a caso proprio nel
bicentenario della nascita del grande compositore di
Busseto, a suggellare un legame con il nostro territorio
e con la tradizione lirica che lo ha da sempre animato e
contraddistinto. Un allestimento tradizionale nelle scene
e nei costumi, che porrà al centro della scena il dramma
paterno di Rigoletto, sfondo della sfortunata vicenda
amorosa tra Gilda ed il Duca di Mantova.
Trama: Atto I - Scena I - Festa nel Palazzo del Duca di Mantova
Il Duca corteggia la contessa di Ceprano, ma è affascinato
da una fanciulla, adolescente, che vede ogni domenica
quando si reca, in incognito, in chiesa. Comunque
le donne sono, per lui, purché avvenenti, tutte da
conquistare, (ballata Questa o quella, per me pari son). Il
gobbo Rigoletto, buffone di corte, provoca per questo il
conte di Ceprano, irritando i cortigiani che meditano di
punire la sua insolenza. Quando in scena entra il conte di
Monterone, al quale il Duca ha sedotto la figlia, Rigoletto
lo sbeffeggia senza pietà e Monterone disperato esce di
scena maledicendolo.
Scena II - Notte - La casa, molto appartata, di Rigoletto.
Rigoletto viene avvicinato da Sparafucile, un sicario disposto a servirlo in
caso di bisogno.
Nella casa vive la figlia Gilda, custodita da Giovanna;
Rigoletto, rimasto solo, confronta la propria arma (la
lingua beffarda) con l’arma di Sparafucile, (Pari siam,
io la lingua e tu il pugnal), ma si sente inquieto, la
maledizione di Monterone l’ha turbato. L’incontro tra
Gilda e Rigoletto è tenerissimo, ma la giovane vorrebbe
sapere chi è stata sua madre. Una donna simile a un
angelo risponde Rigoletto prematuramente morta.
Dalla romanza Deh, non parlare al misero, nasce il duetto
con Gilda Oh, quanto dolor. Rigoletto raccomanda poi
a Giovanna di vegliare su Gilda (Ah, veglia o donna
questo fior), ma proprio Giovanna, non appena Rigoletto
s’allontana, consente al Duca, che si è travestito, di
entrare in casa e di presentarsi a Gilda come Gualtier
Maldé, il misero studente che la segue in chiesa ogni
domenica e di cui la fanciulla, pur senza sapere chi sia,
si è innamorata. Un duetto iniziato dal duca (È il sol
dell’anima) è interrotto dai passi di un gruppo di cortigiani
e poi concluso dal vivacissimo Addio, addio, speranza
ed anima. Rimasta sola, Gilda esprime il proprio amore
per colui che crede essere uno studente (Caro nome). Il
gruppo dei cortigiani, che, credendo Gilda l’amante di
Rigoletto, hanno in progetto il suo rapimento, è sorpreso
dall’arrivo di Rigoletto, che rincasa senza motivo. Nel
buio, il cortigiano Borsa fa credere a Rigoletto che egli
26
segue
RIGOLETTO
Melodramma in tre atti
di GIUSEPPE VERDI
libretto di Francesco
Maria Piave da un
soggetto di Victor Hugo
Le roi s’amuse.
e i suoi compagni sono lì per rapire la moglie del conte
di Ceprano, il cui palazzo è nelle vicinanze. Rigoletto
viene bendato, giacché tutti, gli dicono, sono mascherati,
e rapiscono Gilda (Zitti, zitti, moviamo a vendetta).
Rigoletto, rimasto solo, si avvede della beffa: gli torna in
mente la maledizione di Monterone e sviene.
Atto II - Scena I - Una sala del Palazzo del Duca
Il Duca è turbato perché, tornato nella casa di Rigoletto,
non ha più trovato Gilda (Ella mi fu rapita) e medita di
vendicarsi, ma pensa soprattutto al dolore e al terrore
di Gilda (Parmi veder le lacrime). Entrano i cortigiani,
e gli annunciano d’aver rapito l’amante di Rigoletto
(Scorrendo uniti remota via). Appreso che Gilda è nel
suo palazzo, il Duca corre a raggiungerla (Possente
amor mi chiama). Quando arriva Rigoletto alla ricerca
della figlia, inveisce contro i cortigiani (Cortigiani, vil
razza dannata). Entra in scena raggiunto da Gilda che
racconta al buffone come abbia conosciuto il Duca (Tutte
le feste al tempio) e come da lui sia stata ingannata e
ora oltraggiata. Rigoletto cerca di confortarla ma, alla
vista di Monterone che è condotto in carcere, decide
di vendicare il vecchio Conte e se stesso (Sì, vendetta,
tremenda vendetta), mentre Gilda invoca pietà per colui
che le ha fatto del male.
Atto III
Scena I - Di notte - In riva al Mincio - Locanda di Sparafucile
Maddalena, sorella di Sparafucile, ha attirato il Duca, che
la corteggia. Lì arriva anche Rigoletto con Gilda perchè
si convinca che il Duca la tradisce. Il Duca canta un’aria
sulla volubilità delle donne (La donna è mobile). A lui
si uniscono in quartetto Gilda, Maddalena e Rigoletto,
che culmina nell’andante Bella figlia dell’amore. Mentre
Maddalena si beffa delle profferte del suo corteggiatore,
Gilda ricorda con amarezza le parole d’amore che
il Duca le aveva rivolto; Rigoletto la incoraggia a
dimenticare e la convince ad andare a Verona perchè
lo dimentichi. Gilda esce di scena, Rigoletto anticipa a
Sparafucile dieci scudi, promettendone altrettanti quando
gli sarà consegnato, chiuso in un sacco, il cadavere del
corteggiatore di Maddalena. Sta scoppiando un uragano,
alla cui descrizione partecipano vocalizzando a bocca
chiusa le voci maschili del coro. Maddalena chiede a
Sparafucile di non uccidere il bel giovane (ossia il Duca),
che nel frattempo si è disteso su un letto e si addormenta.
Sparafucile si convince a risparmiare la vita al giovane
ufficiale, ucciderà, invece, il primo viandante che
chiederà ospitalità alla locanda e ne consegnerà il corpo,
chiuso in un sacco, a Rigoletto per avere il resto degli
scudi promessi. Purtroppo il primo viandante è Gilda
che, spinta dall’amore per il Duca, è tornata alla locanda
pronta a morire per lui, dopo aver ascoltato quanto
Sparafucile e Maddalena hanno deciso. Gilda viene
pugnalata e, quando Rigoletto aprirà, fuori dell’osteria,
il sacco consegnatogli da Sparafucile, troverà il corpo
dell’agonizzante figlia e, mentre il Duca si allontana
cantando la beffarda melodia di La donna è mobile,
Gilda muore, dopo aver chiesto al disperato Rigoletto il
perdono per sé e per il suo seduttore.
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Lirica
sabato 11 maggio 2013 ore 21.00
(ingresso libero)
SERATA FINALE E
PREMIAZIONE
Xi° Concorso
Internazionale
di Canto Lirico
Anselmo
Colzani
Organizzato dal
Comune di Budrio
con il sostegno della
Famiglia Colzani, in
collaborazione con
l’Associazione Ca’
Rossa e il patrocinio
della Regione Emilia
Romagna e della
Provincia di Bologna
Direzione artistica
M° Aldo Salvagno
I
finalisti
si
esibiranno
accompagnati dall’Ensemble
strumentale diretta dal M°
Aldo Salvagno. Una serata
speciale in cui i giovani
protagonisti
festeggeranno
il loro talento e l’inizio di un
nuovo percorso.
Orgogliosi di indire la XI° edizione del
Concorso Internazionale di Canto Lirico
intestato al concittadino Anselmo Colzani.
Grazie alla direzione artistica del M°
Aldo Salvagno in questi dieci anni di vità
ha migliorato la qualità dei partecipanti
e ampliato le collaborazioni prestigiose, tra le quali
l’Accademia Italiana di Didattica Vocale di Kyoto
(Giappone) dove viene organizzata
la sezione
giapponese del concorso (Marzo 2012), il cui vincitore
parteciperà al Masterclass tenuto dalla soprano June
Anderson. Con l’Associazione Musicale Luis Mariano
di Irún (Spagna), con il Concorso Benvenuto Franci di
Pienza (SI) e con il prestigioso concorso The Australian
Singing Competition (Australia).
È uscito, edito da Bongiovanni Anselmo Colzani La
forza del destino scritto da Daniele Rubboli (pp. 269 in
vendita presso la biglietteria € 18,00)
«Il pubblico lo amò fin dal suo debutto e continuò ad
amarlo tenacemente per tutta la sua carriera. Riconobbe
in lui la voce importante ed autorevole, di autentico
baritono; l’artista completo che sapeva vivere in
scioltezza l’intero repertorio e all’occasione dare il suo
contributo alla riesumazione di titoli desueti, se non
decisamente rari; il professionista scrupoloso e attento;
il cantante che poteva reggere tutta una stagione sulle sue
spalle; l’interprete che arrivava al cuore dei personaggi,
facendo leva sull’istinto teatrale e sull’invidiabile
tecnica, appresa dalla grande scuola italiana di cui seppe
tenere alta la bandiera. Come i cantanti d’antica scuola,
Colzani passava senza alcun complesso di inferiorità
dalle ribalte internazionali a quelle meno titolate.
Partner ideale di colleghi illustri, diventava l’elemento
catalizzatore di ogni spettacolo, cui partecipava: sempre
al servizio di una lirica che allora era - oggi non lo è più espressione popolare nel senso più ampio e più bello del
termine». (dalla recensione su l’opera n. 260 - luglio-agosto 2011)
Il Concorso Anselmo Colzani
di Budrio partecipa al circuito
promosso
dal
Concorso
Benvenuto Franci di Pienza
con i Concorsi Maria Caniglia
di Sulmona e il Città di
Bologna per la promozione
e valorizzazione dei giovani
talenti, con il sostegno del
comitato d’onore presieduto
da Adua Veroni
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Le torri dell’Acqua
via Benni 1, Budrio
Auditorium
via Saffi 50, Budrio
(il presente programma
non è ancora completo.
Chi desidera averna una
copia definitiva può scrivere email: [email protected]).
AMICI DEL CONSORZIALE
CONCERTI 2012-2013
La stagione musicale 2012-2013 degli Amici del
Consorziale si svolge in collaborazione con le
Torri dell’Acqua, come sempre dalla nascita di
questa preziosa fondazione e si articola secondo un programma, che spazia dal Barocco al Contemporaneo.
Gli elementi portanti della produzione musicale restano:
- La residenza per le prove del Fontanamix Ensemble alle
Torri dell’Acqua
- La disponibilità del pianoforte Érard sito nell’Auditorium di Budrio, oltre alla ormai tradizionale disponibilità
di artisti di alto livello ad offrirci le loro interpretazioni.
Auditorium, MUSICA SULL’ÉRARD
mercoledì 7 novembre, ore 21
domenica 3 marzo, ore 17
domenica 10 marzo, ore 17
Musica suonata su pianoforte Érard 1878
Marju Riisikamp, sonate di Domenico Scarlatti
Duo Fossi-Ferrati, musiche di Debussy, Ravel, Francaix
Duo Maiferrari-Schiassi, Lieder di Schumann, Wieck,
Brahms
MUSICA alle Torri dell’Acqua
domenica 13 gennaio, ore 17
venerdì 1 febbraio, ore 21
sabato 16 febbraio, ore 21
martedì 9 aprile, ore 21
Trio Fujino-Bellotti-Bruni, musiche di Beethoven,
Mendelssohn, Arvo Pärt
Laura Pigozzi in Billie Holiday “La voce
dell’anima”
Trio Fossi-Ceccanti-Ruta, musiche di Schumann e
Schubert
Duo Torquati- Dillon, musiche di Schumann e
Schostakovich
Inoltre, date da definire:
Duo Torquati-Scarlini, un racconto in musica, Marcel Proust
André Gallo, recital per piano con musiche di Fauré e Verdi
Fontanamix, 3 concerti (prove aperte, con programmi da definire)
DIREZIONE
Via Mentana, 32 - tel. 051 6928244 - fax 051 801300
BIGLIETTERIA TEATRO:
Via Garibaldi, 35 BUDRIO tel. e Fax 051 801300
dal martedì al venerdi dalle ore 16,30 alle ore 19,00
sabato dalle ore 9,00 alle ore 13,00
TEATRO EUROPA AUDITORIUM
P.zza Costituzione 4, BO tel. 051 372540 - 051 6375199
dal lunedì al sabato dalle ore 15,00 alle ore 19,00
BIGLIETTERIA ONLINE:
www.vivaticket.it
call center 899.666.805
Servizio Pagine Gialle, strumento di vendita e informazione. Il servizio è attivo ed accessibile 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, su tutto il
territorio nazionale, semplicemente componendo il numero 892424
(senza prefisso) da tutti i cellulari e da telefono fisso.
inoltre i biglietti possono essere acquistati presso i seguenti punti:
BOLOGNA WELCOME P.zza Maggiore 1/E, BO tel. 051 239660 - 231454
CENTRO COMMERCIALE BORGO
CENTRO COMMERCIALE LAME
CENTRO COMMERCIALE NOVA
CENTRO COMMERCIALE LEONARDO
BO - tel. 051 4131225 (c/o Punto d’ascolto)
BO - tel. 051 6359166 (c/o Punto d’ascolto)
VILLANOVA - tel. 051 5067130 (c/o Punto d’ascolto)
Via Amendola 129 Imola - tel. 0542 663111 (c/o Libreria Coop)
LIBRERIE COOP MINGANTI Via della Liberazione 15 BO - tel. 051 363037
Coop - Centri Commerciali GLOBO ed ESP
di Ravenna
inoltre nei punti vendita elencati sul sito: www.vivaticket.it
e presso le librerie
www.teatrodibudrio.com
[email protected]
[email protected]
Si consiglia di consultare il sito (www.teatrodibudrio.com) per eventuali modifiche o aggiunte
alla programmazione della stagione, o di inviare una mail per ricevere informazioni
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