L. BOBBIO E. GLIOZZI L. LENTI DIRITTO CIVILE MODULO A Introduzione al diritto MODULO B Il diritto civile in generale MODULO C La proprietà e il possesso MODULO D Le obbligazioni MODULO E I contratti MODULO F Le fonti non contrattuali dell’obbligazione MODULO G Persona, famiglia e successioni DIRITTO CIVILE INTRODUZIONE AL DIRITTO E INTRODUZIONE AL DIRITTO E INTRODUZIONE AL DIRITTO E DIRITTO CIVILE L. BOBBIO - E. GLIOZZI - L. LENTI L. BOBBIO - E. GLIOZZI - L. LENTI BO RA TO R LA Strumenti per l’insegnante: – documenti modulistica online da compilare – test di verifica a risposta chiusa per la classe virtuale – cerca sul web una ricerca “guidata” in internet su siti preselezionati da svolgere in gruppo DI • VO LU ME Ok web! Domande&Risposte interrogazioni simulate in formato mp3 e Pdf AL • Introduzione al diritto e diritto civile • Laboratorio • LE GA TO I due volumi non sono vendibili separatamente Ok web! Approfondimenti parti storiche, argomenti complessi disponibili in formato Pdf IO CONTENUTI MULTIMEDIALI • bobbio civile senza talloncino.indd 1 15/12/10 13:45 INDICE ok web! Sezione A INTRODUZIONE AL DIRITTO Unità 1 Il diritto in generale 1. Il diritto come insieme di regole (o norme) ■ ■ ■ DIRITTO, GIURIDICO COME SI PRESENTANO LE NORME PRECETTIVE REGOLE GIURIDICHE E REGOLE NON GIURIDICHE 2. Le norme consuetudinarie e le norme scritte 3. Le funzioni del diritto 4. I settori del diritto Percorso di sintesi Verifiche Unità 2 Le fonti del diritto italiano 1. La pluralità delle fonti e la loro gerarchia ■ COME SI CITANO LE NORME GIURIDICHE 2. La Costituzione e le leggi costituzionali 3. Le fonti primarie: le leggi 4. Le fonti primarie: gli atti aventi forza di legge ■ I CODICI 5. Le leggi regionali 6. Le fonti secondarie: i regolamenti del potere esecutivo e degli enti pubblici territoriali 7. La normativa comunitaria 8. I trattati internazionali 9. La consuetudine 10. Gli atti giuridici dei privati, le sentenze e i provvedimenti amministrativi 11. Il rapporto tra le fonti: un esempio Percorso di sintesi Verifiche Unità 3 L’efficacia delle norme nel tempo e nello spazio 1. L’entrata in vigore degli atti normativi 2. La perdita di efficacia degli atti normativi 3. La non retroattività degli atti normativi 4. L’efficacia delle norme nello spazio 5. Il diritto internazionale privato e processuale ■ LA CONFERENZA DE L’AIA DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO Percorso di sintesi Verifiche Domande&Risposte 4 4 4 5 6 7 8 10 12 13 Approfondimenti Rilessioni sul diritto Test Quesiti a risposta multipla 14 14 16 17 17 18 18 19 19 20 21 22 23 24 26 28 Test Quesiti a risposta multipla 29 29 29 32 33 34 34 37 38 Test Quesiti a risposta multipla V Indice Unità 4 L’interpretazione delle norme 1. Il problema dell’interpretazione del diritto 2. L’interpretazione e l’applicazione del diritto 3. Le regole dell’interpretazione: l’interpretazione letterale ■ IL LINGUAGGIO TECNICO DEL DIRITTO 4. Le regole dell’interpretazione: l’interpretazione sistematica 5. Le regole dell’interpretazione: l’interpretazione teleologica 6. Le lacune del diritto e l’analogia 7. L’efficacia dell’interpretazione 8. I diversi tipi di interpretazione 9. L’interpretazione giudiziale e il precedente giudiziale ■ “DIRITTO” E “LEGGE” Percorso di sintesi Verifiche ■ ■ ■ PREPARATI ALLA VERIFICA SCRITTA FATTI & DIRITTO Una giornata come tante ATTUALITÀ & DIRITTO I numeri del diritto 39 39 40 41 42 43 44 45 48 48 49 51 52 53 Test 54 56 58 Cerca sul web Sezione B IL DIRITTO CIVILE IN GENERALE Unità 5 Il codice civile e la codificazione 1. Il diritto privato ■ ■ “AUTONOMIA” EGUALIANZA FORMALE ED EGUAGLIANZA SOSTANZIALE 2. Il codice civile italiano ■ DIRITTO CIVILE E DIRITTO COMMERCIALE 3. La disciplina costituzionale del diritto privato Percorso di sintesi Verifiche Unità 6 I diritti e i beni 1. I rapporti giuridici e le situazioni giuridiche soggettive 2. Il diritto soggettivo ■ IL VERBO “POTERE” 3. La potestà ■ DISCREZIONALE 4. Le situazioni soggettive passive ■ IL VERBO “DOVERE” 5. Distinzioni fra vari tipi di diritti 6. I diritti reali e i diritti di obbligazione 7. L’acquisto e la perdita dei diritti 8. La prescrizione ■ NORME DISPOSITIVE E NORME IMPERATIVE 9. La decadenza VI Quesiti a risposta multipla Domande&Risposte 62 62 62 63 64 65 66 Approfondimenti 68 70 Test 71 71 71 72 72 72 73 73 74 75 76 77 78 78 La codificazione del diritto privato Quesiti a risposta multipla Indice 10. I beni 11. Distinzioni fra i beni ■ PATRIMONIO 12. I beni pubblici Percorso di sintesi Verifiche Unità 7 Le persone fisiche e le capacità 1. La capacità giuridica 2. La capacità d’intendere e di volere e la capacità di agire 3. La minore età ■ ■ RESPONSABILITÀ CIVILE E PENALE DEL MINORENNE ATTI DI ORDINARIA E ATTI DI STRAORDINARIA AMMINISTRAZIONE 4. L’amministrazione di sostegno ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 5. L’interdizione 6. Il domicilio e la residenza 7. La morte, la scomparsa, l’assenza, la morte presunta ■ LA MORTE CEREBRALE E IL PRELIEVO DI ORGANI PER TRAPIANTO Percorso di sintesi Verifiche Unità 8 Le persone giuridiche LA LOCUZIONE LEGISLATIVA “PERSONA GIURIDICA” 2. I diversi tipi di persone giuridiche ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 3. Le associazioni 4. Le fondazioni e i comitati 5. Gli enti del privato sociale Percorso di sintesi Verifiche Unità 9 84 86 L’attività giuridica e la tutela dei diritti 1. I fatti e gli atti giuridici 2. Come funziona il sistema del diritto civile 3. La circolazione dei beni e l’affidamento ■ ALIENAZIONE 4. La tutela giurisdizionale dei diritti 5. Il procedimento giudiziario ■ LE PRESUNZIONI 6. Qualche esempio pratico Percorso di sintesi Verifiche Test Quesiti a risposta multipla 87 87 88 89 89 90 90 93 93 94 95 95 96 98 1. Le persone giuridiche ■ 79 80 82 82 Test Quesiti a risposta multipla 99 99 99 99 100 100 102 104 Documenti 105 106 Test Atto costitutivo di associazione Statuto di associazione Quesiti a risposta multipla 107 107 108 110 110 111 112 113 114 117 119 Approfondimenti La tutela giurisdizionale dei diritti Test Quesiti a risposta multipla VII Indice ■ ■ ■ PREPARATI ALLA VERIFICA SCRITTA FATTI & DIRITTO Un aiuto discreto ATTUALITÀ & DIRITTO Soggetti deboli e trattamenti sanitari: chi decide? 120 122 124 Sezione C LA PROPRIETÀ E IL POSSESSO Unità 10 La proprietà e i diritti reali di godimento 1. La proprietà privata 2. La definizione della proprietà nel codice civile italiano 3. La proprietà nella Costituzione 4. La proprietà immobiliare 5. La proprietà edilizia 6. La proprietà agraria 7. L’espropriazione 8. I modi di acquisto della proprietà 9. Le azioni a difesa della proprietà 10. I diritti reali di godimento su cosa altrui ■ DIRITTI PERSONALI DI GODIMENTO 11. I principali diritti reali di godimento 12. La comunione 13. Il condominio negli edifici 14. La trascrizione e i registri immobiliari ■ ■ PUBBLICITÀ DICHIARATIVA E PUBBLICITÀ COSTITUTIVA DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO Percorso di sintesi Verifiche Unità 11 Il possesso 1. La detenzione e il possesso 2. Regole generali sul possesso 3. Le azioni possessorie 4. La funzione delle azioni possessorie 5. L’usucapione e la regola “possesso vale titolo” ■ ■ 128 128 128 131 133 135 137 138 140 142 143 144 144 146 148 149 150 151 152 155 DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 165 165 PREPARATI ALLA VERIFICA SCRITTA FATTI & DIRITTO I difficili rapporti di vicinato ATTUALITÀ & DIRITTO Il ladro di biciclette (e la tutela del possesso) VIII Approfondimenti Vicende storiche della proprietà Documenti Costituzione delle servitù Documenti Verbale di assemblea condominiale Test Quesiti a risposta multipla 156 TUTELA DELL’AFFIDAMENTO Percorso di sintesi Verifiche ■ ■ ■ Domande&Risposte 156 158 159 160 163 164 6. Conflitti tra più acquirenti di un diritto reale su di una cosa mobile Cerca sul web 166 167 Test 168 170 172 Cerca sul web Quesiti a risposta multipla Indice Sezione D LE OBBLIGAZIONI Unità 12 L’obbligazione 1. Le fonti delle obbligazioni 2. Il rapporto obbligatorio 3. La prestazione ■ IL FAVORE PER IL CREDITORE E IL DOVERE DI CORRETTEZZA 4. L’obbligazione solidale 5. L’obbligazione alternativa ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO Percorso di sintesi Verifiche Unità 13 L’adempimento delle obbligazioni 1. L’adempimento in generale ■ ADEMPIMENTO E CAPACITÀ 2. L’adempimento e i terzi 3. Le modalità dell’adempimento ■ NORME SUPPLETIVE 4. L’adempimento delle obbligazioni pecuniarie ■ GLI INTERESSI 5. La surrogazione 6. La cooperazione del creditore 7. La mora del creditore Percorso di sintesi Verifiche Unità 14 L’inadempimento e l’impossibilità sopravvenuta 1. L’inadempimento in generale ■ INADEMPIMENTO DELL’OBBLIGAZIONE E INADEMPIMENTO DEL CONTRATTO 2. La mora del debitore 3. L’inadempimento e l’impossibilità sopravvenuta ■ ■ L’INADEMPIMENTO E L’IMPOSSIBILITÀ SAPRAVVENUTA STRUTTURA DEL SISTEMA DELLA RESPONSABILITÀ CONTRATUALE 4. La responsabilità per colpa 5. La responsabilità senza colpa 6. La responsabilità per l’inadempimento delle obbligazioni pecuniarie 7. Il risarcimento del danno Percorso di sintesi Verifiche Domande&Risposte 176 176 176 177 178 179 180 180 181 182 Test Quesiti a risposta multipla 183 183 183 184 185 185 188 189 189 189 190 192 193 Test Quesiti a risposta multipla 194 194 195 196 196 198 Documenti Costituzione in mora del debitore 198 199 201 202 203 205 207 Test Quesiti a risposta multipla IX Indice Unità 15 Le altre cause di estinzione delle obbligazioni 1. Premessa 2. La novazione 3. La remissione 4. La compensazione 5. La confusione Percorso di sintesi Verifiche Unità 16 La responsabilità patrimoniale e la garanzia del credito 1. Il patrimonio e la responsabilità patrimoniale 2. I mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale: l’azione surrogatoria 3. I mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale: l’azione revocatoria ordinaria 4. Gli altri mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale 5. La parità di trattamento fra i creditori e le cause di prelazione ■ LIMITI ALL’EFFICACIA DEL PRINCIPIO DI PARITÀ DI TRATTAMENTO 6. Le cause di prelazione: i privilegi 7. I diritti reali di garanzia in generale 8. Il pegno 9. L’ipoteca 209 209 209 210 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 219 220 221 222 FUNZIONE DELL’ISCRIZIONE E DELLO SPOSSESSAMENTO ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 223 224 Percorso di sintesi Verifiche 225 227 1. La cessione del credito 2. La successione nel debito 3. La delegazione 4. L’espromissione 5. L’accollo ■ MUTUO Percorso di sintesi Verifiche ■ ■ X PREPARATI ALLA VERIFICA SCRITTA FATTI & DIRITTO La casa, il mutuo e l’ipoteca Quesiti a risposta multipla 214 ■ Unità 17 Le modificazioni dei soggetti dell’obbligazione Test Documenti Pegno Ipoteca Test Quesiti a risposta multipla 228 228 229 230 232 232 233 234 235 236 238 Documenti Cessione del credito Test Quesiti a risposta multipla Indice Sezione E I CONTRATTI Unità 18 Il contratto: concetto e funzione 1. Il contratto e lo scambio 2. L’autonomia contrattuale 3. I contratti che non realizzano uno scambio 4. I contratti tipici e atipici 5. Le classificazioni dei contratti 6. Gli atti unilaterali Percorso di sintesi Verifiche Unità 19 La struttura del contratto 1. L’accordo delle parti 2. La responsabilità precontrattuale 3. I contratti dai quali sorgono obbligazioni per il solo proponente 4. L’oggetto e il contenuto 5. La causa 6. La forma 7. L’integrazione del contratto ■ L’INTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO 8. Il contratto nel diritto internazionale privato Percorso di sintesi Verifiche Unità 20 La rappresentanza 1. Nozioni generali ■ PERSONE GIURIDICHE E RAPPRESENTANZA 2. La procura 3. Le conseguenze della rappresentanza ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO Percorso di sintesi Verifiche Unità 21 Gli effetti del contratto 1. Gli effetti obbligatori e gli effetti reali ■ ■ CONTRATTI REALI E CONTRATTI A EFFETTI REALI TRASFERIMENTO DELLA PROPRIETÀ E CONSEGNA DELLA COSA 2. Il termine 3. «Il contratto ha forza di legge tra le parti» 4. Il recesso unilaterale 5. «Il contratto non produce effetto rispetto ai terzi» 6. Il contratto a favore di terzi Domande&Risposte 242 242 243 244 244 245 247 248 249 Approfondimenti Il negozio giuridico e il contratto Test Quesiti a risposta multipla 250 250 252 253 253 254 256 258 259 259 261 263 Test Quesiti a risposta multipla 265 265 266 266 267 269 270 271 Documenti Procura Test Quesiti a risposta multipla 272 272 273 273 274 274 275 276 277 XI Indice 7. La condizione 8. Il contratto preliminare ■ IL “COMPROMESSO” 9. La simulazione 10. La cessione del contratto Percorso di sintesi Verifiche Unità 22 I limiti all’autonomia contrattuale e la tutela del consumatore 1. I limiti dell’autonomia contrattuale 2. Le condizioni generali di contratto e le clausole vessatorie 3. La tutela del consumatore 4. La tutela del consumatore contro le clausole vessatorie ■ TUTELA DEL CONSUMATORE E TUTELA DEL CONTRAENTE DEBOLE 5. I contratti stipulati fuori dai locali commerciali o a distanza Percorso di sintesi Verifiche Unità 23 L’invalidità del contratto 1. Premessa 2. Le cause di nullità: la mancanza di un requisito indispensabile 3. Le cause di nullità: l’illiceità del contratto 4. Le conseguenze della nullità ■ RILEVABILITÀ D’UFFICIO 5. Le cause di annullabilità: l’incapacità 6. Le cause di annullabilità: i vizi della volontà 7. Le conseguenze dell’annullamento 8. La rescissione del contratto 9. L’inefficacia relativa Percorso di sintesi Verifiche Unità 24 La risoluzione del contratto 1. Premessa 2. La risoluzione per inadempimento 3. La risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta 4. La risoluzione per impossibilità sopravvenuta Percorso di sintesi Verifiche Unità 25 I contratti tipici 1. Premessa 2. La vendita: nozione e caratteristiche 3. Le obbligazioni del venditore e del compratore XII 278 280 282 282 285 286 288 Documenti Contratto preliminare di vendita Test Quesiti a risposta multipla 290 290 291 292 293 294 295 296 297 Test Quesiti a risposta multipla 298 298 298 298 300 301 302 302 306 307 308 309 311 Test Quesiti a risposta multipla 313 313 314 317 318 321 322 324 324 324 325 Documenti Diffida ad adempiere Test Quesiti a risposta multipla Indice ■ L’OBBLIGO DI GARANZIA E LA COLPA DEL VENDITORE 4. Le garanzie per l’alienazione dei beni di consumo 5. Alcune specie particolari di vendita ■ REGOLE COMMERCIALI SULLE SPESE DI TRASPORTO 6. La vendita internazionale di cose mobili 7. La permuta 8. La locazione 9. La locazione di immobili urbani 10. Il comodato 11. Il mandato 12. Il mutuo 13. La fideiussione ■ DIFFERENZE TRA GARANZIE REALI E GARANZIE PERSONALI 14. La rendita vitalizia 15. La transazione 16. La donazione ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 17. La donazione indiretta Percorso di sintesi Verifiche ■ ■ ■ PREPARATI ALLA VERIFICA SCRITTA FATTI & DIRITTO Un forno che non gira ATTUALITÀ & DIRITTO Contratto e dignità 328 328 329 331 333 334 335 337 340 340 343 344 344 345 345 346 348 348 349 353 356 358 360 Sezione F LE FONTI NON CONTRATTUALI DELL’OBBLIGAZIONE Unità 26 I fatti illeciti 1. La responsabilità civile ■ FUNZIONI DEL RISARCIMENTO DEL DANNO 2. L’ingiustizia del danno ■ L’ILLECITO CIVILE E L’ILLECITO PENALE 3. Le cause di giustificazione 4. L’imputabilità ■ RESPONSABILITÀ DEI GENITORI PER GLI ILLECITI COMPIUTI DAI MINORENNI 5. Il dolo e la colpa 6. La responsabilità oggettiva: nozione generale 7. La responsabilità oggettiva: casi tipici 8. Il concorso di responsabilità 9. Il nesso di causalità 10. I danni risarcibili 11. Il risarcimento del danno e l’inibitoria 12. La responsabilità civile e l’ambiente 13. La responsabilità civile e l’assicurazione 14. Riepilogo delle differenze tra responsabilità extracontrattuale e contrattuale ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO Percorso di sintesi Verifiche Documenti Locazione a uso abitativo conforme a un modello-tipo Documenti Transazione Atto di donazione di beni mobili Test Quesiti a risposta multipla Cerca sul web Domande&Risposte 364 364 364 365 367 369 370 371 372 373 374 376 377 378 382 383 383 384 385 386 389 Approfondimenti La responsabilità oggettiva Test Quesiti a risposta multipla XIII Indice Unità 27 Le altre fonti non contrattuali dell’obbligazione 1. Premessa 2. La promessa al pubblico 3. Le altre promesse unilaterali ■ ■ PROMESSA UNILATERALE E STIPULAZIONE DEL CONTRATTO DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 4. La gestione di affari altrui 5. Il pagamento dell’indebito 6. L’arricchimento senza causa ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO Percorso di sintesi Verifiche ■ ■ ■ PREPARATI ALLA VERIFICA SCRITTA FATTI & DIRITTO Per colpa di una racchetta ATTUALITÀ & DIRITTO L’evoluzione dell’ingiustizia del danno: due casi famosi 392 392 392 393 393 393 394 395 396 397 398 399 400 402 404 Sezione G PERSONA, FAMIGLIA E SUCCESSIONI Unità 28 I diritti della persona 1. Il rispetto della personalità umana ■ ■ LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO LE LIBERTÀ CIVILI E POLITICHE 2. La vita, la salute e l’integrità fisica 3. Il nome e l’identità personale 4. La dignità e l’integrità morale 5. La riservatezza della vita privata 6. La tutela dei dati personali ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO Percorso di sintesi Verifiche Unità 29 La famiglia e il matrimonio 1. La nozione sociale di famiglia 2. La famiglia nella Costituzione ■ LA FAMIGLIA DI FATTO 3. Il coniugio, la parentela e l’affinità 4. Gli alimenti 5. Il sistema matrimoniale italiano ■ LE VICENDE DEL SISTEMA MATRIMONIALE ITALIANO 6. Il matrimonio civile ■ I REGISTRI DELLO STATO CIVILE 7. Il matrimonio concordatario XIV Test Quesiti a risposta multipla Cerca sul web Domande&Risposte 410 410 411 412 412 413 414 414 416 418 419 420 421 421 422 423 423 424 425 425 425 426 426 Test Quesiti a risposta multipla Indice 8. Il matrimonio religioso non cattolico ■ ■ LE INTESE DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 9. I rapporti personali tra coniugi 10. I rapporti patrimoniali tra coniugi 11. Lo scioglimento del matrimonio: la separazione e il divorzio 12. La cessazione del rapporto matrimoniale: l’annullamento 427 427 427 427 428 430 432 CONSEGUENZE PATRIMONIALI DELL’ANNULLAMENTO DEL MATRIMONIO CONCORDATARIO ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 433 434 Percorso di sintesi Verifiche 435 438 Documenti Atto per mutare il regime patrimoniale della famiglia ■ Unità 30 La filiazione e l’adozione 1. La filiazione ■ LA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA 2. La filiazione legittima 3. La filiazione naturale 4. L’adozione dei minorenni in generale 5. L’adozione legittimante nazionale 6. L’adozione internazionale 7. L’adozione semplice 8. I rapporti tra genitori e figli ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 9. L’affidamento ■ I SERVIZI SOCIALI PROFESSIONALI Percorso di sintesi Verifiche Unità 31 Le successioni 1. Il contenuto del diritto delle successioni 2. I diritti e gli obblighi trasmissibili ai successori 3. La designazione dei successori 4. La successione legittima ■ LA TUTELA DEL NUCLEO FAMILIARE 5. La successione testamentaria ■ L’EREDE E IL LEGATARIO 6. La successione necessaria 7. La chiamata alla successione 8. L’acquisto dell’eredità e del legato 9. La petizione di eredità 10. La comunione ereditaria e la divisione ■ DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO Percorso di sintesi Verifiche ■ ■ ■ PREPARATI ALLA VERIFICA SCRITTA FATTI & DIRITTO Questo bambino non è mio. Non lo riconosco ATTUALITÀ & DIRITTO Il divorzio Test Quesiti a risposta multipla 440 440 440 441 442 444 445 446 446 447 449 449 450 451 453 Test Quesiti a risposta multipla 454 454 454 455 457 458 458 459 462 464 465 468 468 469 Documenti Testamento olografo Testamento pubblico Documenti Accettazione d’eredità con beneficio d’inventario Verbale d’inventario 470 472 Test 474 476 478 Cerca sul web Quesiti a risposta multipla XV INTRODUZIONE AL DIRITTO E DIRITTO CIVILE SEZIONEA Introduzione al diritto Unità 1 2 3 4 Il diritto in generale Le fonti del diritto italiano L’efficacia delle norme nel tempo e nello spazio L’interpretazione delle norme focus Le norme e le sanzioni U1§1 Diritto oggettivo e diritto soggettivo U1§1 Norme scritte e norme consuetudinarie U1§2 La gerarchia delle fonti del diritto: Costituzione, fonti primarie e fonti secondarie U2§1 Principio di competenza U2§1 Le fonti primarie U 2 §§ 3, 4 La normativa comunitaria U2§7 I trattati internazionali U2§8 L’entrata in vigore e l’abrogazione degli atti normativi U 3 §§ 1, 2 Il principio di non retroattività U3§3 Il diritto internazionale privato U3§5 ok web! Approfondimenti Il procedimento logico del giudice U4§2 I diversi tipi d’interpretazione U 4 §§ 3, 4, 5 L’analogia U4§6 Domande&Risposte Documenti L’interpretazione del giudice e il precedente giudiziale U4§9 Test Cerca sul web Unità 1 Il diritto in generale |1| Il diritto come insieme di regole (o norme) A tutti sarà capitato qualche volta di dire o ascoltare frasi di questo genere: “L’omicidio è punito dalla legge”; “I cittadini sono obbligati, a norma di legge, a pagare le imposte”; “La pena di morte non è ammessa dal diritto italiano, ma è ammessa dal diritto di alcuni stati americani”; “Il debitore ha l’obbligo giuridico di pagare il suo debito al creditore”; “Questa cosa mi appartiene per diritto”; “Questo contratto, per il diritto, non ha alcun valore”. Diritto e norme Le parole diritto, legge, norma di legge, giuridico, che compaiono nelle frasi giuridiche precedenti, si riferiscono a un unico fenomeno che, nel linguaggio tecnico, viene più semplicemente designato come diritto. Esso consiste in un insieme di regole o norme che i membri della società sono obbligati a rispettare. Possiamo perciò riformulare le frasi precedenti in questo modo: in Italia esistono regole del diritto che vietano l’omicidio, che impongono ai cittadini di pagare le tasse, che vietano la pena di morte, che obbligano il debitore a pagare il suo debito, che stabiliscono a chi spetta la proprietà di una cosa, che stabiliscono le condizioni necessarie perché un contratto sia valido. Diritto, giuridico La parola giuridico è l’aggettivo che corrisponde al sostantivo diritto e significa quindi del diritto. Così un obbligo giuridico è un obbligo stabilito dal diritto, un problema giuridico è un problema che riguarda il diritto, una norma giuridica è una norma di diritto ecc. Il termine giuridico deriva dalla parola latina ius, iuris che vuol dire diritto. Nella lingua italiana tale parola è scomparsa nel suo si- gnificato originario, ma si è conservata, sotto la forma di una serie di prefissi ( gius-, giu-, giur-, giuris-), in numerose parole anche di uso comune che hanno tutte una qualche attinenza con il diritto. Per esempio: giusto, giustizia, giusnaturalismo, giustificazione; giudice, giudicare, giudizio; giuridico; giurisdizione, giurisprudenza ecc. Norme generali Le regole del diritto, dette anche norme giuridiche, sono regole precettive, e astratte ossia stabiliscono che certi comportamenti devono o non devono essere tenuti. Esse sono formulate in termini generali e astratti. Per generalità s’intende che la regola dev’essere rispettata da chiunque si trovi in quella determinata situazione descritta dalla norma; per astrattezza s’intende invece che la regola si applica in ogni situazione eguale a quella prevista dalla norma. I membri della società hanno l’obbligo di rispettare le norme. Com’è evidente, però, esiste anche la possibilità materiale che essi, invece di rispettarle, le trasgrediscano, non le osservino. Per scoraggiare comportamenti contrari al diritto, accanto alle norme che vietano o impongono determinate azioni, esistono altre 4 Sezione A Introduzione al diritto norme giuridiche che stabiliscono quali sanzioni devono essere applicate a coloro che non rispettano le norme del primo tipo. Per sanzione si intende una conseguenza negativa o spiacevole per il soggetto Sanzione che ha trasgredito la norma. Le sanzioni hanno lo scopo di incentivare l’osservanza delle norme e di disincentivare le trasgressioni. Spesso si pensa alla sanzione come a una punizione: ma in realtà la punizione è soltanto una tra le possibili sanzioni che il diritto prevede. Infatti, a seconda della natura delle norme trasgredite, sono previste sanzioni di diverso genere che possono essere, grosso modo, ricondotte a due tipi fondamentali: • le sanzioni di tipo punitivo consistono nell’infliggere una pena al responsa- Tipi di sanzione bile della violazione; le pene ammesse in Italia sono di tipo detentivo (ergastolo, reclusione o arresto) o pecuniario (multa o ammenda); • le sanzioni di tipo riparatorio consistono nell’obbligare il responsabile della violazione a ripristinare l’ordine giuridico violato; ■ per esempio, il debitore che ❘ ❘ non paga il debito può essere costretto, con la forza, a pagarlo; l’automobilista ❘ ❘ che provoca per sua colpa un incidente stradale può essere costretto a risarcire ❘ ❘ i danni da lui stesso causati; il soggetto che ha ingannato la controparte nella ❘ ❘ conclusione di un contratto può veder annullato il contratto stesso e perderne ❘ ❘ quindi gli eventuali benefici. ❘ ❘ In quest’ultimo caso i responsabili della violazione non sono sottoposti ad ❘ ❘ Che cosa sono alcuna punizione: il pagamento coattivo del debito, il risarcimento dei danni, ❘ ❘ le sanzioni? l’annullamento del contratto sono sanzioni riparatorie, perché servono a “ripa- ❘ ❘ rare” le violazioni commesse. ■ ❘ ok web! Applicazione L’applicazione della sanzione presuppone due condizioni di fatto: della sanzione innanzitutto deve esistere un’autorità (il giudice) in grado di accertare di fronte • a ogni caso concreto se la norma è stata violata e, in caso affermativo, di stabilire la sanzione; • in secondo luogo deve esistere un’autorità in grado di applicare, se necessario con la forza, ossia in modo coercitivo, la sanzione decisa dal giudice (per esempio, mettere effettivamente in stato di detenzione la persona riconosciuta colpevole di omicidio; costringere effettivamente l’automobilista colpevole di un incidente a risarcire il danno che ne deriva ecc.). Comesipresentanolenormeprecettive Le norme che stabiliscono che determinati comportamenti devono o non devono essere tenuti possono essere strutturate in modi diversi. Consultando il codice civile, come faremo spesso per dare concretezza ai nostri ragionamenti, possiamo trovare diversi ■ esempi: • l’art. 1176 stabilisce che «nell’adempiere l’obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia»; un tale modo di esprimersi contiene un comando chiaro: chi esegue un suo obbligo deve comportarsi in un certo modo, cioè eseguirlo con una diligenza di livello medio; • l’art. 1218 stabilisce che «il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l’inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile». In questo caso manca apparentemente un ordine o un divieto: la norma stabilisce che se accade un certo evento (il debitore non esegue esattamente la prestazione dovuta), ne deriva una determinata conseguenza (è tenuto al risarcimento del danno). Tuttavia la norma contiene un comando implicito: il debitore deve eseguire esattamente la prestazione dovuta, altrimenti incorre in una sanzione, il risarcimento del danno. ■ Unità 1 Il diritto in generale 5 Tipi di norme Possiamo riassumere quanto detto finora affermando che il diritto è costituito da un insieme di norme e in particolare di: • norme che vietano o impongono determinati comportamenti; • norme che stabiliscono le sanzioni previste nel caso in cui le norme del primo tipo vengano trasgredite; • norme che conferiscono a determinati soggetti l’autorità di applicare le sanzioni e di farle eseguire in modo coercitivo; • norme che stabiliscono le relative procedure. Regole giuridiche e regole non giuridiche Non tutte le norme che hanno la caratteristica di essere generali e astratte, e il cui rispetto è assicurato imponendo una sanzione a carico di chi le trasgredisce, sono norme giuridiche. Tutti sanno perfettamente che esistono anche norme di altro tipo: per esempio, norme religiose, norme morali, norme di cortesia, norme della cosiddetta buona educazione e così via. Si tocca qui un problema delicato e complesso, il cui studio è oggetto principalmente della filosofia del diritto: fornire una definizione di che cosa sia il diritto, più completa ed esauriente di quella proposta nelle prime righe di questa Unità. Il tentativo di definire il diritto non è mai giunto a risultati definitivi: ciò che viene chiamato “diritto”, infatti, ha subito nel tempo mutamenti molto profondi, sicché una definizione che poteva apparire approssimativamente soddisfacente qualche secolo fa può non apparire più tale oggi, e quella soddisfacente oggi non appariva tale ieri e potrà non apparire più tale domani. Tratti caratterizzanti Fra i molti tratti caratterizzanti che possono distinguere il diritto dagli altri indel diritto oggi siemi di norme, quattro sono quelli che nel nostro tempo vengono di solito indicati come fondamentali: • gran parte delle norme di diritto è posta direttamente dall’autorità statale, o quanto meno da questa accolta; • l’applicazione delle norme di diritto è di solito affidata all’autorità di un giudice, che svolge il suo compito in nome dello stato; • la violazione delle norme di diritto è per lo più colpita da sanzioni; • l’esecuzione delle sanzioni di solito può essere imposta al trasgressore anche coattivamente, mediante l’impiego della forza. È necessario ricordare che non sempre tutti questi tratti caratterizzanti sono presenti: uno (o più) di questi può mancare. Molte norme di diritto, infatti, hanno solo alcune di queste caratteristiche, ma non le hanno tutte contemporaneamente. ❘ ■ Per esempio, l’art. 315, che stabilisce il dovere dei figli di rispettare i genitori, ❘ ❘ è una norma priva di sanzione. ■ Trasgressione Le norme giuridiche rivestono una grande importanza nella società; la loro di norme giuridiche trasgressione non è mai irrilevante e normalmente, anche se non sempre, è assai e di norme non più grave della trasgressione di una norma, per esempio, di cortesia o di buona giuridiche educazione. ❘ ■ Per esempio, chi lascia un’automobile in divieto di sosta viola una norma ❘ ❘ giuridica e può subire una sanzione, modesta, consistente nel pagamento di ❘ ❘ una somma di denaro; chi è invitato a cena a casa altrui e tiene comportamenti ❘ ❘ sgradevoli, come sputare sul pavimento della stanza da pranzo del suo ospite, ❘ ❘ viola un’ovvia norma di buona educazione e può subire una sanzione, ben più ❘ ❘ grave, consistente nell’emarginazione sociale. ❘ ❘ È evidente che il peso della sanzione derivante dalla violazione di questa ❘ ❘ norma di buona educazione è maggiore di quello derivante dalla violazione di ❘ ❘ quella norma giuridica. ■ 6 Sezione A Introduzione al diritto Abbiamo detto che il diritto può essere definito come un insieme di norme. Ora Ordinamento dobbiamo aggiungere che le norme giuridiche costituiscono un sistema, ossia un giuridico insieme di elementi diversi, ma organizzati e strettamente collegati tra di loro: ogni norma non può essere considerata isolatamente, ma deve essere vista in rapporto con tutte le altre. Si può esprimere lo stesso concetto dicendo che le norme giuridiche costituiscono un ordinamento: l’ordinamento giuridico. Possiamo quindi parlare dell’ordinamento giuridico italiano, francese, spagnolo ecc. per riferirci all’insieme (collegato e organizzato) di norme che vigono rispettivamente nello stato italiano, francese, spagnolo ecc. Diritto oggettivo e diritto soggettivo La parola diritto ha due significati nettamente distinti nel linguaggio tecnico-giuridico. Il primo significato è quello che abbiamo usato finora: diritto significa insieme di norme, ordinamento giuridico. Possiamo perciò dire indifferentemente: “il diritto italiano ammette il divorzio, mentre il diritto della chiesa non lo ammette”; oppure “l’ordinamento giuridico italiano ammette il divorzio, mentre l’ordinamento giuridico della chiesa non lo ammette”. Quando la parola diritto viene usata in questo significato si riferisce al diritto in senso oggettivo o, più semplicemente, al diritto oggettivo. Diritto oggettivo, insieme di norme giuridiche, ordinamento giuridico sono espressioni che hanno esattamente lo stesso significato. Il secondo significato della parola diritto ricorre quando si usano espressioni come: “il creditore ha il diritto a essere pagato”; “il figlio ha diritto a una quota dell’eredità del padre”; “Andrea non ha il diritto di costruire su quel terreno” ecc. In queste frasi la parola diritto viene usata per indicare la pretesa di un soggetto, che è riconosciuta e tutelata dall’ordinamento giuridico. Quando la parola diritto viene usata in questo significato si riferisce al diritto in senso soggettivo o, ok web! più semplicemente, al diritto soggettivo. Si noti che questa duplicità di significati è tipica della lingua italiana (come pure delle altre lingue neolatine e del tedesco). La lingua inglese, invece, designa i due concetti con due parole diverse: law significa diritto oggettivo mentre right significa diritto soggettivo. Ordinamento giuridico Che differenza c’è tra diritto “oggettivo” e “soggettivo”? è un sistema di norme costituisce il diritto oggettivo riconosce e tutela il diritto soggettivo |2| Le norme consuetudinarie e le norme scritte Nelle società contemporanee il diritto si presenta, prevalentemente, sotto forma Diritto positivo di norme scritte che vengono deliberate, ossia decise, da autorità politiche cui è riconosciuto questo potere: da ciò il nome di diritto positivo (dal latino ius positivum che significa appunto “posto” o “imposto”). Riflessioni È importante sottolineare che le norme giuridiche regolano non soltanto le sul diritto azioni dei governati, cioè dei cittadini, ma anche i poteri dei governanti: il diritto d’oggi è prevalentemente statale, ma anche lo stato è disciplinato dal diritto. ok web! Unità 1 Il diritto in generale 7 Per un lungo periodo della storia delle società umane il diritto si presentò, prevalentemente, sotto forma di norme consuetudinarie: le norme giuridiche non venivano decise da un’autorità e non erano redatte in forma scritta, ma venivano prodotte spontaneamente dalla società stessa attraverso la ripetizione nel tempo di certi comportamenti da parte dei suoi membri. Il fatto stesso di risolvere determinati problemi (per esempio, il passaggio della proprietà da una persona all’altra, la distribuzione dell’eredità, la stipulazione dei contratti ecc.) facendo sempre ricorso ai medesimi comportamenti e alle medesime formalità faceva sì che a un certo punto quei comportamenti e quelle formalità venissero sentiti come giuridicamente obbligatori dai membri della società. Benché le norme consuetudinarie non fossero espresse in forma scritta, esse erano egualmente note ai membri della società e questi si sentivano obbligati a Come nascono osservarle. Su questa convinzione, accettata dall’autorità, si fondava la loro aple norme conplicazione, da parte della comunità o dell’autorità stessa, per dirimere le controsuetudinarie? ok web! versie, attribuendo a ciascuno il suo. Consuetudine Il diritto Nell’epoca attuale, come abbiamo detto, il diritto è formato principalmente da consuetudinario norme scritte emanate (o riconosciute) dallo stato, quindi imposte dall’alto. Tuttaoggi via non si deve credere che il diritto consuetudinario sia completamente scom- parso. Anche nella nuova situazione i rapporti economici e sociali che gli individui e i gruppi stabiliscono autonomamente tra loro tendono a generare continuamente nuove regole consuetudinarie. Esse finiscono per integrare la legislazione statale in aspetti anche non secondari, come vedremo meglio tra poco a proposito delle Unità 2, § 9 • fonti del diritto italiano. • Il diritto nei paesi Questo aspetto è più visibile in quei paesi contemporanei nei quali la statuaanglosassoni lizzazione del diritto non è mai stata attuata integralmente. È il caso dell’Inghilterra (e degli altri paesi di cultura anglosassone, come gli Usa), dove non è mai stata realizzata una codificazione organica, a causa del particolare processo storico (politico, economico e sociale) attraverso cui è avvenuta la formazione dello stato moderno. Ancora oggi in questi paesi il diritto è formato in parte – ormai preponderante – da norme scritte, emanate dallo stato sotto forma di leggi, e in parte da norme consuetudinarie (dette common law o diritto comune) che si tramandano attraverso l’applicazione che ne viene fatta dai giudici, nella loro attività giudicante, cioè nelle loro decisioni (sentenze). Per conoscere le norme giuridiche in vigore in quei paesi, quindi, non si può fare riferimento solo a norme astratte scritte per la generalità dei cittadini, ma spesso occorre esaminare come i giudici hanno risolto in precedenza casi simili, occorre cioè esaminare i precedenti, che hanno interpretato e applicato il common law. |3| Le funzioni del diritto Finora abbiamo considerato il diritto nel suo insieme. Dobbiamo ora distinguere le varie funzioni che esso svolge per regolare i diversi aspetti della società. Benché le funzioni del diritto siano molto numerose, sono raggruppabili in tre grandi settori. Distribuzione a) Il diritto detta le regole per distribuire e utilizzare le risorse all’interno della e utilizzazione società. Le risorse sono i beni, le cose utili all’uomo che esistono in natura (la terra, delle risorse le risorse minerarie, il mare, i fiumi ecc.) oppure che sono il risultato del lavoro 8 Sezione A Introduzione al diritto umano (i prodotti agricoli e industriali) e si distinguono, a seconda della loro utilizzazione, in mezzi di produzione e beni di consumo. Le risorse vengono prodotte, utilizzate e distribuite tra gli uomini in base ai comportamenti che in forma singola o associata essi decidono autonomamente di intraprendere. Il diritto si preoccupa però di stabilire alcune regole generali di comportamento in questa sfera, in modo che tali attività si svolgano secondo un certo ordine e in modo che in caso di conflitto (per esempio, sulla proprietà di una cosa, sull’esecuzione di un contratto, sulla distribuzione di un’eredità) si possa stabilire chi ha ragione e chi ha torto. Questa funzione viene svolta essenzialmente dalle norme del diritto privato che stabiliscono, per lo più, sanzioni di tipo riparatorio. b) Il diritto detta le regole per reprimere i comportamenti considerati socialmente pericolosi. Vi sono determinati comportamenti umani che vengono considerati pericolosi, non solo per i singoli contro cui si rivolgono, ma per l’intera società e vengono perciò repressi. Questa funzione viene svolta dalle norme del diritto penale che definiscono i reati, ossia quei comportamenti che vengono considerati socialmente pericolosi, e stabiliscono le relative sanzioni che sono di natura punitiva. Repressione dei comportamenti socialmente pericolosi c) Il diritto detta le regole sull’istituzione e l’organizzazione dei pubblici poteri. Istituzione Abbiamo già osservato che nelle società contemporanee il potere politico, e organizzazione esercitato dallo stato, è regolato da norme giuridiche che stabiliscono da chi deve dei pubblici poteri essere esercitato, con quali modalità ed entro quali limiti nei confronti dei soggetti a esso sottoposti (i governati, cioè i cittadini). Questa funzione viene svolta dalle norme del diritto costituzionale e del diritto amministrativo, che stabiliscono l’assetto dell’apparato statale e i rapporti tra lo stato e i cittadini. Una particolare funzione, sempre attinente ai pubblici poteri, è quella svolta dal diritto processuale (civile, penale e amministrativo), che stabilisce le regole secondo le quali si svolgono i processi, cioè l’accertamento delle violazioni dell’ordine giuridico da parte dell’autorità pubblica e l’irrogazione delle relative sanzioni, riguardo tanto alla distribuzione e all’utilizzazione delle risorse (diritto processuale civile), quanto alla repressione dei comportamenti vietati dalle norme penali (diritto processuale penale), quanto alla tutela dei diritti dei privati nei confronti del potere pubblico (diritto processuale amministrativo). Non bisogna mai dimenticare che il diritto in generale (in particolare il diritto Fondamento civile, oggetto di questo volume del corso) è un insieme di regole dotate di un razionale del diritto fondamento razionale, basato cioè sulla presa in considerazione dei bisogni e degli interessi degli esseri umani in carne e ossa, che ha la funzione di dirimere controversie fra loro: serve per stabilire, in caso di conflitto, quali siano gli interessi che prevalgono o quale sia il modo in cui debbono essere contemperati, cioè dev’essere trovata una soluzione di ragionevole compromesso. Ma il diritto può raggiungere i suoi scopi soltanto se presenta due caratteristiche fondamentali: se è certo ed effettivo. Certezza del diritto significa possibilità di prevedere con ragionevole sicurezza Certezza le conseguenze giuridiche dei propri comportamenti: significa dunque sapere, del diritto prima di tenere un dato comportamento, se questo è lecito o illecito secondo il diritto, quali sono gli effetti che produce, se ne derivano gli effetti voluti oppure no e così via. Unità 1 Il diritto in generale 9 Effettività Effettività del diritto significa che esso viene realmente rispettato nella società del diritto e che le sue violazioni sono efficacemente scoraggiate, mediante un sistema di sanzioni adeguate e soprattutto effettivamente applicate. |4| I settori del diritto Tenendo presenti le tre principali funzioni svolte dal diritto, possiamo presentare i settori in cui esso si suddivide. La distinzione fondamentale che si usa operare nel campo del diritto è quella fra diritto privato e diritto pubblico. Questa distinzione, si badi bene, non riguarda l’origine delle norme giuridiche: esse sono tutte emanate (o riconosciute) dallo stato e in questo senso sono tutte pubbliche. La distinzione riguarda invece i diversi aspetti della vita sociale che vengono regolati da questi due insiemi di norme (e quindi le diverse funzioni cui essi assolvono). Diritto privato Il diritto privato è costituito da quell’insieme di norme che disciplinano le relazioni che i soggetti privati intrattengono tra loro, in modo autonomo e, almeno in linea di principio, in condizioni di parità reciproca. Le norme del diritto privato svolgono essenzialmente la prima delle tre funzioni sopra esposte, quella di regolare la distribuzione e l’utilizzazione delle risorse. Diritto pubblico Il diritto pubblico è costituito da quell’insieme di norme che stabiliscono quali comportamenti vanno considerati pericolosi per la società nel suo insieme (i reati) e come sono organizzati i pubblici poteri (lo stato) e il sistema processuale. Esso regola dunque i diversi rapporti che si stabiliscono tra stato e cittadini. Tali rapporti si svolgono su una base di diseguaglianza e di disparità: lo stato ha infatti un potere di comando sui cittadini. Le norme del diritto pubblico svolgono quindi essenzialmente la seconda e la terza delle funzioni indicate nel paragrafo precedente. Per comodità di studio si usa normalmente suddividere, a loro volta, il diritto privato e il diritto pubblico in ulteriori settori. Settori Il diritto privato si divide in tre settori principali: del diritto • il diritto civile disciplina i rapporti che i soggetti privati instaurano autonomaprivato mente tra loro; esso si occupa della famiglia, delle successioni, della proprietà, dei contratti, della responsabilità per i danni; • il diritto commerciale disciplina l’attività degli imprenditori, cioè di coloro che svolgono professionalmente un’attività economica: pertanto esso si occupa di argomenti come l’impresa, l’azienda, le società commerciali, i titoli di credito, il fallimento ecc.; • il diritto del lavoro disciplina i rapporti fra i lavoratori subordinati e i datori di lavoro (tanto imprenditori quanto non imprenditori) nonché l’attività dei sindacati. Settori Il diritto pubblico si suddivide in numerosi settori: del diritto • il diritto costituzionale comprende i principi fondamentali dell’ordinamento pubblico giuridico e le norme che stabiliscono l’organizzazione e le competenze dei pub- blici poteri (parlamento, governo, presidente della Repubblica, magistratura, regioni ecc.); • il diritto amministrativo disciplina l’organizzazione e i poteri della pubblica amministrazione; • il diritto penale stabilisce i reati e le relative pene; • il diritto processuale disciplina l’attività dei giudici e lo svolgimento dei processi penali, civili e amministrativi. 10 Sezione A Introduzione al diritto Per ragioni di studio si usa creare ulteriori suddivisioni sia all’interno del diritto privato, sia all’interno del diritto pubblico; per esempio, il diritto di famiglia, il diritto tributario, il diritto bancario, il diritto della navigazione, il diritto regionale ecc. diritto civile Distribuzione e utilizzazione delle risorse diritto privato Repressione dei comportamenti socialmente pericolosi diritto penale Istituzione e organizzazione dei pubblici poteri diritto commerciale diritto del lavoro diritto costituzionale diritto pubblico diritto amministrativo diritto processuale Occorre aggiungere che ormai molti rami del diritto sono misti, nel senso che sono composti contemporaneamente da norme di diritto privato e da norme di diritto pubblico. Ciò deriva dal fatto che, con l’espansione dei compiti dello stato contemporaneo, numerose materie che in passato erano disciplinate prevalentemente dal diritto privato sono ora regolamentate ampiamente anche da norme di diritto pubblico: questo avviene particolarmente nei campi del lavoro, della proprietà edilizia, dell’industria e dell’economia in generale. Unità 1 Il diritto in generale 11 PERCORSO DI SINTESI Caratteri fondamentali Unità 1 • Il diritto è un insieme di regole o di norme che stabiliscono obblighi, divieti e relative sanzioni Le sanzioni possono essere punitive o riparatorie Vi possono essere norme prive di sanzione • Diritto in senso oggettivo, o ordinamento giuridico: è l’insieme collegato e organizzato delle norme giuridiche • Diritto in senso soggettivo: è la pretesa di un soggetto, riconosciuta e tutelata dall’ordinamento giuridico – – Norme consuetudinarie e norme scritte Le funzioni del diritto • Il diritto odierno è formato principalmente da norme scritte, decise dall’autorità politica È anche formato da norme consuetudinarie In • passato il diritto era formato soprattutto da norme consuetudinarie La statizzazione del diritto è una conseguenza della formazione dello stato moderno – – • Distribuzione e utilizzazione delle risorse DIRITTO PRIVATO • Repressione dei comportamenti socialmente pericolosi DIRITTO PENALE • Istituzione e organizzazione DIRITTO COSTITUZIONALE DIRITTO AMMINISTRATIVO DIRITTO PROCESSUALE • Diritto privato Regola i rapporti stabiliti autonomamente dai privati su un piano di parità reciproca DIRITTO CIVILE dei pubblici poteri I settori del diritto DIRITTO COMMERCIALE DIRITTO DEL LAVORO DIRITTO COSTITUZIONALE • Diritto pubblico Regola l’organizzazione dello stato e i rapporti tra stato e cittadini che si pongono su un piano di disparità 12 Sezione A Introduzione al diritto DIRITTO AMMINISTRATIVO DIRITTO PENALE DIRITTO PROCESSUALE – civile – penale – amministrativo VERIFICHE ok web! Quesiti a risposta multipla Quesiti a risposta singola 1 Noi usiamo la parola “legge” sia per designare regole giuridiche (per esempio, “la legge che punisce il furto”), sia per designare regole naturali (per esempio, “la legge di gravità”). Si tratta evidentemente di due concetti del tutto diversi. In che cosa consistono, secondo te, le fondamentali differenze? In particolare che cos’è una legge scientifica? 2 L’art. 575 del codice penale afferma: «Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno». Questa norma vieta un determinato comportamento, quale? e prevede una determinata sanzione, quale? di che tipo? 3 Prova a ricavare dalla lettura del § 2 una definizione di consuetudine. 4 Chi decide le norme consuetudinarie? come si formano? 5 Che cosa si intende per statizzazione del diritto? in che senso essa rappresenta una novità nella storia delle società umane? 6 Parallelamente alla statizzazione del diritto si sviluppa un altro fenomeno che potremmo chiamare giuridicizzazione dello stato. A che cosa ci riferiamo? 7 Perché il diritto penale fa parte del diritto pubblico? Trattazione sintetica di argomenti 1 Esamina le tre funzioni del diritto indicate nel § 3 e prova a formulare esempi di norme giuridiche che assolvono a ciascuna delle tre funzioni. Unità 1 2 In base alle tre funzioni del diritto riportate nel § 3 indica quali sono essenzialmente svolte da norme di diritto privato e quali invece da norme di diritto pubblico. 3 In base alle definizioni date di diritto pubblico e di diritto privato prova a fare esempi di norme che appartengono all’uno e all’altro ramo. Problemi a soluzione rapida 1 Indica per ognuna delle seguenti frasi se la parola diritto viene usata nel senso di “diritto oggettivo” o nel senso di “diritto soggettivo”. a) Il diritto alla libertà di manifestare il proprio pensiero è una fondamentale conquista degli stati democratici. b) Gli stranieri in Italia hanno diritto di asilo. c) Il diritto italiano non prevede la prigione per debiti. d) Secondo il diritto questo comportamento è illecito. e) Il mio datore di lavoro non ha diritto a pretendere da me certe prestazioni. f) Il diritto stabilisce che chi produce ad altri un danno ingiusto debba risarcirlo. g) Dato che ho subito un danno ingiusto ho il diritto di ottenerne il risarcimento. h) Il creditore ha il diritto di ricevere dal debitore quanto gli è dovuto. i) Il figlio minorenne ha il diritto di essere mantenuto, educato e istruito dai suoi genitori. l) Secondo il vigente diritto i bambini abbandonati vengono dati in adozione. Unità 1 Il diritto in generale 13 Unità 2 Le fonti del diritto italiano |1| La pluralità delle fonti e la loro gerarchia Rivolgiamo ora la nostra attenzione all’ordinamento giuridico italiano, ossia all’insieme delle norme attualmente vigenti in Italia. La prima domanda che dobbiamo porci è la seguente: come vengono prodotte le norme giuridiche, da chi, attraverso quali atti? da dove derivano? o, come si usa dire nel linguaggio tecnico, quali sono le fonti del diritto? Fonti del diritto Già sappiamo che in Italia, come in tutte le società contemporanee, la grandissima maggioranza delle norme giuridiche è deliberata, in forma scritta, dalle autorità pubbliche a ciò abilitate dall’ordinamento. Possiamo perciò dire che le fonti del diritto sono gli atti, deliberati da particolari soggetti pubblici e secondo particolari procedure, che producono, modificano o abrogano (eliminano) norme giuridiche. Occorre aggiungere che nelle società contemporanee esistono anche norme di origine consuetudinaria: in questo caso la fonte del diritto non è un atto deliberato da qualche organo o soggetto, ma un insieme di fatti (consuetudini) che producono norme non scritte. Possiamo quindi affermare che le fonti del diritto italiano sono costituite in prevalenza da atti (deliberati) e in piccola parte da fatti (consuetudini). Pluralità delle fonti Soffermiamoci ora sul primo (e più importante) tipo di fonti. Una caratteristica del diritto di tutti gli ordinamenti giuridici moderni (compreso quello italiano) consiste nel fatto che esistono molti tipi di fonti del diritto: le norme giuridiche possono essere prodotte attraverso atti diversi e da parte di soggetti od organi pubblici diversi. Si può esprimere lo stesso concetto affermando che esiste una pluralità di fonti del diritto. Benché l’ordinamento giuridico italiano sia un ordinamento statale, ciò non significa che tutte le sue norme siano prodotte da organi dello stato: esistono infatti autorità pubbliche non statali che hanno il potere di emanare norme giuridiche riconosciute come tali dallo stato. Le fonti del diritto Quali e quante sono le fonti del diritto italiano? Se apriamo il codice civile italiano: l’elenco possiamo osservare che esso è preceduto da una parte preliminare, composta di del codice 16 articoli, intitolata “Disposizioni sulla legge in generale”. e la realtà odierna Il primo articolo di questa parte afferma: «Sono fonti del diritto: 1) le leggi; 2) i regolamenti; 3) le norme corporative; 4) gli usi». Il codice civile individua quindi quattro tipi di fonti, ma tale elenco è ormai superato: il codice civile (tuttora vigente) è stato emanato nel 1942, durante il regime fascista, prima dell’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, dell’istituzione delle regioni, dell’adesione italiana all’Unione europea, per cui 14 Sezione A Introduzione al diritto quell’elenco ha ormai scarso valore (tra l’altro le “norme corporative”, tipiche dell’ordinamento fascista, sono state soppresse). In realtà le fonti del diritto sono attualmente molto più numerose: si possono oggi contare in Italia oltre 20 tipi di atti normativi diversi (anche se un elenco completo non si trova in nessun testo legislativo). Ne tratteremo analiticamente nei prossimi paragrafi. Di fronte a un numero così alto di atti normativi e di soggetti abilitati a produrli, I rapporti tra le fonti si pone il problema di definire il rapporto tra le diverse fonti dell’ordinamento: come evitare che esse si sovrappongano disciplinando le stesse materie in modo contraddittorio e creando così una situazione di incertezza del diritto? La soluzione di questo problema sta nel fatto che le diverse fonti del diritto sono ordinate sulla base di due principi: il principio di gerarchia e il principio di competenza. Il principio di gerarchia In base al principio di gerarchia le fonti del diritto La gerarchia non hanno tutte lo stesso valore ma sono disposte su una scala gerarchica: le delle fonti norme che si trovano ai gradi superiori della scala hanno una forza maggiore di quelle che si trovano ai gradi inferiori. Le norme di grado inferiore non possono mai modificare o abrogare quelle di grado superiore o contenere disposizioni in contrasto con esse; in caso contrario sono considerate invalide (non valide) e possono essere eliminate dall’ordinamento giuridico. Nell’ordinamento giuridico italiano i gradi principali della scala gerarchica I principali gradi sono tre; a essi corrispondono i seguenti tre gruppi di fonti del diritto: • la Costituzione e le leggi costituzionali; • le leggi e le altre fonti primarie; • i regolamenti, ossia le fonti secondarie. In base al principio di gerarchia: • le leggi e le altre fonti primarie che contengono norme in contrasto con quelle stabilite nella Costituzione (e nelle leggi costituzionali) sono considerate incostituzionali e possono essere annullate, per questo motivo, da uno speciale giudice: ok web! la corte costituzionale; • i regolamenti (cioè le fonti secondarie) che contengono norme in contrasto con quelle stabilite nelle leggi sono considerati illegittimi e possono essere annullati, per questo motivo, dal giudice amministrativo. Che cos’è il principio di gerarchia tra le norme? Riguardo alla subordinazione delle fonti primarie alla Costituzione, qui è suf- I principi ficiente osservare che tutti gli ordinamenti giuridici moderni si basano su una costituzionali serie di principi fondamentali (relativamente immodificabili), contenuti appunto nella Costituzione. Tali principi sono il vero e proprio tessuto connettivo della società, ossia stabiliscono le regole del gioco (come spesso si dice in linguaggio figurato), alle quali le maggioranze politiche che via via si susseguono devono comunque obbedire. Per questa loro natura tali principi sono contenuti nelle costituzioni, e più precisamente nelle costituzioni rigide, caratteristiche del nostro tempo, vale a dire in atti normativi che non possono essere né posti né modificati da maggioranze semplici, ma necessitano se non dell’unanimità (in concreto irraggiungibile) almeno di una maggioranza molto ampia. Attualmente in Italia è necessaria la maggioranza dei 2/3 del parlamento (art. 138 Cost.); altrimenti è necessario un referendum confermativo, come quelli che Unità 2 Le fonti del diritto italiano 15 hanno avuto luogo nel 2001 (che ha approvato la proposta di riforma del titolo V della Costituzione, che regola le autonomie locali) e nel 2006 (che ha respinto la proposta di riforma dell’intera parte seconda della Costituzione). Fonti primarie Riguardo alla subordinazione delle fonti secondarie alle fonti primarie, invece, e fonti secondarie è qui sufficiente osservare che essa esprime un principio fondamentale dello stato di diritto e della ripartizione dei poteri, maturato nelle società di matrice culturale europea nel corso del XVIII e del XIX secolo. Le norme primarie, infatti, sono per lo più emanate da assemblee elettive (come il parlamento), diretta espressione della sovranità popolare, che esercitano il potere legislativo: esse possono essere poste e modificate da maggioranze semplici, ma non possono mai uscire da quella cornice delimitatrice che è costituita dalle norme costituzionali. Le norme secondarie, invece, sono emanate dal potere esecutivo (il governo e la pubblica amministrazione), il quale in linea di principio agisce entro i limiti determinati dal potere legislativo e sotto il suo controllo, esercitato in forme diverse. Competenza Il principio di competenza Tra le norme che appartengono allo stesso grado generale della scala gerarchica vale un secondo criterio ordinatore: il principio di come competenza petenza. In base a esso alcuni atti normativi hanno una competenza generale, speciale possono cioè disciplinare qualsiasi materia; altri atti normativi hanno una competenza speciale, possono cioè disciplinare soltanto quelle specifiche materie che sono loro affidate. Ciò comporta che, a loro volta, gli atti normativi a competenza generale non possono invadere il campo riservato agli atti normativi a competenza speciale. ❘ ■ Per esempio, come vedremo in seguito, la legislazione statale non può inter❘ ❘ venire nelle materie che la Costituzione riserva alla competenza delle regioni. ■ Possiamo ora procedere a un esame delle principali fonti del diritto che appartengono a ciascuno dei tre gradi della scala gerarchica e delle rispettive competenze. Come si citano le norme giuridiche Data la pluralità degli atti normativi e la loro diversa posizione nella scala gerarchica, quando si fa riferimento a una norma giuridica bisogna sempre citarne la fonte, ossia indicare in quale atto normativo essa si trova. Ogni fonte del diritto ha un proprio nome che spesso viene citato in forma abbreviata; per esempio «Cost.» per Costituzione, «l. cost.» per legge costituzionale, «l.» per legge, «cod. civ.» oppure «c.c.» per codice civile ecc. Per tutti gli atti normativi occorre indicare gli elementi necessari per identificarli: essi consistono in una data (che è la data della loro promulgazione o emanazione) e in un numero (che è un numero progressivo assegnato nel corso dell’anno). Per esempio: legge 4 maggio 1983 n. 184. Per individuare più agevolmente una singola disposizione all’interno di un testo normativo (che in genere ne contiene parecchie), tutti i testi normativi (la Costituzione, le leggi, i regolamenti ecc.) sono suddivisi in articoli numerati, che a loro volta sono suddivisi in commi: ogni comma è quella parte dell’articolo che inizia quando il 16 testo va a capo. (Nei testi normativi successivi al 1985 anche i commi sono numerati, il che ne facilita l’identificazione). Per esempio, l’art. 1 della Costituzione è diviso in due commi: il primo inizia con le parole: «L’Italia è una Repubblica democratica…»; il secondo con le parole: «La sovranità appartiene al popolo…». Vengono usati vari modi per citare i commi di un articolo. In questo testo useremo sempre l’abbreviazione: «c.». Di conseguenza i due commi del primo articolo della Costituzione verranno citati in questo modo: «art. 1 c. 1 Cost.» e «art. 1 c. 2 Cost.». I testi normativi più lunghi sono anche suddivisi in parti, titoli, capi ecc., che raggruppano più articoli che trattano la stessa materia. Per esempio, la Costituzione è divisa in due parti e ogni parte è divisa in titoli. Quando si considera una disposizione è importante vedere sotto quale parte o quale titolo è compresa, perché questo può aiutare a capirne il significato (a interpretarla). Sezione A Introduzione al diritto |2| La Costituzione e le leggi costituzionali La Costituzione della Repubblica italiana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, è un documento composto di 139 articoli, che stabilisce i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico dello stato italiano. Tali principi riguardano sia i rapporti tra i cittadini e lo stato, sia l’organizzazione dei pubblici poteri. È al vertice della gerarchia delle fonti del diritto. La Costituzione italiana è una costituzione rigida: ciò significa – come abbiamo Costituzione rigida visto in precedenza studiando il principio di gerarchia – che essa non può essere modificata da norme di rango inferiore e in particolare dalle leggi ordinarie del parlamento. Le norme costituzionali possono essere modificate, integrate o abrogate soltanto dalle leggi costituzionali, che vengono approvate dal parlamento con lo speciale procedimento e con la maggioranza dei 2/3, secondo quanto previsto dall’art. 138 della Costituzione. Le leggi costituzionali hanno pertanto lo stesso rango delle norme della Costituzione. |3| Le fonti primarie: le leggi Le fonti primarie del diritto si collocano, nella gerarchia delle fonti, immediatamente al di sotto della Costituzione e delle leggi costituzionali. La fonte primaria per eccellenza è costituita dalle leggi ordinarie del parlamento. Occorre avvertire che la parola “legge” viene spesso usata con un significato I significati della più ampio e generale. ■ Per esempio, se diciamo che i cittadini devono rispet- ❘ parola “legge” ❘ tare le leggi, non ci riferiamo a una particolare fonte del diritto, ma intendiamo ❘ ❘ dire che essi devono rispettare tutte le norme giuridiche dell’ordinamento, quale ❘ ❘ che sia la loro fonte. Oppure, se diciamo che la legge italiana vieta la pena di ❘ ❘ morte, intendiamo dire che essa è vietata dall’ordinamento giuridico italiano ❘ ❘ (nel suo insieme). ■ Quando è usata con questo significato la parola legge è ❘ sinonimo di diritto e di ordinamento giuridico. Avremo occasione di ritornare su quest’uso non del tutto proprio della parola “legge” al termine dell’Unità 4. Ma quando usiamo la parola “legge” nel suo significato tecnico, che è quello Legge ordinaria che ora ci interessa e al quale d’ora in poi ci atterremo scrupolosamente, intendiamo riferirci esclusivamente a quegli specifici atti normativi che vengono approvati dal parlamento. Esistono altre fonti del diritto che assumono il nome di “legge”: le leggi costituzionali (di cui abbiamo appena parlato) e le leggi regionali (di cui parleremo tra poco), ma quando troviamo il termine legge senza ulteriori aggettivi intendiamo riferirci in modo esclusivo alle leggi del parlamento. Talvolta esse vengono anche designate come leggi ordinarie per distinguerle dalle leggi costituzionali. Le leggi vengono approvate dal parlamento e promulgate dal presidente della Repubblica, secondo il procedimento stabilito dagli artt. 71-73 della Costituzione. Il parlamento può disciplinare con legge qualsiasi materia rientri nella • competenza dello stato. Tutte le leggi incontrano il limite costituito dalle • § 5 norme della Costituzione e delle leggi costituzionali alle quali esse sono subordinate in base al principio di gerarchia. Inoltre, per il principio di competenza, le leggi dello stato non possono regolare le materie riservate alla competenza delle • regioni e dell’Unione europea. • § 5 e § 7 Unità 2 Le fonti del diritto italiano 17 |4| Le fonti primarie: gli atti aventi forza di legge Il governo non ha potere legislativo, non può quindi fare le leggi. Tuttavia in casi speciali, espressamente previsti dalla Costituzione (artt. 76 e 77), può emettere atti aventi forza di legge ordinaria, che si collocano quindi sullo stesso piano gerarchico delle leggi del parlamento: possono modificare o abrogare leggi preesistenti, così come possono essere modificati o abrogati da leggi successive. Ne esistono due tipi, i decreti-legge e i decreti legislativi. Il • decreto-legge viene deliberato dal governo «in casi straordinari di necessità e d’urgenza» (art. 77 Cost.); è immediatamente efficace, ma perde efficacia fin dall’inizio se non viene convertito in legge, vale a dire approvato dal parlamento con una legge, entro 60 giorni dalla data della sua pubblicazione. La legge di conversione può introdurre parziali modifiche nel testo normativo del decreto-legge. • Il decreto legislativo (detto anche decreto delegato) viene deliberato dal governo sulla base di una legge di delega approvata dal parlamento, la quale delimita con precisione i poteri attribuiti al governo (art. 76 Cost.). La legge-delega deve pertanto indicare e circoscrivere la materia per la quale il potere di legiferare è delegato al governo, i principi fondamentali e i criteri direttivi cui questo dovrà uniformarsi, il tempo entro il quale dovrà emanare il ok web! decreto legislativo. Decreti-legge e decreti legislativi Che differenza c’è tra decretilegge e decreti legislativi? L’uso dei decreti A partire dagli anni Novanta del secolo scorso si fa ricorso sempre più largalegislativi mente ai decreti legislativi. Se poi si scorre l’indice dei provvedimenti legislativi ampi e importanti approvati negli ultimi anni, colpisce la rarità delle leggi e la frequenza dei decreti legislativi. Vengono utilizzati anzitutto per dare esecuzione in Italia agli obblighi derivanti dalla partecipazione all’Unione europea, soprattutto al fine di recepirne le direttive (l. 86/1989). Vi si ricorre pure quando si intende riordinare in un unico testo una disciplina legislativa precedentemente dispersa in più testi. Vi si ricorre, infine, e con crescente frequenza, sia per realizzare con maggior efficacia la linea politica del governo e della maggioranza che lo sostiene, sia per regolare materie particolarmente ampie e complesse, ove le esigenze di chiarezza nei principi e di coerenza, rigore e precisione nelle soluzioni tecnico-giuridiche da adottare sono presenti al massimo grado. Icodici I codici sono testi normativi che contengono una disciplina organica e completa di un certo ramo del diritto. Essi non costituiscono una fonte del diritto a sé stante: vengono infatti emanati dal governo mediante decreto legislativo su delega del parlamento e hanno quindi l’efficacia propria dei decreti legislativi, cioè la forza di legge. I codici I codici di settore 18 valgono quindi come le leggi; le loro norme possono essere modificate, abrogate o integrate dalla legge o da altri atti aventi forza di legge. I principali codici vigenti in Italia sono: il codice civile, il codice penale, il codice di procedura civile, il codice di procedura penale, il codice della navigazione. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta si è cercato di affrontare il problema dell’eccessivo numero di testi legislativi vigenti, della loro complessità e farraginosità, delle loro frequenti sovrapposizioni e mancanze di coordinamento, quando non addirittura delle loro contraddittorietà. La tecnica attualmente adottata – introdotta dalla legge per il riordino del sistema legislativo del 29 luglio 2003 n. 229 – è quella di utilizzare molto ampiaSezione A Introduzione al diritto mente il sistema costituito dall’insieme di una legge-delega parlamentare di autorizzazione, che conferisce al governo un potere di solito piuttosto ampio di intervenire sui testi normativi preesistenti e di riunificarne e modificarne le disposizioni, seguita da un decreto legislativo di attuazione, che riscrive in modo organico un intero settore del diritto (soprattutto nei rami del diritto privato e del diritto amministrativo) e ne armonizza e razionalizza le regole, introducendo modifiche anche rilevanti rispetto alla normativa vigente in precedenza. I decreti legislativi di questo tipo portano nella loro intestazione il nome di codice, seguito dall’indicazione del settore che regolano: fra quelli più importanti per le materie studiate in questo corso ricordiamo il “Codice in materia di protezione dei dati personali” (d.lgs. 30 giugno 2003 n. 196), il “Codice del consumo” (d.lgs. 6 settembre 2005 n. 206), il “Codice delle assicurazioni private” (d.lgs. 7 settembre 2005 n. 209). |5| Le leggi regionali Le leggi regionali sono le principali fonti del diritto di competenza regionale: sono approvate dai consigli regionali e sono vigenti solo all’interno del territorio di ciascuna regione. A esse vanno aggiunte le leggi provinciali delle province di Bolzano e Trento che eccezionalmente, a differenza di tutte le altre province, sono trattate come regioni e hanno potere legislativo. Fino al 2001 lo stato aveva la competenza legislativa generale, mentre alle regioni spettava una competenza legislativa limitata alle materie espressamente attribuite loro dalla Costituzione. La riforma costituzionale del 2001, che ha innovato l’intero titolo V della Costituzione, ha capovolto questo rapporto. L’attuale art. 117 Cost. indica quali materie restano alla competenza esclusiva dello stato (c. 2) e quali materie sono invece attribuite alla competenza concorrente dello stato e delle regioni (c. 3); in queste ultime lo stato ha competenza solo per determinare i principi fondamentali cui la legislazione regionale dovrà attenersi. Infine il c. 4 stabilisce che la potestà legislativa spetta alle regioni «in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato». Competenza esclusiva e concorrente dello stato Le regioni hanno dunque oggi una competenza generale, che si estende a Competenza generale tutte le materie che la Costituzione non riserva espressamente allo stato. Fra le molte materie riservate allo stato ricordiamo, per quanto qui interessa, delle regioni quella del diritto civile e processuale, quella dell’organizzazione amministrativa dello stato, quella dei rapporti internazionali. Se una legge, statale o regionale che sia, non si attiene alle regole dell’art. 117 Cost. è incostituzionale e quindi soggetta a essere annullata dalla corte costituzionale. |6| Le fonti secondarie: i regolamenti del potere esecutivo e degli enti pubblici territoriali Le fonti secondarie si collocano al terzo grado della scala gerarchica delle fonti del diritto, al di sotto delle norme costituzionali, delle leggi e delle altre norme primarie. Le fonti secondarie sono costituite da vari tipi di regolamenti adottati dal potere esecutivo (cioè dal consiglio dei ministri, dai singoli ministri, oppure da Unità 2 Le fonti del diritto italiano 19 altre autorità della pubblica amministrazione a essi subordinate, come, per esempio, i prefetti) oppure dagli enti pubblici territoriali (le regioni, le province e i comuni). Regolamenti In base al principio di gerarchia tali regolamenti «non possono contenere norme in contrasto con le disposizioni di legge» (art. 4 disp. prel. cod. civ.). Altrimenti essi sono illegittimi e quindi soggetti all’annullamento da parte del giudice amministrativo. Lo stesso art. 4 aggiunge che i regolamenti adottati da autorità amministrative inferiori non possono «dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati ❘ dal governo». ■ Per esempio, il regolamento emanato da un prefetto non può ❘ ❘ contrastare il regolamento emanato da un ministro (che è l’autorità gerarchica❘ ❘ mente superiore al prefetto). ■ Lo scopo principale dei regolamenti è quello di stabilire norme per l’applicazione delle leggi. Molto spesso infatti le leggi si limitano a regolare, in modo generale, una certa materia; spetta poi al potere esecutivo definire in modo più particolareggiato le modalità di attuazione della medesima. I regolamenti di questo tipo vengono detti regolamenti esecutivi. Il potere esecutivo può tuttavia emanare anche regolamenti indipendenti, che disciplinano materie che non sono regolate dalla legge (o da atti aventi forza di legge). Riserva di legge La riserva di legge Vi sono alcune materie che il potere esecutivo non può disciplinare con i propri regolamenti, perché la Costituzione ha voluto attribuire tale compito esclusivamente alla legge. Si parla in tale caso di materie coperte dalla riserva di legge. I casi di riserva di legge sono molto numerosi nella Costituzione (vedi per esempio gli artt. 13 c. 2; 41 c. 3; 97 c. 1 Cost.): lo scopo è di garantire che su determinati argomenti possa pronunciarsi soltanto il parlamento (che è espressione della sovranità popolare) e non il potere esecutivo. Anche gli atti aventi forza di legge possono regolare materie protette dalla riserva di legge: tali atti sono infatti emanati dal potere esecutivo, ma sotto il controllo del parlamento, realizzato mediante la conversione dei decreti-legge, che ne conferma successivamente la normativa in modo definitivo, o mediante la legge-delega, che costituisce il presupposto preliminare dei decreti legislativi. |7| La normativa comunitaria La normativa dell’Unione europea è di due tipi principali: i regolamenti e le direttive. Regolamenti I regolamenti comunitari sono norme emanate dagli organi dell’Unione eucomunitari ropea. Essi non sono in senso proprio fonti dell’ordinamento italiano. Infatti, in base al trattato istitutivo della Comunità economica europea del 1957, i paesi aderenti, tra cui l’Italia, si sono impegnati – rinunciando a una porzione della propria sovranità – a riconoscere a tali organi sovranazionali il potere di emanare norme dotate di efficacia immediata negli stati membri, nelle materie indicate nel trattato stesso. Pertanto i regolamenti comunitari si applicano direttamente nell’ordinamento giuridico italiano, in tutte le materie nelle quali l’Italia, come gli altri paesi della Comunità, ha rinunciato alla propria sovranità a favore della normazione comunitaria. 20 Sezione A Introduzione al diritto Anche in questo caso vale il principio di competenza: nessuna fonte del diritto interno può contenere disposizioni contrastanti con quelle dei regolamenti comunitari; se le contiene, dev’essere direttamente disapplicata dal giudice (art. 249 Trattato CE). Tutt’altra natura hanno le direttive comunitarie. Sono anch’esse disposizioni Direttive emanate dagli organi sovranazionali dell’Unione europea, ma non hanno effica- comunitarie cia diretta nei singoli ordinamenti nazionali: gli stati membri sono invece obbligati a dare loro attuazione nel proprio ordinamento interno mediante provvedimenti legislativi nazionali (per l’Italia vedi l. 86/1989). Hanno lo scopo di armonizzare le legislazioni interne degli stati membri su materie che sono ritenute di particolare importanza. ■ Per esempio, una parte consistente della normativa italiana di ❘ ❘ Che diffetutela del consumatore, introdotta a partire dalla fine degli anni Ottanta del XX ❘ ❘ renza c’è tra secolo e confluita in gran parte nel Codice del consumo (d.lgs. 206/2005), è ❘ direttive e ❘ ❘ ok web! regolamenti? stata introdotta in Italia in esecuzione di direttive comunitarie. ■ |8| I trattati internazionali Ogni stato è un’entità sovrana e indipendente. Le relazioni tra gli stati si basano su un piano di parità formale: tutti gli stati sono giuridicamente uguali e hanno gli stessi diritti, quali che siano la loro forza militare, la loro dimensione, la loro potenza economica. Le relazioni che si stabiliscono tra gli stati costituiscono un particolare tipo di La comunità società, che viene chiamata società internazionale o comunità internazionale. internazionale I soggetti che vi partecipano sono gli stati in quanto tali o, più realisticamente, quegli apparati che all’interno di ogni stato detengono il potere politico. Le norme giuridiche che regolano la comunità internazionale prendono il nome di diritto internazionale. Esse possono derivare da consuetudini, oppure da trattati. Il trattato è un accordo tra due o più stati che regola questioni di interesse comune, su un piano di reciprocità; vincola soltanto gli stati che l’hanno sottoscritto. È bilaterale un trattato stipulato solo da due paesi, è multilaterale un trattato stipulato da più paesi; in questo secondo caso l’iniziativa parte di solito da un’organizzazione internazionale, come per esempio l’ONU. Dopo la firma, il trattato dev’essere approvato dagli organi statali competenti secondo le diverse regole vigenti in ciascun ordinamento: tale approvazione prende il nome di ratifica. Nell’ordinamento italiano la ratifica dei trattati su questioni di maggiore importanza dev’essere approvata dal parlamento mediante legge ordinaria (art. 80 Cost.). I trattati internazionali e la loro ratifica ok web! Come si ratifica un trattato internazionale? I trattati internazionali possono riguardare gli argomenti più diversi: dalla Contenuto costituzione di enti di diritto internazionale pubblico, quali per esempio l’ONU dei trattati (Organizzazione delle Nazioni Unite) o la NATO (North Atlantic Treaty Organisa- internazionali tion, trattato di assistenza reciproca militare) o il WTO (World Trade Organisation, trattato sull’organizzazione del commercio mondiale), alla regolazione dei rapporti fra due stati (soprattutto economici o militari), alla regolazione dei • Unità 3, § 4 • conflitti di leggi (come i numerosi trattati della Conferenza permanente de L’Aia sul diritto internazionale privato), alla formazione di regole di diritto transnazionale uniforme (come per esempio la Convenzione di Vienna del 1980 sulla • vendita inter• Unità 25, § 6 nazionale di merci). Unità 2 Le fonti del diritto italiano 21 Il diritto I trattati contenenti regole di diritto transnazionale uniforme vanno assutransnazionale mendo un’importanza sempre maggiore nel mondo contemporaneo, soprattutto uniforme nel campo degli scambi economici: sono trattati internazionali multilaterali, cioè stipulati da molti paesi, che hanno lo scopo di costruire una disciplina uniforme a livello internazionale per regolare una determinata materia. Per lo più la preparazione e la redazione di tali trattati ha luogo su iniziativa di organizzazioni pubbliche internazionali, quali per esempio l’ONU o il WTO. Il diritto transnazionale uniforme permette di superare le barriere costituite dai singoli ordinamenti statali e di disciplinare nello stesso modo determinate materie • Unità 3, § 4 tutte le volte in cui si è in presenza di un • elemento di estraneità. Contrasto fra regole Quando vi è un contrasto tra una regola del diritto interno nazionale italiano internazionali e una delle varie regole aventi origine in trattati internazionali ratificati dall’Italia, e regole interne sarà sempre la regola del trattato a prevalere. italiane |9| La consuetudine La grande maggioranza delle norme giuridiche del nostro ordinamento deriva da atti deliberati da pubblici poteri e redatti in forma scritta (come sono quelli che abbiamo finora considerato). Tuttavia nella società operano anche norme giuridiche non scritte di origine consuetudinaria, che in parte si tramandano da tempi lontani, in parte si ricreano continuamente. Elementi costitutivi Perché si formino norme consuetudinarie devono essere presenti due eledella consuetudine menti: • la ripetizione continua e uniforme di un certo comportamento da parte di un gruppo sociale (elemento oggettivo); • la convinzione da parte dei membri di quel gruppo sociale dell’obbligatorietà di quel comportamento (elemento psicologico). Ovviamente le consuetudini possono variare a seconda dei luoghi e dei gruppi sociali. Poiché nella società tendono a crearsi spontaneamente e in modo continuo norme di tipo consuetudinario, il problema è quello di stabilire quale rapporto esse possono avere con le altre fonti, cioè con il diritto scritto. Come nascono Abbiamo già osservato che con la nascita dello stato moderno si è cercato di le norme conrazionalizzare il più possibile il diritto, trasformandolo in diritto scritto e statale e suetudinarie? ok web! relegando la consuetudine a un ruolo secondario. Art. 8 preleggi 22 Questo orientamento emerge anche nell’ordinamento giuridico italiano: l’art. 8 delle disposizioni preliminari al codice civile dispone infatti che «nelle materie regolate dalle leggi e dai regolamenti gli usi hanno efficacia solo in quanto siano da essi richiamati». Da questa disposizione si possono ricavare tre regole. a) Non sono ammesse le consuetudini contrarie al diritto scritto (contra legem). Quindi in caso di contrasto tra una norma consuetudinaria e una norma del diritto scritto è sempre quest’ultima a prevalere. b) Nelle materie regolate dal diritto scritto le norme consuetudinarie valgono solo ❘ se sono esplicitamente richiamate dalla legge: ■ un esempio è dato dall’art. ❘ ❘ 1182 c. 1, secondo il quale il luogo dell’adempimento di una prestazione può ❘ ❘ essere stabilito in base agli usi, e soltanto in mancanza di usi si applicano le ❘ ❘ disposizioni contenute nei commi successivi. ■ Sezione A Introduzione al diritto c) Nelle materie non regolate dal diritto scritto la consuetudine può produrre norme giuridiche pienamente efficaci (consuetudine praeter legem ossia oltre la legge). Le norme consuetudinarie non possono comunque essere applicate nel campo Inammissibilità del diritto penale. Lo esclude l’art. 25 c. 2 della Costituzione, stabilendo che della consuetudine «nessuno può essere punito se non in forza di una legge». Se infatti si ammettesse nel diritto penale che nuovi reati e nuove pene possano essere introdotti nell’ordinamento per via consuetudinaria, si creerebbe una pericolosa incertezza nel diritto e le garanzie di libertà dei cittadini verrebbero seriamente compromesse. L’accertamento dell’esistenza e del contenuto di una consuetudine può essere Raccolte anche assai difficoltoso: per facilitarne la conoscenza, le consuetudini locali ven- di consuetudini gono spesso raccolte e pubblicate a cura delle camere di commercio locali. Tali pubblicazioni non hanno però il valore di fonti del diritto, ossia non trasformano le norme consuetudinarie in norme scritte. Infatti chi ritenga che una consuetudine locale sia diversa da come risulta da tali pubblicazioni può farla valere, se riesce a provarne l’esistenza (art. 9 disp. prel. cod. civ.). |10| Gli atti giuridici dei privati, le sentenze e i provvedimenti amministrativi Abbiamo così concluso l’esame delle fonti del diritto: le norme contenute nella Costituzione, nelle leggi, nei regolamenti e negli altri atti normativi di cui abbiamo parlato finora contribuiscono a formare, ciascuna secondo la propria posizione nella scala gerarchica e secondo la propria competenza, l’ordinamento giuridico italiano, cioè il diritto vigente in Italia. Al di sotto delle norme giuridiche e in una posizione a esse subordinata si Gli atti dei privati… collocano tutti quegli atti che stabiliscono obblighi giuridici per singoli soggetti dell’ordinamento: gli atti compiuti da soggetti privati (per esempio, contratti, testamenti, matrimoni ecc.), le sentenze dei giudici, i provvedimenti della pubblica amministrazione. Anch’essi stabiliscono norme vincolanti per singoli soggetti. ■ Per esempio, un contratto di compravendita stabilisce due regole fonda- ❘ ❘ mentali per entrambi i contraenti: il venditore deve consegnare la cosa, il com- ❘ ❘ pratore deve pagare il prezzo. Il testamento stabilisce le regole per la distribu- ❘ ❘ zione dell’eredità. Il matrimonio fa nascere regole tra i coniugi. La sentenza con ❘ ❘ cui un giudice condanna il debitore inadempiente a risarcire i danni causati al ❘ ❘ creditore stabilisce una norma cui il debitore si deve attenere. Un provvedimento ❘ ❘ con il quale l’autorità amministrativa, per esempio, espropria un terreno appar- ❘ ❘ tenente a un privato per motivi di pubblica utilità fissa a sua volta alcune regole ❘ ❘ nei suoi confronti: qual è l’ammontare dell’indennizzo che gli deve essere corri- ❘ ❘ ❘ sposto ecc. ■ Benché questi atti producano norme, essi non sono considerati come fonti del diritto. Tali norme infatti sono efficaci soltanto rispetto ai singoli soggetti cui si rivolgono: il contratto è efficace solo tra i soggetti che lo hanno concluso, la sentenza è efficace solo tra le parti del processo, il provvedimento amministrativo riguarda soltanto i singoli cittadini cui si rivolge. Al contrario, le norme giuridiche prodotte dalle fonti del diritto hanno un’effi- … e le norme cacia erga omnes (ossia nei confronti di chiunque), si rivolgono cioè alla collet- giuridiche Unità 2 Le fonti del diritto italiano 23 tività nel suo insieme oppure a categorie di persone individuate in modo generale e astratto (per esempio, tutti gli invalidi civili, tutti i coltivatori diretti ecc.). Esse determinano quindi il quadro generale all’interno del quale si collocano i singoli atti concreti e le relative norme da essi prodotte. Il principio di gerarchia vale a maggior ragione in questo caso: gli atti giuridici dei privati, le sentenze dei giudici e i provvedimenti amministrativi sono validi soltanto se non contrastano con le norme generali dell’ordinamento giuridico. |11| Il rapporto tra le fonti: un esempio L’ordinamento giuridico è, come abbiamo visto, un sistema particolarmente complesso ordinato in modo gerarchico dall’alto verso il basso o, possiamo anche dire, dal generale al particolare: le norme che stanno ai livelli superiori si limitano a fissare alcuni principi generali, le norme dei livelli inferiori introducono una disciplina più specifica e particolareggiata, mentre gli atti giuridici concreti dettano regole in relazione a casi singoli. Per comprendere meglio il significato di questa costruzione “a piramide” facciamo un esempio che riguarda l’ordinamento scolastico. Norme costituzionali… … e norme di legge ordinaria ■ Le norme della Costituzione che riguardano la scuola sono costituite da pochi principi molto generali contenuti negli artt. 33 e 34. Essi stabiliscono che l’insegnamento deve essere libero (art. 33 c. 1); che lo stato deve istituire proprie scuole per tutti gli ordini e i gradi (art. 33 c. 2); che le scuole private sono ammesse e possono essere parificate a quelle pubbliche (art. 33 c. 3 e 4); che l’ammissione ai vari ordini di scuola deve essere preceduta da un esame di stato (art. 33 c. 5); che la scuola è aperta a tutti (art. 34 c. 1); che la scuola è obbligatoria e gratuita per almeno otto anni (art. 34 c. 2); che lo stato deve intervenire per aiutare gli studenti capaci e meritevoli che sono privi di mezzi economici (art. 34 c. 3 e 4). La Costituzione lascia quindi un’amplissima libertà al legislatore di organizzare come meglio crede la scuola, impegnandolo esclusivamente a rispettare i pochi principi fondamentali in essa contenuti. Per esempio, la Costituzione dice che la scuola dell’obbligo deve durare «almeno otto anni», ma non dice come deve essere articolata, quali materie devono essere insegnate ecc. ■ Tutti questi aspetti sono pertanto di competenza del legislatore (il parlamento) che li disciplina per legge. ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ■ Siamo così giunti al secondo grado della scala gerarchica: a questo livello troviamo numerose leggi del parlamento che stabiliscono, nel caso della scuola obbligatoria, che essa vale per i 5 anni della scuola primaria, i 3 anni della scuola secondaria di primo grado e per il biennio della scuola secondaria di secondo grado fino al compimento del sedicesimo anno di età. Come si vede, il precetto costituzionale degli 8 anni di scuola obbligatoria è rispettato, ma la legge avrebbe potuto (e potrà in futuro se lo riterrà opportuno) organizzare quegli 8 anni in modo diverso (per esempio, stabilendo un unico ciclo) e ha potuto anche allungare l’obbligo scolastico (come è stato fatto dalla l. 9/1999): la Costituzione dice infatti che la scuola obbligatoria deve durare «almeno» 8 anni e ciò implica che è possibile fissare una durata superiore. ■ A loro volta le leggi esistenti sulla scuola non possono stabilire nei minimi particolari come deve essere organizzata. Alcuni compiti più specifici sono quindi 24 Sezione A Introduzione al diritto lasciati alla decisione del potere esecutivo (in questo caso il ministro dell’istruzione). ■ Eccoci quindi al terzo grado della scala gerarchica: attualmente, infatti, ❘ I regolamenti ❘ in Italia sono disciplinati con regolamenti ministeriali quegli aspetti più partico- ❘ ministeriali… ❘ lari che la legge lascia liberi: tra essi, i programmi di ciascuna materia, che ❘ ❘ infatti vengono comunemente chiamati programmi ministeriali. Poiché i pro- ❘ ❘ grammi appartengono a una fonte del diritto di grado inferiore, il ministro può ❘ ❘ modificarli di sua iniziativa, quando lo ritiene opportuno: è sufficiente che non ❘ ❘ si ponga in contrasto con le norme contenute nelle leggi scolastiche. ■ ❘ Da questi brevi esempi si può capire come l’ordinamento giuridico scolastico sia l’insieme di norme provenienti da fonti diverse: dalla Costituzione, dalle leggi, dai regolamenti ministeriali. Scendendo lungo la scala gerarchica le disposizioni diventano più precise e particolareggiate. ■ Possiamo così giungere al livello più basso: quello del funzionamento concreto della scuola. Su questo piano vengono presi provvedimenti singoli e concreti (per esempio, la promozione o la bocciatura di uno studente) che stabiliscono norme che si riferiscono esclusivamente a singoli individui. Questi ultimi provvedimenti devono naturalmente essere in accordo con le norme giuridiche stabilite dai gradi più alti: dalla Costituzione, dalle leggi, dai regolamenti ministeriali. ■ ❘ … e i regolamenti ❘ amministrativi ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ Unità 2 Le fonti del diritto italiano 25 PERCORSO DI SINTESI Fonti del diritto Fonti del diritto italiano Unità 2 • Le norme giuridiche possono essere costituite, modificate o abrogate: – per decisione di un’autorità pubblica – per uso costante ATTI NORMATIVI CONSUETUDINE • Costituzione e leggi costituzionali LEGGI ORDINARIE DECRETI-LEGGE • Fonti primarie DECRETI LEGISLATIVI LEGGI REGIONALI REGOLAMENTI COMUNITARI • Fonti secondarie Soggetti pubblici che sono competenti a emanare i diversi tipi di atti normativi • Parlamento 26 LEGGI COSTITUZIONALI LEGGI ORDINARIE • Governo ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE • Regioni (e province BZ e TN) LEGGI REGIONALI • Unione europea REGOLAMENTI COMUNITARI • Altre autorità amministrative, per esempio: province, comuni, prefetture, istituti scolastici Fonti del diritto esterne: la normativa comunitaria REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGOLAMENTI REGIONALI DIRETTIVE COMUNITARIE ALTRI REGOLAMENTI AMMINISTRATIVI (PER ESEMPIO: REGOLAMENTI PROVINCIALI, REGOLAMENTI COMUNALI, REGOLAMENTI PREFETTIZI, REGOLAMENTI D’ISTITUTO) • Regolamenti: sono immediatamente efficaci in tutti i paesi dell’UE • Direttive: devono essere recepite da ciascun paese nel suo diritto interno Sezione A Introduzione al diritto Percorso di sintesi Fonti del diritto esterne: i trattati internazionali Unità 2 • Trattati bilaterali e trattati multilaterali • Diversi contenuti dei trattati internazionali: – costituzione e funzionamento di enti di diritto internazionale pubblico – regolazione dei rapporti fra due stati – regolazione del diritto internazionale privato – formazione di regole di diritto transnazionale uniforme Consuetudine • Elementi costitutivi: – ripetizione continua e uniforme di un certo comportamento – convinzione della sua obbligatorietà Consuetudine: • – contro la legge – richiamata dalla legge – in materie non regolate dalla legge Unità 2 Le fonti del diritto italiano 27 VERIFICHE ok web! Quesiti a risposta multipla Quesiti a risposta singola 1 Nel § 1 si afferma che non tutte le fonti del diritto sono statali. Dopo aver letto tutta l’Unità, sei in grado di indicare quali, tra gli atti normativi citati, non provengono dallo stato? Unità 2 cietà contemporanee. In che epoca si è determinata? per quali motivi? 2 Il rapporto tra le fonti del diritto è regolato oltre che dal principio di gerarchia anche dal principio di competenza. Che cosa stabilisce quest’ultimo? 2 Le norme giuridiche non hanno tutte la stessa forza. In che senso? 3 Spiega che cosa sono i trattati internazionali e di quali diversi tipi possono essere. 3 In tutte le aule di tribunale c’è la scritta: «La legge è uguale per tutti». A quale significato della parola “legge” si riferisce questa espressione? Problemi a soluzione rapida 4 L’art. 30 c. 3 della Costituzione afferma: «La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale…». A quale significato della parola “legge” si riferisce questo articolo della Costituzione? 5 La disposizione citata nel quesito precedente stabilisce una riserva di legge. Che cosa si intende con questa espressione? che scopo ha? che cosa vuole impedire? 6 Quale differenza esiste tra le leggi e gli atti aventi forza di legge dal punto di vista del potere pubblico che li delibera? e dal punto di vista della loro efficacia? 7 Il governo può emanare sia atti aventi forza di legge sia regolamenti. Qual è la loro diversa forza? 8 Gli atti aventi forza di legge sono soggetti a certi controlli da parte del parlamento. Quali? Per quale motivo sono stati stabiliti tali controlli? 9 Una legge può essere annullata per incostituzionalità sia quando contrasta con la Costituzione, sia quando invade la competenza attribuita ad altre fonti del diritto. Quali? Che cosa vuol dire “invade la competenza”? 10 Come può un trattato internazionale diventare norma dell’ordinamento giuridico italiano? 11 A che cosa serve il diritto uniforme? Trattazione sintetica di argomenti 1 Il diritto italiano è essenzialmente un diritto scritto. Le sue fonti sono costituite da atti deliberati da pubblici poteri. Questa situazione è comune a quasi tutte le so- 28 Sezione A Introduzione al diritto 1 Le fonti del diritto sono ordinate in modo gerarchico. La parola “gerarchia” non si applica solo alle fonti del diritto ma a molti altri tipi di ordinamenti e di organizzazioni. a) Cerca di definire (eventualmente con l’aiuto di un dizionario) il significato della parola gerarchia. Quali sono gli aspetti caratteristici di un’organizzazione gerarchica? b) Fai un confronto tra l’uso della parola gerarchia a proposito delle fonti del diritto e l’uso della stessa parola per definire un’organizzazione come l’esercito: che cosa hanno in comune l’organizzazione dell’esercito e quella delle fonti del diritto? In altre parole: perché entrambe vengono definite gerarchiche? 2 La parola legge viene impiegata con diversi significati: viene usata (propriamente) per indicare una specifica fonte del diritto; ma viene anche usata spesso, seppur non del tutto propriamente, come sinonimo di diritto o di ordinamento giuridico. • Componi alcune frasi ove la parola legge assuma il primo significato e altre ove assuma il secondo. 3 Sfoglia la Costituzione e trova almeno cinque norme che contengano una riserva di legge. PREPARATI ALLA VERIFICA SCRITTA Domande a risposta multipla Individua la risposta esatta. Per la verifica delle conoscenze 1 Quando una sanzione si dice “punitiva”? a Quando prevede un trattamento disumano del condannato. b Quando obbliga il responsabile della violazione a riparare il danno commesso. c Quando prevede una pena detentiva o pecuniaria. d Quando è applicata senza rispettare i principi fondamentali previsti dalla Costituzione. 2 Il diritto in senso oggettivo è a l’insieme delle norme giuridiche. b quella parte del diritto che ha validità indiscussa. c la norma interpretata in maniera autentica dal legislatore. d il potere riconosciuto a un soggetto dall’ordinamento giuridico. 3 Che cosa accade a una legge che è in contrasto con la Costituzione? a Non può entrare in vigore. b Entra in vigore ma non ha alcuna validità per i cittadini. c Entra in vigore ma può essere annullata dalla corte costituzionale. d Entra in vigore ma qualsiasi giudice può annullarla per incostituzionalità. 4 Il governo può emanare un decreto legislativo soltanto quando a esiste una situazione di necessità e di urgenza. b il ministro competente ha ricevuto apposita delega dal presidente della Repubblica. c il parlamento ha emanato una apposita legge di delega. d è stata approvata dal parlamento una legge di conversione. 5 L’interpretazione analogica della legge si utilizza quando a esiste una lacuna nell’ordinamento giuridico. b il legislatore ha fornito l’interpretazione autentica della norma. c si vuole fare riferimento all’intenzione del legislatore. d sono state emanate norme eccezionali su una determinata materia. Per la verifica delle abilità 6 Leggi questa frase: «È mio diritto poter circolare libe- ramente nel territorio dello stato». In questo caso la parola “diritto” è utilizzata in senso a oggettivo. b indefinito. c reale. d soggettivo. 54 Sezione A Introduzione al diritto 7 Giovanni e Maria hanno deciso di divorziare. Le norme che regolano tale situazione fanno parte c del diritto pubblico. a del diritto penale. d del diritto internazionale. b del diritto civile. 8 Immagina che Italia e Algeria abbiano concluso un accordo con il quale disciplinano i rapporti tra i rispettivi cittadini che si spostano dal proprio paese all’altro. L’accordo si può configurare come a una consuetudine internazionale. b un trattato bilaterale. c un trattato multilaterale. d una organizzazione internazionale. 9 Se oggi sulla Gazzetta ufficiale è stata pubblicata una legge di conversione possiamo dedurre che a il governo aveva emanato un decreto-legge che ora è stato convertito in legge. b il parlamento ha apportato delle modifiche a una legge che era già entrata in vigore. c è stata emanata una legge che fornisce la giusta interpretazione a una legge precedente. d il parlamento ha approvato una legge con la quale cancella una legge precedente. 10 Un quotidiano riporta il seguente titolo: «Il decreto legislativo emanato oggi dal governo ha abrogato la legge n. 135 del 1990». Ciò significa che la legge n. 135 è stata a appena approvata. b modificata dal parlamento. c cancellata. d prorogata. Totale punti …… 30 (tre punti per risposta esatta, zero per risposta non data o errata) Vero/Falso Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. 1 I giudici svolgono la funzione legislativa. V F 2 Diritto civile e diritto commerciale sono partizioni del diritV F to pubblico. 3 Il diritto amministrativo regola la repressione dei comporV F tamenti pericolosi. 4 I decreti-legge e i decreti legislativi sono fonti secondarie dell’ordinamento giuridico poiché sono emanati dal governo. V F 5 I codici vengono emanati dal governo mediante decreto V F legislativo. 6 L’abrogazione di una norma può essere espressa o tacita. V F Sezione A Domande a risposta breve 7 I regolamenti comunitari devono essere recepiti attraverso V F provvedimenti legislativi statali. 8 Il decreto legislativo va convertito in legge dal parlamento V F entro sessanta giorni. 9 La funzione repressiva è tipica delle norme di diritto peV F nale. 10 Le leggi costituzionali hanno lo stesso rango delle norme V F della Costituzione. Totale punti …… 10 (un punto per risposta esatta, zero per risposta non data o errata) Corrispondenze 1 Che cosa si intende con l’espressione “diritto positivo”? 2 In base a quali elementi si forma una norma consuetudinaria? 3 In che cosa consiste una direttiva comunitaria? 4 Che cosa stabilisce il principio di gerarchia tra le fonti del diritto? 5 Quali sono le principali funzioni del diritto? 6 Di che cosa bisogna tener conto nella interpretazione teleologica? Individua le esatte corrispondenze. 1 Interpretazione della legge attraverso l’analisi delle parole e delle frasi usate dal legislatore Interpretazione della legge che fa riferimento all’inten2 zione del legislatore Interpretazione della legge che applica la stessa nor3 ma a casi simili Interpretazione fornita dai ministri e dai funzionari del4 la pubblica amministrazione Principio con il quale si attribuisce a talune norme 5 forza maggiore rispetto ad altre 6 Insieme delle norme che stabiliscono i reati e le pene 7 Insieme delle norme che regolano i rapporti tra privati 8 Insieme delle norme che disciplinano l’organizzazione e il funzionamento dello stato 9 Interpretazione delle leggi fornita dai giudici 10 ritto Interpretazione delle leggi data dagli studiosi del di- a) b) c) d) e) f) g) h) i) l) Rispondi alle seguenti domande utilizzando non più di 4 righe. Burocratica Diritto pubblico Dottrinale Letterale Diritto penale Giudiziale Teleologica Gerarchia Diritto civile Analogica Totale punti …… 30 (da zero a cinque punti per ogni risposta esatta secondo la correttezza e la completezza) Soluzione di problemi e/o trattazione sintetica di argomenti 1 Il governo ha appena emanato un decreto legislativo con il quale introduce una nuova imposta sulle imprese siderurgiche. Il sig. Valerio D’Alessandro, titolare di un’impresa siderurgica e quindi interessato a questa imposta, si accorge che le norme contenute nel decreto legislativo sono contrarie a quanto stabilito dalla legge-delega che era stata emanata dal parlamento. Che cosa succederà se le cose stanno proprio come dice il sig. D’Alessandro? chi sarà competente a intervenire su tale questione? può fare qualcosa il sig. D’Alessandro per evitare di pagare l’imposta? (max 10 punti) 2 Le sentenze emanate dai giudici assumono importanza non soltanto tra le parti coinvolte nel processo ma anche sul piano più generale dell’interpretazione del diritto. Spiegane il motivo e illustra in una breve relazione in che modo la giurisprudenza esercita la cosiddetta “funzione persuasiva” nell’interpretazione delle norme. (max 10 punti) Totale punti Totale punti …… …… 20 10 (un punto per ogni corrispondenza esatta, zero se errata o non data) PUNTEGGIO TOTALE DELLA PROVA Totale punti Sezione A Preparati alla verifica scritta …… 100 55 fatti&diritto Una giornata come tante Il diritto civile, il diritto amministrativo e il diritto penale scandiscono lo scorrere di ogni nostra giornata. Per esempio quando usiamo un oggetto di nostra proprietà, quando utilizziamo un servizio per il quale paghiamo un canone, quando acquistiamo qualsiasi cosa che ci serva per vivere o per lavorare, quando prendiamo una multa per sosta vietata, quando commettiamo un piccolo furto come portare via un portacenere dal ristorante. M arco apre gli occhi e allunga istintivamente la mano verso il comodino per spegnere la sveglia, che dal lunedì al venerdì suona puntuale alle 7 del mattino, e accende la luce. Per fortuna il giorno prima si era ricordato di pagare la bolletta arretrata, altrimenti avrebbe rischiato che la ditta fornitrice della corrente elettrica interrompesse il servizio lasciandolo al buio. Scende dal letto e va in bagno a lavarsi; usa sapone, dentifricio, spazzolino, asciugamani. Dopo la doccia, accende l’asciugacapelli comprato da pochi giorni, ma dopo qualche minuto l’attrezzo non dà più segni di vita. Marco insiste, spegne e riaccende molte volte il pulsante senza alcun risultato. Quell’apparecchio supertecnologico non ne vuole sapere di ripartire. «Non ti arrabbiare – gli dice la moglie Chiara – oggi lo riporto dove l’abbiamo acquistato, con lo scontrino che fa da garanzia, e chiedo che me lo sostituiscano con un altro. Sbrigati a vestirti, è pronta la colazione». Mentre è a tavola con la moglie e i due figli Elena e Federico, suonano alla porta; è arrivata Sara, la colf filippina, che due volte alla settimana aiuta Chiara nei lavori domestici. «Signor Marco per favore può compilare questo modulo prima di uscire? Mi serve per il rinnovo del permesso di soggiorno». Ancora scartoffie, pensa Marco, e frettolosamente scrive i dati richiesti. Finalmente è pronto per uscire, corre in edicola e compera il solito quotidiano, poi sale in auto e prima di andare in ufficio si ferma in banca a pagare la rata del mutuo ipotecario stipulato per l’acquisto della casa. Mentre torna verso la sua automobile, sente una donna gridare e un motorino sfrecciare a razzo; una signora è stata scippata e piange per la perdita della sua borsa, ma soprattutto del suo contenuto. Adesso a Marco non resta che andare in ufficio, ma le sorprese non sono finite: in bella vista tra il parabrezza e il tergicristallo lo aspetta una multa per divieto di sosta. Non potrà nemmeno contestarla perché ha parcheggiato in doppia fila. Accidenti, che mattinata movimentata, pensa Marco, e la giornata è appena cominciata. Intanto Chiara si incammina con i figli verso la scuola elementare pubblica; dopo aver salutato i ragazzi, va in segreteria a pagare la quota mensile per la mensa scolastica gestita dal comune. Poi prende l’autobus e va in piscina dove sta seguendo un corso di immersione (vuole imparare ad andare sott’acqua per la prossima estate). Ha appena prenotato una vacanza per tutta la famiglia in Australia, dove la barriera corallina la aspetta con tutte le sue meraviglie sommerse. Terminato il suo turno di lavoro, Marco torna a casa; ormai è ora di cena, ma fa in tempo a guardare il telegiornale della sera. «Chiara, è pronto? Devo sbrigarmi, sta- 56 Sezione A Introduzione al diritto sera esco con Andrea, Franco e Tommaso a bere una birra e devo passare a prenderli con la mia auto». «Sì, è pronto. Mi raccomando, non fare tardi e non bere troppo visto che devi guidare». La birreria è un locale interessante, offre birre speciali di tutto il mondo e la compagnia degli amici è simpatica come sempre. Marco però beve una birra di troppo e al momento di rientrare a casa si rende conto che mettersi al volante potrebbe essere pericoloso. «Andrea, guida tu – dice Marco – sei il più sobrio dei quattro e poi abiti vicino a me, dopo avermi accompagnato puoi tornare a casa a piedi». Andrea è sobrio, ma ama la velocità e durante il tragitto viola il limite dei 50 km all’ora in una strada con telecamere di controllo. Tra qualche giorno Marco si vedrà recapitare una multa per eccesso di velocità e anche una richiesta di dichiarazione di chi era alla guida. La serata è finita, domani alle 7 la sveglia suonerà ancora. Gli oggetti utilizzati da Marco sono di sua proprietà e quindi li ha acquistati in precedenza mediante più contratti; nel caso dell’asciugacapelli difettoso, poi, ha diritto a una garanzia. Marco dispone in casa sua della luce elettrica; in casa sua lavora una collaboratrice domestica; ha un’automobile e si è assicurato, come la legge gli ordina per la responsabilità civile derivante dagli incidenti della circolazione. Rientrano sotto il grande cappello del diritto civile la proprietà e tutti i contratti con cui ha acquistato gli oggetti che usa, la fornitura di energia elettrica, la copertura assicurativa, i servizi (mensa scolastica, corso di immersione, organizzazione della vacanza), il mutuo bancario per la casa; vi rientra anche la responsabilità civile per i danni prodotti guidando la sua auto. Lo scippo di cui è stato testimone Marco è invece un reato, regolato dal diritto penale; l’ammenda presa per il posteggio in doppia fila è una sanzione regolata dal diritto amministrativo, come quella per eccesso di velocità, con la connessa perdita dei punti. Sezione A Fatti & diritto 57 attualità&diritto V i sarà certamente capitato di sentire che la legge “40” o il decreto “196/2003” e così via prevedono questo o quest’altro. Ogni atto normativo, infatti, assume una numerazione progressiva in riferimento all’anno della sua emanazione (la legge n. 40 dell’anno 2004, per esempio, è il testo che disciplina la procreazione medicalmente assistita). Questo sistema permette una più facile catalogazione e un più agevole reperimento dei testi normativi. In questo modo ci abituiamo a chiamare le leggi per... numero. Ma qual è il numero totale delle leggi e degli atti normativi nel loro complesso? È una C onoscere il numero delle leggi, inoltre, non equivale a conoscere l’esatto “volume” del sistema normativo: a) esistono infatti testi normativi composti da un solo articolo e altri, invece, molto più complessi domanda alla quale non si può rispondere in modo esatto. Vediamo il perché. In caso di abro• gazione implicita, nell’immediato non è dato sapere quali ripercussioni si generino nel sistema dopo ogni nuovo intervento normativo L’abrogazione non fa sparire del tutto la • legge, che continua a regolare i casi verificatisi prima della sua abrogazione b) esistono leggi composte da un numero modesto di articoli che però contengono numerosissime disposizioni sparse in altrettanti commi Insomma, il numero delle leggi è un criterio che può rivelarsi superficiale. Ciò che conta davvero è il numero delle norme giuridiche contenute in un testo di legge e questo non è calcolabile in modo preciso 58 Sezione A Introduzione al diritto Testo unitario composto da 139 articoli La piramide evidenzia non solo l’ordine gerarchico delle fonti del diritto, ma anche la progressione “quantitativa” di ciascuna fonte Costituzione (e leggi costituzionali) Sulla base di un calcolo prudenziale, sarebbero vigenti in Italia circa 50.000* leggi * Dato tratto da T. Martines, Diritto costituzionale, Giuffrè, 2003, p. 31 Fonti primarie (leggi statali, leggi regionali, decreti-legge, decreti legislativi) Numero pressoché incalcolabile di regolamenti Fonti secondarie Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lgs. 30 giugno 2003 n. 196) Codice della proprietà industriale (d.lgs. 10 febbraio 2005 n. 30) Codice dell’amministrazione digitale (d.lgs. 7 marzo 2005 n. 82) Codice delle comunicazioni elettroniche (d.lgs. 1 agosto 2003 n. 259) Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 22 gennaio 2004 n. 42) Codice delle assicurazioni private (d.lgs. 7 settembre 2005 n. 209) Per ridurre il numero delle leggi esistenti, negli ultimi tempi si è fatto ricorso a una strategia di semplificazione che consiste nell’accorpare le leggi in testi unici e in aggregati maggiori: i cosiddetti “codici” Codice del consumo (d.lgs. 6 settembre 2005 n. 206) Cerca sul web Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (d.lgs. 12 aprile 2006 n. 163) Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (d.lgs. 11 aprile 2006 n. 198) Dividetevi in gruppi e, seguendo le indicazioni che troverete online, proseguite la ricerca. Sezione A Attualità & diritto 59