1 7. Mezzi trasmissivi Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 2 Bipoli Bipoli Bipolo: circuito elettrico che presenta due soli punti accessibili; può essere attivo (generatore) oppure passivo (carico). Segnali elettrici associati ad un bipolo: tensione ai capi, corrente che lo attraversa. i(t) Ampère bipolo attivo: i(t) bipolo passivo: (generatore) (carico) v(t) Volt g(t) v(t) g(t)=tensione a vuoto del generatore Se i segnali di tensione e corrente sono impulsivi, o di energia esistono le Trasformate di Fourier delle tensioni e delle correnti. Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 3 Esempi Esempi di di Bipoli Bipoli passivi passivi Si definisce impedenza Z(f) di un bipolo il rapporto Z(f)= V(f) / I(f) Esempi di bipoli passivi: + + i(t) v(t) R (Ohm) Resistore v(t)=R i(t) Z(f)=R v(t) + i(t) C (Farad) Condensatore i(t)=C dv(t)/dt Z(f) = 1/( j2π f C) Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi v(t) - i(t) L (Henry) Induttore v(t)=L di(t)/dt Z(f) = j2π f L 4 Modello fisico di un collegamento (1/2) Trasmettitore s(t) g(t) Mezzo trasmissivo Z1(f) gu(t) Ricevitore Z2(f) r(t) carico Esempi di collegamenti rappresentati dal modello fisico: s(t) r(t) r(t) s(t) Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 5 Modello Modello fisico fisico di di un un collegamento collegamento (2/2) (2/2) Il segnale ricevuto r(t) può differire dal segnale trasmesso s(t) a causa di 9 Distorsione di natura lineare 9Ritardo nel tempo 9Attenuazione di potenza 9Alterazioni della forma d’onda del segnale (filtraggio di canale) 9 Distorsione di natura non lineare 9 Somma di disturbi di natura casuale (rumore) 9 Somma di altri segnali indesiderati Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 6 Modello simbolico di un collegamento Segnale trasmesso s(t) limitato in banda da –B a B Filtro di ricezione passabasso da –B a B s(t) S E(f) H(f) r(t) D n(t) Canale WS Potenza Trasmessa r(t) = s(t)*h(t)+n(t)*e(t) Componente utile Componente di rumore del segnale ricevuto, del segnale ricevuto, di potenza WR di potenza WN Rapporto segnale/ru more : SNR = d Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi W W R N 7 Misure Misure Logaritmiche Logaritmiche Di Di Potenza Potenza Wwatt Potenza assorbita: misurata in Watt WmW Potenza assorbita: misurata in milliWatt Misura logaritmica delle potenze: dB riferito al Watt: WdBW = 10 log10(Wwatt /1watt) dB riferito al milliWatt: WdBm = 10 log10(WmW /1mwatt) Potenza in mW: Potenza in dBm: 1 0 10 10 100 20 1000 30 Misura logaritmica di rapporto di potenze (numero puro): R= W1/ W2 : RdB = 10 log10 R Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 8 Attenuazione di un collegamento (1/2) 9Supponiamo di trasmettere un segnale sinusoidale alla frequenza f0: s(t)=A cos(2 π f0 t) di potenza WS=A2/2. 9All’uscita di un canale LP con funzione di trasferimento H(f) la componente utile del segnale ricevuto è ancora una sinusoide, scalata in ampiezza di un fattore |H(f0)| e sfasata di ϕ0=arg{H(f0)}: |H(f0)| A cos(2 π f0 t+ ϕ0) di potenza WR= |H(f0)|2 A2/2. 9La potenza è ridotta di un fattore WS/ WR=1/|H(f0)|2 • Si definisce quindi attenuazione del collegamento A(f0) alla frequenza f0 il valore A(f0) = 1/|H(f0)|2 Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 9 Attenuazione di un collegamento (2/2) Misura logaritmica dell’ attenuazione del collegamento A(f0) (Decibel): AdB(f0) = 10 log10A(f0) La potenza ricevuta è legata a quella trasmessa da: WR dBm(f0) = WS dBm(f0) - AdB(f0) (potenze misurate in milliwatt) ovvero WR dBW(f0) = WS dBW(f) - AdB(f0) (potenze misurate in watt) Calcoli: WRdBW ≡10 log10(WR(f0)/1 w) =10 log10(WS(f0) |H(f0)|2 /1 w) =10 log10(WS(f0) /1 w) +10 log10( |H(f0)|2 ) = WSdBW –10 log10( 1/|H(f0)|2 ) Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 10 Caratterizzazione del rumore (1/2) • Rumore di natura termica: potenza WN (Watt) proporzionale alla larghezza di banda B(Hz) del filtro di ricezione, ossia WN=FKToB (watt) dove F è il fattore di rumore del ricevitore (F≥1), K è la costante di Bolzmann (K = 1.38x10-23 J / ° Kelvin) , To è la temperatura di lavoro del ricevitore (To = 290° Kelvin). • Ne deriva che il rapporto segnale-a-rumore a valle del filtro di ricezione è W SNR = FKT B R o Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 11 Caratterizzazione del rumore (2/2) Misura logaritmica del rumore: WN dBm=F dB +KTo dBm/Hz+ BdB Hz FdB≥0 dB, KTo = -174 dBm/Hz e BdBHz =10log10BHz SNR = W dB RdBm − F + 174 − 10 log B dB Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 10 Hz 12 Sensibilità di un ricevitore Sensibilità di un ricevitore: minima potenza ricevuta che consente di realizzare la desiderata qualità del collegamento (rapporto segnale/rumore o probabilità di errore). Si misura normalmente in dBm (SdBm ) Esempio: Sensibilità di un Ricevitore GSM: -105 dBm Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 13 Collegamenti Collegamenti mediante mediante Linee Linee in in Rame Rame Doppino rame (per segnali a banda medio/piccola) Isolante Cavo coassiale Conduttore interno Conduttore esterno (calza) (per segnali a banda medio/alta) Linea aerea (in disuso per motivi di costo) Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 14 Caratterizzazione delle Linee in Rame (1/3) Modello fisico di una linea in rame generatore L dx R dx C dx G dx carico dx lunghezza complessiva d (Km) x Parametri caratteristici: R = resistenza dei conduttori (Ohm/Km) C = capacità tra conduttori (Farad/Km) L = Induttanza dei conduttori (Henry/Km) G = conduttanza tra conduttori (Mho/Km) Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 15 Caratterizzazione delle Linee in Rame (2/3) Attenuazione tipica di una linea alle basse frequenze (qualche decina di kilohertz) A ( fHz )dB/Km ≅ R ⋅G 2 1 + (6,28 ⋅ fHz ⋅ C G )2 + 1 (dB/Km) attenuazione (dB/Km) attenuazione delle linee alle basse frequenze 6.0 5.5 5.0 4.5 4.0 3.5 3.0 2.5 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0 0 5000 10000 15000 20000 25000 f (Hz) Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 16 Caratterizzazione delle Linee in Rame (3/3) Attenuazione tipica di un coassiale alle frequenze medio/alte (decina di Megahertz) A(f )dB / Km = Ao ⋅ fMHz (dB/Km) coassiale 8 attenuazione (dB/Km) 7 6 5 4 3 Ao = 2,3 dB/Km @1 MHz 2 1 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 f (MHz) Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 17 Collegamenti Radio segnale elettrico di uscita Collegamento fisico segnale elettrico di ingresso d raggio elettromagnetico Terreno Circuito equivalente Segnale elettrico di ingresso s(t) A(f) Attenuazione Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi Segnale elettrico di uscita r(t) 18 Gamme di frequenza utilizzate nelle TLC Gamma Nome Sigla servizio 0,3-300 kHz Onde lunghe LF Radiolocalizzazione marittima 300-3000 kHz Onde medie MF Diffusione AM 3-30 MHz Onde corte HF Collegamenti a lunga distanza 30-300 MHz Very high frequency VHF Radiomobili militari. Diffusione FM 300-3000 MHz Ultra High frequency UHF Ponti radio. Diffusione televisiva terrestre. GSM.UMTS. 3-30 GHz Super High frequency SHF Ponti radio. Satelliti. Radar. Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi Relazioni tra le potenze Osservazione: la banda 2W occupata dal segnale modulato intorno alla frequenza portante fp e’ piccola rispetto alle variazioni di A(f). Quindi A(f) può ritenersi (circa) costante nella banda del segnale modulato. W (f ) R A(f ) fp Relazione tra le potenze f W ( f ) = W ( f ) / A( f ) R S W R = WS / A( f p ) ⇒ W RdBm = WSdBm − A( f p ) dB f p ≡ frequenza portante λ ≡ c / f p = lunghezza d'onda c ≡ 3 ⋅108 m/s (velocità della luce) Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 19 Guadagno d’antenna (1/6) R d O θ S ϕ Supponiamo che un antenna trasmittente sia posta in O. Sia R un punto di coordinate polari (d, θ, ϕ ) a distanza d (m) dall’antenna. La sfera su cui giace R ha superficie 4πd2. 9Sia PTOT (Watt) la potenza totale irradiata dall’antenna. 9Sia PR =PR (d, θ, ϕ ), la quota parte della potenza irradiata dall’antenna che transita attraverso una superficie di area S (m2) centrata intorno ad R. Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 20 21 Guadagno d’antenna (2/6) Definizione: Un’antenna si dice isotropa se irradia la stessa quantità di potenza in tutte le direzioni (θ, ϕ) dello spazio con -π/2 ≤θ ≤π/2, 0 ≤ ϕ ≤2π 9Quindi, se l’antenna trasmittente è isotropa abbiamo che PR (d, θ, ϕ ) =PR (d)=(PTOT/4 π d2) S per ogni valore di θ, e di ϕ. Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi (Watt) Guadagno d’antenna (3/6) •Un’antenna trasmittente non isotropa distribuisce in modo non uniforme la potenza irradiata nelle direzioni θ, ϕ. 9Sia PTOT (Watt) la potenza totale irradiata dall’antenna. 9Sia PR (d, θ, ϕ ), la quota parte della potenza irradiata dall’antenna che transita attraverso una superficie di area S (m2) centrata intorno ad un punto a distanza d, visto sotto le direzioni θ, ϕ . In generale PR (d, θ, ϕ ) differisce dal valore PTOT/(4 π d2) S corrispondente al caso di antenna trasmittente isotropa. 9Si dice Guadagno d’antenna G(θ, ϕ) la funzione G ( θ, ϕ ) ≡ PR (d, θ, ϕ ) / [PTOT/(4 π d2) S] -π/2 ≤θ ≤π/2, 0 ≤ ϕ ≤2π che descrive il modo in cui un’antenna trasmittente irradia la potenza nelle varie direzioni ( θ, ϕ) dello spazio. Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 22 Guadagno d’antenna (4/6) Il Guadagno d’antenna G(θ, ϕ) gode delle seguenti proprietà: 9È una funzione non negativa G ( θ, ϕ ) ≥ 0, ∀ θ, ϕ ; 9Un’antenna isotropa presenta un guadagno costante in tutte le direzioni, G ( θ, ϕ ) =1, ∀ θ, ϕ ; 9Un’antenna si dice direttiva nella direzione θ0, ϕ 0 se presenta un guadagno molto grande nella direzione θ0, ϕ 0 , ossia se G (θ0, ϕ 0 ) >>1 e G (θ, ϕ ) <<1 altrove •Tipicamente il guadagno d’antenna è espresso in unità logaritmiche (dB) G( θ, ϕ) (dB) =10 log 10 (G( θ, ϕ) ). Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 23 Guadagno d’antenna (5/6) 24 • Si definisce come solido d’irradiazione di un’antenna con guadagno G(θ, ϕ) (dB) la superficie tridimensionale ottenuta riportando per ogni direzione (θ, ϕ) un segmento proporzionale a G(θ, ϕ) (dB) • Quindi il solido d’irradiazione è la rappresentazione grafica del guadagno G(θ, ϕ) (dB) Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 25 Guadagno d’antenna (6/6) Le antenne direttive possono essere classificate secondo la forma assunta dal solido di irradiazione: δΦ δε δΘ antenna circolare antenna a bandiera antenna a spillo Antenne fortemente direttive possono presentare valori del guadagno d’antenna G(dB) anche dell’ordine di 50 dB nella direzione preferenziale (θ0, ϕ0). Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 26 Area efficace di un’antenna ricevente (1/2) O θ ϕ Supponiamo che un antenna ricevente sia posta in O. Supponiamo che incida sull’antenna un’onda e.m. proveniente dalla direzione (θ, ϕ ). 9Sia PR (Watt) la potenza totale captata dall’antenna. 9Sia pI (θ, ϕ ) (Watt/m2) la densità superficiale di potenza convogliata dall’onda incidente sull’antenna. Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 27 Area efficace di un’antenna ricevente (2/2) 9Si dice Superficie efficace d’antenna SE(θ, ϕ) la funzione SE ( θ, ϕ ) = PR / pI (θ, ϕ ) (m2) -π/2 ≤θ ≤π/2, 0 ≤ ϕ ≤2π che descrive il modo in cui un’antenna ricevente capta la potenza incidente dalle varie direzioni ( θ, ϕ) dello spazio. 9Una stessa antenna può operare indifferentemente come ricevente o trasmittente. Sussiste il seguente legame fra il guadagno di un‘antenna e la sua superficie efficace: SE ( θ, ϕ ) = G ( θ, ϕ ) λ2 / 4π dove λ =c/f è la lunghezza d’onda dell’onda e.m. irradiata/captata dall’antenna, a sua volta legata alla frequenza f dalla relazione λ =c/f, con c=3 x108 m/s (velocità della luce nel vuoto). Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi Attenuazione di spazio libero (1/2) θ’ WS GT (θ, ϕ)SE 4π ⋅d 2 G (θ′, ϕ′) SE = R 2 2 4π ⋅ f / c d WR = θ ϕ ϕ’ SE Area efficace GT (θ , ϕ ) = guadagno dell'antenna trasmittente GR (θ ', ϕ ') = guadagno dell'antenna ricevente d 2⋅ ⋅ f p2 WS ( 4 π ) A( f p ) = WR c 2 GT (θ , ϕ ) ⋅ GR (θ ′, ϕ ′) 2 Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 28 Attenuazione di spazio libero (2/2) Misura logaritmica dell’attenuazione introdotta dal collegamento: A( f ) = 32,4 + 20 log d + 20 log f 10 dB Km 10 MHz −G −G TdB RdB Attenuazione di spazio libero L’attenuazione introdotta dal collegamento dipende da 9la distanza fra le antenne 9dalla frequenza portante utilizzata 9il guadagno dell’antenna trasmittente (attitudine dell’antenna trasmittente ad amplificare il segnale trasmesso nella direzione del collegamento) 9il guadagno dell’antenna ricevente (attitudine dell’antenna ricevente ad captare il segnale ricevuto nella direzione del collegamento). Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 29 30 Tipologie di collegamenti radio In visibilità: Distanza fra le antenne inferiore a un valore massimo dipendente dall’altezza delle antenne. Assenza di ostacoli fra le antenne. NON in visibilità: Riflessioni sugli strati alti dell’atmosfera nella gamma HF. Riflessione e diffrazione da ostacoli terresti (palazzi, terreno, ecc.) Ulteriori cause di attenuazione: Presenza di ostacoli, fissi o mobili (cammini multipli). Presenza di pioggia. Questo effetto cresce al crescere della frequenza portante, a partire da circa 13 GHz. Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi Fibra Ottica: caratteristiche fisiche (1/3) cladding n2 n1 FIBRA OTTICA core • Una fibra ottica è costituita da un cilindro dielettrico (cuore, o core) circondato esternamente da una corona circolare (mantello, o cladding) costituita da un altro materiale dielettrico. • Le grandezze fisiche e i parametri geometrici che caratterizzano la fibra sono: 9a raggio del cuore (m) 9b raggio esterno del mantello (m) 9n1 = c / v1 indice di rifrazione del cuore 9n2 = c / v2 indice di rifrazione del mantello dove c=3 x108 m/s rappresenta la velocità della luce nel vuoto, v1 la velocità della luce nel cuore, v2 la velocità della luce nel mantello. Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 31 Fibra Ottica: caratteristiche fisiche (2/3) cladding n2 n1 FIBRA OTTICA core Una fibra ottica impiegata come mezzo trasmissivo tra una sorgente ed una destinazione di un collegamento di telecomunicazioni opera sotto le seguenti condizioni: n1 >n2 , b>>a Tipicamente, si ha 9b≥ 10 a 9n1≈1.01 n2 9a≤ 2.4 λ / (2 π n −n 2 2 1 2 ) (condizione di monomodo) dove λ (m) è la lunghezza d’onda della radiazione luminosa che viaggia nella fibra. Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 32 Fibra Ottica: caratteristiche fisiche (3/3) θ n2 n1 θ Sia θ l’angolo di incidenza del raggio luminoso rispetto alla normale alla superficie di separazione cuore/mantello. Se è verificata la condizione di riflessione totale θ > arcsin (n / n ) 2 1 allora il raggio luminoso incidente alla superficie di separazione cuore/mantello è totalmente riflesso all’interno del cuore e il raggio luminoso si propaga lungo l’asse della fibra, subendo, eventualmente, riflessioni multiple. Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 33 34 Collegamenti in Fibra Ottica Circuito fisico DIODO LED o LASER FIBRA OTTICA θ1 FOTORIVELATORE θ1 tensione di uscita tensione di ingresso Circuito equivalente Segnale Elettrico s(t) (volt) 011010 Convertitore Elettro-ottico potenza ottica Convertitore w(t) (watt) Elettro-ottico 011010 011010 Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi segnale elettrico r(t) (volt) 35 Caratteristiche di attenuazione di una fibra La luce emessa ha uno spettro di emissione molto stretto, centrato intorno ad una lunghezza d’onda compresa tra 0,8 e 1,8 micron. L’attenuazione in dB/km presenta un minimo in corrispondenza di alcuni intervalli di lunghezze d’onda (finestre). attenuazione (dB/Km) 100 dB/ Km 10 1 I II III 0.1 0.5 1 1.5 λ (µm) Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 2 Caratteristiche di dispersione temporale in una fibra (1/2) Dispersione temporale: un impulso luminoso applicato all’ingresso si presenta in uscita con una durata temporale maggiore potenza ottica ingresso potenza ottica uscita t t Dispersione modale: Se il cuore della fibra ha un raggio a “elevato” si verificano più modalità di propagazione (modi), ciascuno dotato di diversa velocità di propagazione. Per evitare questa dispersione 9si usano fibre di piccolo diametro, chiamate MONOMODO Dispersione cromatica: Il diodo generatore distribuisce l’energia luminosa su più lunghezze d’onda, λ1,λ2,.. aventi diversa velocità di propagazione. Il fenomeno è molto poco sensibile in seconda finestra. Per ridurre questa dispersione 9si usano sorgenti a banda molto stretta, quasi monocromatiche (LASER invece che LED) Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 36 Caratteristiche di dispersione temporale in una fibra (2/2) 37 9La dispersione temporale ∆ (sec.) è proporzionale alla lunghezza del collegamento in accordo a ∆=2 ∆=2ττddkm km dove, per il caso di sola dispersione cromatica τ = 0,06 nsec/Km per i laser e τ = 2,5 nsec/Km per i led. 9La massima dispersione tollerabile è (2 τ dkm) = Tbit 9Quindi la Massima frequenza binaria fb utilizzabile, per un collegamento di dKm è 1 1 fb = (Gbit / sec) ≤ Tbit 2 ⋅τ ns / km ⋅ d Km Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi Caratteristiche di impiego di una fibra Le fibre attualmente impiegate sono monomodo, e dunque presentano solo dispersione cromatica. Si utilizza la terza finestra. 9minore attenuazione, dell’ordine di 0,25 dB/Km 9maggiore dispersione cromatica , dell’ordine di τ = 0,06 nsec/Km per i laser, e di τ = 2,5 nsec/Km per i led Frequenze binarie di trasmissione raggiungibili in una fibra monomodo, in terza finestra. fb = d(Km) 1 1 ≤ (Gbit / sec) Tbit 2 ⋅τ ns / km ⋅ d Km Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 4 8 15 30 60 120 240 LED (Mb/s) 50.0 25.0 13.3 6.7 3.3 1.7 0.8 LASER (Mb/s) 2083.3 1041.7 555.6 277.8 138.9 69.4 34.7 38 39 Caratteristiche dei fotorivelatori (1/2) i(t) fibra im i(t) R t All'uscita della fibra ottica è applicato un diodo fotorivelatore che, investito dalla luce in uscita dalla fibra, genera una corrente elettrica il cui valor medio im (ampere) è proporzionale al valore della potenza luminosa incidente in accordo a im=mg ρ WR dove WR (watt) è la potenza ottica ricevuta, ρ è la responsività del fotodiodo (valore tipico 0.5 Ampère/Watt), mg è il fattore di fotomoltiplicazione, e dipende dal tipo di diodo utilizzato. In un diodo PIN ogni fotone produce una coppia elettrone-lacuna e quindi mg=1. In un diodo APD per effetto valanga ogni fotone produce in media mg coppie, con mg >1. Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 40 Caratteristiche dei fotorivelatori (2/2) 9Sovrapposte al segnale utile im=mg ρ WR sono presenti in uscita due componenti di rumore, il rumore quantico iq(t) e il rumore termico in(t) in accordo alla: i(t)= mg ρ WR + iq(t)+in(t) 9La potenza del rumore quantico iq(t) aumenta all’aumentare di WR e di mg mentre la potenza di in(t) non varia al variare di WR e mg i (t ) Corrente all'uscita del fotorivelatore i m per due diversi valori della potenza ottica incidente WR. i’m t Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi Rapporto segnale/rumore in una fibra (1/2) W 1 SNR = = = (SNR + SNR W +W W W + W W R Q N Q N R R −1 −1 Q T ) −1 9Il rapporto segnale/rumore quantico SNRQ 9Cresce al crescere della potenza ottica ricevuta WR 9Decresce al crescere del guadagno di fotomoltiplicazione mg 9Il rapporto segnale/rumore termico SNRT 9Cresce al crescere della potenza ottica ricevuta WR 9Cresce al crescere del guadagno di fotomoltiplicazione mg Quando è preferibile scegliere un diodo PIN e quando invece un diodo APD come fotorivelatori? Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi 41 Rapporto segnale/rumore in una fibra (2/2) 42 9Caso di “bassa” potenza ricevuta (ad esempio in uscita da un collegamento in fibra molto lungo) 9Il rapporto segnale rumore complessivo é principalmente limitato dalla presenza di rumore termico (il segnale utile è di gran lunga inferiore rispetto al rumore termico) 9In tal caso é opportuno utilizzare un diodo APD, con guadagno di fotomoltiplicazione mg>1. 9Caso di “alta” potenza ricevuta 9Il rapporto segnale rumore complessivo é principalmente limitato dalla presenza di rumore quantico (il segnale utile è di molto elevato rispetto al rumore termico) 9In tal caso é opportuno utilizzare un diodo PIN, con guadagno di fotomoltiplicazione mg=1 (così da non innalzare ulteriormente il livello di rumore quantico) . Modulo TLC:TRASMISSIONI – Mezzi trasmissivi