Capitolo 5 Strato Fisico- I mezzi trasmissivi 1 Bipoli Bipolo: circuito elettrico che presenta due soli punti accessibili; può essere attivo (generatore) oppure passivo (carico). Segnali elettrici associati ad un bipolo: tensione ai capi, corrente che lo attraversa. i(t) Ampère bipolo attivo: i(t) bipolo passivo: (generatore) (carico) v(t) Volt g(t) v(t) g(t)=tensione a vuoto del generatore Se i segnali di tensione e corrente sono impulsivi, o di energia esistono le Trasformate di Fourier delle tensioni e delle correnti. 2 Esempi di Bipoli passivi Si definisce impedenza Z(f) di un bipolo il rapporto Z(f)= V(f) / I(f) Esempi di bipoli passivi: + v(t) + i(t) R (Ohm) Resistore v(t)=R i(t) Z(f)=R v(t) - + i(t) C (Farad) Condensatore i(t)=C dv(t)/dt Z(f) = 1/( j2p f C) v(t) - i(t) L (Henry) Induttore v(t)=L di(t)/dt Z(f) = j2p f L 3 Modello fisico di un collegamento (1/2) Trasmettitore s(t) g(t) Mezzo trasmissivo Z1(f) gu(t) Z2(f) Ricevitore r(t) carico Esempi di collegamenti rappresentati dal modello fisico: s(t) r(t) 4 Modello fisico di un collegamento (2/2) Il segnale ricevuto r(t) può differire dal segnale trasmesso s(t) a causa di Distorsione di natura lineare o Ritardo nel tempo o Attenuazione di potenza o Alterazioni della forma d’onda del segnale (filtraggio di canale) Distorsione di natura non lineare Somma di disturbi di natura casuale (rumore) Somma di altri segnali indesiderati 5 Modello simbolico di un collegamento Segnale trasmesso s(t) limitato in banda da –B a B S Filtro di ricezione passabasso da –B a B s(t) E(f) H(f) r(t) D n(t) WS Potenza Trasmessa Canale r(t) = s(t)*h(t)+n(t)*e(t) Componente utile Componente di rumore del segnale ricevuto, del segnale ricevuto, di potenza WR di potenza WN 6 Misure Logaritmiche Di Potenza Wwatt Potenza assorbita: misurata in Watt WmW Potenza assorbita: misurata in milliWatt Misura logaritmica delle potenze: dB riferito al Watt: WdBW = 10 log10(Wwatt /1watt) dB riferito al milliWatt: WdBm = 10 log10(WmW /1mwatt) Potenza in mW: 1 10 100 1000 Potenza in dBm: 0 10 20 30 Misura logaritmica di rapporto di potenze (numero puro): R= W1/ W2 : RdB = 10 log10 R 7 Attenuazione di un collegamento (1/2) Supponiamo di trasmettere un segnale sinusoidale alla frequenza f0: s(t)=A cos(2 p f0 t) di potenza WS=A2/2. All’uscita di un canale LP con funzione di trasferimento H(f) la componente utile del segnale ricevuto è ancora una sinusoide, scalata in ampiezza di un fattore |H(f0)| e sfasata di 0=arg{H(f0)}: |H(f0)| A cos(2 p f0 t+ 0) di potenza WR= |H(f0)|2 A2/2. La potenza è ridotta di un fattore WS/ WR=1/|H(f0)|2 Si definisce quindi attenuazione del collegamento A(f0) alla frequenza f0 il valore A(f0) = 1/|H(f0)|2 Baccarelli, Cordeschi, Patriarca, Polli 8 Attenuazione di un collegamento (2/2) Misura logaritmica dell’ attenuazione del collegamento A(f0) (Decibel): AdB(f0) = 10 log10A(f0) La potenza ricevuta è legata a quella trasmessa da: WR dBm(f0) = WS dBm(f0) - AdB(f0) (potenze misurate in milliwatt) ovvero Calcoli: watt) WR dBW(f0) = WS dBW(f) - AdB(f0) (potenze misurate in WRdBW 10 log10(WR(f0)/1 w) =10 log10(WS(f0) |H(f0)|2 /1 w) =10 log10(WS(f0) /1 w) +10 log10( |H(f0)|2 ) = WSdBW –10Cordeschi, log10(Baccarelli, 1/|Patriarca, H(f0)|2Polli ) 9 Caratterizzazione del rumore (1/2) Rumore di natura termica: potenza WN (Watt) proporzionale alla larghezza di banda B(Hz) del filtro di ricezione, ossia WN=FKToB (watt) dove F è il fattore di rumore del ricevitore (F1), K è la costante di Bolzmann (K = 1.38x10-23 J / ° Kelvin) , To è la temperatura di lavoro del ricevitore (To = 290° Kelvin). Ne deriva che il rapporto segnale-a-rumore a valle del filtro di ricezione è 10 Caratterizzazione del rumore (2/2) Misura logaritmica del rumore: WN dBm=F dB +KTo dBm/Hz+ BdBHz FdB0 dB, KTo = -174 dBm/Hz e BdBHz =10log10BHz 11 Collegamenti mediante Linee in Rame rame Isolante Conduttore interno Conduttore esterno (calza) Doppino (per segnali a banda medio/piccola) Cavo coassiale (per segnali a banda medio/alta) Linea aerea (in disuso per motivi di costo) 12 Caratterizzazione delle Linee in Rame (1/3) Modello fisico di una linea in rame Parametri caratteristici: R = resistenza dei conduttori (Ohm/Km) C = capacità tra conduttori (Farad/Km) L = Induttanza dei conduttori (Henry/Km) G = conduttanza tra conduttori (Mho/Km) 13 Caratterizzazione delle Linee in Rame (2/3) Attenuazione tipica di una linea alle basse frequenze (qualche decina di kilohertz) Baccarelli, Cordeschi, Patriarca, Polli 14 Caratterizzazione delle Linee in Rame (3/3) Attenuazione tipica di un coassiale alle frequenze medio/alte (decina di Megahertz) Ao = 2,3 dB/Km @ 1MHz 15 Collegamenti Radio Collegamento fisico Terreno Circuito equivalente Segnale elettrico di ingresso s(t) A(f) Segnale elettrico di uscita r(t) Attenuazione 16 Gamme di frequenza utilizzate nelle TLC Gamma Nome Sigla servizio 0,3-300 kHz Onde lunghe LF Radiolocalizzazione marittima 300-3000 kHz Onde medie MF Diffusione AM 3-30 MHz Onde corte HF Collegamenti a lunga distanza 30-300 MHz Very high frequency VHF Radiomobili militari. Diffusione FM 300-3000 MHz Ultra High frequency UHF Ponti radio. Diffusione televisiva terrestre. GSM.UMTS. 3-30 GHz Super High frequency SHF Ponti radio. Satelliti. Radar. 17 Relazioni tra le potenze Osservazione: la banda 2W occupata dal segnale modulato intorno alla frequenza portante fp e’ piccola rispetto alle variazioni di A(f). Quindi A(f) può ritenersi (circa) costante nella banda del segnale modulato. Relazione tra le potenze fp f 18 Guadagno d’antenna (1/7) Supponiamo che un antenna trasmittente sia posta in O. Sia R un punto di coordinate polari (d, , ) a distanza d (m) dall’antenna. La sfera su cui giace R ha superficie 4πd2. Sia PTOT (Watt) la potenza totale irradiata dall’antenna. Sia PR =PR (d, , ), la quota parte della potenza irradiata dall’antenna che transita attraverso una superficie di area S (m2) centrata intorno ad R. 19 Guadagno d’antenna (2/7) Definizione: Un’antenna si dice isotropa se irradia la stessa quantità di potenza in tutte le direzioni (, ) dello spazio con -/2 /2, 0 2 Quindi, se l’antenna trasmittente è isotropa abbiamo che PR (d, , ) =PR (d)=(PTOT/4 d2) S (Watt) per ogni valore di , e di . 20 Guadagno d’antenna (3/7) Un’antenna trasmittente non isotropa distribuisce in modo non uniforme la potenza irradiata nelle direzioni , . o Sia PTOT (Watt) la potenza totale irradiata dall’antenna. o Sia PR (d, , ), la quota parte della potenza irradiata dall’antenna che transita attraverso una superficie di area S (m2) centrata intorno ad un punto a distanza d, visto sotto le direzioni , . In generale PR (d, , ) differisce dal valore PTOT/(4 d2) S corrispondente al caso di antenna trasmittente isotropa. 21 Guadagno d’antenna (4/7) Guadagno d’antenna G(, ) la funzione Si dice G ( , ) PR (d, , ) / [PTOT/(4 d2) S] (Watt) -/2 /2, 0 2 che descrive il modo in cui un’antenna trasmittente irradia la potenza nelle varie direzioni ( , ) dello spazio. 22 Guadagno d’antenna (5/7) Il Guadagno d’antenna G(, ) gode delle seguenti proprietà: È una funzione non negativa G ( , ) 0, , ; Un’antenna isotropa presenta un guadagno costante in tutte le direzioni, G ( , ) =1, , ; Un’antenna si dice direttiva nella direzione 0, 0 se presenta un guadagno molto grande nella direzione 0, 0 , ossia se G (0, 0 ) >>1 e G (, ) <<1 altrove Tipicamente il guadagno d’antenna è espresso in unità logaritmiche (dB) G( , ) (dB) =10 log 10 (G( , ) ). 23 Guadagno d’antenna (6/7) Si definisce come solido d’irradiazione di un’antenna con guadagno G(, ) (dB) la superficie tridimensionale ottenuta riportando per ogni direzione (, ) un segmento proporzionale a G(, ) (dB) Quindi il solido d’irradiazione è la rappresentazione grafica del guadagno G(, ) (dB) 24 Guadagno d’antenna (7/7) Le antenne direttive possono essere classificate secondo la forma assunta dal solido di irradiazione: Antenne fortemente direttive possono presentare valori del guadagno d’antenna G(dB) anche dell’ordine di 50 dB nella direzione preferenziale (0, 0). 25 Area efficace di un’antenna ricevente (1/3) Supponiamo che un antenna ricevente sia posta in O. Supponiamo che incida sull’antenna un’onda e.m. proveniente dalla direzione (, ). o Sia PR (Watt) la potenza totale captata dall’antenna. o Sia pI (, ) (Watt/m2) la densità superficiale di potenza convogliata dall’onda incidente sull’antenna. 26 Area efficace di un’antenna ricevente (2/3) Si dice Superficie efficace d’antenna SE(, ) la funzione SE ( , ) = PR / pI (, ) (m2) -/2 /2, 0 2 che descrive il modo in cui un’antenna ricevente capta la potenza incidente dalle varie direzioni ( , ) dello spazio. 27 Area efficace di un’antenna ricevente (3/3) Una stessa antenna può operare indifferentemente come ricevente o trasmittente. Sussiste il seguente legame fra il guadagno di un‘antenna e la sua superficie efficace: SE ( , ) = G ( , ) λ2 / 4p dove λ =c/f è la lunghezza d’onda dell’onda e.m. irradiata/captata dall’antenna, a sua volta legata alla frequenza f dalla relazione λ =c/f, con c=3 x108 m/s (velocità della luce nel vuoto). 28 Attenuazione di spazio libero (1/2) q’ d j’ 29 Attenuazione di spazio libero (2/2) Misura logaritmica dell’attenuazione introdotta dal collegamento: Attenuazione dello spazio libero L’attenuazione introdotta dal collegamento dipende da la distanza fra le antenne dalla frequenza portante utilizzata il guadagno dell’antenna trasmittente (attitudine dell’antenna trasmittente ad amplificare il segnale trasmesso nella direzione del collegamento) il guadagno dell’antenna ricevente (attitudine dell’antenna ricevente ad captare il segnale ricevuto nella direzione del collegamento). 30 Fibra Ottica: caratteristiche fisiche (1/4) Imposs ibile visuali zzare l'imma gine. La memor ia del compu ter potreb Una fibra ottica è costituita da un cilindro dielettrico (cuore, o core) circondato esternamente da una corona circolare (mantello, o cladding) costituita da un altro materiale dielettrico. 31 Fibra Ottica: caratteristiche fisiche (2/4) Le grandezze fisiche e i parametri geometrici che caratterizzano la fibra sono: – – – – a raggio del cuore (m) b raggio esterno del mantello (m) n1 = c / v1 indice di rifrazione del cuore n2 = c / v2 indice di rifrazione del mantello dove c=3 x108 m/s rappresenta la velocità della luce nel vuoto, v1 la velocità della luce nel cuore, v2 la velocità della luce nel mantello. 32 Fibra Ottica: caratteristiche fisiche (3/4) Imposs ibile visualiz zare l'imma gine. La memor ia del comput er potreb Una fibra ottica impiegata come mezzo trasmissivo tra una sorgente ed una destinazione di un collegamento di telecomunicazioni opera sotto le seguenti condizioni: n1 >n2 , b>>a Tipicamente, si ha b 10 a n11.01 n2 a 2.4 l / (2p ) (condizione di monomodo) dove l(m) è la lunghezza d’onda della radiazione luminosa che viaggia nella fibra. 33 Fibra Ottica: caratteristiche fisiche (4/4) Impossi bile visualizz are l'immagi ne. La memori a del compute r potrebb e essere insuffici ente per aprire l'immagi ne oppure l'immagi ne potrebb e essere Sia l’angolo di incidenza del raggio luminoso rispetto alla normale alla superficie di separazione cuore/mantello. Se è verificata la condizione di riflessione totale allora il raggio luminoso incidente alla superficie di separazione cuore/ mantello è totalmente riflesso all’interno del cuore e il raggio luminoso si propaga lungo l’asse della fibra, subendo, eventualmente, riflessioni multiple. 34 Collegamenti in Fibra Ottica Circuito fisico Impossibil e visualizza re l'immagin e. La memoria del computer potrebbe essere insufficien te per aprire l'immagin e oppure l'immagin Impossibil e visualizza re l'immagin e. La memoria del computer potrebbe essere insufficien te per aprire l'immagin e oppure l'immagin Circuito equivalente Baccarelli, Cordeschi, Patriarca, Polli 35 Caratteristiche di attenuazione di una fibra La luce emessa ha uno spettro di emissione molto stretto, centrato intorno ad una lunghezza d’onda compresa tra 0,8 e 1,8 micron. L’attenuazione in dB/km presenta un minimo in corrispondenza di alcuni intervalli di lunghezze d’onda (finestre). 36 Caratteristiche di dispersione temporale in una fibra (1/3) Dispersione temporale: un impulso luminoso applicato all’ingresso si presenta in uscita con una durata temporale maggiore potenza ottica Dispersione modale: Se il cuore della fibra ha un raggio a “elevato” si verificano più modalità di propagazione (modi), ciascuno dotato di diversa velocità di propagazione. Per evitare questa dispersione o si usano fibre di piccolo diametro, chiamate MONOMODO 37 Caratteristiche di dispersione temporale in una fibra (2/3) Dispersione cromatica: Il diodo generatore distribuisce l’energia luminosa su più lunghezze d’onda, λ1,λ2,.. aventi diversa velocità di propagazione. Il fenomeno è molto poco sensibile in seconda finestra. Per ridurre questa dispersione – si usano sorgenti a banda molto stretta, quasi monocromatiche (LASER invece che LED) 38 Caratteristiche di dispersione temporale in una fibra (3/3) La dispersione temporale D (sec.) è proporzionale alla lunghezza del collegamento in accordo a dove, per il caso di sola dispersione cromatica t = 0,06 nsec/Km per i laser e t = 2,5 nsec/Km per i led. La massima dispersione tollerabile è (2 t dkm) Tbit Quindi la Massima frequenza binaria fb utilizzabile, per un collegamento di dKm è Baccarelli, Cordeschi, Patriarca, Polli 39 Caratteristiche di impiego di una fibra Le fibre attualmente impiegate sono monomodo, e dunque presentano solo dispersione cromatica. Si utilizza la terza finestra. minore attenuazione, dell’ordine di 0,25 dB/Km maggiore dispersione cromatica , dell’ordine di t = 0,06 nsec/Km per i laser, e di t = 2,5 nsec/Km per i led Frequenze binarie di trasmissione raggiungibili in una fibra monomodo, in terza finestra. Baccarelli, Cordeschi, Patriarca, Polli 40 Caratteristiche dei fotorivelatori (1/2) All'uscita della fibra ottica è applicato un diodo fotorivelatore che, investito dalla luce in uscita dalla fibra, genera una corrente elettrica il cui valor medio im (ampere) è proporzionale al valore della potenza luminosa incidente in accordo a im=mg r WR dove WR (watt) è la potenza ottica ricevuta, r è la responsività del fotodiodo (valore tipico 0.5 Ampère/Watt), mg è il fattore di fotomoltiplicazione, e dipende dal tipo di diodo utilizzato. In un diodo PIN ogni fotone produce una coppia elettrone-lacuna e quindi mg=1. In un diodo APD per effetto valanga ogni fotone produce in media mg coppie, con mg >1. Baccarelli, 41 Cordeschi, Patriarca, Polli Caratteristiche dei fotorivelatori (2/2) Sovrapposte al segnale utile im=mg r WR sono presenti in uscita due componenti di rumore, il rumore quantico iq(t) e il rumore termico in(t) in accordo alla: i(t)= mg r WR + iq(t)+in(t) La potenza del rumore quantico iq(t) aumenta all’aumentare di WR e di mg mentre la potenza di in(t) non varia al variare di WR e mg Corrente all'uscita del fotorivelatore per due diversi valori della potenza ottica incidente WR. 42 Rapporto segnale/rumore in una fibra (1/2) Il rapporto segnale/rumore quantico SNRQ o Cresce al crescere della potenza ottica ricevuta WR o Decresce al crescere del guadagno di fotomoltiplicazione mg Il rapporto segnale/rumore termico SNRT o Cresce al crescere della potenza ottica ricevuta o Cresce al crescere del guadagno di fotomoltiplicazione mg 43 Rapporto segnale/rumore in una fibra (2/2) Caso di “bassa” potenza ricevuta (ad esempio in uscita da un collegamento in fibra molto lungo) o Il rapporto segnale rumore complessivo é principalmente limitato dalla presenza di rumore termico o In tal caso é opportuno utilizzare un diodo APD, con guadagno di fotomoltiplicazione mg>1. Caso di “alta” potenza ricevuta o Il rapporto segnale rumore complessivo é principalmente limitato dalla presenza di rumore quantico o In tal caso é opportuno utilizzare un diodo PIN, con guadagno di fotomoltiplicazione mg=1. 44