www.tecnologiepulite.it La promozione di tecniche per lo sviluppo sostenibile in Emilia-Romagna a cura di Schede descrittive delle opzioni di miglioramento Rimedi fitoterapici e omeopatici Descrizione Tra le più importanti e antiche tipologie di “medicina alternativa” a minore impatto ricordiamo senz’altro la fitoterapia e la omeopatia. La fitoterapia rappresenta probabilmente la più antica forma di medicina: per secoli l’uomo ha sfruttato i principi attivi presenti in foglie, tuberi, frutti e radici per la cura delle principali malattie umane e animali. Essa è tutt’ora diffusa in molte culture e fino all’800 la quasi totalità dei medici veterinari in Europa utilizzava estratti di vegetali per la cura delle malattie del bestiame. Da un punto di vista concettuale la fitoterapia non si differenzia molto da quella tradizionale, entrambe fanno uso di medicinali allopatici, in un caso però essi sono esclusivamente di origine naturale e derivanti dal mondo vegetale (fitoterapia) mentre nell’altro possono essere anche di origine minerale, animale e, come più spesso succede, di sintesi. Anch’essa di origine antica, l’omeopatia fu studiata dai primi medici greci che avevano scoperto che alcune malattie potevano essere curate attraverso rimedi (di origine animale, vegetale e minerale) che, se forniti a persone sane, provocavano gli stessi (omois) sintomi della malattia (pathos). Questi medici greci avevano scoperto la Legge di Similitudine: "similia similibus curentur" ovvero la guarigione attraverso l'uso di una sostanza, il rimedio, che in un soggetto sano e sensibile provoca gli stessi sintomi che manifesta il malato che si vuole curare. L’omeopatia fu poi ripresa e sviluppata nell’800 prima per la cura delle persone poi per quella animale. Lo sviluppo di tali metodiche “alternative” è stato notevole negli ultimi anni non solo grazie agli ottimi risultati raggiunti nella cura di determinate malattie ma anche per una serie di altri vantaggi. Attualmente per esempio il 10% dei veterinari francesi usa i rimedi omeopatici e il regolamento europeo sulla zootecnia biologica fa esplicito riferimento all’utilizzo di prodotti fitoterapici e in particolare omeopatici limitando le cure di medicina tradizionale solo ad alcuni casi (es. parassitosi, fratture, rischio di morte dell’animale). Per quanto riguarda l’omeopatia tra i maggiori vantaggi ricordiamo: qualità di "riequilibrio del terreno" propria dei trattamenti omeopatici (provati con esito favorevole da numerosi allevatori in allevamenti familiari e industriali che permettono di utilizzare l'omeopatia in modo preventivo al fine di migliorare le produzioni animali); possibilità di trattare l'animale senza lasciare residui, aspetto che rende l’omeopatia un trattamento atossico non solo per l'animale curato ma anche per il consumatore di carne e per l'ambiente; costi del trattamento generalmente ridotti; mancanza di danni da uso continuo di farmaci; guarigioni con recidive trascurabili; cura di malattie croniche; assenza di tempi di sospensione. Questi vantaggi spingono alcune filiere della produzione animale di alta qualità a partecipare al finanziamento della ricerca dell'omeopatia veterinaria. Per quanto riguarda la fitoterapia si possono individuare i seguenti vantaggi: nel campo della prevenzione, la fitoterapia può rappresentare un valido strumento in quanto consente una terapia di lunga durata grazie alla ridotta tossicità; la fitoterapia si pone come rimedio adeguato e sufficiente in alternativa al farmaco per un ampio gruppo di patologie; le piante possono costituire un complemento ai farmaci di sintesi (permettendone in alcuni casi un uso minore) che, in questo caso, rappresentano la forma farmaceutica preponderante; 1 www.tecnologiepulite.it La promozione di tecniche per lo sviluppo sostenibile in Emilia-Romagna a cura di Schede descrittive delle opzioni di miglioramento sebbene necessiti di una attenta e oculata preparazione da parte del medico veterinario essa è concettualmente più “semplice” dell’omeopatia ponendosi come ramo della medicina ufficiale e non come vera e propria "alternativa"; ridotti o assenti tempi di sospensione; il campo di applicazione è vasto e comprende tutti gli animali da reddito oltre che quelli da affezione. Il maggior limite individuato in Italia è la difficoltà a reperire fitoterapici di qualità, controllati e di cui si conosca con precisione la composizione. Vantaggi ambientali I vantaggi ambientali di questi prodotti sono da collegarsi alla riduzione o eliminazione completa di prodotti allopatici caratterizzati da un impatto non indifferente sull’ambiente. La resistenza chimica e la bioaccumulabilità hanno permesso di individuare antibiotici così come altri prodotti di sintesi utilizzati per la cura degli animali (farmaci allopatici) nell'aria e nel terreno attorno agli allevamenti, in superficie e nelle acque sotterranee, nelle popolazioni di animali selvatici, nel bestiame e prodotti derivati (uova, latte, carne). La loro presenza nell’ambiente e negli alimenti determina la selezione di ceppi di batteri resistenti o di altri parassiti (funghi, nematodi, etc.) e va a interferire con i processi biochimici e fisiologici del corpo umano. Campo di applicazione Omeopatia e fitoterapia sono utilizzati non solo per tutte le specie zootecniche da reddito (suini, bovini, avi-cunicoli, etc.) ma anche per gli animali da affezione e l’uomo. In particolare i rimedi omeopatici possono essere utilizzati a tutte le età e anche per le femmine durante la gestazione. Il trattamento (sia omeopatico che fitoterapico) può essere prescritto da solo o insieme a un trattamento allopatico (antibiotico, antiparassitario, ecc.). Tra i principali limiti dell’omeopatia ricordiamo che essa non ha effetto su alcune problematiche sanitarie quali parassitosi, fratture, corpi estranei, mentre il suo utilizzo risulta particolarmente interessante per patologie cutanee, del sistema nervoso, digestive, del metabolismo e quelle legate all'invecchiamento dell'animale (reumatismi, disfunzioni del metabolismo…). Come regola generale, l'omeopatia può svolgere un ruolo in tutte le affezioni in cui il processo patologico è reversibile, sia nel trattamento di manifestazioni acute sia di recidive. 2