TEORIE SULL’APPRENDIMENTO BEHAVIORISMO/COMPORTAMENTISMO PAVLOV (1849-1936) CANI / CAMPANELLI / SALIVAZIONE CONDIZIONAMENTO RISPONDENTE STIMOLO/RISPOSTA WATSON APPLICA LE TEORIE DI PAVLOV ALL’APPRENDIMENTO (1878-1958) CONIA IL TERMINE COMPORTAMENTISMO Tutti i comportamenti umani ,tranne riflessi e reazioni innate, sono fissati attraverso il condizionamento. SCHINNER CANE / LEVA / APRIRE PORTA (1904-1990) CONDIZIONAMENTO OPERANTE I processi di apprendimento osservabili nei cambiamenti del comportamento senza tener conto di quelli avvenuti nella mente (scatola nera ). Per i comportamentisti non è importante ciò che avviene all’interno e che non si può riscontrare in maniera oggetiva e tangibile. Secondo Schinner le contingenze dell’ambiente al comportamento determinano il comportamento stesso dell’individuo; chi apprende agisce sull’ambiente e le reazioni che ne conseguono sono le fonti dell’apprendimento. Il condizionamento operante attesta che se la reazione dell’ambiente ad un certo stimolo ( premere la leva ) è positiva ( la porta si apre ), allora l’azione che l’ha causata viene rinforzata e quindi più facilmente viene ripetuta. Quindi è evidente che secondo Schinner l’apprendimento può essere favorito con il rinforzo positivo. Per Schinner ( come per Piaget ) tutti i soggetti qualunque siano le loro caratteristiche e iol loro vissuto, apprendono seguendo gli stessi percorsi. Per Schinner sono determinati dall’esterno, per Piaget hanno una precisa scansione temporale. DIDATTICA COMPORTAMENTISTA si basa sull’idea di plasmare / cambiare il comportamento degli studenti con rinforzi e punizioni, tenendo sempre presente che l’apprendimento deve essere un’esperienza positiva altrimenti non verrà ripetuto. Il DOCENTE è un formatore attivo di studenti passivi, infatti viene usato un METODO TRASMISSIVO per le lezioni. Il docente inoltre fissa gli “obiettivi comportamentali” in base ai suoi pareri e alle sue opinioni per una sorta di APPRENDIMENTO = ADDESTRAMENTO. Il behaviorismo ignora le IDEE PREGRESSE. IDEE PREGRESSE sono costruzioni cognitive realizzate per spiegare il mondo che ci circonda r dipendono dall’esperienza e dalle capacità di interpretarli. Quindi quando un bambino arriva a scuola ha già delle sue idee pregresse che devono essere considerate, riconosciute e corrette nel modo giusto dal docente. Egli deve rendere lo studente insoddisfatto delle proprie idee pregresse per far si che accetti le nuove spiegazioni che gli vengono date. COGNITIVISMO PIAGET ( 1896-1980) ADATTAMENTO = CAMBIAMENTO IN RISPOSTA ALL’AMBIENTE + ADATTAMENTO = ELEMENTO DINAMICO DEL FUNZIONAMENTO COGNITIVO ADATTAMENTO = ASSIMILAZIONE + ACCOMODAMENTO STADI: SENSO-MOTORIO 0-2 pensiero egocentrico PRE-OPERATORIO 2-7 acquisizione del linguaggio ma persistenza del pensiero egoc. OPERATORIO CONCRETO 7-11 ragionamento logico / classificazione / dare un ordine e catalogare gli oggetti OPERATORIO FORMALE 11- formulazione ipotesi e teorie, nasce il pensiero astratto COSTRUTTIVISMO LA CONOSCENZA PER IL: COMPORTAMENTISMO COGNITIVISMO COSTRUTTIVISMO acquisisce è una risposta passiva e automatica agli stimoli è una astratta rappresentazione simbolica elaborata dalla mente è un’entità costruita interamente dal soggetto che conoscenze ed abilità attraverso un processo di apprendimento calato nel contesto in cui si trova Esistono due tipi filoni di pensiero principali nel costruttivismo che lo identificano come PERSONALE O SOCIALE. Quello personale si basa sulle teorie di Piaget, secondo cui ogni persona costruisce il mondo in modi diversi e verifica tale costruzione con la propria esperienza. Per Vygotskij invece il fattore sociale è fondamentale per acquisire la conoscenza, infatti è grazie al rapporto con gli altri che essa può crescere e conseguire le capacità e le nozioni basilari per potersi inserire nella società di cui fanno parte. VYGOTSKIJ APPRENDIMENTO: è la trasformazione di processi psichici naturali in processi superiori o culturali. Si passa da apprendimento biologico a culturale. L’apprendimento per Vygotsij è una struttura cognitiva per interpretare la natura, ( non è dunque un evento fisico ma mentale ) ed il contesto sociale in cui avviene è cruciale. La differenza con la visione più “solitaria” di Piaget sta nel fatto che per Vygotskij il dialogo è lo strumento per negoziare i cambiamenti concettuali e quindi l’interazione sociale è fondamentale. L’ INSEGNANTE per Vygotskij deve sfidare l’alunno per fargli mettere in discussione il suo modo di risolvere i problemi. Vygotskij teorizza l’esistenza della ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE, che è data dalla distanza tra IL LIVELLO ATTUALE DI SVILUPPO che indica quello che l’alunno è in grado di fare da solo e IL LIVELLO POTENZIALE cioè ciò che l’alunno è in grado di fare con l’aiuto di un adulto o collaborando tra pari. Compito dell’insegnante è quello di far raggiungere il livello potenziale ad ogni allievo e potrà farlo avvalendosi di tecniche come l’apprendimento collaborativo dove l’apprendimento individuale è il risultato di un processo di gruppo. DIDATTICA COSTRUTTIVISTA secondo Merril dobbiamo interpretare IL SAPERE COME UNA COSTRUZIONE PERSONALE; il soggetto costruisce la conoscenza. Essa è il frutto dell’interpretazione della propria esperienza, un processo guidato dai propri interessi e dalle idee personali. È dunque necessario che nel PROCESSO DI APPRENDIMENTO SI TENGA CONTO DEL CONTESTO in cui avviene, che ci sia una conoscenza correlata all’ambiente e che l’apprendimento stesso avvenga in un contesto realistico LEARNING BY DOING. L’INSEGNANTE si deve porre come GUIDA per un APPRENDIMENTO ATTIVO e non una semplice trasmissione di saperi; deve creare delle situazioni educative in cui gli alunni possano giungere in modo autonomo alla conoscenza tenendoli sotto osservazione e indirizzandoli dove necessario. Il docente deve insegnare I METODI PER APPRENDERE, PER SELEZIONARE LE CONOSCENZE, PER COMPRENDERLE E POI UTILIZZARLE IN MODO APPROPRIATO. Ogni individuo è unico, è il frutto delle proprie esperienze e del proprio vissuto ed ogni nuovo concetto deve trovare il proprio posto e correlarsi al già esistente. La conoscenza aiuta ad interpretare l’esperienza, cosi’ l’esperienza può aiutare a fissare i concetti della conoscenza. I costruttivisti tengono in grande considerazione l’esistenza di idee pregresse. Come abbiamo accennato precedentemente L’APPRENDIMENTO COLLABOARATIVO È parte integrante della didattica costruttivista, infatti l’apprendimento è visto come il risultato dell’interazi9one dell’individuo con un ambiente, con altre persone, con il contesto sociale o semplicemente con l’individuo stesso. COLLABORARE dal latino CO-LABORE significa lavorare insieme, con condivisione dei compiti per creare qualcosa di nuovo o differente attraverso un processo deliberato e strutturato. Il gruppo di apprendimento deve essere un luogo dove condividere e collaborare nella soluzione dei problemi e deve aiutarci a renderci conto dell’esistenza di punti di vista differenti. Bisogna fare una distinzione fra: APPRENDIMENTO COLLABORATIVO: che consiste nell’imparare con gli altri e APPRENDIMENTO COOPERATIVO: che comprende invece sia gli apprendimenti individuali derivanti dal lavoro con il gruppo, sia l’apprendimento complessivo del gruppo di lavoro. Per il costruttivismo è dunque necessario ABBANDONARE LA LEZIONE FRONTALE e DECENTRALIZZARE IL RUOLO DEL DOCENTE. Per il costruttivismo è necessario inoltre un APPRENDIMENTO IN CUI LA VALUTAZIONE SIA INTRINSECA, infatti la valutazione è vista come parte integrante del processo di apprendimento. L’apprendimento non consiste solamente nell’imparare a svolgere un compito, ma nell’acquisire le modalità e le procedure della sua soluzione, in modo che non sia necessario un nuovo apprendimento di compiti simili qualora si ripresentasse la necessità di possedere le medesime abilità. AUSUBEL APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO Per Ausubel le conoscenze già acquisite e le idee pregresse sono fondamentali ai fine dell’apprendimento, infatti esso avviene quando i nuovi concetti possono essere collegati a quelli già esistenti nella struttura cognitiva dell’alunno. L’INSEGNANTE deve rilevare le conoscenze e le idee pregresse e organizzare il proprio insegnamento per motivare il discente. Questa teoria ha portato allo sviluppo delle MAPPE CONCETTUALI DI NOVAK utilizzate come organizzatori per strutturare e rappresentare la conoscenza. Le mappe concettuali permettono di rappresentare le relazioni tra i concetti e quando vengono utilizzate dagli studenti, permettono di fare emergere sia le loro idee pregresse, sia come esse siano collegate fra loro e quindi si possono individuare eventuali punti deboli nei loro processi cognitivi . BRUNER ( 1915 ) TUTTI POSSONO APPRENDERE A QUALSIASI ETA’ Secondo Bruner esistono 3 modalità di rappresentazione della realtà: ESECUTIVA (attraverso l’azione), ICONICA ( valutazione e classificazione attraverso la vista ), SIMBOLICA (attraverso il linguaggio ); e 2 tipi di funzioni del pensiero: quello LOGICOSCIENTIFICO, un pensiero oggettivo che richiede prove formali e quello NARRATIVO, al contrario è un pensiero soggettivo dove è la creatività l’elemento dominante. I due modi di pensare sono complementari ma diversi, perché portano ad una organizzazione differente della realtà . mentre il pensiero logico-scientifico è come abbiamo detto più oggetivo, quello di tipo narrativo dipende dalle esperienze del singolo, e questa è la dimensione centrale della PSICOLOGIA CULTURALE. Bruner sostiene infatti che “per comprendere l’uomo si deve comprendere il modo in cui le sue esperienze vengono plasmate dai suoi stati intenzionali” la cui forma “ si realizza solo attraverso la partecipazione ai sistemi simbolici della cultura”. Per Bruner ogni realtà per essere spiegata deve essere situata in un contesto e in un ambiente culturale precisi. Ma questo non è l’unico aspetto della teoria di Bruner direttamente collegato alla DIDATTICA, anche la visione COLLABORATIVA e NEGOZIALE assume un ruolo importante nell’apprendimento. Egli abbraccia la visione vygotskijana che evidenzia la rilevanza dello sfruttamento della ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE, sia nel rapporto tra insegnante e studente che nel gruppo dei pari. Bruner inoltre sottolinea l’influenza del modello educativo nel determinare le abilità e le conoscenze dello studente. La scuola è il luogo in cui gli studenti costruiscono la propria mente influenzati direttamente dalla visione che l’adulto ha di loro, della loro mente e dei loro processi di apprendimento. GARDNER ( 1946 ) INTELLIGENZE MULTIPLE Per Gardner tutti noi possiamo acquisire la conoscenza attraverso diverse strategie intellettive: il linguaggio, l’analisi logico-matematica, la rappresentazione spaziale, il pensiero musicale, l’uso del corpo, la comprensione degli altri, la comprensione di noi stessi. In ognuno di noi queste intelligenze hanno un vigore diverso ( profilo delle intelligenze ), per cui vengono usate secondo modalità diverse e diverse combinazioni a seconda del compito da assolvere. Per questo Gardner afferma che per favorire un apprendimento efficace nella variegata gamma degli studenti è necessario da una parte valutarne l’apprendimento secondo diverse modalità, dall’altra “riuscire a presentare le discipline in una molteplicità di modi diversi”. Propone quindi 5 approcci diversi che lui definisce “porte d’acceso” ad un argomento e che grosso modo ricalcano le tipologie di intelligenze da lui delineate e che dovrebbero essere di aiuto all’insegnante per proporre nuovi concetti in modo che risultino facilmente assimilabili dagli studenti: APPROCCIO NARRATIVO: presentare una storia sul concetto che si vuole insegnare APPROCCIO LOGICO-QUANTITATIVO: il concetto viene affrontato con processi di ragionamento deduttivo APPROCCIO FILOSOFICO CONCETTUALE: esamina gli aspetti filosofici e terminologici del concetto APPROCCIO ESTETICO: gli studenti vengono portati a considerare la bellezza e quindi l’aspetto estetico del concetto APPROCCIO ESPERIENZIALE: che prevede un contatto diretto con gli oggetti che rappresentano il concetto. L’INSEGNANTE VALIDO è quello che riesce a servirsi di tutte queste porte d’accesso in modo che ogni studente possa scegliere quello a lui più congeniale. Le intelligenze per Gardner sono: 1-LINGUISTICA 2-LOGICO MATEMATICA 3-SPAZIALE 4-MUSICALE 5-CORPOREA CINESTETICA 6-INTERPERSONALE 7-INTRAPERSONALE 8-NATURALISTICA 9-ESISTENZIALE JOHNSTONE LA MENTE UMANA PRODUCE SIGNIFICATI INFORMATION PROCESSING MODEL Fin dal primo momento in cui vediamo, sentiamo o proviamo qualcosa, avviamo un processo che ci porta a decidere cosa esso sia, come si colleghi con quello che già conosciamo e se il nuovo concetto sia rilevante e degno di essere ricordato oppure possa essere scartato per fare spazio nella nostra memoria. Conoscere come questo processo avviene può essere molto utile agli INSEGNANTI per poter migliorare le tecniche di insegnamento al fine di incrementare l’abilità e la capacità degli studenti di riconoscere e quindi trattenere informazioni importanti. MODELLO DI ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE F I L T R O EVENTI P E R C E Z I O N I WORKING MEMORY MEMORIA A LUNGO TERMINE FEEDBACK Poggiando su 3 strutture principali: 1-il filtro delle percezioni, 2-la memoria a breve termine e 3- la memoria a lungo termine. 1-Le informazioni inviate dai nostri 5 sensi vengono prima di tutto registrate dalla MEMORIA SENSORIALE che può trattenere un numero limitato di informazioni e reagisce soltanto ad alcuni stimoli provenienti dall’ambiente che vengono selezionati da un FILTRO DELLE PERCEZIONI che viene controllato e influenzato dalle conoscenze pregresse e dalle attitudini e abilità possedute. Si può dire che noi reagiamo a stimoli che in qualche modo ci riguardano perché hanno a che fare con qualcosa che già conosciamo o che abbiamo già sperimentato. 2- le informazioni dalla memoria sensoriale passano alla memoria a breve termine, definita da Jhonstone WORKING MEMORY. È qui dove l’informazione viene elaborata e organizzata in funzione della sua eliminazione o immagazzinamento e collegata ad altre informazioni già presenti nella mente. È possibile operare dei raggruppamenti dei concetti con il CHUNKIG per poter utilizzare al meglio lo spazio. 3- Arriviamo poi alla MEMORIA A LUNGO TERMINE che è un vero e proprio deposito permanente di informazioni. Qui l’informazione può prendere diversi percorsi: -collegarsi con la rete di informazioni già presenti (apprendimento significativo) -collegarsi in modo errato ( equivoci ) -non collegarsi ( verrà poi eliminata ) Collegarsi in modo lineare ( in questo caso sarà possibile accedere all’informazione solo ripercorrendo la sequenza corrispondente come x es. con l’alfabeto. Il processo che implica il passaggio dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine, necessita di un procedimento di decodificazione che sfrutta i canali visivo e verbale. Se l’informazione viene codificata in entrambi i modi la memoria viene rafforzata producendo quindi dei dati più duraturi. Dai modelli di Johnstone dono stati ricavati dei principi efficaci per l’apprendimento: -ciò che si apprende è controllato da ciò che si conosce e si comprende e da ciò che si è già imparato precedentemente con successo -per fare in modo che ciò che si apprende sia significativo deve essere collegato alle abilità e conoscenze che già possediamo -la quantità di informazioni che possono essere elaborate nell’unità di tempo è limitata -feedback e conferme sono necessari per consolidare i collegamenti - per consolidare i collegamenti ci deve essere spazio per il problem solving -gli studenti devono avere l’opportunità di insegnare ( peer tutoring ) -deve esserci la possibilità di creare, difendere, sperimentare e fare ipotesi ( laboratorio )