Appunti sull’attrito Prof. Daniele Ippolito ITI “Galilei” Livorno a.s. 2008/09 L’attrito è una forza che può manifestarsi in natura quando due corpi sono a contatto. Esistono vari tipi di attrito: dalla resistenza dell’aria che si oppone al moto di corpi materiali, all’attrito viscoso esercitato sui corpi che si muovono nei liquidi. Qui ci concentreremo sull’attrito che interviene tra due superfici solide a contatto tra loro, detto attrito radente. In molti casi, l’attrito si oppone al movimento dei corpi. Si pensi, ad esempio, di voler spostare un oggetto pesante posto su una superficie piana orizzontale, come illustrato nella Fig.1. Se applichiamo sull’oggetto una forza F~ molto piccola, possiamo notare come esso rimanga fermo. Ciò avviene perché la superficie del piano esercita sul corpo una forza opposta −F~ alla spinta da noi applicata, tale da mantenerlo in quiete. F −F Figura 1: L’attrito esercitato dalla superficie su un corpo si oppone al suo movimento In altri casi invece, l’attrito è proprio la forza che consente il movimento di determinati corpi che, se non fossero a contatto con una superficie, resterebbero fermi. Si pensi, ad esempio, alla forza esercitata dal pavimento sui piedi di un uomo che cammina oppure alla forza che agisce sulla ruota di una bicicletta da parte della strada su cui è poggiata, che consente al mezzo di accelerare, come illustrato nella Fig.2. Figura 2: L’attrito esercitato dalla strada sulla bicicletta consente al mezzo di accelerare Ad un primo ragionamento intuitivo, saremmo portati a pensare che il movimento della bicicletta sia dovuto essenzialmente alla forza che il ciclista applica sui pedali e che l’attrito con la strada ostacoli il moto. Tale ragionamento contiene una parte di verità, nel 1 senso che, più forte è la spinta esercitata dal ciclista sui pedali, maggiore è l’accelerazione a cui esso è soggetto. Ma in realtà la forza che determina il movimento della bicicletta non è quella esercitata dal ciclista sui pedali, bensı̀ la forza di attrito esercitata dalla strada sulle gomme della biclicletta. In assenza del contatto con la strada, non si avrebbe alcun movimento della bicicletta. Infatti, immaginate di sollevare la bici da terra, di poggiarla su un cavalletto e di montarci sopra: potete pedalare quanto volete ma il mezzo resta fermo. Distinguiamo ora due tipi di attrito tra solidi a contatto: l’attrito statico e l’attrito dinamico. Attrico statico L’attrito statico si manifesta tra due corpi a contatto in quiete tra loro. Consideriamo ancora l’esempio illustrato in Fig.1. Se la forza F~ applicata dall’esterno sul corpo è troppo piccola, esso resterà fermo. Aumentando gradualmente F~ , si può notare come, al di sopra di un certo valore, si riesca a spostare il corpo. La quantità della forza necessaria a vincere la resistenza esercitata dalla superficie è proporzionale alla massa m del corpo da spostare, mentre non dipende dall’estensione della superficie di contatto. Inoltre, tale forza dipende dalla natura dei materiali posti a contatto: quanto più essi sono “lisci”, ossia ben levigati, tanto più piccola sarà la forza necessaria per vincere l’attrito. Se invece le superfici sono scabre, occorrerà una forza maggiore per spostare il corpo. Per ogni coppia di superfici a contatto, si può determinare un coefficiente di attrito statico µS , che dipende dalla natura dei due corpi a contatto. Distinguiamo due casi. Piano orizzontale Sperimentalmente si può verificare che, su un piano orizzontale, la massima forza di attrito che una superficie può esercitare sull’altra è pari a: FSmax = µS mg, dove m è la massa del corpo e g è l’accelerazione di gravità. La forza di attrito FS può quindi assumere valori inferiori a FSmax se la forza esercitata dall’esterno è insufficiente a vincere la resistenza opposta dalla superficie, come nel caso della Fig.1, dove FS = −F . In generale quindi: FS ≤ µS mg. Piano inclinato Consideriamo ora un corpo in equilibrio su un piano inclinato di angolo α, come quello illustrato nella Fig.3. In questo caso, si può verificare che la massima forza d’attrito statico è: FSmax = µS mg cos α. 2 Figura 3: Corpo su un piano inclinato Attrico dinamico L’attrito dinamico interviene tra due corpi a contatto in moto relativo tra loro. Diversamente dall’attrito statico, la forza esercitata da una superficie su un corpo in movimento su di essa è sempre diretta in verso contrario a quello della velocità del corpo. Anche in questo caso, a seconda della natura delle superfici a contatto, si possono definire dei coefficienti di attrito dinamico µD . Sperimentalmente, si può verificare che la forza di attrito, su un piano orizzontale, assume un valore costante pari a: FD = µD mg. FD v Figura 4: L’attrito esercitato dalla superficie su un corpo in movimento Nel caso di un piano inclinato, la forza d’attrito dinamico assume l’espressione: FD = µD mg cos α. Nella tabella seguente sono riportati alcuni valori dei coefficienti di attrito statico e dinamico per diverse coppie di superfici a contatto. Materiali Legno su legno Acciaio su acciaio Pneumatico su strada asciutta Pneumatico su strada bagnata µS 0.50 0.78 1.0 0.7 µD 0.30 0.42 0.8 0.6 Tabella 1: Alcuni valori dei coefficienti di attrito statico e dinamico per alcune coppie di superfici a contatto 3