Macroeconomia
Esplicazione e Slide
Marco D’Epifano
Liberamente tratto da Macroeconomia, Zanichelli, Mankiw Taylor. L’acquisto del lavoro è subordinato a quello del libro
dal quale è tratto. Leggi gli altri termini e condizioni su www.appuntiluiss.it
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Appunti Luiss – Marco D’Epifano
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Appunti Luiss – Marco D’Epifano
Premessa
Chi siamo
Appunti Luiss è un progetto nato per rendere meno difficoltosa e più soddisfacente la
vita universitaria.
Questo è stato possibile perché il team di appunti Luiss ha fatto una scoperta tanto
banale quanto geniale: la collaborazione tra studenti tramite la condivisione di
esperienze universitarie facilita il superamento degli esami. Tale collaborazione e
condivisione, molto spesso, si concretizza nella produzione, anche involontaria, di lavori
come appunti, compendi o esplicazioni.
Ora, dato che la diffusione di questo tipo di lavori aiuta lo studio e il superamento degli
esami, il favorire tale diffusione è il primo obbiettivo che Appunti Luiss si propone.
Il secondo obbiettivo che ci proponiamo è quello di valorizzare questo tipo di lavori. Tale
valorizzazione, per natura, produce un doppio effetto: favorisce la diffusione,
incentivando gli studenti a produrne sempre di più, e costituisce la giusta ricompensa per
gli studenti che li hanno prodotti agevolando anche il sostentamento dello studente
stesso.
Insomma, quello che Appunti Luiss vuole fare è aiutare gli studenti e premiare coloro che
hanno reso questo possibile.
Appunti Luiss Team
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Indice
Chi siamo .............................................................................................................................................................. 2
INTRODUZIONE ..................................................................................................................................................... 5
LUNGO PERIODO ................................................................................................................................................... 9
MODELLO DI PIENO IMPIEGO - CHIUSO.............................................................................................................. 9
MODELLO DI PIENO IMPIEGO - APERTO ........................................................................................................... 11
MODELLO DI SOLOW ....................................................................................................................................... 14
IL RUOLO DELLA MONETA ................................................................................................................................ 18
MERCATO DEL LAVORO....................................................................................................................................... 22
BREVE PERIODO .................................................................................................................................................. 27
DOMANDA AGGREGATA .................................................................................................................................. 28
MODELLO IS-LM - CHIUSO ............................................................................................................................ 28
MODELLO IS-LM – APERTO ........................................................................................................................... 36
OFFERTA AGGREGATA ..................................................................................................................................... 40
Modello dei prezzi vischiosi.......................................................................................................................... 40
Modello dei salari vischiosi........................................................................................................................... 40
Modello dell’informazione imperfetta.......................................................................................................... 40
EQUILIBRIO ...................................................................................................................................................... 41
APPROFONDIMENTI ............................................................................................................................................ 43
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INTRODUZIONE
La macroeconomia è lo studio dei fenomeni che riguardano il sistema economico nel suo complesso, essa si
propone di spiegare gli accadimenti economici e di individuare provvedimenti volti a migliorare l'andamento del
sistema. Per quanto si tenda ad adottare l'obiettività dello scienziato, ossia partire da dati empirici per giungere a
teorie, questa materia risulta imprevedibile come l'andamento del clima anche per i metereologi più esperti.
MODELLO
Tipico strumento utilizzato, è una formulazione teorica che semplifica la realtà, sintetizzandone solo gli elementi
essenziali, in modo da rivelare come le variabili esogene, ossia quelle che il modello prende per date, influenzino
le variabili endogene, ossia quelle che trovano una spiegazione grazie al modello e ai suoi parametri stabiliti.
Quindi il grado di semplificazione dipende dallo scopo che ci si pone, il talento dell'economista sta proprio nel
capire quando un'ipotesi semplificatrice contribuisce alla chiarezza della spiegazione e quando, invece, è
fuorviante. Riguardo le tipologie di modelli, di queste ne esistono una infinità ognuna adatta ad analizzare una
singola sfaccettatura di un fenomeno economico.
All’interno del modello si presuppone il comportamento razionale dell'individuo che vuole massimizzare il
proprio livello di soddisfazione e le decisioni delle imprese che vogliono massimizzare il loro profitto.
ORIZZONTI TEMPORALI
La distinzione in due diversi orizzonti temporali è strettamente connessa con il rapporto tra variabili reali (ossia
misurate in unità fisiche) e variabili nominali (ossia misurabili in termini monetari).
Lungo periodo
→ Prezzi Flessibili: poiché i prezzi si aggiustano istantaneamente (in ipotesi di lungo periodo) si arriva ad una
condizione di market clearing, ovvero l’equilibrio del mercato.
→ Dicotomia classica: è possibile considerare una netta separazione tra le variabili reali e quelle nominali.
→ Neutralità della moneta: in ipotesi di lungo periodo le variabili reali non sono influenzate da quelle
nominali, queste ultime si possono infatti studiare separatamente.
Breve periodo
→ Prezzi vischiosi: ipotesi in cui i prezzi rimangono fissi (permette di definire il concetto di “breve” periodo).
→ Fine dicotomia: poiché i prezzi non si aggiustano le variabili nominali interferiscono con quelle reali.
INDICATORI NOTEVOLI
Analizziamo alcune variabili economiche di partenza e come vengono calcolate.
 PRODOTTO INTERNO LORDO (PIL)
Il PIL è la misura della produzione aggregata di una economia in un dato periodo di tempo (buon indicatore dello
stato di salute di un sistema economico), se si producono n beni finali: PIL = p1q1 + p2q2 + … + pnqn. Il PIL può
essere visto come:
A) Reddito aggregato: il reddito totale di tutti coloro che partecipano al sistema economico;
B) Produzione aggregata: la spesa totale per l’acquisto dei beni e i servizi finali prodotti dal sistema economico;
- valore dei beni e servizi finali prodotti nell'economia in un dato periodo di tempo;
- somma del valore aggiunto nell'economia in un dato periodo di tempo, ossia la differenza tra il valore dei beni
finali prodotti e il valore dei beni intermedi necessari a produrli;
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PIL A
Come può il PIL misurare simultaneamente il reddito totale di un
sistema economico e la sua spesa? La spiegazione sta nel fatto che
in ogni transazione ci sono un compratore e un venditore e quindi
ogni centesimo di spesa dei compratori non può che essere un
centesimo di reddito dei venditori.
PIL B
Calcolo
Rientra:
- Scorte: i beni prodotti in più che saranno
venduti in futuro rappresentano un investimento.
- Economia sommersa: scambio di beni e servizi
nel mercato nero, ovvero al di fuori del controllo
statale o perché l'oggetto è illecito.
- Valore di imputazione per abitazioni: per
tenere conto dei servizi abitativi di cui gode chi
vive in casa propria, si include il canone che il
proprietario paga a se stesso (attraverso le stime
di agenzie statistiche).
Non rientra:
- Beni usati: la vendita di tali beni rappresenta il
trasferimento di un patrimonio e quindi non rientra nel PIL.
- Valori di imputazione minori: non si include il canone che
il proprietario paga a se stesso per l'utilizzo di un qualsiasi
oggetto.
- Consumo proprio o familiare: ad esempio un pasto
cucinato in casa propria.
Componenti
- Consumo (C): beni durevoli (automobile), semidurevoli (vestiti), non durevoli (cibo), servizi per gli individui
(istituzioni senza scopo di lucro a servizio dei privati).
- Investimenti (I): delle imprese (impianti e attrezzature), residenziali (immobili industriali e civili), in scorte di
magazzino (comunque si intende la creazione di nuovo capitale).
- Spesa pubblica (G): consumi e investimento delle pubbliche amministrazioni (infrastrutture, dipendenti pubblici,
spese militari e polizia) escludendo le spese di trasferimento e redistribuzione (sussidi e pensioni).
- Esportazioni nette (NX): Esportazioni (produzione interna acquistata da consumatori stranieri) meno le
Importazioni (produzione estera acquistata da consumatori interni) più il saldo netto delle spese relative ai flussi
turistici.
Identità contabile del reddito nazionale: Y ≡ C + I + G + NX.
PIL reale e PIL nominale
Se tutti i prezzi raddoppiassero e non variasse la produzione, il PIL raddoppierebbe ma sarebbe sbagliato affermare
che la capacità dell'economia di soddisfare la domanda raddoppierebbe anch'essa poiché la produzione rimane
invariata. Di conseguenza si distingue:
PIL nominale: ossia il valore monetario totale dei beni e dei servizi misurato a prezzi correnti;
PIL reale: ossia il valore dei beni e dei servizi calcolato a prezzi costanti, dopo aver stabilito l'anno base (cioè di
riferimento).
1 (anno base) PIL nominale = PIL reale = prezzi 1 · quantità 1
2
PIL nominale = prezzi 2 · quantità 2
PIL reale = prezzi 1 · quantità 2
Altre misure del reddito
PIL procapite: sia il PIL reale che quello nominale si possono esprimere come reddito medio a testa, basta
ovviamente dividere il valore del PIL per il numero della popolazione del Paese.
Prodotto nazionale lordo (PNL): PIL + redditi esteri di residenti - redditi interni di non residenti
+ trasferimenti unilaterali in entrata (es. aiuti internazionali) - trasferimenti unilaterali in uscita (es. contributi
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ricevuti);
(PIL misura il reddito aggregato prodotto all’interno di un Paese, PNL quello prodotto dai residenti del Paese).
Prodotto nazionale netto (PNN): PNL - ammortamento del capitale
(ovvero la stima della perdita di valore dello stock di impianti, attrezzature e fabbricati residenziali verificatasi nel
corso dell'anno, detto anche consumo di capitale fisso).
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 INDICATORI D’INFLAZIONE
Deflatore del PIL
=
→
=
Misura il prezzo della produzione aggregata in rapporto ai prezzi dell’anno base.
Dall'ultima equazione si capisce il significato del suo nome: essa viene utilizzato per deflazionare (cioè per
depurare dell'inflazione) il PIL nominale e ottenere così il PIL reale.
Indice dei prezzi al consumo (IPC)
L’IPC misura la variazione del prezzo di un paniere fisso di beni e servizi acquistati dal consumatore medio nel
periodo corrente rispetto ad un periodo base:
IPC =
×
×
à
à
Calcolo
Per calcolare l’inflazione tra due anni (1 e 2) si deve fare la variazione percentuale con uno dei due indicatori:
(Deflatore2 – Deflatore 1)/Deflatore1 oppure (IPC2 – IPC1)/IPC1.
Confronto
Beni considerati
Luogo di produzione
Pesi dei beni (q)
Rappresentazione
dell’inflazione
Deflatore
Tutti
Interni al Paese
Variabili (qt)
(si considera un indice di Paasche)
IPC
Paniere di consumo
Interni ed Esterni al Paese
Fissi (qb)
(si considera un indice di Laspeyres)
Sottostimata
- non riflette la riduzione del
benessere dovuta alla sostituzione
del bene;
Sovrastimata
- non tiene conto della possibilità di sostituzione
del bene;
- non tiene conto dell’introduzione di nuovi beni;
- non tiene conto dell’aumento della qualità del
bene a discapito del prezzo;
APPROFONDIMENTI
Stock: quantità misurata in un dato
Flusso: quantità misurata in un intervallo di tempo (misurano la
istante del tempo.
variazione degli stock da un istante all'altro).
Reddito attuale
PIL (quantità di denaro che circola nell’unità di tempo)
Prezzi
Inflazione/Deflazione
Capitale
Investimento
Ricchezza
Risparmio
Debito pubblico
Disavanzo pubblico
Popolazione
Immigrazione
Destagionalizzazione: correzione dei dati delle statistiche economiche in modo da eliminare le fluttuazioni
stagionali regolari (meno costruzioni edili in inverno, più vacanze in estate, più spese a Natale …).
Variazioni percentuali:
Date due variabili A e B:
- Variazione percentuale del prodotto: Δ%(A ∙ B) = Δ%A + Δ%B;
- Variazione percentuale del rapporto: Δ%(A/B) = Δ%A – Δ%B;
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LUNGO PERIODO
Ipotesi di base: prezzi flessibili.
MODELLO DI PIENO IMPIEGO - CHIUSO
Partiamo dal modello di equilibrio economico generale, prima in economia chiusa e poi in economia aperta, per
capire le principali variabili macroeconomiche e in che relazione sono tra loro.
OFFERTA
Vediamo ora l’offerta di beni e servizi da parte delle imprese e, come altra faccia della medaglia, come si
distribuisce il reddito che le imprese corrispondono ai fattori di produzione.
 Produzione aggregata
- Fattori di produzione: ossia Capitale (K), tutto ciò che è materiale, e Lavoro (L), ossia il tempo che gli
individui dedicano all’attività produttiva, nell’ipotesi che siano disponibili in quantità fissa ( e ) e
nell’ipotesi che siano pienamente utilizzati;
- Funzione di produzione: Y = F(K, L) ossia la tecnologia che determina il volume della produzione che si
ottiene per ogni data quantità di fattori di produzione che ipotizziamo sia a rendimenti di scala costanti (così da
poter non considerare le dimensioni del sistema economico) e con produttività marginali decrescenti;
Questi due aspetti, nel nostro caso esogeni, determinano l’offerta di beni e servizi conseguentemente esogena:
= F( , ).
 Reddito aggregato
In che misura l’impresa ripaga i fattori di produzione che ottiene? Nell'ipotesi di un mercato concorrenziale,
l'impresa prende come variabili esogene i prezzi del prodotto che deve vendere e dei fattori di produzione che
deve comprare mentre deve scegliere la quantità di capitale e lavoro che massimizzi il profitto (∏ → R > C).
Dunque sceglierà Lavoro e Capitale in misura tale che il prodotto marginale del fattore, ossia la quantità
aggiuntiva di prodotto che l'impresa ottiene da ogni unità aggiuntiva del fattore, moltiplicato per il prezzo del
prodotto finché sarà uguale al costo del fattore stesso (poiché chiedendo ulteriormente quel fattore andrebbe in
perdita), dunque le rispettive produttività marginali diventano la domanda di ciascun fattore e insieme all’offerta
(esogena) del fattore si determina il prezzo reale del fattore:
equilibrio: PML = W/P PML = F(K, L+1) – F(K, L) equilibrio: PMK = R/P PMK = F(K+1, L) – F(K, L)
(dove W/P è il salario
(dove R/P è la rendita
reale, cioè non la
reale del capitale, cioè
remunerazione del
non la remunerazione
lavoro ma quanto esso
del capitale ma quanto
produce)
esso produce)
Profitto contabile
Y = (PML · L) + (PMK · K) + Profitto economico
- Teorema di Eulero: se la funzione di produzione ha rendimenti di scala costanti il prodotto aggregato si
distribuisce, esaurendosi, tra la remunerazione del lavoro (salario) e quella del capitale (rendita) (che in
concorrenza perfetta equivalgono rispettivamente a PML e PMK, dunque Profitto economico = 0).
- Teoria neoclassica della distribuzione: la distribuzione del prodotto aggregato, ovvero la domanda di ciascun
fattore di produzione, (e dunque la distribuzione del reddito) dipende dalla produttività marginale del fattore;
Funzione di Cobb-Douglas
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