Sussidi-Avvento La “settimana” di Natale e le antifone Maggiori A CU R A DELLA La devozione popolare è tradizionalmente solita celebrare, nel tempo di Avvento, la “Novena” di Natale costituita da: profezie messianiche, letture, polisalmo, inno, antifone “O”. È il caso di rivedere la qualifica di "novena". Se infatti resiste il suggerimento dell'articolo 13 della Sacrosanctum Concilium, secondo il quale i pii esercizi devono essere modellati sulla liturgia, parrebbe più omogeneo e coerente che la novena di Natale si riduca a una “settimana” con inizio il 17 dicembre, quando sia il Messale che la Liturgia delle Ore si collocano in clima spirituale decisamente natalizio. Il 24, invece, dovrebbe prevedere una celebrazione vigiliare in preparazione alla messa di mezzanotte. È bene che la “settimana di Natale" sia eseguita come celebrazione autonoma con il popolo. Per unirla alla celebrazione dei Vespri, occorrono opportuni adattamenti. La tradizione ci consegna una struttura celebrativa fortemente caratterizzata, i cui migliori elementi devono essere conservati e valorizzati. È pressoché impensabile una novena amputata del canto delle profezie, che ne sono elemento caratteristico inconfondibile. La melodia stessa contribuisce a instaurare sull’assemblea una tipica atmosfera che non esiterei a qualificare spiritualità natalizia. Il polisalmo, tipico per la sua melodia, è un centone non particolarmente felice, ottenuto attraverso discutibili accostamenti biblici. È meglio che si canti un salmo, integralmente o a strofe scelte (come avviene nel Lezionario), evitando rattoppi fra pezzi eterogenei. Delicata attenzione merita la scelta delle letture bibliche, in quanto quelle naturalmente adatte per le giornate della novena sono già state legittimamente utilizzate dal Lezionario della Messa. Si possono allora tener presenti le letture bibliche previste dall'Ufficio delle Letture di quelle giornate, oppure si possono programmare selezioni di letture per generi letterari o per affinità tematiche, tali da potersi variare di anno in anno, così da presentare gli aspetti complessi del mistero dell’Incarnazione nella sua dimensione teologica e nelle sue prospettive complementari: ad esem- R EDA ZIONE pio le profezie messianiche, le pagine sapienziali inneggianti alla Sapienza personificata (Pr 8-9; Sir 24; ecc.), così da presentare quasi degli antefatti del pensiero anticotestamentario al Verbo che si è fatto carne. Altra selezione privilegiata è costituita dagli inni cristologici del Nuovo Testamento (quelli dei Vespri e altri ancora). Si potrebbe prospettare, soprattutto in assemblee biblicamente progredite, la lettura continua di qualche libro biblico che presenti col mistero del Natale qualche attinenza, che dovrebbe peraltro essere illustrata o con didascalie introitali o con interventi omiletici. Accanto alla lettura biblica si può opportunamente collocare pure una lettura patristica o analoga, variamente selezionata: particolare considerazione merita la seconda lettura dell'Ufficio di letture specie se di qui è stata presa la prima. Altre ricche meditazioni si possono cogliere nei sermoni natalizi di san Leone Magno. Il canto del Magnificat, tipico della novena di Natale, raggiunge il suo massimo livello artistico e spirituale se incastonato dalle antifone “O” spesso dimenticate. (Cf SdP 273, S. Sirboni) Questi testi antichissimi delle antifone "O" - scritti da una comunità cristiana del IX secolo per invocare la venuta del Signore - nascono da testi scritturistici attinti direttamente dalla versione latina di S. Girolamo. Queste antifone-invocazioni venivano cantate prima e dopo il Cantico del Magnificat alla preghiera vespertina, con grande solennità, sia nei monasteri che nelle cattedrali. Con la riforma liturgica del dopo Concilio si è voluto che fossero utilizzate, sia per il ricco contenuto scritturistico che per l'antichissima e ininterrotta tradizione che le ha conservate intatte fino a noi, anche nella celebrazione dell'Eucaristia come canto alleluiatico. Per ogni antifona-invocazione diamo le fonti scritturistiche di cui sono composte. Il M° Giuseppe Liberto le ha musicate per noi, nella traduzione italiana. Possono essere cantate con il Cantico di Maria o come canto al Vangelo nella celebrazione eucaristica. La Vita in Cristo e nella Chiesa 29 O SAPIENZA Sir 24,3; Sap 8,1; Is 40,14; Ap 15,30; 16,5-7 30 La Vita in Cristo e nella Chiesa M.: G. Liberto O ADONAI Es 6,2-3, 14; 20,1-20; 4,3-14; Is 65,2; Gal 5,19-25 La Vita in Cristo e nella Chiesa 31 O GERMOGLIO DI JESSE Is 11,10; 52,15; Ab 2,3; Rm 15,12; Eb 10,37 32 La Vita in Cristo e nella Chiesa O CHIAVE DI DAVIDE Is 22,20-23; 42, 1-7; Sal 106,14; Ap 3,7 La Vita in Cristo e nella Chiesa 33 O ASTRO CHE SORGI Zc 6,10-13; Is 9,15; Lc 1,78-79; Eb 1,3 34 La Vita in Cristo e nella Chiesa O RE DELLE GENTI Ag 2,7-9; Gn 2,7; Sal 117,22; Ef 2,14-20 La Vita in Cristo e nella Chiesa 35 O EMMANUELE Gn 49,10; Is 7,14; 33,22-24; Mt 1,23; 28,20 36 La Vita in Cristo e nella Chiesa