STAGIONE CONCERTISTICA 2014-2015
COMUNICATO STAMPA
Per il secondo appuntamento
con la Stagione Concertistica 2014-2015 della Fondazione Teatri
torna al Municipale venerdì 12 dicembre alle 21
la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Giovanni di Stefano
con la partecipazione del pianista Giuseppe Andaloro
Per il secondo appuntamento con la Stagione Concertistica 2014-2015 della Fondazione Teatri
di Piacenza torna sul palco del Municipale venerdì 12 dicembre alle 21 la Filarmonica Arturo
Toscanini diretta per l'occasione dal maestro Giovanni di Stefano. Il programma della serata, che
vedrà la partecipazione del pianista Giuseppe Andaloro, prevede una prima parte dedicata alla
musica di Ludwig van Beethoven di cui verranno eseguite l'Ouverture de Le creature di Prometeo
e il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 in do maggiore op.15 a cui seguirà la Sinfonia n.4 in
la maggiore op.90 Italiana di Felix Mendelssohn-Bartholdy.
La partitura del balletto Le Creature di Prometeo, il cui soggetto era nato nei primi anni
dell'Ottocento, fu commissionata al trentenne Beethoven da Salvatore Viganò, principale
sovrintendente degli spettacoli alla corte imperiale di Vienna e ancora una delle più importanti
personalità dell'arte coreutica d'Europa. Viganò aveva lavorato a Parigi, Londra, Madrid, Venezia e
il suo cosmopolitismo lo aveva portato ad elaborare una sua personale, inedita concezione del
ballo: il movimento doveva soggiacere alla musica, adattandosi ad essa in modo totale e anche in
virtù di questo proposito il lavoro del coreografo sarebbe iniziato laddove terminava quello del
musicista, limitando in modo radicale qualsiasi intrusione del ballerino durante la concezione della
parte sonora. Un simile manifesto estetico doveva certo essere apprezzato dal compositore che
accettò di buon grado di provvedere alla partitura tantopiù che (oltre a provenire da un'autorità di
tutto rispetto) la commissione scaturiva da un omaggio a Maria Teresa, amante della musica e
ottima dilettante di canto. Insomma, un'occasione da cogliere al balzo.
Il balletto ebbe un grande successo e numerosissime repliche; articolato in due Atti e sedici
Scene, fra le pagine conclusive racchiude il medesimo tema che costituirà il tempo finale della
terza Sinfonia Eroica. Ma nonostante un disegno ben calibrato e gli effetti cangianti del suo
sviluppo orchestrale, da molto tempo si suole proporre in concerto la sola Ouverture, già riusata
dal medesimo Beethoven come introduzione alla prima del Fidelio. La sua lenta esplosione del
tutti orchestrale si rifrange in una incessante cascata di rapidissime figurazioni degli archi: è la
tempesta con cui inizia la favola di come l'uomo venne liberato dall'ignoranza.
Nel periodo in cui fu realizzato il balletto Le Creature di Prometeo, Beethoven si dedicò anche
alla composizione di quello che oggi è conosciuto come Concerto in do maggiore n. 1 (op. 15).
Nella scrittura del Concerto in do maggiore emerge una personalità matura e tutt'altro che
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modesta, capace di mostrare i propri riferimenti stilistici sia nella progettazione dell'impianto
formale, sia nella tecnica strumentale di chiara matrice clementiana. Nonostante il suo tematismo
netto e squadrato, l'orchestrazione incisiva, l'uso di passaggi di tonalità alquanto estremi, questo
Concerto è pervaso da una ricchissima fantasia e una genuina gradevolezza all'ascolto.
Tra il 1830 e il 1833 Felix Mendelssohn, rampollo di una facoltosa famiglia residente a Berlino, e
già avviato a una carriera di compositore, interprete, critico e filologo della musica, oltre ad
eccellere in diverse altre arti, come la pittura, viaggia attraverso l'Italia. Ed è durante il suo
soggiorno a Roma che si dedica alla stesura di quella che lui stesso battezzo Sinfonia Italiana.
Mentre solitamente si conferisce un appellativo a qualche composizione dopo molto tempo che
è stata concepita e più volte rieseguita o pubblicata, questa Sinfonia è stata italiana ancora prima
di essere terminata. Lo stesso Mendelssohn dichiarava di avervi inteso riporre le tre cose che
dell'Italia lo avevano maggiormente attratto: la gente, il paesaggio, l'arte. Così ne trasse un
sublime modello di ordine formale e metrico, dalla nitida orchestrazione e un'energia intensa e
costante. Il 13 maggio del 1831 fu eseguita per la prima volta alla Royal Philarmonic Society di
Londra ma, nonostante il successo, il compositore non fu soddisfatto e intervenne con diverse
revisioni; pubblicata nel 1851 presso Breitkopf & Härtel, è oggi conosciuta come la Sinfonia n. 4 di
Felix Mendelssohn-Bartholdy ma la terza in ordine di composizione.
Per info e biglietti è possibile rivolgersi alla biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, in via
Verdi 41, al numero di telefono 0523.492251 o al fax 0523.320365 o all'indirizzo mail
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