Pag 2-1 Seconda sessione: il grounding Osservare

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Seconda sessione: il grounding
Osservare bene le irregolarità delle gambe.
Guardarle secondo tutti i piani.
Osservare se la cava è corta, bassa, piccola, “fragile”...
Test: “Prova a camminare. Cosa senti? Cos'è la prima cosa che si
muove? Da dove parte il movimento? Come appoggiano i piedi?...”
Porre la persona di fianco e farle piegare le ginocchia tenendo i talloni
a terra.
1.“Piega le ginocchia finchè senti che i talloni restano a terra. Tieni il
busto eretto e la spalle rilasciate.”
2.“Torna”
3. “Rifai”
Osserva dove va il peso. Come si muove il piede. Dov'è la rotazione.
(se è da noi c'è quasi sempre una rotazione)
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La sessione inizia da supini.
Attenzione al cuscino e/o i piedi fuori dal lettino.
Pelvic lift e pompage dell' occipite.
Joint release della caviglia
Con la punta delle dita (NON col palmo, non è una carezza e non
siamo sul platisma...!)
-stretching dorsale
-liberazione del retinacolo
-liberazione dei tendini
Con i polpastrelli e/o le nocche:
-rilasciare il retinacolo
- rilasciare i tendini
-rilasciare i malleoli
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Qui si lavora su:
stretching del tibiale anteriore e posteriore
i muscoli superficiali: gli estensori e gli estensori brevi
i muscoli superficiali: l'abduttore dell'alluce, l'abduttore del mignolo, il
flessore breve delle dita
AFM !
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Figure a
Figure b
Lavoriamo sui muscoli profondi.
Figura a: interossei
Figura b: interossei e lombricali
Figura a: lombricali e quadrato della pianta
Figura b: quadrato della pianta
Figura b: punto di aggancio del flessore breve dell'alluce
Figura a: abduttore dell'alluce e flessore breve dell'alluce
Figura b: adduttore dell'alluce: capo obliquo e capo trasverso
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Lavora l'adduttore dell'alluce.
Torna sui tendini della caviglia e chiedi il movimento.
LENTO!
“Muovi su e giù la caviglia senza irrigidire il quadricipite”
“Fletti ed estendi e senti cosa succede”
Ripeti e fai ripetere 3 volte
Libera i malleoli
Incrementa il range di movimento
Stretcha la fascia tibiale
Fai il degommage della tibia in due sequenze:
a. col palmo
b. con le dita
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Aggancia il tibiale anteriore e chiedi
a. flessione
b. estensione
LENTO!
Lavora la superficie anteriore e laterale sotto la linea mediale e posteriore.
Peroneo
Tibiali esterni
soleo
gastro interno
Emergenza trigger
Se ci sono dei trigger che non si risolvono con le precedenti azioni
(dovrebbero) risolversi con un lavoro osteopatico.
a. ascolta la fascia, portala in barriera e cerca di risolvere.
b. fai fare le visualizzazioni tipo “ respira nelle mie mani” -”inspirando si dilata,
espirando si rilassa” chiedere “dove si ferma il respiro?” e lavorare dove si ferma il respiro
Break prima del lavoro sul ginocchio. Fai provare.
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Ginocchio
Segui la patella con i pollici ma tieni la punta delle dita lontana dalla patella.
Segui la curva
Mobilizza
Esegui un joint release dell'articolazione
Lavora il cavo popliteo tenendo presente l'anatomia! (ev. cfr 4° sessione)
Chiedi una flessione e un' estensione e bilancia
Fai provare
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Figure a
Figure b
Fig. a:
stira
l'ileotibiale
il retto femorake
il vasto laterale
il quadricipite in toto.
Fig.b
poni il paziente sul fianco e rilascia il tensore della fascia lata.
Lavora con cura la cresta iliaca.
Fai provare.
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Poni il paziente prono ed esegui lo stretching
della fascia plantare
degli archi
dei metatarsi
del t. d'Achille
lavora il tessuto a spirali
Joint release della caviglia
Lavora il tendine d'Achille
Lavora col pugno o gomito sul gastro
Usa le dita a martello per separare
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Nella sequenza:
lavora col gomito partendo dall'alto (punto)e segui gli hamstrings
lavora col le dita le tuberosità ischiatiche (usa la punta delle dita e ricorda che le unghie
devono essere tagliate a zero)
lavora la piega glutea se rilasciata 8come sopra)
Passa dalla coscia alla gamba e lavorala come da indicazioni, poi stira il gastro.
Variante: tenendo stirato il gastro lavora la gamba.
Lavora poi come sopra la gamba facendo fare intanto una flessione e ritorno, un' estensione e
ritorno.
Passa al dorso.
Col gomito parti dall'alto, segui la scapola, arriva al sacro e poi al gluteo.
Ricorda che siamo in chiusura e il lavoro è pensato come “riassunto delle informazioni per la
loro elaborazione”.
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Modalità di chiusura della seduta.
Ricordarsi che una seduta inizia con la “memoria” della seduta prima e termina con due
fasi: il “riassunto” da rielaborare e l'incipit della seduta che verrà.
Qui abbiamo due modi di chiudere: uno attivo e uno passivo. Sceglieremo il più indicato
al pz.
Attivo.
1.Paziente seduto si fa lo stretching in controresistenza della schiena, si lavorano scaleni
e trapezio.
2. Paziente seduto si fa eseguire una flessoestensione della colonna per almeno 3 volte.
Poi lo si fa alzare e
a. lo si mette in stiramento dell'arto inferiore chiedendo:
- consapevolezza sulla testa e sul sacro,
- consapevolezza sull'allineamento dalla testa al sacro
- percezione dell'ampiezza dell'arto inferiore.
b. lo si fa camminare e
c. si chiede feedback.
Se necessario si può ancora lavorare sui tendini della caviglia.
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Figure a
Figure b
Modalità passiva.
Figura a
Semispinali.
Una mano tiene la spinosa D1, l'altra fa una trazione occipitale
mettendo in tensione i semispinali.
Va da sé che è una trazione leggerissima tipo pompage!
Figura b
Scaleni
Ina mano riene la presa sulla mastoide. Il pollice dell'altra si appoggia
alla 1° costa davanti al trapezio (arteria succlavia!!!!!!!!!!!!!!!)
La prima mano mette in tensione. (mettere in tensione non significa
creare tensione!)
Figura a
Pompage del trapezio superiore
Figura b
Posizionare lo sternocleido in linea con lo sterno
mettere in tensione con una leggera pressione sternale che
accompagna l'espirazione. Il ritorno si accompagna e basta.
(si può fare anche il grippage di Upledger)
Chiudere col pelvic lift
Far provare!