GEOMORFOLOGIA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI
DI ROMA “LA SAPIENZA”
FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
Corso di Laurea Magistrale
in Architettura del
Paesaggio
- LABORATORIO DI
PIANIFICAZIONE DEL
PAESAGGIO –
Modulo di Ecologia del
Paesaggio
Prof. E. Trusiani, G. Cozzolino
Presentazione lezione
GEOMORFOLOGIA
Studentesse:
Concetta Fabrizi
Francesca Ferretti
Elisa Marcozzi
Maria Mastropierro
Giorgia Panarello
Elena Peppucci
Federica Pisani
Carmela Turco
LEZIONE 21 MARZO
GEOMORFOLOGIA
Definizione GEOMORFOLOGIA :
Scienza che ha per oggetto la descrizione e la spiegazione del rilievo terrestre
MORFOLOGIA
considerazione della FORMA
Elementi di lettura:
- rilievo
- pendenza
- categorie descrittive
Risultato del rapporto tra:
- caratteristiche idrogeologiche
- geologiche
- geomorfologiche
- processi biologici
- climatici
- trasformazioni antropiche
DEFINIZIONE
GEOMORFOLOGIA
RILIEVO
forma del terreno o configurazione del suolo
Episodi tettonici
Forme costruttive
dell’orogenesi
- sollevamento delle masse
continentali
- deformazioni
- corrugamenti
- costruzioni vulcaniche
- episodi di sedimentazione
Attaccano volumi
topografici e rilievi
primitivi
Risultato del rapporto tra:
Forme distruttive dei
processi di erosione
- gravità
- acqua
- gelo
- disgelo
- vento
Processi di artificializzazione dovuti all’azione umana
- costruzioni di reti di drenaggio
- gallerie
- pratiche agricole
- scarpate artificiali, ecc…
ELEMENTI DI LETTURA
GEOMORFOLOGIA
PENDENZA
rapporto fra
dislivello verticale che separa due punti e la loro distanza misurata sulla carta
(distanza orizzontale)
Si esprime in gradi (°) o percentuale (%)
EFFETTI DELLA PENDENZA
cambiano in relazione all’ambiente
Le pendenze sono percepite soggettivamente come deboli o forti secondo
l’uso che ne fa l’uomo
ELEMENTI DI LETTURA
GEOMORFOLOGIA
ELEMENTI DI LETTURA
GEOMORFOLOGIA
CATEGORIE DESCRITTIVE
riferite all’immagine e al modo nel quale il territorio viene percepito e visto dai
suoi abitanti e fruitori.
Elementi topografici semplici: scarpata, versante, crinale, terrazzo
Unità topografiche : valle, collina, dorsale, conca
nel loro insieme formano Insiemi di rilievo più vasti:
pianure, altopiani, montagne
SCARPATA
TERRAZZO
TERRAZZO
FLUVIALE
VERSANTE
VERSANTE
ROCCIOSO
CRINALE
ELEMENTI DI LETTURA
GEOMORFOLOGIA
GEOMORFOLOGIA FLUVIALE
studio delle strutture e delle dinamiche geomorfologiche dei corsi d’acqua e
dei bacini fluviali.
GEOMORFOLOGIA GLACIALE
studio delle strutture e delle dinamiche geomorfologiche dei ghiacciai
PRINCIPALI SETTORI DI STUDIO
DISSESTO IDROGEOLOGICO
Definizione DISSESTO
IDROGEOLOGICO
Il dissesto idrogeologico è l'insieme
di "quei processi che vanno dalle
erosioni contenute e lente alle forme
più consistenti della degradazione
superficiale e sottosuperficiale dei
versanti fino alle forme imponenti e
gravi delle frane" .
(Commissione De Marchi, 1970)
Questo fenomeno ha origine
dall'azione dello scorrimento delle
acque superficiali e sotterranee e si
manifesta nelle forme più evidenti
attraverso l'erosione torrentizia e le
frane. Esistono due componenti
presenti nel dissesto idrogeologico:
• il rischio da frana, indicato con il
termine di rischio geomorfologico;
• il rischio da alluvione, indicato con il
termine di rischio idraulico.
Carta delle aree ad alto rischio idrogeologico
DEFINIZIONE
DISSESTO IDROGEOLOGICO
CAUSE NATURALI
-Frane: movimento di una massa
di terra, di roccia o di detrito lungo
un versante.
- Desertificazione: degrado del
suolo con perdita delle capacità
produttive
- Subsidenza: movimento di
abbassamento verticale del suolo
- Erosione costiera: fenomeno
naturale che modella la linea di
costa
-Alluvioni: rottura degli argini
da parte di un corso d’acqua
-Erosione diffusa: azione delle
precipitazioni sul suolo
CAUSE
DISSESTO IDROGEOLOGICO
CAUSE ANTROPICHE
- Erosione: eccessivo pascolo, frequenti
incendi di origine dolosa
-Attività umane: disboscamenti , cave,
discariche
-Cementificazione: realizzazione di
strade, oleodotti, metanodotti,
elettrodotti, piste da sci, abitazioni
- Abbandono dei versanti
CAUSE
DISSESTO IDROGEOLOGICO
RISCHIO TOTALE
Carta delle aree ad alto rischio idrogeologico
Il rischio totale legato al dissesto idrogeologico
può essere espresso dalla relazione
• Rt: Rischio totale, cioè il numero aspettato di
danni relativi ad un evento catastrofico in termini
di vite umane, persone ferite, danni alle
proprietà ed alle attività economiche;
• E: Elementi a rischio, cioè la popolazione, le
proprietà e le attività economiche
potenzialmente in pericolo con riferimento a un
dato fenomeno catastrofico;
• Rs: Rischio specifico, che rappresenta il grado
atteso di perdite legato ad un particolare
fenomeno, espresso dal prodotto di H per V;
• H: Pericolosità naturale, cioè la probabilità che
un dato evento possa verificarsi in una data area
in un certo periodo;
• V: Vulnerabilità, che rappresenta il grado di
danno atteso nei confronti di un elemento o di
un insieme di elementi, espresso con una scala
da 0 (nessun danno) a 1 (distruzione totale);
RISCHIO
DEFINIZIONE
TOTALE
IDROGRAFIA
Definizione IDROGRAFIA
L'idrografia (dalle parole di
origine greca idro, prefisso
indicante l‘acqua, e grafia,
scrivere)
Si occupa di misurare e
descrivere le caratteristiche
morfologiche dei mari e
delle aree costiere, nonché
la distribuzione delle acque
sulla superficie terrestre (sia
continentali che marine).
DEFINIZIONE
IDROGRAFIA
Definizione di RETICOLO
IDROGRAFICO
Il reticolo idrografico è l’insieme di
tanti corsi d’acqua (fiumi , torrenti,
ruscelli ) presenti sul territorio che
confluiscono tra di loro.
FIUMI: corsi d’acqua permanenti
di maggiori dimensioni rispetto ai
torrenti.
TORRENTI: corsi d’acqua
permanenti o temporanei con
bacino idrografico relativamente
esteso.
RUSCELLI: piccolo corso d’acqua
che si origina per ruscellamento o
da sorgenti.
DEFINIZIONE
IDROGRAFIA
PATTERN DI DRENAGGIO
L’organizzazione del reticolo
idrografico è fotografata dal
cosiddetto pattern del drenaggio che
rappresenta in pianta l’andamento
generale delle aste fluviali che
contribuiscono a formare l’intero
reticolo idrografico del bacino
analizzato.
Di tipo convergente (a).
Aree in cui prevalgono le
azioni di erosione (pattern
di erosione).
Il reticolo divergente (b) è
caratterizzato da aree in forte
sedimentazione fluviale
(pattern di deposito).
Molti caratteri della rete idrografica
possono essere descritti con riferimento
alla sua forma:
parallela, radiale, dendritica,
centripeta;
alla gerarchia delle linee d’acqua:
corsi d’acqua principali, secondari,
terziari;
altri termini indicano la direzione delle
valli: longitudinali, trasversali, oblique.
TIPOLOGIE DI RETICOLO IDROGRAFICO
IDROGRAFIA
DRENAGGIO
Il reticolo idrografico del Bacino dell’Aniene.
Gli affluenti di sinistra sono organizzati secondo un
reticolo pennato,
quelli di destra secondo un reticolo dendritico.
Vulcano laziale Colli
Albani .
Orlo craterico slabbrato
verso SO dove due
crateri minori sono
diventati vulcani, Albano
e Nemi. Sui fianchi del
vulcano è presente il
modello di drenaggio
radiale centrifugo. (fonte:
Sestini,1957)
RETICOLO IDROGRAFICO
IDROGRAFIA
Facendo riferimento alla Carta delle Serie
di Vegetazione del Lazio, la vegetazione
potenziale dell’area di studio è
rappresentata da almeno 10 tipologie
differenti:
Faggete termofilei
Ostrieto
• Serie delle faggete microterme
• Serie delle faggete termofile
• Serie degli ostrieti
• Serie dei boschi misti caducifogli mesofili
• Serie dei querceti mesofili a cerro e roverella
• Serie delle cerrete termofile
• Serie dei boschi semi-continentali di roverella
• Serie dei boschi termofili di roverella
Bosco roverella
• Serie delle leccete miste
• Geoserie ripariale e alluvionale
Vegetazione ripariale
Cerrete termofile
TIPOLOGIA VEGETAZIONALE
IDROGRAFIA
Definizione di BACINO IDROGRAFICO
Il bacino idrografico
è definito come
quella porzione di
territorio il cui
deflusso idrico
superficiale viene
convogliato verso
una fissata sezione di
un corso d'acqua
che è definita
sezione di chiusura
del bacino.
La sua delimitazione
avviene, nota la sezione
di chiusura, tramite il
tracciamento del suo
perimetro displuviale o
spartiacque
DEFINIZIONE
GEOMORFOLOGIA FLUVIALE
GEOMORFOLOGIA FLUVIALE
1. Sorgenti
Nascita di un
corso d’acqua
2. Conoidi alluvionali
Forma determinata
dalla deposizione di
sedimenti da parte
di corsi d’acqua
torrentizi al loro
sbocco nel fondovalle
Torrenti montani: nelle porzioni
montuose del bacino, i corsi
d’acqua sono caratterizzati da
pendenze elevate, forte
variabilità delle portate liquide,
presenza di sedimenti di
grosse dimensioni. La configurazione
morfologica del corso d’acqua è
fortemente
condizionata dai versanti che lo
delimitano, impedendone le
variazioni laterali.
Alvei alluvionali: a partire dai conoidi
e per tutto il tratto di
pianura fino alla foce, gli alvei
generalmente scorrono in
sedimenti alluvionali (alvei a fondo
mobile) da essi stessi
deposti in precedenza. Possono
assumere varie morfologie,
principalmente:
3. Valle alluvionale
Sistema complesso che è il
risultato di due processi :
azione fluviale, lungo l’alveo e
la pianura, e processi di
denudazione sui versanti.
PROCESSI FLUVIALI
GEOMORFOLOGIA FLUVIALE
PRINCIPALI CATEGORIE DI PROCESSI FLUVIALI
L’ erosione della corrente si esercita con
maggiore energia contro la sponda concava
(esterna); al contrario sulla sponda convessa
(interna), dove si riduce la velocità della
corrente, viene favorito il deposito del materiale
alluvionale.
Il trasporto dei materiali erosi può avvenire: in
soluzione, in sospensione, al fondo, per
fluitazione, con flusso di detriti e di fango.
Il deposito di materiali alluvionali avviene alla
foce del corso d’acqua.
Stadio di giovinezza: l’attività principale consiste
nell’approfondimento dell’alveo. Le cascate, tipiche morfologie di
un corso d’acqua giovane,incidono i gradini in roccia sino a
trasformarsi in rapide.
Stadio di maturità: viene raggiunto quando il fiume ha completato
la sua fase di rapida incisione e si è preparato un corso
uniformemente regolarizzato. Il profilo longitudinale, che
rappresenta l’andamento della quota del fondo dell’alveo dalla
sorgente alla foce, presenta un andamento regolarizzato, concavo
verso l’alto e con pendenze decrescenti progressivamente da
monte verso valle.
PROCESSI FLUVIALI : PRINCIPALI CATEGORIE
GEOMORFOLOGIA
AUTORITA’ DI BACINO
- È un ente pubblico economico che gestisce i bacini idrografici
- Istituita con la legge n.142 del 1990
- Costituita da rappresentanti statali o regionali (o delle Provincie Autonome)
FUNZIONI PRINCIPALI
Redazione del PIANO DI BACINO
La pianificazione di bacino deve essere orientata alla tutela di
interessi generali, quali l’equilibrio del bilancio idrico, la stabilità
dei versanti, dei suoli e dei litorali, gli usi plurimi e condivisi delle
acque nel rispetto degli andamenti stagionali e ciclici.
NORMATIVA: AUTORITA’ DI BACINO
GEOMORFOLOGIA
PIANO DI BACINO
- È lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il
quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate
alla conservazione, alla difesa ed alla valorizzazione del suolo e alla corretta
utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisico-ambientali
del bacino idrografico interessato.
- È un piano di settore e assume valenza di Piano sovraordinato
- È costituito da un insieme di norme e tecniche con obiettivi di controllo
e contenimento dei rischi derivanti da diversi usi delle acque
- Può essere elaborato per sottobacini o per stralci
NORMATIVA: PIANO DI BACINO
GEOMORFOLOGIA
PIANO STRALCIO ASSETTO
IDROGEOLOGICO
Contiene:
- La perimetrazione delle aree a diverso grado di pericolosità e di rischio,
da alluvione, da frana e da valanga;
R1 : Moderato
R2 : Medio
R3 : Elevato
R4 : molto elevato
- La definizione delle misure di salvaguardia e vincoli all’uso del suolo, atti a non
incrementare il rischio nelle zone in cui esiste già un pericolo
- L’individuazione degli interventi di difesa atti a ridurre il rischio idrogeologico nelle
aree riconosciute a rischio e a non incrementarlo nelle aree critiche.
NORMATIVA: P.A.I
GEOMORFOLOGIA
Area: Appia –
Castelli Romani
P.A.I
Piano di Assetto Idrogeologico
Area: Dei monti
Lucretili
NORMATIVA: P.A.I
GEOMORFOLOGIA
La carta geomorfologica , così come intesa all’interno del settore disciplinare
delle scienze della terra, contiene tutti i dati necessari a individuare e descrivere
le forme del suolo e le cause che le generano e le modificano:
_ le trasformazioni antropiche (morfologia antropica)
_ l’erosione costiera (morfologia costiera)
_ la forza di gravità (morfologia gravitativa)
_ l’azione delle acque (morfologie fluviali)
distingue inoltre lo stato dei diversi processi (attivi, quiescenti, inattivi).
Queste informazioni sono essenziali per una corretta pianificazione territoriale
volta a evitare l’aggravamento di processi in atto ma tesa anche a recuperare
le situazioni di dissesto e degrado.
DEFINIFIONE
GEOMORFOLOGIA
Per costruire la carta geomorfologica è necessario conoscere :
1- le caratteristiche geologica del
territorio ovvero le caratteristiche
dei suoli dal momento che
le forme del rilievo rispecchiano
l’azione di un’erosione
differenziata che sfrutta la diversa
resistenza delle rocce.
_ Geologia
La carta
geolitologica
- La morfologia delle regioni
calcaree è ad esempio
caratterizzata dalla ripidità dei
versanti, dalla presenza di doline e
depressioni .
- La morfologia delle regioni
argillose è caratterizzata dalla
presenza di rilievi dolci e ondulati
come ad esempio le aree
calanchive.
COSTRUZIONE: Carta geolitologica
GEOMORFOLOGIA
2- le caratteristiche
idrogeologiche, riferite sia alle
acque superficiali che al deflusso
delle acque sotterranee (carta
idrogeologica e la carta della
permeabilità dei suoli)
_ Idrografia
La carta
idrogeologica
COSTRUZIONE: Carta idrogeologica
GEOMORFOLOGIA
3- le caratteristiche altimetriche.
attraverso una selezione delle curve
di livello utili a restituire con
sufficiente approssimazione
l'elevazione verticale di un luogo
rispetto al livello del mare ( o
comunque rispetto a un livello di
partenza assunto come riferimento )
o anche attraverso altre simbologie
(tratteggi, chiaroscuri) una carta
altimetrica può restituire l'altezza
attraverso diverse classi di colore
per le diverse fasce altitudinali).
Sezione Castelli-Romani
_ Altimetria
Carta altimetrica
Sezione Monti Lucretili
COSTRUZIONE: Carta altimetrica
GEOMORFOLOGIA
4- Le caratteristiche clivometriche:
La carta clivometrica rappresenta una
delle possibili descrizioni del rilievo
terrestre : il territorio è articolato in una
successione continua di superfici
piane o curve, convesse o concave, il
valore di pendenza è il rapporto tra il
dislivello verticale che separa due
punti e la loro distanza misurata sulla
carta (distanza orizzontale).
Si esprime in gradi (dell’angolo
formato con l’orizzontale), o in
percentuale (dislivello verticale in
metri su una distanza orizzontale di 100
m).
- Clivometria
Carta
clivometrica
COSTRUZIONE: Carta clivometrica
GEOMORFOLOGIA
Legenda
Alta percentuale di rocce lapidee dall’alto grado di permeabilità, alternate
a rocce lapidee sciolte dalla permeabilità molto ridotta.
CARTA GEOLITOLOGICA DEI MONTI LUCRETILI – SABINI
GEOMORFOLOGIA
Legenda
Presenza in gran parte dell’area di rocce sciolte dalla permeabilità varia,
esclusa la zona circostante i laghi, caratterizzata da rocce lapidee poco
permeabili.
CARTA GEOLITOLOGICA DEI CASTELLI ROMANI
GEOMORFOLOGIA
Monti Lucretili
Le principali cime che li
compongono sono:
- Monte Pellecchia 1369 m
- Monte Gennaro 1275 m
- Cima Casarene 1191 m
-Monte La Guardia 1185 m
- Monte Follettoso 1040 m
-Monte Morra 1036 m
-Cimata delle Serre 1007 m
il Monte Pellecchia e la Cimata delle Serre
segnano il confine tra la Provinci di Roma e
la Provincia di Rieti.
Area dei
Castelli Romani
L’area dei castelli romani è
caratterizzata da:
-una linea di crinale che
coincide con la bocca
dell’antico vulcano
- Il Lago di Nemi
- Il Lago di Albano
CARTA ALTIMETRICA: AREA DEI CASTELLI ROMANI E MONTI LUCRETILI
GEOMORFOLOGIA
Carta geomorfologica
CARTA GEOMORFOLOGICA
GEOMORFOLOGIA
Legenda Carta Geomorfologica
CARTA GEOMORFOLOGICA
GEOMORFOLOGIA
Bibliografia e sitografia generale:
cartografia geologica e geografica
http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/default.htm
http://www.pcn.minambiente.it/pcn/ACCESSI/accesso.asp
http://earth.google.it
http;//geoportalenazionale. it
geologia romana e laziale
http://www.geologiasenzafrontiere.org
vulcanologia e geologia in genere
http://www.anisn.it/geologia2000/appunti.html
Alcuni libri:
Rossi Doria, Geomorfologia del territorio.
Lezioni Prof. Re Bianchifasani, geomorfologia del territorio, cdl U.S.I.T
Carta geomorfologica d’Italia, giuda al rilevamento, Servizio geologico nazionale
F.Press, R.Siever, J. Grotzinger, T. Jordan, Capire la Terra, Zanichelli editore.
BIBLIOGRAFIA