Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Toscana nell’ambito del progetto Rete Scuole LSS A bottega di Invenzioni a.s. 2015/2016 CLASSE TERZA La riproduzione (1 mese) Dalle leggi di Mendel alla genetica moderna (2 mesi) Il peso specifico (1 mese) Minerali, rocce e vulcani (febbraiomaggio) 3 mesi Universo e sistema solare (1 mese) Conoscenze e Abilità: Comprendere la natura cristallina dei minerali. Osservare, confrontare, classificare i minerali tramite alcune proprietà caratteristiche Osservare, confrontare, classificare le rocce in base al loro processo di formazione. Conoscere i diversi processi litogenetici. Conoscere e comprendere la struttura e la formazione di un vulcano in base al tipo di magma. Comprendere la differenza tra densità e viscosità. Acquisire una chiave interpretativa del proprio ambiente naturale per comprendere quale sia stata la sua storia geologica. Il percorso si sviluppa secondo l’approccio a cinque fasi, sfruttando le idee del costruttivismo e della ricerca-azione. Le fasi che si susseguono per l’apprendimento di ciascun concetto chiave presentato sono le seguenti: I. Osservazione II. Verbalizzazione individuale III. Discussione collettiva IV. Concettualizzazione V. Produzione condivisa Materiali: campioni di minerali e rocce, magnete, vite di ferro, acido cloridrico, burro di arachide, ketchup, olio di vasellina, miele Apparecchi: LIM, stampante 3 D, PC, bagno termostatico Strumenti: software di modellazione 3D e slicing (Sketchup, Cura), Scala di Mohs Aula Laboratorio scientifico della scuola per la messa a punto preliminare nel Gruppo LSS: 6 ore per la progettazione specifica e dettagliata nella/e sezione/i o classe/i: 8 ore Tempo-scuola di sviluppo del percorso: circa due mesi e mezzo (24 ore del secondo quadrimestre A.S. 2015/16); per documentazione: 40 ore Classe IIIB della scuola secondaria di I grado dell’istituto comprensivo Alfieri Bertagnini Composizione della classe IIIB: 21 alunni (13 femmine e 8 maschi) di cui due con PEI e due alunni con DSA. Gli alunni suddivisi in 6 gruppi da tre alunni ciascuno, osservano dei campioni di minerali forniti dal docente; Sono stati scelti minerali che presentano un habitus cristallino ben visibile e in cui si possa evidenziare la forma geometrica regolare, la presenza di facce lisce e piane, la brillantezza o la lucentezza, la trasparenza o l’opacità, ecc Ciascun alunno, utilizzando anche una lente, osserva e descrive per scritto i singoli cristalli, avendo cura di annotare le caratteristiche più evidenti. Sofia “all’interno di questo minerale ci sono delle palline nere e gialle,viola e arancioni”; Giulia dice del suo minerale che ha una superficie specchiante (Pirite); L’altro minerale del suo gruppo viene descritto così da Giulia: ci sono diverse sfumature di viola e ci sono due pareti una liscia e una ruvida”; L’alunna Besjana si accorge che uno dei minerali del suo gruppo si frantuma facilmente. Cerca di osservare con la lente i frammenti che si generano e li descrive così “i frammenti, alla lente, sono come l’oggetto iniziale” Sofia Besjana Joela L’insegnante chiede quindi ai ragazzi di descrivere cosa hanno fatto con i vari campioni; E poi viene chiesto:” quali aspetti avete notato e ritenete importanti per descrivere i minerali? Dal confronto, emergono dai ragazzi le considerazioni circa le caratteristiche principali da loro osservate (colore, lucentezza/opacità, capacità di frantumarsi, la presenza di superfici lisce o ruvide, reazione con HCl, attrazione della calamita…) Domanda stimolo: che cosa accomuna quindi gli oggetti che avete osservato? Francesco: “sono tutti solidi “ Sofia: “sono dei poliedri” Emerge quindi dai ragazzi la considerazione circa la presenza di angoli e facce su ognuno. Viene a questo punto chiesto di produrre la definizione di minerale Ciascun alunno elabora una propria definizione e la condivide con il gruppo classe. Joela Sofia: sono solidi con una forma precisa e alcune caratteristiche tipiche Margherita: sono oggetti naturali con forma definita. Sono solidi. Viene definito il concetto di habitus cristallino e quindi il concetto di minerale Produzione condivisa: I minerali sono oggetti naturali, tutti solidi (fatta eccezione per il mercurio aggiunge l’insegnante) con facce e angoli che si ripetono nello spazio. Gli alunni in una prima fase a gruppi di 3 sono invitati a descrivere sei minerali utilizzando una scheda di osservazione/descrizione; La scheda di osservazione e descrizione è stata redatta dal docente in base alle caratteristiche distintive rilevate dai ragazzi nelle lezioni precedenti; Il materiale fornito per l’esercitazione è stato: lente, acido cloridrico, calamita, chiodo di ferro, classificazione per la forma tridimensionale dei minerali (file-LIM). La durezza di ciascun minerale è stata valutata con l’unghia e con un chiodo di ferro; Poiché in laboratorio era presente una scala di Mohs, quest’ultima è stata presentata agli alunni a scopo esemplificativo per mostrare come il concetto di durezza di un minerale sia una considerazione di tipo empirico e per far riflettere su come questo tipo di approccio basato sulla sperimentazione sia fondamentale in ambito scientifico a tutti i livelli. Lo sviluppo di effervescenza dopo somministrazione di HCl ha colpito molto tutti gli alunni; Sono stati quindi richiamati alla mente i concetti di acido e base e gli esempi di corrosività della vita reale; L’effervescenza è stata quindi collegata alla presenza di carbonato di calcio che sviluppa anidride carbonica dopo reazione con HCl. In una fase successiva gli alunni, a gruppi di 6, si riuniscono per confrontare le osservazioni fatte nella fase descrittiva e per classificare i minerali mediante una chiave dicotomica fornita dal docente che porterà dalle loro caratteristiche al loro riconoscimento. Gruppi 1-6 Gruppi3-4 Prima Dopo condivisione Al termine della lezione, l’intera classe con l’insegnante condivide le osservazioni relative al riconoscimento dei minerali; C’è stata incertezza diffusa sul riconoscimento della magnetite dall’ematite. Gli alunni hanno osservato in modo libero e verbalizzato individualmente tutti gli stessi 6 campioni di roccia su di una scheda fornita dal docente. Ogni alunno ha avuto 5 minuti di tempo per osservare in maniera libera ciascun campione. Benedetta Joela Sofia 2 3 6 1 4 5 6 alunni, scelti tra i diversi gruppi sono stati chiamati ad esporre, al gruppo classe, le loro verbalizzazioni individuali riferite a una delle 6 rocce esaminate; Ogni osservazione è stata scritta alla lavagna assieme a tutte le osservazioni aggiuntive ritenute valide ed emerse in fase di condivisione; Ogni alunno ha provveduto ad integrare e completare le proprie osservazioni individuali con quelle mancanti emerse durante la verbalizzazione condivisa. Besjana Francesco: è scheggiata ed è di color argento L'insegnante: C’è qualcuno che ha scritto di più? ▪ Besjana: si scalfisce con l’unghia, è a scaglie ▪ Colore non uniforme, a forma di lancia ▪ Lorenzo dice: ,ma la forma non conta.. L'insegnante. chiede: perchè? ▪ Lorenzo: Perché dipende da come si rompe. Quindi l'insegnante. Fa osservare che la forma è importante nel minerale ma non nella roccia L'insegnante. Caratteristica particolare di questa roccia? Gli alunni non aggiungono nulla di nuovo e distintivo Prevalentemente nera, lucida, riflettente e liscia 3 facce arancioni opache Non si scalfisce con l’unghia nelle facce nere mentre in quelle arancioni si. Sofia: In una faccia arancione ci sono delle parti nere come dipinte, ci sono come schizzi neri Francesco: ha una parte scheggiata; L'insegnante. Caratteristica particolare di questa roccia? Ha spigoli aguzzi (Anna); è liscia (Lorenzo); È ruvida solo che ci sono punti dove il bianco e nero sono lucidi Ci sono dei punti che riflettono la luce Ci sono scaglie attaccate È anche rossa (Francesco F.) È anche grigia (Lorenzo R.) Ci sono pezzetti bianchi e neri lucidi Sono dei pezzi di minerali questi pezzetti (Giulia) La roccia puo essere composta da minerali (Besiana) visibili a occhio nudo come no (ribadisce L'insegnante.). Francesco: È color avorio Non ha una forma particolare Ci sono delle strane forme..Ci sono delle conchiglie non tutte uguali Di diverse dimensioni È una roccia fossile (Marta) Si vedono conchiglie e delle impronte di conchiglie (Giulia) Si vede della sabbia (Benedetta) L'insegnante: I fossili come fanno a stare attaccati L’acqua e la terra fanno da collante tra i fossili Sofia: Marta: all’interno ci sono dei pezzettini bianchi, neri e.. Riccardo: dei brillantini L'insegnante.: Che differenza c’è tra la roccia che aveva i puntini rossi e neri e quella che stiamo osservando ora? È Marrone Le basi sono marroni piu scure mentre 2 facce su 4 sono piu chiare Tutte le facce riflettono la luce sono argentati rispetto al marrone della roccia Ha una forma che sembra tagliata Anna: nella roccia rossa i punti sono più grandi Nella roccia rossa i minerali sono piu grossolani In questa si fa piu fatica a vederli (Lorenzo R.) L'insegnante. Cè qualcosa che li tiene insieme i minerali? Nella roccia 5 c’è chi dice che non c’è il collante e chi dice che c’è; Gli alunni vengono quindi invitati ad usare la lente … quindi appare adesso che nella roccia rossa non c’è collante e nella grigia/marrone invece si. Besjana: non c’è nulla che li tiene attaccati nella roccia rossa. Ha un colore marrone, un po’ verde e giallino (colore non uniforme) Ha dei brillantini su alcune facce Ha una forma …(non ci interessa) Sembra tagliata … scagliata Presenta strisce e striature L'insegnante. Quale è la cosa distintiva di questa roccia secondo voi? Anna : ci sono strisce e striature Recupero del lavoro svolto nella lezione precedente Tutti gli alunni vengono chiamati a raggruppare per somiglianza, motivando il perché, dei campioni di roccia depositati al centro dell’aula I campioni di roccia rispecchiano caratteristiche comuni a quelle delle sei rocce osservate nella lezione precedente al fine di favorire il lavoro di raggruppamento. Dopo un primo raggruppamento vengono recuperate le descrizioni dell’osservazione della lezione precedente e vengono rivalutati i gruppi creati dagli alunni. Le rocce in cui ci sono clasti e fossili suggerisce Marta che possono essere messe assieme perché c’è un collante che li tiene. Giulia, con l’intervento di tutti i compagni, inizia a raggruppare le rocce Le rocce che contengono fossili tutte assieme Le rocce che contengono sassi altrettanto Quelle in cui si vedono i minerali ad occhio nudo tutte assieme quelle grigio argento con struttura a scaglie quelle in cui non si vedono… fanno pensare alcuni ad un solo minerale dice Giulia. Allora viene precisato dal docente che se i minerali ad occhio nudo non sono visibili non vuol dire che non ci siano. Le rocce vengono raggruppate in 6 gruppi Gli alunni vengono invitati a sedersi e a riformare i gruppi. Il L'insegnante. disegna alla lavagna il ciclo delle rocce facendo ragionare e guidando gli alunni nella descrizione di quest’ultimo. Besjana:Come fa il magma a fuoriuscire dalla crosta? L'insegnante. : Perche si creano spaccature a causa di una forte pressione come quella che si genera quando si stappa una bottiglia di spumante Giulia: ci sono anche i vulcani a scudo in cui la lava fluisce più velocemente. Questo fa emergere la necessità di affrontare nelle lezioni successive l’argomento relativo ai vulcani. Vengono poi introdotti i fenomeni erosivi e sedimentari problematizzando ciò che accade quando piove, quando un fiume fluisce al mare etc.. Vengono introdotti i concetti di clasti e fossili marini che sedimentano e si cementano sprofondando nei fondali marini. La discesa dei sedimenti in profondità fa salire temperatura e la pressione e favorisce la diagenesi fino al metamorfismo. L’attenzione degli alunni viene fatta convergere sui tre meccanismi principali di formazione delle rocce della crosta: Raffreddamento lento e veloce di magma (Rocce Ignee intrusive ed estrusive) Sedimentazione e diagenesi di sedimenti marini (Rocce Sedimentarie) Metamorfosi per sprofondamento e compressione (Rocce Metamorfiche) Realizzazione di uno schema con le chiavi distintive per identificare le rocce appartenenti ai tre gruppi principali Ad es. rocce magmatiche intrusive che hanno minerali visibili ad occhio nudo; Gli alunni stimolati dal docente, intervengono per generare loro stessi dei criteri identificativi Viene eseguita un’esperienza sul galleggiamento in acqua di alcune rocce (pomice e marmo) richiamando le conoscenze pregresse sul peso specifico. Alla luce degli schemi realizzati su ciclo delle rocce e chiavi dicotomiche identificative gli alunni riformulano il raggruppamento iniziale identificando solo 3 gruppi di rocce ignee sedimentarie e metamorfiche A gruppi gli alunni vengono invitati a osservare e classificare dei campioni di roccia forniti dal docente. Al termine dell’attività, la classe assieme all’insegnante commenta le descrizioni e classificazioni operate da ciascun gruppo. Gli alunni suddivisi in gruppi hanno classificato dei campioni di roccia diversi da quelli delle lezioni precedenti facendo uso delle schede identificative fornite dal docente. È stato consentito l’uso del libro di testo. Sono state fornite lenti, acido cloridrico diluito e colori per rappresentare i particolari più importanti del campione. Per ciascun alunno il voto della verifica è la media della valutazione delle competenze trasversali osservate e delle competenze disciplinari rilevate tramite la classificazione effettuata sulla scheda. La correzione è stata effettuata al termine della lezione Martedì 12/04/2016 7½ 4 677½ 8½ 8½ 8½ 7 8 6 8½ 8½ 9 6 7 5 9 7 8 77,29 Gli alunni vengono invitati a disegnare un vulcano Al termine dell’attività vengono visionati e commentati in maniera condivisa gli elaborati di ciascun alunno. Emergono così le caratteristiche distintive e la definizione di vulcano. Viene chiesto ai ragazzi infine di valutare la pendenza delle pareti dei vulcani da loro disegnati con un goniometro. L’insegnante presenta foto di vulcani diversi per struttura e pendenza dei fianchi; Quindi gli alunni vengono invitati a ragionare sul perché di queste differenze strutturali; Gli alunni suggeriscono come già emerso precedentemente che dipende dalla “densità” del magma. Per eliminare questo misconcetto gli alunni vengono guidati in una serie di 5 esperienze Materiali: Bicchieri con olio e acqua colorata, cannucce, tavola di legno rivestita con carta da forno Gli alunni prelevano con la cannuccia un piccola quantità di olio e acqua colorata e la versano sulla tavola di legno rivestita con carta da forno. Gli alunni osservano che l’acqua forma delle macchie più contenute e fluisce meglio mentre l’olio forma macchie più estese e fluisce più lentamente. Materiali: bicchieri con olio di arachidi e acqua colorata Vengono miscelati i contenuti dei due bicchieri Ciò che si osserva è che l’acqua va sotto l’olio. Quindi gli alunni tentano di spiegare il fenomeno dicendo che l’acqua è più pesante. Quindi il docente invita a riflettere su chi scorre meglio fra i due liquidi e su chi è il più pesante quindi anche più denso. Gli alunni quindi intuiscono che densità e viscosità sono due grandezze diverse. La viscosità indica come scorre un liquido, mentre la densità ne indica in maniera indiretta la pesantezza. L’olio è più viscoso ma meno denso. L’acqua diversamente è più densa ma molto meno viscosa. Materiali: Bicchieri con ketchup, burro di arachidi, ketchup con sabbia, cannucce Gli alunni vengono invitati a tirare su una piccola quantità dei diversi materiali al fine di valutarne la diversa viscosità Gli alunni constatano che il ketchup è il meno viscoso, quello addizionato di sabbia ha una viscosità intermedia e il burro di arachidi ha una viscosità molto elevata. Materiale: Miele millefiori, bagno termostatico, tavola di legno rivestita con carta da forno Il miele riscaldato depositato sulla tavola di legno inclinata scorre molto più velocemente di quello a temperatura più bassa. Gli alunni deducono che la viscosità di una sostanza può variare al variare della temperatura. Materiali: Ketchup, Ketchup con sabbia, burro di arachide, tavola di legno rivestita con carta da forno Gli alunni depositano una piccola quantità di materiale sulla tavola di legno lungo una linea utilizzata come inizio corsa La tavola viene poi inclinata. Gli alunni osservano stupiti e divertiti che il ketchup scorre, rispettivamente, più velocemente del ketchup con sabbia e del burro di arachide che rimane fermo al punto di deposito. Agli alunni viene detto che il ketchup è simile al magma poco viscoso, il burro di arachide al magma molto viscoso e il ketchup con sabbia al magma con viscosità intermedia. Da qui viene richiamato il disegno svolto dai ragazzi nella lezione precedente e valutata la ripidità delle pendici collegandola alla diversa viscosità del magma che può caratterizzare il vulcano. Somministrazione della verifica sui vulcani condotta a gruppi di 3 con ausilio del libro di testo. La verifica è stata formulata a domanda aperta, fornendo la foto di due vulcani con struttura differente, richiedendo di specificare la natura del magma e richiamare eventuali esperimenti svolti durante il percorso. Lunedì 09/05/2016 7½ 4 677½ 7½ 8½ 7½ 7 8 68½ 7½ 8½ 5½ 7 68½ 6 7 6½ 7,04 Domanda stimolo: quali sono le caratteristiche distintive di un minerale e di una roccia? Giulia “la roccia ha tanti minerali”, Besjana “il minerale ha una forma tipica” Quindi si riflette di nuovo sul fatto che i minerali hanno uno stato cristallino che li distingue e permette di classificare e sono i componenti delle rocce. Le rocce contengono solitamente più di un minerale e la loro forma non ci dà alcuna informazione per la loro classificazione. Per indagare la struttura tipica di alcuni minerali viene proposto loro di realizzare dei modelli tridimensionali di minerale mediante progettazione e stampa 3D. Agli alunni, disposti in gruppi da 4, vengono forniti dei campioni di minerale noti (pirite, calcite e quarzo) Viene chiesto loro stabilire il sistema di cristallizzazione mediante confronto con una scheda fornita dal docente. Gli alunni identificano correttamente i sistemi di cristallizzazione e verificano su internet la veridicità delle loro ipotesi. Quindi viene chiesto loro di disegnarli su un foglio riportando le misure degli spigoli e dei diedri misurati con un goniometro a applicazione. Introduzione a Sketchup fatta dall’insegnante su ambiente di progettazione e principali comandi da impiegare nel disegno 3D Realizzazione di solidi geometrici con sketchup. Gli alunni in gruppo realizzano un modellino di pirite Gli alunni, in gruppo, realizzano un modello di calcite e quarzo esportandolo in formato obj. Per la realizzazione dei prismi a base esagonale vengono richiamate alla memoria i concetti di numero fisso, apotema e lato poiché il programma lavora con l’apotema. L’insegnante provvede a fare verifica su netfab e poi slicing su cura. Gli alunni assistono alle operazioni alla LIM e su PC. Infine si procede alla stampa 3D dei modelli elaborati dai ragazzi. Il template di stampa utilizzato per lo slicing è stato PLA veloce poiché i risultati di stampa sono risultati ottimali. Prova numero 1 La stampa del modello di pirite nel gruppo 4 ha posto il problema della disposizione del secondo cristallo cubico più piccolo che dopo la stampa appare di dimensione e orientamento diverso rispetto all’originale. Gli alunni hanno quindi provveduto nuovamente a disegnare e stampare il modello che appare così più fedele e vicino alla realtà. Anche per la calcite è stato necessario modellare e stampare due volte il modello realizzato dai ragazzi. Questo a causa della scarsa dimestichezza degli alunni con l’ambiente tridimensionale e con il programma di modellazione che prevede la vista dell’oggetto da più punti di vista prima della stampa. Non è stat Gli alunni hanno per lo più partecipato attivamente alle attività proposte hanno appreso l’importanza dell’osservazione e del confronto per la classificazione di minerali e rocce Hanno acquisito le prime basi del metodo di indagine scientifica Le criticità rilevate sono state la mancanza di un’aula di informatica che consentisse a tutti individualmente o a coppie di costruire i propri modelli di minerale La scarsa attitudine dei ragazzi a visualizzare e disegnare oggetti tridimensionali Difficoltà a misurare con precisione i diedri con il goniometro a applicazione Tempi ridotti per la fase relativa alla modellazione e stampa 3D. Questo dovuto anche all’arrivo della strumentazione a metà marzo. Nel complesso il seguente percorso è stato efficace e completo. Gli alunni sono stati coinvolti e motivati a problematizzare e modellizzare la realtà; Hanno appreso le fasi principali del metodo scientifico Hanno formulato loro stessi le definizioni dei concetti di volta in volta proposti Hanno appreso le prime basi del software sketchup e le fasi necessarie per la stampa di oggetti tridimensionali.