il cielo dentro di te SECONDA EDIZIONE All’uomo contemporaneo, che si sente sperduto nel suo mondo, è salutare approdare al mistero di Dio, riscoprire il senso della vita come impatto con Lui, come rapporto interpersonale e vitale. I Santi sono l’esperienza storica più significativa di questa ricerca dell’Altro che approda alla comunione, al ritorno a casa: “Ci hai fatti per Te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te” (S. Agostino). Ogni Santo, nella vita della Chiesa e dell’umanità, dice in maniera personale la parola su Dio -Teologia-, attraverso un linguaggio diverso, nuovo, vivo ed efficace, capace di interagire con la gente e la cultura del tempo. In ogni Santo il Mistero si svela e si rivela, animando il popolo di Dio a varcare la soglia, ad andare oltre il bordo del pozzo (Gv. 4), addentrandosi nella “nube della non conoscenza”, in quel “non so di presenza”, in quella “musica callada” (musica cessata – S. Giovanni della Croce) che non solo consente di entrare nel Mistero, ma anche di viverlo come esperienza di partecipazione e di salvezza: “Ognuno beve al proprio pozzo” (S. Bernardo). Questo modo di approcciare la santità non è “soggettiva”, al contrario il Carmelo, quale giardino di Dio (Carmel), non è solo una suggestiva immagine che vuole indicare una particolare spiritualità nella Chiesa; è piuttosto la Chiesa il “giardino di Dio” (Carmel) e, per conseguenza, nulla della spiritualità carmelitana potrebbe essere capito e valorizzato senza il suo carattere universale, ecclesiale. In questa prospettiva va compresa la celebre espressione di Thomas Merton: “Non c’è membro della Chiesa che non debba qualcosa al Carmelo”. La vita dei Santi ci ricorda, ancora, che Cristo non è solo il modello da imitare, ma l’immagine e allo stesso tempo la sorgente del rinnovamento dell’uomo. L’influsso di Cristo sull’umanità precede il peccato, dal momento che l’uomo ha una struttura cristiforme: è stato creato da Lui e ha la vita da Lui, in Lui e per Lui. Essere in Cristo, vivere in Lui e tendere a Lui fa parte della struttura intima di ogni uomo perché “Cristo svela pienamente l’uomo a se stesso” (GS, 22). I Santi testimoniano con la vita che il Cristianesimo è un rapporto prima di essere un comportamento ed è l’errore di chi dimentica che questo rapporto nasce nel cuore di un Dio che ha come sua vocazione l’uomo e che, quindi, non può prescindere dall’uomo. Il Dio Cristiano è un Dio follemente innamorato dell’uomo: l’ha creato a Sua immagine, gli si è alleato, l’ha aiutato, punito, sedotto, salvato. E infine si è fatto uomo pure Lui. L’incarnazione di Cristo è l’esaltazione massima dell’amore di Dio per la natura umana, per ogni piega della natura umana, che in Cristo è stata assunta e valorizzata al massimo. In Cristo la bontà è divenuta carità; la tolleranza perdono; il rispetto condivisione; l’anticonformismo esaltazione della verità dei rapporti, l’amore per la giustizia martirio, persino la sofferenza è divenuta mezzo di salvezza; e la morte è stata sconfitta dalla resurrezione. Ogni aspetto della vita umana con Cristo è divenuta più umana, più umanamente comprensibile, tanto da esprimere quel cuore dell’umanità che porta in sé l’effige di Dio. Così se è vero che il centro del cristianesimo è l’amore per Cristo è altresì vero che non ci può essere amore per Cristo che non ami, recuperi, valorizzi, amplifichi la natura umana, propria ed altrui, come ha fatto Cristo. E la vita risponde di più, acquista più bellezza, più significato, più spessore, si colora di eterno e respira d’infinito. Carmel …la danza del giardino di Dio…. Padri carmelitani e Frammenti di Luce ancora una volta insieme per dire la Bellezza di Dio… attraverso la Parola..la danza..le immagini..la musica il canto … espressioni tutte del Suo Amore…della sua Luce. P. Luigi Gaetani, OCD Canto di ambientazione OH SAPIENZA M. Lieggi Signore creatore del mondo, tu hai formato l’uomo con la tua sapienza, essa conosce quello che a te piace, era presente quando creavi il mondo, essa conosce ciò che a te è gradito. Sono uscita dalla bocca dell’Altissimo non verrò mai meno. Come nube ho ricoperto la terra. Donaci o Dio la sapienza del cuore. Fa che discenda dai cieli santi perchè mi assista e sia sempre con me. San Giovanni della Croce Tradiresti il tuo Dio, Teresa? Il tuo Signore che ti ha accolto nella Sua Chiesa? E poi, chi eri tu? Una femmina ignorante, piccola, malata, accolta nel seno dei grandi, dei santi che sanno e non tradiscono, come te, che volevi perfezionare il già perfetto! Anch’io sono qui, per questo, per tutto questo; e tu dove sei? Santa Teresa Il mio secolo fu il mio carcere. Un tempo non di donne, il mio, e di uomini deboli, che per essere forti, si sono fatti sempre guerra. Io venni al mondo e sognai… Sogni di donna, i miei; segni di un destino limitato dalle maniere del mondo: non c’è da far altro che restare donna … Ma Lui non l’ha voluto; ha allargato il sogno e ha creato il segno: potevo uscire, dovevo uscire, perché lo voleva, perché lo chiedeva, perché gli servivo così, donna e notizia nuova, che doveva abbattere i confini degli uomini e spezzare le lance, rovesciare gli scudi, spuntare le spade e rendere inutile ogni inutile guerra. Io, soltanto una donna. Samuel Barber, Adagio per archi San Giovanni della Croce Quante umiliazioni per salire un solo gradino per Dio … So soltanto il dolore che ci afferra, noi, nati per afferrargli la mano, e che cadiamo, sfiniti, nelle mani degli uomini. So quanto ci costa restare, fissare lo sguardo spento e delirante di miseria nell’Unico Deriso ed Umiliato che a sua volta ci guarda: non cambierei nulla per quegli occhi… Santa Teresa Nessuno nasce per seguirlo e la Sua strada è dura, pericolosa e storta, dobbiamo perdere noi stessi per ritrovare Lui. Dobbiamo condurre, insieme a Lui, la dura battaglia, un ferimento continuo per lasciare che la carne si apra in mille porte ferite, in varchi sofferenti che lo lascino entrare, regnare e ritrovarci con Lui. Per ritrovarti, mio solo Signore, stanchi e arresi dopo ogni lotta. E mi insegnasti, piano, come dovevo amare. Canto AL SUONO DELLA TUA VOCE testo A. Ladisa • musica R. Lomurno Al suono della tua voce, Signore, di gioia ha sobbalzato il mio cuore. Il profumo del tuo nome mi ha sedotto, ricercano i miei occhi il tuo volto. Il gelo dell’inverno è passato, il tempo del canto è tornato. Nei campi torna la vita a fiorire, per sempre desidero Te seguire. L’amato del mio cuore ho cercato, nel buio della notte l’ho cercato. Ho trovato l’amato del mio cuore, della mia vita è lui il Signore. Anche se dormo veglia il mio cuore, sempre in attesa delle sue parole. Più forte della morte è l’amore; stringimi a te per sempre, o mio Signore. San Giovanni E mi chiedesti un giorno: padre Giovanni, hai mai tu visto il mare? No, madre, non ho mai visto il mare. Ma io lo penso secondo quello che hanno detto gli altri: forte, impetuoso, acque e ancora acque, luminoso o di tenebra, spaventoso in tempesta, gioia nella sua calma… Ma noi lo sentiamo in cuore, lo viviamo dentro a queste povere nostre anime … Dio è il nostro mare e noi lo attraversiamo cauti, a volte con sospetto, a volte diffidenti, ma ne restiamo figli, abbarbicati alla Sua volontà, che è un onda infida per noi, che crediamo in affanno, ma è dolcezza quando perdiamo difese e inutili ancoraggi. Siamo deboli, ma sempre sostenuti: anche se dovessimo affondare, ci ritroveremmo in Lui, mare amante di immenso Amore. Noi non usciremo mai da questo mare. Perché il nome Suo è Dio. Amore. D Santa Teresa Non ho visto il mare, mai; quelle acque profonde create da Dio … Ma ho conosciuto il mare cavo del cuore dell’uomo. Un abisso fondo e vano, ma che a contatto con la luce è come lampada che prende splendore dalla vivida fiamma. “Ti darò cuori” – mi disse Dio… E me li hai dati, mio Dio, avvolgendomi di grazia e di ogni bene nelle calme acque delle anime loro, dei miei amici, cuori pronti nonostante la stanchezza, cuori innamorati di te, quel solare abbandono che è caparra, anticipo del Luogo senza dolore in cui tutti abiteremo. acque profonde il suo nome è Dio amore Canto VIVO SIN VIVIR EN MI testo S. Teresa • musica F. Carranza • elab. corale M. Lieggi Vivo sin vivir en mí, y de tal manera espero, que muero porque no muero. Vivo sin vivir en mí, En mí yo no vivo ya, y sin Dios vivir no puedo, pues sin él, y sin mí quedo, ¿este vivir qué será? mil muertes se me hará, pues mi misma vida espero, muriendo, porque no muero. Vivo sin vivir en mí, Esta vida, que yo vivo es privación de vivir, y así es continuo morir, hasta que viva contigo: oye mi Dios, lo que digo, que esta vida no la quiero, que muero, porque no muero. Vivo sin vivir en mí, Santa Teresa di Gesù Bambino Lei lo sa, Madre, ho sempre desiderato essere una santa, ma ahimé, ho sempre accertato, quando mi sono paragonata ai santi, che tra essi e me c’è la stessa differenza che tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli, e il granello di sabbia oscura calpestata sotto i piedi dei passanti. Invece di scoraggiarmi, mi sono detta: il buon Dio non può ispirare desideri inattuabili, perciò posso, nonostante la mia piccolezza, aspirare alla santità; diventare più grande mi è impossibile, debbo sopportarmi tale quale sono con tutte le mie imperfezioni, nondimeno voglio cercare il mezzo di andare in Cielo per una via ben diritta, molto breve, una piccola via tutta nuova. Santa Teresa di Gesù Bambino Vivere d’amore è custodirti, Verbo increato! Parola del mio Dio! Io t’amo, e tu lo sai, divino Gesù! Lo Spirito d’amore m’incendia col suo fuoco. Vivere d’amore è custodire nel vaso mortale di sé un tesoro. Vivere d’amore, che strana pazzia! Mi dice il mondo: smettila di cantare! E bada a non sprecare i tuoi aromi, la tua vita, impiegali utilmente! Ma amarti, Gesù, che feconda perdita! Ogni mio aroma è tuo, per sempre. E voglio cantare, lasciando il mondo: Io muoio d’amore! Morir d’amore, ecco la mia speranza: quando vedrò spezzati i miei lacci, Dio sarà la mia gran ricompensa: non voglio altri beni. Son tutta presa del suo amore, e venga, dunque, a stringermi a sé per sempre. Ecco il mio cielo, il mio destino: Vivere d’amore! Canto VIVRE D’AMOUR Testo S. Teresa di Gesù Bambino Musica G. Croissant • Elab. corale M. Lieggi Au soir d’amour, parlant sans parabole, Jésus disait: si quelqu’un veut m’aimer, toute sa vie qui’il garde ma parole, mon Père et moi viendrons le visiter. Et de son coeur faisant notre demeure, venant à lui, nous l’aimerons toujours, rempli de paix, nous voulons qui’il demeure: en notre amour, en notre amour. Vivre d’amour, c’est vivre de ta vie, Roi glorieux, délice des élus. Tu vis pour moi, caché dans une hostie; Je veux pour toi, me cacher, ô Jésus. A des amants, il faut la solitude, Un coeur à coeur qui dure nuit et jour. Ton seul regard fait ma béatitude : Je vis d’amour, je vis d’amour. Vivre d’amour, c’est bannir toute crainte, Tout souvenir des fautes du passé. De mes péchés, je ne vois nulle empreinte, En un instant, l’amour a tout brûlé. Flamme divine, ô très douce fournaise, En ton foyer, je fixe mon séjour. C’est en tes feux que je chante à mon aise : Je vis d’amour, je vis d’amour. Vivre d’amour, c’est garder en soi-même, Un grand trésor en un vase mortel Mon bien-aimé, ma faiblesse est extrême, Ah ! Je suis loin d’être un ange du ciel. Mais si je tombe à chaque heure qui passe, Me relevant, tu viens à mon secours. A chaque instant, tu me donnes ta grâce : Je vis d’amour, je vis d’amour. Mourir d’amour, voilà mon espérance, Quand je verrai se briser tous mes liens. Mon Dieu sera ma grande récompense, Je ne veux point posséder d’autres biens. De son amour, je veux être embrasée; Je veux le voir, m’unir à Lui toujours. Voilà mon ciel, voilà ma destinée : Vivre d’amour, vivre d’amour. vivere il mio cielo d’amore Beata Elisabetta della Trinità Voglio passare la mia vita ad ascoltare il Verbo eterno, la Parola del mio Dio, voglio farmi tutta ammaestrabile, per imparare tutto da lui... voglio fissarmi in lui sempre... Chi potrebbe descrivere la dolcezza di quei cuore a cuore durante i quali si crede di non essere più sulla terra, e non si vede, non si sente altro che Dio! Dio che parla all’anima, Dio che le dice delle cose così dolci, Dio che le chiede di soffrire… Mio Dio Trinità che adoro aiutatemi a dimenticarmi interamente per fissarmi in voi. Mio Dio, Trinità che adoro, dimentico di me per fissarmi in te. O mio amato Cristo, crocifisso per amore, vorrei essere una sposa del vostro cuore; vorrei coprirvi di gloria e vi chiedo di rivestirmi di voi stesso, di immedesimare la mia anima con tutti i movimenti della vostra anima, di sommergermi, d’invadermi, di sostituirvi a me, affinché la mia vita non sia che un’irradiazione della vostra vita. Poi, attraverso tutte le notti, tutti i vuoti, tutte le impotenze, voglio fissare sempre voi e restare sotto la vostra grande luce. O mio astro amato, incantatemi, perché non possa più uscire dallo splendore dei vostri raggi. Nulla possa turbare la mia pace ogni istante immerso sempre più nel profondo del tuo mistero. O Fuoco consumatore, Spirito d’amore, scendete sopra di me, affinché si faccia della mia anima come un’incarnazione del Verbo, ed io sia per lui un’aggiunta d’umanità nella quale egli rinnovi tutto il suo mistero. E voi, o Padre, chinatevi sulla vostra piccola creatura, copritela con la vostra ombra… Mio Dio, Trinità che adoro, dimentico di me per fissarmi in te. O miei tre, mio tutto, mia beatitudine, solitudine infinita, immensità in cui mi perdo, mi consegno a voi come una preda. Seppellitevi in me, perché io mi seppellisca in voi, in attesa di venire a contemplare, nella vostra luce, l’abisso delle vostre grandezze. Canto DIO TRINITÀ Testo Beata Elisabetta della Trinità Musica S. Biancofiore O mio Dio, Trinità che adoro dimentico di me per fissarmi in Te, immobile e quieto come se la mia anima fosse già nell’eternità. Nulla possa turbare la mia pace, né farmi uscire da Te mio Immutabile. Nulla possa turbare la mia pace, ogni istante immerso sempre più nel profondo del tuo mistero. Nulla possa turbare la mia pace, né farmi uscire da Te mio Immutabile. Nulla possa turbare la mia pace, ogni istante immerso sempre più nel profondo del tuo mistero ti adorerò. O mio Dio Trinità che adoro dimentico di me per fissarmi in Te. Immobile e quieto come se la mia anima fosse già nell’eternità. Santa Teresa “Ti darò cuori” … E me li hai dati, mio Dio, forti quando il cielo è chiuso, offerti quando il mondo, nero, chiude la sua mano … Vacillanti e soli, piegati dalle implacabili tempeste eppure vivi, ai bordi della storia e sempre al centro, perché chi ama non conosce spazi, non si flette al vento della vanità bugiarda: è cuore, sempre, comunque, ovunque cuore. andiamo per il nostro popolo Santa Teresa Benedetta della Croce Eravamo al nostro ultimo giorno di ritiro mensile. Sr. Benedetta (Edith Stein) è rimasta quasi ininterrottamente inginocchiata davanti al tabernacolo. Il suo ultimo servizio d’amore fu l’andare a riempire di acqua santa le acquasantiere nei luoghi comuni… (Siamo nell’agosto del 1942). Quando essa fu chiamata fuori dal coro per essere portata via, andò prima al parlatorio. I tedeschi dicevano che doveva uscire fuori. Essa rispose: questo non lo posso, noi abbiamo la clausura papale. I tedeschi dissero: chiamate la vostra superiora. Ricevette dieci minuti di tempo. Partendo, rivolta alla sorella Rosa, disse: “Vieni, andiamo per il nostro popolo”. Canto O FORTUNA C. Orff - da Carmina Burana O Fortuna velut luna statu variabilis, semper crescis aut decrescis; vita detestabilis nunc obdurat. O Sorte come la luna tu sei variabile, sempre cresci o decresci; la vita odiosa ora indurisce e ora conforta, per gioco, l’acutezza della mente; miseria, potenza dissolve come ghiaccio Sorte possente e vana, cangiante ruota, maligna natura, vuota salvezza che sempre si dissolve, oscura e velata. questa verità è la Santa Teresa Benedetta della Croce Nei miei sogni vedevo sempre un futuro meraviglioso davanti a me. Sognavo la fortuna e la fama, poiché ero convinta di essere destinata a qualcosa di grande. A partire dalla mia prima infanzia, ebbi una strana doppia vita… nel mio intimo c’era un mondo nascosto. Tutto ciò che vedevo e sentivo durante il giorno veniva trasformato interiormente… Senza scegliere, presi il primo libro che mi capitò sotto mano, era un grosso volume che portava il titolo: Vita di santa Teresa d’Avila scritta da lei stessa. Ne cominciai la lettura e ne rimasi talmente presa, che non la interruppi finché non fui arrivata alla fine del libro. Quando lo chiusi dovetti confessare a me stessa: questa è la Verità”. Canto IL CARMELO DI ECHT Juri Camisasca E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio ai confini della realtà, mentre ad Auschwitz soffiava forte il vento e ventilava la pietà, hai lasciato le cose del mondo, il pensiero profondo dai voli insondabili per una luce che sentivi dentro, le verità invisibili. Dove sarà Edith Stein? Dove sarà? I mattini di Maggio riempivano l’aria i profumi nei chiostri del Carmelo di Echt. Dentro la clausura qualcuno che passava selezionava gli angeli. E nel tuo desiderio di cielo una voce nell’aria si udì: gli ebrei non sono uomini. E sopra un camion o una motocicletta che sia ti portarono ad Auschwitz. Dove sarà Edith Stein? Dove sarà? E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio nel Carmelo di Echt. Santa Teresa Benedetta della Croce Chi si è messo dalla parte del Cristo risulta morto per il mondo, come il mondo risulta morto per lui. Egli porta nel suo corpo le stimmate del Signore (cfr. Gal 6, 17). Profondamente convinto di questa verità, il discepolo di Gesù non solo abbraccia la croce che gli viene offerta, ma si crocifigge da sé: «Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri» (Gal 5, 24). Essi hanno ingaggiato una lotta spietata contro la loro natura, per liquidare in se stessi la vita del peccato e far posto alla vita dello spirito. È quest’ultima sola quella che importa. La croce non è fine a se stessa. Essa si staglia in alto e fa da richiamo verso l’alto. Quindi non è soltanto un’insegna, è anche l’arma vincente di Cristo. «Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo» (Gal 6, 14). Santa Teresa Benedetta della Croce Lasciami, Signore, seguire ciecamente i tuoi sentieri, non voglio cercare di capire le tue vie:sono figlia tua. Tu sei il Padre della Sapienza e sei anche mio Padre, e mi guidi nella notte:portami fino a te. Signore, sia fatta la tua volontà: “Sono pronta”, anche se in questo mondo non appaghi nessuno dei miei desideri. Tu sei il Signore del tempo, il momento ti appartiene, il tuo eterno presente lo voglio fare mio, realizza ciò che nella tua sapienza prevedi: se mi chiami all’offerta nel silenzio, aiutami a rispondere, fa che chiuda gli occhi su tutto ciò che sono, perchè morta a me stessa, non viva che per te. Canto ANI EL ELOHIM testo Sal 55, 17-19 • musica Zvi Zori Anì el Elohim ekrà v’Adonai yoshi’eni. Pada be’shalom nafshi mi’kerob li A Dio griderò! e mi salverà il Signore mi salva nella pace. A Dio griderò! San Giovanni della Croce La sorgente ben so che emana e scorre, anche se è notte. Quella fonte eterna sta nascosta, ma io so ben dove sta riposta, anche se è notte. Sua origine non so, ché non ne ha, ma ogni origin so che da essa viene, anche se è notte. So che esister non può cosa sì bella, e cielo e terra bevono di quella, anche se è notte. La sua chiarezza mai viene offuscata, ed ogni luce so che è da lei venuta, anche se è notte. Codesta fonte eterna sta nascosta in questo vivo pan per darci vita, anche se è notte. Qui se ne sta, chiamando le creature, che dell’acqua si sazian anche se al buio perché è notte. Cotesta viva fonte che io bramo, in questo pane di vita io la vedo, anche se è notte. Beata Elia di san Clemente Ho sete di Dio, di quell’Essere infinito che solo può saziare l’anima immortale. Sento un bisogno cocente di perdermi in Lui, come una gocciolina che cade in un immenso oceano. Nel dolore mi slancio nell’infinito ove trovo il mio Dio, senza perdere neppure per un istante la pace. Sento che Dio è il padrone assoluto di tutta me stessa, sento che Egli vive e dimora in me con la sua grazia, ma tutto questo nelle tenebre, togliendo al mio cuore ogni soddisfazione… com’è dolce per l’anima amarlo nella povertà assoluta di ogni cosa. Canto DULCIS CHRISTE M. Grancini Dulcis Christe, o bone Deus, o amor meus, o vita mea, o salus mea, o gloria mea. Tu es creator tu es salvator mundi. Te volo, te quaero, te adoro, o dulcis amor, te adoro, o care Jesu. Beata Elia di san Clemente Compresi che per condurre anime a Dio non era necessario compiere opere grandi; anzi, era proprio l’immolazione completa di tutta me stessa che mi chiedeva il buon Gesù: compiuta nel silenzio di ogni cosa… Nella solitudine del mio cuore potevo salvare anch’io un numero infinito di anime… Con la preghiera intima, continua e col distacco da ogni cosa. Canto IN YOU OH LORD Gianni Proietti In you oh Lord I take refuge into your hands I give my life I trust in you Lord. I say You are my God my life’s in your hands let your face shine on your servant, save me in your love. Santa Teresa Ti darò cuori – mi disse Dio E li consolerai per consolare Me, li sosterrai per togliermi la croce, li servirai per ripagare Me, li seguirai per camminare in Me, li benedirai per coronare Me. Non puoi avere paura: al di là delle apparenze, tu lo sai, ci sono Io e dove sono Io, non c’è più tenebra che non verrà squarciata. Ed io lo so: non riuscirò – forse – a compiere degnamente e pienamente la Tua opera, ma io resto, con loro, con tutti loro, io resto, e non sarà perduto il desiderio tenace ed eterno del Tuo Cuore, che è per l’uomo, per ogni uomo che esce e torna, solitudine abitata, nella Tua mano … San Giovanni Sì, la santità è questo. Un giorno lontano diranno di noi: guarda, furono santi! E pochi capiranno che fummo soltanto Uomini. Canto ALLELUIA G.F. Handel CARMELITANI SCALZI il cielo dentro di te SECONDA EDIZIONE IDEA, PROGETTO, TESTI, VIDEO sr Cristina Alfano, don Maurizio Lieggi don Mario Castellano, padre Luigi Gaetani VOCI RECITANTI Alessandro Piscitelli, Sara Barbone COREOGRAFIE Domenico Iannone PRIMA BALLERINA Sabrina Speranza FOTOGRAFIA Fabio Alfano VOCE SOLISTA Sr Cristina Alfano CORO E ORCHESTRA Frammenti di Luce CORO Santa Maria del Monte Carmelo DIRETTORE Don Maurizio Lieggi