il cielo
dentro di te
SECONDA EDIZIONE
All’uomo contemporaneo, che si sente sperduto nel suo mondo, è salutare approdare al mistero di Dio, riscoprire il senso
della vita come impatto con Lui, come rapporto interpersonale e vitale. I Santi sono l’esperienza storica più significativa di
questa ricerca dell’Altro che approda alla comunione, al ritorno
a casa: “Ci hai fatti per Te e il nostro cuore è inquieto finché
non riposa in Te” (S. Agostino). Ogni Santo, nella vita della
Chiesa e dell’umanità, dice in maniera personale la parola su
Dio -Teologia-, attraverso un linguaggio diverso, nuovo, vivo
ed efficace, capace di interagire con la gente e la cultura del
tempo. In ogni Santo il Mistero si svela e si rivela, animando il
popolo di Dio a varcare la soglia, ad andare oltre il bordo del
pozzo (Gv. 4), addentrandosi nella “nube della non conoscenza”, in quel “non so di presenza”, in quella “musica callada”
(musica cessata – S. Giovanni della Croce) che non solo consente di entrare nel Mistero, ma anche di viverlo come esperienza di partecipazione e di salvezza: “Ognuno beve al proprio pozzo” (S. Bernardo).
Questo modo di approcciare la santità non è “soggettiva”, al
contrario il Carmelo, quale giardino di Dio (Carmel), non è solo
una suggestiva immagine che vuole indicare una particolare
spiritualità nella Chiesa; è piuttosto la Chiesa il “giardino di Dio”
(Carmel) e, per conseguenza, nulla della spiritualità carmelitana potrebbe essere capito e valorizzato senza il suo carattere
universale, ecclesiale. In questa prospettiva va compresa la celebre espressione di Thomas Merton: “Non c’è membro della
Chiesa che non debba qualcosa al Carmelo”.
La vita dei Santi ci ricorda, ancora, che Cristo non è solo il modello da imitare, ma l’immagine e allo stesso tempo la sorgente del rinnovamento dell’uomo. L’influsso di Cristo sull’umanità
precede il peccato, dal momento che l’uomo ha una struttura
cristiforme: è stato creato da Lui e ha la vita da Lui, in Lui e per
Lui. Essere in Cristo, vivere in Lui e tendere a Lui fa parte della
struttura intima di ogni uomo perché “Cristo svela pienamente l’uomo a se stesso” (GS, 22).
I Santi testimoniano con la vita che il Cristianesimo è un rapporto prima di essere un comportamento ed è l’errore di chi
dimentica che questo rapporto nasce nel cuore di un Dio che
ha come sua vocazione l’uomo e che, quindi, non può prescindere dall’uomo. Il Dio Cristiano è un Dio follemente innamorato
dell’uomo: l’ha creato a Sua immagine, gli si è alleato, l’ha aiutato, punito, sedotto, salvato. E infine si è fatto uomo pure Lui.
L’incarnazione di Cristo è l’esaltazione massima dell’amore di
Dio per la natura umana, per ogni piega della natura umana,
che in Cristo è stata assunta e valorizzata al massimo. In Cristo la bontà è divenuta carità; la tolleranza perdono; il rispetto
condivisione; l’anticonformismo esaltazione della verità dei
rapporti, l’amore per la giustizia martirio, persino la sofferenza è divenuta mezzo di salvezza; e la morte è stata sconfitta
dalla resurrezione. Ogni aspetto della vita umana con Cristo
è divenuta più umana, più umanamente comprensibile, tanto
da esprimere quel cuore dell’umanità che porta in sé l’effige
di Dio. Così se è vero che il centro del cristianesimo è l’amore
per Cristo è altresì vero che non ci può essere amore per Cristo che non ami, recuperi, valorizzi, amplifichi la natura umana,
propria ed altrui, come ha fatto Cristo. E la vita risponde di più,
acquista più bellezza, più significato, più spessore, si colora di
eterno e respira d’infinito.
Carmel …la danza del giardino di Dio…. Padri carmelitani e
Frammenti di Luce ancora una volta insieme per dire la Bellezza di Dio… attraverso la Parola..la danza..le immagini..la musica il canto … espressioni tutte del Suo Amore…della sua Luce.
P. Luigi Gaetani, OCD
Canto di ambientazione
OH SAPIENZA
M. Lieggi
Signore creatore del mondo,
tu hai formato l’uomo con la tua sapienza,
essa conosce quello che a te piace,
era presente quando creavi il mondo,
essa conosce ciò che a te è gradito.
Sono uscita dalla bocca dell’Altissimo
non verrò mai meno.
Come nube ho ricoperto la terra.
Donaci o Dio la sapienza del cuore.
Fa che discenda dai cieli santi
perchè mi assista e sia sempre con me.
San Giovanni della Croce
Tradiresti il tuo Dio, Teresa?
Il tuo Signore che ti ha accolto nella Sua Chiesa?
E poi, chi eri tu? Una femmina ignorante,
piccola, malata, accolta nel seno dei grandi,
dei santi che sanno e non tradiscono,
come te, che volevi perfezionare il già perfetto!
Anch’io sono qui, per questo,
per tutto questo; e tu dove sei?
Santa Teresa
Il mio secolo fu il mio carcere.
Un tempo non di donne, il mio,
e di uomini deboli,
che per essere forti,
si sono fatti sempre guerra.
Io venni al mondo e sognai…
Sogni di donna, i miei;
segni di un destino limitato
dalle maniere del mondo:
non c’è da far altro che restare donna …
Ma Lui non l’ha voluto;
ha allargato il sogno e ha creato il segno:
potevo uscire, dovevo uscire,
perché lo voleva, perché lo chiedeva,
perché gli servivo così, donna e notizia nuova,
che doveva abbattere i confini degli uomini
e spezzare le lance,
rovesciare gli scudi,
spuntare le spade
e rendere inutile ogni inutile guerra.
Io, soltanto una donna.
Samuel Barber, Adagio per archi
San Giovanni della Croce
Quante umiliazioni
per salire un solo gradino per Dio …
So soltanto il dolore che ci afferra,
noi, nati per afferrargli la mano,
e che cadiamo, sfiniti,
nelle mani degli uomini.
So quanto ci costa restare,
fissare lo sguardo spento
e delirante di miseria
nell’Unico Deriso ed Umiliato
che a sua volta ci guarda:
non cambierei nulla per quegli occhi…
Santa Teresa
Nessuno nasce per seguirlo
e la Sua strada è dura, pericolosa e storta,
dobbiamo perdere noi stessi per ritrovare Lui.
Dobbiamo condurre, insieme a Lui,
la dura battaglia,
un ferimento continuo
per lasciare che la carne
si apra in mille porte ferite,
in varchi sofferenti
che lo lascino entrare,
regnare e ritrovarci con Lui.
Per ritrovarti, mio solo Signore,
stanchi e arresi dopo ogni lotta.
E mi insegnasti, piano,
come dovevo amare.
Canto
AL SUONO DELLA TUA VOCE
testo A. Ladisa • musica R. Lomurno
Al suono della tua voce, Signore,
di gioia ha sobbalzato il mio cuore.
Il profumo del tuo nome mi ha sedotto,
ricercano i miei occhi il tuo volto.
Il gelo dell’inverno è passato,
il tempo del canto è tornato.
Nei campi torna la vita a fiorire,
per sempre desidero Te seguire.
L’amato del mio cuore ho cercato,
nel buio della notte l’ho cercato.
Ho trovato l’amato del mio cuore,
della mia vita è lui il Signore.
Anche se dormo veglia il mio cuore,
sempre in attesa delle sue parole.
Più forte della morte è l’amore;
stringimi a te per sempre, o mio Signore.
San Giovanni
E mi chiedesti un giorno:
padre Giovanni, hai mai tu visto il mare?
No, madre, non ho mai visto il mare.
Ma io lo penso
secondo quello che hanno detto gli altri:
forte, impetuoso,
acque e ancora acque,
luminoso o di tenebra,
spaventoso in tempesta,
gioia nella sua calma…
Ma noi lo sentiamo in cuore,
lo viviamo dentro
a queste povere nostre anime …
Dio è il nostro mare e
noi lo attraversiamo cauti,
a volte con sospetto, a volte diffidenti,
ma ne restiamo figli,
abbarbicati alla Sua volontà,
che è un onda infida per noi,
che crediamo in affanno,
ma è dolcezza
quando perdiamo difese e inutili ancoraggi.
Siamo deboli, ma sempre sostenuti:
anche se dovessimo affondare,
ci ritroveremmo in Lui,
mare amante di immenso Amore.
Noi non usciremo mai da questo mare.
Perché il nome Suo è Dio. Amore.
D
Santa Teresa
Non ho visto il mare, mai;
quelle acque profonde create da Dio …
Ma ho conosciuto il mare cavo del cuore dell’uomo.
Un abisso fondo e vano,
ma che a contatto con la luce
è come lampada
che prende splendore dalla vivida fiamma.
“Ti darò cuori” – mi disse Dio…
E me li hai dati, mio Dio,
avvolgendomi di grazia e di ogni bene nelle calme
acque delle anime loro, dei miei amici,
cuori pronti nonostante la stanchezza,
cuori innamorati di te,
quel solare abbandono che è caparra,
anticipo del Luogo
senza dolore in cui tutti abiteremo.
acque profonde
il suo
nome è
Dio
amore
Canto
VIVO SIN VIVIR EN MI
testo S. Teresa • musica F. Carranza • elab. corale M. Lieggi
Vivo sin vivir en mí,
y de tal manera espero,
que muero porque no muero.
Vivo sin vivir en mí,
En mí yo no vivo ya,
y sin Dios vivir no puedo,
pues sin él, y sin mí quedo,
¿este vivir qué será?
mil muertes se me hará,
pues mi misma vida espero,
muriendo, porque no muero.
Vivo sin vivir en mí,
Esta vida, que yo vivo
es privación de vivir,
y así es continuo morir,
hasta que viva contigo:
oye mi Dios, lo que digo,
que esta vida no la quiero,
que muero, porque no muero.
Vivo sin vivir en mí,
Santa Teresa di Gesù Bambino
Lei lo sa, Madre,
ho sempre desiderato essere una santa,
ma ahimé, ho sempre accertato,
quando mi sono paragonata ai santi,
che tra essi e me c’è la stessa differenza
che tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli,
e il granello di sabbia oscura
calpestata sotto i piedi dei passanti.
Invece di scoraggiarmi, mi sono detta:
il buon Dio non può ispirare desideri inattuabili,
perciò posso, nonostante la mia piccolezza,
aspirare alla santità;
diventare più grande mi è impossibile,
debbo sopportarmi tale quale sono
con tutte le mie imperfezioni,
nondimeno voglio cercare
il mezzo di andare in Cielo
per una via ben diritta, molto breve,
una piccola via tutta nuova.
Santa Teresa di Gesù Bambino
Vivere d’amore
è custodirti, Verbo increato!
Parola del mio Dio!
Io t’amo, e tu lo sai, divino Gesù!
Lo Spirito d’amore m’incendia col suo fuoco.
Vivere d’amore
è custodire nel vaso mortale di sé un tesoro.
Vivere d’amore,
che strana pazzia!
Mi dice il mondo: smettila di cantare!
E bada a non sprecare i tuoi aromi, la tua vita,
impiegali utilmente!
Ma amarti, Gesù, che feconda perdita!
Ogni mio aroma è tuo, per sempre.
E voglio cantare, lasciando il mondo:
Io muoio d’amore!
Morir d’amore, ecco la mia speranza:
quando vedrò spezzati i miei lacci,
Dio sarà la mia gran ricompensa:
non voglio altri beni.
Son tutta presa del suo amore,
e venga, dunque, a stringermi a sé per sempre.
Ecco il mio cielo, il mio destino:
Vivere d’amore!
Canto
VIVRE D’AMOUR
Testo S. Teresa di Gesù Bambino
Musica G. Croissant • Elab. corale M. Lieggi
Au soir d’amour, parlant sans parabole,
Jésus disait: si quelqu’un veut m’aimer,
toute sa vie qui’il garde ma parole,
mon Père et moi viendrons le visiter.
Et de son coeur faisant notre demeure,
venant à lui, nous l’aimerons toujours,
rempli de paix, nous voulons qui’il demeure:
en notre amour, en notre amour.
Vivre d’amour, c’est vivre de ta vie,
Roi glorieux, délice des élus.
Tu vis pour moi, caché dans une hostie;
Je veux pour toi, me cacher, ô Jésus.
A des amants, il faut la solitude,
Un coeur à coeur qui dure nuit et jour.
Ton seul regard fait ma béatitude :
Je vis d’amour, je vis d’amour.
Vivre d’amour, c’est bannir toute crainte,
Tout souvenir des fautes du passé.
De mes péchés, je ne vois nulle empreinte,
En un instant, l’amour a tout brûlé.
Flamme divine, ô très douce fournaise,
En ton foyer, je fixe mon séjour.
C’est en tes feux que je chante à mon aise :
Je vis d’amour, je vis d’amour.
Vivre d’amour, c’est garder en soi-même,
Un grand trésor en un vase mortel
Mon bien-aimé, ma faiblesse est extrême,
Ah ! Je suis loin d’être un ange du ciel.
Mais si je tombe à chaque heure qui passe,
Me relevant, tu viens à mon secours.
A chaque instant, tu me donnes ta grâce :
Je vis d’amour, je vis d’amour.
Mourir d’amour, voilà mon espérance,
Quand je verrai se briser tous mes liens.
Mon Dieu sera ma grande récompense,
Je ne veux point posséder d’autres biens.
De son amour, je veux être embrasée;
Je veux le voir, m’unir à Lui toujours.
Voilà mon ciel, voilà ma destinée :
Vivre d’amour, vivre d’amour.
vivere
il mio cielo
d’amore
Beata Elisabetta della Trinità
Voglio passare la mia vita
ad ascoltare il Verbo eterno,
la Parola del mio Dio,
voglio farmi tutta ammaestrabile,
per imparare tutto da lui...
voglio fissarmi in lui sempre...
Chi potrebbe descrivere
la dolcezza di quei cuore a cuore
durante i quali si crede di non essere più sulla terra,
e non si vede, non si sente altro che Dio!
Dio che parla all’anima,
Dio che le dice delle cose così dolci,
Dio che le chiede di soffrire…
Mio Dio Trinità che adoro
aiutatemi a dimenticarmi interamente
per fissarmi in voi.
Mio Dio, Trinità che adoro,
dimentico di me per fissarmi in te.
O mio amato Cristo, crocifisso per amore,
vorrei essere una sposa del vostro cuore;
vorrei coprirvi di gloria
e vi chiedo di rivestirmi di voi stesso,
di immedesimare la mia anima
con tutti i movimenti della vostra anima,
di sommergermi, d’invadermi, di sostituirvi a me,
affinché la mia vita non sia
che un’irradiazione della vostra vita.
Poi, attraverso tutte le notti,
tutti i vuoti, tutte le impotenze,
voglio fissare sempre voi
e restare sotto la vostra grande luce.
O mio astro amato,
incantatemi, perché non possa più uscire
dallo splendore dei vostri raggi.
Nulla possa turbare la mia pace
ogni istante immerso sempre più
nel profondo del tuo mistero.
O Fuoco consumatore, Spirito d’amore,
scendete sopra di me,
affinché si faccia della mia anima
come un’incarnazione del Verbo,
ed io sia per lui un’aggiunta d’umanità
nella quale egli rinnovi tutto il suo mistero.
E voi, o Padre, chinatevi sulla vostra piccola creatura,
copritela con la vostra ombra…
Mio Dio, Trinità che adoro,
dimentico di me per fissarmi in te.
O miei tre, mio tutto,
mia beatitudine, solitudine infinita,
immensità in cui mi perdo,
mi consegno a voi come una preda.
Seppellitevi in me, perché io mi seppellisca in voi,
in attesa di venire a contemplare, nella vostra luce,
l’abisso delle vostre grandezze.
Canto
DIO TRINITÀ
Testo Beata Elisabetta della Trinità
Musica S. Biancofiore
O mio Dio, Trinità che adoro
dimentico di me per fissarmi in Te,
immobile e quieto come se la mia anima
fosse già nell’eternità.
Nulla possa turbare la mia pace,
né farmi uscire da Te mio Immutabile.
Nulla possa turbare la mia pace,
ogni istante immerso sempre più
nel profondo del tuo mistero.
Nulla possa turbare la mia pace,
né farmi uscire da Te mio Immutabile.
Nulla possa turbare la mia pace,
ogni istante immerso sempre più
nel profondo del tuo mistero ti adorerò.
O mio Dio Trinità che adoro
dimentico di me per fissarmi in Te.
Immobile e quieto come se la mia anima
fosse già nell’eternità.
Santa Teresa
“Ti darò cuori” …
E me li hai dati, mio Dio,
forti quando il cielo è chiuso,
offerti quando il mondo, nero,
chiude la sua mano …
Vacillanti e soli,
piegati dalle implacabili tempeste eppure vivi,
ai bordi della storia e sempre al centro,
perché chi ama non conosce spazi,
non si flette al vento
della vanità bugiarda:
è cuore, sempre, comunque, ovunque cuore.
andiamo
per il nostro
popolo
Santa Teresa Benedetta della Croce
Eravamo al nostro ultimo giorno di ritiro mensile.
Sr. Benedetta (Edith Stein)
è rimasta quasi ininterrottamente inginocchiata
davanti al tabernacolo.
Il suo ultimo servizio d’amore
fu l’andare a riempire di acqua santa
le acquasantiere nei luoghi comuni…
(Siamo nell’agosto del 1942).
Quando essa fu chiamata fuori dal coro
per essere portata via, andò prima al parlatorio.
I tedeschi dicevano che doveva uscire fuori.
Essa rispose: questo non lo posso,
noi abbiamo la clausura papale.
I tedeschi dissero: chiamate la vostra superiora.
Ricevette dieci minuti di tempo.
Partendo,
rivolta alla sorella Rosa, disse:
“Vieni, andiamo per il nostro popolo”.
Canto
O FORTUNA
C. Orff - da Carmina Burana
O Fortuna velut luna statu variabilis,
semper crescis aut decrescis;
vita detestabilis nunc obdurat.
O Sorte come la luna tu sei variabile,
sempre cresci o decresci; la vita odiosa ora indurisce
e ora conforta, per gioco, l’acutezza della mente;
miseria, potenza dissolve come ghiaccio
Sorte possente e vana, cangiante ruota, maligna natura,
vuota salvezza che sempre si dissolve, oscura e velata.
questa
verità
è la
Santa Teresa Benedetta della Croce
Nei miei sogni vedevo sempre
un futuro meraviglioso davanti a me.
Sognavo la fortuna e la fama,
poiché ero convinta di essere destinata
a qualcosa di grande.
A partire dalla mia prima infanzia,
ebbi una strana doppia vita…
nel mio intimo c’era un mondo nascosto.
Tutto ciò che vedevo e sentivo durante il giorno
veniva trasformato interiormente…
Senza scegliere,
presi il primo libro che mi capitò sotto mano,
era un grosso volume che portava il titolo:
Vita di santa Teresa d’Avila scritta da lei stessa.
Ne cominciai la lettura e ne rimasi talmente presa,
che non la interruppi
finché non fui arrivata alla fine del libro.
Quando lo chiusi
dovetti confessare a me stessa:
questa è la Verità”.
Canto
IL CARMELO DI ECHT
Juri Camisasca
E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio
ai confini della realtà,
mentre ad Auschwitz
soffiava forte il vento e ventilava la pietà,
hai lasciato le cose del mondo,
il pensiero profondo dai voli insondabili
per una luce che sentivi dentro,
le verità invisibili.
Dove sarà Edith Stein? Dove sarà?
I mattini di Maggio riempivano l’aria
i profumi nei chiostri del Carmelo di Echt.
Dentro la clausura qualcuno che passava
selezionava gli angeli.
E nel tuo desiderio di cielo
una voce nell’aria si udì:
gli ebrei non sono uomini.
E sopra un camion o una motocicletta che sia
ti portarono ad Auschwitz.
Dove sarà Edith Stein? Dove sarà?
E per vivere in solitudine nella pace
e nel silenzio nel Carmelo di Echt.
Santa Teresa Benedetta della Croce
Chi si è messo dalla parte del Cristo
risulta morto per il mondo,
come il mondo risulta morto per lui.
Egli porta nel suo corpo le stimmate del Signore
(cfr. Gal 6, 17).
Profondamente convinto di questa verità,
il discepolo di Gesù
non solo abbraccia la croce che gli viene offerta,
ma si crocifigge da sé:
«Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la
carne con le sue passioni e i suoi desideri»
(Gal 5, 24).
Essi hanno ingaggiato una lotta spietata
contro la loro natura, per liquidare in se stessi
la vita del peccato e far posto alla vita dello spirito.
È quest’ultima sola quella che importa.
La croce non è fine a se stessa.
Essa si staglia in alto e fa da richiamo verso l’alto.
Quindi non è soltanto un’insegna,
è anche l’arma vincente di Cristo.
«Quanto a me non ci sia altro vanto
che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo,
per mezzo della quale
il mondo per me è stato crocifisso,
come io per il mondo»
(Gal 6, 14).
Santa Teresa Benedetta della Croce
Lasciami, Signore,
seguire ciecamente i tuoi sentieri,
non voglio cercare di capire le tue vie:sono figlia tua.
Tu sei il Padre della Sapienza e sei anche mio Padre,
e mi guidi nella notte:portami fino a te.
Signore, sia fatta la tua volontà:
“Sono pronta”, anche se in questo mondo
non appaghi nessuno dei miei desideri.
Tu sei il Signore del tempo,
il momento ti appartiene,
il tuo eterno presente lo voglio fare mio,
realizza ciò che nella tua sapienza prevedi:
se mi chiami all’offerta nel silenzio,
aiutami a rispondere, fa che chiuda gli occhi
su tutto ciò che sono, perchè morta a me stessa,
non viva che per te.
Canto
ANI EL ELOHIM
testo Sal 55, 17-19 • musica Zvi Zori
Anì el Elohim ekrà
v’Adonai yoshi’eni.
Pada be’shalom nafshi mi’kerob li
A Dio griderò!
e mi salverà il Signore
mi salva nella pace.
A Dio griderò!
San Giovanni della Croce
La sorgente ben so che emana e scorre,
anche se è notte.
Quella fonte eterna sta nascosta,
ma io so ben dove sta riposta,
anche se è notte.
Sua origine non so, ché non ne ha,
ma ogni origin so che da essa viene,
anche se è notte.
So che esister non può cosa sì bella,
e cielo e terra bevono di quella,
anche se è notte.
La sua chiarezza mai viene offuscata,
ed ogni luce so che è da lei venuta,
anche se è notte.
Codesta fonte eterna sta nascosta
in questo vivo pan per darci vita,
anche se è notte.
Qui se ne sta, chiamando le creature,
che dell’acqua si sazian anche se al buio
perché è notte.
Cotesta viva fonte che io bramo,
in questo pane di vita io la vedo,
anche se è notte.
Beata Elia di san Clemente
Ho sete di Dio,
di quell’Essere infinito
che solo può saziare l’anima immortale.
Sento un bisogno cocente di perdermi in Lui,
come una gocciolina che cade
in un immenso oceano.
Nel dolore mi slancio nell’infinito
ove trovo il mio Dio,
senza perdere neppure per un istante la pace.
Sento che Dio
è il padrone assoluto di tutta me stessa,
sento che Egli vive
e dimora in me con la sua grazia,
ma tutto questo nelle tenebre,
togliendo al mio cuore ogni soddisfazione…
com’è dolce per l’anima amarlo
nella povertà assoluta di ogni cosa.
Canto
DULCIS CHRISTE
M. Grancini
Dulcis Christe, o bone Deus,
o amor meus, o vita mea,
o salus mea, o gloria mea.
Tu es creator
tu es salvator mundi.
Te volo, te quaero,
te adoro, o dulcis amor,
te adoro, o care Jesu.
Beata Elia di san Clemente
Compresi che per condurre anime a Dio
non era necessario compiere opere grandi;
anzi, era proprio l’immolazione completa
di tutta me stessa
che mi chiedeva il buon Gesù:
compiuta nel silenzio di ogni cosa…
Nella solitudine del mio cuore
potevo salvare anch’io
un numero infinito di anime…
Con la preghiera intima, continua
e col distacco da ogni cosa.
Canto
IN YOU OH LORD
Gianni Proietti
In you oh Lord I take refuge into your hands
I give my life I trust in you Lord.
I say You are my God my life’s in your hands
let your face shine on your servant,
save me in your love.
Santa Teresa
Ti darò cuori – mi disse Dio E li consolerai per consolare Me,
li sosterrai per togliermi la croce,
li servirai per ripagare Me,
li seguirai per camminare in Me,
li benedirai per coronare Me.
Non puoi avere paura:
al di là delle apparenze,
tu lo sai, ci sono Io
e dove sono Io,
non c’è più tenebra che non verrà squarciata.
Ed io lo so: non riuscirò – forse –
a compiere degnamente
e pienamente la Tua opera,
ma io resto, con loro, con tutti loro,
io resto, e non sarà perduto
il desiderio tenace ed eterno del Tuo Cuore,
che è per l’uomo,
per ogni uomo che esce e torna,
solitudine abitata, nella Tua mano …
San Giovanni
Sì, la santità è questo.
Un giorno lontano
diranno di noi:
guarda, furono santi!
E pochi capiranno
che fummo soltanto Uomini.
Canto
ALLELUIA
G.F. Handel
CARMELITANI SCALZI
il cielo
dentro di te
SECONDA EDIZIONE
IDEA, PROGETTO, TESTI, VIDEO
sr Cristina Alfano, don Maurizio Lieggi
don Mario Castellano, padre Luigi Gaetani
VOCI RECITANTI
Alessandro Piscitelli, Sara Barbone
COREOGRAFIE
Domenico Iannone
PRIMA BALLERINA
Sabrina Speranza
FOTOGRAFIA
Fabio Alfano
VOCE SOLISTA
Sr Cristina Alfano
CORO E ORCHESTRA
Frammenti di Luce
CORO
Santa Maria del Monte Carmelo
DIRETTORE
Don Maurizio Lieggi