numero 7 CAMMINARE SECONDO SCARPA® Consigli per i vostri passi. Camminare è da sempre sinonimo di salute. Anche SCARPA® vuole contribuire con il suo prodotto a far riscoprire il valore intrinseco del camminare, e soprattutto del “camminare bene”. Inutile dire che per camminare in modo confortevole e beneficiare davvero di una camminata in montagna, in campagna o in città, è Anno 2 - Numero 7 importante che i piedi siano a loro agio nelle scarpe che si indossano. E il primo passo per ottenere questo comfort è quello di affidarsi alla calzatura adatta, Dicembre 2012 Ginnastica Antalgica: ovvero ad una calzatura propriamente detta “di qualità”. Chi meglio di SCARPA® può darvi qualche suggerimento? Da oltre 70 anni l’azienda asolana riversa la propria esperienza, il proprio know-how e tutta la propria passione nel progettare e realizzare calzature outdoor e lifestyle che rispettino le esigenze del piede, garantiscano comfort, sicurezza, affidabilità nel tempo e…uno stile inconfondibile in ogni ambiente e in ogni stagione. qualità sono un elemento essenziale per garantire un ambiente salubre al piede e una durata nel tempo del prodotto. Per quanto riguarda la costruzione della attività del corpo, della mente e del gusto! calzatura, è bene osservare che le varie componenti siano assemblate in modo corretto e sicuro. Suola e tomaia devono aderire l’una all’altra in modo preciso a cura di Daniela Reginato Per effettuare il giusto acquisto è bene soffermarsi innanzi tutto sulla scelta dei materiali. SCARPA® insegna che un pellame, un tessuto o una gomma di prima e altrettanto precisa deve risultare l’applicazione di eventuali altri elementi di sostegno o protezione. Un occhio speciale va poi riservato ai dettagli. Attenzione e cura dei particolari sono sinonimo di attenzione alle esigenze del consumatore e di un processo manifatturiero a regola d’arte. Infine, non dimentichiamoci che importantissimo è provare la scarpa prima dell’acquisto e “sentirla adatta” al proprio piede, in termini di forma è calzata. SCARPA® non si smentisce neanche in questo, grazie ad un sempre approfondito e specifico studio delle forme per uomo e donna. Fit ottimale, durabilità, elevato comfort climatico e cura dei dettagli. Tutte caratteristiche che potete ritrovare nelle calzature SCARPA®. Ed ecco qualche consiglio per i vostri acquisti. Per accompagnare i più appassionati di montagna, SCARPA® propone il modello NANGPA-LA GTX, un must della collezione trekking del brand asolano, emblema di comfort e sicurezza per chi vuole vivere appieno la natura e fare del sano allenamento. Non poteva mancare all’appello CYCLONE GTX, per chi predilige invece la passeggiata in totale relax, quale allenamento soft e salutare all’aria aperta, adatto a giovani e meno giovani. Questo modello offre infatti un comfort assoluto anche nel caso di utilizzi prolungati. E per non dimenticare che si può passeggiare anche per le vie della propria città, SCARPA® ripropone il proprio comfort anche nella linea di calzature lifestyle. Il modello LOGIC spicca per personalità e funzionalità, uno stile sobrio e al passo con i tempi per il camminatore urbano. Per chi invece non rinuncia ad un comfort decisamente trendy, la rivoluzionaria MOJITO e la nuovissima e versatile MARGARITA. Insomma, qualità, comfort e stile garantiti ad ogni passo. Perché con SCARPA® Nessun luogo è lontano! NANGPA-LA GTX CYCLONE GTX LOGIC MOJITO MARGARITA Venite a trovarci presso il nostro spaccio aziendale, sito in Via Volta, 3 - Asolo (TV) - Orario di apertura al pubblico: sabato mattina 9.30-12.00 Nel prossimo numero SCARPA tornerà a darvi nuove informazioni utili e dettagliate per l'acquisto di una calzatura tecnica! Da non perdere! Buon Natale e Felice Anno Nuovo da tutto il team de Le Pleiadi ...ci rivediamo dal 7 gennaio 2013! ORARI APERTURA: Dal Lunedì al Venerdì Orario continuato dalle 8.30 alle 21.00 Sabato Mattina: 8.30 - 12.30 Via Enrico Fermi, 30/A 31010 Asolo (TV) Tel. +39.0423.55100 [email protected] www.lepleiadiclub.com Redazione e progetto grafico: UNICAZIONE.COM - Via Foresto, 6 - 31044 Montebelluna TV - Tel. e Fax +39 0423 602 783 - [email protected] - www.unicazione.com Fino a qualche settimana fa ero sicura di volervi parlare di attività aerobica e di sport ma più si avvicinava questo appuntamento più sentivo inadeguata questa mia scelta; ora sono altre le riflessioni che desidero condividere con voi e altre le emozioni che desidero trasmettervi: mi è rimasta la paura di apparire banale ma farò di tutto per non esserlo! Mancano pochi giorni a Natale il telegiornale di questa sera ( 04/12 ) si apre con la frase: “NATALE IN CRISI, CONSUMI A PICCO!” Scusate, ma in questo momento, che cosa non è in crisi? Cosa è sicuro e dove esiste la certezza? La crisi è sostanzialmente economica ma questa ha determinato altre crisi: la crisi dei rapporti affettivi e coniugali, la crisi delle famiglie, la crisi dei valori, la crisi delle scuole… abbiamo tutti la sensazione di essere all’interno di un TUNNEL buio, stretto e senza via d’uscita: ci lamentiamo, piangiamo, soffriamo e ci arrabbiamo, siamo sempre più intolleranti, meno pazienti e tanto pessimisti! Io sono convinta che solo se comprenderemo l’utilità di questa crisi, riusciremo a superarla e non mi riferisco solo alla crisi economica che ha colpito la collettività ma in modo particolare a quella “CRISI PERSONALE” che ha colpito ciascuno di noi. Nel precedente editoriale vi ho parlato di buoni propositi, di progetti, di obiettivi da raggiungere, probabilmente questa situazione ci invita ad una pausa di riflessione e ci chiede in modo esplicito di fare un bilancio per meglio comprendere come le scelte del passato hanno in parte compromesso il presente e come il presente influenzerà e determinerà il nostro futuro. È Natale periodo speciale in cui la gente si scambia AUGURI E DONI. Il NOSTRO AUGURIO è che possiate trovare la forza per reagire riscoprendo la bellezza e il valore delle cose semplici; il NOSTRO DONO, è di aiutarvi, giorno dopo giorno, a conquistare e a mantenere un bene unico e prezioso quale è la vostra salute! AUGURI AFFETTUOSI E SINCERI! Barbara Nel giornale formativo/informativo periodico del Centro “Le Pleiadi”, da un po’ di tempo anche le persone che frequentano i vari corsi possono usufruire di uno spazio per raccontarsi e allora noi, che siamo il gruppo del lunedì, perché così ci teniamo di essere chiamati, abbiamo deciso di accogliere la proposta di Francesca Vendramini, la nostra insegnante e di raccontarvi qualcosa di noi. Siamo il gruppo che frequenta la lezione dalle ore 20,00 alle ore 21,00, siamo una decina di persone fedeli a questo appuntamento da diversi anni. Le motivazioni che ci hanno portato ad iscriverci a questa attività sono stati i vari acciacchi che ciascuno di noi accusava: dolori alla schiena, alle braccia, alle ginocchia, un po’ di tutto, insomma! Avevamo bisogno di stare meglio e Francesca ci ha aiutato e continua a farlo con professionalità e simpatia. Meringhe Ingredienti: - 200 gr. albumi freddi di frigorifero - 400 gr. di zucchero (250 gr. li peso a parte) e ci aggiungo mezza fialetta di limone (150 gr. li peso a parte). Nel caso in cui la quantità di albumi a disposizione sia diversa, è necessario calcolare la giusta quantità di zucchero. Accendo il forno a 140° C. Procedimento: Prendo gli albumi e li sbatto con lo sbattitore alla massima velocità, quando gli albumi iniziano a fittire e il composto è aumentato circa di 3 parti aggiungo i 150 gr. di zucchero, a pioggia e lentamente, continuando a far funzionare lo sbattitore per circa 3, 4 minuti. Nel corso del tempo le nostre lezioni sono diventate anche un momento di svago, perché periodicamente, dopo la lezione, creiamo delle occasioni per stare insieme e per condividere le nostre specialità culinarie: ognuno di noi arriva all’appuntamento con qualcosa di speciale: la squisita minestra di fagioli di Manuela, il pane di Francesca, le soppresse di Livio e di Ornella, i formaggi di Antonio e Gianna, i vini di Alessandro, il roast beef di Giorgio, i tramezzini delle nostre maestre Antonella ed Evelina e per finire le mie meringhe. Le nostre serate sono piacevoli: pensiamo al nostro corpo in palestra e poi, a casa di qualcuno di noi, pensiamo alla mente (perché chiacchieriamo tanto) e al gusto (perché mangiamo e beviamo bene)! Mi è stato chiesto di condividere la ricetta delle meringhe: eccola qui, e ovviamente buone meringhe a tutti! Spengo lo sbattitore, faccio scendere gli altri 250 gr. di zucchero e lavoro il composto con un cucchiaio a ruota (da sopra a sotto). Prendo la sac à poche con un’uscita di circa 1 cm. di diametro e la riempio con il composto. Prendo la piastra ci metto la carta da forno, appoggio la bocca della sac à poche sulla piastra e faccio forme allungate (come le meringhe della lunghezza di circa cm. 5), cospargo le meringhe con abbondante zucchero a velo finchè la carta diventa bianca. Inforno (anche più piastre) per 6 minuti, poi apro il forno e metto un mestolo di legno che tenga aperto un pò la porta del forno e lascio cucinare per altri 25 minuti. Apro il forno, tiro fuori la pirofila, prendo in mano una ad una le meringhe, con il dito pollice faccio un buchetto all’interno della meringa, sarà dove poi si metterà la panna, riappoggio la meringa sulla pirofila, capovolte rispetto a come l’aveva disposta prima, inforno nuovamente per altri 25 minuti sempre con il cucchiaio di legno. Le meringhe si possono conservare fino ad un mese in un recipiente non chiuso con un coperchio, ma con una carta, deve passare l’aria. N.B. i tempi di cottura spesso sono più lunghi, valuta l’umidità della meringa. Osteoporosi. Cos'è? Quali le cause? Come prevenire le ossa fragili? Testo a cura di Vendramini Francesca - Articolo tratto dalle migliori pubblicazioni scientifiche della letteratura nazionale e internazionale selezionate da ISICO (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale) Il problema osteoporosi è oggi, e lo sarà ancora maggiormente in futuro, un fatto di rilevanza mondiale. L'aumento significativo della vita media della popolazione porta ad evidenziare patologie che, un tempo, non venivano nemmeno prese in considerazione. Infatti in relazione a tale malattia nel decennio scorso il numero delle fratture negli anziani è quasi raddoppiato. Si definisce osteoporosi la riduzione della massa ossea e il deterioramento della microstruttura del tessuto che conducono ad una fragilità ossea ed a un conseguente aumento del rischio di frattura. Tale patologia attacca lo scheletro silenziosamente e lentamente progredendo senza alcuna sintomatologia premonitrice. La pressoché totale assenza di dolore che accompagna questa malattia, definita per questo “epidemia silenziosa”, rende infatti difficile una diagnosi precoce. Spesso il primo episodio rilevatore dell'osteoporosi è una frattura causata da una caduta o semplicemente da un piccolo trauma. Le sedi più frequenti di frattura sono il radio, il femore e i corpi vertebrali. È noto che sono colpiti nella maggior parte dei casi soggetti di sesso femminile in fase postmenopausale, a causa di una diminuzione degli estrogeni e le persone affette da altri disturbi ormonali quali malattie tiroidee e diabete mellito. La patologia può insorgere secondariamente all’artrite reumatoide e alla forzata immobilità. Inoltre dannoso all’osso può risultare l’abuso di alcuni farmaci, soprattutto i cortisonici. Il deterioramento della massa ossea talvolta progredisce in modo irreversibile portando a quadri di grave menomazione che rendono necessarie assistenza e cure per molti anni. Negli Stati Uniti d'America si stima che per le sole fratture del collo del femore si stanzino dieci miliardi di dollari di spesa annuale e che questa patologia porti al decesso del 20% dei soggetti colpiti. Si arriva poi ad un periodo di consolidamento, caratterizzato da una continua e lenta ascesa fino ai 35-40 anni di età. Si raggiunge così il "picco di massa ossea", cioè la massima quantità d'osso relativa a ciascun individuo, è questo il momento in cui la differenza tra i due sessi diventa evidente. Da questo punto in poi la massa ossea si riduce ed inizia la fase di decremento. che prosegue per tutta la vita. Qui le differenze in base al sesso sono marcate. Nelle donne, infatti, la diminuzione: • coincide con la menopausa; • è più precoce • sembra assumere un andamento spezzato, secondo un modello lineare (prima della menopausa) /esponenziale inverso (dopo la menopausa) OSTEOPOROSI - OSTEOPENIA - OSTEOMALACIA Dopo quanto detto, apparirà più semplice comprendere la differenza esistente fra osteopenia ed osteoporosi. Una certa quantità di massa ossea si riduce fisiologicamente ed inevitabilmente con l'età: tale riduzione viene definita osteopenia. Quando il processo demineralizzante diventa particolarmente intenso e prolungato al punto da determinare fratture per traumi di modesta entità, si parla di osteoporosi. L'osteoporosi è quindi una malattia demineralizzante sistemica caratterizzata da un ridotto volume di tessuto osseo, la cui composizione minerale rimane però normale; si tratta quindi di una alterazione essenzialmente quantitativa. Diversamente succede in presenza di osteomalacia dove a causa di un difetto di mineralizzazione della matrice proteica vi è una alterazione qualitativa. Il sesso, la razza, i caratteri costituzionali di un individuo, le variazioni di complessi sistemi endocrini in relazione a fenomeni come la menopausa e l'invecchiamento, interagendo con cause ambientali, quali abitudini dietetiche, attività fisica, fumo, alcool, possono determinare lo sviluppo di una condizione di osteoporosi (Tabella 1). La predisposizione del sesso femminile per l'osteoporosi dipende innanzitutto dal fatto che le donne possiedono una massa ossea minore rispetto agli uomini e, secondariamente, dal fatto che la carenza di ormoni sessuali (estrogeni), che inizia con la menopausa, determina nelle donne una perdita di massa ossea più precoce e maggiore che negli uomini. Una menopausa chirurgica (asportazione di entrambe le ovaie) determina una immediata riduzione degli estrogeni e quindi una rarefazione ossea più veloce. Una menopausa precoce (prima dei quarantacinque anni) può determinare una riduzione della massa ossea con qualche anno di anticipo rispetto a quanto avviene normalmente. Età avanzata Sesso femminile Razza caucasica o asiatica Costituzione magra Fattori menopausali Menopausa precoce Menopausa chirurgica Abitudini di vita Insufficiente apporto dietetico di calcio Scarsa attività fisica Fumo di sigaretta TABELLA 1 SVILUPPO OSSEO Di estremo interesse è capire l'evoluzione della massa ossea nel corso della vita. Possiamo per comodità didattica considerare alcune fasi. La fase di incremento della massa ossea segue a grandi linee l'andamento della crescita staturale, anche se dura di più: • caratterizza le prime due decadi di vita; • c'è un momento di massima ascesa durante l'adolescenza; • è analoga nei due sessi, anche se a partire dalla pubertà c'è una differenziazione progressiva. FATTORI DI RISCHIO PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO PER L’OSTEOPOROSI osso normale osso osteoporotico Visto il grande successo di pubblico e la grande richiesta comunichiamo che il prossimo anno proseguono gli eventi per ballare con Samuel Peron. Chiedi in reception. Una costituzione esile e una carnagione chiara si accompagnano molte volte a fenomeni più o meno marcati di riduzione della densità ossea. Attenzione quindi all'eccessivo dimagrimento. Una storia familiare positiva (genitori o nonni affetti da osteoporosi, o che hanno avuto durante la loro vita fratture multiple) sembra poter indicare la predisposizione allo sviluppo di tale malattia, sia per caratteri costituzionali che per abitudini alimentari ed ambientali. Un regime dietetico povero di calcio, di latte e dei suoi derivati, favorisce una progressiva riduzione della densità ossea. Un'alimentazione povera di questo minerale è ancora più dannosa in particolari situazioni come nella gravidanza, dove il calcio è necessario per il feto e successivamente durante l'allattamento passa al bambino attraverso il latte materno. È inoltre dannosa nelle persone anziane, nelle quali l'assorbimento intestinale di questo minerale subisce fisiologicamente un rallentamento, favorendo l'instaurarsi dell'osteoporosi. Il fumo ha un effetto negativo sull'osso e sembra possa determinare l'insorgenza anticipata della menopausa. L'abuso di alcool determina un aumento del rischio di osteoporosi. L'eccesso di proteine alimentari, introdotte con la dieta, favorisce una maggior perdita di calcio con le urine. La vita sedentaria favorisce una progressiva riduzione della massa ossea. Alcuni fattori di rischio sono controllabili altri possono essere decisamente eliminati, ed è proprio su questi che possiamo agire con una buona educazione ad un corretto stile di vita. PREVENZIONE La prevenzione è perciò la principale via percorribile per affrontare e contenerne le conseguenze. È stato affermato che l'osteoporosi è una malattia che si evidenzia generalmente nella terza età, ma che affonda le sue radici nell'età dello sviluppo: una mancata "saturazione" del tessuto osseo nei primi venti anni di vita condizionerà l'evoluzione della patologia negli anni della vecchiaia. Nel 1941, Albright definì "osteoporosi" una condizione nella quale la massa ossea risultava deficitaria. Allora nasceva l'esigenza di quantificare questa "debolezza" scheletrica, questa mancanza di resistenza meccanica. Oggi finalmente la diagnosi è possibile grazie all'utilizzo di macchine molto affidabili ed il costo dell'esame è relativamente poco elevato. Sul versante terapeutico, invece, la situazione è meno rosea. Finora non si è in grado di far recuperare la massa ossea perduta, e ci sono dubbi sul fatto che in un futuro relativamente prossimo si possa cambiare questa situazione. La terapia farmacologica, in continua evoluzione, è insostituibile nel trattamento delle forme conclamate, mentre l'attività fisica è preponderante nella prevenzione. Prevenzione che deve iniziare nell'età dello sviluppo e giovanile, per intensificarsi nell'approssimarsi dell'età a rischio. L'osso è un tessuto vivo e la sua crescita viene stimolata dal movimento e dagli sforzi meccanici. Uno studio pubblicato recentemente nel Journal of Bone and Mineral Research ha dimostrato che l'attività fisica, in particolare nei primi 10 anni di vita, influisce in maniera importante sulla massa ossea. I ricercatori hanno confermato che più è alto il livello di attività fisica maggiore è l'aumento della densità ossea, inoltre hanno potuto evidenziare che alcuni sport come il basket, la pallavolo e il calcio imprimendo un maggior carico sulle ossa ne favoriscono l'aumento della densità. L'esercizio fisico offre due vantaggi che nessun'altra terapia di mantenimento della massa ossea permette: 1. un'efficacia nel conservare la salute fisica, che va ben al di là del problema osteoporosi 2. un' ineguagliabile effetto sulla prevenzione dell'evento ultimo per cui si vuol intervenire: la frattura. Grazie all'aumento della reattività ( capacità di reagire ad uno stimolo esterno) e dell'equilibrio si possono quindi evitare banali cadute che portano a conseguenze a volte drammatiche. Di fondamentale importanza è l'esposizione alla luce del sole per favorire la sintesi della vitamina D. Essa regola il metabolismo del calcio e regola la quantità di calcio necessaria per una corretta ossificazione. Quindi va incrementata l'attività sportiva all'aria aperta. Particolare attenzione va anche all'alimentazione che deve essere ricca di calcio e vitamina D senza abusare di proteine animali di alcol e caffè.