Il borghese gentiluomo - Teatro Comunale di Monfalcone

anche autrice - associato all’uscita del suo quinto album
Sto bene al mondo. Nello stesso periodo (2004/2005)
interpreta canzoni romane nello spettacolo Semo o nun
semo di Nicola Piovani. Tra il 2003 e il 2005 interpreta
il ruolo di Jenny delle spelonche ne L’Opera da tre soldi
di Bertold Brecht al fianco di Massimo Venturiello, suo
compagno anche in Tango delle ore piccole di Manuel
Puig. Nel 2005 debutta con Romana, spettacolo di
teatro-canzone omaggio a Gabriella Ferri diretto da
Massimo Venturiello. Dal 2006 al 2008 è Lucia nello
spettacolo Gastone di Ettore Petrolini per la regia di
Massimo Venturiello. Sempre insieme a Venturiello è
in La strada, ispirato all’omonimo film di Federico Fellini,
e successivamente in Musicanti. Nel 2007 partecipa
nuovamente al festival di San Remo con la canzone
Il Terzo Fuochista.
Massimo Venturiello
Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica
“Silvio D’Amico” ha recitato fra gli altri in American
Buffalo di Mamet con Sergio Rubini per la regia di Franco
Però, La Mandragola di Machiavelli, La musica in fondo
al mare di Confalone e La notte poco prima della foresta
di Koltès, entrambi diretti da Giampiero Solari, La rosa
tatuata di Tennessee Williams per la regia di Gabriele
Vacis, La Bisbetica Domata di Shakespeare con Anna
Galiena e la regia di Marco Carniti, Macbeth di
Shakespeare con Mariangela D’abbraccio regia di
Giovanni De Feudis. Come regista ha diretto gli spettacoli
Muratori di Edoardo Erba, Dannata Epicurea opera lirica
di Masolino D’Amico, Romana, Omaggio a Gabriella Ferri,
Jazz per un massacro di Cèline, La Sonata a Kreutzer di
Tolstoj e Scaramouche di Cerlino e Agostani. Al cinema
ha recitato in Good morning Babilonia dei fratelli Taviani,
Marrakech Express di Gabriele Salvatores, Ravanello
Pallido al fianco di Luciana Littizzetto, La terra di Sergio
Rubini e lavorato con Ettore Scola, Giuseppe Bertolucci,
Sandro Bolchi e Carlo Lizzani.
Come doppiatore ha raggiunto la notorietà per aver
prestato la voce a KITT nel telefilm americano Supercar
ma lavora con continuità doppiando fra gli altri attori quali
Gary Oldman e James Woods. È noto al pubblico televisivo
italiano per l’interpretazione di Cesare Carrano nella serie
Distretto di polizia 6 e nel 2007 il film per la RAI
Gli ultimi giorni di Pompei.
Ha diretto e interpretato al fianco di Tosca Gastone,
dall’omonima piece di Ettore Pretolini, e La strada,
tratto dal film di Federico Fellini.
Info
ERTFVG.IT
t. 0432 224211
Il borghese
gentiluomo
Antheia
presenta
MASSIMO VENTURIELLO e TOSCA
in
Il borghese gentiluomo
di Molière
con Camillo Grassi, Franco Silvestri,
Bianca Maria Lelli, Dario Ciotoli, Mimmo Padrone,
Gennaro Cuomo, Francesca Colapietro, Elisa Smerilli
regia Massimo Venturiello
scene Alessandro Chiti
costumi Santuzza Calì
ideazione luci Umile Vainieri
musiche Germano Mazzocchetti
coreografie Fabrizio Angelini
Lo spettacolo
Con Il Borghese Gentiluomo Molière creò una novità
assoluta; non è facile, infatti, trovare la giusta definizione
per questo indiscusso capolavoro che, riduttivamente,
viene definito una comédie-ballet. L’estrema libertà con
cui l’autore tratta la vicenda, i toni farseschi,
satireggianti, gli elementi fiabeschi, onirici, la prosa
densa di ritmo, la tessitura musicale scritta da JeanBaptiste Lully, la coreografia dei balletti, il tutto, è
teso a una teatralità assoluta di grande effetto comico.
La trama è molto semplice: un ricco borghese sogna
di diventare nobile, lo desidera con tutte le sue forze,
lo pretende con un’esaltazione fuori dal comune.
Intorno a lui ruota un’umanità di adulatori e di scrocconi,
un’umanità priva di autentiche qualità, che si nutre di
‘senso comune’, che ovviamente lo raggira e asseconda
la sua follia, pur di ottenerne un guadagno.
A questi si contrappone la moglie del protagonista,
tutta senso pratico e concretezza, che cerca in ogni
modo di farlo rinsavire.
Di fronte all’ennesimo rifiuto del ‘borghese’ di dare
in sposa sua figlia al ragazzo che ama, perché privo di
nobili natali, tutti d’accordo gli giocano la beffa finale
attraverso la famosa ‘Cerimonia Turca’ e anche la moglie
che, pur criticandolo aspramente ha fino ad allora cercato
di proteggerlo, gli si schiera contro lasciandolo
definitivamente solo, nella sua folle utopia.
La nostra lettura di questo grande classico non intende
tradire in alcun modo le intenzioni dell’autore, ma al
contrario approfondirle, rispettando anzitutto quello
spirito di libertà che anima l’intera opera. Non ci saranno
pertanto limiti geografici e temporali e l’azione si
collocherà in una atmosfera visionaria che avrà un sapore
napoletano-parigino, con tutto quello che ne consegue,
dalla lingua parlata alla musica.
In particolare le musiche originali andranno in questa
direzione e accresceranno l’ironia insita in tutto il lavoro,
ricercando arrangiamenti e sonorità che spazieranno dal
rinascimento alla sceneggiata napoletana.
I brani cantati, alcuni dei quali già previsti dall’autore,
e le coreografie contribuiranno a ‘mostrare’ la vicenda
di questo ‘borghese’ accentuandone con sottile sarcasmo
la miseria ideologica. Pur essendo la musica e la danza
protagoniste assolute, non credo però che sia corretto
accostare questo allestimento a generi teatrali come il
Musical o la Commedia musicale.
Senz’altro ci saranno momenti che li ricorderanno, ma
all’interno di una varietà stilistica che è la peculiarità
di questa originalissima opera.
L’obiettivo da raggiungere è quello di costruire un
prodotto fortemente popolare, nel senso più alto, capace
cioè di coinvolgere e divertire lo spettatore, stimolandone
una riflessione, attraverso il racconto di un microcosmo,
nel quale, malgrado la lontananza temporale, è facile
rispecchiarsi.
Non è forse a noi molto vicino questo ‘borghese’, con la
sua necessità di adeguarsi al gusto dominante, che nega
le sue origini, i suoi valori e che è pronto a trasformarsi
in ‘altro da se’ e a modificare persino la sua immagine
fisica?
Non è forse una malattia del nostro tempo quella di
inseguire patologicamente un ideale fisico e psichico
imposto dai nostri media? Non siamo forse circondati
da eterni giovani, da bellezze siliconate, da rampanti
pronti a tutto?
Questo allestimento, che oltre a me e a Tosca, vede in
scena un nutrito cast di attori, ballerini e cantanti, alcuni
dei quali già presenti in altri nostri precedenti spettacoli,
rappresenta inoltre una caparbia necessità di mettere in
scena il ‘gran teatro’, a dispetto dei tagli e delle logiche
di mercato dominanti, che inevitabilmente impongono
agli enti privati una linea produttiva restrittiva e di
conseguenza pericolosa per il futuro del nostro teatro.
Massimo Venturiello
Tosca
Tiziana Tosca Donati nasce a Roma. Esordisce come
vocalist nella trasmissione televisiva Il caso San Remo.
Pubblica il suo primo album dal titolo Tosca e nel 1992
partecipa al Festival di Sanremo con il brano Cosa farà
Dio di me. Nel 1993 incide il secondo album Attrice e fino
al 1996 prosegue collaborazioni eccellenti: da Lucio Dalla
a Riccardo Cocciante, da Renato Zero a Ron con il quale
vince il Festival di Sanremo 1996 con la canzone Vorrei
incontrarti tra cent’anni. Segue il disco L’altra Tosca che
raccoglie tutti i duetti più significativi dell’artista. Sempre
nel 1996 è la protagonista de Carro Fantastico al Teatro
della Scala di Milano e interpreta la title-track del film
Jane Eyre diretto da Franco Zeffirelli.
Nel 1997 partecipa a Sanremo con il brano Nel respiro
più grande cui segue l’uscita del suo quarto album
Incontri e passaggi con brani scritti per lei da Ennio
Morricone, Chico Buarque de Hollanda, Ivano Fossati
e altri. Nello stesso anno vince la targa Tenco come
migliore interprete. Nel 1998 doppia il cartone animato
Anastasia insieme a Fiorello e interpreta il ruolo della
protagonista Milly nel musical campione di incassi
Sette spose per sette fratelli.
Nel 2001 debutta nella prestigiosa rassegna Taormina
Arte nel ruolo della protagonista nel musical Salvatore
Giuliano insieme a Giampiero Ingrassia con la regia di
Armando Pugliese.
Nel 2002 recita e canta nello spettacolo Wozzeck, Lulu,
la morte e gli altri al fianco di Carla Fracci al Teatro
dell’Opera di Roma. Nel 2003 debutta con il suo nuovo
spettacolo di teatro-canzone Notte in Bianco - di cui è