Nidificano preferibilmente negli anfratti rocciosi o

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Nidificano preferibilmente negli anfratti rocciosi o negli alberi cavi, ma occasionalmente utilizzano caverne ed edifici
diroccati; sono state osservate nidiate anche nei nidi abbandonati di gru e gazze. La stagione riproduttiva va da marzo
a maggio e la femmina depone tre-sette uova tondeggianti. La covata, normalmente di tre-cinque uova, viene incubata per circa 25-26 giorni dalla femmina, mentre il maschio va a caccia e la nutre.
I piccoli escono dal nido, anche se non sanno volare, a circa tre settimane. A sei settimane sono in grado di cacciare
autonomamente, ma vengono seguiti per altre tre settimane, trascorse le quali lasciano il territorio dei genitori.
Censito come specie minacciata, negli ultimi decenni l’assiolo comune ha subito un forte calo numerico in molte
regioni dell’Europa Centrale a causa delle modificazioni ambientali e dell’uso indiscriminato di antiparassitari, che
hanno provocato la morte di molti degli insetti di cui si nutre. È ancora relativamente comune e abbondante nella
penisola iberica, nella Francia meridionale, nei Balcani e in Medio Oriente. In Italia, sebbene sia in calo, è ancora
abbastanza diffuso fatta eccezione per l’arco alpino e le aree più elevate della catena appenninica. Uno studio
approfondito del 1988 stimava circa 10.000 coppie nidificanti.
Conduce una vita prevalentemente solitaria, raramente in piccoli gruppi, di solito famigliari. È attivo soprattutto di notte,
con due momenti di massima attività: dal tramonto a mezzanotte circa e dalle tre alle prime luci dell’alba, quando si
ritira nel suo rifugio, sempre ben riparato, a trascorrere la giornata in un ozio sereno, intervallato da brevi momenti di
pulizia del piumaggio.
La specie, normalmente migratrice, è divisa in sei sottospecie poco diffeASSIOLO FACCIA BIANCA
renziate tra loro: quella di riferimento, Otus scops scops, che vive nell’Europa continentale; Otus scops cycladum, che popola le Cicladi e Creta;
Otus scops cyprius, localizzata a Cipro e in alcune aree del Levante; Otus
scops mallorcae, endemica delle Baleari; Otus scops pulchellus, che vive
nelle zone vicine al lago Baikal; Otus scops turanicus, che vive nei territori
delle steppe e nelle oasi del Medio Oriente, fino al Pakistan.
ASSIOLO FACCIA BIANCA DI TEMMINCK. Ptilopsis leucotis (Temminck,
1820) ha una taglia di 19-24 cm e un peso variabile dai 190 ai 220 g;
il piumaggio è a base grigio-argentea, con striature verticali nerobrune e panna. Le parti superiori del corpo sono più scure, a base grigio-bruna con segni nero-argentei, quelle inferiori sono bianchicce con
striature grigio-brune.
La testa è molto caratteristica, con un disco facciale bianco bordato
di nero molto contrastato e occhi grandi, dall’iride arancio. Questo
assiolo possiede poi i tipici ciuffi auricolari dei gufi, piuttosto lunghi, che
solleva o abbassa a seconda dell’umore. Il becco carnacino-verdastro
è quasi completamente coperto da filopiume argentee e bianche,
mentre le zampe, piumate, hanno artigli affilati. Apertura alare intorno
ai 50 cm.
C’è una curiosità che lo riguarda. Diversi Paesi gli hanno dedicato un
francobollo commemorativo, una sorta di ringraziamento perché questa specie preda animali dannosi per l’uomo, soprattutto scorpioni e
topi: per esempio la Repubblica Democratica del Congo, il Gambia
(addirittura due diversi), la Namibia, il Ruanda, São Tomé e Principe, la Sierra Leone e lo Zimbabwe.
DOVE VIVE. Vive nella tipica savana africana, nelle boscaglie e nelle praterie alberate, spesso vicino ai corsi d’acqua.
Predilige le zone dove crescono gradi acacie, perché il suo piumaggio gli permette di mimetizzarsi bene tra i rami,
essendo dello stesso colore della corteccia di queste piante.
In Kenya è stato avvistato fino a 1.700 m di quota. Ha un areale distributivo ampio che attraversa l’Africa tra il Sahara e
l’Equatore: è presente in Benin, Burkina Faso, Camerun, Repubblica Centraficana, Ciad, Repubblica Democratica del
Congo, Costa d’Avorio, Gibuti, Eritrea, Etiopia, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Kenya, Liberia, Mali, Mauritania,
Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Togo e Uganda.
RIPRODUZIONE, STATUS, COMPORTAMENTO. Nidifica a terra, spesso utilizzando i nidi dismessi di altre specie di uccelli (altri
rapaci, turachi, passeriformi). La femmina depone da due a quattro uova che si schiudono dopo 29-30 giorni. La stagione riproduttiva varia a seconda della zona di nidificazione e può andare da agosto a novembre (in Zimbabwe)
oppure da luglio a febbraio (nelle aree di diffusione più a sud).
La specie non corre nessun rischio di estinzione vista l’estrema vastità del suo areale distributivo. Questo gufetto ha abitudini diurne e non è un gran volatore, ma preferisce saltellare sul terreno in cerca di piccole prede, soprattutto piccoli
mammiferi come roditori, scorpioni, insetti e, occasionalmente, piccoli uccelli.
Se disturbato, gonfia il piumaggio e allarga le ali in modo da apparire più grande; se invece il predatore ha dimensioni
tali da mettergli paura, si rimpicciolisce fino a sembrare un animale denutrito e malato, quindi poco appetibile.
Il genere Ptilopsis, un tempo incluso nel genere Otus, in realtà si è dimostrato diverso dal punto di vista degli studi molecolari sul Dna, sia tassonomicamente, data la maggiore dimensione degli occhi. È un genere monotipico con due sottospecie: Ptilopsis leucotis leucotis e Ptilopsis leucotis granti (assiolo faccia bianca meridionale).