Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica
Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini”
~ Bologna ~
LEZIONI DI ANALISI e INCONTRI A.A. 2010-2011
A cura di Michele Serra
Venerdì 4 Marzo 2011 - ore 14:00
Mario Ruffini
LUIGI DALLAPICCOLA E LA DODECAFONIA
UNA QUESTIONE SERIALMENTE TECNICA
(I)
all'inizio della conferenza sarà proiettato il film documentario
FIRENZE DODECAFONICA
6000 PASSI IN CITTÀ CON LUIGI DALLAPICCOLA
http://www.youtube.com/watch?v=3lRWQ3SYGis
Firenze Arte Film, 2011
Sceneggiatura e Regia di Clemente Fiorentini
La conferenza si chiuderà con l’esecuzione dal vivo
QUATTRO LIRICHE DI MACHADO
per soprano e pianoforte
Lorelay Cerrito Solis, soprano
Valeria Racco, pianoforte
Venerdì 11 Marzo 2011 - ore 14:00
Mario Ruffini
LUIGI DALLAPICCOLA E LA DODECAFONIA
UNA QUESTIONE TEOLOGICA
(II)
La conferenza si chiuderà con l’esecuzione dal vivo
GOETHE-LIEDER
per voce e tre clarinetti
Lorelay Cerrito Solis, soprano
Andrea Montalbano, clarinetto piccolo in Mib
Roberto Ricciardelli, clarinetto in Sib
Mario Raimondo Gullì, clarinetto basso in Sib
Piazza Rossini, 2 - 40126 Bologna
tel. 051.221483 - 233975 fax 223168 www.conservatorio-bologna.com e-mail: [email protected]
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Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini”
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Luigi Dallapiccola (1904-1975)
È ormai comunemente considerato tra i più grandi compositori del Novecento: il fatto che la NHK Symphony Orchestra
di Tokyo abbia inaugurato il nuovo millennio con Il Prigioniero, sottolinea la diffusione internazionale della sua musica.
Soprattutto in Italia, quella di Dallapiccola è stata una vera e propria figura guida per tutta una generazione, da Luigi
Nono a Luciano Berio, da Carlo Prosperi a Sylvano Bussotti. Dallapiccola è legato, sin dall'arrivo a Firenze, al
Conservatorio "Luigi Cherubini", in cui fu allievo negli anni 1923-1932 e docente dal 1934 al 1967. Particolarmente
intenso il suo rapporto con la città nel corso di cinquanta ininterrotti anni. Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
programma la sua Partita già nel 1933, e suoi lavori sono presenti in ogni stagione, senza interruzione, fino al 1996. Nel
1974 il Sindaco di Firenze gli consegna una medaglia d'oro in occasione del settantesimo compleanno; riceve inoltre
lauree honoris causa e alte onorificenze in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti, dove insegna in varie
Università, e in Germania. Dopo la morte vengono costituiti a Firenze, per merito di Laura Dallapiccola, due "Fondi
Dallapiccola", l'uno al Gabinetto Vieusseux, l'altro alla Biblioteca Nazionale Centrale: oggi, a oltre cento anni dalla
nascita, la sua musica è universalmente riconosciuta come una delle pietre miliari del Novecento musicale.
Il film-documentario Firenze dodecafonica. 6000 passi in città con Luigi Dallapiccola, realizzato nell'ambito dei
Progetti di Musica e Arti figurative del Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut (Firenze), e
specificamente per il progetto Dallapiccola e le Arti figurative curato da Mario Ruffini - tratteggia il rapporto fra Luigi
Dallapiccola, padre italiano della dodecafonia, e la città di Firenze, diventata dal 1922 fino alla morte sua patria
d'adozione, descrivendo il percorso tecnico e spirituale compiuto dal compositore che, attraverso la musica
dodecafonica, compie un vero tragitto teologico verso la fede.
Luigi Dallapiccola fra tecnica e spiritualità
L'immagine della musica. Manifesto delle arti parallele nel Novecento
La figura di Luigi Dallapiccola si configura come una delle principali personalità della cultura italiana del Novecento, poiché
oltre a essere uno dei massimi artefici della musica che maggiormente ha caratterizzato il secolo scorso, ha vissuto in prima
persona i grandi drammi sociali e politici della sua epoca, riassumendoli compiutamente nel magistero della sua musica, che
dunque racchiude in emblema l'Italia del XX secolo, riassumendola nella sua ricerca tecnica e spirituale, strettamente
congiunte.
La dodecafonia, in particolare, rappresenta non solo una estrema conquista tecnica, ma una via ardua e difficile alla ricerca di
Dio, in cui l'aspetto spirituale è prioritario: questo percorso compiuto da Dallapiccola è un progressivo avvicinamento alla luce,
da intendersi in senso pienamente teologico.
Purtroppo la musica esatta del nostro tempo (che per convenzione chiamiamo contemporanea), confinata nella sua desolante
torre d'avorio, continua a essere fruita da pochi e vissuta dai più senza un reale interesse, ostica all'ascolto e aliena a ogni
nozione di godimento. Pur rimanendo comunque ineludibile espressione del genio umano, essa sembra condannata a essere
accessibile solo a una élite.
In una società sempre più incline all'immagine e alla sua decodificazione, la musica contemporanea potrebbe avvalersi
positivamente del soccorso o dell'interazione dell'immagine per una migliore fruizione, specie di quella cinematografica. Il
film di Ermanno Olmi Il mestiere delle armi ha fatto ascoltare a un largo pubblico una colonna sonora che, sentita
autonomamente come musica, sarebbe stata per pochi; lo stesso Wagner messo in scena della Fura Dels Baus, al di là di ogni
giudizio artistico, è stato visto da una platea ben più ampia di quella tradizionale.
Sarebbe forse utile modulare oggi alla musica contemporanea le esperienze che, alla fine degli anni Quaranta del Novecento,
resero possibile un organico avvicinamento del grande pubblico all'arte figurativa. Allora un'urgenza sotterranea spinse la
cultura dell'immagine ad allargare i propri confini, e il legislatore recepì quell'istanza con sovvenzioni alla realizzazione di
brevi documentari sull'arte, per i quali Carlo Ludovico Ragghianti coniò il termine di critofilm.
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In tale prospettiva il Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut ha attivato un settore di ricerche
interdisciplinari dedicato a studi teorici su Musica e Arti figurative: uno dei progetti è appunto dedicato a Luigi Dallapiccola e
le Arti figurative, che troverà prossimo compimento editoriale per i tipi di Marsilio Editore.
Nel corso degli studi e ricerche è stata allargata l'attività dei progetti teorici, promuovendo anche concrete realizzazioni di film
d'arte, alcuni indirizzati alla conoscenza di un compositore e della sua complessiva produzione, altri alla diretta trasposizione
cinematografica di uno specifico brano musicale, altri ancora con l'intento di coniugare scultura e musica in una vera musica
scolpita.
Di tali esempi possiamo indicare i primi tre titoli, e i relativi indirizzi YouTube: il primo descrive la vita e l'opera del
compositore Luigi Dallapiccola (Firenze dodecafonica. 6000 passi in città con Luigi Dallapiccola http://www.youtube.com/watch?v=3lRWQ3SYGis); il secondo traspone in immagini una composizione musicale (Immotus.
Magno silentio audire - http://www.youtube.com/watch?v=osdY0kprDe4); Il terzo mette in relazione la musica scolpita e la
scultura musicale (Giuseppe Gavazzi. Ritratto in quattro movimenti - (I: http://www.youtube.com/watch?v=YkdXtCyaWsU;
II:
http://www.youtube.com/watch?v=YwfHjB9pmeo;
III:
http://www.youtube.com/watch?v=smPa6A4Og_k;
IV:
http://www.youtube.com/watch?v=A-duEnaSEMQ).
L'auspicio è colmare, anche con l'aiuto del mezzo visivo, lo iato ormai abissale fra la musica contemporanea e il grande
pubblico, nonché quallo di veder nascere una forza propulsiva capace di incidere anche legislativamente per un nuovo corso
che unisca musica e immagine.
Ecco uno dei motivi della visione del film recentemente prodotto su Luigi Dallapiccola con la regia di Clemente Fiorentini nel
corso delle conferenze bolognesi.
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