6ª DOM PASQUA_Lo Spirito di Dio non si vede bene che con il cuore

29 maggio 2011
2011
6ª Domenica di Pasqua - Anno A
Commento a cura
di Don Giovanni Berti
Lo Spirito di Dio non si vede bene
che con il cuore.
"L'essenziale è invisibile agli occhi" è il
segreto che la volpe consegna al piccolo
Principe dopo che quest'ultimo l'ha
addomesticata e tra loro è nato il legame
indissolubile dell'amicizia vera.
Mi è venuto in mente questo passo del famoso libro "Il piccolo principe" di Antoine de SaintExupéry, mentre riflettevo sulle parole che Gesù consegna ai suoi discepoli nell'ultima cena, poco
prima di esser crocifisso.
Il lungo e difficile cammino che Gesù ha compiuto con i suoi discepoli ha portato ad un
"addomesticamento" reciproco, come quello che è narrato nel libro di De Saint-Exupéry. Gesù è
legato ai suoi discepoli che chiama amici, e loro sono legati a lui e tra di loro ("amatevi gli uni gli
altri come io vi ho amati"). Questo legame da li a poco, come racconta il Vangelo, affronterà la
prova terribile della morte e il mistero della resurrezione. Ma non si spezzerà. Da parte di Gesù c'è
la promessa che l'amicizia non verrà meno: il dono dello Spirito Santo è proprio questo. Ma, come
dice la volpe al piccolo principe, "non si vede bene che con il cuore". E' il cuore la sede dove
possiamo riconoscere che Gesù non ci ha abbandonati e che il legame stabilito con i suoi discepoli
non si è spezzato nonostante il passare dei secoli e le tante fragilità e limiti dei cristiani dall'inizio
fino ad oggi. E' nell'amare l'altro e nel farsi amare che questo Spirito Santo diventa visibile. Non è
principalmente nelle forme esterne e neppure nella perfezione di riti religiosi che si manifesta
questo legame di amicizia eterna che lo Spirito Santo di Dio mantiene in noi con Gesù. Abbiamo
sempre la tentazione umanissima di cercare nella forma e nel rito il modo vero e definitivo per
comunicare con Dio. Ma il Vangelo ci porta in un'altra direzione, anzi, ci porta all'interno delle
forme e dei riti. Essi sono certamente necessari, ma sono li proprio a ricordare a noi Chiesa che
l'essenziale è il comandamento dell'amore.
Infatti per chi è superficiale il crocifisso è solo un coraggioso ma che ha fallito i suoi piani. Per chi è
superficiale gli insegnamenti di Gesù sono forse belli per un attimo ma alla fin fine limitano la vita.
Per chi è superficiale la carità è solo questione di organizzazione, di mezzi e di risultati, mentre il
contatto umano personale è solo perdita di tempo...
Chi invece cerca l'essenziale della fede vede che Gesù proprio morendo ha dimostrato di esser
potente nell'amore. Chi vede con il cuore, si è capace di sacrificio, anche con la morte se occorre,
perché sa che la vera vita è solo in Dio e per Lui vale la pena rinunciare a quello che il mondo
ritiene irrinunciabile. Chi si lascia guidare dallo Spirito sente che ogni singolo incontro con un altro
è sempre importante anche se questi è povero e diverso da me. Chi si lascia guidare dallo Spirito
avverte che tutto ciò che comanda il vangelo è via di libertà e strada di felicità.
La Chiesa, comunità degli amici di Gesù vivente, diventi davvero una "palestra"
dove ci si allena ad affrontare la vita con uno sguardo profondo e con il cuore
grande che il Paraclito dona ai singoli credenti.
Lo Spirito Santo è invisibile agli occhi, ma con una vita
vissuta nell'amore riusciamo a vederlo.