02/04/04 - Help Consumatori

annuncio pubblicitario
Le iniziative del Movimento Difesa del Cittadino riferite all’ingannevolezza del digitale terrestre
02/12/2004
Digitale Terrestre: dopo la denuncia del Movimento Difesa del Cittadino, l’Antitrust sospende la
campagna di Mediaworld per i decoder a 0 €. Longo: “L’azienda rimuova presto le affissioni”
08/11/2004
Decoder contro decoder. Alla campagna per il digitale terrestre gratuito, Sky risponde con
l'offerta di decoder satellitari gratis. Movimento Difesa del Cittadino ricorre all'Antitrust per
pubblicità ingannevole anche contro Sky
29/10/2004
Mediaset contro Garante Concorrenza e Mercato per pubblicità ingannevole digitale terrestre:
“Impugneremo delibera Antitrust”
28/10/2004
Mediaset condannata dall’Antitrust per pubblicità ingannevole sul digitale terrestre: accolto
ricorso del Movimento Difesa del Cittadino. Mdc diffida il Ministro Gasparri: no allo
stanziamento di nuovi fondi per il decoder digitale terrestre
19/10/2004
Mediaworld sospende campagna pubblicitaria su decoder digitale terrestre offerto a 0,0 € dopo
esposto all’Antitrust del Movimento Difesa del Cittadino per pubblicità ingannevole. “Decisione
corretta ma insufficiente”, commenta l’associazione. Il loquace Ministro Gasparri invece
continua a tacere
06/07/2004
Digitale Terrestre: Commissione UE rafforza motivazioni campagna MDC contro decoder. A
rischio i contributi di 150 €. Parte SOS Decoder, Numero Verde (800.090.176) e modulo per
denuncia
07/06/2004
Digitale Terrestre: dopo il ricorso del Movimento Difesa del Cittadino l'Antitrust avvia
procedimento per messaggi ingannevoli nei confronti di Mediaset e altre società. Parte SOS
DECODER col N. verde 800.090.176 del MDC
27/05/2004
Digitale terrestre: il Movimento Difesa del Cittadino critica la relazione dell'Autorità
15/04/2004
Decoder digitale terrestre: previsioni inverosimili di Rai e Mediaset all’Autorità delle
comunicazioni
02/04/04
Decoder digitale terrestre: MDC presenta ricorso all’antitrust per pubblicità ingannevole
Mediaset
31/03/2004
Decoder TV: monitoraggio MDC sulla trasparenza degli spot
24/03/2004
Decoder TV digitale terrestre: cominciano i primi guai per gli acquirenti
17/02/2004
Abbonati Pay – tv. Il Movimento chiede all’Autorità per le Comunicazioni garanzie certe ed il
rispetto del codice delle comunicazioni elettroniche
17/02/2004
Abbonati Pay – tv. Il Movimento chiede all’Autorità per le Comunicazioni garanzie
certe ed il rispetto del codice delle comunicazioni elettroniche
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato una procedura finalizzata all’
individuazione di criteri specifici in materia di qualità e carte dei servizi per i servizi televisivi a
pagamento offerti dalla piattaforme via etere terrestre, satellite e cavo. L’MDC ha più volte
ribadito l’urgenza e la necessità di un intervento chiarificatore è particolarmente sentita da una
fascia di utenti quali gli abbonati alle Pay tv attualmente, priva di tutele specifiche, ed a cui va
garantita l’esatta fruibilità del servizio e la trasparenza del relativo acquisto e fatturazione
anche alla luce del "Codice delle comunicazioni elettroniche".
L'audizione svoltasi lunedì innanzi l'autorità ed ha cui hanno partecipato l'Avv. Francesco
Luongo, componente della Segreteria Nazionale e responsabile del settore tlc dell’associazione
coadiuvato da Giovanni Festa ha confermato l'impegno dell'MDC. In questo senso
l'associazione ha depositato un dettagliato dossier redatto da Luongo all’Autority di via delle
Muratte, in cui si fa il punto sull’attuale stato delle garanzie degli abbonati alla pay tv
satellitare ed alla imminente tv digitale terrestre. In particolare il rappresentante dell’MDC ha
proposto all’Autorità un pacchetto di proposte, tra cui le principali sono:
- la carta dei servizi deve essere effettivamente fornita al contraente su supporto cartaceo o
multimediale, alla stipula del contratto e sia indicata nella documentazione di fatturazione con
le modalità per accedervi, incluso l'indirizzo del sito web in cui essa deve essere
obbligatoriamente pubblicata;
- il servizio deve essere offerto dal fornitore in modo regolare, continuo e senza interruzioni;
- gli utenti hanno diritto ad un’informazione completa circa le modalità giuridiche, economiche
e tecniche di prestazione dei servizi;
- la diffusione di qualsiasi informazione, in particolare di quelle relative alle condizioni tecniche
ed economiche dei servizi anche in relazione alle modificazioni delle condizioni applicate al
servizio sottoscritto, deve avvenire secondo criteri uniformi di trasparenza, chiarezza e
tempestività, osservando in particolare i principi di buona fede e di lealtà, valutati alla stregua
delle esigenze delle categorie di consumatori più deboli;
- gli abbonati devono poter recedere dal contratto senza penali all'atto della notifica di
proposte di modifiche delle condizioni contrattuali;
- gli abbonati devono essere informati con adeguato preavviso, non inferiore a un mese, di tali
eventuali modifiche e vanno informati anche del loro diritto di recedere dal contratto, senza
penali, qualora non accettino le nuove condizioni;
- i fornitori devono rispettare una contrattualizzazione su base annuale con recesso libero
dell’abbonato previa comunicazione dopo i primi 12 mesi di utilizzo. Sul punto ci si riporta
integralmente a quanto previsto all’art. 70 n. 4 del C.C.E. e a quanto esposto al punto 5 sub 3
lett. e);
- la cessazione del servizio può essere disposta dal fornitore in caso di accertato mancato
pagamento dell’utente, solo in assenza di procedure di reclamo in atto ed a seguito d
comunicazione preventiva scritta con almeno gg. 30 di anticipo, il cui pervenimento all’indirizzo
dell’utente indicato nel contratto e dovrà essere provato dal fornitore.
24/03/2004
Decoder TV digitale terrestre: cominciano i primi guai per gli acquirenti
Mentre in TV impazzano spot e televendite sul decoder digitale terrestre (Ddt) il Movimento
Difesa del Cittadino denuncia i guai per i primi coraggiosi acquirenti. Le segnalazioni
riguardano la scelta dei modelli di decoder che risulta limitata, mentre il prezzo è alto, dai 250
ai 450 euro. In una nota del comunicato il Movimento Difesa del cittadino, riporta che: “solo
pochi decoder sono interattivi e quindi ammissibili al sussidio statale. In particolare, il governo
ha stanziato ben 105. milioni di euro, prevedendo come beneficiari solo i primi 700.000
acquirenti. Inoltre, l’incentivo non è ancora disponibile nelle casse dei venditori che nel
frattempo si stanno limitando ad acquisire i documenti, copia documenti di identità e ricevuta
canone rai, dei consumatori che dovrebbero essere successivamente rimborsati”.
Le denunce registrate riguardano l’installazione del decoder che non consente agli utenti la
visualizzazione dei programmi, a causa di filtri anti interferenze presenti in moltissime antenne
condominiali,che bloccano il segnale digitale terrestre.
“Le prime vittime del digitale terrestre saranno gli amministratori condominiali sostiene
Francesco Luongo, responsabile dell’MDC per le Tlc, secondo cui in moltissimi condomini sarà
necessario modificare gli impianti. Questa operazione preannuncia risse tra condomini già
muniti di decoder. Quest’ultimo, in particolare, decodifica una sola frequenza alla volta, per cui
tutti gli abitanti della casa sono costretti a vedere quel che viene decodificato in quel
momento”. “Ai consumatori che stanno pensando all’acquisto del decoder, il responsabile MDC,
consiglia di verificare la possibilità di ricevere il segnale nella propria zona, per evitare
spiacevoli delusioni e rimetterci non pochi soldi”.
31/03/2004
Decoder TV: monitoraggio MDC sulla trasparenza degli spot
consumatori devono essere informati secondo un canone di correttezza e trasparenza
dell'informazione sulla sperimentazione del digitale terrestre e sulla vendita dei decoder per la
ricezione. Questo l'appello lanciato dal Movimento Difesa del Cittadino ai gruppi televisivi ed ai
produttori che hanno avviato negli ultimi tempi una massiccia campagna pubblicitaria per
sollecitare gli utenti all'acquisto degli apparati. Dopo un primo monitoraggio degli spot
trasmessi, l'MDC ha rilevato 4 fondamentali carenze esposte dal responsabile delle TLC
Francesco Luongo.
I telespettatori non sanno che l'acquisto del decoder non comporta l'acquisto di un servizio
televisivo fruibile su tutto il territorio nazionale, ma solo l'adesione alla sperimentazione della
televisione in tecnica digitale terrestre e della conseguente interattività.
Oltre alla mancanza di questa informazione, che l'MDC ritiene essenziale per una scelta
consapevole del consumatore, c’è un’altra grave carenza dei messaggi pubblicitari diffusi in
questi mesi: negli spot non viene specificato che il contributo economico per l'acquisto del
decoder non è riconosciuto al consumatore in tutti i casi, ma solo per alcuni tipi di decoder.
Dal contributo sono esclusi quelli più economici, non interattivi, i cosiddetti "zapper", in grado
di ricevere solo i programmi televisivi; gli utenti non sono poi informati sulla procedura e le
limitazioni per la richiesta del contributo, che il numero dei decoder, e dunque dei consumatori
che possono usufruirne, è di circa 700.000.
Manca infine l’informazione sul costo dei cosiddetti "servizi interattivi" l’offerta dipende dalla
utilizzazione di modem avanzati V. 90 o ISDN, con tariffa a tempo come una normale
conversazione telefonica, mentre per le linee telefoniche ADSL o GSM/GPRS i costi applicati
saranno quelli dei collegamenti a numerazione unica nazionale di tipo "internet".
L'art. 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche prevede l'obbligo per gli operatori di
indicare con precisione nei contratti i servizi forniti, i livelli di qualità dei servizi offerti e il
tempo necessario per l’allacciamento iniziale. In base a queste osservazioni, l'MDC chiede di
modificare immediatamente gli spot diffusi al pubblico per garantire sin d'ora una maggiore
trasparenza ed una più consapevole adesione al servizio sperimentale della televisione digitale
terrestre da parte dei consumatori.
02/04/04
Decoder digitale terrestre: MDC presenta ricorso all’antitrust per pubblicità
ingannevole Mediaset
La pubblicità degli spot Mediaset che invitano all’acquisto dei decoder per la televisione è
ingannevole: questo è il giudizio del monitoraggio effettuato dagli esperti del Movimento Difesa
del Cittadino, che ha presentato oggi un esposto all’Autorità garante della concorrenza e del
mercato e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni chiedendo il ritiro degli spot.
Già da diversi giorni l’associazione aveva denunciato l’insufficienza e la poca trasparenza
dell’informazione pubblicitaria effettuata da Mediaset sulle tre reti per queste apparecchiature
che dovrebbero essere acquistate da tutte le famiglie italiane, in vista del passaggio dalla
televisione analogica a quella digitale.
Il Governo con la Finanziaria 2004 ha lanciato una operazione di facilitazione dell’acquisto
mettendo a disposizione 700.000 bonus di 150 € a partire dallo scorso gennaio. Ma le vendite
vanno molto a rilento: a fine marzo erano circa 65.000 i contributi erogati, anche perché gli
apparecchi sono di non facile istallazione e arrivano alle associazioni di consumatori le proteste
di cittadini frustrati e irritati per un acquisto costoso che in molti casi resta inutilizzato.
Secondo un’inchiesta del Salvagente, 1 decoder su 5 non funziona e per verificare la copertura
del segnale occorre sborsare fino a 30 € l’ora. E molti cominciano a chiedersi perché comprare
un apparecchio che rischia di essere obsoleto a luglio 2005 quando finirà la sperimentazione e
potrebbero modificare le specifiche tecniche e le frequenze.
Ma ecco le contestazioni che gli esperti del MDC fanno agli spot Mediaset:
- lo spot non informa i telespettatori sulla necessità di acquistare un decoder per poter
usufruire della televisione digitale terrestre;
- non si dice ai telespettatori che a fronte dell’acquisto dell’apparecchio (con esborsi non
indifferenti di centinaia di euro) non si ha un servizio garantito e completo nella fruibilità
nell’immediato, ma soltanto la possibilità di aderire alla sperimentazione della televisione in
tecnica digitale terrestre e della conseguente interattività, che si concluderà a luglio 2005;
- si omette di indicare che i cosiddetti “servizi interattivi” dipenderanno dalla utilizzazione della
linea telefonica e quindi saranno onerosi e non gratuiti;
- non si parla dei contributi economici a cui si ha diritto al momento dell’acquisto, per cui si
stanno verificando casi di vendita dei decoder a prezzo pieno con rinvio a momenti successivi
del rimborso previsto di 150,00 €;
- non si dice che questi contributi sono limitati nel numero di 700mila;
- non si precisa peraltro che questo contributo non è riconosciuto per tutti i decoder ma solo
per alcune tipologie, dalle quale sono esclusi i modelli più economici che permettono solo la
ricezione dei programmi senza permettere l’interattività.
Per questi motivi il Movimento Difesa del Cittadino ha chiesto all’Autorità Antitrust e all’Autorità
per le comunicazioni di intervenire disponendo la sospensione degli spot per pubblicità
ingannevole.
15/04/2004
Decoder digitale terrestre: previsioni inverosimili di Rai e Mediaset all’Autorità delle
comunicazioni
Il Movimento Difesa del Cittadino manifesta serie perplessità sui contenuti dell’audizione di Rai
e Mediaset davanti all’Autorità per le comunicazioni.
“In particolare – si legge in una nota dell’associazione - sembrano decisamente gonfiate le
stime fornite dai due responsabili delle aziende, Sartori per la Rai e Confalonieri per Mediaset,
sia per quanto riguarda le vendite dei decoder digitali, sia soprattutto per la copertura del
territorio. Infatti a tutt’oggi risultano concessi soltanto 114.000 contributi per l’acquisto di
decoder interattivi (e non 120.000 come dichiarato di fronte all’Autorità: basta controllare sul
sito del Ministero www.comunicazioni.it). Inoltre la presunta copertura del 50-60% della
popolazione vantata da Rai non è effettiva perché arrivano continuamente all’associazione e ai
mass media lamentele per il segnale di bassa qualità o addirittura inesistente anche da località
che vengono dichiarate coperte”.
Il Movimento Difesa del Cittadino, che ha già depositato un ricorso all’Autorità Antitrust e a
quella delle Comunicazioni sulla pubblicità relativa al digitale terrestre per ingannevolezza,
valuta in non più di 500mila i decoder che a fine 2004 saranno stati acquistati dalle famiglie
italiane, “ben lontani quindi dal milione che Sartori e Confalonieri si augurano forse
scaramanticamente”.
“Questo perché – afferma il Presidente del Movimento Antonio Longo - i costi elevati (300-450
€) e il fatto che i contributi siano limitati soltanto ai decoder più costosi e interattivi,
impediranno l’acquisto ad una larga fascia di utenza che già sta riducendo i consumi non
necessari a causa dell’erosione del potere di acquisto. Inoltre sta crescendo la delusione dei
consumatori che già hanno acquistato il decoder, perché scoprono che l’offerta di contenuti (i
programmi via digitale) è limitata praticamente a quella della tv analogica e la tanto
pubblicizzata interattività comporta costi aggiuntivi che appesantiscono la bolletta telefonica”.
27/05/2004
Digitale terrestre: il Movimento Difesa del Cittadino critica la relazione dell'Autorità
Per il Movimento Difesa del Cittadino la relazione dell'Autorità per le Comunicazioni sullo stato
del digitale terrestre sembra essere più un augurio che una reale verifica della diffusione della
nuova Tv.
Il Movimento Difesa del Cittadino manifesta grosse perplessità sull'operato della Autorità
presieduta da Cheli che ha letteralmente ignorato tutte le richieste di audizione provenienti
dalle associazioni nazionali dei consumatori, affinché gli utenti fossero realmente tutelati nella
attuazione di questa nuova tecnologia.
Per il Movimento Difesa del Cittadino la televisione digitale terrestre non è affatto una realtà, i
decoder venduti sono poco più di 200.000 mentre sussiste invece una generalizzata
ingannevolezza nei messaggi pubblicitari inerenti i decoder già denunciata all'Antitrust.
La decantata interattività attraverso cui sarebbe possibile partecipare direttamente a
trasmissioni o giochi a premio è a pagamento perché via telefono, ma nessuna pubblicità lo
dice.
Altro aspetto rilevato dall'associazione di consumatori, che sta svolgendo un primo
monitoraggio nazionale sugli utenti, ed in contrasto con l'Autorithy e con le dichiarazioni del
Ministro per le comunicazioni Gasparri, è l'assoluta carenza di copertura del territorio del
segnale digitale terrestre e l'effetto a "macchia di leopardo" delle varie emittenti visibili in
modo alternato nelle varie province.
Ancora il Movimento Difesa del Cittadino denuncia l'inadeguatezza degli impianti di antenna
domestici nella ricezione del segnale DTT ed i costi ulteriori di circa 150 euro che i primi
coraggiosi acquirenti dei decoder stanno affrontando per adeguare le antenne private, mentre
nei condomini è già guerra tra vicini su chi debba sborsare i soldi.
La presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili è, inoltre, pura fantasia per il
Movimento Difesa del Cittadino visto che il costo degli apparati interattivi è di circa 450 euro
meno il contributo statale di 150 euro pagato con le tasse degli stessi utenti. In Inghilterra i
decoder costano circa 60 euro, mentre i tempi di attesa per la consegna in Italia si aggirano
intorno ai 2 mesi. La stessa offerta di nuovi contenuti al pubblico è poca cosa visto che la gran
parte dei programmi è identica a quella della tv analogica.
Il Movimento Difesa del Cittadino non è contrario al digitale, ma denuncia che è in atto in
questi mesi una folle corsa al digitale terrestre a tutto svantaggio dei consumatori su cui, di
fatto, si stanno tutti scaricando tutti i costi di questa scelta tecnologica, unica in Europa.
07/06/2004
Digitale Terrestre: dopo il ricorso del Movimento Difesa del Cittadino l'Antitrust avvia
procedimento per messaggi ingannevoli nei confronti di Mediaset e altre società.
Parte SOS DECODER col N. verde 800.090.176 del MDC
L'autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato oggi, dopo la richiesta avanzata
dal Movimento Difesa del Cittadino, un procedimento contro la società Mediaset per gli spot di
promozione della TV digitale terrestre mandati in onda su Canale 5, Italia 1 e Rete 4. Analogo
procedimento è stato avviato nei confronti delle società Nokia e Mediasat per la promozione di
modelli di decoder.
Secondo il Movimento Difesa del Cittadino la pubblicità degli spot Mediaset che invitano
all’acquisto dei decoder per la televisione digitale terrestre è ingannevole per questi motivi:
- non si dice ai telespettatori che a fronte dell’acquisto dell’apparecchio (con esborsi non
indifferenti di centinaia di euro) non si ha un servizio garantito e completo nella fruibilità
nell’immediato, ma soltanto la possibilità di aderire alla sperimentazione della televisione in
tecnica digitale terrestre e della conseguente interattività, che si concluderà a luglio 2005;
- si omette di indicare che i cosiddetti “servizi interattivi” dipenderanno dalla utilizzazione della
linea telefonica e quindi saranno onerosi e non gratuiti;
- non si precisa che il contributo governativo di 150 Euro non è riconosciuto per tutti i decoder
ma solo per alcune tipologie, dalle quale sono esclusi i modelli più economici che permettono
solo la ricezione dei programmi senza permettere l’interattività.
Già da diversi mesi l’associazione aveva denunciato l’insufficienza e la poca trasparenza
dell’informazione pubblicitaria effettuata da Mediaset sulle tre reti per queste apparecchiature
che dovrebbero essere acquistate da tutte le famiglie italiane, in vista del passaggio dalla
televisione analogica a quella digitale.
Il Governo con la Finanziaria 2004 ha lanciato una operazione di facilitazione dell’acquisto
mettendo a disposizione 700.000 bonus di 150 € a partire dallo scorso gennaio. Ma le vendite
vanno molto a rilento: a fine maggio erano meno di 200.000 i contributi erogati, anche perché
gli apparecchi sono di non facile istallazione e arrivano alle associazioni di consumatori le
proteste di cittadini frustrati e irritati per un acquisto costoso che in molti casi resta
inutilizzato.
Il Movimento Difesa del Cittadino ha organizzato una campagna di informazione "SOS
DECODER" per mettere in guardia gli utenti sull'ingannevolezza di questi messaggi mettendo a
disposizione il numero verde 800.090176
06/07/2004
Digitale Terrestre: Commissione UE rafforza motivazioni campagna MDC contro
decoder. A rischio i contributi di 150 €. Parte SOS Decoder, Numero Verde
(800.090.176) e modulo per denuncia
La battaglia del Movimento Difesa del Cittadino contro le modalità di proposta dei decoder per
la tv digitale terrestre ha avuto un’autorevolissima conferma da parte della commissione
Europea che ha chiesto chiarimenti al governo italiano sui famosi “incentivi” di 150 € per ogni
decoder. Da mesi l'associazione di consumatori sta denunciando le anomalie di quella che
definisce una operazione affrettata ed ingannevole su quella che doveva essere una rivoluzione
tecnologica e che invece si sta dimostrando una forzatura del mercato a tutto vantaggio di
alcune aziende private, fatta per di più con 110 milioni di euro, soldi degli stessi contribuenti.
Il Movimento Difesa del Cittadino non si dice affatto sorpreso della richiesta di chiarimenti
avanzata dalla Commissione di Bruxelles sulla TV digitale terrestre: “Al danno di aver
acquistato dei decoder su cui non si vede nulla o al più qualche sparuto canale, si potrebbe
aggiungere la beffa, soprattutto per i commercianti che li hanno messi in vendita, di dover
pure restituire o di non ricevere mai i 150 euro del contributo statale.” dichiara l'Avv.
Francesco Luongo, Responsabile nazionale TLC dell’associazione.
Ad oggi l'87,6 % di coloro che hanno acquistato il decoder vedono al più i canali di un solo
multiplex (non più di 5), ed in molti casi solo dopo essersi sobbarcati i costi di un tecnico per la
modifica o la sostituzione della propria antenna. In molti condomini è già guerra tra chi
possiede il decoder e chi no su chi deve sostenere i costi del cambio di antenna. La tanto
decantata interattività, con la possibilità di interagire con i programmi è una bufala come
confermato dalla Autorità delle Comunicazioni secondo cui: “Le verifiche effettuate al 30 aprile
2004 evidenziano che i programmi digitali trasmessi presentano un limitato numero di
contenuti interattivi dalle caratteristiche ancora in fase di elaborazione”.
Quanto all’ingannevolezza dei messaggi pubblicitari – che l'MDC definisce scandalosa puntualmente denunciata all'Antitrust, l'Autorità di Tesauro ha aperto un inchiesta ed ha già
ottenuto dalla società RTI S.p.A., che raggruppa le reti Mediaset, le videocassette con gli spot
incriminati. Il Movimento Difesa del Cittadino ha lanciato l'iniziativa SOS Decoder: i
consumatori italiani alle prese con la bufala del digitale terrestre possono denunciare i difetti
degli apparati o la mancata ed insufficiente ricezione del segnale chiamando il numero verde
800.090.176. E’ disponibile sul sito dell’associazione (www.mdc.it ) un modulo di denuncia
formale al venditore per tutti coloro che ritengono il decoder digitale terrestre “una bufala” .
19/10/2004
Mediaworld sospende campagna pubblicitaria su decoder digitale terrestre offerto a
0,0 € dopo esposto all’Antitrust del Movimento Difesa del Cittadino per pubblicità
ingannevole. “Decisione corretta ma insufficiente”, commenta l’associazione. Il
loquace Ministro Gasparri invece continua a tacere
Il Gruppo Mediaworld ha comunicato stamattina alla Presidenza del Movimento Difesa del
Cittadino di aver sospeso la campagna pubblicitaria sul decoder digitale terrestre a 0,00 € ,
dopo l’annuncio dell’invio da parte dell’associazione di un esposto all’Autorità per la regolazione
del mercato in cui si denunciava l’ingannevolezza del messaggio, essendo esauriti i contributi
di 150 € che permettevano l’offerta a costo zero.
Il Movimento esprime la sua soddisfazione per la decisione dell’azienda, ma la ritiene
insufficiente perché, secondo quanto previsto dal D.LGS 74/92, occorre che il responsabile del
messaggio ingannevole comunichi pubblicamente ai consumatori la cessazione della
campagna, con nuove inserzioni pubblicitarie che mettano il consumatore in grado di
conoscere la decisione della sospensione.
Il Movimento Difesa del Cittadino quindi chiede a Mediaworld almeno una pagina pubblicitaria
sui maggiori quotidiani nazionali e sul sito aziendale in cui si precisino i termini della decisione.
“Ci sembra poi strano che il Ministro delle comunicazioni, solitamente così loquace quando si
tratta di parlare della televisione digitale terrestre per decantarne pregi tutti ancora da
scoprire, abbia taciuto e continui a tacere su campagne pubblicitarie che parlano di gratuità del
servizio, notoriamente soggetto invece ai costi di collegamento telefonico, soprattutto per quei
contenuti e strumenti interattivi celebrati dal ministro – afferma il Presidente del Movimento
Difesa del Cittadino Antonio Longo – Su questi messaggi ingannevoli l’Autorità Antitrust ha
aperto una indagine, a seguito del precedente ricorso della nostra associazione contro
Mediaset: la decisione dell’Autorità dovrebbe essere emanata nelle prossime settimane.
Ugualmente il Ministro nulla ha da eccepire sul fatto che si presenti la televisione digitale
terrestre come un servizio pienamente attivo, mentre è, per ammissione dello stesso Ministero
e dell’Autorità, ancora allo stadio sperimentale, con un segnale instabile o assente in molte
parti del Paese, con una offerta di programmazione sostanzialmente uguale a quella della tv
analogica, con spese ulteriori per adeguare le antenne private e condominiali”.
28/10/2004
Mediaset condannata dall’Antitrust per pubblicità ingannevole sul digitale terrestre:
accolto ricorso del Movimento Difesa del Cittadino. Mdc diffida il Ministro Gasparri:
no allo stanziamento di nuovi fondi per il decoder digitale terrestre
L'autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nella seduta del 14 ottobre ha giudicato
ingannevoli i messaggi diffusi da Mediaset su Canale 5, Italia 1 e Rete 4, nonché da Nokia
S.p.a., Mediasat e RTI per la promozione della TV digitale terrestre e dei modelli di decoder
offerti con il contributo di 150 Euro, vietandone l’ulteriore diffusione.
E' stato pienamente accolto quindi il ricorso presentato da Movimento Difesa del Cittadino.
L’Antitrust ha riconosciuto pienamente la validità delle contestazioni fatte a Mediaset e agli altri
operatori del digitale terrestre dall'associazione, sottolineando che “la televisione digitale
terrestre non è ancora una realtà completamente operativa; trattasi infatti di una tecnologia
emergente, in fase sperimentale e, pertanto, non ancora affermatasi compiutamente presso gli
utenti finali”.
In particolare i rilievi del Movimento Difesa del Cittadino sugli spot Mediaset erano motivati dal
fatto che:
- non si dice ai telespettatori che a fronte dell’acquisto dell’apparecchio non si ha un servizio
garantito e completo nella fruibilità nell’immediato, ma soltanto la possibilità di aderire alla
sperimentazione del digitale terrestre;
- si omette di indicare che i cosiddetti “servizi interattivi” dipenderanno dall’utilizzazione della
linea telefonica e quindi saranno onerosi e non gratuiti;
- non si precisa che il contributo governativo di 150 Euro non è riconosciuto per tutti i decoder
ma solo per alcune tipologie, dalle quali sono esclusi i modelli più economici che permettono la
sola ricezione dei programmi senza permettere l’interattività.
Inoltre nel provvedimento di condanna l’Autorità giudica ingannevoli anche i messaggi diffusi
da DGTVi (il consorzio formato da Fondazione Ugo Bordoni, RAI, Mediaset, LA7 Televisioni,
FRT, DFree) su Internet e da RTI sulla rivista Eurosat perché “presentano un contenuto
informativo gravemente carente per chiarezza e completezza; ciò in considerazione soprattutto
dell’omessa indicazione della natura, al momento solo sperimentale, del servizio televisivo
offerto e della consequenziale carente copertura territoriale del segnale, a fronte della grande
enfasi conferita alle pretese dia attualità, generale fruibilità e gratuita della televisione digitale
terrestre”.
L’Associazione quindi diffida il Ministro Gasparri dallo stanziare nuovi ingenti fondi pubblici nella
Finanziaria 2005 per una tecnologia ancora sperimentale e certamente costosa per i cittadini.
29/10/2004
Mediaset contro Garante Concorrenza e Mercato per pubblicità ingannevole digitale
terrestre: “Impugneremo delibera Antitrust”
Mediaset si riserva di impugnare la delibera dell'antitrust sull'ingannevolezza degli spot sul
digitale terrestre. Lo annuncia in una nota l'azienda di Cologno Monzese, sottolineando che il
giudizio dell'Autorità è "difforme da quello dell'Authority per le Comunicazioni", che invece ha
ritenuto gli spot "completi sotto il profilo dell'informazione" al pubblico.
"L'Autorità per le Comunicazioni- si legge nella nota - ha approvato la campagna che è in onda
da ormai oltre sei mesi sulle reti Mediaset ritenendola sufficientemente chiara ed esaustiva. La
stessa Autorità ha ritenuto che i primi spot mandati in onda fossero carenti in merito
all'informazione sulla sperimentalità del servizio e sulla limitatezza della copertura. A tale
riguardo Mediaset ha sempre ritenuto che la sperimentalità del servizio e la limitatezza della
copertura fossero nozioni di pubblico dominio sulle quali è sembrato superfluo insistere".
"Tant'é - continua la nota di Cologno Monzese - che il giudizio dell'Antitrust è difforme da
quello dell'Authority per le Comunicazioni che in data 17 settembre ha giudicato tali spot
completi sotto il profilo dell'informazione resa ai telespettatori. Mediaset si riserva perciò di
impugnare la delibera - conclude l'azienda - confidando che prevalga la favorevole valutazione
dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni".
08/11/2004
Decoder contro decoder. Alla campagna per il digitale terrestre gratuito, Sky
risponde con l'offerta di decoder satellitari gratis. Movimento Difesa del Cittadino
ricorre all'Antitrust per pubblicità ingannevole anche contro Sky
Nuova iniziativa del Movimento Difesa del Cittadino in materia di pubblicità ingannevole. Dopo
Mediaset con i suoi spot sul digitale terrestre dichiarati ingannevoli dall’Antitrust, a finire nel
mirino dell’associazione di consumatori è Sky.
Il monopolista italiano delle trasmissioni satellitari ha lanciato una massiccia campagna
pubblicitaria per promuovere la propria offerta “con Sky il decoder digitale è gratis”.
Secondo il Movimento il messaggio è ingannevole e tale da indurre in errore milioni di
consumatori circa effettiva portata ed i costi dell’offerta nient’affatto gratuita. Questi alcuni dei
motivi che hanno indotto l’MDC a inoltrare ricorso all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il
Mercato ed all’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. Come spiegato dall’Avv. Francesco
Luongo, responsabile nazionale delle TLC dell’associazione, nelle pubblicità di Sky
sussisterebbe una carente specificazione dei limiti contenutistici e temporali dell’offerta,
nonché la mancata incorporazione dell'IVA nella indicazione costo del servizio telefonico di
assistenza ai clienti 199.100.900.
La gratuità del decoder sbandierata da Sky è ingannevole per l’MDC visto che l’offerta
promossa riferisce ad un contratto di comodato d’uso gratuito del bene collegato ad un
abbonamento ad almeno due pacchetti dal costo di circa € 38,00 al mese per un anno.
Il Movimento Difesa del Cittadino ha pertanto richiesto all’Antitrust la declaratoria di
ingannevolezza del messaggio e la sospensione cautelare della campagna pubblicitaria in atto.
Intanto l’Autorità Antitrust ha comunicato di aver aperto – sempre su richiesta del Movimento
Difesa del Cittadino - il procedimento per pubblicità ingannevole nei confronti della società
Mediamarket S.p.A. in relazione alla campagna della catena Mediaworld per il decoder digitale
terrestre.
02/12/2004
Digitale Terrestre: dopo la denuncia del Movimento Difesa del Cittadino, l’Antitrust
sospende la campagna di Mediaworld per i decoder a 0 €. Longo: “L’azienda rimuova
presto le affissioni”
Nuova vittoria del Movimento Difesa del Cittadino sui decoder per la tv digitale terrestre. Nello
scorso mese di ottobre, l’associazione aveva denunciato Mediaworld all’Antitrust per la
pubblicità sul decoder digitale terrestre a 0 € poiché considerava il messaggio ingannevole,
essendo esauriti i contributi statali di 150 € che permettevano l’offerta a costo zero.
Dopo il ricorso presentato dal Movimento Difesa del Cittadino, l’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato ha aperto l’istruttoria ed ha sospeso ieri in via cautelare le affissioni
della campagna di Mediaworld.
In particolare l’Antitrust ha ritenuto che “la carenza informativa presente nei messaggi
segnalati in ordine alle limitazioni cui è soggetto il contributo statale rappresenta un elemento
idoneo ad alterare le scelte economiche dei consumatori e tale da ingenerare erronee
aspettative nei destinatari, in ordine alle reali condizioni e modalità di fruizione della
promozione”.
Per questo, appunto, l’Autorità ha chiesto la sospensione della campagna pubblicitaria, che
comporterà peraltro la rimozione delle centinaia di manifesti presenti ancora in tutta Italia.
Soddisfazione è stata espressa da Francesco Luongo, responsabile TLC dell’Associazione, che
ha dichiarato: “Il provvedimento rappresenta l’ulteriore riprova dell’ingannevolezza e delle
gravi carenze informative che stanno caratterizzando la “svendita” se non proprio la “regalia”
dei decoder per il digitale terrestre a spese dello Stato”
Il Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, Antonio Longo, ha invitato infine l’azienda a
“procedere rapidamente nella rimozione delle affissioni”.
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