la scuola e la formazione - Comune di Castelfiorentino

Comune di Castelfiorentino
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LA SCUOLA E LA FORMAZIONE
L’obiettivo generale che ci proponiamo è quello di dar vita, in linea con il quadro legislativo
regionale, ad un sistema che realizzi la libertà del singolo individuo e l’integrazione sociale
attraverso il diritto all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita che si sviluppa attraverso i
canali della educazione, dell’istruzione, dell’orientamento, della formazione e delle
politiche del lavoro. La formazione del capitale umano e lo sviluppo della società della
conoscenza sono i presupposti per il rafforzamento e la qualificazione dell’apparato
produttivo regionale e nazionale. Scuola e formazione rappresentano quindi, oggi più che
mai, una risorsa strategica per lo sviluppo e per il futuro.
La scommessa è riuscire a superare la logica della separazione che ha governato per
tanto tempo il mondo della scuola, della formazione e del lavoro e arrivare a lavorare sullo
stesso campo, pur nello sviluppo e nella affermazione di forti autonomie, guardando alla
domanda e puntando all’unitarietà dell’intervento in risposta ai bisogni espressi ed
inespressi dai cittadini.
Quindi nella operatività concreta, oltre al fatto che l’intervento non può essere generico ed
indifferenziato, è necessario avere costantemente presente che il referente dell’intervento
non è un pezzo di soggetto ma piuttosto l’individuo nella sua interezza, con bisogni ed
aspirazioni. Per raggiungere il livello ottimale degli interventi è necessario quindi
individuare i diversi target di cittadini espressione di diversi bisogni specifici e di
aspirazioni, correlati all’età dei destinatari, o attinenti più direttamente alle diverse
condizioni del contesto di vita.
Assumere il singolo nella sua situazione concreta quale destinatario dinamico, non statico
delle politiche, accompagnare e assistere il cittadino nella costruzione del suo personale
percorso di opportunità attraverso l’integrazione degli interventi, fa nascere l’esigenza di
modularizzare e di personalizzare gli stessi.
La prima area a cui rivolgiamo la nostra particolare attenzione è quella relativa ai bambini,
sulla quale influiscono problematiche espresse dalle diverse tipologie sociali, culturali e
territoriali e quindi con differenziazione molto spiccata di bisogni ed esigenze. Obiettivo per
questa area è quello di garantire ai bambini quanto più possibile la partecipazione alla vita
educativa attraverso:



l’ampliamento e la qualificazione delle occasioni di socializzazione e di crescita con
i pari di età in contesti educativi variamente strutturati, articolati, diversificati che
considerano anche la multiculturalità come risorsa;
la promozione dello sviluppo della cultura dell’infanzia e dei suoi diritti nella nostra
comunità;
la programmazione e il coordinamento per l’integrazione delle risorse e degli
obiettivi degli interventi messi in campo da diversi soggetti.
Quanto sopra costituisce il presupposto necessario perché i bambini e le bambine siano
riconosciuti come soggetti portatori di diritti nei confronti dei quali progettare specifiche
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opportunità educative, riconsiderare i livelli di fruibilità degli spazi urbani e naturali, far
evolvere la loro personalità aldilà dei condizionamenti socio-economici della famiglia di
appartenenza.
Nel rispetto e nella applicazione dei presupposti sopra esposti, nel campo dei servizi
educativi per la prima infanzia è stata compiuta la loro riorganizzazione che ha portato ad
una maggiore diversificazione delle tipologie e della flessibilità, garantendo modalità varie
di utilizzo, dando una risposta personalizzata alla molteplicità dei bisogni educativi dei
bambini, alle esigenze dettate delle varie e differenti organizzazioni familiari, alla necessità
di supportare l’azione educativa delle famiglie. Attualmente circa il trenta per cento dei
bambini residenti compresi tra i tre mesi e i tre anni di età trova all’interno del sistema dei
servizi rivolti alla prima infanzia una risposta. La riorganizzazione ha prodotto un aumento
della capienza dei servizi di circa il venti per cento rispetto alla situazione precedente con
l’impiego della stessa entità di risorse finanziarie ed ha permesso il coinvolgimento del
terzo settore nella gestione del sistema dei servizi educativi.
Intendiamo perciò per il futuro seguire il percorso iniziato ed improntarlo ad una logica
dinamica dell’intervento che, sviluppando una costante ed assidua azione di conoscenza e
di interpretazione dei bisogni della nostra collettività, riesca ad individuare via via gli
adeguamenti necessari per permettere la fruibilità ottimale conservando e migliorando il
livello qualitativo delle prestazioni.
La nostra città però non può accontentarsi di isole felici o privilegiate quali possono essere
considerate l’asilo nido “Panda”, lo spazio educativo “Scoiattolo” e il centro gioco “La
Giostra” ma sviluppare una cultura dell’infanzia, significa anche conoscerne i diritti e
garantirli mutando la visione complessiva della nostra comunità a partire dall’innalzamento
del livello di accesso e di fruibilità degli spazi urbani attraverso interventi qualificati da
attivare nei prossimi anni in aggiunta a quelli già avviati.
Operare nella direzione della riqualificazione urbana significa rendere il territorio ospitale e
accogliente non solo nei confronti dei bambini e delle bambine ma verso tutti i cittadini
comprese le categorie più svantaggiate come disabili ed anziani. L’idea già lanciata per la
realizzazione di un grande parco all’interno della città localizzato nella zona sportiva e
scolastica va in questa direzione.
I bambini crescono
L’impegno rivolto alle successive fasce di età si snoda lungo due direttrici la prima delle
quali è quella dell’educazione, della istruzione e della formazione nel contesto scolastico e
l’altra è quella relativa all’extrascuola.
Nel primo caso il nostro impegno riguarda la messa in atto di azioni rivolte a garantire a
tutti il diritto di accesso all’istruzione, attraverso una opportuna programmazione della rete
scolastica, una adeguata organizzazione dei servizi per l’accesso e per l’estensione del
tempo scuola e con l’erogazione di contributi per sostenere le famiglie economicamente
più svantaggiate.
Questo significa, mediante un costante esame delle proiezioni anagrafiche, rivolgere
annualmente alla Regione Toscana eventuali richieste di istituzione di nuove classi
qualora se ne ravveda la necessità e quindi garantire l’accesso a tutti gli aventi diritto fin
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dalla scuola dell’infanzia ricercando idonee soluzioni per la messa a disposizione di nuovi
locali, così come è già avvenuto per la scuola materna di via Leonardo da Vinci.
Impegnarsi sul fronte dell’edilizia scolastica significa anche rendere gli ambienti esistenti
sempre più consoni e rispondenti alle esigenze dei ragazzi per l’espletamento delle attività
previste della programmazione didattica. A questo scopo riteniamo di continuare nella
strada intrapresa in direzione della realizzazione degli interventi edilizi volti al
miglioramento e all’ampliamento dei locali scolastici. La scuola elementare “Tilli” dovrà
essere destinataria, dopo quelli già realizzati, di ulteriori interventi di miglioramento
dell’edificio iniziando dalla sostituzione di tutti gli infissi. La scuola media “Bacci-Ridolfi”
dovrà essere destinataria di interventi di ampliamento che interesseranno in maniera
radicale anche la palestra e saranno completati anche gli interventi in corso di rifacimento
delle facciate e delle coperture.
L’organizzazione del trasporto scolastico in questi ultimi anni ha dovuto costantemente
modificarsi per rispondere alle nuove esigenze legate alla diversa dislocazione della
popolazione che è ritornata ad insediarsi nelle campagne. Garantire il diritto di accesso
all’istruzione comporta rivedere costantemente la organizzazione dei servizi alla luce della
realtà abitativa che sta venendo a delinearsi sia in conseguenza dei nuovi insediamenti di
edilizia popolare che di quella privata.
Il riconoscimento del diritto di accesso passa anche attraverso il sostegno economico alle
famiglie più svantaggiate sia con l’erogazione di buoni libro, di assegni di studio, di borse
di studio sia, nei casi più gravi, con agevolazioni per l’utilizzo dei servizi (trasporto e
mensa).
Il nostro obiettivo primario è prevenire l’insuccesso e l’abbandono scolastico il che
comporta non solo strutture, contributi, servizi, ma impone il miglioramento della qualità
dell’istruzione per realizzare il successo formativo di ciascuno.
Per il riconoscimento del diritto di accesso a tutti e per prevenire l’insuccesso e
l’abbandono scolastico, riteniamo che in qualsiasi campo si indirizzi l’intervento debba
avere la capacità di dare risposte adeguate a tutte le esigenze. Questo significa tener
conto nella elaborazione delle varie programmazioni della presenza di bambini disabili e
perciò della necessità di garantire il diritto a tutti di poter partecipare e di poter usufruire
delle varie opportunità, mettendo in atto, a seconda dei casi, azioni positive.
Il concetto di universalità implica la presenza di tante diversità e la necessità di attivare
specifiche modalità di intervento per allontanare il rischio della emarginazione e della
esclusione. La nostra realtà locale ha visto negli ultimi anni un aumento considerevole
della presenza di stranieri e ciò ha comportato la necessità di rivedere le priorità per
conseguire una reale integrazione dei bambini all’interno dei vari ordini di scuola.
Questo impegno è cresciuto nel tempo ed ha determinato l’attivazione di progetti specifici
nella scuola, sia per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, sia per la formazione
degli insegnanti e lo sviluppo di un nuovo modello educativo che si fonda sull’intercultura.
L’impegno dovrà continuare ad essere determinante perché proprio dalla scuola si sviluppi
e si diffonda sul territorio la cultura dell’integrazione e dell’accoglienza.
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Per questo possiamo ricavare un valido aiuto dall’autonomia scolastica, che per fortuna
non è stata cancellata dalla L. 53/2003 (Riforma Moratti), che stabilisce che la scuola,
nella elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.), deve raccogliere le
sollecitazioni e le indicazioni di tutte le componenti della comunità scolastica, deve
riflettere sulle esigenze del contesto sociale, culturale ed economico della realtà locale e
deve svolgere una funzione di confronto a livello territoriale degli obiettivi educativi per
giungere ad una integrazione degli interventi da parte dei diversi sistemi finalizzata alla
elaborazione di una offerta formativa che potenzi ed arricchisca l’efficacia dell’azione di
ciascun sistema.
Riteniamo che come Ente Locale, per contribuire al successo formativo di tutti, si debba
continuare a svolgere un importante ruolo ed una efficace azione di stimolo e di
promozione al fine di arrivare a costruire una cultura dell’integrazione per pervenire ad una
programmazione integrata finalizzata all’arricchimento dei percorsi educativi e formativi e
alla ottimizzazione delle risorse. Negli ultimi anni nella nostra realtà locale i Piani della
Offerta Formativa sono stati il documento contenente la progettazione di attività curriculari
ed extracurriculari con progetti che mirano ad ampliare e arricchire la offerta formativa nel
quadro della programmazione culturale ed economica dell’ente locale.
Sicuramente, così come avvenuto con il “Tavolo Minori” e con il “Laboratorio Motoria”, è
fondamentale e necessario continuare a sperimentare sempre nuove modalità che
permettano di allargare la nostra capacità di conoscenza e di aumentare il bagaglio di
informazioni per migliorare la progettazione integrata. Fino ad oggi il lavoro impostato con
le nostre scuole ha prodotto buoni risultati sia per quanto riguarda le azioni messe in
campo nella scuola dell’obbligo mediante i Progetti integrati di area (PIA) in direzione della
prevenzione del disagio e per creare le condizioni per lo “Star bene a scuola”, sia nell’aver
agevolato una conoscenza reciproca riguardo alla modalità corretta di utilizzo da parte
della scuola dei servizi presenti nel distretto socio-sanitario, sia per aver contribuito ad
arricchire i POF con varie offerte educative e formative di varie agenzie educative presenti
sul territorio, sia per aver realizzato progetti di varia natura condivisi con il comune come
quello sulla “Memoria” realizzato nel corso degli ultimi tre anni dall’Istituto “Enriques”.
Gli interventi messi in atto in direzione dell’attuazione dell’obbligo scolastico e formativo ha
comportato un lavoro di interconnessione tra la scuola, i Centri per l’impiego e l’Agenzia
per lo sviluppo, ognuno per la propria parte. La istituzione dell’Osservatorio Scolastico
Provinciale d’intesa con i comuni, il Circondario Empolese Valdelsa e il Centro dei Servizi
Amministrativi della Scuola (C.S.A.) nella sua prima fase ha permesso la raccolta dei dati
anagrafici di tutti gli studenti al fine di monitorare l’assolvimento dell’obbligo scolastico e
formativo.
La scuola nel Circondario Empolese Valdelsa
Molte novità sono state introdotte in questi anni per quanto concerne l’organizzazione e la
presenza della Scuola media superiore nella nostra area, che si è rafforzata grazie
all’istituzione di nuovi indirizzi e ai tanti interventi di riqualificazione e ampliamento degli
edifici scolastici. Il prossimo futuro ci vede perciò impegnati a completare il processo di
decentramento della scuola media superiore nei tre poli scolastici di Castelfiorentino,
Empoli, Fucecchio, curando in primo luogo l’orientamento e il raccordo con le scuole
dell’obbligo.
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In particolare la scuola media superiore “Enriques” sarà interessata da notevoli lavori di
ampliamento che riguarderanno sia la parte da destinare a nuove aule sia la parte da
destinare al potenziamento dei laboratori dell’Istituto alberghiero che ha riscosso un
notevole interesse nei giovani residenti nell’area e anche in altre zone. Questo nuovo
indirizzo infatti, insieme a quelli esistenti (liceo scientifico, tecnico commerciale, linguistico
e professionale con vari indirizzi) ha portato ad una notevole crescita degli studenti che
frequentano il polo scolastico di Castelfiorentino (739 nel 2000/01, 1117 nel 2003/04),
numero destinato ancora a crescere nei prossimi anni.
La scuola “Enriques” ha al suo interno, oltre ad una grande palestra, una piscina utilizzata
tutte le mattine dagli studenti, inaugurata nel 2001. Sarà necessario perciò richiedere alla
Provincia che, oltre all’adeguamento dei locali della scuola, provveda alla definitiva
sistemazione dell’area esterna.
La città delle ragazze e dei ragazzi
L’obiettivo di far riferimento all’individuo nella sua interezza di bisogni e di aspirazioni per
la individuazione e la scelta degli interventi a lui destinati richiede una uguale attenzione e
altrettanta determinazione quando si affrontano le attività fuori dall’ambito scolastico
dirette ai bambini e ai ragazzi. A seconda dei bisogni espressi i vari interventi devono
tenere conto delle caratteristiche delle varie fasce di età.
Nel corso di questi ultimi anni abbiamo intensificato e differenziato gli interventi rivolti ai
bambini e ai ragazzi cercando di creare le condizioni perché l’azione educativa che si
esplica in ambito scolastico non sia sottoposta ad interruzioni, ma possa trovare, anche se
con forme e modi diversi, la naturale continuità nell’extrascuola.
Gli obiettivi che vogliamo continuare a perseguire con sempre maggiore convinzione
puntano alla crescita della capacità di relazione e di confronto con i coetanei, alla
condivisione di regole organizzative, all’acquisizione di sempre maggiori conoscenze e
competenze per la conquista della propria autonomia personale e sociale e del senso di
appartenenza alla realtà locale. Per raggiungere gli obiettivi che ci siamo riproposti, la
nostra azione si dovrà svolgere nel corso di tutto l’anno caratterizzando diversamente gli
interventi a seconda della fascia di età dei ragazzi a cui ci rivolgiamo e dei periodi in cui
essi vengono realizzati.
Gli interventi di continuità educativa per il tempo libero e per l’extrascuola rivolti
all’infanzia, all’adolescenza e ai giovani dovranno trovare sempre più momenti di raccordo
sistematico con il Piano dell’offerta formativa delle scuole del territorio e noi riteniamo che
questo possa essere realizzato incentivando e potenziando il ruolo e la funzione del
“Tavolo Minori” anche come strumento di integrazione tra l’offerta formativa scolastica e
l’offerta formativa extrascolastica. In questa ottica abbiamo lavorato e continueremo a
lavorare per la programmazione delle attività previste per l’estate destinate ai bambini e ai
ragazzi la cui età è compresa tra i quattro e i quattordici anni. Le attività che ci proponiamo
sono molteplici e saranno realizzate a livello di area in stretta collaborazione con gli altri
comuni della Valdelsa tra i quali viene da anni stipulata una convenzione.
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Alcune delle attività hanno lo scopo principale di rispondere ad esigenze ricreative e
ludiche in luoghi di villeggiatura montani o marini offrendo occasioni di socializzazione, di
aggregazione e di rispetto delle regole condivise. Per il “Campo di archeologia” e “Tra
storia e natura”, si aggiunge anche il fine di approfondire e sperimentare concretamente
quanto in ambito scolastico è stato oggetto di insegnamento.
Le attività estive in paese portate avanti da tempo avranno l’obiettivo di sviluppare nel
futuro le azioni già attivate nel periodo scolastico sia dentro la scuola che presso il CIAF e
volte in particolar modo ad accrescere il senso di appartenenza al territorio comunale
vivendolo e facendolo conoscere meglio. Il nostro obiettivo è di estendere l’intervento
anche nei confronti dei ragazzi più grandi e per questi è necessario cercare di attivare
delle modalità di coinvolgimento fin dal momento della programmazione delle attività così
che le attività corrispondano alle loro aspettative.
Il “Forum Giovani” costituito da ragazzi e ragazze la cui finalità è quella di lavorare per un
coinvolgimento sempre più ampio dei giovani tale da agevolare il confronto e il nascere di
proposte dirette in primo luogo alle istituzioni. In questo senso, nel valorizzare la sua
capacità propositiva, il “Forum giovani” sarà di valido aiuto anche nella costruzione del
programma delle iniziative che arricchirà il pacchetto di attività che l’Amministrazione
comunale offre alle varie fasce di età per il periodo estivo.
Con le stesse finalità e gli stessi obiettivi con cui viene elaborata la programmazione delle
attività estive, dovrà avvenire la programmazione degli interventi di continuità educativa
per il tempo libero che trovano riferimento preferenziale nel CIAF, che recentemente nella
sua nuova missione e identità è divenuto centro di elaborazione di progetti, luogo di
programmazione, laboratorio della partecipazione democratica.
Le attività che saranno promosse all’interno del CIAF, nelle scuole e su tutto il territorio
comunale si fondano sull’affermazione dell’individuo, in particolar modo del bambino e del
ragazzo, come soggetto attivo, consapevole e responsabile rispetto a scelte di interesse
collettivo che lo vedono promotore e protagonista.
L’obiettivo complessivo mira ad un pieno e totale coinvolgimento di tutte le componenti
attive della città per costruire insieme nuovi scenari di riferimento entro cui guidare lo
sviluppo del territorio. La “strategia della partecipazione” è la linea metodologica di
riferimento del CIAF, che lavorerà quindi nella direzione di creazione di una “rete” che
garantisce l’informazione, il confronto, la condivisione di regole e di esperienze. Il punto di
vista del minore sarà il nostro, riconoscendo in esso un potenziale creativo in costante
mutamento e allo stesso tempo l’indicatore più efficace del livello di vivibilità sociale,
ambientale e culturale del paese. Proseguiranno i progetti che hanno coinvolto giovani
appartenenti alle scuole elementari, medie inferiori e medie superiori e che hanno dato vita
ad esperienze come il “Consiglio dei Ragazzi” e le “Cooperative nelle scuole”.
Le attività che saranno portate avanti in estate daranno l’opportunità per riflettere,
proporre, verificare e collaborare alla possibilità di rendere sostenibile la gestione e lo
sviluppo del territorio. In questo senso si fa riferimento ai principi della “Carta delle Città
Educative”, stipulata a Barcellona già nel 1990, in cui si afferma che la città può svolgere
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un ruolo educativo affinché la crescita del bambino e lo sviluppo del giovane non siano
lasciati al caso.
Una prima attività rivolta a costruire un modello permanente e in continua trasformazione
si potrà concretizzare già da questa estate in un campo ambientale dove ragazzi dai 9 ai
18 anni del nostro comune lavoreranno fianco a fianco con 10 giovani dai 18 ai 30 anni
provenienti da tutta l’Europa per praticare un modo di vivere che migliora la città, basato
sull’accoglienza, la tolleranza, la cooperazione e la curiosità della scoperta.
L’anima della “Città delle ragazze e dei ragazzi” si esprimerà attraverso giochi e
elaboratori continui, concepiti con logiche di risparmio e riutilizzo dei materiali, allestiti in
aree verdi (Castello alto, viale Potente, zona sportiva, zona Praticelli) e nel principale
punto di unione del paese, il fiume Elsa, che diventerà temporaneo parco ecosostenibile
aperto a tutta la cittadinanza. Tema conduttore di questa esperienza sarà l’acqua nelle sue
molteplici forme e funzioni vitali. L’innovatività di questo modello risiede nella sua capacità
di tessere relazioni e stringere collaborazioni attorno ad un valore comune a tutta l’identità
locale, chiamando gli attori sociali a svolgere un ruolo significativo e attivare la reale
costruzione di una nuova municipalità secondo i principi ispiratori della “Carta del Nuovo
Municipio” e del senso di appartenenza fondato sul rispetto e la valorizzazione delle
diversità presenti (linguistiche, religiose, culturali). Spazi aperti nella città e nella
mente…una città possibile!
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