ISTITUTO COMPRENSIVO N. 8 di Forlì Scuola secondaria di primo grado “SAN MARTINO IN STRADA” classe 3^O Fabbri Sofia Gandolfi Vitor Lazzarini Luca Praticò Daniele Samorì Sofia Zanetti Sofia FORLÌ RAZIONALISTA INTRODUZIONE Il territorio di Forlì, terra di origine di Benito Mussolini, è ricco di testimonianze architettoniche attribuibili al Razionalismo, una corrente artistica caratterizzata da particolari architettonici classici con rivestimenti in lastre di marmo, ritmici porticati, colonne, archi simmetrie. La spinta di modernizzazione di quella Forlì 'vecchia e un po' romantica' venne dal Conte Ercole Gaddi Pepoli, primo Podestà, che dotò la città di un reale strumento di controllo della propria trasformazione: il piano regolatore, pubblicato nel 1927. Piantina di Forlì Forlì prima dell’intervento di Mussolini La città antica fu sopraffatta da un consistente e progressivo numero di edifici che si sostituirono al precedente tessuto urbano. Architetti ed ingegneri di grande rilevanza professionale giunsero a modernizzare la città. L'idea di una nuova forma di Forlì, da parte del regime fascista, fu accompagnata da un'effettiva trasformazione architettonica di parti della città. Tre sono le zone di Forlì in cui si possono ammirare testimonianze del Razionalismo: Viale della Libertà, che congiunge il Piazzale della Vittoria alla Stazione, Porta Ravaldino e Centro Storico. STAZIONE DI FORLÌ Una nuova stazione, in sostituzione della vecchia del 1861, fu posizionata a 800 metri a sud rispetto alla precedente. La stazione era ed è ancora strutturata su tre livelli: il piano terra con il salone d'ingresso, il secondo livello con i binari, sopraelevato di circa 5 metri rispetto al piazzale d'accesso che contiene tutta la parte funzionale dedicata al viaggiatore e il terzo livello con gli alloggi del personale ferroviario. L'insufficienza dei servizi ferroviari, così come il desiderio di dotare la città di una nuova ed imponente stazione, determinarono la necessità di ricollocare la stazione in un diversa posizione. La nuova stazione venne costruita nel 1926 dal progetto dell'ingegnere Enzo Bianchi, ed entrò in servizio il 30 ottobre 1927, contemporaneamente alla chiusura del vecchio impianto. La stazione all’epoca era grande quanto quella di Milano. Furono creati quattro binari di cui tre aperti al pubblico e uno riservato solo al duce. Davanti alla costruzione fu posizionata una fontana costruita da Cesare Bazzani e inaugurata nel 1930 circa. Durante la seconda guerra mondiale fu danneggiata dal bombardamento del 1944 così fu sostituita da un’aiuola che c’è anche tuttora. VIALE MUSSOLINI Nel 1927 Mussolini ebbe l’idea di creare un viale che collegasse la nuova stazione con il Parco ottocentesco per accogliere i visitatori con un accesso elegante alla città. La strada venne inaugurata il 30 Ottobre, ma fu terminata solo 7 mesi dopo. Il viale inizialmente fu dedicato a Benito Mussolini, poi dato che come diceva lo stesso duce: “Alle strade si danno i nomi dei morti”, il corso cambiò nome, diventando Viale 28 Ottobre. VIALE DELLA LIBERTÁ Dopo il 25 aprile 1945, quando l’ Italia fu liberata dagli alleati, il viale 28 ottobre diventò viale della Libertà, più noto forse come Viale della Stazione. Il primo progetto prevedeva una carreggiata centrale, due vialetti pedonali alberati, due carreggiate laterali e due ulteriori marciapiedi per una larghezza complessiva di 40 metri. Lungo il viale si piantarono circa 300 lecci come collegamento all’ epoca romana e si sistemarono circa 30 panchine di granito tuttora presenti lungo il corso. Essi sono decorati con il fascio littorio, simbolo del regime fascista, e con l’ aquila imperiale utilizzato come collegamento al passato. Lungo il viale si trovava una zona destinata a campi e industrie; qui si trovavano anche due cantieri tra cui il Benini che produceva cemento armato e collaborava con il duce per la modernizzazione della città. I campi furono eliminati e al loro posto costruiti edifici destinati agli operai che lavoravano nel centro. Il condominio popolare nominato “Case economiche per i postelegrafonici” è stato progettato dell'ingegner Ezio Bianchi e realizzate nel 1931 con una prospettiva ottocentesca. Presenta un intonaco con tinteggiature per un effetto di finta pietra lungo tutto il basamento dell'edificio che comprende anche il piano rialzato sulle lesene angolari e sulle riquadrature degli ingressi. Il condominio popolare nominato Case Economiche dei Ferrovieri venne costruito nel 1933 su progetto dell'ing. Ezio Bianchi che lo sottopose ad un accurato trattamento decorativo prendendo ispirazione dal palazzo I.N.C.S.I.S. appena costruito tenendo conto degli imposti della Commissione edilizia già per le case dei postelegrafonici ubicate sul viale. ITIS Attorno al Viale della Libertà si trovavano pochi edifici così Mussolini fece costruire dall’ingegnere Fuzzi una scuola in onore di suo padre, Alessandro Mussolini. Nel 1940 fu inaugurato l’ITIS, Istituto Tecnico Industriale Statale, dato che suo padre, essendo un fabbro, lavorava nel settore industriale. L’edificio di pianta a M, era diviso in spazi quasi perfettamente uguali e diventò il primo istituto tecnico con i laboratori più all’avanguardia. LA scuola elementare Negli anni Trenta Mussolini fece costruire, sempre dall’ingegnere Fuzzi, un’altra scuola in onore di sua madre Rosa Maltoni, maestra di scuola elementare(oggi De Amicis), costruita in stile medievale con cemento e cotto. GIL Diventò la prima costruzione moderna a Forlì e fu inaugurato nel 1935 come sede dell’Opera nazionale Balilla. Era costruita in stile razionalista ed era divisa in due parti: quella culturale e quella sportiva. Quella sportiva era stata edificata in modo da ospitare ogni tipo di sport tra cui il nuoto tanto che la piscina all’interno dell’edificio fu considerata la prima piscina in Emilia-Romagna. Quella culturale fu dedicata, invece, ad un cinema dove si proiettavano molti film utilizzati per la propaganda del regime fascista. Qui i ragazzi dai 6 ai 18 anni in realtà, con la scusa dello sport, venivano addestrati alla guerra e dovevano, ogni volta, recitare un giuramento che si trovava sulla torre littoria il quale diceva: «Nel nome di Dio e dell'Italia giuro di eseguire gli ordini del Duce e di servire con tutte le mie forze e se è necessario col mio sangue la causa della rivoluzione fascista». Giuramento dei Balilla EX- COLLEGIO AERONAUTICO Il palazzo, destinato ad ospitare il primo istituto aeronautico in Italia, fu edificato per volere di Benito Mussolini e risale al 1937. L'edificio, costruito in stile razionalista su disegno di Cesare Valle, presenta due cortili interni e una piazzetta adiacente a piazzale della Vittoria. Il palazzo fu dedicato a Bruno Mussolini, figlio di Mussolini che morì a 23 anni in un incidente aereo. Bruno Mussolini All’interno ci sono numerosi mosaici in bianco e nero che hanno sia una base mitologica che una base scientifica. In un mosaico vengono rappresentati i palloni di rame di Francesco de Lama, che furono lo spunto per la creazione della mongolfiera odierna e in un altro si può notare le prime forme di idrovolante. Furono rappresentati anche alcuni record come quelli di: FERRARIN: fece il primo volo di 18 mila chilometri in 3 mesi e mezzo di volo andando da Roma a Tokyo. DE PINEDO: che fece la crociera occidentale (Roma, America del Sud, America del Nord, Roma) e la crociera orientale (Roma, Australia, Tokyo, Roma). Il simbolo dell’ aeronautica sono 3 topi verdi sempre usati come emblema di virtù e di numerose vittorie. PIAZZALE DELLA VITTORIA Il Piazzale della Vittoria è un’ampia area, costruita durante il ventennio fascista, che sorge a Forlì. Fu chiamato così dopo che venne costruito il monumento ai caduti della prima guerra mondiale realizzato dall’architetto romano Cesare Bazzani. Il monumento venne iniziato il 15 marzo 1932 e inaugurato il 30 ottobre dello stesso anno per festeggiare il decimo anniversario della rivoluzione fascista. Sul piazzale si affaccia il Palazzo dell’ex collegio aeronautico costruito nel 1937 per volere di Benito Mussolini in stile razionalista. Davanti ad esso è presente la statua di Icaro. Il monumento è alto in tutto 32 metri. La colonna è realizzata in pietra dorata di Trani sulla quale c’è una scultura in bronzo che rappresenta la vittoria. I blocchi ai lati della colonna presentano altorilievi scolpiti da Bernardino Boifava e rappresentano i principali momenti della vita degli eroi: l’attacco, la difesa, il sacrificio e il trionfo. Ai lati sorgono due fontane che rappresentano il sacrificio della vittoria. PALAZZI GEMELLI All’imbocco con Corso della Repubblica si trovano le Palazzi Gemelli costruite nel 1933, progettate per essere la nuova porta d’ingresso della città. PALAZZO DEGLI UFFICI STATALI Il palazzo degli uffici statali era abitato dai dipendenti degli uffici e, durante la seconda guerra mondiale, fu usato come rifugio per i bombardamenti. Il rifugio era molto spazioso con i suoi 220 posti ed era molto innovativo per la presenza di un elettroventilatore a pedali che, con l’aiuto di una bicicletta permetteva il ricambio dell’aria. PALAZZO DELLE POSTE Il palazzo delle poste si affaccia su Piazza Saffi , nel 1909 i servizi postali e telegrafici si trovavano in Piazza XX Settembre. In seguito si dovettero fare dei lavori di ampliamento dell’edificio ma il territorio era molto sconveniente per la realizzazione del progetto così si decise di spostarlo in Piazza Saffi. Alla fine di luglio 1930 Mussolini affidò a Cesare Bazzani la progettazione e direzione dei lavori del palazzo delle poste mentre le spese furono affidate al Ministero del Municipio di Forlì. I lavori di costruzione, assegnati all’impresa Ettore Benini di Forlì, iniziarono a novembre 1931 e terminarono nell’ottobre 1932. Il palazzo venne inaugurato il 30 ottobre 1932 con la presenza del capo del governo in occasione del X anniversario della Marcia su Roma. Il costo dell’opera ammontò a: ₤ 180 000 € 93 ₤ 2 000 000 € 1 033 ₤ 4 500 000 € 2 324 ₤ 6 680 000 € 3 450 Il 25 agosto 1944, a causa dei bombardamenti aerei, il palazzo fu gravemente danneggiato così molti uffici furono trasferiti in altre frazioni di Forlì mentre la ricostruzione dell’ edificio della sede centrale iniziò nel 1945 e si protrasse fino al 1950; tuttora è uno dei palazzi più ricchi di Forlì.