Simone de Beauvoir -Il Secondo Sesso: Esiste la Donna?- A cura di Renate Zahar (Il Saggiatore, 1981) Mentre mi ascolto "Don't Need" delle Bikini Kill :D riporterò alcuni stralci di questo libro, iniziando dalla prefazione, per cercare di dare un'idea di Simone de Beauvoir, e del suo Femminismo. Per prima cosa, partiamo un po' dall'ambiente dentro il quale si muove Simone: l'Esistenzialismo. Mentre il Femminismo Borghese aveva fatto delle battaglie per il diritto di voto e di istruzione e il Femminismo Socialista aveva puntato sull'integrazione della Donna nel processo produttivo, ovvero, semplificando, muovendosi in una direzione concreta, d'azione, ma non "globalmente culturale", andando a scovare anche i motivi "religiosi/culturali" alla base della sottomissione della Donna all'uomo, nei secoli; questo insieme di motivi possiamo chiamarli "disuguaglianza ontologica" ("ontologico" è in Filosofia tutto ciò che si riferisce allo studio dell'essere), ovvero la disuguaglianza che divide il mondo in "maschi" e "femmine", e la conseguente "matrice esistenziale", ovvero i ruoli che l'uomo ha imposto alla Donna: moglie (puttana) madre. Una segregazione sessista basata sul diktat (specialmente foraggiato dal cristianesimo patriarcale) della riproduzione e della famiglia. Quindi, con Simone de Beauvoir si va costruendo un Femminismo visto anche come Filosofia, che studi la condizione esistenziale, tutto ciò che caratterizza l'esistenza della Donna, il suo esserci, in questo mondo. Inizio riportando questo stralcio, per dare un'idea basilare di questo tipo di Esistenzialismo (in cui la nostra Simone si va formando: l'Esistenzialismo Ateo di Sartre) : Pagina 10 1 "L'assenza di Dio è però ben lungi dall'autorizzare ogni licenza: viceversa proprio perchè l'uomo è abbandonato sulla terra, i suoi atti sono impegni definitivi, assoluti. Egli porta la responsabilità di un mondo che non è opera di una potenza estranea, bensì la sua stessa opera, un mondo in cui si iscrivono tanto le sue sue sconfitte quanto le sue vittorie. Un Dio può perdonare, cancellare, ricompensare; ma se Dio non esiste, gli errori degli uomini sono inespiabili" ("Per una morale dell'ambiguità"). Punto di partenza e punto di arrivo per poter affrontare responsabilmente le proprie scelte è la consapevolezza di essere soli." (Chi volesse approfondire o avere qualche informazione in più, a livello basilare, sui vari tipi di Esistenzialismo, può consultare i miei schemini al riguardo) Pagina 18 "è così che Simone dà molto peso a quello che chiama "la matrice esistenziale", l'analisi dell'esistenza alienata della donna: storicamente si è sviluppata una struttura sociale di subordinazione che ogni donna soggettivamente subisce e assume allo stesso tempo. (Nota di Lunaria: facciamo un parallelo con la storia di Amina, una delle Attiviste Arabe delle Femen! "Nella nostra cultura il valore della donna è legato all'uomo e il vero disastro è che anche le donne ci credono." e "Quello che mi ferisce di più non è il sessismo degli uomini nei confronti delle donne ma è il sessismo delle donne contro se stesse") "Il "Femminile" non è altro che il mito della donna, creato dagli uomini, la "femmina" è un prodotto maschile." (Nota di Lunaria: chi volesse approfondire i motivi culturali e religiosi che hanno imposto la sottomissione della Donna, può leggere il mio scritto "Misoginia e morale cattolica") "Le donne, però, lo vivono come realtà loro, rivendicano addirittura la loro subordinazione come "destino naturale" e glorificano la propria prigionia come missione nel mondo" (Nota di Lunaria: l'esempio dei nostri giorni sono le Christian women against Femen, vere e proprie donne col cazzo, che ragionano peggio di un uomo!) 2 "Le prospettive liberatorie passano necessariamente attraverso la distruzione della femmina, "quel prodotto intermedio tra il maschio e il castrato che chiamiamo donna". Ma che cosa è allora l'"autenticità della donna"? Non sarà identica a quella dell'uomo, anche se Simone propone la "Trascendenza" come principio liberatorio." Pagina 19 "La questione della sessualità femminile ci pone il problema dell'attivitàpassività." Anche questo è un punto da tenere presente, e il discorso sarebbe sterminato; dobbiamo però partire dalla consapevolezza che "i gusti sessuali" (donne che si fanno schiavizzare e umiliare sessualmente) dipendono soprattutto dall'educazione che si è ricevuta in famiglia, e dal rapporto col modello di padre "toccato in sorte" (è basilare sapere che non è detto di riuscire a ricordare esattamente tutto). Chi volesse approfondire i motivi che portano alla sottomissione sessuale a causa del transfert paterno, consulti questi miei scritti: "L'Amore, tra Maestro e schiava" e le riflessioni in "Appunti". Ripeto nuovamente che il libro fondamentale da consultare è "Voglia di padre" di Victoria Secunda, che è il libro più completo sull'argomento. Se si è schiave sessuali di un uomo, e per quanti sforzi si facciano, non si riesce a sottrarsi, bisogna perlomeno capire che motivi ci sono alla base "di questa scelta" (che scelta NON è, è indole acquisita, è educazione patriarcale ricevuta nell'inconscio! Non è una scelta libera e ponderata, consapevole e dignitosa!) ovvero: "lo faccio per godere anch'io, in quanto donna completa e sullo stesso piano dell'uomo oppure mi interessa farmi del male attraverso gli uomini?", "Mio padre si arrabbiava con me, e se sì, per quali motivi?", "Sento di essere colpevole per qualcosa, ma non so bene che cosa...però se succede qualcosa, mi sento sempre io la colpevole!", "Mi propongo come schiava sessuale perchè ho paura di non essere voluta", "Mi propongo come schiava sessuale perchè mi sembra che in quel modo, l'uomo mi amerà e starà con me", "Mi faccio maltrattare dagli uomini perchè non voglio accanto a me un uomo che invece mi tratti bene", "Non riesco a farmi 3 piacere i miei coetanei: perchè? Sono attratta dagli uomini adulti: perchè?" e così via. Pagina 19-20 "La Donna è l'Altro, o meglio, la donna è diventata l'Altro nel corso della storia, da intendersi pertanto come storia della sua oppressione. La categoria di "Altro" proviene da Hegel ed è diventata centrale per la Filosofia Esistenzialista. Ogni coscienza, affermando la sua soggettività, la sua essenza, si contrappone ad altre coscienze che tende necessariamente ad oggettivare, a rendere inessenziali. Siccome anche ogni altra coscienza ha il bisogno di affermarsi in quanto soggetto, oggettivando a sua volta gli altri, esiste una fondamentale ostilità fra un soggetto-oggetto e l'altro." (e questo porta all'Incomunicabilità, a mio parere, il tratto fondamentale dell'esistenza). "L'Inferno sono gli Altri", nel linguaggio di Sartre. "Se c'è un Altro, chiunque esso sia, ovunque sia, e quali che siano i suoi rapporti con me, anche se non agisce su di me in altro modo che con la semplice comparsa del suo essere, io ho un di fuori, una natura; il mio peccato originale è l'esistenza dell'altro." (Sartre, "L'Essere e il Nulla"). (Nota di Lunaria: è lo Sguardo dell'Altro, il modo che il nostro prossimo (uomo e società) ha di guardarci, per etichettarci, farci indossare una maschera che sia adegui alle sue esigenze: un burqa piuttosto che un completino in latex, sono la stessa cosa! Chi volesse ulteriori spunti al riguardo dello Sguardo dell'Altro - non solo sessuale, ma anche razziale - può leggere questo scritto: "Léopold Sédar Senghor: il Rifiuto di assimilarsi") "La donna, storicamente, è diventata l'Altro per definizione; ha potuto, originalmente, essere relegata a livello di oggetto, perchè la sua costituzione fisiologica, la sua funzione riproduttiva, la rinchiudevano nell'immanenza. Lo specifico dell'essere umano è la sua capacità di trascendersi, ad andare oltre la pura riproduzione animalesca. La trascendenza presuppone l'affermazione del soggetto e, quindi, l'oggettivazione, l'alienazione, nelle altre coscienze; è un principio aggressivo che domina il rapporto dell'uomo con la natura e i rapporti fra gli uomini. Le donne - il sesso che rigenera la vita - sono state inizialmente escluse dalla trascendenza (nota di Lunaria: in realtà, nelle primissime società matriarcali primitive era la Donna a detenere il potere), 4 dalla creazione di valori umani e sociali." Pagina 21 "Il peccato originale consiste nell'esclusione della donna dalla trascendenza" secondo Simone de Beauvoir, principio fondamentale per tutto il processo storico. La storia dell'umanità è fatta dalla lotta costante contro la natura: trasformandola, l'uomo la domina. L'uomo si trascende, e ciò vuol dire supera la sua mera esistenza naturale, animalesca, creando valori nuovi, trasformando legami naturali in rapporti sociali. L'uomo è artefice della sua storia, anche se fino ad oggi il processo storico assume ancora spesso un carattere quasi naturale; vale a dire che gli avvenimenti storici vengono subiti con la stessa impotenza, con la stessa rassegnazione, come le catastrofi naturali. Perciò parliamo dell'alienazione dell'uomo, da se stesso e dalla sua oggettivazione nella storia. Il rapporto con se stesso e con la storia - finora almeno - varia però a seconda del sesso: << L'uomo partorisce idee, la donna bambini>>. La donna, inizialmente discriminata dalla sua costituzione fisica, è stata esclusa dal processo storico; solo minimamente ha saputo liberarsi dall'immanenza della riproduzione. Ma l'uomo non solo si è appropriato della trascendenza, costringendo la donna all'immanenza; l'inessenzialità della donna, che la blocca a metà strada tra essere naturale e essere umano, facilita ulteriormente l'identità maschile: l'uomo si contrappone alla donna, la riduce in un "Altro", incapace, per definizione, di contrastarlo seriamente. << La donna appariva in tal modo come l'inessenziale che non ritorna mai all'essenziale, come l'Altro in assoluto, senza reciprocità...è la natura innalzata alla lucidità della coscienza, è una coscienza naturalmente sottomessa. Ed è questa la meravigliosa speranza che l'uomo spesso pone nella donna: egli spera di compiersi come essere nel possesso carnale di un essere, facendosi nel contempo confermare nella propria libertà da una docile libertà altrui. Nessun uomo acconsentirebbe ad essere un donna; ma tutti si rallegrano che vi siano delle donne>> ("Secondo sesso") (Nota di Lunaria: in realtà, qui dissento totalmente da Simone: esistono perversioni maschili come il travestitismo, e la Dominazione Femminile, il FemDom, che prevede anche, nei casi estremi, non solo la Femminilizzazione dello schiavo - che verrà educato a vivere come una donna; esempio: urinare seduto, indossare l'assorbente ecc. - ma anche la castrazione - ovviamente, con lo schiavo ben felice di essere castrato.) 5 Pagina 22-23 "Donna non si nasce, lo si diventa" ... Ma donna non si diventa soltanto per condizionamento sociale, donna si diventa individualmente, facendo delle scelte per la propria vita. Non esiste nessuna fatalità alla quale bisognerebbe rassegnarsi, nessuna differenza naturale fra i sessi. Simone de Beauvoir non nega le differenze biologiche tra uomo e donna, ma nega la necessità che queste differenze abbiano le conseguenze sociali e psicologiche che conosciamo." (ovvero, l'immensa eredità "culturale" religiosa che ha posto al vertice il dio padre creatore!, distruggendo tutto ciò che si riferiva - in armonia con la Natura - al Femminile. Nota di Lunaria). Pagina 25 "Non è la natura che definisce la donna: è lei che si definisce rielaborando in sé la natura, secondo i propri moti affettivi" è più che evidente che una donna nata e cresciuta in una fallocrazia religiosa, non può che rielaborare e introiettare dentro di sé i "modelli culturali" che la escludono dalla sfera del Divino: nei culti patriarcali non esiste la figura della Sacerdotessa. Non solo escluse, ma anche considerate impure e immonde. Un'altra cosa che vorrei riportare, è anche il "merito" della psicanalisi e della psicologia, che riducendo tutto l'esistere umano all'"invidia del pene", ha portato un disastro culturale quasi pari a quello del cristianesimo più misogino. (alla figura cristiana della "donna ianua diaboli", la porta che permette al demonio di agire nel mondo, secondo un tema caro agli "illustri" Tertulliano e Sant'Agostino, la concezione della donna vista come concubina di satana/che induce l'uomo santo e pio a peccare, la psicanalisi ha sostituito la figura - altrettanto falsa e deleteria - della donna isterica, in costante invidia per un pene!). Pagina 27: "Non è l'inferiorità delle donne che ha determinato la loro insignificanza 6 storica: è la loro insignificanza storica che le ha condannate all'inferiorità." E direi, che è il trionfo del cristianesimo che ha fatto regredire ulteriormente le donne: non solo nei popoli pagani, pur essendoci comunque una sottomissione legata alla riproduzione, famiglia ecc., c'era comunque più libertà (le donne celte; Ipazia, Donna Scienziata, le Donne Erboriste/Chimiche del Medioevo, ovviamente perseguitate come streghe...), ma tutto il cristianesimo che si va formando dai padri apologisti in poi, c'entra davvero poco col messaggio originale di Gesù. Ben dice la Teologa Uta Ranke-Heinemann quando sostiene che tutto il cristianesimo, come lo conosciamo, è venuto a formarsi sulle defecazioni teologiche di menti malate di repressione, paranoia, fallocentrismo, senso di inferiorità, schizofrenia, allucinazioni deliranti, assunte al rango di "colonne del pensiero occidentale" (usando un termine che si usa spesso, sventolando i libri di Sant'Agostino al vento, "le radici cristiane dell'occidente"). Pagina 28 "Nel Secondo volume - L'esperienza vissuta -, Simone de Beauvoir analizza i vari momenti della condizione della donna: l'infanzia, la pubertà, la sessualità femminile, la situazione della donna sposata, della madre, della prostituta, il rapporto della donna con la vita pubblica, i problemi che pone la vecchiaia. L'esame di tutti questi momenti conferma che la donna è perennemente confinata nell'immanenza, nell'inessenzialità. Ma non solo questo, non si tratta di una semplice costrizione, più o meno violenta. In ogni donna, come eredità culturale, come struttura psichica che via via si sta formando nella bambina, nella ragazza, esiste una complicità con l'oppressore che fa sì che la donna tenda ad assumersi la propria subordinazione come valore positivo. I capricci della donna narcisista, la dedizione della donna innamorata e di quella mistica vengono analizzati da Simone de Beauvoir come giustificazioni della propria impotenza. Non c'è da rassegnarsi, però. Si diventa donna, non lo si nasce. Non esiste un destino fatale che predispone la donna all'inessenzialità, anzi. La maggiore integrazione nella sfera produttiva e pubblica e la possibile regolamentazione delle nascite nella società di oggi costituiscono una base reale perchè le donne prendano la loro vita nelle proprie mani. Ma l'oppressione più forte, più durevole, più difficile da combattere è quella dentro, quella che denuncia Kierkegaard nella citazione che Simone de Beauvoir ha scelto come motto per il secondo volume: 7 "Che disgrazia essere donna! tuttavia, il male peggiore per una donna consiste nel non capire che è un male." (Nota di Lunaria: cosa fare per debellare la piaga del sessismo interiorizzato dentro di sé? Fare come facevano Senghor e gli Intellettuali Neri che a partire dagli anni '50 cercarono di spezzare la schiavitù più difficile che l'uomo bianco aveva imposto loro: avergli inculcato il senso di inferiorità nel profondo di se stessi, di generazione in generazione, tanto che da se stessi erano razzisti nei confronti di se stessi, perchè si vergognavano di se stessi. Siamo schiave degli uomini, perchè noi stesse ci poniamo come tali, dopo aver preso consapevolezza che comunque, è soprattutto l'educazione famigliare o il rapporto col padre, che ci hanno programmato come schiave. Si deve cercare di sottrarsi, per esempio, stringendo amicizia con altre Donne, o riscoprendo religioni che santificano l'Elemento Femminile: tutto il Neo-Paganesimo, per esempio. Attingere da fonti pure il Vero Modello di Femminile, e non bere alle pozze fetide e putride nelle quali gli uomini ci fanno bere, per inculcarci la loro visione abominevole del femminile: o santa, o puttana, sempre colpevole). Pagina 30: "Mentre il ragazzo accetta con gioia ogni manifestazione del suo corpo e della sua sessualità come segno di potenza, la ragazza la subisce come disagio. La schiavitù mensile la terrorizza, e l'orrore che le mestruazioni le ispirano tende ad accrescere i dolori. Fenomeni normali le sembrano anomalie, segno di malattie. I sensi di colpa, principio portante della cultura cristiana, condizionano notevolmente di più la donna che l'uomo. La fanciulla impara sistematicamente a non avere fiducia in se stessa. Proiettata verso un futuro in cui la soluzione sarà gestita da un uomo, la ragazza tende a modellarsi sull'ideale che lui ha di lei." (Nota di Lunaria: Che fare, di fronte a questa sterminata eredità cristiana che ci ha affossate escludendoci dal Divino? CASTRARE I TEOLOGI: CASTRARE I SAN TOMMASO D'AQUINO, I TERTULLIANO, I SANT'AGOSTINO. Boicottare la chiesa, iniziare scioperi di massa, ideologici, ma questa è una cosa che dovrebbe partire dalle stesse cristiane, in primis). 8 Pagina 31 "L'erotismo della donna è molto più complesso di quello dell'uomo e rispecchia la complessità della situazione femminile; lei ha addirittura due organi sessuali, dei quali uno non ha nessuna parte nella procreazione. Nella società patriarcale il piacere sessuale, perfino la sessualità stessa, sono stati negati alla donna: <<L'atto sessuale, per essa, se non è santificato dalle legge e dal sacramento, è colpa, rovina, sconfitta, debolezza...>>. La paura, il disgusto, la frigidità, la rassegnazione, il cinismo sono reazioni frequenti alla sopraffazione che subiscono nel rapporto sessuale con un uomo; spesso solo un rapporto lesbico le fa scoprire la propria sessualità." (Nota di Lunaria: la frigidità, il disgusto verso il fallo, devono essere il tentativo di rivolta contro gli uomini; godere tra donne, psicologicamente e /o fisicamente, ed escludere gli uomini dalle proprie fantasie sessuali o dalla propria idea di godimento. Offrirsi ai rapporti sessuali come cadaveri, in attesa del patibolo. Utilizzare - e farsene vanto - strumenti come vibratori, per poi disprezzare l'inutilità del pene, non necessario a niente, nella vita sessuale di una Donna che trova più soddisfazione in altre cose e oggetti. Bisogna castrare gli uomini ideologicamente facendoli sentire inutili, non necessari a niente. Noi Donne siamo state colpevoli di aver supportato i loro deliri di "Io faccio godere le donne col Mio Pene", assecondandoli, per amore o affetto. è ora di demolire questa fandonia, per sostenere a voce alta che il godimento femminile passa per ben altre vie, che non sono quelle falliche.) Pagina 32 "La penetrazione, o meglio, la riduzione della sessualità al rapporto genitale, è ancestralmente associata alla violenza, al dolore e alla minaccia di un figlio." "Non è sorprendente che molte donne vivano l'omosessualità come liberatoria." (Cosa che in effetti è, nel caso di sottomissione sessuale causata dal transfert paterno, perchè non cade sotto il binomio angoscia-rancore, o colpa-espiazione, che sono alla base dell' "attrazione sessuale" per gli 9 uomini-cloni del padre. Il Lesbismo sarebbe la soluzione al problema, perchè rancore/violenza/angoscia li si percepisce solo nell'uomo - per il ricordo inconscio del padre - e non in una Donna, con la quale ci si sente paritarie. Nota di Lunaria) "In un mondo maschile, dove le donne, più o meno, sono costrette a recitarsi, dove la loro sessualità è negata, è mutilata, per adeguarla a quella maschile, l'omosessualità può essere la ricerca della propria femminilità, oltre a significare il rifiuto di farsi oggetto. << Tra donne l'amore è contemplazione; le carezze sono destinate meno ad impadronirsi dell'altra che a ricrearsi lentamente attraverso l'altra; il distacco è abolito, non c'è né lotta, né vittoria, né disfatta; in un'esatta reciprocità ognuna è nello stesso tempo soggetto e oggetto, padrona e schiava: la dualità è complicità.>>." Pagina 35 "Si veste per mostrarsi; si mostra per farsi essere. Con ciò si sottomette ad una dolorosa dipendenza. Anche la prostituzione è da analizzare come correlativo al matrimonio. << Occorrono le fogne per garantire la salubrità del palazzo>> dicevano i padri della chiesa." ("Occorrono i falli immondi, per garantire il persistere del Male, ché altrimenti, in un mondo popolato solo da Vagine, a Immagine e Somiglianza della Dea Madre, non ci sarebbero né violenze né sopraffazioni", nota di Lunaria Lady Femme Fatale, Dottoressa in Scolastica Misandrica). "Con la vecchiaia la situazione della donna muta: si libera della necessità di farsi oggetto, spesso diventa più serena ed allegra. Ma ella scopre questa libertà in un momento in cui non può più farne uso." "La donna innamorata, invece, opera una completa rinuncia di sé a vantaggio di un padrone. Il suo amore è insieme un sogno di annientamento e una avida volontà di essere. La donna innamorata trova la giustificazione della propria esistenza nel mettersi totalmente al servizio di un altro. Sono soprattutto gli uomini che hanno proclamato da sempre che l'amore è il supremo compimento per la donna." 10 Pagina 36 "Rivolgendo il suo amore ad un uomo, la donna vi cerca Dio. Se le circostanze le proibiscono l'amore umano, si rifugia nell'amore mistico, sceglie di adorare la divinità di Dio stesso." (Nota di Lunaria: riporto qui una cosa che ebbi già modo di scrivere, e che merita di essere conosciuta: In “Lacrime Amare”, di Elizabeth E.Green, un libro che analizza la violenza e i crimini storici del cristianesimo contro le Donne, a pagina 41 e successive, si ha una lunga e dettagliata analisi agghiacciante – con testimonianze di Donne - su come figlie o mogli picchiate e violentate a più riprese da padri, mariti, fratelli, sopportassero il tutto in silenzio, oppure fossero (proprio dal confessore!) esortate “a sopportare con remissività” perchè “L’autorità di Dio Padre non si limita al padre della famiglia ma opera anche attraverso il marito, Così, donne vittime di ogni tipo di violenza domestica spesso interpretano la loro sofferenza come la punizione di un Dio Padre che si identifica col marito”. Le studiose concordano che l’immagine di un Dio Padre, date le nostre strutture, sia della società sia della famiglia, è di legittimare il dominio e le violenze maschili e di inibire la rabbia e protesta legittime delle donne contro tale aggressione.” Molti casi di incesto compiuti nelle famiglie fortemente religiose, venivano visti, dalla bambine, come la volontà stessa di Dio, perchè nella loro mente ancora incapace di razioncinio, tendevano a collegare la figura del Padre - il loro papà, magari fervente cristiano - con il Dio-Padre.) Ma cosa intende Simone de Beauvoir con "Trascendenza"? Pagina 37 "La trascendenza è la capacità dell'uomo di andare oltre il suo vegetare nell'inessenzialità; l'uomo si trascende proiettandosi nell'essere, affermandosi con aggressività contro le altre coscienze, creando dei valori." "L'appello che Simone fa alle donne è quello di conquistarsi, anche loro, la trascendenza." Come? 11 Attraverso l'Arte, L'Espressione di Sé. è questo il Tentativo di Rivolta che dobbiamo tentare. Da questo scritto si capisce bene che le principali paludi nelle quali ci areniamo, la maggior parte tra Noi, sono due: 1) Innamorarsi dell'uomo, e quindi, annullarsi per i suoi capricci (diciamo, che possiamo essere fortunate, nell'innamorarci di qualcuno che per quanto potere avrebbe su di Noi, sceglie di rispettarci) 2) Le più sfortunate tra Noi pagano l'aver avuto un padre che ci ha educato alla sottomissione, e quindi, tendiamo a metterci da Noi stesse in una posizione di sottomissione (pure senza amore, tra l'altro!) Tentiamo quindi di trascenderci non rinnegando Noi Stesse: nel primo caso, sacrifichiamoci pure per l'amato, ma conserviamo un briciolo di volontà di sacrificarci anche per Noi Stesse, facendo ciò che ci piace, facendo ciò che amiamo culturalmente e che ci distacchi da lui. Nel secondo caso, è arduo, davvero arduo, rinnegare questa indole malsana, ma possiamo tentare di tenerla a bada con l'Autoconsapevolezza. Cerchiamo di ripeterci che non siamo colpevoli di nulla, paghiamo le colpe dei padri. Cerchiamo di ripeterci che se l'uomo tirannico ci fa male, lo fa solo perchè Noi non siamo capaci di sottrarci.Che se fossimo state altre donne, con dei vissuti famigliari diversi, non saremmo lì; Che non è amore, né devozione, sopportare. è solo masochismo, è solo disprezzo di se stesse. Riserviamo i nostri lati positivi, la gioia nelle piccole cose, un sorriso mentre si osservano i bambini giocare, o le farfalle volare, qualsiasi cosa ci faccia sorridere, per quanto raramente, non al carnefice che ci vessa, ma alle Nostre Amiche, alle altre Donne. Iniziare a scrivere, da Noi Stesse, una Nuova Teologia, basandoci su questo assunto: Dalla teologa Rosemary Ruether: "La morte del dio padre diventa allora la distruzione dell'immagine alienata dell'egoismo maschile nel Cielo." 12 "E così Benda afferma nel "Rapport d'Uriel": "Il corpo dell'uomo ha di per sé un senso, a prescindere da quello della donna, mentre quest'ultimo ne sembra privo se non si richiama al maschio...L'uomo può pensarsi senza la donna: (nota di Lunaria: no, in realtà la forma corretta è: "L'uomo può pensarsi in una posizione di violenza contro la donna, che gli appare come una cosa") lei non può pensarsi senza l'uomo" (nota di Lunaria: questa stessa cosa la si ritrova in "Ave Mary" di Michela Murgia: la donna - Maria, unico modello femminile giusto e lecito agli occhi del cristianesimo - vista come mezzo: non un essere in sé, bensì un essere in vista di un chi, ovvero, il piccolo maschio). "Si spiegano invece se si scopre, con Hegel, nella coscienza stessa una fondamentale ostilità di fronte ad ogni altra coscienza; il soggetto - in questo caso, il maschio - si pone - si afferma - solo opponendosi - ovvero, rivaleggiando contro la donna -." Nota di Lunaria: Il libro cita non a caso altre due categorie di "altro" soggiogate: ebrei e neri. Pensiamo al giorno d'oggi: chi è il nostro "altro"? In tempi dove formalmente la donna ha raggiunto la parità... "lo spirito di ostilità" verso "l'altro" è trasmigrato contro "l'extracomunitario" (l'albanese, lo zingaro, il marocchino, il filippino e così via). Se ci pensiamo, dobbiamo riconoscere che ciascun periodo storico ha avuto "i suoi capri espiatori": nel Medioevo, la donna vista come concubina di Satana; nella Germania nazista l'altro/il capro espiatorio diventano gli ebrei; in Alabama negli anni '50 "l'altro" erano i neri. E oggi? Negli anni '70 al Nord "gli altri" erano i meridionali, e con il cambiamento socio-etnico iniziato ormai dagli anni '90, ecco che "magicamente" si sposta "l'odio" dai meridionali agli extracomunitari. Questo, lungi dall'essere una spiegazione, cosa ci porta a comprendere? Che forse, è insito proprio nell'uomo maschio il dover trovare di volta in volta "capri espiatori" da controllare e sui quali scaricare i propri lati inconsci e le proprie fobie: ecco che al "diverso" si addita tutto il negativo o le proprie pulsioni incontrollabili: secoli orsono, la fobia inconscia di cedere al sesso "la si risolveva" additando le donne come "ianua diaboli: porte attraverso il quale il Demonio tentava gli uomini pii", oggi nel 2013 essendo di gran lunga tramontata la moralità bigotta, con uno sfogo animalesco del bisogno di "copulare", ecco che non ci si accusa di stupro e violenza contro le donne, ma la si carica sulle spalle dell'"albanese", 13 del "romeno". "Romeni, tutti stupratori" e così via, diventa affermare "Noi Italiani non lo siamo, sono loro ad esserlo". "Il fatto è che le donne non hanno i mezzi concreti per raccogliersi in un'unità in grado di porsi, opponendosi. Le donne non hanno un passato, una storia, una religione." FALSO. Le Donne l'hanno avuta, ma è stata spazzata via dal cristianesimo. Avevamo un passato di Matriarcato, di Dee, persino Guerriere (si veda l'esercito persiano che arruolava donne: si può farsene un'idea in questo sito che mi ha segnalato Vanessa: http://www.persepolis.nu/ ) Dobbiamo ripartire da qui. Non rischiamo più né roghi né torture. è ora di organizzare, diffondere, supportare il nostro Passato, e dove manchino tasselli, crearli. Riprendiamoci l'eredità delle Antiche Dee (abbiamo innumerevoli esempi, sia pagani occidentali, sia orientali!), riprendiamoci le Donne Scienziate, Sciamane: le Ipazia, le Guglielma. La Donna, Incarnazione dello Spirito Santo. Ovunque vedo cristiane, col capo chino di fronte ad una gerarchia vistosamente fallocentrica; eppure, non è lo stesso Stato Italiano (e non viviamo in una Teocrazia!) che dovrebbe proibire organizzazioni che promuovano le discriminazioni legate al sesso? La chiesa cattolica non è appunto un ente che ancora discrimina le donne? Sì. Totalmente. Perchè nessuna Donna, nessun Pensatore Laico lo grida a gran voce? Negli ultimi mesi si è scatenata una vera e propria isteria di massa, un culto della personalità per "Papa Francesco"; basta sfogliare una qualsiasi "Famiglia Cristiana" per rendersene conto; ebbene, "dov'è il cambiamento"? Ha forse "enciclato" sulla condizione femminile? A me non sembra affatto. Cosa sarebbe l'evento miracoloso? Che si chiama Francesco e viaggiava sul metrò? Sarebbero queste le "rivoluzioni ecclesiali"? Cito ancora, dal libro: "Legislatori, preti, filosofi, scrittori, dotti, si sono accaniti a dimostrare che la condizione subordinata della donna era voluta dal cielo" (Nota di Lunaria: appunto. La concezione del Divino come "dio padre"...) "e utile per la terra. Le religioni foggiate dagli uomini riflettono tale volontà di dominio [...] Hanno messo la filosofia, la teologia al loro servizio (nota di Lunaria: CASTRIAMO SAN TOMMASO dovrebbe essere il primo punto per ripartire, per ricostruire/epurare la società occidentale dai deliri di un paranoico 14 schizofrenico represso sul quale si è fondato l'intero occidente e che ancora! viene considerato una delle colonne portanti del pensiero occidentalcristiano!) come risulta dalle proposizioni citate di Aristotele e di San Tommaso." Un altro esempio? San Agostino, altro represso schizzato assunto al rango di "gran esempio di cristiano!"; si legga questo passaggio: "è degno di nota che nel secolo XVI per tenere la donna maritata sotto tutela, si facesse appello all'autorità di Sant'Agostino, dichiarando che << La donna è una bestia, né salda né costante >>" Ebbene? Dove sono i papi francesco intenti a rivoluzionare la chiesa? Quando sentiremo (?) un papa proclamare, fare un mea culpa, estirpare definitivamente dalla dottrina cristiana questi deliri? (tra parentesi, di tutti i deliri a sfondo sessuale dei padri della chiesa non vi è quasi praticamente traccia nelle parole di Gesù! Ma quanti cristiani/e lo sanno? Basta vedere, al giorno d'oggi, le deliranti prescrizioni vestimentarie dei Testimoni di Geova - no ai jeans, no alle donne con pantaloni, no alle minigonne, no alla camicie di flanella -, come se Gesù avesse incentrato tutto il suo messaggio sulle prescrizioni di un look!) Noi "bestie né salde né costanti" e - come ci ricorda il buon San Tommaso, "maschi malriusciti",- stiamo ancora aspettando che dal vero messaggio cristiano siano strappate tutte le erbacce piantate dai Tommaso e dai Tertulliano... Riprendo il discorso che facevo più su, riportando queste altre frasi: "Per provare l'inferiorità della donna, gli anti-femministi hanno allora messo in campo non solo la religione, la filosofia e la teologia, ma anche la scienza: biologia, psicologia." (nota di Lunaria: difatti, dopo il cristianesimo, l'altra cazzata infame assunta a colonna di pensiero occidentale è stata l'invidia del pene, del nostro simpatico amante di sigari Freud...; riguardo alla biologia, fu tirata in ballo anche per sostenere l'inferiorità di questa o quella razza rispetto a quella "ariana"...) 15 "Ciò che al massimo si accordava "all'altro" sesso era "l'uguaglianza nell sofferenza". Questa formula ha avuto fortuna ed è molto significativa: è esattamente quella che usano le leggi Jim Crow (provvedimenti razzisti) a proposito dei Negri d'America [...] L'Eterno Femminino equivale all' "anima negra" e al "carattere ebraico" [...] ma ci sono analogie profonde tra la situazione delle donne e quella dei Negri: un medesimo paternalismo emancipa oggi le une e gli altri, e la casta in passato dominante vuole tenerli al loro posto, cioè al posto che essa ha scelto per loro." "è noto il paradosso di Bernard Shaw: l'americano bianco, in sostanza relega il Negro al rango di lustrascarpe: e ne conclude che è capace solo di lustrare le scarpe." "Un povero bianco del Sud degli USA ha la consolazione di dire a se stesso che non è uno sporco negro" e "Così il maschio più mediocre si sente di fronte alle donne un semi-dio." Come si vede, il "cosidetto gruppo dominante al potere in quel dato momento" per affermarsi, ha bisogno di abbassare l'altro. E per far questo, ha bisogno di instillare la vergogna del proprio essere al gruppo soggiogato: "Ma non ti vergogni di essere uno sporco negro, non ti fai schifo da solo?" "Ma non ti vergogni di essere una donna, che ha fatto peccare Adamo, il semi-dio?" Questo è lo stesso ragionamento che faceva Lèopold Senghor, quando analizzava la schiavitù dei Neri e l'educazione che i bianchi avevano impartito: la vergogna di essere quello che erano, guarda un po', come al solito!, giustificata nuovamente sui precetti biblici: "Siete dei selvaggi peccatori adoratori di idoli satanici, Noi Uomini Bianchi siamo stati scelti da Dio per evangelizzarvi e donarvi la civiltà." Da qui, parte la prima consapevolezza. CASTRARE L'EDUCAZIONE FALLOCENTRICA CHE HA INSTILLATO LA VERGOGNA DI ESSERE DONNE (DI ESSERE IMPURE, INFERIORI, MALRIUSCITE...) DENTRO TUTTE NOI, IN MODO CONTINUO E SUBLIMINALE. CASTRARE VUOL DIRE LEGGERE, VUOL DIRE RIPESCARSI DAGLI SCAFFALI I LIBRI DI SCOLASTICA ED ESEGESI CRISTIANA, E AVERE IL CORAGGIO DI AFFERMARE CHE L'INTERA CULTURA OCCIDENTALE POGGIA, è STATA FORAGGIATA, SUI DELIRI DI PAZZI PARANOICI E REPRESSI! 16 Questo dovrebbero urlare le occidentali, le cristiane, in primis. Ma anche le atee, perchè non sono affatto esenti dall'eredità ingombrante che ancora si respira ovunque. Questo è uno dei primi passi, da fare TUTTE INSIEME. Pagina 71 "Tra tutte le femmine mammifere la donna è la più profondamente alienata, e quella che rifiuta più violentemente codesta alienazione; in nessun'altra l'asservimento dell'organismo alla funzione riproduttrice è più imperioso e più difficilmente accettato: crisi della pubertà e della menopausa, "maledizione" mensile, gravidanza lunga e spesso difficile, parto doloroso pieno di rischi, malattie, guai, sono caratteri propri della femmina umana: si direbbe che il suo destino si faccia tanto più pesante quanto più ella gli si ribella affermandosi come individuo.[...] La donna è più debole dell'uomo, possiede minor forza muscolare [...] non c'è quasi sport in cui possa entrare in competizione col maschio; non può affrontarlo nella lotta." Pagina 73 "Chi è più necessario alla specie, il maschio o la femmina? Al livello dei gameti, delle funzioni biologiche del coito e della gestazione, il principio maschile crea per conservare, il principio femminile conserva per creare." Pagina 80 "In realtà le donne non hanno mai opposto ai valori maschili dei valori femminili: sono stati gli uomini desiderosi di mantenere le prerogative maschili a inventare questa divisione; hanno voluto creare un regno femminile - regno della vita, dell'immanenza - solo per rinchiudervi la donna." (Nota di Lunaria: tutte - soprattutte le nostre cristiane, che si credono libere solo perchè le loro sbarre, al contrario di quelle delle islamiche, sono trasparenti - dovrebbero chiedersi perchè nei riti pagani antichissimi, quello che viene definito con disprezzo "stregoneria", il circolo di fedeli è prettamente femminile. Non solo nel Paganesimo "Wicca" non esistono concetti come dogmi religiosi rigidi, non esiste "intolleranza" al modo che la conosciamo noi, ma anche, l'elemento femminile è importantissimo. Perchè 17 il cristianesimo ha distrutto con violenza, ha compiuto eccidi proprio sul Paganesimo? Perchè non sopportava di vedere una Dea Madre, oltre che un circolo matriarcale? Dire che non esistono o non sono mai esistiti valori femminili è una menzogna; non solo sono esistiti, ma sono stati cancellati con violenza e furia distruttiva che avevano lo scopo preciso di sradicarli dalla società. Si vedano le Dee Pre-Islamiche, (Al Lat, Manat, Al Uzza) brutalmente cancellate quando si è voluto imporre allah... Ma sotto questo punto di vista, il cristianesimo ha fallito. Non solo alcuni di questi valori matriarcali sono sopravvissuti, ma oggi vengono anche riscoperti e praticati alla luce del sole. Noi Donne del 2013 non dobbiamo credere a Iside piuttosto che Astarte, Kali, Cibele o Ecate viste come divinità in sé realmente esistenti, ma è importante credere a questi simboli come alternative e modi di essere del Femminile. è importante riscoprire questi simboli, riappropriarsi di questi concezioni culturali. Il cristianesimo così come è stato tradizionalizzato, ha avuto il grave crimine di troncare, di escludere totalmente l'Elemento Femminile Creatore. Non a caso a pagina 85, Simone scrive: "Le donne non hanno una religione o una poesia che appartengano loro in proprio [...] Adorano gli dèi fabbricati dai maschi" e a pagina 82 "La storia ci ha mostrato che gli uomini detengono da sempre i poteri concreti; dai primi tempi del patriarcato hanno giudicato conveniente tenere la donna in stato di minorità; i loro codici le sono ostili." Si picchia una donna perchè, culturalmente, a livello endemico, subliminale, non la si riconosce "divina", portatrice del Divino. Certo, violenze contro le donne avvenivano anche nelle ere pagane; ma a cambiare era la consapevolezza, più o meno latente, più o meno velata, che esistessero anche Dee, oltre che Dèi. Nelle tribù primitive, la donna saggia, anziana, sciamana, è guida dell'intera comunità. A lei si ricorre per scacciare gli spiriti maligni, per guarire le malattie, per mettersi in contatto con il Divino. Tutto questo era anche presente nella nostra Europa, e venne ostracizzato e poi perseguitato. Le donne anziane diventano streghe maligne, concubine del demonio, perfide avvelenatrici; erano le donne, nel Medioevo, a conoscere le virtù curative delle erbe: ecco che l'uomo-cristiano sentendosi a immagine di dio, vede in loro le stregheagenti del demonio. Non sopportando di vedere che la capacità medicacurativa fosse prerogativa delle donne, ecco che l'uomo-adamo, convinto di dover detenere lui il potere sulla Natura, di essere lui a dover denominare le cose, ad utilizzarle, condanna le donne medico, le donne guaritrici; le stermina, e si appropria dell'appellativo di "medico", appropriandosi quindi anche del corpo della donna, dei suoi meccanismi, del suo funzionamente biologico, stabilendo lui quando e quanti figli dovesse avere, senza poter abortire. Come sostenevo in altri scritti, ancora nel 1970, esistevano silenzio 18 e omertà, al riguardo della ginecologia, e ancora molte donne ignoravano nozioni elementari di ginecologia, al riguardo del loro corpo. Probabilmente a questa cosa noi ragazze del 2013 non ci abbiamo mai pensato, eppure il riappropriarci del nostro corpo, passando anche per una conoscenza del funzionamento basilare del ciclo e della vagina, ci hanno permesso di svincolarci da gravidanze indesiderate, e più ampliamente, dal controllo totalitario degli uomini nella questione della riproduzione; fateci caso che è proprio la chiesa cattolica ad essere contro l'educazione sessuale nelle scuole...perchè? Perchè insegnare ad una piccola donna in crescita i meccanismi biologici del suo corpo, gli anticoncezionali ecc. vuol dire liberarla dall'ignoranza che le farebbe accettare passivamente la gravidanza. Fortunatamente, nell'era di internet, tali nostalgici del patriarcato, non possono imporre il loro oscurantismo!) Pagina 148 "L'omosessualità può essere per la donna tanto un modo di respingere quanto di assumere la propria condizione. [...] La donna è un esistente cui vien chiesto di farsi oggetto; [...] Si considera normale il sistema che assegnandola come preda a un maschio le restituisce la sua sovranità mettendole in braccio un figlio." Pagina 149 "Ogni fanciulla paventa la penetrazione, il dominio del maschio, e prova una certa ripugnanza del corpo maschile; viceversa, il corpo della donna è per lei come per l'uomo un oggetto di desiderio. [...] Non è sempre il rifiuto a farsi oggetto che porta la donna all'omosessualità; la maggior parte delle lesbiche cerca al contrario di impadronirsi dei tesori della propria femminilità." Pagina 150 "Tra donne l'amore è contemplazione; le carezze sono destinate meno ad impadronirsi dell'altra che a ricrearsi lentamente attraverso l'altra; il distacco è abolito, non c'è né lotta, né vittoria, né disfatta; in un'esatta reciprocità ognuna è nello stesso tempo soggetto ed oggetto, padrona e schiava: la dualità è complicità." 19 Pagina 152 "D'altra parte, una donna che vuole godere la propria femminilità in braccia di donna ha l'orgoglio di non obbedire a nessun padrone [...] L'uomo e la donna - anche da sposati - recitano un poco l'uno con l'altra; soprattutto la donna cui l'uomo impone sempre una parte: virtù esemplare, fascino, civetteria, infantilità, austerità [...] vicino a un'amica invece la donna non è in posa, non deve fingere, poichè esse sono troppo simili per non doversi mostrare allo scoperto (aggiungo come nota personale: vicino a un'amica, una donna non deve neppure temere di essere violentata o ricattata per accettare il sesso, nota di Lunaria)" Pagina 218 "Bisogna che la donna dimentichi la propria personalità quando ama - scrive Cécile Sauvage - è una legge di natura. Una donna non esiste senza un padrone. Senza padrone, è come un mazzo di fiori sparpagliato." "In realtà non si tratta di una legge di natura. Nel concetto che l'uomo e la donna si fanno dell'amore, si riflette la diversità della loro situazione. L'individuo che è soggetto, che è se stesso, se ha il gusto generoso della trascendenza, si sforza di ampliare la sua presa sul mondo: è ambizioso, agisce. Ma un essere inessenziale non può scoprire l'assoluto in seno alla propria soggettività; un essere votato all'immanenza non potrebbe realizzarsi per mezzo di atti. Chiusa nella sfera del relativo, destinata al maschio fin dall'infanzia, abituata a vedere in lui un sovrano con cui non le è permesso di mettersi a pari, la donna che non ha rinunciato alla propria rivendicazione di essere umano, sognerà di superare il proprio essere verso uno di quegli esseri superiori, di unirsi, di confondersi col soggetto sovrano; non c'è altra via d'uscita per lei che perdersi corpo e anima in colui che le è additato come l'assoluto, l'essenziale. [...] Vuole così ardentemente la propria schiavitù che questa le appare come l'espressione della sua libertà." (da se stessa perchè il suo vero nemico è la sua voce interiore - l'eco di quella del padre -. Riporto qui una spiegazione alla sottomissione femminile, attraverso l'analisi dei sogni, se dovesse capitare di sognare il padre, e la madre: "Sogno tipicamente edipico, dispiega la "scena primaria" (triangolazione figlio-padre-madre) con tutte le sue caratteristiche e ambiguità. Il padre di cui la bimba s'innamora, in rivalità con la madre, è un 20 padre ammirato per la sua potenza, autorità, un padre temibile e padrone: la bimba lo ammira e lo teme, è un amore ambivalente: lo ammira perchè lui ha quella forza, potenza, che lei non ha, lo teme perchè è il suo padrone, può fare di lei ciò che vuole. E poi il senso di colpa, che la bimba non si sa spiegare per cosa; ma che è autoreferenziale (attribuisce la colpa a se stessa) proprio perchè idealizza il padre: se infatti il padre è Dio, onnipotente, divino e perfetto, non va mai messo in discussione, non ha colpa, allora la colpa è assunta su di sé, sulla bambina stessa (ecco perchè non arriverà mai a capire perchè si sente in colpa). E' una scena classica del Complesso di Elettra, e che spinge a tutte quelle traslazioni che si vivono nei rapporti d'amore (specialmente donne che accettino una sottomissione sessuale; nota di Lunaria.) "Gli psicanalisti pretendono che la donna persegue nell'amante l'immagine del padre; ma è perchè è uomo, non perchè è padre che questi seduce la bambina." (più semplicemente, la figlia di un padre violento cresce con l'idea - l'unica che vive - che sia normale essere picchiate, così come i figli maschi, vedendo che il padre picchia la moglie, cresceranno con la convizione che tutto questo sia normale. Del resto la ribellione vera e propria si realizza solo nell'età adolescenziale, quando si rifugge dalla famiglia per creare cerchie e alleanze di amicizie nel mondo esterno. Nota di Lunaria) Pagina 220 "L'abbandono diventa estasi sacra. Quando riceve l'uomo amato, la donna è visitata come la Vergine dallo Spirito Santo, come il credente dall'ostia; questo spiega l'oscena analogia dei canti religiosi e delle canzoni licenziose; non che l'amore mistico abbia sempre un carattere sessuale; ma la sessualità della donna innamorata ha un'apparenza mistica. "Mio Dio, mio adorato, mio maestro..." le stesse parole sfuggono dalle labbra della santa inginocchiata e dell'innamorata sdraiata su un letto; l'una offre la propria carne all'immagine di Cristo, tende le mani per ricevere le stimmate, invoca il fuoco dell'Amore divino; anche l'altra è offerta e attesa: strali, dardi, frecce si incarnano nel sesso maschile. [...] è stato talora affermato che questo desiderio di annientamento conduce al masochismo." (qui Simone però non spiega che è vero che il puro Misticismo è sessualità, in fondo, per quanto mascherata o inconscia: i calici diventano peni eretti o vagine cave, l'acqua benedetta è simulacro di liquidi corporei e via dicendo; ma il Cristianesimo ha desessualizzato il Sacro, mentre altre religioni -che pure vedevano un'Intesa Mistica con questo o quel Dio/Dea- riconoscevano l'unione 21 sessuale tra Dio/Dea con l'essere umano: lo Hieros gamos o la prostituzione sacra- Nota di Lunaria) Pagina 221: "Ora la donna innamorata [...] prima si abbandona all'amore per salvare se stessa; ma il paradosso dell'amore idolatra è che, per salvarsi, il soggetto finisce per rinnegarsi completamente. Il suo sentimento prende una dimensione mistica; non chiede più al Dio di ammirarla, di approvarla; vuole fondersi in lui, dimenticarsi nelle sue braccia. << Avrei voluto essere una santa dell'amore>> scrive Mme d'Agoult, <<Invidiavo il martirio in tali momenti di esaltazione e di furore ascetico>>. Quel che è chiaro in queste parole, è il desiderio di una radicale distruzione di se stessa abolendo le frontiere che la dividono dall'amato: non si tratta di masochismo da di un sogno di unione estatica." (Questo passo, assolutamente vero, andrebbe integrato con l'altro lato della medaglia - un lato, ahimè, mostruoso - che si accompagna a questo sentimento mistico tanto elevato quanto irresistibile e irrazionale: la disperazione, il non sapersi sottrarre, l'orrore di fronte al Sublime, nel caso più estremo, pensieri di squartamento, di condanna, di abisso senza fondo, senza contare che il corpo diventa assolutamente ingestibile. Inoltre, si viene in automatico condannate alla schiavitù dopo aver provato "il trasporto" dell'Estasi Mistica: tutto il resto perde "sapore", tutto sbiadisce all'istante, niente è paragonabile al Dio che ispira tale Estasi, nel bene e nel male. Per questo, dopo aver provato questa cosa non sarà più possibile tornare indietro, non è più possibile vivere al modo delle altre donne comuni e felici; un qualsiasi altro uomo sarebbe insapore; ora mi spiego con quale furia demolitrice questo o quel santo ingiuriava gli dei dei pagani, dopo aver visto "la Visione del proprio Signore". Nota di Lunaria) Pagina 223 "Ciò che la donna desidera innanzi tutto, per realizzare questa unione, è di servire: rispondendo alle esigenze dell'amante, si sentirà necessaria; sarà integrata alla sua esistenza, parteciperà al suo valore, sarà giustificata; anche i mistici amano credere, come dice Angelus Silesius, che Dio ha bisogno dell'uomo; altrimenti il dono che fanno di se stessi, sarebbe vano [...] Benchè la reclusione imposta da Hugo a Juliette Drouet pesi alla giovane donna, si sente che è felice di obbedirgli: stare seduta nell'angolo del focolare, significa fare qualcosa per la felicità del padrone. [...] è questa certezza che 22 le dà gioie così grandi; si sente elevata alla Destra del Dio [...] i rapporti che la donna mistica ha con la Divina Essenza dipendono unicamente dal suo fervore" (Nota di Lunaria: ahimè, lo so molto bene; in senso razionale tutto questo prende nome di "disturbi di personalità": una personalità col disturbo di dipendenza si legherà/cercherà la personalità che ha il disturbo di egocentrismo/megalomania: si completano a vicenda!) Pagina 232 "Gli uomini a gara hanno proclamato che l'amore è il supremo compimento per la donna <<Una donna che ami come donna non diventa più profondamente donna>> dice Nietzsche; [...] il giorno in cui sarà possibile alla donna di amare nella sua forza, non nella sua debolezza, non per fuggire ma per trovare se stessa, non per rinunciare a se stessa ma per affermarsi, quel giorno l'amore diventerà per lei come per l'uomo fonte di vita e non mortale pericolo. Nell'attesa, esso riassume nella forma più patetica la maledizione che pesa sulla donna prigioniera nell'universo femminile, la donna mutilata, incapace di bastare a se stessa. Le innumerevoli martiri dell'amore hanno testimoniato contro l'ingiustizia di un destino che offre loro come estrema salvezza uno sterile inferno." (Nota di Lunaria: ben lo sanno le donne innamorate che cedono liberamente, felicemente, al sesso con un uomo che le inganna e poi le abbandona.) Pagina 252 "La donna deve continuamente conquistare una fiducia che non le è accordata subito: in principio è sospetta; bisogna che dia delle prove. Se vale, le dà, si afferma." Pagina 257 "La donna libera sta nascendo solo ora; quando avrà conquistato se stessa, forse giustificherà la profezia di Rimbaud << Le poetesse saranno! Quando l'infinita schiavitù della donna sarà spezzata, quando vivrà per sé e attraverso sé, quando l'uomo - finora abominevole - le avrà dato la libertà, sarà poeta anch'essa!La donna troverà l'ignoto! I suoi mondi di idee differiranno dai nostri? Essa troverà cose strane, insondabili, ributtanti, 23 deliziose, noi le prenderemo, noi le comprenderemo>>. [...] Finora le capacità della donna sono state soffocate e disperse per l'umanità e che è veramente tempo, nel suo interesse e in quello di tutti, che le sia concesso finalmente di sfruttare tutte le sue possibilità." 24