Praesidium Intelligence come servizio

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stor i a d i co pert i n a
C a so U T EN T e
I n f o r m at i o n m a n ag e
TAG: business intelligence
Intelligence
come servizio
Il percorso e gli strumenti di una società che
avendo iniziato a usare la BI per misurare
l’efficacia dei propri servizi di marketing ne
scopre il valore aggiunto per i suoi clienti e ne fa,
grazie a una nuova piattaforma tecnologica,
un differenziale di competitività nonché
una linea di business
Nata una dozzina d’anni fa a Milano, dove ha sede,
Praesidium è una società di servizi che si può collocare in
senso lato nell’area della consulenza o, come si legge nella loro autopresentazione, del ‘problem solving’. In sostanza, si impegna a offrire alle imprese sue clienti soluzioni di livello sia
strategico sia operativo che, alla competenza ed esperienza
consulenziale uniscono gli strumenti umani e tecnologici per
realizzare progetti e, cosa non trascurabile, per verificarne tramite la misurabilità dei risultati, l’efficacia. I suoi progetti indirizzano: le aree del marketing, con soluzioni per migliorare
l’immagine di brand e ottimizzare la distribuzione; le vendite,
dove alle soluzioni per migliorare i processi di acquisto si unisce la fornitura e la gestione di squadre di venditori esterni; il
marketing asset management, vale a dire il controllo e la distribuzione degli asset relativi ai diversi brand, dai materiali
promozionali agli strumenti di vendita e creativi; e, infine, la
business intelligence. Questa viene supportata identificando,
assieme ai clienti, le necessità relative alla fruizione delle informazioni e delle conoscenze acquisibili e sviluppando di
conseguenza sistemi di analisi e reportistica mirati.
Come ci racconta Andrea Squizzato, Cio della società, “Agli
inizi il sistema di BI è nato perché avevamo il bisogno di poter
misurare l’efficacia delle nostre campagne di marketing sia come ritorno dell’investimento fatto dalle aziende nostre clienti
sia come risultati in termini di quote di mercato”. Si è iniziata
quindi la raccolta dei dati di sell-out, rilevati cioè sui punti-vendita dei distributori e retailer (che conoscendo il valore di queste informazioni se le fanno ben pagare), e poiché i dati giungevano a Praesidium nei formati e dalle fonti più disparate si
sono adottati tool di Etl per poterli bonificare, normalizzare e
caricare (con il controllo di personale dedicato) nel Data warehouse della società.
“Agli inizi – prosegue Squizzato – raccoglievamo solo i dati relativi ai prodotti, all’area e al periodo delle nostre promozioni; col tempo però i clienti ci hanno chiesto di estendere la
raccolta a tutto l’anno, a ogni punto vendita e a tutti i prodotti.
Ci siamo quindi trovati in breve con un’ingente mole di dati:
per esempio, un solo cliente ha 50 milioni di record”. Con questo capitale informativo a disposizione è cambiato il senso stesso della funzione di BI, che da strumento di controllo della
propria attività è diventata servizio per il cliente. “Ciò che ci
distingue dalle società di marketing – spiega il Cio di Praesidium – è proprio il fatto che diamo un valore molto più spinto
alle informazioni e l’azione promozionale diventa anche il mezzo per attivare un monitoraggio continuato del mercato”.
Per sfruttare tale valore la società si è quindi organizzata
con team dedicati a ogni singolo cliente che funzionano come
tante piccole business unit, ciascuna con un client manager, un
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ZEROUNO 367/368 - GENNAIO/FEBBRAIO 2013
www.zerounoweb.it
ment -
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All’Università
degli Studi
“La Sapienza”,
presso il
Dipartimento
di Scienze
Statistiche si è
recentemente
tenuta la quinta
edizione di
Sas Campus,
convegno italiano
di Business
Analytics dove
docenti,
ricercatori ed
esperti si sono
confrontati
sull’importanza
dei modelli
analitici e
predittivi.
Il convegno
è stato anche
l’occasione per
condividere
le strategie di Sas
per il mondo
accademico.
Andrea Squizz ato
Cio di Praesidium
Prima di tutto, è diminuito
il carico sull’It…poi è
stata molto apprezzata
dai clienti la tecnologia
dei Pdf attivi che consente
di inviare i dati tramite
un Pdf che incorpora una
sorta di mini-database
analista, uno staff di raccolta ed elaborazione dati e un proprio
ambiente di BI. Ma con il crescere qualitativo e quantitativo
dell’impegno nella fornitura di intelligence ai clienti, a un certo
punto Praesidium ha deciso che doveva dotarsi di una tecnologia adeguata. “Poco più di un anno fa abbiamo scelto di unificare tutti gli ambienti di BI dedicati su una piattaforma unica.
In primo luogo per garantire la sicurezza dell’accesso ai dati
che può dare un controllo su un sistema protetto e centralizzato [requisito ovviamente essenziale per chi lavora con clienti
che possono anche essere tra loro concorrenti – ndr], ma anche
per facilitare la manutenzione e gli aggiornamenti del software,
nonché la formazione degli operatori”. Si trattava quindi di decidere quale sarebbe stata questa piattaforma e, dopo una ricerca su un gruppo di prodotti potenzialmente adatti, la scelta
si è orientata sulla soluzione di Information Builders. “Abbiamo visto che era un prodotto vasto e completo e aveva tutto ciò che ci serviva. Mi è piaciuto poi il fatto che fosse molto
orientato alla self-BI, visto che i nostri utenti interni sono principalmente persone che sanno dare senso al dato e, pur non
essendo sviluppatori, hanno una buona pratica dei tool di sviluppo. In più si è scoperto che parte degli skill maturati sui
precedenti strumenti erano riversabili sulla nuova soluzione”.
Alla fine del 2011 si è quindi avviato un progetto-pilota su
uno dei clienti maggiori, prima ricreando su Information Builder le soluzioni esistenti e poi, con la scoperta delle capacità
del prodotto, andando oltre sino a realizzare per i nuovi clienti dashboard interattive che, per dirla con Squizzato: “hanno
quella marcia in più che finora ci mancava”. A parte il
solito nodo del superamento delle resistenze culturali a ogni cambiamento, problemi seri, anche grazie alla fattiva collaborazione del fornitore, non
ve ne sono stati. Oggi l’It di Praesidium sta progressivamente migrando i team dedicati alla nuova
soluzione (un passaggio che sarà completato entro il
2013) ma alcuni vantaggi sono già evidenti: “Prima di
tutto, è diminuito il carico sull’It, tanto che quando una
risorsa, che tra l’altro si occupava di assistere gli utenti
interni, ci ha lasciato, non si è reso necessario sostituirla.
Poi è stata molto apprezzata dai clienti la tecnologia dei Pdf
attivi (vedi riquadro) che consente di inviare i dati tramite un
Pdf che incorpora una sorta di mini-database e che quindi permette analisi interattive e mini-Olap proteggendo però i dati da
ogni alterazione”. (G.C.B.)
ZEROUNO 367/368 - GENNAIO/FEBBRAIO 2013
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