Il gioco dell’angelo di Carlos Ruiz Zafón IL LIBRO L’AUTORE Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l’occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de L’ombra del vento hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore – scrivere un’opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell’umanità –, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria… Con uno stile scintillante e grande sapienza narrativa, Zafón torna a guidarci tra i misteri del Cimitero dei Libri Dimenticati, regalandoci una storia in cui l’inesausta passione per i libri, la potenza dell’amore e la forza dell’amicizia si intrecciano ancora una volta in un connubio irresistibile. Carlos Ruiz Zafón, autore di assoluto talento e di successo mondiale, ha cominciato la sua carriera nel 1993, con una serie di libri per bambini. Nel 2001 ha pubblicato il suo primo romanzo per adulti, L’ombra del vento (Mondadori 2004), divenuto immediatamente un caso letterario internazionale, con un milione e mezzo di copie vendute solo in Italia. Con Il gioco dell’angelo, torna all’universo del Cimitero dei Libri Dimenticati, che tutti i suoi lettori ricordano con grande passione. Le sue opere sono tradotte in più di quaranta lingue e hanno conquistato numerosi premi e milioni di lettori nei cinque continenti. Il gioco dell’angelo di Carlos Ruiz Zafón SPUNTI PER LA DISCUSSIONE • Qual è il tema portante del libro? Il talento creativo può essere visto come una maledizione? • La narrazione è piena di imprevisti e colpi di scena: ma quali sono i meccanismi con cui l’autore mantiene il pathos narrativo? • La storia finisce in modo triste, ma c’è una speranza positiva per una nuova vita. Ma il protagonista potrà mai essere felice? • Avreste preferito un finale diverso? L’happy end sarebbe stato troppo scontato o impossibile? • Come sarebbe potuta andare la storia tra Isabella e David, se non ci fosse stato tra loro il fantasma di Cristina? • Il romanzo sarebbe stato altrettanto efficace se fosse stato narrato in prima persona da David? • La città di Barcellona è presente nella storia come un vero e proprio personaggio: quanto pesa l’ambientazione nello svolgimento dei fatti? • L’autore usa un linguaggio fortemente evocativo e ricco di implicazioni metaforiche. Quali avete preferito, in particolare? • Il libro può essere considerato più una storia d’amore o la storia di un‘ossessione? E quanto siete d’accordo con l’affermazione secondo cui la religioni si basano tutte su storie ben raccontate?