ARRESTO CARDIACO: IL RUOLO DEL PRONTO SOCCORSO Dr.ssa Rita Previati U.O. Medicina Emergenza-Urgenza Azienda Ospedaliero Universitaria Ferrara Società Medico Chirurgica Azienda Ospedaliero-Universitaria Ferrara 5 Ottobre 2013 IL RUOLO DEL PS NELLA CATENA DEL SOCCORSO ARRESTO CARDIACO: RUOLO DEL PS 1. Accoglimento – stabilizzazione del paziente rianimato sul territorio 2. Gestione in emergenza dell’arresto cardiaco intra-ospedaliero in Pronto Soccorso, in Medicina d’Urgenza, nelle aree ospedaliere comuni e peri-ospedaliere 3. Identificazione precoce dei pazienti a rischio di arresto cardiaco: Triage Visita medica Destinazione del paziente 1. ACCOGLIMENTO-STABILIZZAZIONE DEL PAZIENTE RIANIMATO SUL TERRITORIO • Preparazione dell’equipe d’emergenza del PS all’accoglimento del paziente in shock room • Avvio del POST RESUSCITATION CARE • Gestione del POST ROSC in un TEAM MULTIDISCIPLINARE: Analogie con il Trauma Team Importanza della centralizzazione Il 50% dei decessi dei pazienti rianimati da arresto cardiaco extra-ospedaliero si verifica nelle prime 24 ore PER L’OUTCOME DEL PAZIENTE E’ FONDAMENTALE IL TRATTAMENTO DELLA PRIMA ORA POST ROSC POST RESUSCITATION CARE «…A comprehensive structured , multidisciplinary system of care should be implemented in a consistent manner for the treatment of post cardiac arrest patients…» 2010 AHA Guidelines for CPR and ECC, Circulation 2010; 18: S639-S6945 «…IHCA treatment requires a multidisciplinary approach, comparable to trauma care: cardiac arrest centres may dramatically improve patient care and outcomes…» Heart 2012; 98: 1201-6 POST RESUSCITATION CARE : IN PRONTO SOCCORSO 1. OTTIMIZZAZIONE VENTILAZIONE E OSSIGENAZIONE: Sat O2 > 94% Via aerea avanzata Capnografia (target PETCO2 35-40 mmHg) Evitare iperventilazione 2. OTTIMIZZAZIONE EMODINAMICA: Trattare ipotensione Considerare le cause ECG precoce (classe I LOE B) 3. MIGLIORAMENTO OUTCOME NEUROLOGICO Ipotermia indotta Evitare ipertermia Controllo glicemico Controllo convulsioni POST RESUSCITATION CARE : IN PRONTO SOCCORSO «Nessun criterio prognostico (valutazione clinica e strumentale) è affidabile per le prime 24 ore dal ROSC nei pazienti dopo arresto cardiorespiratorio.. Se il paziente viene trattato con ipotermia terapeutica nessuna valutazione prognostica è possibile nelle prime 72 ore..» (2010 AHA Guidelines for CPR and ECC) QUINDI NESSUNA VALUTAZIONE DI OUTCOME E’ POSSIBILE IN PS SUI PAZIENTI RIANIMATI (SIA DOPO OHCA CHE IHCA) RUOLO DEL PS NEL TEAM MULTIDISCIPLINARE POST-ROSC • COORDINAMENTO EXTRA-INTRA E CONTINUITA’ DI CURE EQUIPE 118- EQUIPE PS • STABILIZZAZIONE E AVVIO DEL POST ROSC • COMUNICAZIONE E PRE-ALLERTAMENTO • DOVE VA PRIMA IL PAZIENTE? SALA DI EMODINAMICA…? O RIANIMAZIONE/ICU • L’ECG nell’immediato post ROSC può non essere diagnostico • Se ECG dopo il ROSC è POSITIVO PER STEMI : è raccomandata la coronarografia con gli stessi tempi dei pazienti con STEMI non in arresto (anche se il paziente è in coma o è già avviata l’ipotermia ) • Se ECG dopo il ROSC non è diagnostico: indicata comunque una coronarografia precoce, in particolare se FV/TV come ritmo d’arresto, a meno che non sia identificata una causa non cardiaca - 2010 AHA Guidelines for CPR and ECC (Circulation) Heart 2012; 98:1201-1206 Resuscitation 2010; 81:93-174 Am J Cardiol 2011;108:634-8 5 casi 12 casi 7 casi 1 anno (da 1/9/2012 al 31/8/ 2013) 36 casi complessivi - 47% (17 casi) giunti in PS dopo arresto sul territorio - 53% (19 casi) arresti cardiaci in PS, di cui 20% rianimati Dei pazienti rianimati in PS, 4 (11%) poi in UTIC (ritmo d’arresto FV) ARRESTO CARDIACO INTRAOSPEDALIERO NELLE AREE COMUNI E PERIOSPEDALIERE: • Intervento di equipe medico-infermieristica da PS 1. Allertamento al TRIAGE 2. Materiale d’emergenza pronto al TRIAGE: zaino d’emergenza e defibrillatore 3 casi: 1.Arresto cardiorespiratorio in PEA 2.Arresto cardiorespiratorio post traumatico SOPRAVVIVENZA DA ARRESTO CARDIACO INTRA-OSPEDALIERO: Alcuni dati: • La % di sopravvivenza da arresto cardiaco intra-ospedaliero è maggiore nei dipartimenti d’emergenza indipendentemente dal ritmo iniziale di arresto (PEA/asistolia o FV/TV) - N Engl J Med 2012;15:367 - Lancet 2012;380: 1473-81 - Resuscitation 2013; 84:1255-1260 • Anche in intra-ospedaliero è maggiore la % di sopravvivenza correlata al ritmo iniziale di arresto in FV/TV - Crit Care Med 2005;33:2825-30 - J Emerg Med 2013;44:1077-82 • L’utilizzo della telemetria è correlato a maggiore outcome alla dimissione dopo arresto cardiaco intra-ospedaliero - Resuscitation 2013; 84:878-882 QUINDI IL PRONTO SOCCORSO RIVESTE UN RUOLO IMPORTANTE NEL CONCORRERE ALL’INCREMENTO DELLA SOPRAVVIVENZA DA ARRESTO CARDIACO INTRA-OSPEDALIERO IDENTIFICANDO I PAZIENTI «A RISCHIO» PER DECIDERNE IL REPARTO OTTIMALE DI DESTINAZIONE QUALI PAZIENTI SONO «A RISCHIO»? QUALI PAZIENTI SONO «A RISCHIO»? Indicazioni di classe I per un monitoraggio clinico/strumentale: •Pazienti rianimati da arresto cardiaco •Pazienti con sindrome coronarica acuta •Pazienti con pacing transcutaneo •Pazienti con BAV avanzato •Pazienti con aritmie instabili •Pazienti con tachiaritmia e WPW noto o sindrome del QT lungo •Pazienti con scompenso cardiaco acuto •Pazienti che devono essere sottoposti a procedure con sedazione •Pazienti sintomatici recentemente sottoposti a interventi cardiochirurgici o procedure di angioplastica complicata «Strategies for improvig survival after in-hospital cardiac arrest : 2013 Consensus Recommandations: a Consensus Statement from the AHA» Circulation 2013; 127:1538-1563 MONITORAGGIO DEI «PAZIENTI A RISCHIO»: Monitoraggio clinico strumentale Carrello d’emergenza prontamente accessibile e controllato IN CONCLUSIONE: RAPIDA RISPOSTA ALL’EMERGENZA ALLERTAMENTO E COMUNICAZIONE STRATIFICAZIONE RISCHIO/DESTINAZIONE FINALE DEL PAZIENTE Grazie per l’attenzione! Dr.ssa Rita Previati U.O. Medicina Emergenza-Urgenza Azienda Ospedaliero Universitaria Ferrara