La civiltà egizia

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La civiltà egizia
Il periodo storico
La civiltà egizia nacque intorno al 3500 a. C., in Egitto,
nell’ Africa Settentrionale percorsa dal fiume più lungo
del mondo: Nilo.
La valle del Nilo è circondata da grandi barriere naturali,
a ovest e a est il deserto, a nord il mare e a sud le
montagne.
Questa facile posizione geografica, proteggeva gli Egizi
dalle invasioni dei popoli stranieri e permise loro lo
sviluppo di una civiltà dalla vita lunghissima.
L’ Egitto era diviso in due regni: alto Egitto, governato
dai faraoni dalla corona bianca e l’ alto Egitto,
governato dalla corona rossa.
Menes unificò i due regni e si proclamò faraone
La lunga storia dell’ Egitto é stata dagli storici suddivisa
in tre periodi: Antico Regno, dal 3100 a. C. al 2200 a. C.
circa con capitale Menfi, Medio Regno, dal 2200 a. C. al
1600 a. C. circa con capitale Tebe e Nuovo Regno, dal
1600 a. C. al 1100 a. C., con capitale Tebe.
Nel 31 a. C. l’ Egitto decadde, fu conquistato dai
Persiani, poi l’ Egitto divenne una capitale dell’ impero
romano.
L’Egitto è un territorio in gran parte occupato dal
deserto. Solamente la stretta striscia di terra lungo le
sponde del fiume Nilo è fertile. Il fiume attraversa tutto
il Paese e sfocia nel Mar Mediterraneo con una
grandissima foce a delta (cioè non in modo diretto, ma
come se fosse un ventaglio fatto da tanti piccoli fiumi).
Lungo le sponde del Nilo gli antichi Egizi hanno
costruito le loro città e i loro villaggi: qui si è sviluppata
la civiltà egizia.
Circa 5000 anni fa, alcune popolazioni si sono fermate
a vivere lungo il fiume Nilo.
L’acqua era abbondante e i terreni erano fertili. Per
questo motivo hanno iniziato a coltivare la terra. Così
sono sorti i primi villaggi, che sono cresciuti e sono
diventati città. Spesso le città erano in lotta tra loro
perché volevano avere il potere e regolare le acque del
fiume.
Anche se in Egitto piove molto poco, gli antichi Egizi
vivevano soprattutto di agricoltura. I contadini egizi
coltivavano le terre vicine alle rive del fiume Nilo.
Questo fiume, infatti, da luglio a ottobre, straripava,
cioè usciva dagli argini, inondava completamente i
terreni vicini e vi depositava il limo, un fango scuro che
rendeva la terra molto fertile.
Quando le acque si ritiravano, cioè tornavano nel
fiume e in parte erano assorbite dal terreno, i
contadini potevano seminare e ottenere poi un ricco
raccolto.
Per sfruttare al meglio le piene del fiume, costruirono
canali, dighe e bacini per irrigare i terreni.
Talvolta, tuttavia, le violente inondazioni distruggevano
abitazioni e raccolti e, nel corso dell'anno alle piene si
alternavano periodi di assoluta siccità.
La diga di Asswan
Il controllo del fiume
Oggi questo non avviene più!
Nel 1902, per controllare le piene del Nilo, poco a sud
di Assuan, fu costruita una diga, che fu ulteriormente
alzata in due fasi successive, nel 1912 e nel 1934.
Questa prima diga di Assuan non si rivelò però
sufficiente ad ottenere il pieno controllo del fiume.
Nel 1960 ebbero allora inizio i lavori per costruire, poco
più a monte, una diga di maggiori dimensioni. La
struttura principale é formata da un nucleo di argilla e
cemento rivestito di terra e roccia granitica. Nel suo
complesso la diga é larga oltre 3600 metri e alta 111; alla
sommità ha uno spessore di 40 metri, mentre la base
che poggia sul letto é di 925 metri. La sua costruzione
ha richiesto dieci anni.
Questa diga di proporzioni gigantesche é il frutto di
un vasto ed ambizioso progetto finalizzato al controllo
delle acque del fiume più lungo del mondo, il Nilo.
Questa opera di alta ingegneria permette di
mantenere il flusso dell'acqua costante per tutto
l'anno e fornisce elettricità alle aziende agricole e alle
città del paese.
I benefici...
L'acqua del lago Nasser viene impiegata per
irrigare le coltivazioni durante l'anno, specie nei
periodi di siccità. E' così diventato possibile
ottenere raccolti più abbondanti e produrre
riserve di cibo più ingenti per sfamare la
popolazione. Inoltre, scorrendo attraverso la diga,
l'acqua aziona delle turbine, generando così una
quantità di energia elettrica pari alla metà della
produzione nazionale.
... E i problemi
Questo tentativo dell'uomo di tenere sotto controllo la
natura ha provocato, oltre a benefici, numerosi
problemi. La diga impedisce infatti al fertile limo di
depositarsi lungo tutto il corso del fiume e di
conseguenza gli agricoltori sono costretti a fare uso di
una maggiore quantità di fertilizzanti chimici. Inoltre, a
partire dalla costruzione della diga, si é riscontrato
l'incremento di una malattia trasmessa dai minuscoli
vermi presenti nelle lumache d'acqua del Nilo, la cui
proliferazione eccessiva era in precedenza contrastata
dalle inondazioni.
Il faraone
Ogni faraone era considerato sia uomo che dio.
I suoi sudditi potevano avvicinarsi a lui solo chinandosi
fino a toccare il suolo con il viso.
Secondo la credenza, la sua nascita era preannunciata
da prodigi e apparizioni. Il faraone era protetto dal dio
Horus ed era considerato figlio di Amon-Ra
Egli rappresentava l’intero universo e con i suoi poteri
faceva sì che tutte le cose andassero sempre per il
verso giusto.
Grazie a lui si compiva ogni anno il miracolo delle piene
del Nilo (gli Egizi pensavano che fosse un miracolo, ma
in verità non sapevano che a sud c’erano grandi
piogge, che alimentavano le piene del Nilo).
GLI ABITI DEL FARAONE
Il faraone aveva:
il copricapo di lino che poteva essere indossato al
posto della corona e rappresentava la sua natura
divina;
il cobra, pronto a colpire i nemici con il suo veleno,
era il simbolo della forza del faraone e stava sul
copricapo;
il bastone ricurvo ricordava quello usato dai
pastori e indicava che il faraone era la guida del
popolo;
il flagello, la frusta per mietere il grano, indicava
che il faraone controllava tutto l’Egitto ed era
simbolo della fertilità della terra;
i sandali d’oro indicavano che il faraone era un dio.
IL faraone doveva sposare molte principesse ed
avere numerosi figli, uno dei quali sarebbe diventato
il suo successore.
Da giovane doveva affrontare un leone in mezzo al
deserto ed ucciderlo, dimostrando la sua forma fisica .
La sua vita era impegnatissima: ad esempio, ogni
giorno doveva rendere onore agli dei con delle offerte
e lavare le loro statue.
Il faraone aveva dei fedeli aiutanti che lo aiutavano:
funzionari, sacerdoti e il visir.
Nel tempo libero si dedicava a svaghi: adorava tirare
con l’arco, assistere a spettacoli di danza acrobatica,
ascoltare la musica dell’arpa e praticare il senet, un
gioco simile alla dama, composto da una sorta di dadi
e da una specie di scacchiera.
Faraoni famosi
CHEOPE
(KHUFU)
CHEFREN
Il vero nome è KHUFU, ma è più noto come CHEOPE,
nome che ci è stato tramandato da Erodoto. Cheope è
il costruttore della più grande delle piramidi e,
nonostante ciò, rimane uno dei faraoni più misteriosi. Di
lui non ci rimane nient'altro che una statuetta di 7,5 cm
che si trova al Museo del Cairo: questa statuetta in
avorio è l'unica che possa con certezza essere attribuita
a Cheope. Figlio di Snefru, regnò per 23 anni, durante i
quali si fece erigere la Grande Piramide che si chiamò
"Akhet Khufu" ( Splendente è Cheope ). I suoi resti non
sono mai stati trovati ne' vi è traccia del coperchio del
sarcofago.
Il nome egizio originale è Khafre (o Rakaef), era figlio
di Cheope e fratello del suo predecessore, Dedefre
che regnò per soli otto anni (costruì la piramide
incompiuta di Abu Roash). Gli studiosi assegnano a
Chrefen un regno di 26 anni. Chefren, è il costruttore
delle seconda grande piramide, della grande Sfinge
(scolpita ad immagine del re in un blocco di roccia) e
del vicino tempio mortuario. Di lui ci rimane anche la
splendida statua in diorite, una delle più belle sculture
dell'antichità. Come il padre Cheope, gode di una
pessima fama.
RAMSES II
MICERINO
È indubbiamente il faraone più celebre del Nuovo
Regno. Durante il suo lunghissimo regno (67 anni)
costruì un grandissimo numero di templi, il più celebre
Figlio di Chefren, regnò per 18 anni. fu il
dei quali è quello di Abu Simbel, dove troneggiano
costruttore della terza piramide di Giza, la più
quattro gigantesche statue di Ramses II. Durante il
piccola delle tre. Erodoto ci tramanda di lui
suo regno l'Egitto conobbe un periodo di notevole
l'immagine di un faraone devoto e mite.
benessere.
TUTANKAHMON
Cleopatra (Alessandria d'Egitto 69-30 a.C.), ultima
regina della dinastia tolemaica,
regnò sull'Egitto
come Cleopatra VII dal 51 al 30 a.C. ed è passata alla
storia per le sue relazioni sentimentali con Giulio
Cesare e Marco Antonio.
Figlia del faraone Tolomeo XII Aulete, alla morte del
padre nel 51 a.C. fu associata al trono con il fratello
Tolomeo XIII, dodicenne, a condizione che si
sposassero, come era nell'uso tra i faraoni egiziani.
Uno dei faraoni più noti, di lui si conosce
veramente poco! La sua tomba fu
scoperta nel 1922 da Howard Carter
quando ormai si riteneva che la Valle dei
Templi non avesse più nulla da rivelare. Il
ritrovamento della tomba di
Tutankhamen, l'unica praticamente
i n t a t t a , è s e n z ' a l t ro l a s c o p e r t a
archeologica più importante di tutti i
tempi.
CLEOPATRA
La Religione
Gli Egizi erano politeisti, cioè credevano in tanti dei. Le
loro divinità potevano essere rappresentate in forma
animale, in forma umana ed in parte uomini ed in parte
animali.
Il dio più importante per loro era Amon-Ra, il dio del
Sole, creatore del mondo; veniva rappresentato con la
testa di falco e con il corpo umano. Amon - Ra è una
divinità egizia nata dalla fusione del dio Ra di Eliopoli
con la principale divinità tebana, Amon.
Horus
Figlio di Osiride e
Thot
Iside, Horus era un dio
potente dell'antico
Egitto, conosciuto sin
dai tempi predinastici.
Egli era una divinità
celeste che aveva la
sua personificazione
terrena in una forma di
falco. Ha suscitato
grande devozione ed i
suoi seguaci hanno
costruito templi in suo
onore in tutto l'Egitto.
Horus è raffigurato con la corona doppia con testa
di falco o di un falco solare alato, che serviva come
simbolo di protezione delle porte e dei corridoi dei
templi. Con suo padre Osiride e Iside, formò la
triade più importante nella mitologia egizia.
C’ era poi il dio Thot, la divinità egizia della luna,
sapienza, scrittura, magia, misura del tempo,
matematica e geometria. È rappresentato sotto forma
di ibis, uccello che vola sulle rive del Nilo, o sotto forma
(meno frequente) di babbuino
Sobek
Bastest
Sobek era il dio delle
acque del Nilo ed aveva la
testa di coccodrillo. Il
santuario principale a lui
dedicato si trova a Kom
Ombo; nella vicina
necropoli sono state
trovate mummie di
coccodrilli, animali sacri al
dio.
È stato venerato
soprattutto ai tempi del
Medio Regno mantenendo
sia la valenza benefica sia
quella malefica.
Viene generalmente
raffigurato come un uomo
Bastet era la "Figlia di Ra", quindi aveva lo stesso
con la testa di coccodrillo,
rango di altre dee quali Matt e Tefnut. In più, Bastet
spesso con l'ureo sul capo
era uno degli "Occhi di Ra", nel senso che veniva
e l'ankh in una mano.
mandata specificamente ad annientare i nemici
dell'Egitto e dei suoi dei.
In onore degli dei innalzavano numerosi templi,
dentro questi, era situata una cella con dentro la
statua del dio venerato. Per proteggere il tempio,
innalzavano degli Obelischi, cioè un unico pezzo di
marmo a forma di guglia e, volendo, mettevano
anche le SFINGI, mostri con la testa di umano ed il
corpo di leone. La sfinge nella mitologia egizia è un
monumento che veniva costruito vicino alle piramidi
dei faraoni dai lavoratori egizi come simbolo
protettivo, per augurare una serena vita nell'aldilà.
Animali Sacri
Alcuni animali sacri, per gli Egizi erano :
•
l’ IBIS: che nel fango uccide i serpenti;
•
il GATTO: che catturava i topi nei granai;
•
il BUE API: che è il simbolo di fertilità e ricchezza;
•
il COCCODRILLO: che discende il corso del Nilo
annunciando la piena.
I GATTI, i COCCODRILLI e tutti gli animali sacri
venivano mummificati.
Si credeva che un animale mummificato potesse recare
messaggi e preghiere alla divinità.
Il FALCO, che gli Egiziani vedevano volare alto nel
cielo e osservare tutte le cose sulla terra con vista
aguzza, divenne per queste caratteristiche un
naturale simbolo del sole.
Il FALCO, simbolo di due divinità, divenne quindi un
modo di identificare la sovranità del faraone. Falconi
e dischi di sole con ali di falcone decorano quasi tutti
i templi in Egitto.
Per quanto riguarda invece leSCIMMIE in generale,
erano tenute come animali domestici e si riteneva che
simboleggiassero l’amore e la fertilità.
La GAZZELLA si portava a passeggio con il
guinzaglio.
I bambini giocavano con la GRU.
Nelle case c’era il BABBUINO che raccoglieva i fichi di
cui gli Egizi erano ghiotti.
USI E COSTUMI
L'alimentazione
Gli Egizi mangiavano molto pane e così i Greci li
chiamavano :”Popolo di mangiatori di pane”.
Sembra che ci fossero 30 o 40 tipi di pane, dalle forme
più svariate: triangolare,rotonde,ovali…”
Quello offerto dagli dei era simile a un orecchio,
perché il dio potesse ascoltare le fedeli preghiere.
Ma il pane non era tutto: mangiavano pesce e
bevevano acqua dolce e salata.
La dieta era integrata con tantissima verdura: cipolle,
cetrioli, porri, lattuga e ravanelli.
I legumi più comuni erano: fave, lenticchie e piselli.
Nel Nuovo Regno c’era la moda dei tavoli alti, nelle
case più ricche il cibo era servito da numerose
domestiche e da giovanetti.
I giochi
I bambini egizi giocavano con palle di cuoio riempite di
grano. C’erano anche trottole lucidate con la pietra e
pupazzi modellati con l’argilla; c'era il nuoto, il tiro
con l’arco e la corsa, ma uno dei giochi preferiti era il
SENET.
Il senet era molto diffuso ed era praticato da tutte le
classi sociali, senza differenze di età o di sesso.Il gioco
prevedeva due partecipanti ed era costituito da una
scacchiera composta da 30 case, con relative pedine e
bastoncini.Questi pezzi venivano riposti in un
cassettino ricavato all' interno della scatola del gioco
stesso.
Il senet era sostanzialmente un gioco di velocità fra i
due sfidanti .Ognuno di loro era in possesso di cinque
pedine di colore bianco nero. Lo scopo era quello di
completare le 30 caselle del percorso. All'inizio del
gioco, le pedine venivano disposte in modo alternato
dalla casella 1 alla 10. Le pedine venivano spostate in
base al lancio di alcuni bastoncini che fungevano da
dadi.
Al senet si riconosceva anche un'importante funsione
religiosa, in quanto il movimento dei pezzi sulla tavola
di gioco rappresentava il percorso dei defunti
nell'aldilà . Il nome stesso simboleggia questo cammino
perchè il termine 'senet' significa appunto passaggio,
proprio per indicare il passaggio da questa a un'altra
vita.
Gli abiti
Gli Egizi attribuivano un grande valore alla bellezza e
alla "moda", basti citare le regine Nefertari e Nefertiti,
ancora oggi icone di bellezza ed eleganza. Dei costumi
egiziani Erodoto scrive: "Si vestono di tuniche di lino
guarnite di frange pendenti sulle gambe che chiamano
calasiris (kalasiris). Su di esse gettano mantelli di lana
bianca ma... vestiti di lana non entrano nei templi né si
fanno seppellire, che sarebbe sacrilegio.. il lino deve
essere la veste dei sacerdoti e di papiro i calzari”. In
modo sporadico furono lavorate anche altre fibre
come la canapa. La lana fu introdotta in Egitto in età
romana per creare elaborati arazzi ed in epoca greca
fu utilizzata la seta per realizzare raffinate vesti
femminili.
Il cotone fu utilizzato in Egitto dal III a.C. ma trovò il
suo massimo utilizzo solo dopo la conquista araba del
640 d.C. A tal proposito Plinio afferma che nel sud
dell’Egitto, in prossimità della Nubia, si trovava una
pianta chiamata Gossypium e dalla lavorazione delle
fibre di questo arbusto si poteva ricavare un pregiato
cotone. Plinio scrive: “gli abiti più pregiati indossati dai
sacerdoti egiziani sono fatti di cotone..”
Il lino veniva seminato in inverno e raccolto alla fine del
mese di marzo, gli steli erano colti a mano in più fasi a
seconda della maturazione delle fibre. Uno stelo
giovane e morbido veniva lavorato per creare
indumenti intimi o confezionare vesti femminili, gli steli
più maturi erano utilizzati per produrre vesti di uso
domestico e biancheria per la casa; in ultimo venivano
raccolte e lavorate le fibre più dure, utilizzate per
corde o stuoie.
Nelle pitture tombali dell'antico Egitto sono state
trovate numerose rappresentazioni di donne e uomini
mentre lavorano su telai orizzontali, ma per produrre
complessi manufatti nel Nuovo Regno fu introdotto
l’uso del telaio verticale.
Esistevano laboratori tessili annessi ai templi ed altri
che producevano manufatti solo per il faraone; la
popolazione più povera lavorava il lino in piccole
botteghe domestiche.
Antichi testi geroglifici descrivono minuziosamente le
fasi di lavorazione all’interno dei laboratori tessili reali.
Gli annali del faraone Thutmosis III riferiscono
l’impiego, nelle botteghe tessili, di prigionieri di guerra
provenienti dalla Siria che dovevano anche tenere dei
registri dove annotare la quantità e qualità della
produzione.
I contadini si vestivano con abiti semplici realizzati con
tela grezza, oppure andavano in giro nudi.
I nobili indossavano abiti di lino finissimo, simbolo di
I trucchi
freschezza e pulizia e li ornavano con gioielli. Gli uomini
indossavano gonnellini corti e, certe volte,
indossavano un mantello. Le donne portavano una
lunga tunica, aderente, liscia o a pieghe .
Uomini e donne, in certe occasioni, indossavano
sandali in fibra di papiro.
Il trucco era già noto ai tempi dell’Antico Egitto, dove
Re e Regine erano soliti decorare il proprio viso per
esaltare la propria bellezza. Truccarsi gli occhi era
un’abitudine, sia per gli uomini che per le donne
Quella linea nera, quelle decorazioni poste sugli occhi
degli antichi egizi, sono realizzati grazie alla malachite,
un ossido di rame di colore verde chiaro, che nel Medio
Regno verrà sostituita dal Kohl, un minerale di piombo
Le città
di colore nero, con il quale si usava dare risalto agli
occhi.
La pelle invece, bisognosa di protezione da un clima
torrido e dalle sabbie del deserto, veniva protetta con
degli unguenti profumati, in cui era compreso anche
l’uso del miele, che veniva spalmato in viso o sul corpo.
Per le unghie, solitamente si usava una tinta rossa,
estratta dalla pianta di ligustro. Più raro era il trucco
per le guance o le labbra.
Infine, i profumi. Nell’Antico Egitto il profumo era
molto usato, sia da uomini che da donne, e per farlo
venivano usati unguenti specifici ed oli profumati,
estratti direttamente dalle piante e dai frutti, come la
noce della moringa.
Lungo la sponda orientale del fiume Nilo sorgevano
importanti città come Menfi
e Tebe. Le abitazioni e i palazzi erano costruiti con
mattoni d'argilla e paglia, per questo sono rimasti solo
pochi resti. Invece i templi e le tombe, al contrario,
hanno resistito fino a oggi, perché furono fabbricati
con la pietra.
In ogni città c’erano anche le botteghe artigiane.
Sulla opposta del fiume sorgevano le necropoli cioè le
città dei morti.
Le tombe
LE NECROPOLI, ovvero le città dei morti sorgevano a
Ovest del Nilo, perché secondo gli Egizi, l’Ovest
rappresentava il REGNO DEI DEFUNTI; le sepolture
venivano fatte su quel lato del fiume.
Nelle piramidi erano seppelliti i faraoni; la loro
costruzione iniziava non appena il faraone saliva al
trono, perché occorrevano decenni. Si apriva un
cantiere ben organizzato in cui lavoravano migliaia di
uomini. Al loro interno c’erano CUNICOLI e
TRABOCCHETTI che servivano per nascondere ai
ladri il ricco corredo ed il corpo del FARAONE.
Nel periodo del Nuovo Regno, per evitare i furti
sempre più frequenti, si cominciarono a scavare tombe
sotterranee; oggi abbiamo solo una tomba intatta,
quella del faraone Tutankhamon.
I primi esemplari di piramidi, le MASTABE, erano fatte
a gradoni, che in seguito vennero riempiti per ottenere
pareti lisce.
La mummificazione
Due giorni dopo la morte, i parenti consegnano agli
imbalsamatori il defunto per mantenere il corpo
intatto nell’aldilà. Gli Egizi inventarono la tecnica
della mummificazione, perché Anubi, per far risorgere
Osiride, lo mummificò.
Le condizioni ambientali favorevoli alla
mummificazione sono:
•clima freddo, secco e ventilato, che ostacola la
putrefazione;
•inumazione in terreni asciutti capaci di assorbire i
liquidi in grande quantità;
•presenza di certi tipi di muffe che disidratano il
corpo.
La mummificazione è un processo, naturale o
artificiale, in cui un cadavere subisce una
disidratazione massiva così veloce, che i tessuti
rimangono come “fissati”. Il corpo mummificato ha un
colore brunastro, con la pelle della consistenza del
cuoio o della pergamena e che aderisce alle ossa. I
tratti della persona si conservano abbastanza. In
media, un processo di mummificazione dura 6 mesi-1
anno, ma ci sono prove e casi di mummificazioni
avvenute in 2, 3 mesi, eccezionalmente in 2-3 settimane.
Gli imbalsamatori lavano il corpo, poi estraggono il
cervello dalle narici, servendosi di un ferro ricurvo.
Nel frattempo fanno un taglio nel ventre ed
estraggono gli intestini, che lavano col vino di palma e
cospargono di aromi tritati.
Fatto ciò, dissecano il corpo e lo mettono in una
vasca di sale nero chiamato natron. Lì vi resta dai
quaranta ai settanta giorni per disidratarsi e
conservarsi meglio.
Con bende di lino viene coperto tutto il corpo del
defunto iniziando dalle dita dei piedi o delle mani.
Durante il rito della fasciatura i sacerdoti recitavano
questa formula magica. “Salute a te padre Osiride!
Possiederò sempre il mio corpo, che non perirà, non
mi disgusterà, non sarò in preda ai vermi, resista,
sono vivo, sono forte…il mio corpo non verrà
distrutto per tutta l’eternità.”.
Nei vasi sanguigni iniettano una sostanza chimica;
poi riempiono il ventre di mirra (è una gommaresina
aromatica, estratta da un albero o arbusto del
genere Commiphora) e di cannella; gli occhi e le
labbra vengono dipinti a colori vivaci come le mani, le
unghie e le piante dei piedi; cosi adornato, il corpo
viene consegnato i parenti .
Il funerale
Alcune prefiche (donne) venivano pagate per cantare
lamenti funebri, innalzare lodi al morto; si strappavano
le vesti, i capelli e continuavano a piangere, perché
anche le dee Nefti e Iside avevano pianto disperate
per la morte di Osiride.
Davanti alla tomba del morto, i sacerdoti e il figlio
maggiore del defunto danno al suo corpo “ il soffio
della vita” tramite un rituale chiamato “apertura della
bocca” e intanto recitavano:
Molti Egizi (schiavi e contadini) potevano permettersi
solo un funerale e una sepoltura molto semplice, in una
semplice fossa.
Il defunto veniva mummificato molto velocemente, con
pochi oggetti di corredo.
Per gli Egizi molto ricchi, importanti e per i faraoni,
invece, il rituale funerario prevedeva cerimonie molto
complesse, che potevano durare alcuni mesi, dall’
inizio della mummificazione alla chiusura della loro
tomba-piramide, molto più importante e costosa di
quella dei poveri.
Il defunto veniva accompagnato alla necropoli da un
corteo composto da tanti sacerdoti, che recitavano
preghiere e cospargevano incenso, da familiari e amici.
'Camminerai sulle tue gambe fino alla dimora dell’
eternità, quel luogo da cui non si fa ritorno'.
I partecipanti al corteo onoravano poi il defunto con
un banchetto funerario.
La vita oltre la
morte
Dopo la mummificazione, il corpo veniva
portato nella sua dimora eterna, la tomba,
per poter poi accedere al Regno dei morti.
Ma prima doveva attraversare un lungo
cammino verso la camera della verità dove
doveva pesare il suo cuore.
Arrivati lì si inchinava a Menes dio dei morti
Subito dopo si proseguiva verso la bilancia
della verità.
La bilancia aveva due piatti, da una parte
c'era " la piuma della verità " e dall'altra il
cuore del defunto.
Il morto veniva accompagnato da Maat, la dea
della giustizia.
Il cuore veniva pesato e, se il cuore pesava più
della piuma, voleva dire che, durante la vita
terrena, l'uomo era stato crudele allora non
poteva procedere verso la vita eterna e veniva
mangiato da Ammit, detta divoratrice, con la
testa da coccodrillo, il corpo da ippopotamo e
le gambe da leopardo.
Invece se durante la vita terrena era stato
buono, si vedeva. Il cuore pesava meno o
uguale alla piuma, il defunto non veniva
mangiato da Ammit e poteva procedere verso
la vita eterna.
LA SCRITTURA
La scrittura degli Egizi era molto complicata, formata
La stele di Rosetta
da geroglifici, cioè da segni che raffigurano oggetti,
animali, piante…
Un geroglifico poteva indicare l’oggetto al quale si
riferiva, oppure un suono.
I geroglifici, incisi sulla pietra o tracciati nei fogli di
papiro, potevano essere letti dall’alto verso il basso,
da destra a sinistra o viceversa.
La scrittura geroglifica era molto complicata e la
conoscevano soltanto pochi uomini: gli scribi.
Demotico e Geroglifico non sono due lingue diverse,
ma semplicemente sono due differenti grafie
dell'egizio.
Il geroglifico era usato per testi monumentali, o di
particolare importanza, mentre il demotico, che
derivava da una semplificazione della grafia ieratica,
era usato per documenti ordinari.
I papiri
Si scriveva con l'inchiostro su papiri che venivano
tagliati ed essiccati.
Successivamente venivano posti uno sull’altro, verticali
e orizzontali, poi si lasciavano di nuovo essiccare ed
ecco pronto il papiro.
In epoca tarda, l'uso di redigere anche i testi ufficiali in
demotico derivava dall'essersi ristretta quasi
La scuola
solamente alla classe sacerdotale la conoscenza della
grafia geroglifica. Poiché il greco era conosciuto, la
stele offrì una chiave decisiva per poter procedere alla
comprensione dei geroglifici, e ciò avvenne nel 1822.
Napoleone andò in Egitto con degli archeologi uno di
questi era Jean-François Champollion.
La scuola era molto dura, però quando si diventava
Pierre-François Bouchard trovò una stele che era
scribi non ti mancava niente avevi dei bei vestiti,
nella città di Rosetta.
mangiavi bene, ... ogni padre lo insegnava al proprio
Sulla stele di Rosetta c’era scritta una frase in
figlio e così via.
geroglifico, in greco antico e in demotico.
Si insegnava con pazienza, ma talvolta si ricorreva
Champollion riuscì a tradurre attraverso le altre lingue
anche al bastone.
il geroglifico.
In un antico papiro infatti troviamo scritto il proverbio
Napoleone se la portò in Francia, ma dopo finì nel
“I giovani hanno le orecchie sulla schiena: se li batti
museo di Londra
ascoltano meglio".
A
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Noi... Al museo civico
archeologico di Bologna
GRUPPO AZZURRO
Il sarcofago a forma umana andava di moda nei primi
trecento anni.
Si faceva con tre materiali:
legno (molto raro)
la pietra (rarissima)
i metalli (oro e argento che si potevano permettere
solo i ricchi e i faraoni.)
I poveri non avevano sarcofagi, ma venivano sepolti in
una buca, in terra.
I sarcofagi si distinguevano, se dentro c'era una donna
o un uomo, da vari indizi.
I sarcofagi con la barba e la faccia rosso scuro
contenevano maschi e per sapere se erano dei faraoni
avevano:
- fazzoletto blu-oro con righe orizzontali,
- cobra,
- due bastoni in mani incrociate.
I sarcofagi delle donne sulla faccia avevano orecchini,
ali gialle sul copricapo e avevano la pelle piu chiara.
Gli Egizi erano politeisti, cioè credevano in tanti dei
come:
Anubi, dio della mummificazione che era
rappresentato come uno sciacallo,
Ra il dio del sole e creatore del mondo,
Osiride, il dio dei morti, che nei disegni era
rappresentato con un cappello bianco,
Horus, dio dalla testa di falco,
Maat, Seth, Iside, Thoth....
Nel mito di Iside e Osiride si dice che si sono sposati
e che con un tranello di Seth, che era geloso di suo
fratello, Osiride viene gettato nel fiume Nilo e viene
tagliato in quattordici pezzi.
Iside riesce a ricomporlo e fa un figlio di nome Horus,
che alla fine diventa re.
I sarcofagi venivano decorati con figure religiose, che
spesso rappresentavano la loro mummificazione.
Gli Egizi onoravano gli dei nei templi, che all'esterno
erano protetti da obelischi, grandi colonne di marmo
verticali e da statue, come la sfinge (non si sa ancora
se dentro c'è una stanza segreta.)
Gli egiziani scrivevano su dei papiri
poesie,romanzi,miti....
Dovevano scrivere ben settecentotrentuno segni
senza alcuna lettere dell'alfabeto.
La loro scrittura erano i geroglifici oppure
scrivevano in corsivo con dei segnetti. Gli Egizi
potevano scrivere dall'alto al basso,da sinistra a
destra come facciamo noi,o da destra a sinistra; per
capirlo bisogna vedere da che parte guardano i
segni, se guardano verso destra e viceversa. Di solito
si scrive tutto in nero, in rosso solo le parole più
importanti.
Se gli Egizi scrivevano solo delle frasi, senza neanche
un disegno, allora si trattava di una lettera, se invece
non c'era tutto scritto, ma c'erano anche dei disegni,
era del libro dei morti.
Gli animali sacri, cioè coccodrilli del tempio, venivano
imbalsamati e bendati come i gatti dei ricchi che si
potevano permettere una tale spesa.
Quando i gatti erano mummificati sembravano dei
salamini, ma alcuni erano con le zampe in avanti e
mettevano loro del trucco per farli sembrare gatti. I
coccodrilli invece venivano solamente bendati.
Le camere funerarie erano composte da un corridoio
decorato con disegni. Nella stanza c'erano tutte le
cose che aveva il morto, poi chiudevano la camera,
facevano un buco profondo, poi lo ricoprivano di
terra. Quindi all'inizio quando avevano scoperto le
tombe dell'Egitto pensavano che la mummia fosse nella
buca quindi cascavano nel tranello.
Questo egizio maschio quando morì lo bendarono con
fasce bianche, però con il tempo le fasce sono
diventate marrone chiaro.
Gli Egizi credevano che dopo la morte continuasse la
vita. Il luogo si chiamava: l'aldilà.
Lì c'erano: Osiride che era il dio dei morti, Anubi, il dio
della mummificazione, che proteggeva quelli che
facevano le mummie.
Nei sarcofagi più antichi gli Egizi disegnavano i cibi.
Le bende delle mummie erano fatte di lino.
Gli organi delle mummie venivano messi nei vasi chiamati
canopi, tranne il cuore che era importante. Oh,
dimenticavo, la mummia ha una collana azzurra e lunga,
nel sarcofago di Tutankhamen la mummia ha 150
amuleti e collane.
Questa è .... Una mummia vera!!!!!! !!
GRUPPO ROSA
I libri degli Egizi si dividevano in due gruppi: il libro
dei morti, dove c'erano figure e scritte, e il libro
della vita dove c'erano solo scritte.
Gli Egizi sul papiro scrivevano in rosso le parole
piú
importanti, nel museo di Bologna c'erano
quattro libri dei morti e un libro della vita.
Gli Egizi avevano due tipi di scrittura: i geroglifici e
il corsivo, ma non scrivevano solo libri , incidevano
: poesie, liste di spesa e lettere.
I SARCOFAGI al museo di BOLOGNA
LA TOMBA
I sarcofagi erano utilizzati solo dai nobili e dai
La tomba dei faraoni era la piramide, che era molto
faraoni perchè il materiale,
grande e costruita in pietra.
- Pietra
Dentro la piramide veniva messo il sarcofago del
- Metallo
faraone.
- Legno
Invece la tomba dei poveri era una buca nel terreno
era raro; alcuni faraoni avevano anche il sarcofago
chiusa con un muro; davanti era scavato una altra
d'oro o d'argento.
buca chiusa con della terra ed era la falsa apertura
Le femmine per distinguersi dai maschi indossavano:
per i ladri e tante volte i ladri si facevano ingannare.
- Orecchini
- Avevano la pelle chiara
invece i maschi avevano:
- Pelle più scura
- Barba.
I faraoni a differenza dei nobili avevano:
- La corona con il cobra
- Le righe orizzontali nel copricapo.
Nei sarcofagi più ricchi non si disegnavano gli dei,
ma i cibi.
GRUPPO ROSSO
Papiri e geroglifici
In questi reperti possiamo vedere dei papiri scritti con
l' inchiostro.
Col tempo degli anni si sono trovati: poesie, lettere,
lettere per amici, Libri di scuola, testamenti di morte e
di vita, qualche volta si trovano le lista della spesa.
Spesso la scrittura veniva scritta tutta dritta, avevano
anche una specie di scrittura che incidevano sui
sarcofagi e si chiamavano geroglifici.
Ma quanto scrivevano!
Le tombe e le camere funerarie
La piramide é la struttura architettonica delle tombe
reali dell' antico e del medio regno: al suo interno
veniva garantita la vita del faraone oltre la morte
nell'oltretomba .
L'edificio racchiudeva la camera funeraria (talvolta
sotterranea), dove veniva deposta la mummia del
faraone.
Sulle pareti delle tombe venivano scolpiti o dipinti
alcuni momenti della vita quotidiana del defunto fino
a arrivare alla sua infanzia .Il dipinto era inteso come
un segno di onore agli dei .
Nella camera funeraria mettevano oggetti
appartenenti al defunto e i vasi Canapi che
contenevano gli organi del morto.
Il Sarcofago veniva messo in una posizione speciale,
per favorire il passaggio nell'altro mondo quello che
quotidianamente chiamiamo " LA VITA DOPO LA
MORTE "
La mummia e i vasi Canopi
La mummia all' inizio veniva tagliata sopra ai fianchi e
da essi venivano tolti tutti gli organi, tranne il cuore,
che successivamente venivano messi in dei vasi, che
prendevano il nome di Canopi. Erano dei vasi
bianchi con delle facce sopra incise sopra.
Dopo bisognava spargere il sale grosso in tutto il
corpo e lasciare il sale per circa 40-70 giorni e
mettere il catrame in faccia, infine bendare tutto il
corpo con delle strisce di lino o di bisso molto
resistente e dipingere occhi, labbra, mani, unghie,
piante dei piedi. Poi tutto il corpo veniva messo
dentro un sarcofago che di solito erano due
sarcofagi uno dentro l' altro.
Così il corpo poteva andare nel Regno dei Morti
integro
Una mummia vera!
I Sarcofagi
Il sarcofago a parallelepipedo era il primo inventato
dagli Egizi. Aveva scritture, disegni degli dei, tipo il dio
falco Ra, Horus che aveva il compito di mandare avanti
la vita dopo la morte e Anubis aveva il compito di
proteggere i morti.
Il sarcofago umano era decorato con disegni ; dentro il
sarcofago ci poteva essere un uomo o una donna. Se
aveva la pelle chiara era una donna se invece aveva la
pelle rossa scura e la barbetta era un uomo.
I faraoni nelle tombe venivano rappresentati con il
copricapo a righe orizzontali, sulla testa avevano un
cobra e avevano due scettri nelle mani.
I nobili venivano rappresentati con righe verticali sul
copricapo.
Tutankamon faraone si era fatto fare quattro tombe
tre a forma umana e una a parallelepipedo.
GRUPPO VERDE
Sarcofago a parallelepipedo
Gli antichi Egizi seppellivano i poveri, contadini, schiavi e
artigiani,
a
terra.
Invece i ricchi venivano messi in sarcofagi di pietra, di
legno
o
di
metallo
.
Per arricchire i sarcofagi li dipingevano, disegnavano dei,
oppure scrivevano.
Per leggere da che parte scrivevano bisognava vedere: se
gli animali avevano la testa verso sinistra, scrivevano verso
sinistra, se avevano la testa girata verso destra, scrivevano
verso destra. Quando scrivevano in verticale uguale, ma
guardavano verso l'alto o il basso.
Sarcofago a figura umana
Il sarcofago a forma umana era una specie di tomba
simile a una mummia. Per riconoscere se l' uomo
imbalsamato che è dentro al sarcofago è un nobile o
un faraone hai tre possibilità: puoi riconoscerlo per il
cobra che è sulla testa, che rappresenta il serpente e
che uccideva i nemici, per il copricapo a strisce
orizzontali e i bastoni che teneva fra le mani. Il primo
bastone è ricurvo come quello del pastore e
rappresentava la guida del popolo, mentre il secondo
è il flagello, una specie di frusta che serviva a battere il
grano, e rappresentava la fertilità della terra.
Se era nobile non aveva tutte queste cose. Se era una
donna non aveva la barba e la pelle della faccia era di
un colore chiaro.
La morte per gli Egizi
Il defunto veniva mummificato: prima si tagliava un
pezzo di pelle per togliere tutti gli organi, tranne il
cuore, poi, gli organi venivano messi in dei vasi chiamati
canopi. L'uomo veniva immerso in del sale chiamato
natron per trenta, quaranta giorni. Poi, passati i giorni
dentro al sale, l'uomo veniva avvolto in bende di lino e
veniva messo in sarcofagi. La mummia rimaneva intatta
per anni e anni. I vasi canopi non erano tanto piccoli,
anzi erano grandi come un bambino appena nato. Si
potevano trovare nella camera funeraria dentro il
sarcofago, con la mummia e le cose sue perché gli egizi
credevano che quelle cose servivano nella morte.
Gli animali sacri
Questo, il coccodrillo del Nilo, veniva considerato
sacro, perché una delle loro Divinità, Sobek, era il dio
che controllava le acque del Nilo e la fertilità della
terra. Veniva rappresentata con un corpo umano e
testa di coccodrillo, per questo motivo veniva
imbalsamato. L' unico animale domestico, che era il
gatto, veniva considerato anch' esso sacro, perché
rappresentava la dea Bastet che era la figlia del dio
Ra, dio del sole con testa da falco ( pure quello
sacro ). Bastet era una dea guerriera, rappresentava il
calore del sole, e si credeva che aiutasse i contadini, a
La scrittura degli Egizi
Gli Egizi scrivevano su papiri delle letture,dei testi...e si
capivano perché i testi del libro dei morti erano
decorati con delle immagini e gli altri no. Il libro dei
morti era scritto per sapere cosa voleva fare nel
futuro. Gli egizi scrivevano con la scrittura
GEROGLIFICA e CORSIVA. Le parole scritte in rosso
erano più importanti che quelle scritte in nero. I testi
del libro dei morti si trovavano nel sarcofago insieme
alla mummia.
tenere lontani i topi dall' agricoltura.
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