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SELEZIONE POESIE
STORIE VECCHIE,
STORIE NUOVE
(…la fantasia si muove)
Sono strane e anche un po’ matte
le storie antiche che trovi già fatte;
ti girano attorno pazienti, insistenti…
Non farle aspettare,
dentro di te lasciale entrare!
Parole e figure che leggi e che ascolti
si voglion aggiungere con giri e rigiri
ai tuoi sogni e paure, pensieri e respiri…
Non farle aspettare,
dentro di te lasciale entrare!
Accanto alle storie antiche ascoltate,
puoi fare nascere le nuove storie immaginate;
dentro di te le pensi e le inventi…
Non chiudere il cuore, non farle morire,
le nuove storie lasciale uscire!
(P. Formentini, C’era c’è e ci sarà, Nuove Edizioni Romane)
IL PAESE DEI SOGNI
(1)
Dal mattino in poi per tutto il giorno
me ne sto a casa con gli amici intorno
ma ogni notte parto e mi allontano
nel paese dei sogni, remoto e strano.
(3)
Strane cose mi stanno ad aspettare,
cose da guardare e da mangiare,
e tante visioni orride di quel mondo
finché il mattino non cambia lo sfondo.
(2)
Devo andarci da solo, completamente,
nessuno che possa dirmi niente,
da solo risalgo i fiumi ondosi
e salgo verso i sogni misteriosi.
(4)
Inutile cercare di ritrovare la via,
di giorno non ricordo dove sia,
né riesco esattamente a ricordare
la strana musica che udivo suonare.
(R. L. Stevenson (trad. Mussapi), Il mio letto è una nave, Feltrinelli)
1
INSETTI
(C. Carminati & B. Tognolini, Rime chiaro scure, Rizzoli)
Ali fragili e zampette delicate
Taglie minime e esigenze limitate
Suoni fievoli e presenze persistenti
Ti accompagnano anche quando non li senti
Non c’è dubbio che un insetto per noi sia
L’animale di migliore compagnia
Zampe orride pelose con gli uncini
Pance schifide divise in due pallini
Facce orribili da incubo e follia
Mostri alieni impiccioliti per magia
Fa paura più che il lupo o la balena
Una blatta che zampetta sulla schiena.
RIMA SENZA PERDONO
(B. Tognolini, Rime di rabbia, Salani)
Tu lo sapevi che mi avresti fatto male
Tu lo sapevi che per questo io avrei pianto
Era la cosa più terribile che mi potevi fare
Lo sapevi che io ci tenevo tanto
Però l’hai fatto, fatto tutto, fatto a lungo, fatto apposta
E adesso scoprirai cosa ti costa
Io non ti voglio più vedere sotto il sole
Io non ti voglio più vedere in mezzo al giorno
Per me tu sei invisibile, sei fumo di parole
Se un po’ di vento che mi soffia intorno
Sei solo una ridicola noiosa malattia
Vattene via, vattene via, vattene via
E non m’importa cosa dici, non mi frega cosa fai
Fino a domani non ti perdonerò mai.
IL BUIO NON HA OCCHI
(G. Quarenghi, E sulle case il cielo, Salani)
Il buio non ha occhi
quando io dormo.
ma se lo guardo
mi guarda e non smette.
E se grido lui grida più forte.
Non mi tocca, se dormo
ma se sono sveglia mi sta addosso
come il mantello di un gigante
e non mi lascia andare.
Ma appena mi mette una mano
Sulla faccia
io chiudo gli occhi
e lo faccio sparire.
Dentro di me.
2
RIMA DELLA RABBIA DI NIENTE
Mi sento arrabbiato, furioso, cattivo
Eppure non trovo nemmeno un motivo
Nessuno mi picchia, nessuno mi offende
Le cose che amo nessuno mi prende
Non trova ragioni la stupida mente
Io sono arrabbiato per niente
Niente, hai puzza di niente
Mi graffi con unghie a forma di niente
Gli schiaffi che dai sono fatti di niente
Mi dici parole con suono di niente
Io quindi non posso rispondere niente
Non posso dar calci al sedere di niente
E cresce la rabbia, bollisce bollente
Niente, la pianti?
Ritorna laggiù nel Paese dei Nienti
Perché mi fai diventar matto?
Mi dici che cosa ti ho fatto?
E niente risponde
Niente…
(B. Tognolini, Rime di rabbia, Salani)
VESTITI
(C. Carminati & B. Tognolini, Rime chiaro scure, Rizzoli)
Maschere splendide sono i vestiti
Come stagioni ci fanno fioriti
E siamo uccelli coi loro piumaggi
E siamo storie con i personaggi
I vestiti son bandiere degli umori
Ciò che senti dentro fai fiorire fuori
Giacche che incartano, maglie che ingolfano
Braghe che imbustano, calze che tirano
Guanti che stringono, bluse che stonano
Gonne che straziano, vesti che stufano
Le invenzioni dei vestiti saran belle
Ma io addosso voglio solo la mia pelle.
CAPELLI DI LUCE
ABBRACCIO DI LUNA
Sui tuoi capelli sottili e corvini
Il sole ha acceso le luci più belle
E poi è andato a cercare i più fini
Più luminosi di tutte le stelle
Sui tuoi capelli dispersi nel vento
C’era il tramonto e il giorno si è spento
C’era la luna che ha acceso la sera
C’era il profumo della notte intera
Sui tuoi capelli di luce infuocata
C’era una lucciola appena nata.
Anche se il sole splende dappertutto
Anche se tu non lo dici a parole
Io so che il sole oggi lo vedi brutto
Dentro di te non è giorno di sole
Così ti porto il mio abbraccio di luna
Perché nel cuore si posi una piuma
Così ti porto una luce sorella
Perché nel buio tu veda una stella
Perché nel buio ritrovi la strada
E la paura presto se ne vada.
(S. Giarratana, Poesie di luce, Motta Junior)
(S. Giarratana, Poesie di luce, Motta Junior)
3