Misura di resistenza con il metodo voltamperometrico. Esperimentatori: Marco Erculiani (n° matricola 454922 v.o.) Noro Ivan (n° matricola 458656 v.o.) Durata dell’esperimento: 3 ore (dalle ore 9:00 alle ore 12:00) Data di effettuazione: Venerdi’ 5 marzo 2004 Materiale a disposizione: La cassetta polifunzionale descritta di seguito: In Fig. 1 è mostrato lo schema della cassetta utilizzata in laboratorio. Nella cassetta troviamo i seguenti elementi: 1) Tester (ICE 680R): È uno strumento universale (analogico a bobina mobile) che può essere utilizzato come amperometro, voltmetro o ohmetro. Il tester (di classe 1) viene inserito nei circuiti tramite le boccole B28 e B29 e ha una batteria interna. 2) Milliamperometro (ICE 840, corrente di fondo scala If.s.= 50 mA, classe 1.5). Viene inserito nei circuiti tramite le boccole B20 e B21. 3) Resistori: R1, R2 e R3. 4) Condensatore: C1. 5) Induttanza: L1. 6) Diodo: D1. 7) Reostati Helipot: R4 e R5. Il valore della resistenza di ciascun reostato può essere variato tramite la rotazione del cursore, collegato rispettivamente alle boccole B18 e B31. I valori della resistenza variano da 0 . al valore massimo di 500 . ± 4% in 10 giri di 50 divisioni ciascuno (1./divisione). La linearità della scala è data al 0.25%. 8) Pila: U1. Viene inserita nel circuito tramite le boccole B26(-) e B27(+). Premendo il tasto S1 si inserisce la pila nel circuito. 9) Connettori: J1 e J2. Servono per la realizzazione di circuiti che richiedono l’oscilloscopio. Figura 1: Schema della cassetta utilizzata in laboratorio. Numero del banco: 13 SCHEMI DEI CIRCUITI A) e B). Iv CIRCUITO a P RV RA + U1 A IX= IA V RX CIRCUITO b P IA= IX +IV RA A + Iv U1 RV IX RX V Figura 2 : schemi dei due circuiti utilizzati per la misura. Scopo dell’esperienza: Tale esperienza ha la finalità di ricavare il valore della resistenza R1 (con valore di catalogo R1=20.8 ohm) tramite una serie di misure di tensione e corrente. Il supertester viene utilizzato come voltmetro per le misure di tensione(indicato con la lettera V nei due circuiti di Fig 2 ) e contemporaneamente si usufruisce di un amperometro per le misure di corrente(indicato con una lettera A nei due circuiti di Fig 2 ). Si effettuano dunque le misurazioni in due circuiti distinti , si veda Fig 2 : circuito a) e circuito b). Cio’ viene fatto al fine di confrontare il risultato (valore di R1) con quello di catalogo e verificare con quale dei due circuiti si ottiene l’errore più piccolo. A livello teorico tale questione è risolta verificando che se R x ≥ R A RV , dove RA (6 ohm di Fig 2 ) è la resistenza interna dell’amperometro , RV (40 Kohm di Fig 2) è quella interna al supertester nella modalità voltmetro e Rx è quella da trovare , il circuito più adeguato nella misura, cioè quello che commette un errore più piccolo, è il circuito a) ( si veda Fig 2); se invece R x ≤ R A RV allora è il circuito b) (di Fig 2) ad essere più opportuno. L’esperimento, quindi , ha anche lo scopo di verificare tali relazioni. Si precisa inoltre che per ricavare, in entrambi i circuiti, più valori di tensione e corrente a parità di forza elettromotrice della batteria (E ≅ 3 60,1 V valore misurato ; per brevi periodi di misura la forza elettromotrice della batteria si può considerare costante, la scarica della batteria è trascurabile) si è inserito in serie alla batteria e al resto del circuito un reostato ℜ (resistenza variabile con range 0-500 ohm) regolabile con una manopola a scala circolare da 0 a 10. In questo modo si possono realizzare 10 misure di tensione e corrente per ogni circuito a) e b) corrispondenti a 10 posizioni del reostato. Infine si traccia un diagramma V-I (tensione-corrente) per le 10 misure raccolte di V e I per entrambi i circuiti (a e b) e la retta che interpola tali punti dovrebbe sovrapporsi teoricamente una retta passante per l’origine e con pendenza pari a R1(il cui valore di catalogo e’ pari a 20.8 ohm) . Questo ovviamente è improbabile a causa degli errori di misura e quindi vengono tracciate due rette: una passante il più vicino possibile a tutti i punti trovati e un’altra retta con pendenza pari al valore vero di R1 . Si confrontano poi le rette ottenute e gli errori calcolati sui valori di misura . Per allestire i due circuiti a) e b) di Fig 2 basta collegare con i cavetti in dotazione i morsetti dei rispettivi componenti seguendo gli schemi dei circuiti . Osservando la cassetta di Fig 1 . si identificano i morsetti di tutti i componenti : La batteria U1 più il pulsante rosso P già collegato in serie hanno i morsetti B26-B27, l’amperometro puro ha i morsetti B20-B21, il supertester usato come voltmetro ha i morsetti B28B29, la resistenza R1 ha i morsetti B1-B2 e il reostato ha i morsetti B18-B19 o B17 . E’ da precisare che le resistenze RA e RV , che compaiono negli schemi dei due circuiti ( si veda Fig 2 ), sono interne agli strumenti di misura . Svolgimento : Come prima operazione è stata misurata la resistenza del reostato ℜ, per tutte le dieci posizioni (tacche), tramite il supertester inserito nella modalità ohmetro , regolato ad una opportuna scala , ottenendo i seguenti valori e i relativi errori di misura: Posizine reostato Scala ohmetro R (ohm) tacche(Ia) ∆R (ohm) 10 x1 500 28 20,2922 9 x10 450 45 50 8 x10 400 41 27,1 7 x10 350 37,5 18,667 6 x10 300 34,5 14,025 5 x10 250 32 10,85 4 x10 200 30 8,334 3 x10 150 28 6,087 2 x10 100 26,5 4,014 1 x10 50 25 2 0,5 x10 35 23,5 1,405 Tabella 1: valori di resistenza del reostato misurati con l’ohmetro. Sono visualizzati anche gli errori sulla misura e le scale dell’ohmetro usate. E` da notificare che per ogni misura di resistenza , il supertester ( ohmetro ) e` stato regolato allo zero della scala con il regolatore opportuno , cortocircuitando le boccole di uscita con un cavetto. Gli errori sui valori di resistenza sono stati calcolati per mezzo della relazione: ∆Ri = Ri ∆I A ⋅ IA 1 − I A I f .s ; dove Rx è il valore di resistenza che si misura , IA è il valore di corrente che si legge nella scala delle correnti , mentre si esegue una misura di resistenza ; I f.s è il valore di fondo scala relativo sempre alla scala delle correnti e ∆IA è l’errore associato a IA relativo alla classe di precisione dello strumento e che è stato colcolato tramite la relazione: ∆I A = δ cl ⋅ I f .s ⋅ 10 −2 ; dove δcl è la classe di precisione del supertester nella modalità ohmetro , che vale 1 . Misurati tutti i valori di resistenza del reostato si è allestito il circuito a) di Fig 2, collegando con i cavetti in dotazione tutti i componenti figuranti nello schema. Inizialmente si è posto il reostato nella posizione 10 ( resistenza più alta , pari a 500 ohm ± 20,3 ohm ) , la portata del supertester, nella modalità voltmetro, è stata selezionata opportunamente ed stata verificata quella dall’amperometro ( portata fissa a 50mA), al fine di avere l’errore di sensibilità più piccolo possibile e a maggior ragione di evitare di danneggiare gli strumenti. Questo rischio infatti si può presentare solo se il valore della grandezza elettrica che si vuol misurare è maggiore della portata dello strumento. Per ovviare a ciò si calcola a grandi linee, precedentemente alla misura , il valore che si dovrebbe misurare della grandezza elettrica, e in seguito si seleziona la portata dello strumento affinchè si ha -Valore portata (VP) > Valore calcolato(VC) - ma non troppo, in modo da avere il minimo errore di sensibilità . Rispettando tale procedura sono stati calcolati i valori di tensione e corrente per ogni misura e per entrambi i circuiti tramite le relazioni : ICi = E ; (Rr i + R1 + R A ) VC i = E ⋅ (R + R ) ; per il circuito a) (Rr i + R1 + R A ) 1 A per entrambi i circuiti ( Fig 2), VC i = E ⋅ R ; per il circuito b) (Rr i + R1 + R A ) 1 Essendo la portata dell’amperometro non regolabile e fissa a 50 mA l’errore di sensibilita’ dello strumento e’ sempre lo stesso, quindi la relazione precedente ( formula di I Ci ) serve solamente per verificare di rientrare nella portata con il valore piu` alto di corrente . Il valore massimo di corrente si ottiene con la resistenza minima del reostato, cioe’ con la posizione 1 della manopola (valore misurato di 50 ohm). Il supertester invece, nella modalita` voltmetro, ha le seguenti portate : 200V- 50V- 10V-2V-100 mV , tutte in corrente continua. Calcolato il valore di VC per ogni valore di resistenza del reostato si seleziona , nelle misure, la portata di valore piu` alto ma piu` vicino a quello calcolato. In questo modo si ottiene l’errore di sensibilita` piu` piccolo possibile . Quindi conoscendo tutti i valori di Rr , misurati precedentemente, poi i valori di R1= 20,8 ohm e RA= 6 ohm sono stati calcolati le VCi per ogni posizione del reostato e la IC solo per la posizione 1, ottenendo: Tabella 1: Valori di tensione posizio ne 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Vc(a) Vc(b) 153 mV 169 mV 188 mV 215 mV 247 mV 290 mV 354 mV 456 mV 635 mV 1045 mV 119 131 146 166 191 225 275 354 493 812 mV mV mV mV mV mV mV mV mV mV con Imax = 39 mA TABELLA 2 : valori di tensione calcolati prima della misura . Da questi valori si ricavano le portate del supertester (voltmetro) per ogni posizione del reostato. Il valore massimo di corrente Imax serve per essere sicuri di rientrare, con il valore, sulla portata dell’amperometro. Per la prime tre misure del circuito a) e` stata selezionata una portata di 0,2 V ( ottenuta raddoppiando la portata di 0,1 V premendo il pulsante (x2) del supertester di Fig 1 ), le rimanenti con una portata di 2 V. Per il circuito b) le prime cinque misure sono state fatte con una portata di 0,2 V e le rimanenti con 2 V. Per quanto riguarda la corrente, dal calcolo iniziale si e` visto subito che la portata dell’amperometro (fissa a 50 mA) e` ben superiore al valore massimo di corrente nelle misure ( pari a 39 mA ). Fatto ciò per far passare corrente nel circuito si è premuto il pulsante rosso P di Fig 2 . A questo punto si sono letti i valori negli strumenti. Preso il primo valore di corrente e tensione si è riaperto il circuito rilasciando il pulsante P e si è passati alla sucessiva posizione del reostato ℜ , e cosi via , fino ad arrivare alla posizione 1 . Alla fine si sono trovati i seguenti dati : Tabella 3 : dati circuito A posizione reostato I (mA) 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0,5 V f.s. (V) I f.s. (mA) 6 6 7 8 9 11 13 16 22 35 50 delta V (V) 0,2 0,2 0,2 2 2 2 2 2 2 2 2 R reostato (OHM) 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 R (OHM) 0,002 0,002 0,002 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 R medio 500 450dR/R delta I (mA) V (V) 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 18 20,66666667 19,71428571 19 20,66666667 19,45454545 20,15384615 21,5 21,27272727 21,42857143 21,2 delta R (OHM) 0,125769238 0,125623445 0,107717448 0,137073201 0,11785113 0,098746145 0,082393021 0,065294573 0,047679148 0,029886643 0,02100626 errore R 21,09361494 0,014667746 errore % 0,144 0,16 0,18 0,2 0,24 0,28 0,34 0,44 0,6 0,96 1,36 400 350 300 250 200 150 100 50 35 0,000695364 0,069536425 Tabella 3 : dati ottenuti per il circuito a) di Fig 2 . Si possono vedere i valori di corrente e tensione con i relativi errori , i valori di fondo scala , i valori di resistenza ottenuta e quelli del reostato con i relativi errori, la resistenza media e il relativo errore. Allo stesso modo sono state ricavate le misure per il circuito b) , di Fig 2 , riassumendo i dati nella seguente tabella: Tabella 4 : dati circuito B posizione reostato I (mA) 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0,5 V f.s. (V) I f.s. (mA) 6 6 7 8 9 11 13 16 22 35 50 delta V (V) 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 2 2 2 2 2 2 R reostato (OHM) 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 R (OHM) 0,002 0,002 0,002 0,002 0,002 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 0,02 R medio 500 450dR/R 400 350 300 250 200 delta I (mA) V (V) 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 19,33334268 20,66667734 20,00001 20,00001 20,44445489 20,00001 21,53847314 21,25001129 21,81819372 20,57143915 20,80001082 delta R (OHM) 0,126183458 0,126036287 0,108091043 0,094579662 0,084039228 0,113636364 0,091817445 0,075216177 0,053835873 0,035082597 0,024388983 errore R 20,78967954 0,016492954 errore % 0,000793324 0,116 0,124 0,14 0,16 0,184 0,22 0,28 0,34 0,48 0,72 1,04 0,079332409 150 100 50 35 Tabella 4 : dati ottenuti per il circuito b) di Fig 2 . Si possono vedere i valori di corrente e tensione con i relativi errori , i valori di fondo scala , i valori di resistenza ottenuta e quelli del reostato con i relativi errori, la resistenza media e il relativo errore. Bisogna dire che se la portata (del voltmetro o dell’amperometro) non coincide con il valore di fondo scala dello strumento allora la misura che viene visualizzata vale: VM = ( VP! n°tot). n°lette ; dove VP è il valore della portata, n°tot è il numero di tacche totali della scala, n°lette è il numero di tacche lette e VM è il valore effettivo della misura. Oltra alle misure che sono state fatte, per una ulteriore applicazione, e` stato misurato il valore di resistenza del reostato che corrispondeva ad una corrente, letta nell’amperometro, pari a 50 mA, cioe` al valore di fondo scala (che in questo caso coincide con la portata). Per far cio` la manopola del reostato e`stata regolata alla posizione da leggere nell’amporemotro una corrente di 50 mA. Successivamente il reostato e` stato scollegato dal resto del circuito, e con il supertester, nella modalita` ohmetro , e`stata misurata direttamente il valore della sua resistenza per quella posizione. E`stato trovato il valore di 35 ohm corrispondente alla tacca 0,5 della scala circolare. Questa posizione e` stata inserita nella tabella seguente come undicesima misura. Gli errori relativi alle misure ottenute sono stati calcolati tramite la classe di precisione degli strumenti : ∆I = δ cl . A ⋅ I f . s ⋅ 10 −2 e ∆Vi = δ cl .V ⋅ V f . s.i ⋅ 10 −2 dove δcl.A e If.s sono la classe di precisione dell’amperometro e il suo valore di fondo scala ( fisso a 50 mA) , mentre δcl.V e Vf.s.i sono la classe di precisione del supertester ( in voltmetro ) e il valore di fondo scala utilizzato nelle singole misure. L’errore che e` stato attribuito ai singoli valori di V resistenza , ottenuti tramite la relazione ( legge di ohm ) : R x .i = i ; vale Ii 2 2 ∆V ∆I ∆Ri = i + ; Vi I i Successivamente, a tutti i valori di resistenza ricavati e` stata attribuita la media ( pesata ) : R ∑ i 2 ∆R 1 i i ; e il relativo errore sulla media pari a : ∆R = ; R= 1 1 ∑ ∑i ∆R 2 ∆R 2 i i i Fatto cio` si sono costruiti due diagrammi tensione-corrente (V-I), relativi ai due circuiti a) e b), dove sono stati riportati i dati con i relativi errori . In seguito tutti i punti ottenuti sono stati fittati con una retta interpolatrice . Inoltre , e` stato inserito nei diagrammi il valore teorico della resistenza R1 ( pari a 20.8 ohm) rappresentato da un retta (linea rossa) di equazione : y = mx ⇒ V = R1 ⋅ I ; (legge di ohm) Per il circuito a) si ottiene : Diagramma 1: grafico V-I y 2= 0.0208x y1 = 0.0208x V (V) 1,12 1,04 0,96 0,88 0,8 0,72 0,64 0,56 0,48 0,4 0,32 0,24 0,16 0,08 0 circuito A V-i i (mA) 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52 54 Diagramma 1 : andamento V-I (tensione-corrente) per il circuito a). La linea nera è la retta interpolatrice, mentre la retta rossa è il valore teorico (cioè di catalogo) di R1. Per il circuito b) si ottiene: Diagramma 2: grafico V-I circuito B V-i y 1= 0.0208x V (V) y = 0,0271x 1,44 1,36 1,28 1,2 1,12 1,04 0,96 0,88 0,8 0,72 0,64 0,56 0,48 0,4 0,32 0,24 0,16 0,08 0 i (mA) 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52 54 Diagramma 2: andamento V-I (tensione-corrente) per il circuito b). La linea viola è la retta interpolatrice, mentre la retta rossa è il valore teorico (cioè di catalogo) di R1. Conclusioni : Si nota dai diagrammi e dai risultati ottenuti che il valore di resistenza più vicino a quello teorico è stato ricavato con il circuito a). Questo risultato però va in contraddizzione con quanto è stato detto all’inizio, cioè che se R x ≥ R A RV , dove RA (6 ohm di Fig 2 ) è la resistenza interna dell’amperometro , RV (40 Kohm di Fig 2) è quella interna al supertester nella modalità voltmetro e Rx è quella da trovare , il circuito più adeguato nella misura, cioè quello che commette un errore più piccolo, è il circuito a) ( si veda Fig 2); se invece R x ≤ R A RV allora è il circuito b) (di Fig 2) ad essere più opportuno. Si deve tener conto però anche dell’errore sull’errore della misura , che potrebbe scombussolare i risultati previsti. Calcolando tale errore, infatti, si riscontra subito la validità dell’affermazione teorica appena enunciata . L’entità dell’errore risulta tale da approssimare entrambi gli errori ottenuti ( si vedano le tabelle 3-4 ) alla seconda cifra decimale. Per il circuito A : R = 21,09361494 ohm errore su R vale 0,014667746 ≈ 0,01 ( valore approssimato ); Per il circuito B : R = 20,78967954 ohm errore su R vale 0,016492954 ≈ 0,01 ( valore approssimato ); A questo punto, dato il valore di catalogo di R ( 20,8 ohm ), si confrontano i risultati. Si nota immediatamente che, a parità di errore, il valore di R che più si avvicina a quello di catalogo è quello ottenuto con il circuito B ( R = 20,78967954 ohm ). Si è riscontrato, pertanto, quanto detto in precedenza .