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Rassegna stampa
Provvisoria
“Hiv ed Epatite”
- Marzo 2014 -
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Indice
AGENZIE NAZIONALI
ASCA
MARTEDI’ 18 MARZO
IL VELINO
LUNEDI’ 17 MARZO
PRIMA PAGINA NEWS
MARTEDI’ 18 MARZO
ASCA
MERCOLEDI’ 19 MARZO
9 COLONNE
MERCOLEDI’ 19 MARZO
AIS AGENZIA INFORMAZIONE SANITA’
GIOVEDI’ 20 MARZO
AGENPARL
GIOVEDI’ 20 MARZO
STAMPA NAZIONALE E REGIONALE (SU WEB)
LA STAMPA
GIOVEDI’ 27 FEBBRAIO
CORRIERE DELLA SERA
GIOVEDI’ 27 FEBBRAIO
D-REPUBBLICA.IT
GIOVEDI’ 13 MARZO
QUOTIDIANO SANITA’
LUNEDI’ 17 MARZO
ON LINE NEWS
MARTEDI’ 18 MARZO
ITALIA CHIAMA ITALIA
MARTEDI’ 18 MARZO
MSN SALUTE
MERCOLEDI’ 19 MARZO
PHARMASTAR
MERCOLEDI’ 19 MARZO
RISTRETTI ORIZZONTI
MERCOLEDI’ 19 MARZO
FATTI ITALIANI.IT
MERCOLEDI’ 19 MARZO
CHIETISCALO.IT
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KLEOS
MERCOLEDI’ 19 MARZO
L’IMPRONTA
MERCOLEDI’ 19 MARZO
DOTTOR NEWS SALUTE
MERCOLEDI’ 19 MARZO
CLIC MEDICINA
GIOVEDI’ 20 MARZO
LA GOCCIA
GIOVEDI’ 20 MARZO
ROMA TODAY
GIOVEDI’ 20 MARZO
UMBRIA UPDATE
GIOVEDI’ 20 MARZO
IN 20 RIGHE
GIOVEDI’ 20 MARZO
POLITICAMENTECORRETTO.COM
GIOVEDI’ 20 MARZO
GIULIANOVANEWS.IT
GIOVEDI’ 20 MARZO
SUPERABILE INAIL
GIOVEDI’ 20 MARZO
O.MA.R
VENERDI’ 21 MARZO
PAROLIBERO
VENERDI’ 21 MARZO
CRONACA DIRETTA
VENERDI’ 21 MARZO
PIU’ SANI PIU’ BELLI
LUNEDI’ 24 MARZO
PORTALI ITALIANI
LIBERO 24 X 7
MERCOLEDI’ 19 MARZO
LIBERO GOSSIP
MERCOLEDI’ 19 MARZO
YAHOO.IT
MERCOLEDI’ 19 MARZO
VIRGILIO.IT
GIOVEDI’ 20 MARZO
WEB
WEBPEDIA
MERCOLEDI’ 19 MARZO
EVENTI NEWS 24
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LASUA.COM
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FAI.INFORMAZIONE.IT
MERCOLEDI’ 19 MARZO
SCOOPSQUARE
MERCOLEDI’ 19 MARZO
YOUFEED.IT
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SUDTV
MERCOLEDI’ 19 MARZO
BLOGSTREET
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Agenzie nazionali
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Sal - La ricerca italiana protagonista a Boston su HIV ed
epatite
Roma - 18 mar (Prima Pagina News) Si è conclusa a Boston, Stati
Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni Opportunistiche
(CROI 2014). Il CROI è un congresso scientifico dove ricercatori e
medici si danno appuntamento per scambiarsi informazioni sui loro
studi e confrontarsi sui temi di maggiore attualità in materia di HIV.
Diecimila i delegati presenti da tutto il mondo. Quest'anno sono stati
presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei seguenti ambiti: nuovi approcci al trattamento della
tubercolosi nei pazienti affetti da HIV, nuovi farmaci per il trattamento dell'epatite C per pazienti con
confezione, tra cui i regimi privi di interferone, nuove combinazioni farmacologiche per il trattamento
dell'HIV, rischio di trasmissione dell'HIV in coppie in cui il partner sieropositivo ha raggiunto la piena
soppressione virale grazie alla ART, approcci in materia di ricerca di una cura per l'HIV. "Due gli argomenti
principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Prof. Massimo Andreoni, Presidente Simit, Società Italiana
Malattie Infettive e Tropicali - Il primo riguarda la terapia dell'infezione da Hiv. Gli inibitori degli integrasi,
una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove possibilità di sviluppo e che hanno assunto un ruolo di
primo piano: le terapie che prevedono una associazione con questi farmaci si sono dimostrate
altissimamente efficaci,con risultati sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse riguarda i nuovi
farmaci dell'epatite, che si rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e dell'hiv, ma
anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul panorama terapeutico
aumentano considerevolmente le chance per eradicare definitivamente l'infezione". Al congresso
internazionale sull'Aids c'è stata una sessione che è stata dedicata interamente alla ricerca italiana,
denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani con lavori scelti al
congresso per essere presentati. Un momento riflessivo utile a lanciare il VI Congresso Nazionale Icar, Italian
Conference on Aids and Retroviruses, che si svolgerà a Roma, presso lo Sheraton Conference Center, dal 25
al 27 maggio. Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi
sistemi elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno
neurocognitivo in caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di invecchiamento
precoce, che potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova tecnica che aiuta a individuare
precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare che la situazione peggiori successivamente.
"Durante il congresso romano di maggio - continua il Prof. Andreoni - saranno presentate le principali
ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto importante, soprattutto in questo periodo in cui
la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò nonostante prosegue, e con ottimi
risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di dare loro
tutto lo spazio necessario". Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la centralità
del rapporto comunicazionale tra paziente e medico, l'esplorazione delle possibilità ad ampio raggio in campo
preventivo, la valutazione complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio d'insieme, l'attenzione
a particolari problematiche di popolazione e di condizione clinica, l'imprescindibile correlazione tra il dato di
successo virologico e le conseguenti sfide cliniche in funzione della promozione della qualità della vita dei
pazienti.
(PPN) 18 mar 2014 19:50
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Aids: la ricerca italiana protagonista a Boston. Nuove
terapie e studi
19 Marzo 2014 - 18:32
(ASCA) - Roma, 19 mar 2014 - Si e' conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21ma Conferenza sui
Retrovirus ed Infezioni Opportunistiche (CROI 2014). Il CROI e' un congresso scientifico dove
ricercatori e medici si danno appuntamento per scambiarsi informazioni sui loro studi e confrontarsi
sui temi di maggiore attualita' in materia di HIV. Diecimila i delegati presenti da tutto il mondo.
Quest'anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei seguenti ambiti: nuovi
approcci al trattamento della tubercolosi nei pazienti affetti da HIV, nuovi farmaci per il trattamento
dell'epatite C per pazienti con confezione, tra cui i regimi privi di interferone, nuove combinazioni
farmacologiche per il trattamento dell'HIV, rischio di trasmissione dell'HIV in coppie in cui il partner
sieropositivo ha raggiunto la piena soppressione virale grazie alla ART, approcci in materia di
ricerca di una cura per l'HIV. ''Due gli argomenti principali posti al centro dell'attenzione - spiega
Massimo Andreoni, Presidente Simit, Societa' Italiana Malattie Infettive e Tropicali - Il primo
riguarda la terapia dell'infezione da Hiv. Gli inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che
potrebbe offrire nuove possibilita' di sviluppo e che hanno assunto un ruolo di primo piano: le
terapie che prevedono una associazione con questi farmaci si sono dimostrate altissimamente
efficaci,con risultati sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse riguarda i nuovi
farmaci dell'epatite, che si rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e dell'hiv,
ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul panorama
terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare definitivamente l'infezione''. Al
congresso internazionale sull'Aids c'e' stata una sessione dedicata interamente alla ricerca
italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani. Un
momento riflessivo utile a lanciare il VI Congresso Nazionale Icar, Italian Conference on Aids and
Retroviruses, che si svolgera' a Roma, presso lo Sheraton Conference Center, dal 25 al 27
maggio. Tra le relazioni piu' significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi
sistemi elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno
neurocognitivo in caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di
invecchiamento precoce, che potrebbero portare anche alla demenza, si e' studiata una nuova
tecnica che aiuta a individuare precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare che la
situazione peggiori successivamente. ''Durante il congresso romano di maggio - continua Andreoni
- saranno presentate le principali ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto
importante, soprattutto in questo periodo in cui la ricerca italiana e' in grande difficolta' per la
mancanza di fondi. Cio' nonostante prosegue, e con ottimi risultati, come dimostra la stessa
esperienza a Boston. A Roma ci sara' un'ulteriore possibilita' di dare loro tutto lo spazio
necessario''. red/mpd
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INFETTIVOLOGIA, CHIUSO A BOSTON IL CONGRESSO CROI
(AIS) Roma, 20 mar 2014 - Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni
Opportunistiche (CROI 2014). Il CROI è un congresso scientifico dove ricercatori e medici si danno
appuntamento per scambiarsi informazioni sui loro studi e confrontarsi sui temi di maggiore attualità in
materia di HIV. Diecimila i delegati presenti da tutto il mondo.
Quest'anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei seguenti ambiti: nuovi approcci al
trattamento della tubercolosi nei pazienti affetti da HIV, nuovi farmaci per il trattamento dell'epatite C per
pazienti con confezione, tra cui i regimi privi di interferone, nuove combinazioni farmacologiche per il
trattamento dell'HIV, rischio di trasmissione dell'HIV in coppie in cui il partner sieropositivo ha raggiunto la
piena soppressione virale grazie alla ART, approcci in materia di ricerca di una cura per l'HIV.
"Due gli argomenti principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Prof. Massimo Andreoni, Presidente
Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - Il primo riguarda la terapia dell'infezione da Hiv. Gli
inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove possibilità di sviluppo e che hanno
assunto un ruolo di primo piano: le terapie che prevedono una associazione con questi farmaci si sono
dimostrate altissimamente efficaci,con risultati sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse
riguarda i nuovi farmaci dell'epatite, che si rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e
dell'hiv, ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul panorama
terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare definitivamente l'infezione".
Al congresso internazionale sull'Aids c'è stata una sessione che è stata dedicata interamente alla ricerca
italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani con lavori scelti al
congresso per essere presentati. Un momento riflessivo utile a lanciare il VI Congresso Nazionale Icar,
Italian Conference on Aids and Retroviruses, che si svolgerà a Roma, presso lo Sheraton Conference
Center, dal 25 al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi
elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno neurocognitivo in
caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di invecchiamento precoce, che
potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova tecnica che aiuta a individuare
precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare che la situazione peggiori successivamente.
"Durante il congresso romano di maggio - continua il Prof. Andreoni - saranno presentate le principali
ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto importante, soprattutto in questo periodo in cui
la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò nonostante prosegue, e con ottimi
risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di dare loro
tutto lo spazio necessario".
Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la centralità del rapporto
comunicazionale tra paziente e medico, l'esplorazione delle possibilità ad ampio raggio in campo preventivo,
la valutazione complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio d'insieme, l'attenzione a particolari
problematiche di popolazione e di condizione clinica, l'imprescindibile correlazione tra il dato di successo
virologico e le conseguenti sfide cliniche in funzione della promozione della qualità della vita dei pazienti.
Red
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Giovedì 20 Marzo 2014 12:04
SANITA': HIV ED EPATITE, RICERCA ITALIANA PER ERADICARE L'INFEZIONE
Scritto da com/sdb
(AGENPARL) - Roma, 20 mar - Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed
Infezioni Opportunistiche (CROI 2014). Il CROI è un congresso scientifico dove ricercatori e medici si danno
appuntamento per scambiarsi informazioni sui loro studi e confrontarsi sui temi di maggiore attualità in
materia di HIV. Diecimila i delegati presenti da tutto il mondo. Quest'anno sono stati presentati i risultati di
nuove importanti ricerche nei seguenti ambiti: nuovi approcci al trattamento della tubercolosi nei pazienti
affetti da HIV, nuovi farmaci per il trattamento dell'epatite C per pazienti con confezione, tra cui i regimi privi
di interferone, nuove combinazioni farmacologiche per il trattamento dell'HIV, rischio di trasmissione dell'HIV
in coppie in cui il partner sieropositivo ha raggiunto la piena soppressione virale grazie alla ART, approcci in
materia di ricerca di una cura per l'HIV.
"Due gli argomenti principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Prof. Massimo Andreoni, Presidente
Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - Il primo riguarda la terapia dell'infezione da Hiv. Gli
inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove possibilità di sviluppo e che hanno
assunto un ruolo di primo piano: le terapie che prevedono una associazione con questi farmaci si sono
dimostrate altissimamente efficaci,con risultati sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse
riguarda i nuovi farmaci dell'epatite, che si rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e
dell'hiv, ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul panorama
terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare definitivamente l'infezione". Al congresso
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Center, dal 25 al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi
elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno neurocognitivo in
caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di invecchiamento precoce, che
potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova tecnica che aiuta a individuare
precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare che la situazione peggiori successivamente.
"Durante il congresso romano di maggio - continua il Prof. Andreoni - saranno presentate le principali
ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto importante, soprattutto in questo periodo in cui
la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò nonostante prosegue, e con ottimi
risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di dare loro
tutto lo spazio necessario". Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la centralità
del rapporto comunicazionale tra paziente e medico, l'esplorazione delle possibilità ad ampio raggio in
campo preventivo, la valutazione complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio d'insieme,
l'attenzione a particolari problematiche di popolazione e di condizione clinica, l'imprescindibile correlazione
tra il dato di successo virologico e le conseguenti sfide cliniche in funzione della promozione della qualità
della vita dei pazienti
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Hiv ed Epatite: le novità della ricerca in un congresso
di Valeria Leone
Pubblicato il: 19-03-2014
Sanihelp.it - Si è tenuta a Boston, negli Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni
Opportunistiche (CROI 2014): un congresso scientifico che ha riunito diecimila delegati da
tutto il mondo.
Quest'anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche: «Due gli argomenti
principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Professor Massimo Andreoni, Presidente
Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - Il primo riguarda la terapia dell'infezione
da Hiv. Gli inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove
possibilità di sviluppo e che hanno assunto un ruolo di primo piano: le terapie che
prevedono una associazione con questi farmaci si sono dimostrate altissimamente efficaci,
con risultati sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse riguarda i nuovi farmaci
dell'epatite, che si rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e dell'hiv,
ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul panorama
terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare definitivamente
l'infezione».
Al congresso internazionale sull'Aids si è tenuta una sessione dedicata alla ricerca italiana,
denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani. Un
momento utile anche a lanciare il VI Congresso Nazionale Icar, Italian Conference on Aids
and Retroviruses, che si svolgerà a Roma dal 25 al 27 maggio. Tra le relazioni più
significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi
elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno
neurocognitivo in caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di
invecchiamento precoce, che potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una
nuova tecnica che aiuta a individuare precocemente il danno a livello neurologico, per
evitare che la situazione peggiori successivamente.
«Durante il congresso romano di maggio - continua il Professor Andreoni - saranno
presentate le principali ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto
importante, soprattutto in questo periodo in cui la ricerca italiana è in grande difficoltà per
la mancanza di fondi. Ciò nonostante prosegue, e con ottimi risultati, come dimostra la
stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di dare loro tutto lo
spazio necessario».
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HIV ED EPATITE, LA RICERCA ITALIANA PROTAGONISTA AL CONGRESSO
CROI 2014 DI BOSTON
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Mercoledì, 19 Marzo 2014 15:46
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni Opportunistiche (CROI
2014). Il CROI è un congresso scientifico dove ricercatori e medici si danno appuntamento per scambiarsi
informazioni sui loro studi e confrontarsi sui temi di maggiore attualità in materia di HIV. Diecimila i delegati
presenti da tutto il mondo.
Quest'anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei seguenti ambiti: nuovi approcci al
trattamento della tubercolosi nei pazienti affetti da HIV, nuovi farmaci per il trattamento dell'epatite C per
pazienti con confezione, tra cui i regimi privi di interferone, nuove combinazioni farmacologiche per il
trattamento dell'HIV, rischio di trasmissione dell'HIV in coppie in cui il partner sieropositivo ha raggiunto la
piena soppressione virale grazie alla ART, approcci in materia di ricerca di una cura per l'HIV.
"Due gli argomenti principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Prof. Massimo Andreoni, Presidente
Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - Il primo riguarda la terapia dell'infezione da Hiv. Gli
inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove possibilità di sviluppo e che hanno
assunto un ruolo di primo piano: le terapie che prevedono una associazione con questi farmaci si sono
dimostrate altissimamente efficaci,con risultati sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse
riguarda i nuovi farmaci dell'epatite, che si rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e
dell'hiv, ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul panorama
terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare definitivamente l'infezione".
Al congresso internazionale sull'Aids c'è stata una sessione che è stata dedicata interamente alla ricerca
italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani con lavori scelti
al congresso per essere presentati. Un momento riflessivo utile a lanciare il VI Congresso Nazionale Icar,
Italian Conference on Aids and Retroviruses, che si svolgerà a Roma, presso lo Sheraton Conference
Center, dal 25 al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi
elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno neurocognitivo
in caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di invecchiamento precoce, che
potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova tecnica che aiuta a individuare
precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare che la situazione peggiori successivamente.
"Durante il congresso romano di maggio - continua il Prof. Andreoni - saranno presentate le principali
ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto importante, soprattutto in questo periodo in cui
la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò nonostante prosegue, e con ottimi
risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di dare loro
tutto lo spazio necessario".
Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la centralità del rapporto
comunicazionale tra paziente e medico, l'esplorazione delle possibilità ad ampio raggio in campo preventivo,
la valutazione complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio d'insieme, l'attenzione a particolari
problematiche di popolazione e di condizione clinica, l'imprescindibile correlazione tra il dato di successo
virologico e le conseguenti sfide cliniche in funzione della promozione della qualità della vita dei pazienti.
Pubblicato in Salute
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21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni Opportunistiche
BOSTON – La ricerca italiana protagonista a Boston: nuove terapie e approfondimenti su Hiv ed
Epatite. Il dibattito e la presentazione delle nuove ricerche proseguirà a Roma, dal 25 al 27
maggio, durante il VI Congresso Nazionale Icar, Italian
Conference on Aids and Retroviruses.
BOSTON – Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21°
Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni
Opportunistiche (CROI 2014). Il CROI è un congresso
scientifico dove ricercatori e medici si danno
appuntamento per scambiarsi informazioni sui loro studi e
confrontarsi sui temi di maggiore attualità in materia di
HIV. Diecimila i delegati presenti da tutto il mondo.
Quest’anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei seguenti ambiti: nuovi
approcci al trattamento della tubercolosi nei pazienti affetti da HIV, nuovi farmaci per il trattamento
dell’epatite C per pazienti con confezione, tra cui i regimi privi di interferone, nuove combinazioni
farmacologiche per il trattamento dell’HIV, rischio di trasmissione dell’HIV in coppie in cui il partner
sieropositivo ha raggiunto la piena soppressione virale grazie alla ART, approcci in materia di
ricerca di una cura per l’HIV.
Al congresso internazionale sull’Aids c’è stata una sessione che è stata dedicata interamente alla
ricerca italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani
con lavori scelti al congresso per essere presentati.
Un momento riflessivo utile a lanciare il VI Congresso Nazionale Icar, Italian Conference on
Aids and Retroviruses, che si svolgerà aRoma, presso lo Sheraton Conference Center, dal 25
al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi
elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno
neurocognitivo in caso di hiv.
Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di invecchiamento precoce, che potrebbero
portare anche alla demenza, si è studiata una nuova tecnica che aiuta a individuare
precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare che la situazione peggiori
successivamente.
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La ricerca italiana protagonista a Boston: nuove terapie e approfondimenti su Hiv ed Epatite
By Redazione
Caricato il: 19th marzo 2014
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza
sui Retrovirus ed Infezioni Opportunistiche (CROI
2014). Il CROI è un congresso scientifico dove
ricercatori e medici si danno appuntamento per
scambiarsi informazioni sui loro studi e confrontarsi
sui temi di maggiore attualità in materia di HIV.
Diecimila i delegati presenti da tutto il mondo.
Quest’anno sono stati presentati i risultati di nuove
importanti ricerche nei seguenti ambiti: nuovi
approcci al trattamento della tubercolosi nei pazienti
affetti da HIV, nuovi farmaci per il trattamento
dell’epatite C per pazienti con confezione, tra cui i
regimi privi di interferone, nuove combinazioni
farmacologiche per il trattamento dell’HIV, rischio di trasmissione dell’HIV in coppie in cui il partner
sieropositivo ha raggiunto la piena soppressione virale grazie alla ART, approcci in materia di
ricerca di una cura per l’HIV.
“Due gli argomenti principali posti al centro dell’attenzione – spiega il Prof. Massimo Andreoni,
Presidente Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali – Il primo riguarda la terapia
dell’infezione da Hiv. Gli inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove
possibilità di sviluppo e che hanno assunto un ruolo di primo piano: le terapie che prevedono una
associazione con questi farmaci si sono dimostrate altissimamente efficaci,con risultati
sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse riguarda i nuovi farmaci dell’epatite, che si
rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell’epatite e dell’hiv, ma anche quelli
monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul panorama terapeutico aumentano
considerevolmente le chance per eradicare definitivamente l’infezione”.
Al congresso internazionale sull’Aids c’è stata una sessione che è stata dedicata interamente alla
ricerca italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani
con lavori scelti al congresso per essere presentati. Un momento riflessivo utile a lanciare il VI
Congresso Nazionale Icar, Italian Conference on Aids and Retroviruses, che si svolgerà a Roma,
presso lo Sheraton Conference Center, dal 25 al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi
elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno
neurocognitivo in caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di
invecchiamento precoce, che potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova
tecnica che aiuta a individuare precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare che la
situazione peggiori successivamente.
“Durante il congresso romano di maggio – continua il Prof. Andreoni – saranno presentate le
principali ricerche italiane oggi in corso sull’Aids. Un congresso molto importante, soprattutto in
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questo periodo in cui la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò
nonostante prosegue, e con ottimi risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A Roma
ci sarà un’ulteriore possibilità di dare loro tutto lo spazio necessario”.
Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la centralità del rapporto
comunicazionale tra paziente e medico, l’esplorazione delle possibilità ad ampio raggio in campo
preventivo, la valutazione complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio d’insieme,
l’attenzione a particolari problematiche di popolazione e di condizione clinica, l’imprescindibile
correlazione tra il dato di successo virologico e le conseguenti sfide cliniche in funzione della
promozione della qualità della vita dei pazienti.
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La ricerca italiana protagonista a Boston: nuove terapie e
approfondimenti su Hiv ed Epatite
Stefania Bortolotti - [email protected]
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni
Opportunistiche (CROI 2014). Il CROI è un congresso scientifico dove ricercatori
e medici si danno appuntamento per scambiarsi informazioni sui loro studi e
confrontarsi sui temi di maggiore attualità in materia di HIV. Diecimila i delegati
presenti
da
tutto
il
mondo.
Quest'anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei
seguenti ambiti: nuovi approcci al trattamento della tubercolosi nei pazienti affetti
da HIV, nuovi farmaci per il trattamento dell'epatite C per pazienti con confezione,
tra cui i regimi privi di interferone, nuove combinazioni farmacologiche per il
trattamento dell'HIV, rischio di trasmissione dell'HIV in coppie in cui il partner
sieropositivo ha raggiunto la piena soppressione virale grazie alla ART, approcci
in materia di ricerca di una cura per l'HIV.
"Due gli argomenti principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Prof.
Massimo Andreoni, Presidente Simit, Società Italiana Malattie Infettive e
Tropicali - Il primo riguarda la terapia dell'infezione da Hiv. Gli inibitori degli integrasi, una classe di farmaci
che potrebbe offrire nuove possibilità di sviluppo e che hanno assunto un ruolo di primo piano: le terapie che
prevedono una associazione con questi farmaci si sono dimostrate altissimamente efficaci,con risultati
sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse riguarda i nuovi farmaci dell'epatite, che si rivolgono
non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e dell'hiv, ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi
farmaci che si stanno affacciando sul panorama terapeutico aumentano considerevolmente le chance per
eradicare
definitivamente
l'infezione".
Al congresso internazionale sull'Aids c'è stata una sessione che è stata dedicata interamente alla ricerca
italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani con lavori scelti al
congresso per essere presentati. Un momento riflessivo utile a lanciare il VI Congresso Nazionale Icar,
Italian Conference on Aids and Retroviruses, che si svolgerà a Roma, presso lo Sheraton Conference
Center,dal 25 al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi
elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno neurocognitivo in
caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di invecchiamento precoce, che
potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova tecnica che aiuta a individuare
precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare che la situazione peggiori successivamente.
"Durante il congresso romano di maggio - continua il Prof. Andreoni - saranno presentate le principali
ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto importante, soprattutto in questo periodo in cui
la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò nonostante prosegue, e con ottimi
risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di dare loro
tutto
lo
spazio
necessario".
Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la centralità del rapporto
comunicazionale tra paziente e medico, l'esplorazione delle possibilità ad ampio raggio in campo preventivo,
la valutazione complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio d'insieme, l'attenzione a particolari
problematiche di popolazione e di condizione clinica, l'imprescindibile correlazione tra il dato di successo
virologico e le conseguenti sfide cliniche in funzione della promozione della qualità della vita dei pazienti.
Stefania Bortolotti
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Professor Massimo Andreoni: La ricerca per
eradicare l'infezione dell'HIV e dell'epatite
Giovedì 20 Marzo 2014 11:42 | Scritto da Redazione |
Diritto e Rovescio
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la XXI Conferenza sui Retrovirus ed
Infezioni Opportunistiche (CROI 2014). Il CROI è un congresso scientifico
dove ricercatori e medici si danno appuntamento per scambiarsi
informazioni sui loro studi e confrontarsi sui temi di maggiore attualità in
materia di HIV. Diecimila i delegati presenti da tutto il mondo. Quest'anno
sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei seguenti
ambiti: nuovi approcci al trattamento della tubercolosi nei pazienti affetti
da HIV, nuovi farmaci per il trattamento dell'epatite C per pazienti con confezione, tra cui i regimi
privi di interferone, nuove combinazioni farmacologiche per il trattamento dell'HIV, rischio di
trasmissione dell'HIV in coppie in cui il partner sieropositivo ha raggiunto la piena soppressione
virale grazie alla ART, approcci in materia di ricerca di una cura per l'HIV. "Due gli argomenti
principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Professor Massimo Andreoni, Presidente Simit,
Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - Il primo riguarda la terapia dell'infezione da Hiv.
Gli inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove possibilità di sviluppo
e che hanno assunto un ruolo di primo piano: le terapie che prevedono una associazione con questi
farmaci si sono dimostrate altissimamente efficaci,con risultati sorprendenti. Il secondo argomento
di grande interesse riguarda i nuovi farmaci dell'epatite, che si rivolgono non soltanto ai pazienti
polinfetti dai virus dell'epatite e dell'hiv, ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si
stanno affacciando sul panorama terapeutico aumentano considerevolmente le chance per
eradicare definitivamente l'infezione". Al congresso internazionale sull'Aids c'è stata una sessione
che è stata dedicata interamente alla ricerca italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati
presentati i lavori di 17 ricercatori italiani con lavori scelti al congresso per essere presentati. Un
momento riflessivo utile a lanciare il VI Congresso Nazionale Icar, Italian Conference on Aids and
Retroviruses, che si svolgerà a Roma, presso lo Sheraton Conference Center, dal 25 al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi
elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno
neurocognitivo in caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di
invecchiamento precoce, che potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova
tecnica che aiuta a individuare precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare che la
situazione peggiori successivamente. "Durante il congresso romano di maggio - continua il
Professor Andreoni - saranno presentate le principali ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un
congresso molto importante, soprattutto in questo periodo in cui la ricerca italiana è in grande
difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò nonostante prosegue, e con ottimi risultati, come dimostra
la stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di dare loro tutto lo spazio
necessario".
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Hiv ed epatite: la ricerca italiana per sradicare l'infezione
20 Marzo 2014
Il commento del professor Massimo Andreoni
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni
Opportunistiche (CROI 2014). Il CROI è un congresso scientifico dove ricercatori e medici si
danno appuntamento per scambiarsi informazioni sui loro studi e confrontarsi sui temi di
maggiore attualità in materia di HIV. Diecimila i delegati presenti da tutto il mondo.
Quest'anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei seguenti ambiti:
nuovi approcci al trattamento della tubercolosi nei pazienti affetti da HIV, nuovi farmaci per il
trattamento dell'epatite C per pazienti con confezione, tra cui i regimi privi di interferone,
nuove combinazioni farmacologiche per il trattamento dell'HIV, rischio di trasmissione dell'HIV
in coppie in cui il partner sieropositivo ha raggiunto la piena soppressione virale grazie alla
ART, approcci in materia di ricerca di una cura per l'HIV.
"Due gli argomenti principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Prof. Massimo
Andreoni, Presidente Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - Il primo riguarda
la terapia dell'infezione da Hiv. Gli inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che potrebbe
offrire nuove possibilità di sviluppo e che hanno assunto un ruolo di primo piano: le terapie
che prevedono una associazione con questi farmaci si sono dimostrate altissimamente
efficaci,con risultati sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse riguarda i nuovi
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farmaci dell'epatite, che si rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e
dell'hiv, ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul
panorama terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare definitivamente
l'infezione".
Al congresso internazionale sull'Aids c'è stata una sessione che è stata dedicata interamente
alla ricerca italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori
italiani con lavori scelti al congresso per essere presentati. Un momento riflessivo utile a
lanciare ilVI Congresso Nazionale Icar, Italian Conference on Aids and Retroviruses, che si
svolgerà a Roma, presso lo Sheraton Conference Center, dal 25 al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi
sistemi elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del
danno neurocognitivo in caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di
invecchiamento precoce, che potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova
tecnica che aiuta a individuare precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare
che la situazione peggiori successivamente.
"Durante il congresso romano di maggio - continua il Prof. Andreoni - saranno presentate le
principali ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto importante, soprattutto
in questo periodo in cui la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò
nonostante prosegue, e con ottimi risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A
Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di dare loro tutto lo spazio necessario".
Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la centralità del rapporto
comunicazionale tra paziente e medico, l'esplorazione delle possibilità ad ampio raggio in
campo preventivo, la valutazione complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio
d'insieme, l'attenzione a particolari problematiche di popolazione e di condizione clinica,
l'imprescindibile correlazione tra il dato di successo virologico e le conseguenti sfide cliniche in
funzione della promozione della qualità della vita dei pazienti.
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HIV ED EPATITE, LA RICERCA ITALIANA PER BATTERE L'INFEZIONE
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus
ed Infezioni Opportunistiche (CROI 2014). Il CROI è un congresso
scientifico dove ricercatori e medici si danno appuntamento per
scambiarsi informazioni sui loro studi e confrontarsi sui temi di
maggiore attualità in materia di HIV. Diecimila i delegati presenti da
tutto il mondo. Quest'anno sono stati presentati i risultati di nuove
importanti ricerche nei seguenti ambiti: nuovi approcci al trattamento
della tubercolosi nei pazienti affetti da HIV, nuovi farmaci per il
trattamento dell'epatite C per pazienti con confezione, tra cui i regimi
privi di interferone, nuove combinazioni farmacologiche per il
trattamento dell'HIV, rischio di trasmissione dell'HIV in coppie in cui
il partner sieropositivo ha raggiunto la piena soppressione virale grazie
alla ART, approcci in materia di ricerca di una cura per l'HIV. "Due gli
argomenti principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Prof. Massimo Andreoni, Presidente Simit, Società
Italiana Malattie Infettive e Tropicali - Il primo riguarda la terapia dell'infezione da Hiv. Gli inibitori degli
integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove possibilità di sviluppo e che hanno assunto un ruolo di
primo piano: le terapie che prevedono una associazione con questi farmaci si sono dimostrate altissimamente
efficaci,con risultati sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse riguarda i nuovi farmaci dell'epatite, che
si rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e dell'hiv, ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi
farmaci che si stanno affacciando sul panorama terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare
definitivamente l'infezione". Al congresso internazionale sull'Aids c'è stata una sessione che è stata dedicata interamente
alla ricerca italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani con lavori
scelti al congresso per essere presentati. Un momento riflessivo utile a lanciare il VI Congresso Nazionale Icar,
Italian Conference on Aids and Retroviruses, che si svolgerà a Roma, presso lo Sheraton Conference Center, dal
25 al 27 maggio. Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi
elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno neurocognitivo in caso di
hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di invecchiamento precoce, che potrebbero portare anche alla
demenza, si è studiata una nuova tecnica che aiuta a individuare precocissimamente il danno a livello neurologico, per
evitare che la situazione peggiori successivamente. "Durante il congresso romano di maggio - continua il Prof.
Andreoni - saranno presentate le principali ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto importante,
soprattutto in questo periodo in cui la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò nonostante
prosegue, e con ottimi risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di
dare loro tutto lo spazio necessario". Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la centralità
del rapporto comunicazionale tra paziente e medico, l'esplorazione delle possibilità ad ampio raggio in campo
preventivo, la valutazione complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio d'insieme, l'attenzione a
particolari problematiche di popolazione e di condizione clinica, l'imprescindibile correlazione tra il dato di successo
virologico e le conseguenti sfide cliniche in funzione della promozione della qualità della vita dei pazienti
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Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui
Retrovirus ed Infezioni Opportunistiche (CROI 2014):
diecimila i delegati presenti da tutto il mondo
Redazione on 20 Marzo, 2014 05:38:01 | 38 numero letture
La ricerca italiana protagonista a Boston: nuove terapie e approfondimenti su Hiv ed Epatite
Il dibattito e la presentazione delle nuove ricerche proseguirà a Roma, dal 25 al 27 maggio,
durante il VI Congresso Nazionale Icar, Italian Conference on Aids and Retroviruses.
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni
Opportunistiche (CROI 2014). Il CROI è un congresso scientifico dove ricercatori e medici si
danno appuntamento per scambiarsi informazioni sui loro studi e confrontarsi sui temi di
maggiore attualità in materia di HIV. Diecimila i delegati presenti da tutto il mondo.
Quest'anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei seguenti ambiti:
nuovi approcci al trattamento della tubercolosi nei pazienti affetti da HIV, nuovi farmaci per il
trattamento dell'epatite C per pazienti con confezione, tra cui i regimi privi di interferone,
nuove combinazioni farmacologiche per il trattamento dell'HIV, rischio di trasmissione dell'HIV
in coppie in cui il partner sieropositivo ha raggiunto la piena soppressione virale grazie alla
ART, approcci in materia di ricerca di una cura per l'HIV.
"Due gli argomenti principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Prof. Massimo Andreoni,
Presidente Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - Il primo riguarda la terapia
dell'infezione da Hiv. Gli inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire
nuove possibilità di sviluppo e che hanno assunto un ruolo di primo piano: le terapie che
prevedono una associazione con questi farmaci si sono dimostrate altissimamente efficaci,con
risultati sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse riguarda i nuovi farmaci
dell'epatite, che si rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e dell'hiv,
ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul panorama
terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare definitivamente l'infezione".
Al congresso internazionale sull'Aids c'è stata una sessione che è stata dedicata interamente
alla ricerca italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori
italiani con lavori scelti al congresso per essere presentati. Un momento riflessivo utile a
lanciare il VI Congresso Nazionale Icar, Italian Conference on Aids and Retroviruses, che si
svolgerà a Roma, presso lo Sheraton Conference Center, dal 25 al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi
sistemi elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del
danno neurocognitivo in caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di
invecchiamento precoce, che potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova
tecnica che aiuta a individuare precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare
che la situazione peggiori successivamente.
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"Durante il congresso romano di maggio - continua il Prof. Andreoni - saranno presentate le
principali ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto importante, soprattutto
in questo periodo in cui la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò
nonostante prosegue, e con ottimi risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A
Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di dare loro tutto lo spazio necessario".
Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la centralità del rapporto
comunicazionale tra paziente e medico, l'esplorazione delle possibilità ad ampio raggio in
campo preventivo, la valutazione complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio
d'insieme, l'attenzione a particolari problematiche di popolazione e di condizione clinica,
l'imprescindibile correlazione tra il dato di successo virologico e le conseguenti sfide cliniche in
funzione della promozione della qualità della vita dei pazienti.
-Francesco Salvatore Cagnazzo
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La ricerca italiana protagonista a Boston: nuove
terapie e approfondimenti su Hiv ed Epatite
20 MARZO 2014 13:470 COMMENTIVIEWS:
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni
Opportunistiche (CROI 2014): diecimila i delegati presenti da tutto il mondo
La ricerca italiana protagonista a Boston: nuove terapie e approfondimenti su Hiv ed Epatite
Il dibattito e la presentazione delle nuove ricerche proseguirà a Roma, dal 25 al 27 maggio, durante il VI
Congresso Nazionale Icar, Italian Conference on Aids and Retroviruses.
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni Opportunistiche
(CROI 2014). Il CROI è un congresso scientifico dove ricercatori e medici si danno appuntamento per
scambiarsi informazioni sui loro studi e confrontarsi sui temi di maggiore attualità in materia di HIV.
Diecimila i delegati presenti da tutto il mondo.
Quest’anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei seguenti ambiti: nuovi approcci al
trattamento della tubercolosi nei pazienti affetti da HIV, nuovi farmaci per il trattamento dell’epatite C per
pazienti con confezione, tra cui i regimi privi di interferone, nuove combinazioni farmacologiche per il
trattamento dell’HIV, rischio di trasmissione dell’HIV in coppie in cui il partner sieropositivo ha raggiunto la
piena soppressione virale grazie alla ART, approcci in materia di ricerca di una cura per l’HIV.
“Due gli argomenti principali posti al centro dell’attenzione - spiega il Prof. Massimo Andreoni,
Presidente Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - Il primo riguarda la terapia
dell’infezione da Hiv. Gli inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove
possibilità di sviluppo e che hanno assunto un ruolo di primo piano: le terapie che prevedono una
associazione con questi farmaci si sono dimostrate altissimamente efficaci,con risultati sorprendenti. Il
secondo argomento di grande interesse riguarda i nuovi farmaci dell’epatite, che si rivolgono non soltanto
ai pazienti polinfetti dai virus dell’epatite e dell’hiv, ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che
si stanno affacciando sul panorama terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare
definitivamente l’infezione”.
Al congresso internazionale sull’Aids c’è stata una sessione che è stata dedicata interamente alla ricerca
italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani con lavori
scelti al congresso per essere presentati. Un momento riflessivo utile a lanciare il VI Congresso Nazionale
Icar, Italian Conference on Aids and Retroviruses, che si svolgerà a Roma, presso lo Sheraton
Conference Center, dal 25 al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi
elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno
neurocognitivo in caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di invecchiamento
precoce, che potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova tecnica che aiuta a individuare
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“Durante il congresso romano di maggio - continua il Prof. Andreoni - saranno presentate le principali
ricerche italiane oggi in corso sull’Aids. Un congresso molto importante, soprattutto in questo periodo in
cui la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò nonostante prosegue, e con ottimi
risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà un’ulteriore possibilità di dare loro
tutto lo spazio necessario”.
Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la centralità del rapporto
comunicazionale tra paziente e medico, l’esplorazione delle possibilità ad ampio raggio in campo preventivo,
la valutazione complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio d’insieme, l’attenzione a
particolari problematiche di popolazione e di condizione clinica, l’imprescindibile correlazione tra il dato di
successo virologico e le conseguenti sfide cliniche in funzione della promozione della qualità della vita dei
pazienti.
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Salute / HIV ed epatite: nuova ricerca italiana per eradicare l'infezione
HIV ed epatite: nuova ricerca italiana per eradicare
l'infezione
Lo spiega Massimo Andreoni, professore dell'università Tor Vergata di Roma.
Il dibattito e la presentazione proseguirà dal 25 al 27 maggio
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed
Infezioni Opportunistiche (CROI 2014). Il CROI è un congresso scientifico
dove ricercatori e medici si danno appuntamento per scambiarsi informazioni
sui loro studi e confrontarsi sui temi di maggiore attualità in materia di HIV.
Diecimila i delegati presenti da tutto il mondo.
Quest'anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei
seguenti ambiti: nuovi approcci al trattamento della tubercolosi nei pazienti
affetti da HIV, nuovi farmaci per il trattamento dell'epatite C per pazienti con
confezione, tra cui i regimi privi di interferone, nuove combinazioni
farmacologiche per il trattamento dell'HIV, rischio di trasmissione dell'HIV in
coppie in cui il partner sieropositivo ha raggiunto la piena soppressione virale
grazie alla ART, approcci in materia di ricerca di una cura per l'HIV.
"Due gli argomenti principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Prof.
Massimo Andreoni, Presidente Simit, Società Italiana Malattie Infettive e
Tropicali - Il primo riguarda la terapia dell'infezione da Hiv. Gli inibitori degli
integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove possibilità di
sviluppo e che hanno assunto un ruolo di primo piano: le terapie che
prevedono una associazione con questi farmaci si sono dimostrate
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altissimamente efficaci,con risultati sorprendenti. Il secondo argomento di
grande interesse riguarda i nuovi farmaci dell'epatite, che si rivolgono non
soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e dell'hiv, ma anche quelli
monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul panorama
terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare
definitivamente l'infezione".
Al congresso internazionale sull'Aids c'è stata una sessione che è stata
dedicata interamente alla ricerca italiana, denominataICAR-CROI, dove sono
stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani con lavori scelti al congresso
per essere presentati. Un momento riflessivo utile a lanciare il VI Congresso
Nazionale Icar, Italian Conference on Aids and Retroviruses, che si svolgerà
a Roma, presso lo Sheraton Conference Center, dal 25 al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto
italiano, dei nuovi sistemi elettroencefalografici, ossia quei sistemi che
permettono di studiare il problema del danno neurocognitivo in caso di hiv.
Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di invecchiamento
precoce, che potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova
tecnica che aiuta a individuare precocissimamente il danno a livello
neurologico, per evitare che la situazione peggiori successivamente.
"Durante il congresso romano di maggio - continua il Prof. Andreoni - saranno
presentate le principali ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso
molto importante, soprattutto in questo periodo in cui la ricerca italiana è in
grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò nonostante prosegue, e con
ottimi risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà
un'ulteriore possibilità di dare loro tutto lo spazio necessario".
Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la
centralità del rapporto comunicazionale tra paziente e medico, l'esplorazione
delle possibilità ad ampio raggio in campo preventivo, la valutazione
complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio d'insieme,
l'attenzione a particolari problematiche di popolazione e di condizione clinica,
l'imprescindibile correlazione tra il dato di successo virologico e le
conseguenti sfide cliniche in funzione della promozione della qualità della vita
dei pazienti
Fonte: Filippo Testini
Notizia del: 21/03/2014 08:34
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SIMIT - HIV ED EPATITE: LA RICERCA ITALIANA
PROTAGONISTA A BOSTON: NUOVE TERAPIE E
APPROFONDIMENTI
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus
ed Infezioni Opportunistiche (CROI 2014): diecimila i delegati
presenti da tutto il mondo
La ricerca italiana protagonista a Boston: nuove terapie
e approfondimenti su Hiv ed Epatite
Il dibattito e la presentazione delle nuove ricerche proseguirà a
Roma, dal 25 al 27 maggio, durante il VI Congresso Nazionale Icar,
Italian Conference on Aids and Retroviruses.
Si è conclusa a Boston, Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni Opportunistiche (CROI
2014). Il CROI è un congresso scientifico dove ricercatori e medici si danno appuntamento per scambiarsi
informazioni sui loro studi e confrontarsi sui temi di maggiore attualità in materia di HIV. Diecimila i delegati
presenti da tutto il mondo.
Quest'anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche nei seguenti ambiti: nuovi approcci al
trattamento della tubercolosi nei pazienti affetti da HIV, nuovi farmaci per il trattamento dell'epatite C per
pazienti con confezione, tra cui i regimi privi di interferone, nuove combinazioni farmacologiche per il
trattamento dell'HIV, rischio di trasmissione dell'HIV in coppie in cui il partner sieropositivo ha raggiunto la
piena soppressione virale grazie alla ART, approcci in materia di ricerca di una cura per l'HIV.
"Due gli argomenti principali posti al centro dell'attenzione - spiega il Prof. Massimo Andreoni, Presidente
Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - Il primo riguarda la terapia dell'infezione da Hiv. Gli
inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove possibilità di sviluppo e che hanno
assunto un ruolo di primo piano: le terapie che prevedono una associazione con questi farmaci si sono
dimostrate altissimamente efficaci,con risultati sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse
riguarda i nuovi farmaci dell'epatite, che si rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e
dell'hiv, ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul panorama
terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare definitivamente l'infezione".
Al congresso internazionale sull'Aids c'è stata una sessione che è stata dedicata interamente alla ricerca
italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani con lavori scelti
al congresso per essere presentati. Un momento riflessivo utile a lanciare il VI Congresso Nazionale Icar,
Italian Conference on Aids and Retroviruses, che si svolgerà a Roma, presso lo Sheraton Conference
Center, dal 25 al 27 maggio.
Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi
elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno neurocognitivo
in caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di invecchiamento precoce, che
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potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova tecnica che aiuta a individuare
precocissimamente il danno a livello neurologico, per evitare che la situazione peggiori successivamente.
"Durante il congresso romano di maggio - continua il Prof. Andreoni - saranno presentate le principali
ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto importante, soprattutto in questo periodo in cui
la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò nonostante prosegue, e con ottimi
risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di dare loro
tutto lo spazio necessario".
Tra le tematiche che saranno analizzate durante il Congresso ICAR, la centralità del rapporto
comunicazionale tra paziente e medico, l'esplorazione delle possibilità ad ampio raggio in campo preventivo,
la valutazione complessiva del paziente al fine di favorire un monitoraggio d'insieme, l'attenzione a particolari
problematiche di popolazione e di condizione clinica, l'imprescindibile correlazione tra il dato di successo
virologico e le conseguenti sfide cliniche in funzione della promozione della qualità della vita dei pazienti.
-Francesco Salvatore Cagnazzo
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