Lezione n. 1 (18-2-13)
La storia della letteratura latina oggetto del programma va dalle
origini alla seconda metà del II secolo d.C. (ultimo autore importante
considerato: Apuleio). Il suo studio presuppone conoscenze
elementari di storia romana. L’alfabeto latino fu messo a punto nel VII
secolo a.C. sulla base dell’alfabeto greco in uso nella colonia di
Cuma. Differenze fra i due alfabeti attuali dipendono – dal particolare
alfabeto greco in uso a Cuma (diverso da quello diventato canonico),
che per es. non aveva doppie lettere per la vocale “e” e la “o”; - dalle
caratteristiche fonetiche del latino, che portò a scartare lettere che
esprimevano suoni greci assenti in latino, e ad usarne altre per suono
latini assenti in greco. Il latino del VII secolo era diverso da quello di
qualche secolo dopo (mutamento linguistico in assenza di
alfabetizzazioen; es. dell’italiano). Due esempi: la lettera c/gamma (il
latino arcaico non distingue c /g, l’es. del nome Gaius che si continuò
a scrivere Caius); la lettera z, suono del greco, prima eliminata e poi
aggiunta all’ultimo posto. La pronuncia del latino in età antica: il caso
di Caesar / Kaiser. Pronuncia scolstica o ecclesiastica e pronuncia
restituta. Uso politico dell’alfabeto nei primi secoli: la letteratura solo
nel sec. III, data convenzionale il 240 a.C. (prima rappresentazione
teatrale di Livio Andronico). Il conflitto patrizi-plebei e la scrittura
delle leggi, le XII tavole. Culture orali e culture scritte. Evoluzione del
conflitto a Roma: aristocrazia di sangue ad aristocrazia aperta;
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l’evoluzione verso il principato.
Lezione n. 2 (20-2-13)
Incontri di culture, acculturazione. L’esempio dei Normanni. Roma e
la cultura greca nel III secolo: conquista di Taranto ed incontro
ravvicinato. La medicina a Roma. Il primo storico romano, Fabio
Pittore, scrisse in greco. Perché? La risposta tradizionale (si rivolgeva
ai non Romani). Bilinguismo a Roma fino al II sec. D.C. Il caso di
Marco Aurelio. Il greco resta dominante in ambito filosofico e
scientifico. L’equivoco dei Romani npon portati per la scienza ma per
la pratica.
Trasmissione dei testi prima della stampa (sec. XV). Uso del papiro;
sopravvivenza del papiro. Uso della pergamena nella tarda Antichità, i
codici. Carta nel tardo Medioevo. La trasmissione e la copiatura
manoscritta: gli errori. Testi dei classici incerti.
Oltre alla conseguenza relativa alla qualità dei testi, la trasmissione
manoscritta comporta anche la perdita dei testi. Solo una piccola parte
della letteratura scritta in età antica è sopravvissuta.
Lezione n. 3 (22-2-13)
Problema della periodizzazione, scansione età antica e medievale, il
476 d.C., concetto di età tradoantica. Storia romana: passaggio
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repubblica / impero, Cesare e Augusto. Periodizzazione ed autori: età arcaica (Livio Andronico, Nevio, Ennio, Plauto, Catone); - età
mediorepubblicana (Lucilio e Terenzio) – età tardorepubblicana o
cesariana, fino al 43 a.C., morte di Cicerone): Cicerone, Varrone,
Cornelio Nepote, Sallustio, Cesare, Lucrezio, Catullo; - età augustea:
Virgilio, Orazio, Properzio, Tibullo, Ovidio, Livio, Vitruvio; - età
giulioclaudia (fino al 68, morte di Nerone): Seneca, Lucano, Persio,
Petronio- - età flavia (69-96) Plinio il Vecchio, Marziale, Quintiliano,
Stazio; - età imperiale, dal 96 al 180: Plinio il Giovane, Tacito,
Svetonio, Giovenale, Apuleio.
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