Attività fisica e “sostanze”
G. Savino
Medico specialista in Medicina dello Sport e Farmacologia
Centro Regionale Antidoping Emilia Romagna
Reggio Emilia 2/5/2012
Io per la mia salute farei qualunque
cosa tranne la dieta e il moto.
(O. Wilde)
Le sostanze e lo sport non
dovrebbero avere nulla da
condividere;
lo sport e, più generalmente,
l'attività fisica non hanno
bisogno di farmaci o
supplementi di natura
sintetica.
Nello sport spesso sulla base di stereotipi più o meno condivisibili si
tenta di escogitare l’opportuna strategia per limitare e/o prevenire i
danni indotti dalla pratica agonistica e per facilitare il recupero
dell’atleta
Ciò a volte si fonda sulla confusione che nasce dall’applicazione dei
principi clinico/terapeutici al contesto sportivo agonistico ed induce
ad un’eccessiva ed a volte inutile od erronea medicalizzazione
dell’atleta
Nel caso in questione il concetto di integrazione assume molteplici sfumature
e significati e si espande anche in settori in cui non dovrebbe trovare
applicazione
L’integratore alimentare viene proposto :
A scopo ergogenico
Per il recupero post-allenamento
A scopo preventivo per contrastare un affaticamento prevedibile
A scopo terapeutico dopo l’infortunio
Per il mantenimento della forma fisica
Per contrastare gli effetti dello stress psicofisico
Per la prescrizione di una integrazione alimentare giustificabile sono (sarebbero)
utili:
Una valutazione medico-sportiva
Una visita nutrizionale
Una valutazione da parte di un esperto (laureato) in scienze motorie
Qualsiasi programma dovrebbe essere “personalizzato”
In generale…
La corretta alimentazione può sopperire a qualsiasi fabbisogno se adeguata
allo stile di vita
Casi di incompatibilità con una corretta alimentazione da considerare per la
prescrizione di una supplementazione della dieta dell’atleta :
Stile di vita non consono al rispetto dei 5 pasti quotidiani (attività agonistica
intensa, regime di allenamento e preparazione pre-campionato)
Individuale avversione (per motivi di gusto personale) al consumo di
particolari categorie di alimenti
Allergie alimentari individuali ACCERTATE
Patologie gastrointestinali (e non)
Stomatite/Glossite
Stato di convalescenza
Malassorbimento dipendente o meno da terapia farmacologica in atto
Attenzione, inoltre, alle fonti di informazione
a cui lo sportivo disattento può attingere…!
E’ un ormone, non è un AA o un integratore,
È slealmente e scriteriatamente impiegato in pericolosissime pratiche dopanti…
SOMATOTROPINA - HGH
191 aminoacidi pm 22,000 daltons.
I
N
T
E
G
R
A
Z
I
O
N
E
?
Ed alle inesattezze contraddittorie…
QUOTA
QUOTA DEGLI
DEGLI INTEGRATORI
INTEGRATORI NEL
NEL MERCATO
MERCATO COMMERCIALE
COMMERCIALE
DELLE
DELLE FARMACIE
FARMACIE
(Anno
(Anno 2003)
2003)
INTEGRATORI
10,3%
721 MILIONI
DI EURO
TUTTI GLI ALTRI
PRODOTTI
89,7%
ALTRI CANALI
ERBORISTERIA
G D O
ALTRI CANALI
310 MILIONI DI €
100 MILIONI DI €
100 MILIONI DI €
MERCATO TOTALE
CIRCA 1.230 MILIONI DI €
Ma allora, gli integratori funzionano o no ?
Sono realmente efficaci ?
- L’integratore non è un farmaco !
- Non bisogna esagerare con le aspettative
- Chiarirsi le idee su ciò che ci si aspetta dal prodotto
- Quale prodotto ?
- Soprattutto quando assumerlo e come
Se potessimo agire con prodotti in formulazione orale senza
interferenze (dannose) sui processi biomolecolari alla base del
controllo dello stress ossidativo indotto dall’allenamento, e
responsabili del catabolismo ed anabolismo cellulare; se
avessimo la certezza che dal punto di vista farmacocinetico
nell’organo bersaglio della molecola somministrata si ottenesse
l’adeguata concentrazione, per una durata di tempo sufficiente,
senza rischio di effetti collaterali e con risultato positivo e
dimostrabile statisticamente … la medicina sarebbe una scienza
esatta.
Tenendo in debito conto il potere dell’effetto “placebo”
Analizziamo alcuni casi…
Vitamine
Deficit = carenze nutrizionali; scorretta alimentazione; patologie metaboliche; aumentato
fabbisogno (gravidanza); alterato assorbimento intestinale; alcolismo cronico.
Uno dei tanti sintomi del deficit vitaminico è l’astenia
(dipende dal tipo di vitamina carente)
La stanchezza non è sempre sintomo di carenza vitaminica e
spesso si risolve con un adeguato riposo…!!!
N.B. si può manifestare anche la condizione contraria al deficit, quella di
ipervitaminosi, derivante soprattutto da un eccesso di assunzione di integratori.
Le vitamine non
sono “batterie” di
emergenza per la
stanchezza in ogni
caso. Se carenti a
causa di una
scorretta
alimentazione
meglio mangiare
più frutta e verdura
Sali minerali
?
L’integrazione o, meglio, il re-integro di Sali minerali dopo una
abbondante sudorazione è molto importante ed essenziale per
l’organismo. Giusto l’utilizzo di comuni prodotti isotonici, sarebbe
meglio che l’atleta preparasse la propria bibita a base di sali
minerali con acqua, limone, zucchero e sale da cucina. O
consumasse frutta di stagione dopo l’allenamento
Errori comuni: utilizzo di bibite isotoniche, per il reintegro, come
bevande ai pasti ed a merenda (rischio di ipertensione);
Impiego di prodotti in polvere da disciogliere in acqua, sbagliando
diluizione si rischia di ottenere concentrazioni errate diarrea,
crampi addominali;
Impiego di bevande gassate dolcificate o ricche in coloranti.
CREATINA
L’osservazione che la carne di animali selvatici contiene
una quantità di creatina anche 10 volte superiore a quella
di animali in cattività (Lieberg, 1850), fece ipotizzare un
ruolo importante della creatina per l’attività muscolare.
In seguito si osservò che l’assunzione di supplementi dietetici
di creatina poteva far aumentare fin del 70% la sua
concentrazione nei muscoli.
1998
… procurarsi, detenere e somministrare ai calciatori trattati, sia durante
il ritiro precampionato, sia durante la stagione agonistica, prodotti
contenenti creatina a dosaggi giornalieri superiori ai 6 grammi
(inizialmemnte dosi comprese fra i dieci e trenta grammi/die), nonché
negli intervalli delle partite a dosaggi pari a 2-3 grammi, in contrasto con
le specifiche indicazioni fornite al riguardo dal Consulente in materia
della Juventus F.C. s.p.a., in maniera continuativa e senza necessità
clinica, con l'intento di potenziare le prestazioni di atleti per i quali non
erano documentate condizioni cliniche che giustificassero l'impiego di
siffatte dosi di creatina e pur nella consapevolezza di eventuali
sovraccarichi epatici o renali o effetti collaterali tipo diarrea o incremento
ponderale…
Internet, supermarket della creatina
(1998)
Basta collegarsi, scrivere creatine ed ecco che su Internet si entra nel supermercato telematico della sostanza
che sta mettendo a soqquadro il mondo del calcio italiano: la creatina. Sì, c'è quella in pasticche, quella in
polvere e quella liquida; c'è quella per i pesisti e per gli appassionati di body building, c'è quella che è
consigliata per chi vuole gonfiarsi i muscoli e per quelli che fanno sport, giocano a calcio, corrono, fanno la
maratona, si divertono con il tennis o vanno in piscina, insomma ce n'è per tutti i gusti. Altro che medici e
farmacisti compiacenti: volendo è facilissimo acquistarla, online. Si vende liberamente in Italia, ma si può
comprarla anche in Rete. Tutto regolare, tutto lecito: si dà il numero di carta di credito e il pacco ti arriva a
casa.
I siti sono per la stragrande maggioranza statunitensi: su Yahoo, uno dei grandi motori di ricerca, ne
appaiono una ventina. Volete mille grammi, fatto, per meno di quaranta dollari. Se ne
prendete duemila ecco che vi fanno anche lo sconto e per 59.95 dollari vi fate una scorta gigantesca e via con
l'iperdosaggio. Nessuna sorpresa, è come al supermercato. I produttori si fanno addirittura concorrenza e sui siti
ecco anche i consigli dell'esperto, le Faq, cioé gli spazi di discussione collettiva, i listini e i cataloghi che arrivano
per posta elettronica e sono aggiornati con gli ultimi prodotti, gli ultimi preparati. … … ...Uno, due grammi: su
Internet si vende a chili, la creatina. Basta un clic, un numero di carta di credito e il pacco 'miracoloso' arriva per
posta. Facile, no?
Andrea Galdi (IL MATTINO 19 agosto 1998)
14.200.000 !!!
Creatina (gr.: Κρεας
Κρεας=carne)
Acido N-metil-guanidinoacetico
La forma fosforilata, fosfocreatina o creatina fosfato (CP),
indispensabile al metabolismo muscolare, è un importante forma di
deposito di fosfati ad alta energia. I gruppi fosfato della
fosfocreatina vengono trasferiti durante l’attività muscolare dalla
creatin-chinasi (o creatinfosfochinasi = CPK) all’ADP con
produzione di ATP e creatina
Produzione endogena ?
CREATINA = composto azotato sintetizzato dal fegato, dai reni e dal
pancreas a partire dagli aminoacidi Arginina, Metionina e Glicina.
Produzione endogena quotidiana = circa 1 grammo
Dieta completa normale (carne, pesce) = circa 1 grammo/die
La produzione endogena di Creatina durante una supplementazione dietetica
tende a diminuire e ritorna normale dopo un periodo variabile di sospensione
dell’integrazione alimentare (Persky AM & Brazeau GA: Clinical
pharmacology of the dietary supplement creatine monohydrate. Pharmacol
Rev 2001; 53(2):161-176)
Livelli normali di creatina plasmatica = 40-100 micromoli/litro
(in soggetti vegetariani tali livelli raggiungono le 25 mcmol/L ma non
necessariamente si hanno bassi livelli di fosfocreatina)
Normal Creatine Body Pool = 120-140 gr. (95% muscolare)
Durante l'attività motoria di intensità massimale e di
breve durata, la disponbilità dinamica di ATP è
ottenuta quasi esclusivamente a mezzo del processo
anaerobico alattacido che si realizza mediante la
defosforilazione della fosfocreatina, con il conseguente
passaggio dell'ADP allo stato di ATP, atto a liberare
energia per la contrazione muscolare, mediante la
seguente reazione reversibile pH-dipendente:
creatina chinasi
fosfocreatina + ADP
<-->
creatina + ATP
secondo cui la creatina viene poi rifosforilata durante il
periodo di riposo
I supplementi di creatina non alterano i livelli di
ATP a riposo, ma l’incrementata concentrazione
di fosfocreatina conseguente alla assunzione di
creatina permette di mantenere in evoluzione
dinamica le concentrazioni di ATP durante uno
sforzo di elevata intensità e di breve durata.
La fosfocreatina rappresenta, infatti, un pool di
riserva energetica rapidamente utilizzabile per il
ripristino del contenuto muscolare di ATP.
CONTROINDICAZIONI
Uso di diuretici
Disidratazione
Allergia o ipersensibilità individuale alla Creatina
Deficit della funzione renale
EFFETTI AVVERSI
Disidratazione
Disturbi gastrointestinali, diarrea
Crampi muscolari
Disfunzione renale
Ritenzione idrica
Aumento del rischio di strappo muscolare
INTERAZIONI
Caffeina
Cimetidina
Diuretici
FANS
Probenecid
Trimethoprim
Caffeina: la caffeina inibisce la risintesi di fosfocreatina durante il
recupero muscolare (meccanismo ancora poco studiato)
Cimetidina: compete con la creatinina per la secrezione tubulare, la sua
presenza può aumentare i livelli di creatinina plasmatica
Diuretici: modificano la funzione renale e inducono disidratazione, si
sommano dunque gli effetti avversi
FANS: riducono la perfusione renale prostaglandino-dipendente
Probenecid: agente bloccante il trasporto tubulare renale, riduce e modifica
la diuresi
Trimethoprim: causa elevazione della creatinina sierica per riduzione della
clearance renale della creatinina (Shouval et al, 1978)
Creatina, posologia e dati farmacocinetici (1)
Sono raccomandati regimi differenti di creatina per differenti tipi di
atleti: soggetti in buona salute, che seguano una dieta ricca in grassi e
povera in proteine e carboidrati dediti ad attività sportiva saltuaria
ricreazionale, 70 kg di peso = 2.5 – 3 g/die per non più di 2 settimane.
Atleti semi-professionisti o professionisti, attività sportiva intensa
quotidiana, 70 kg di peso = fino a 6 g/die per 2 settimane
L’utilizzo di regimi prolungati di assunzione oltre i 6 g/die sono
riservati a casi particolari di deficienza nutrizionale o congenita.
(Benzi & Ceci, 2001)
Creatina, posologia e dati farmacocinetici (2)
- I metaboliti della creatina sono:
Creatinina, inattiva, eliminata a livello renale
Metilammina deaminata enzimaticamente con formazione di
formaldeide, perossido di idrogeno e ione ammonio (la formaldeide è
in grado di legare DNA e proteine ed è ipotizzabile un suo ruolo
principale nella disfunzione renale osservata dopo prolungata
assunzione di creatina)
-Escrezione renale = 40% nelle prime 10 ore
La concentrazione di creatinina urinaria è correlata alla
concentrazione cellulare di creatina, appena tale concentrazione
massima cellulare è stata raggiunta e la creatina non viene più
assorbita, la quota di creatinina escreta si stabilizza (1.1 – 1.2 g/24h
dopo assunzione di 20 g/die, fino a 4.5 g/24h dopo 21 gg. Di
integrazione alla stessa dose) (Clark, 1998; Vandeberghe et al, 1997).
Controindicazioni ed effetti avversi
Una funzione renale compromessa non è compatibile con l’utilizzo di creatina,
sconsigliata anche in condizioni di severa disidratazione e in concomitanza con
l’uso di farmaci che possano compromettere o soltanto impegnare seriamente
la funzione renale (probenecid, FANS, cimetidina, trimethoprim).
2 gr/die per 7 settimane = disfunzione renale reversibile (Case report
Greehaff,1998, Pritchard & Kalra,1998)
Assunzione di creatina = aumento del peso corporeo
(prevalente aumento della ritenzione idrica intracellulare)
Disidratazione (Juhn et al, 1999)
Apporto esogeno di creatina riduce drasticamente e per lungo tempo la
produzione endogena (Stricker, 1998)
Diarrea osmotica (nei casi da carico di creatina in parte non assorbita)
Crampi muscolari (non significativamente correlati all’uso di creatina,
esercizio prolungato o ritenzione idrica nel muscolo?)
Contaminanti = (produzione di creatina da sarcosina e cianamide)
dicianamide, diidrotriazina, creatinina.
Uso prolungato = citotossicità da contaminanti (Benzi & Ceci, 2001)
La creatina può migliorare la performance atletica specialmente
in occasione di sforzi intensi ma di breve durata (dai 2 ai 30
secondi)
Scarsa è l’informazione sulla corretta posologia, sui reali effetti della
creatina e sui suoi effetti avversi
Larga produzione di prodotti a base di creatina preparati con scarsa
competenza e ricchi di contaminanti (creatinina, diidrotriazine)
La creatina ha scarsa solubilità !
Dopo somministrazione orale di creatina il trasporto
della stessa a livello intracellulare dipende
dall’effettivo bisogno dell’organismo, il trasporto di
creatina nei tessuti è influenzato positivamente
dalla presenza di catecolamine, IGF 1, insulina.
La creatina è una polvere bianca inodore e virtualmente insapore che si
scioglie facilmente nei liquidi.
La creatina del commercio viene ottenuta da estratti di carne, ma
attualmente soprattutto per sintesi (sarcosina + cianamide). Se la
purificazione è inadeguata, i prodotti del commercio possono contenere
quantità variabili di creatinina, di diidrotriazina, di cianodiamide.
Table 1. DCD, DHTs and Cn Contents of Some Commercially Available
Sources of Cr.H2O (from ref [17])
DCD*
DHTs*
Cn*
Chinese producer (1)
18,000
No data
100
Chinese producer (2)
2,300
No data
1,500
German producer
< 20
n.d.
< 50
USA producer (1)
300
90
2,500
USA producer (2)
400
410
190
n.d. =not detected; * ppm
Combustione
Movimento
+
+
fosfocreatina
ADPATP
ATPADP
Energia
Contrazione
Per un periodo di tempo relativamente breve si
verificherà un più rapido trasporto di P ed una più
rapida formazione di ATP con maggiori capacità di
contrazione muscolare
?
Stabilizzatasi la concentrazione intracellulare di creatina in
rapporto alla capacità dell’organismo di produrre ATP (derivante
prevalentemente da fattori genetici)
La creatina può migliorare la performance atletica specialmente
in occasione di sforzi intensi ma di breve durata
(dai 2 ai 30 secondi)
(a patto di mirare e “centrare” farmacologicamente il tempo e le modalità di assunzione
del prodotto in occasione della performance)
AMINOACIDI
Prodotti dai residui che derivano dalla digestione delle proteine
(pepsina, tripsina), alcuni di essi non possono essere però sintetizzati
dall’organismo umano e vengono definiti ESSENZIALI
triptofano, fenilalanina, lisina, treonina,
valina, leucina, isoleucina e metionina
Il compito fondamentale degli aminoacidi è quello di costituire le
proteine.
LAVORO MUSCOLARE INTENSO
glicolisi
glicogenolisi
se protratto nel tempo
Anche gli aminoacidi possono costituire
una reale fonte di energia
Gli AA impegnati nella produzione di energia derivante dalle
proteine sono principalmente gli AA ramificati:
VALINA, LEUCINA, ISOLEUCINA
Aminoacidi ramificati utili nel favorire l’aumento di massa muscolare?
NO senza uno stimolo adeguato all’anabolismo (ormoni)
anche una maggiore disponibilità di “mattoni” per la
costruzione delle proteine non ha un senso nella crescita
muscolare.
L’attività anabolica, inoltre, è strettamente contenuta e
controllata da segnali biochimici impostati geneticamente
secondo la costituzione individuale
Dunque l’assunzione di BCAA non può migliorare la prestazione
atletica… come molti suppongono
La quota degli AA utilizzati per la sintesi proteica dipende
essenzialmente dal livello di catabolismo proteico
derivante dallo sforzo muscolare, esse è
Il risultato di un bilancio.
Più intenso e prolungato nel tempo è lo sforzo, più
potrebbe aver senso una leggera integrazione con AA
all’alimentazione
E’ possibile fare una stima del catabolismo proteico dopo
sforzo muscolare misurando l’azoto espulso con le feci, il
sudore e le urine (Tarnopolsky – 1998)
Una corretta alimentazione, varia e bilanciata corrisponde al
fabbisogno di aminoacidi dell’organismo dell’atleta.
250 g. di carne di pollo contengono circa 10 g di AA
AA utili nel recupero post-allenamento ?
Solo in casi particolari di sforzo intenso e prolungato: Maratona,
podismo ed alcune gare ciclistiche (oltre i 50 km).
l'assunzione di aminoacidi (arginina,
lisina, ornitina, glutammina, tirosina e
altri) aumenta i livelli di ormone della
crescita, la potenza aerobica e la
prestazione in attività massimali ?
NO alcuni studi che hanno proposto simili risultati sono stati
effettuati su gruppi di soggetti anziani, defedati ed in regime di
ricovero, con problemi relativi ad una scarsa alimentazione o
difficoltoso assorbimento di nutrienti, soggetti in cui una
somministrazione esogena di AA ha prodotto uno stimolo alla
produzione di HGH ed insulina.
Tali risultati non sono applicabili a soggetti giovani in buona salute
Effetti collaterali
Sovradosaggio o somministrazione:
Epatopatie
Nefropatia
Dispepsia
Encefalopatia
BCAA in COMPRESSE
vs
DIETA MEDITERRANEA
• 3 compresse contengono:
micronutriente
mg
Vit B6
3 mg
Leucina
750 mg
Isoleucina
375 mg
Glutammina
375 mg
Alanina
750 mg
Glicina
750 mg
Valina
375 mg
Taurina
60 mg
• Gli stessi micronutrienti (o
in maggiore quantità)
contenuti in:
– 1 Piatto di pasta e fagioli
– 150 gr di fesa di tacchino +
insalata lattuga
– 30 gr di parmigiano + 50 gr di
pane comune
– Macedonia di frutta + 25 gr di
nocciole e 15 gr di mandorle
Ac. Glutammico (glutammato)
Oltre al suo ruolo di costituente delle proteine, nel sistema
nervoso è anche un neurotrasmettitore eccitatorio ed un
precursore dell'acido gamma-amminobutirrico (GABA).
L'acido glutammico non attraversa la barriera ematoencefalica;
per giungere al cervello, dove viene usato per la sintesi proteica,
viene convertito in glutammina.
Si ipotizza che l'acido glutammico sia coinvolto nel cervello in
funzioni cognitive quali l'apprendimento e la memoria, benché in
quantità eccessive possa causare danni neuronali tipici di sclerosi
progressive (come la sclerosi laterale amiotrofica) e del morbo di
Alzheimer.
glutammato
alfa-chetoglutarato
Glutammato-deidrogenasi
Belli; Vanacore, 2005
Le Proteine
FUNZIONE PLASTICA
FUNZIONE ENERGETICA
Proteine
•alimenti di origine animale (proteine”nobili”):
pesce, carne, uova, latte e derivati
•alimenti di origine vegetale: legumi, cereali
Fabbisogno proteico
10 -15 % Kcal/die
(Razione Dietetica Raccomandata)
1g di proteine = 4 Kcal
Adolescenti = 0.9 gr/Kg di p.c./die
Adulti = 0.8 gr/Kg di p.c./die
Es. adolescente di 67 Kg
Es. uomo adulto di 90 Kg
Es. donna di 60 Kg
=
=
=
60 gr. di proteine/die
72 gr. di proteine/die
48 gr. di proteine/die
Premessa Fondamentale
L’integrazione a base di proteine può essere giustificata
eventualmente per:
•Maratoneti
•Body Builders professionisti (…)
•Vegetariani
•Soggetti che seguono un’alimentazione povera di carne e pesce
per scarsa appetibilità o a causa di patologie
•Soggetti che per motivi di lavoro o attività sportiva
professionistica non riescono a sostenere pasti principali
completi ed adeguati al fabbisogno proteico quotidiano
Quali proteine scegliere ?
valore biologico (VB) indica la quantità di azoto
trattenuto per il mantenimento del bilancio. Il valore
di riferimento è l'uovo il cui valore biologico è 100
Eccedere nell’introito proteico può comportare:
Aumento dell’uremia*
Affaticamento del Rene
Compromissione della funzione del fegato
Ritenzione idrica (paradosso dell’aumento di massa)
Dispepsia, rallentamento dello svuotamento gastrico
Meteorismo
Diarrea
Nausea
Vomito
Non esiste un meccanismo biochimico di deposito delle proteine come tali
nell’organismo,*le proteine in eccesso vengono trasformate in grassi di
deposito e le scorie eliminate come urea con sovraccarico del rene il cui
compito è proprio quello di purificare il sangue dall'urea per la sua
successiva eliminazione con le urine.
Le proteine vengono assorbite fino ad un massimo, di solito
proporzionale al peso, ma dipendente anche dalla dieta
individuale e da caratteristiche costituzionali.
la quota massima di proteine che il nostro organismo usa a
scopo plastico (per costruire i muscoli) è relativamente bassa e
non è possibile forzarlo a usarne di più a questo scopo.
Uno dei motivi per cui le diete iperproteiche non inducono un
notevole incremento ponderale deriva dal fatto che le proteine
in eccesso vengono eliminate.
Non è però una buona strategia ricorrere a tali diete: i prodotti
di rifiuto sovraccaricano inutilmente l'organismo. Inoltre
un'alimentazione decisamente proteica è del tutto innaturale.
Numerosi studi hanno evidenziato che
non occorrono supplementazioni
proteiche, qualora il soggetto che
pratica sport rispetti un introito calorico
adeguato al mantenimento del peso
corporeo
Glutammina
È un aminoacido che deriva dall'acido
glutammico usata come coadiuvante nelle
forme di stress psichico in quanto ha un
ruolo importante nella biochimica del SNC.
È indispensabile per la produzione di
amminoacidi non essenziali.
Attualmente viene proposta come la
panacea per tutti gli atleti; la
diffusione dell'integratore arriva dal
body building.
La glutammina dovrebbe :
a) prevenire il catabolismo muscolare (proprietà scoperta in campo
chirurgico dove si è visto che alte dosi di glutammina aiutano il ripristino
dei tessuti muscolari: in situazioni "normali" ciò non si verifica, impedire il
catabolismo muscolare, inoltre, significa abolire una delle fonti
energetiche alternative);
b) favorire il recupero (sarebbe allora meglio utilizzare gli aminoacidi
ramificati la cui funzione è diretta e molto più rapida);
c) stimolare l'ormone della crescita (studi condotti su soggetti "normali e
allenati" non hanno replicato i risultati su soggetti “ospedalizzati e
anziani");
d) rinforzare le difese immunitarie (se fosse vero in modo significativo
perché non sostituire la glutamina ai vaccini?)
e) aumentare il volume delle cellule muscolari, aumentando la quota idrica
(se questo interessa un body builder, non è utile per uno sportivo in cui
l’aumento di peso è spesso un handicap);
f) avere un'azione disintossicante, epatoprotettiva e antinfiammatoria
(dati non confermati);
I Carboidrati
Gli zuccheri sono la fonte energetica principale dell’atleta
La Glicolisi produce 2 molecole di ATP
Alimenti Energia chimica energia meccanica
Assumere carboidrati induce un aumento della Glicemia
L’elevazione della glicemia favorisce la produzione di insulina:
Gli zuccheri vengono veicolati nei tessuti
Aumenta la produzione di glicogeno epatico
Il surplus di zuccheri segue la via della trasformazione in grassi
Vengono bloccati l’utilizzazione dei grassi e la glicogenolisi
CARBOIDRATI
complessi (pane, pasta, polenta, riso, ecc.)
semplici (zucchero, frutta, dolci, ecc.)
Fabbisogno glucidico = 55-60% Kcal/die
1g di carboidrati = 4Kcal
Ha senso un’assunzione di succheri semplici, ad alto valore
glicemico prima della prestazione sportiva ?
NO ciò indurrebbe un picco glicemico che, stimolando la
secrezione di insulina, avrebbe breve durata e sarebbe inefficace
all’economia dell’organismo nello sforzo immediato.
Il carico glucidico può aver senso se effettuato tra le 24 e le 3 ore
prima della gara a base di carboidrati complessi a favore del
ripristino delle scorte di glicogeno
Prima della gara o
dell’allenamento
dunque
Attenzione agli alimenti con elevato
indice glicemico
ipoglicemia secondaria
diminuzione del catabolismo dei grassi
rapida deplezione riserve di glicogeno
Ipotizzabile l’assunzione controllata di maltodestrine
Da non sottovalutare però che
Una porzione di crostata alla marmellata associata ad
un succo d’arancia può costituire un valido spuntino
pre-gara
Dipende dal tipo di gara e Sport
E dunque dai meccanismi energetici impiegati
Anaerobico Alattacido:
Alattacido sfrutta ATP disponibile e quello ottenibile
dalla CP (max potenza, 6-8 sec)
Anaerobico Lattacido:
Lattacido utilizza glucosio e glicogeno in modo rapido
ma incompleto (glicolisi anaerobica, elevata
potenza, max 40-50 secondi)
Aerobico:
Aerobico può utilizzare sia il glucosio sia i grassi sia aminoacidi,
altamente redditizio ma scarsamente potente
Carnitina
La carnitina è una sostanza organica presente in
alcuni batteri, lieviti, vegetali e in vari tessuti
animali (principalmente nel cuore, nel muscolo
scheletrico, nei reni, nel fegato, nei testicoli); a
livello della membrana mitocondriale facilita
l’ingresso degli acidi grassi e la loro utilizzazione a
fini energetici.
È sintetizzata a partire da lisina e metionina in
presenza di vitamina C e ferro.
Nell’organismo umano solo la L-Carnitina ha una
funzione biologica
La L-carnitina facilita il passaggio dei lipidi a catena
lunga all'interno dei mitocondri facilitandone
l'ossidazione.
Poiché l’ossidazione degli acidi grassi produce energia si
è ipotizzato che l'assunzione di carnitina potesse
migliorare le prestazioni atletiche.
In realtà
a)non c'è nessun miglioramento nelle prestazioni
con la somministrazione di 2-3 g di carnitina al
giorno
b) anche dopo attività intensa non si registra deficit
di L-carnitina e in situazione di carenza glicogenica
l'assunzione di L-carnitina non modifica il pool
energetico utilizzato dalle cellule.
In realtà alcuni ricercatori affermano di aver
ottenuto risultati con somministrazioni di
15 g per 20 giorni
(una quantità usata in cardiologia
per curare gli scompensi cardiaci)
Caffeina, Guaranà
La caffeina appartiene alla famiglia delle
metilxantine, forse è la xantina più nota e
diffusa al mondo
strutturalmente correlata alla teofillina ed alla
teobromina; alcaloidi presenti in vegetali ampiamente
diffusi in natura.
Oltre alla pianta del caffè, contengono metilxantine
anche la pianta del tè (Thea Sinensis), quella della
noce di Cola Acuminata e la pianta del cacao
(Theobroma cacao)
la guaranina è un analogo della caffeina, essa è il
principio attivo della pianta di Guaranà, tale
principio è utilizzato come stimolante ed ingrediente
nella preparazione di molti integratori alimentari
CAFFEINE CONTENT OF FOODS
CARBONATED BEVERAGES
Coca-Cola (prepackaged)
Coca-Cola (fountain drink)
Diet Coke (prepackaged)
Diet Coke (fountain drink)
Diet Pepsi (prepackaged)
Diet Pepsi (fountain drink)
Pepsi (prepackaged)
Pepsi (fountain drink)
7-Up, Sprite
PORTION SIZE
12 oz
12 oz
12 oz
12 oz
12 oz
12 oz
12 oz
12 oz
12 oz
CAFFEINE (mg)
46.5
37.9 to 44.6
46.5
46.4 to 48.1
30.3
37.2 to 44.1
32.1
37.4 to 39.3
0
CHOCOLATE PRODUCTS
Baking chocolate
Chocolate bar
Cocoa
Milk chocolate
PORTION SIZE
1 oz
1 bar
8 oz
1 oz
CAFFEINE (mg)
35
60 to 70
10 to 17
6
COFFEE
Brewed, ground
Expresso
Ground, decaffeinated
Instant, decaffeinated
Instant, freeze dried
TEA
Bagged, green
Bagged, herb or mint
Bagged, regular, black
Instant
PORTION SIZE
5 oz
1.5 to 2 oz
5 oz
5 oz
5 oz
PORTION SIZE
5 oz
5 oz
5 oz
5 oz
CAFFEINE (mg)
85 to 200
100
2 to 4
0.5 to 3
53 to 70
CAFFEINE (mg)
31
Trace
40 to 50
30
I principali effetti della caffeina sono attribuibili alla sua azione
di antagonista competitivo nei confronti dei recettori
dell’adenosina.
L’adenosina agisce alterando la modulazione delle correnti
ioniche che preludono al rilascio dei principali
neurotrasmettitori eccitatori (catecolamine).
La caffeina e le altre xantine antagonizzano l’effetto
dell’adenosina procurando dunque un’azione eccitatoria
indiretta.
La caffeina è da considerare un
blando stimolante, aumenta la
secrezione di noradrenalina e si
distribuisce molto rapidamente a tutti i
tessuti dopo il suo assorbimento; è in
grado di superare anche la barriera
placentare
L’assunzione di caffeina produce tolleranza, essa si
instaura rapidamente e gli effetti delle dosi successive si
manifestano con intensità e caratteristiche differenti
nell’uso continuato.
E’ stata riportata anche una lieve sindrome di astinenza, in
numerosi studi controllati (Phillips-Bute & Lane, 1998; Lane &
Phillips-Bute, 1998; Lane, 1997), caratterizzata da sedazione,
letargia, sensazione di fatica, nausea, cefalea (ufficialmente
classificata nel gruppo 8 delle cefalee da assunzione di sostanze, nel
sottogruppo delle cefalee da astinenza e sospensione di farmaci,
dall’International Headache Society).
L’allattamento è considerato compatibile con l’ingestione di
bevande a base di caffeina (non superiore a 500 mg/die),
assunzioni a dosaggi superiori possono indurre insonnia ed
irrequietezza nel neonato (Briggs et al, 1998).
La caffeina ed il suo metabolita teofillina vengono eliminati a
livello renale, l’1% della caffeina assunta risulta immodificato
nelle urine (fino all’età di 9 mesi la percentuale di caffeina
eliminata in forma immodificata nelle urine corrisponde
all’86%)
La clearance della caffeina risulta molto aumentata nei
fumatori rispetto ai non fumatori (Kaplan et al, 1997).
Un impiego comune della caffeina è rilevabile nel
contesto della pratica sportiva come integratore a
scopo dimagrante o riducente la sensazione di
fatica, il miglioramento del livello di attenzione e
l’incremento della funzione ventilatoria e cardiaca
propongono la caffeina come ipotetico supporto al
miglioramento della performance atletica. La
caffeina, per valori superiori a 12 mcg/ml rilevati
nelle urine costituiva positività per doping fino al
2005 ed era inserita nella classe delle sostanze
vietate redatta dal Comitato Internazionale
Olimpico (C.I.O.)
Esempio di un’importante modifica: CAFFEINA
La caffeina fu inserita nella lista delle sostanze dopanti dalla Commissione medica del
CIO da quando è stato appurato che veniva assunta dagli atleti ad alti dosaggi per le
sue proprietà eccitanti.
Dal 2005 la caffeina è consentita senza restrizioni…
Per non vietare del tutto la possibilità di bere bevande contenenti caffeina fu fissato un
valore minimo di 12 microgrammi di caffeina per ml di urina.
La caffeina ha effetti rilassanti sulla muscolatura liscia, in particolare su quella
bronchiale, ha anche un effetto stimolante a livello del sistema nervoso centrale, del
muscolo cardiaco, della muscolatura scheletrica ed un effetto diuretico a livello renale.
La presenza di un'elevata concentrazione di caffeina nell'urina
può dipendere anche dalla relativa ingestione di un'elevata
quantità sotto forma di bevande a media ed alta concentrazione
della sostanza…
Effetti avversi
Cardiovascolari:
palpitazioni,
aritmie,
tachicardia,
ipertensione, aumento dell’intervallo QRS.
Neuropsichici:
insonnia,
eccitazione,
agitazione
psicomotoria, irritabilità, emorragia cerebrale, ansia,
cefalea, allucinazioni.
Endocrino-metabolici: acidosi, ipokaliemia.
Gastrointestinali: gastrite, diarrea.
Respiratori: dispnea, iperventilazione, tachipnea, fino
all’insorgenza di edema polmonare per dosi tossiche di
caffeina.
Teratogenicità: neonati di donne non fumatrici, consumatrici di
bevande a base di caffeina (70-140 mg/die nel corso del terzo
trimestre di gravidanza) hanno mostrato ridotto peso alla nascita.
INTERAZIONI
ADENOSINA: (antagonismo recettoriale competitivo): la caffeina può
contrastare gli effetti della terapia antiaritmica con adenosina.
Benzodiazepine: la caffeina a dosi di 500 mg (4 tazzine di caffè circa)
può interferire con l’effetto ansiolitico di alcune benzodiazepine
CIMETIDINA: la cimetidina riduce la clearance della caffeina del 3050%
Ciprofloxacina: rallenta il metabolismo della caffeina riducendone la
clearance
CREATINA: la caffeina inibisce la sintesi di fosfocreatina e
interferisce col trasporto plasmatico della creatina.
DISULFIRAM: riduce la clearance di caffeina aumentandone l’emivita,
il trattamento con disulfiram può aumentare l’irritabilità degli alcolisti
consumatori di caffeina.
ETINILESTRADIOLO: il concomitante uso di caffeina e contraccettivi
orali aumenta l’emivita della caffeina dal 45% al 90% e ne riduce la
clearance del 50%.
LITIO: il tremore indotto dal litio (effetto collaterale che compare in
una percentuale di pazienti in trattamento antidepressivo) aumenta per
frequenza ed intensità in soggetti consumatori di caffeina dopo la
sospensione dell’assunzione della stessa.
MA HUANG (ephedra): l’utilizzo concomitante di caffeina ed efedrina o
pseudoefedrina dovrebbe essere evitato, la sommazione degli effetti
stimolanti sul sistema nervoso e cardiovascolare delle due molecole
potrebbero produrre aritmie e disordini cerebrovascolari anche di
notevole entità.
FENILPROPANOLAMINA: tale molecola facilita l’assorbimento o
inibisce l’eliminazione di caffeina la cui clearance risulta ridotta; è
frequente il riscontro di ipertensione arteriosa in seguito a tale
associazione (Brown et al, 1991; Lake et al, 1990).
TEOFILLINA: la caffeina rallenta il metabolismo della teofillina
Efedrina, Ma Huang
L'efedrina riscuote un interesse maggiore rispetto alla
caffeina per l’utilizzo a scopo dopante sia per modalità di
somministrazione più agevoli (inalazione), sia per effetto più
immediato e prolungato a dosi minori rispetto alla caffeina
stessa
L’efedrina è facilmente reperibile a dosaggi
consistenti anche in Italia, in quanto presente come
principio attivo in molti prodotti da banco, venduti in
farmacia per la terapia sintomatica delle riniti.
L'efedrina è un simpaticomimetico con attività beta ed
alfa adrenergica diretta ed indiretta tramite lo stimolo
alla liberazione di adrenalina (Gilman et al, 1990;
Reynolds, 1991; Olin, 1990).
Gli effetti si esplicano prevalentemente a livello respiratorio
con broncodilatazione (effetto ricercato dagli atleti per
ottenere una maggiore ossigenazione)
Effetti cardiovascolari : tachicardia e ipertensione,
Effetti sul Sistema Nervoso Centrale: agitazione
psicomotoria ed euforia, fino alla possibile insorgenza di
ansia, crisi di panico, allucinazioni, comportamento
paranoide e psicosi
Alterazioni urinarie: ritenzione vescicale da ipertono
sfinteriale del detrusore (tipiche in soggetti utilizzatori di
efedrina)
L’efedrina è spesso presente in prodotti definiti
ad azione dimagrante. Uno degli effetti
dell’efedrina è quello (come per la caffeina) di
interferire indirettamente sulla regolazione del
metabolismo tramite la stimolazione della
produzione delle catecolamine. Questo è un
effetto
collaterale
dell’efedrina,
non
quantificabile e variabile da soggetto a
soggetto, l’assunzione di prodotti a base di
efedrina a scopo dimagrante può risultare
improprio e potenzialmente pericoloso.
Tribulus Terrestris
Il tribulus terrestris (TT) è una pianta molto
diffusa nei paesi dell’est asiatico con una
lunga tradizione di utilizzo nella medicina
indiana e cinese per il trattamento di una
serie di patologie come disfunzioni renali,
cardiovascolari, gastrointestinali ed epatiche
presunta notevole efficacia nello stimolo alla
produzione di ormoni androgeni
I prodotti a base di TT infatti, oltre ad essere
utilizzati in forma di soluzione contenente il
succo prodotto dalla spremitura dei semi della
pianta originale, vengono impiegati anche nella
formulazione in compresse contenenti un estratto
liofilizzato di uno dei principali componenti della
pianta stessa: la protodioscina
Protodioscina = saponina steroidea che agirebbe
favorendo l’aumento della produzione endogena di
testosterone,
diidrotestosterone,
ormone
luteinizzante
(LH),
deidroepiandrosterone
(DHEA), deidroepiandrosterone solfato (DHEA-S),
con conseguente aumento della spermatogenesi e
della libido nell’animale da esperimento e
nell’uomo (Gauthaman K. et al. 2002, 2003).
il Tribulus funziona soprattutto in
condizioni di deficienza.
Non hanno gran valore scientifico gli
studi sull'aumento percentuale di
testosterone (spesso i valori iniziali
dei gruppi esaminati sono mediobassi, il livello di testosterone
nell'uomo adulto varia da 3 a 10
ng/ml, dato estremamente variabile).
Preparazioni Multi-ingredienti…
Dyma - Bol
DSS Price $46.32/Caps 60ct
DSS Price $27.49/Spray
Dyma-Bol è tra I più dannosi prodotti a
base di SA attualmente sul mercato .
2 capsule contaengono:
Nor Androstendiolo ---------- 25 mg
19 Norandrostendione ------- 50 mg
4 Androstendiolo ------------ 75 mg
5 Androstendiolo ------------ 75 mg
4 Androstene 3, 17 Dione --- 75 mg
Tribulus Terrestis --------- 500 mg
Fosfatidil Serina ----------- 200 mg
Zinco (Glicinato) ----------- 8 mg
La trattazione potrebbe continuare a lungo…
Come fare per indurre l’atleta (e la Società) a riflettere ?
Offrire spunti di ragionamento critico
Argomentare scientificamente le alternative naturali al farmaco
Proporre il controllo ragionato e periodico dello stato di salute
Commentare e valutare con l’atleta le eventuali alterazioni riscontrate
Proporre test mirati di valutazione
Proporre il controllo periodico delle analisi cliniche
Personalizzare ogni programma di recupero
Sottolineare la validità del “riposo” precauzionale e far riflettere l’atleta sulla
sua convalescenza valorizzando la possibilità di dedicare più tempo ad una
sana alimentazione
Proporre alle società delle convenzioni con aziende locali (frutta e verdura,
caseifici, distr. Alimentari) al fine di offrire agli atleti dopo l’allenamento e la
partita prodotti naturali
Il doping è un fenomeno
oggettivamente diffuso soprattutto a
livello non professionistico
Vi è, indubbiamente, anche una
percentuale di soggetti che favorisce e
sostiene, per lucro, lo sviluppo del
fenomeno doping
(alcuni medici, ricercatori, preparatori, etc.)
Ma cos’è veramente il doping oggi ?
Costituiscono doping la somministrazione o l’assunzione di farmaci o di
sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la
sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni
patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche
dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.
Legge 376/2000
Codice Internazionale anti-doping WADA
http://www.wada-ama.org/
www.coni.it
www.ministerosalute.it (sezione antidoping)
Annualmente aggiornata e modificata da una commissione scientifica internazionale
Le definizioni e le disposizioni sono giuste, hanno carattere tecnico,
sono utili a tutelare la lealtà e la legalità, il rispetto delle regole nella
pratica dello sport agonistico
Il doping è però qualcosa di più, è probabilmente un modo di pensare, un
atteggiamento, uno stile di vita, applicabile ad ogni contesto, nella vita quotidiana, che
rende alcuni soggetti “dipendenti” o comunque indissolubilmente legati all’assunzione
o all’impiego di un sussidio per raggiungere uno scopo rapidamente e senza
eccessivo sforzo. Il desiderio compulsivo di ricorrere ad un aiuto esterno rifiutando il
ricorso alle proprie risorse.
Torniamo allo sport…
Uso di farmaci e sostanze, perché:
Promessa di facili risultati
Sostanze facilmente reperibili
Messaggi e campagne contro l’uso di sostanze sono poco efficaci
I RISCHI DEL DOPING, ANCHE SE NOTI
A MOLTI, SONO SPESSO
SOTTOVALUTATI
Come combattere e contrastare il dilagarsi del fenomeno doping
nello sport ?
Controllo antidoping
Controllo sanitario dell’atleta (visite periodiche di idoneità agonistica)
Valido sistema di contrasto
se adeguatamente applicato
Di debole efficacia nei confronti dei soggetti maggiormente a rischio
(Atleta non professionista, atleta non partecipante a competizioni
ufficiali, sportivo “della domenica”)
Soggetti a rischio di tentazione di impiego di farmaci e/o prodotti per il
miglioramento della prestazione:
atleta non professionista, “sportivo della domenica”, atleta non agonista
Condizioni predisponenti all’uso:
Messaggi fuorvianti
Desiderio di compiacere gli altri (appartenenza al gruppo)
Pubblicità
Stereotipi sociali
Consigli erronei e passaparola
Libera ed incontrollata consultazione di risorse inappropriate
(alcune pubblicazioni di scarso valore scientifico, alcuni siti internet)
Facile reperibilità di prodotti
Intento di emulazione anche se non sussistono le condizioni per
allenarsi come un professionista (tempo, talento, disponibilità
economiche, staff medico, etc…)
Il ricorso al sussidio farmacologico o para-farmacologico spesso è
percepito ed accettato dal soggetto come indispensabile intervento di
perfezionamento di una tecnica di allenamento.
L’individuazione della molecola adatta allo scopo (potenziamento
muscolare, recupero, etc.) considerata come manifestazione di
competenza ed approfondita conoscenza della fisiologia muscolare.
Ricorso a schemi dietetici spesso inappropriati
L’alimentazione è importante ma… fino ad un certo punto
Aspettative ed obiettivi
Spasmodica
ricerca
del
risultato col minimo sforzo,
della prestazione/forma atletica
migliore e perfetta, anche a
costo di qualche imprevisto
(comunque ritenuto possibile).
A volte tale concitata ricerca del
rimedio per il mantenimento
della forma fisica pone per
assurdo la pratica dell’attività
fisica in secondo piano…Il
soggetto
si
concentra
prevalentemente sulla strategia
dietetica e sulla assunzione di
prodotti
Pericoloso presupposto per una
dipendenza
psicologica
da
farmaci.
Ulteriori modalità di impiego del “farmaco”
nello sport
impiego “off-label”
Eccessiva ed erronea precauzione cautelativa ed assunzione a scopo preventivo
Rituale scaramantico/Abitudine
E’ sempre più frequente l’osservazione nell’atleta dell’impiego di farmaci
per un uso non propriamente corrispondente all’indicazione terapeutica.
E’ comune, purtroppo, la pratica di impiego di F.A.N.S. (assunti anche in
quantità notevoli) a scopo preventivo per l’eventuale trauma che potrebbe
occorrere in corso di prestazione atletica.
Un esempio: Sindrome da affaticamento
Soluzione corretta:
dieta adeguata, eventuale integrazione, riposo e programmazione
personalizzata dell’allenamento
Soluzione rapida e pericolosa:
Ademetionina (Samyr)…antidepressivo…
Steroidi
Steroidi Androgeni-anabolizzanti
Androgeni-anabolizzanti
Gli Steroidi Androgeni Anabolizzanti
Costituiscono la famiglia degli ormoni sessuali maschili,
il cui prototipo è il testosterone.
testosterone
Il testosterone è un ormone prodotto dall’organismo
umano e, in condizioni normali favorisce l’aumento
della massa muscolare e la crescita del tessuto osseo
(azione anabolizzante), parallelamente allo sviluppo dei
caratteri sessuali maschili (azione androgena).
Il testosterone si usa come farmaco in caso di malattie
come il deficit di sviluppo e di crescita e, illegalmente,
come agente dopante, per sfruttare la sua azione sullo
sviluppo della massa muscolare.
Gli Steroidi Androgeni Anabolizzanti
L’azione androgena, con lo
sviluppo
dei
caratteri
sessuali maschili secondari
(crescita
dei
peli,
abbassamento
del
tono
della voce, etc.), ha sui
soggetti di sesso femminile
un’azione
denominata
effetto virilizzante.
Molti steroidi sono stati prodotti in laboratorio. Tra i
cosiddetti steroidi sintetici citiamo il NANDROLONE, noto
esempio di positività al doping di calciatori in tempi recenti.
ANABOLIZZANTI
Vietati “in-out” competizione
Ronald Coleman Mr. Olympia
Lenda Murray
Ms. Olympia
Gli steroidi anabolizzanti
Jennifer
Capriati
Possono in meno di due anni
trasformare un atleta
PERO’…………..
•sono cancerogeni
•modificano i
caratteri sessuali
•Gli uomini
diventano sempre
meno maschi…
Gli steroidi provocano danni gravi alla salute !
Nell’atleta di sesso maschile:
• Riduzione del volume e della
funzione dei testicoli fino
all’impotenza
• Cancro della prostata
• Cancro del fegato
• Aumento grave della pressione
sanguigna
• Aumento dell’aggressività
• Rischio di Infarto e malattie del
cuore
• Disturbi psichiatrici
Ma anche nell’atleta di sesso femminile
non si scherza…
Le conseguenze possono essere:
• Effetti virilizzanti
• Scomparsa delle mestruazioni
(amenorrea) e conseguente
impossibilità a procreare
• Depressione psichica
• Disturbi del metabolismo
• Perdita dei capelli (alopecia)
Alcuni soggetti, pur di apparire “muscolosi” ad ogni costo, nelle forme più estreme,
impiegano delle tecniche molto rischiose. Una di queste è l’iniezione perimuscolare
(intorno al muscolo) di un olio denso, non facilmente assorbibile dai tessuti, che
non fa altro che gonfiare a dismisura l’area di iniezione simulando una massa
muscolare abnorme. Non vi è alcun effetto sull’incremento della forza, il risultato di
tali iniezioni è puramente estetico e gradito solo a chi come alcuni culturisti
sviluppa una visione distorta della propria immagine corporea.
Il Synthol, solitamente
impiegato per la
lubrificazione cutanea
viene erroneamente
utilizzato per via iniettiva
a rischio della salute. I
cerchi gialli illustrano i
punti preferiti di iniezione
Deltoidi “gonfiati” con Synthol
Fibrosi, cisti, ascessi, calcificazione e rottura delle fibre muscolari
Emorragie
Trombosi
Arresto cardiaco
Ictus, emorragia cerebrale
800-170001
Cos’è?
E’ una linea dedicata con numero verde (telefonata gratuita da tutta Italia) attraverso la
quale si possono avere informazioni sulle sostanze dopanti o sospette tali, sui loro effetti
sulla prestazione sportiva, sugli effetti collaterali, sui rischi relativi al loro uso, sulle
interazioni con altri farmaci, sostanze, cibi e bevande. E’ possibile avere informazioni
anche su integratori e prodotti di erboristeria, sui farmaci in generale relativamente al loro
impiego, alle indicazioni d’uso ed alla loro eventuale pericolosità nella pratica sportiva.
Quando funziona ?
La linea è attiva dal 18 marzo 2002 ed è a disposizione degli utenti tutti i giorni dal lunedì
al venerdì dalle ore 14:00 alle ore 16:00, le risposte ai quesiti vengono fornite al
momento della telefonata oppure via fax o via e-mail entro 24 ore dalla formulazione della
domanda.
Chi Risponde ?
In linea rispondono i MEDICI del Centro Regionale Antidoping.
c/o Struttura Complessa di Medicina dello Sport
Laboratorio Ospedale Civile di Baggiovara (BLU)
Direttore: Dott. Ferdinando Tripi,
Coordinatore Tecnico del Centro Regionale Antidoping
Farmacologo Clinico: Dott. Gustavo Savino
Contatti: 0592134286
Dietista: dott.ssa Chiara Luppi
Collaboratori: Dottori
Tommaso Trenti, Manuela Licata,
Daniela Rebecchi,
Alessandra De Palma
Viale dello Sport, 29/B – MODENA
Tel.: 059/2134280 – 059/2134286