Attività fisica e “sostanze” G. Savino Medico specialista in Medicina dello Sport e Farmacologia Centro Regionale Antidoping Emilia Romagna Reggio Emilia 2/5/2012 Io per la mia salute farei qualunque cosa tranne la dieta e il moto. (O. Wilde) Le sostanze e lo sport non dovrebbero avere nulla da condividere; lo sport e, più generalmente, l'attività fisica non hanno bisogno di farmaci o supplementi di natura sintetica. Nello sport spesso sulla base di stereotipi più o meno condivisibili si tenta di escogitare l’opportuna strategia per limitare e/o prevenire i danni indotti dalla pratica agonistica e per facilitare il recupero dell’atleta Ciò a volte si fonda sulla confusione che nasce dall’applicazione dei principi clinico/terapeutici al contesto sportivo agonistico ed induce ad un’eccessiva ed a volte inutile od erronea medicalizzazione dell’atleta Nel caso in questione il concetto di integrazione assume molteplici sfumature e significati e si espande anche in settori in cui non dovrebbe trovare applicazione L’integratore alimentare viene proposto : A scopo ergogenico Per il recupero post-allenamento A scopo preventivo per contrastare un affaticamento prevedibile A scopo terapeutico dopo l’infortunio Per il mantenimento della forma fisica Per contrastare gli effetti dello stress psicofisico Per la prescrizione di una integrazione alimentare giustificabile sono (sarebbero) utili: Una valutazione medico-sportiva Una visita nutrizionale Una valutazione da parte di un esperto (laureato) in scienze motorie Qualsiasi programma dovrebbe essere “personalizzato” In generale… La corretta alimentazione può sopperire a qualsiasi fabbisogno se adeguata allo stile di vita Casi di incompatibilità con una corretta alimentazione da considerare per la prescrizione di una supplementazione della dieta dell’atleta : Stile di vita non consono al rispetto dei 5 pasti quotidiani (attività agonistica intensa, regime di allenamento e preparazione pre-campionato) Individuale avversione (per motivi di gusto personale) al consumo di particolari categorie di alimenti Allergie alimentari individuali ACCERTATE Patologie gastrointestinali (e non) Stomatite/Glossite Stato di convalescenza Malassorbimento dipendente o meno da terapia farmacologica in atto Attenzione, inoltre, alle fonti di informazione a cui lo sportivo disattento può attingere…! E’ un ormone, non è un AA o un integratore, È slealmente e scriteriatamente impiegato in pericolosissime pratiche dopanti… SOMATOTROPINA - HGH 191 aminoacidi pm 22,000 daltons. I N T E G R A Z I O N E ? Ed alle inesattezze contraddittorie… QUOTA QUOTA DEGLI DEGLI INTEGRATORI INTEGRATORI NEL NEL MERCATO MERCATO COMMERCIALE COMMERCIALE DELLE DELLE FARMACIE FARMACIE (Anno (Anno 2003) 2003) INTEGRATORI 10,3% 721 MILIONI DI EURO TUTTI GLI ALTRI PRODOTTI 89,7% ALTRI CANALI ERBORISTERIA G D O ALTRI CANALI 310 MILIONI DI € 100 MILIONI DI € 100 MILIONI DI € MERCATO TOTALE CIRCA 1.230 MILIONI DI € Ma allora, gli integratori funzionano o no ? Sono realmente efficaci ? - L’integratore non è un farmaco ! - Non bisogna esagerare con le aspettative - Chiarirsi le idee su ciò che ci si aspetta dal prodotto - Quale prodotto ? - Soprattutto quando assumerlo e come Se potessimo agire con prodotti in formulazione orale senza interferenze (dannose) sui processi biomolecolari alla base del controllo dello stress ossidativo indotto dall’allenamento, e responsabili del catabolismo ed anabolismo cellulare; se avessimo la certezza che dal punto di vista farmacocinetico nell’organo bersaglio della molecola somministrata si ottenesse l’adeguata concentrazione, per una durata di tempo sufficiente, senza rischio di effetti collaterali e con risultato positivo e dimostrabile statisticamente … la medicina sarebbe una scienza esatta. Tenendo in debito conto il potere dell’effetto “placebo” Analizziamo alcuni casi… Vitamine Deficit = carenze nutrizionali; scorretta alimentazione; patologie metaboliche; aumentato fabbisogno (gravidanza); alterato assorbimento intestinale; alcolismo cronico. Uno dei tanti sintomi del deficit vitaminico è l’astenia (dipende dal tipo di vitamina carente) La stanchezza non è sempre sintomo di carenza vitaminica e spesso si risolve con un adeguato riposo…!!! N.B. si può manifestare anche la condizione contraria al deficit, quella di ipervitaminosi, derivante soprattutto da un eccesso di assunzione di integratori. Le vitamine non sono “batterie” di emergenza per la stanchezza in ogni caso. Se carenti a causa di una scorretta alimentazione meglio mangiare più frutta e verdura Sali minerali ? L’integrazione o, meglio, il re-integro di Sali minerali dopo una abbondante sudorazione è molto importante ed essenziale per l’organismo. Giusto l’utilizzo di comuni prodotti isotonici, sarebbe meglio che l’atleta preparasse la propria bibita a base di sali minerali con acqua, limone, zucchero e sale da cucina. O consumasse frutta di stagione dopo l’allenamento Errori comuni: utilizzo di bibite isotoniche, per il reintegro, come bevande ai pasti ed a merenda (rischio di ipertensione); Impiego di prodotti in polvere da disciogliere in acqua, sbagliando diluizione si rischia di ottenere concentrazioni errate diarrea, crampi addominali; Impiego di bevande gassate dolcificate o ricche in coloranti. CREATINA L’osservazione che la carne di animali selvatici contiene una quantità di creatina anche 10 volte superiore a quella di animali in cattività (Lieberg, 1850), fece ipotizzare un ruolo importante della creatina per l’attività muscolare. In seguito si osservò che l’assunzione di supplementi dietetici di creatina poteva far aumentare fin del 70% la sua concentrazione nei muscoli. 1998 … procurarsi, detenere e somministrare ai calciatori trattati, sia durante il ritiro precampionato, sia durante la stagione agonistica, prodotti contenenti creatina a dosaggi giornalieri superiori ai 6 grammi (inizialmemnte dosi comprese fra i dieci e trenta grammi/die), nonché negli intervalli delle partite a dosaggi pari a 2-3 grammi, in contrasto con le specifiche indicazioni fornite al riguardo dal Consulente in materia della Juventus F.C. s.p.a., in maniera continuativa e senza necessità clinica, con l'intento di potenziare le prestazioni di atleti per i quali non erano documentate condizioni cliniche che giustificassero l'impiego di siffatte dosi di creatina e pur nella consapevolezza di eventuali sovraccarichi epatici o renali o effetti collaterali tipo diarrea o incremento ponderale… Internet, supermarket della creatina (1998) Basta collegarsi, scrivere creatine ed ecco che su Internet si entra nel supermercato telematico della sostanza che sta mettendo a soqquadro il mondo del calcio italiano: la creatina. Sì, c'è quella in pasticche, quella in polvere e quella liquida; c'è quella per i pesisti e per gli appassionati di body building, c'è quella che è consigliata per chi vuole gonfiarsi i muscoli e per quelli che fanno sport, giocano a calcio, corrono, fanno la maratona, si divertono con il tennis o vanno in piscina, insomma ce n'è per tutti i gusti. Altro che medici e farmacisti compiacenti: volendo è facilissimo acquistarla, online. Si vende liberamente in Italia, ma si può comprarla anche in Rete. Tutto regolare, tutto lecito: si dà il numero di carta di credito e il pacco ti arriva a casa. I siti sono per la stragrande maggioranza statunitensi: su Yahoo, uno dei grandi motori di ricerca, ne appaiono una ventina. Volete mille grammi, fatto, per meno di quaranta dollari. Se ne prendete duemila ecco che vi fanno anche lo sconto e per 59.95 dollari vi fate una scorta gigantesca e via con l'iperdosaggio. Nessuna sorpresa, è come al supermercato. I produttori si fanno addirittura concorrenza e sui siti ecco anche i consigli dell'esperto, le Faq, cioé gli spazi di discussione collettiva, i listini e i cataloghi che arrivano per posta elettronica e sono aggiornati con gli ultimi prodotti, gli ultimi preparati. … … ...Uno, due grammi: su Internet si vende a chili, la creatina. Basta un clic, un numero di carta di credito e il pacco 'miracoloso' arriva per posta. Facile, no? Andrea Galdi (IL MATTINO 19 agosto 1998) 14.200.000 !!! Creatina (gr.: Κρεας Κρεας=carne) Acido N-metil-guanidinoacetico La forma fosforilata, fosfocreatina o creatina fosfato (CP), indispensabile al metabolismo muscolare, è un importante forma di deposito di fosfati ad alta energia. I gruppi fosfato della fosfocreatina vengono trasferiti durante l’attività muscolare dalla creatin-chinasi (o creatinfosfochinasi = CPK) all’ADP con produzione di ATP e creatina Produzione endogena ? CREATINA = composto azotato sintetizzato dal fegato, dai reni e dal pancreas a partire dagli aminoacidi Arginina, Metionina e Glicina. Produzione endogena quotidiana = circa 1 grammo Dieta completa normale (carne, pesce) = circa 1 grammo/die La produzione endogena di Creatina durante una supplementazione dietetica tende a diminuire e ritorna normale dopo un periodo variabile di sospensione dell’integrazione alimentare (Persky AM & Brazeau GA: Clinical pharmacology of the dietary supplement creatine monohydrate. Pharmacol Rev 2001; 53(2):161-176) Livelli normali di creatina plasmatica = 40-100 micromoli/litro (in soggetti vegetariani tali livelli raggiungono le 25 mcmol/L ma non necessariamente si hanno bassi livelli di fosfocreatina) Normal Creatine Body Pool = 120-140 gr. (95% muscolare) Durante l'attività motoria di intensità massimale e di breve durata, la disponbilità dinamica di ATP è ottenuta quasi esclusivamente a mezzo del processo anaerobico alattacido che si realizza mediante la defosforilazione della fosfocreatina, con il conseguente passaggio dell'ADP allo stato di ATP, atto a liberare energia per la contrazione muscolare, mediante la seguente reazione reversibile pH-dipendente: creatina chinasi fosfocreatina + ADP <--> creatina + ATP secondo cui la creatina viene poi rifosforilata durante il periodo di riposo I supplementi di creatina non alterano i livelli di ATP a riposo, ma l’incrementata concentrazione di fosfocreatina conseguente alla assunzione di creatina permette di mantenere in evoluzione dinamica le concentrazioni di ATP durante uno sforzo di elevata intensità e di breve durata. La fosfocreatina rappresenta, infatti, un pool di riserva energetica rapidamente utilizzabile per il ripristino del contenuto muscolare di ATP. CONTROINDICAZIONI Uso di diuretici Disidratazione Allergia o ipersensibilità individuale alla Creatina Deficit della funzione renale EFFETTI AVVERSI Disidratazione Disturbi gastrointestinali, diarrea Crampi muscolari Disfunzione renale Ritenzione idrica Aumento del rischio di strappo muscolare INTERAZIONI Caffeina Cimetidina Diuretici FANS Probenecid Trimethoprim Caffeina: la caffeina inibisce la risintesi di fosfocreatina durante il recupero muscolare (meccanismo ancora poco studiato) Cimetidina: compete con la creatinina per la secrezione tubulare, la sua presenza può aumentare i livelli di creatinina plasmatica Diuretici: modificano la funzione renale e inducono disidratazione, si sommano dunque gli effetti avversi FANS: riducono la perfusione renale prostaglandino-dipendente Probenecid: agente bloccante il trasporto tubulare renale, riduce e modifica la diuresi Trimethoprim: causa elevazione della creatinina sierica per riduzione della clearance renale della creatinina (Shouval et al, 1978) Creatina, posologia e dati farmacocinetici (1) Sono raccomandati regimi differenti di creatina per differenti tipi di atleti: soggetti in buona salute, che seguano una dieta ricca in grassi e povera in proteine e carboidrati dediti ad attività sportiva saltuaria ricreazionale, 70 kg di peso = 2.5 – 3 g/die per non più di 2 settimane. Atleti semi-professionisti o professionisti, attività sportiva intensa quotidiana, 70 kg di peso = fino a 6 g/die per 2 settimane L’utilizzo di regimi prolungati di assunzione oltre i 6 g/die sono riservati a casi particolari di deficienza nutrizionale o congenita. (Benzi & Ceci, 2001) Creatina, posologia e dati farmacocinetici (2) - I metaboliti della creatina sono: Creatinina, inattiva, eliminata a livello renale Metilammina deaminata enzimaticamente con formazione di formaldeide, perossido di idrogeno e ione ammonio (la formaldeide è in grado di legare DNA e proteine ed è ipotizzabile un suo ruolo principale nella disfunzione renale osservata dopo prolungata assunzione di creatina) -Escrezione renale = 40% nelle prime 10 ore La concentrazione di creatinina urinaria è correlata alla concentrazione cellulare di creatina, appena tale concentrazione massima cellulare è stata raggiunta e la creatina non viene più assorbita, la quota di creatinina escreta si stabilizza (1.1 – 1.2 g/24h dopo assunzione di 20 g/die, fino a 4.5 g/24h dopo 21 gg. Di integrazione alla stessa dose) (Clark, 1998; Vandeberghe et al, 1997). Controindicazioni ed effetti avversi Una funzione renale compromessa non è compatibile con l’utilizzo di creatina, sconsigliata anche in condizioni di severa disidratazione e in concomitanza con l’uso di farmaci che possano compromettere o soltanto impegnare seriamente la funzione renale (probenecid, FANS, cimetidina, trimethoprim). 2 gr/die per 7 settimane = disfunzione renale reversibile (Case report Greehaff,1998, Pritchard & Kalra,1998) Assunzione di creatina = aumento del peso corporeo (prevalente aumento della ritenzione idrica intracellulare) Disidratazione (Juhn et al, 1999) Apporto esogeno di creatina riduce drasticamente e per lungo tempo la produzione endogena (Stricker, 1998) Diarrea osmotica (nei casi da carico di creatina in parte non assorbita) Crampi muscolari (non significativamente correlati all’uso di creatina, esercizio prolungato o ritenzione idrica nel muscolo?) Contaminanti = (produzione di creatina da sarcosina e cianamide) dicianamide, diidrotriazina, creatinina. Uso prolungato = citotossicità da contaminanti (Benzi & Ceci, 2001) La creatina può migliorare la performance atletica specialmente in occasione di sforzi intensi ma di breve durata (dai 2 ai 30 secondi) Scarsa è l’informazione sulla corretta posologia, sui reali effetti della creatina e sui suoi effetti avversi Larga produzione di prodotti a base di creatina preparati con scarsa competenza e ricchi di contaminanti (creatinina, diidrotriazine) La creatina ha scarsa solubilità ! Dopo somministrazione orale di creatina il trasporto della stessa a livello intracellulare dipende dall’effettivo bisogno dell’organismo, il trasporto di creatina nei tessuti è influenzato positivamente dalla presenza di catecolamine, IGF 1, insulina. La creatina è una polvere bianca inodore e virtualmente insapore che si scioglie facilmente nei liquidi. La creatina del commercio viene ottenuta da estratti di carne, ma attualmente soprattutto per sintesi (sarcosina + cianamide). Se la purificazione è inadeguata, i prodotti del commercio possono contenere quantità variabili di creatinina, di diidrotriazina, di cianodiamide. Table 1. DCD, DHTs and Cn Contents of Some Commercially Available Sources of Cr.H2O (from ref [17]) DCD* DHTs* Cn* Chinese producer (1) 18,000 No data 100 Chinese producer (2) 2,300 No data 1,500 German producer < 20 n.d. < 50 USA producer (1) 300 90 2,500 USA producer (2) 400 410 190 n.d. =not detected; * ppm Combustione Movimento + + fosfocreatina ADPATP ATPADP Energia Contrazione Per un periodo di tempo relativamente breve si verificherà un più rapido trasporto di P ed una più rapida formazione di ATP con maggiori capacità di contrazione muscolare ? Stabilizzatasi la concentrazione intracellulare di creatina in rapporto alla capacità dell’organismo di produrre ATP (derivante prevalentemente da fattori genetici) La creatina può migliorare la performance atletica specialmente in occasione di sforzi intensi ma di breve durata (dai 2 ai 30 secondi) (a patto di mirare e “centrare” farmacologicamente il tempo e le modalità di assunzione del prodotto in occasione della performance) AMINOACIDI Prodotti dai residui che derivano dalla digestione delle proteine (pepsina, tripsina), alcuni di essi non possono essere però sintetizzati dall’organismo umano e vengono definiti ESSENZIALI triptofano, fenilalanina, lisina, treonina, valina, leucina, isoleucina e metionina Il compito fondamentale degli aminoacidi è quello di costituire le proteine. LAVORO MUSCOLARE INTENSO glicolisi glicogenolisi se protratto nel tempo Anche gli aminoacidi possono costituire una reale fonte di energia Gli AA impegnati nella produzione di energia derivante dalle proteine sono principalmente gli AA ramificati: VALINA, LEUCINA, ISOLEUCINA Aminoacidi ramificati utili nel favorire l’aumento di massa muscolare? NO senza uno stimolo adeguato all’anabolismo (ormoni) anche una maggiore disponibilità di “mattoni” per la costruzione delle proteine non ha un senso nella crescita muscolare. L’attività anabolica, inoltre, è strettamente contenuta e controllata da segnali biochimici impostati geneticamente secondo la costituzione individuale Dunque l’assunzione di BCAA non può migliorare la prestazione atletica… come molti suppongono La quota degli AA utilizzati per la sintesi proteica dipende essenzialmente dal livello di catabolismo proteico derivante dallo sforzo muscolare, esse è Il risultato di un bilancio. Più intenso e prolungato nel tempo è lo sforzo, più potrebbe aver senso una leggera integrazione con AA all’alimentazione E’ possibile fare una stima del catabolismo proteico dopo sforzo muscolare misurando l’azoto espulso con le feci, il sudore e le urine (Tarnopolsky – 1998) Una corretta alimentazione, varia e bilanciata corrisponde al fabbisogno di aminoacidi dell’organismo dell’atleta. 250 g. di carne di pollo contengono circa 10 g di AA AA utili nel recupero post-allenamento ? Solo in casi particolari di sforzo intenso e prolungato: Maratona, podismo ed alcune gare ciclistiche (oltre i 50 km). l'assunzione di aminoacidi (arginina, lisina, ornitina, glutammina, tirosina e altri) aumenta i livelli di ormone della crescita, la potenza aerobica e la prestazione in attività massimali ? NO alcuni studi che hanno proposto simili risultati sono stati effettuati su gruppi di soggetti anziani, defedati ed in regime di ricovero, con problemi relativi ad una scarsa alimentazione o difficoltoso assorbimento di nutrienti, soggetti in cui una somministrazione esogena di AA ha prodotto uno stimolo alla produzione di HGH ed insulina. Tali risultati non sono applicabili a soggetti giovani in buona salute Effetti collaterali Sovradosaggio o somministrazione: Epatopatie Nefropatia Dispepsia Encefalopatia BCAA in COMPRESSE vs DIETA MEDITERRANEA • 3 compresse contengono: micronutriente mg Vit B6 3 mg Leucina 750 mg Isoleucina 375 mg Glutammina 375 mg Alanina 750 mg Glicina 750 mg Valina 375 mg Taurina 60 mg • Gli stessi micronutrienti (o in maggiore quantità) contenuti in: – 1 Piatto di pasta e fagioli – 150 gr di fesa di tacchino + insalata lattuga – 30 gr di parmigiano + 50 gr di pane comune – Macedonia di frutta + 25 gr di nocciole e 15 gr di mandorle Ac. Glutammico (glutammato) Oltre al suo ruolo di costituente delle proteine, nel sistema nervoso è anche un neurotrasmettitore eccitatorio ed un precursore dell'acido gamma-amminobutirrico (GABA). L'acido glutammico non attraversa la barriera ematoencefalica; per giungere al cervello, dove viene usato per la sintesi proteica, viene convertito in glutammina. Si ipotizza che l'acido glutammico sia coinvolto nel cervello in funzioni cognitive quali l'apprendimento e la memoria, benché in quantità eccessive possa causare danni neuronali tipici di sclerosi progressive (come la sclerosi laterale amiotrofica) e del morbo di Alzheimer. glutammato alfa-chetoglutarato Glutammato-deidrogenasi Belli; Vanacore, 2005 Le Proteine FUNZIONE PLASTICA FUNZIONE ENERGETICA Proteine •alimenti di origine animale (proteine”nobili”): pesce, carne, uova, latte e derivati •alimenti di origine vegetale: legumi, cereali Fabbisogno proteico 10 -15 % Kcal/die (Razione Dietetica Raccomandata) 1g di proteine = 4 Kcal Adolescenti = 0.9 gr/Kg di p.c./die Adulti = 0.8 gr/Kg di p.c./die Es. adolescente di 67 Kg Es. uomo adulto di 90 Kg Es. donna di 60 Kg = = = 60 gr. di proteine/die 72 gr. di proteine/die 48 gr. di proteine/die Premessa Fondamentale L’integrazione a base di proteine può essere giustificata eventualmente per: •Maratoneti •Body Builders professionisti (…) •Vegetariani •Soggetti che seguono un’alimentazione povera di carne e pesce per scarsa appetibilità o a causa di patologie •Soggetti che per motivi di lavoro o attività sportiva professionistica non riescono a sostenere pasti principali completi ed adeguati al fabbisogno proteico quotidiano Quali proteine scegliere ? valore biologico (VB) indica la quantità di azoto trattenuto per il mantenimento del bilancio. Il valore di riferimento è l'uovo il cui valore biologico è 100 Eccedere nell’introito proteico può comportare: Aumento dell’uremia* Affaticamento del Rene Compromissione della funzione del fegato Ritenzione idrica (paradosso dell’aumento di massa) Dispepsia, rallentamento dello svuotamento gastrico Meteorismo Diarrea Nausea Vomito Non esiste un meccanismo biochimico di deposito delle proteine come tali nell’organismo,*le proteine in eccesso vengono trasformate in grassi di deposito e le scorie eliminate come urea con sovraccarico del rene il cui compito è proprio quello di purificare il sangue dall'urea per la sua successiva eliminazione con le urine. Le proteine vengono assorbite fino ad un massimo, di solito proporzionale al peso, ma dipendente anche dalla dieta individuale e da caratteristiche costituzionali. la quota massima di proteine che il nostro organismo usa a scopo plastico (per costruire i muscoli) è relativamente bassa e non è possibile forzarlo a usarne di più a questo scopo. Uno dei motivi per cui le diete iperproteiche non inducono un notevole incremento ponderale deriva dal fatto che le proteine in eccesso vengono eliminate. Non è però una buona strategia ricorrere a tali diete: i prodotti di rifiuto sovraccaricano inutilmente l'organismo. Inoltre un'alimentazione decisamente proteica è del tutto innaturale. Numerosi studi hanno evidenziato che non occorrono supplementazioni proteiche, qualora il soggetto che pratica sport rispetti un introito calorico adeguato al mantenimento del peso corporeo Glutammina È un aminoacido che deriva dall'acido glutammico usata come coadiuvante nelle forme di stress psichico in quanto ha un ruolo importante nella biochimica del SNC. È indispensabile per la produzione di amminoacidi non essenziali. Attualmente viene proposta come la panacea per tutti gli atleti; la diffusione dell'integratore arriva dal body building. La glutammina dovrebbe : a) prevenire il catabolismo muscolare (proprietà scoperta in campo chirurgico dove si è visto che alte dosi di glutammina aiutano il ripristino dei tessuti muscolari: in situazioni "normali" ciò non si verifica, impedire il catabolismo muscolare, inoltre, significa abolire una delle fonti energetiche alternative); b) favorire il recupero (sarebbe allora meglio utilizzare gli aminoacidi ramificati la cui funzione è diretta e molto più rapida); c) stimolare l'ormone della crescita (studi condotti su soggetti "normali e allenati" non hanno replicato i risultati su soggetti “ospedalizzati e anziani"); d) rinforzare le difese immunitarie (se fosse vero in modo significativo perché non sostituire la glutamina ai vaccini?) e) aumentare il volume delle cellule muscolari, aumentando la quota idrica (se questo interessa un body builder, non è utile per uno sportivo in cui l’aumento di peso è spesso un handicap); f) avere un'azione disintossicante, epatoprotettiva e antinfiammatoria (dati non confermati); I Carboidrati Gli zuccheri sono la fonte energetica principale dell’atleta La Glicolisi produce 2 molecole di ATP Alimenti Energia chimica energia meccanica Assumere carboidrati induce un aumento della Glicemia L’elevazione della glicemia favorisce la produzione di insulina: Gli zuccheri vengono veicolati nei tessuti Aumenta la produzione di glicogeno epatico Il surplus di zuccheri segue la via della trasformazione in grassi Vengono bloccati l’utilizzazione dei grassi e la glicogenolisi CARBOIDRATI complessi (pane, pasta, polenta, riso, ecc.) semplici (zucchero, frutta, dolci, ecc.) Fabbisogno glucidico = 55-60% Kcal/die 1g di carboidrati = 4Kcal Ha senso un’assunzione di succheri semplici, ad alto valore glicemico prima della prestazione sportiva ? NO ciò indurrebbe un picco glicemico che, stimolando la secrezione di insulina, avrebbe breve durata e sarebbe inefficace all’economia dell’organismo nello sforzo immediato. Il carico glucidico può aver senso se effettuato tra le 24 e le 3 ore prima della gara a base di carboidrati complessi a favore del ripristino delle scorte di glicogeno Prima della gara o dell’allenamento dunque Attenzione agli alimenti con elevato indice glicemico ipoglicemia secondaria diminuzione del catabolismo dei grassi rapida deplezione riserve di glicogeno Ipotizzabile l’assunzione controllata di maltodestrine Da non sottovalutare però che Una porzione di crostata alla marmellata associata ad un succo d’arancia può costituire un valido spuntino pre-gara Dipende dal tipo di gara e Sport E dunque dai meccanismi energetici impiegati Anaerobico Alattacido: Alattacido sfrutta ATP disponibile e quello ottenibile dalla CP (max potenza, 6-8 sec) Anaerobico Lattacido: Lattacido utilizza glucosio e glicogeno in modo rapido ma incompleto (glicolisi anaerobica, elevata potenza, max 40-50 secondi) Aerobico: Aerobico può utilizzare sia il glucosio sia i grassi sia aminoacidi, altamente redditizio ma scarsamente potente Carnitina La carnitina è una sostanza organica presente in alcuni batteri, lieviti, vegetali e in vari tessuti animali (principalmente nel cuore, nel muscolo scheletrico, nei reni, nel fegato, nei testicoli); a livello della membrana mitocondriale facilita l’ingresso degli acidi grassi e la loro utilizzazione a fini energetici. È sintetizzata a partire da lisina e metionina in presenza di vitamina C e ferro. Nell’organismo umano solo la L-Carnitina ha una funzione biologica La L-carnitina facilita il passaggio dei lipidi a catena lunga all'interno dei mitocondri facilitandone l'ossidazione. Poiché l’ossidazione degli acidi grassi produce energia si è ipotizzato che l'assunzione di carnitina potesse migliorare le prestazioni atletiche. In realtà a)non c'è nessun miglioramento nelle prestazioni con la somministrazione di 2-3 g di carnitina al giorno b) anche dopo attività intensa non si registra deficit di L-carnitina e in situazione di carenza glicogenica l'assunzione di L-carnitina non modifica il pool energetico utilizzato dalle cellule. In realtà alcuni ricercatori affermano di aver ottenuto risultati con somministrazioni di 15 g per 20 giorni (una quantità usata in cardiologia per curare gli scompensi cardiaci) Caffeina, Guaranà La caffeina appartiene alla famiglia delle metilxantine, forse è la xantina più nota e diffusa al mondo strutturalmente correlata alla teofillina ed alla teobromina; alcaloidi presenti in vegetali ampiamente diffusi in natura. Oltre alla pianta del caffè, contengono metilxantine anche la pianta del tè (Thea Sinensis), quella della noce di Cola Acuminata e la pianta del cacao (Theobroma cacao) la guaranina è un analogo della caffeina, essa è il principio attivo della pianta di Guaranà, tale principio è utilizzato come stimolante ed ingrediente nella preparazione di molti integratori alimentari CAFFEINE CONTENT OF FOODS CARBONATED BEVERAGES Coca-Cola (prepackaged) Coca-Cola (fountain drink) Diet Coke (prepackaged) Diet Coke (fountain drink) Diet Pepsi (prepackaged) Diet Pepsi (fountain drink) Pepsi (prepackaged) Pepsi (fountain drink) 7-Up, Sprite PORTION SIZE 12 oz 12 oz 12 oz 12 oz 12 oz 12 oz 12 oz 12 oz 12 oz CAFFEINE (mg) 46.5 37.9 to 44.6 46.5 46.4 to 48.1 30.3 37.2 to 44.1 32.1 37.4 to 39.3 0 CHOCOLATE PRODUCTS Baking chocolate Chocolate bar Cocoa Milk chocolate PORTION SIZE 1 oz 1 bar 8 oz 1 oz CAFFEINE (mg) 35 60 to 70 10 to 17 6 COFFEE Brewed, ground Expresso Ground, decaffeinated Instant, decaffeinated Instant, freeze dried TEA Bagged, green Bagged, herb or mint Bagged, regular, black Instant PORTION SIZE 5 oz 1.5 to 2 oz 5 oz 5 oz 5 oz PORTION SIZE 5 oz 5 oz 5 oz 5 oz CAFFEINE (mg) 85 to 200 100 2 to 4 0.5 to 3 53 to 70 CAFFEINE (mg) 31 Trace 40 to 50 30 I principali effetti della caffeina sono attribuibili alla sua azione di antagonista competitivo nei confronti dei recettori dell’adenosina. L’adenosina agisce alterando la modulazione delle correnti ioniche che preludono al rilascio dei principali neurotrasmettitori eccitatori (catecolamine). La caffeina e le altre xantine antagonizzano l’effetto dell’adenosina procurando dunque un’azione eccitatoria indiretta. La caffeina è da considerare un blando stimolante, aumenta la secrezione di noradrenalina e si distribuisce molto rapidamente a tutti i tessuti dopo il suo assorbimento; è in grado di superare anche la barriera placentare L’assunzione di caffeina produce tolleranza, essa si instaura rapidamente e gli effetti delle dosi successive si manifestano con intensità e caratteristiche differenti nell’uso continuato. E’ stata riportata anche una lieve sindrome di astinenza, in numerosi studi controllati (Phillips-Bute & Lane, 1998; Lane & Phillips-Bute, 1998; Lane, 1997), caratterizzata da sedazione, letargia, sensazione di fatica, nausea, cefalea (ufficialmente classificata nel gruppo 8 delle cefalee da assunzione di sostanze, nel sottogruppo delle cefalee da astinenza e sospensione di farmaci, dall’International Headache Society). L’allattamento è considerato compatibile con l’ingestione di bevande a base di caffeina (non superiore a 500 mg/die), assunzioni a dosaggi superiori possono indurre insonnia ed irrequietezza nel neonato (Briggs et al, 1998). La caffeina ed il suo metabolita teofillina vengono eliminati a livello renale, l’1% della caffeina assunta risulta immodificato nelle urine (fino all’età di 9 mesi la percentuale di caffeina eliminata in forma immodificata nelle urine corrisponde all’86%) La clearance della caffeina risulta molto aumentata nei fumatori rispetto ai non fumatori (Kaplan et al, 1997). Un impiego comune della caffeina è rilevabile nel contesto della pratica sportiva come integratore a scopo dimagrante o riducente la sensazione di fatica, il miglioramento del livello di attenzione e l’incremento della funzione ventilatoria e cardiaca propongono la caffeina come ipotetico supporto al miglioramento della performance atletica. La caffeina, per valori superiori a 12 mcg/ml rilevati nelle urine costituiva positività per doping fino al 2005 ed era inserita nella classe delle sostanze vietate redatta dal Comitato Internazionale Olimpico (C.I.O.) Esempio di un’importante modifica: CAFFEINA La caffeina fu inserita nella lista delle sostanze dopanti dalla Commissione medica del CIO da quando è stato appurato che veniva assunta dagli atleti ad alti dosaggi per le sue proprietà eccitanti. Dal 2005 la caffeina è consentita senza restrizioni… Per non vietare del tutto la possibilità di bere bevande contenenti caffeina fu fissato un valore minimo di 12 microgrammi di caffeina per ml di urina. La caffeina ha effetti rilassanti sulla muscolatura liscia, in particolare su quella bronchiale, ha anche un effetto stimolante a livello del sistema nervoso centrale, del muscolo cardiaco, della muscolatura scheletrica ed un effetto diuretico a livello renale. La presenza di un'elevata concentrazione di caffeina nell'urina può dipendere anche dalla relativa ingestione di un'elevata quantità sotto forma di bevande a media ed alta concentrazione della sostanza… Effetti avversi Cardiovascolari: palpitazioni, aritmie, tachicardia, ipertensione, aumento dell’intervallo QRS. Neuropsichici: insonnia, eccitazione, agitazione psicomotoria, irritabilità, emorragia cerebrale, ansia, cefalea, allucinazioni. Endocrino-metabolici: acidosi, ipokaliemia. Gastrointestinali: gastrite, diarrea. Respiratori: dispnea, iperventilazione, tachipnea, fino all’insorgenza di edema polmonare per dosi tossiche di caffeina. Teratogenicità: neonati di donne non fumatrici, consumatrici di bevande a base di caffeina (70-140 mg/die nel corso del terzo trimestre di gravidanza) hanno mostrato ridotto peso alla nascita. INTERAZIONI ADENOSINA: (antagonismo recettoriale competitivo): la caffeina può contrastare gli effetti della terapia antiaritmica con adenosina. Benzodiazepine: la caffeina a dosi di 500 mg (4 tazzine di caffè circa) può interferire con l’effetto ansiolitico di alcune benzodiazepine CIMETIDINA: la cimetidina riduce la clearance della caffeina del 3050% Ciprofloxacina: rallenta il metabolismo della caffeina riducendone la clearance CREATINA: la caffeina inibisce la sintesi di fosfocreatina e interferisce col trasporto plasmatico della creatina. DISULFIRAM: riduce la clearance di caffeina aumentandone l’emivita, il trattamento con disulfiram può aumentare l’irritabilità degli alcolisti consumatori di caffeina. ETINILESTRADIOLO: il concomitante uso di caffeina e contraccettivi orali aumenta l’emivita della caffeina dal 45% al 90% e ne riduce la clearance del 50%. LITIO: il tremore indotto dal litio (effetto collaterale che compare in una percentuale di pazienti in trattamento antidepressivo) aumenta per frequenza ed intensità in soggetti consumatori di caffeina dopo la sospensione dell’assunzione della stessa. MA HUANG (ephedra): l’utilizzo concomitante di caffeina ed efedrina o pseudoefedrina dovrebbe essere evitato, la sommazione degli effetti stimolanti sul sistema nervoso e cardiovascolare delle due molecole potrebbero produrre aritmie e disordini cerebrovascolari anche di notevole entità. FENILPROPANOLAMINA: tale molecola facilita l’assorbimento o inibisce l’eliminazione di caffeina la cui clearance risulta ridotta; è frequente il riscontro di ipertensione arteriosa in seguito a tale associazione (Brown et al, 1991; Lake et al, 1990). TEOFILLINA: la caffeina rallenta il metabolismo della teofillina Efedrina, Ma Huang L'efedrina riscuote un interesse maggiore rispetto alla caffeina per l’utilizzo a scopo dopante sia per modalità di somministrazione più agevoli (inalazione), sia per effetto più immediato e prolungato a dosi minori rispetto alla caffeina stessa L’efedrina è facilmente reperibile a dosaggi consistenti anche in Italia, in quanto presente come principio attivo in molti prodotti da banco, venduti in farmacia per la terapia sintomatica delle riniti. L'efedrina è un simpaticomimetico con attività beta ed alfa adrenergica diretta ed indiretta tramite lo stimolo alla liberazione di adrenalina (Gilman et al, 1990; Reynolds, 1991; Olin, 1990). Gli effetti si esplicano prevalentemente a livello respiratorio con broncodilatazione (effetto ricercato dagli atleti per ottenere una maggiore ossigenazione) Effetti cardiovascolari : tachicardia e ipertensione, Effetti sul Sistema Nervoso Centrale: agitazione psicomotoria ed euforia, fino alla possibile insorgenza di ansia, crisi di panico, allucinazioni, comportamento paranoide e psicosi Alterazioni urinarie: ritenzione vescicale da ipertono sfinteriale del detrusore (tipiche in soggetti utilizzatori di efedrina) L’efedrina è spesso presente in prodotti definiti ad azione dimagrante. Uno degli effetti dell’efedrina è quello (come per la caffeina) di interferire indirettamente sulla regolazione del metabolismo tramite la stimolazione della produzione delle catecolamine. Questo è un effetto collaterale dell’efedrina, non quantificabile e variabile da soggetto a soggetto, l’assunzione di prodotti a base di efedrina a scopo dimagrante può risultare improprio e potenzialmente pericoloso. Tribulus Terrestris Il tribulus terrestris (TT) è una pianta molto diffusa nei paesi dell’est asiatico con una lunga tradizione di utilizzo nella medicina indiana e cinese per il trattamento di una serie di patologie come disfunzioni renali, cardiovascolari, gastrointestinali ed epatiche presunta notevole efficacia nello stimolo alla produzione di ormoni androgeni I prodotti a base di TT infatti, oltre ad essere utilizzati in forma di soluzione contenente il succo prodotto dalla spremitura dei semi della pianta originale, vengono impiegati anche nella formulazione in compresse contenenti un estratto liofilizzato di uno dei principali componenti della pianta stessa: la protodioscina Protodioscina = saponina steroidea che agirebbe favorendo l’aumento della produzione endogena di testosterone, diidrotestosterone, ormone luteinizzante (LH), deidroepiandrosterone (DHEA), deidroepiandrosterone solfato (DHEA-S), con conseguente aumento della spermatogenesi e della libido nell’animale da esperimento e nell’uomo (Gauthaman K. et al. 2002, 2003). il Tribulus funziona soprattutto in condizioni di deficienza. Non hanno gran valore scientifico gli studi sull'aumento percentuale di testosterone (spesso i valori iniziali dei gruppi esaminati sono mediobassi, il livello di testosterone nell'uomo adulto varia da 3 a 10 ng/ml, dato estremamente variabile). Preparazioni Multi-ingredienti… Dyma - Bol DSS Price $46.32/Caps 60ct DSS Price $27.49/Spray Dyma-Bol è tra I più dannosi prodotti a base di SA attualmente sul mercato . 2 capsule contaengono: Nor Androstendiolo ---------- 25 mg 19 Norandrostendione ------- 50 mg 4 Androstendiolo ------------ 75 mg 5 Androstendiolo ------------ 75 mg 4 Androstene 3, 17 Dione --- 75 mg Tribulus Terrestis --------- 500 mg Fosfatidil Serina ----------- 200 mg Zinco (Glicinato) ----------- 8 mg La trattazione potrebbe continuare a lungo… Come fare per indurre l’atleta (e la Società) a riflettere ? Offrire spunti di ragionamento critico Argomentare scientificamente le alternative naturali al farmaco Proporre il controllo ragionato e periodico dello stato di salute Commentare e valutare con l’atleta le eventuali alterazioni riscontrate Proporre test mirati di valutazione Proporre il controllo periodico delle analisi cliniche Personalizzare ogni programma di recupero Sottolineare la validità del “riposo” precauzionale e far riflettere l’atleta sulla sua convalescenza valorizzando la possibilità di dedicare più tempo ad una sana alimentazione Proporre alle società delle convenzioni con aziende locali (frutta e verdura, caseifici, distr. Alimentari) al fine di offrire agli atleti dopo l’allenamento e la partita prodotti naturali Il doping è un fenomeno oggettivamente diffuso soprattutto a livello non professionistico Vi è, indubbiamente, anche una percentuale di soggetti che favorisce e sostiene, per lucro, lo sviluppo del fenomeno doping (alcuni medici, ricercatori, preparatori, etc.) Ma cos’è veramente il doping oggi ? Costituiscono doping la somministrazione o l’assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Legge 376/2000 Codice Internazionale anti-doping WADA http://www.wada-ama.org/ www.coni.it www.ministerosalute.it (sezione antidoping) Annualmente aggiornata e modificata da una commissione scientifica internazionale Le definizioni e le disposizioni sono giuste, hanno carattere tecnico, sono utili a tutelare la lealtà e la legalità, il rispetto delle regole nella pratica dello sport agonistico Il doping è però qualcosa di più, è probabilmente un modo di pensare, un atteggiamento, uno stile di vita, applicabile ad ogni contesto, nella vita quotidiana, che rende alcuni soggetti “dipendenti” o comunque indissolubilmente legati all’assunzione o all’impiego di un sussidio per raggiungere uno scopo rapidamente e senza eccessivo sforzo. Il desiderio compulsivo di ricorrere ad un aiuto esterno rifiutando il ricorso alle proprie risorse. Torniamo allo sport… Uso di farmaci e sostanze, perché: Promessa di facili risultati Sostanze facilmente reperibili Messaggi e campagne contro l’uso di sostanze sono poco efficaci I RISCHI DEL DOPING, ANCHE SE NOTI A MOLTI, SONO SPESSO SOTTOVALUTATI Come combattere e contrastare il dilagarsi del fenomeno doping nello sport ? Controllo antidoping Controllo sanitario dell’atleta (visite periodiche di idoneità agonistica) Valido sistema di contrasto se adeguatamente applicato Di debole efficacia nei confronti dei soggetti maggiormente a rischio (Atleta non professionista, atleta non partecipante a competizioni ufficiali, sportivo “della domenica”) Soggetti a rischio di tentazione di impiego di farmaci e/o prodotti per il miglioramento della prestazione: atleta non professionista, “sportivo della domenica”, atleta non agonista Condizioni predisponenti all’uso: Messaggi fuorvianti Desiderio di compiacere gli altri (appartenenza al gruppo) Pubblicità Stereotipi sociali Consigli erronei e passaparola Libera ed incontrollata consultazione di risorse inappropriate (alcune pubblicazioni di scarso valore scientifico, alcuni siti internet) Facile reperibilità di prodotti Intento di emulazione anche se non sussistono le condizioni per allenarsi come un professionista (tempo, talento, disponibilità economiche, staff medico, etc…) Il ricorso al sussidio farmacologico o para-farmacologico spesso è percepito ed accettato dal soggetto come indispensabile intervento di perfezionamento di una tecnica di allenamento. L’individuazione della molecola adatta allo scopo (potenziamento muscolare, recupero, etc.) considerata come manifestazione di competenza ed approfondita conoscenza della fisiologia muscolare. Ricorso a schemi dietetici spesso inappropriati L’alimentazione è importante ma… fino ad un certo punto Aspettative ed obiettivi Spasmodica ricerca del risultato col minimo sforzo, della prestazione/forma atletica migliore e perfetta, anche a costo di qualche imprevisto (comunque ritenuto possibile). A volte tale concitata ricerca del rimedio per il mantenimento della forma fisica pone per assurdo la pratica dell’attività fisica in secondo piano…Il soggetto si concentra prevalentemente sulla strategia dietetica e sulla assunzione di prodotti Pericoloso presupposto per una dipendenza psicologica da farmaci. Ulteriori modalità di impiego del “farmaco” nello sport impiego “off-label” Eccessiva ed erronea precauzione cautelativa ed assunzione a scopo preventivo Rituale scaramantico/Abitudine E’ sempre più frequente l’osservazione nell’atleta dell’impiego di farmaci per un uso non propriamente corrispondente all’indicazione terapeutica. E’ comune, purtroppo, la pratica di impiego di F.A.N.S. (assunti anche in quantità notevoli) a scopo preventivo per l’eventuale trauma che potrebbe occorrere in corso di prestazione atletica. Un esempio: Sindrome da affaticamento Soluzione corretta: dieta adeguata, eventuale integrazione, riposo e programmazione personalizzata dell’allenamento Soluzione rapida e pericolosa: Ademetionina (Samyr)…antidepressivo… Steroidi Steroidi Androgeni-anabolizzanti Androgeni-anabolizzanti Gli Steroidi Androgeni Anabolizzanti Costituiscono la famiglia degli ormoni sessuali maschili, il cui prototipo è il testosterone. testosterone Il testosterone è un ormone prodotto dall’organismo umano e, in condizioni normali favorisce l’aumento della massa muscolare e la crescita del tessuto osseo (azione anabolizzante), parallelamente allo sviluppo dei caratteri sessuali maschili (azione androgena). Il testosterone si usa come farmaco in caso di malattie come il deficit di sviluppo e di crescita e, illegalmente, come agente dopante, per sfruttare la sua azione sullo sviluppo della massa muscolare. Gli Steroidi Androgeni Anabolizzanti L’azione androgena, con lo sviluppo dei caratteri sessuali maschili secondari (crescita dei peli, abbassamento del tono della voce, etc.), ha sui soggetti di sesso femminile un’azione denominata effetto virilizzante. Molti steroidi sono stati prodotti in laboratorio. Tra i cosiddetti steroidi sintetici citiamo il NANDROLONE, noto esempio di positività al doping di calciatori in tempi recenti. ANABOLIZZANTI Vietati “in-out” competizione Ronald Coleman Mr. Olympia Lenda Murray Ms. Olympia Gli steroidi anabolizzanti Jennifer Capriati Possono in meno di due anni trasformare un atleta PERO’………….. •sono cancerogeni •modificano i caratteri sessuali •Gli uomini diventano sempre meno maschi… Gli steroidi provocano danni gravi alla salute ! Nell’atleta di sesso maschile: • Riduzione del volume e della funzione dei testicoli fino all’impotenza • Cancro della prostata • Cancro del fegato • Aumento grave della pressione sanguigna • Aumento dell’aggressività • Rischio di Infarto e malattie del cuore • Disturbi psichiatrici Ma anche nell’atleta di sesso femminile non si scherza… Le conseguenze possono essere: • Effetti virilizzanti • Scomparsa delle mestruazioni (amenorrea) e conseguente impossibilità a procreare • Depressione psichica • Disturbi del metabolismo • Perdita dei capelli (alopecia) Alcuni soggetti, pur di apparire “muscolosi” ad ogni costo, nelle forme più estreme, impiegano delle tecniche molto rischiose. Una di queste è l’iniezione perimuscolare (intorno al muscolo) di un olio denso, non facilmente assorbibile dai tessuti, che non fa altro che gonfiare a dismisura l’area di iniezione simulando una massa muscolare abnorme. Non vi è alcun effetto sull’incremento della forza, il risultato di tali iniezioni è puramente estetico e gradito solo a chi come alcuni culturisti sviluppa una visione distorta della propria immagine corporea. Il Synthol, solitamente impiegato per la lubrificazione cutanea viene erroneamente utilizzato per via iniettiva a rischio della salute. I cerchi gialli illustrano i punti preferiti di iniezione Deltoidi “gonfiati” con Synthol Fibrosi, cisti, ascessi, calcificazione e rottura delle fibre muscolari Emorragie Trombosi Arresto cardiaco Ictus, emorragia cerebrale 800-170001 Cos’è? E’ una linea dedicata con numero verde (telefonata gratuita da tutta Italia) attraverso la quale si possono avere informazioni sulle sostanze dopanti o sospette tali, sui loro effetti sulla prestazione sportiva, sugli effetti collaterali, sui rischi relativi al loro uso, sulle interazioni con altri farmaci, sostanze, cibi e bevande. E’ possibile avere informazioni anche su integratori e prodotti di erboristeria, sui farmaci in generale relativamente al loro impiego, alle indicazioni d’uso ed alla loro eventuale pericolosità nella pratica sportiva. Quando funziona ? La linea è attiva dal 18 marzo 2002 ed è a disposizione degli utenti tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 14:00 alle ore 16:00, le risposte ai quesiti vengono fornite al momento della telefonata oppure via fax o via e-mail entro 24 ore dalla formulazione della domanda. Chi Risponde ? In linea rispondono i MEDICI del Centro Regionale Antidoping. c/o Struttura Complessa di Medicina dello Sport Laboratorio Ospedale Civile di Baggiovara (BLU) Direttore: Dott. Ferdinando Tripi, Coordinatore Tecnico del Centro Regionale Antidoping Farmacologo Clinico: Dott. Gustavo Savino Contatti: 0592134286 Dietista: dott.ssa Chiara Luppi Collaboratori: Dottori Tommaso Trenti, Manuela Licata, Daniela Rebecchi, Alessandra De Palma Viale dello Sport, 29/B – MODENA Tel.: 059/2134280 – 059/2134286