Come prendersi cura del bevitore anziano Intervento a cura di: dr. A. Sarassi Medico NOA Perini – SerT 2 . Milano 25.02.2017 LE PATOLOGIE ALCOL-CORRELATE (PAC) Le patologie alcolcorrelate Polmoni: TBC, malattie opportunistiche Con la figura della diapositiva precedente abbiamo già sfatato un mito: che l’alcool faccia bene o che al massimo faccia solo un po’ male al fegato! I principali organi colpiti L’alcool colpisce particolarmente: - fegato - pancreas - sistema nervoso (non solo il cervello!) - esofago e stomaco - apparato cardiocircolatorio - feto Assunzione cronica di alcool e danno intestinale ASSUNZIONE CRONICA DI ALCOOL Inadeguato introito di sostanze nutritive essenziali Alterata digestione (insufficienza pancreatica) MALNUTRIZIONE DELL’ALCOLISTA Introito alimentare ridotto in quantità Alterata utilizzazione delle sostanze nutritive Alterato assorbimento (danni alla mucosa e motilità intestinale) Patologie alcol-correlate Cuore, vasi, sangue • • • • • • Cardiopatia dilatativa Aritmie Scompenso cardiocircolatorio Ipertensione arteriosa Ictus Anemia – Piastrinopenia Patologie alcol-correlate Apparato digerente • • • • • • • • Malattie parodontali – Tumore del cavo orale Esofagite – Cancro dell’esofago Gastrite – Ulcere gastriche – Cancro dello stomaco Steatosi epatica – Epatite alcolica Cirrosi epatica (ascite, varici) - Epatocarcinoma Pancreatite acuta – Pancreatite cronica Malassorbimento intestinale (diarrea) Colite – Tumori intestinali Patologie alcol-correlate Sistema immunitario • Maggiore incidenza di infezioni, quali per es.: - Polmoniti - Epatiti virali - Tubercolosi - Infezione da HIV - Infezioni cutanee - Setticemie - Endocardite - Meningite - Peritonite batterica • Maggiore incidenza di tumori (dell’apparato digerente e della mammella) Patologie alcol-correlate Sistema nervoso • • • • • • Possibilità di traumi cranici ripetuti Neurite ottica Polineuropatie [deficit di Tiamina o Vit B1] (dolori notturni, formicolii, disturbi motori) Sindromi psichiatriche (allucinazioni, microzoopsie, depressione, ansia) Alcool e danni cerebrali L’alcool “brucia” le aree del cervello che definiscono la personalità: •La corteccia orbito-frontale che è coinvolta nei processi decisionali, emozionali e motivazionali che permettono l’adattamento alle situazioni nuove; •l’ippocampo che è la regione dell’apprendimento e della memoria; è la sede in cui si formano i ricordi. Alcol e cancerogenesi • Dal 2011 la WHO (Organizzazione Mondiale della sanità) ha inserito l’alcol nell’elenco delle sostanze cancerogenetiche. Perché l’astinenza per sempre? • Le eventuali patologie alcol correlate (PAC) spesso possono regredire completamente con l’astinenza. • Anche negli alcoldipendenti l’astinenza alcolica permette di far scomparire le patologie epatiche già presenti (es: steatosi) se non sono presenti altri fattori di rischio a carico del fegato (es. infezioni epatiche). Però… Per astinenza alcolica si intende non solo: • non bere alcol ma anche • non assumere sostanze che lo contengono Come arrivare all’astinenza • Nessuna Terapia farmacologica ma il lavoro di équipe con diario alcologico, regole familiari, percorso alcologico oppure • Terapia farmacologica ambulatoriale oppure • Centro di disintossicazione ambulatoriale • Ospedalizzazione nei reparti di Alcologia Quando basta l’intervento multidisciplinare L’intervento multidisciplinare (psicologo, medico, educatore, assistente sociale) serve e funziona quando il paziente e il familiare possono seguire il percorso terapeuticoriabilitativo senza problemi rimanendo sul territorio (ossia, non hanno bisogno di ricovero in ospedale o in comunità terapeutica). Quando i farmaci sono necessari • I farmaci sono necessari solo in pochi casi, selezionati dall’équipe dopo adeguata discussione del caso. • Non sono un aiuto miracolistico, ma fanno parte del programma terapeutico (per un tempo limitato) per quel paziente. • L’obiettivo, infatti, è l’autonomia del soggetto nell’affrontare il lungo e impegnativo percorso che porta alla “cima della montagna”. Classificazione dei farmaci anticraving • Avversivanti o sensibilizzanti (Disulfiram) • Farmaci che agiscono riducendo il piacere indotto dall’alcol. Quando è necessario ospedalizzare • Ospedalizzare è un’opzione che il medico del NOA prende in considerazione quando diventa urgente riportare entro limiti di norma alcune funzioni del corpo (esempio, quella del fegato, o dl pancreas). • In genere il NOA si appoggia a reparti di alcologia ; purtroppo i tempi di attesa non sono brevi. Nei reparti alcologici viene iniziata la riabilitazione grazie ai gruppi . Di seconda scelta si può ricorrere ai reparti di medicina interna o di gastroenterologia (non solo in Milano); in caso di urgenza psichiatrica il soggetto entra in reparto di psichiatria tramite 118 o T.S.O. Il percorso è breve ….. ma attenzione a non correre troppo!!! IL MEDICO NON CURA L’ALCOLISMO SOLO CON I FARMACI Alcuni farmaci, se male o troppo precocemente utilizzati, possono rivelarsi inefficaci o inservibili nelle successive tappe del percorso terapeutico E’ risaputo, d’altra parte, che nel trattamento delle dipendenze la maggiore efficacia si ottiene associando interventi farmacologici a interventi di tipo ambientale e psico-educazionale. Il ruolo della farmacoterapia nella dipendenza alcolica • Limiti della farmacoterapia: nessun farmaco al momento in commercio è in grado di eliminare la dipendenza psicologica da alcol e di ripristinare nel paziente il controllo sul consumo di alcol. • Pertanto il soggetto alcoldipendente deve mantenere l’astinenza alcolica per sempre. Farmacologia Principio attivo Ruolo nella terapia Note Disulfiram (Antabuse) Prevenzione della ricaduta Revulsivante GHB (Alcover) (4-idrossi-Gammabutirrato-Na) Disintossicazione Prevenzione della ricaduta Anti-astinenziale Anti-craving Naltrexone (Nalorex) Prevenzione della ricaduta Modulatore della ricompensa Neurolettici Benzodiazepine Antidepressivi Disintossicazione (complicata da delirium o Rischio di dipendenza con le allucinosi alcolica) Patologie psichiatriche benzodiazepine associate Ac. folico, Vit. B1 e B12 Coadiuvanti nella disintossicazione Acamprosato (Campral) Effetto anticraving Reintegrazione Prevenzione ricaduta Note sul Disulfiram • E’ il farmaco più noto come avversivante nella prevenzione della recidiva, ed è stato il primo ad essere utilizzato a partire dal 1920 .Il suo uso nell’alcolismo è stato introdotto però soltanto dal 1948. • Avvertenze: per la somministrazione richiede almeno 7 giorni di astinenza per evitare la sindrome da acetaldeide. • Per garantire l’assunzione quotidiana del farmaco, esso viene somministrato da un convivente (somministratore). • Si assume per un periodo di 6-12 mesi. Il disulfiram [Antabuse o Etiltox] Il disulfiram Testo inibisce slide irreversibilmente l’enzima che trasforma a livello epatico l’acetaldeide in acido acetico provocando un suo accumulo e quindi lo sviluppo (in presenza di alcol) di una reazione spiacevole detta “sindrome da acetaldeide” o “effetto antabuse”. Il disulfiram [Antabuse o Etiltox] La durata (30 min. - alcune ore) è correlata all'acetaldeide ematica. L’assunzione contemporanea di alcool dà : flushing, cefalea, ipotensione, tachicardia riflessa, palpitazioni, tachipnea, ansia/depressione, nausea, vomito, dolore addominale, disforia Il disulfiram [Antabuse o Etiltox] Il Disulfiram va usato solo all'interno di un Trattamento Riabilitativo Integrato, in pazienti : • senza gravi alterazioni fisiche (malattie cardiovascolari, cirrosi epatica, nefropatie, diabete, epilessia); Per tali motivi secondo alcuni autori non è indicato negli alcolisti anziani. • con dipendenza alcolica senza comorbilità psichiatrica • con non grave compromissione del funzionamento sociale • con referente attendibile • che accettano la supervisione • che accettano trattamenti non farmacologici associati • consapevole e consenziente: consenso informato: prima della prescrizione va informato chiaramente il paziente sugli effetti collaterali e sulla possibilità di una grave reazione Disulfiram-etanolo L’Acamprosato (Campral) • Si trova in classe A. • Deve essere associato ad un sostegno psicologico. La durata di trattamento raccomandata è di un anno. L’Acamprosato (Campral) • • • • Dal 2004 è stato approvato dalla FDA per il trattamento dell’alcoldipendenza. Agisce sui recettori del GABA riducendo il craving; Non viene metabolizzato dal fegato, è escreto quasi totalmente per via renale (principale controindicazione: l’insufficienza renale); Ha pochi effetti collaterali, il principale dei quali è la diarrea; La posologia è di 6 cpr al dì (per peso > 60 kg), assunte distante dai 3 pasti principali. Per peso < 60 kg, la dose è di 2+1+1 cpr/die. Il GHB (Alcover) GHB = Gamma Idrossibutirrato di Sodio • Neurotrasmettitore e neuromodulatore nel SNC • “Alcolmimetico”, stimola in maniera controllata il sistema a ricompensa inducendo aumento di dopamina. Toglie la gratificazione che l’alcool dà al soggetto che lo assume. • E’ inserito nella Tabella I degli stupefacenti. • In una piccola percentuale di casi è stato riscontrato abuso acuto o cronico. Il Naltrexone(Nalorex) E’ un antagonista specifico degli oppioidi, e si pensa che agisca bloccando gli effetti piacevoli dell’alcool e riducendo anche il craving. Questo farmaco, somministrato per almeno 3 mesi, sembra riduca fino al 50% la possibilità di ricaduta (se usato in associazione con terapia psicologica). Per iniziare il trattamento con Naltrexone , il soggetto dev’essere astinente da almeno 5 giorni, e segni e sintomi di sindrome da astinenza devono essere scomparsi. Il Nalmefene (Selincro) Compresse da 18 mg, classe C. Selincro è utilizzato per aiutare a ridurre il consumo di alcol per arrivare all’astinenza in adulti con dipendenza da alcol che consumano più di 60 g di alcol al giorno (per gli uomini) o più di 40 g di alcol al giorno (per le donne). Il medicinale deve essere prescritto solo in associazione a un supporto psicosociale e soltanto nei soggetti che non presentano sintomi fisici di astinenza e che non richiedono interventi immediati di disintossicazione. Il Nalmefene (Selincro) Il farmaco agisce a livello cerebrale, riducendo il desiderio di bere alcolici in soggetti abituati ad un consumo importante. Il trattamento va in genere protratto per 6-12 mesi. Terapia farmacologica dell’alcolismo Conclusioni Pertanto nessuno dei farmaci prima descritti, che agiscono diminuendo il piacere indotto dall’alcol agendo su un unico mediatore (ossia su un’unica sostanza), è in grado di giocare da solo un ruolo determinante nella prevenzione delle ricadute. Terapia farmacologica dell’alcolismo Conclusioni Alla luce dello scarso ruolo attualmente giocato dai farmaci nella prevenzione delle ricadute, l’unica vera arma per uscire dall’alcolismo è l’astinenza per sempre che si raggiunge attraverso l’approccio riabilitativo multidisciplinare integrato(medico-psicologico-sociale) che in casi particolari si avvale anche dell’apporto delle Comunità terapeutiche, ove operatori specializzati proseguono l’attività iniziata nei NOA. Terapia farmacologica dell’alcolismo Conclusioni Pertanto nessuno dei farmaci prima descritti, che agiscono diminuendo il piacere indotto dall’alcol agendo su un unico mediatore (ossia su un’unica sostanza), è in grado di giocare da solo un ruolo determinante nella prevenzione delle ricadute. I RUOLI del MMG nella gestione dell’assistito con bere problematico LA RETE DI INTEGRAZIONE SUL TERRITORIO Gruppi di Auto-aiuto Comunità Volontariato MMG PAZIENTE OSPEDALE CPS SerT – CMLP – Med. Competenti – Serv. Sociali Medico del NOA Perché il medico di famiglia è importante per un paziente alcolista anziano • Possibilità di frequente contatto col paziente e coi suoi familiari (in studio e a domicilio); • monitoraggio delle condizioni cliniche dell’assistito anche in base alle prescrizioni farmacologiche croniche e alle certificazioni medico-legali; • La possibilità di usare gli spazi dello studio per informazioni sanitarie. Cosa può fare il medico di famiglia con l’abusatore o l’alcoldipendente? • • • • • • Counselling generale per la prevenzione primaria (informazioni su cosa è l’alcool e come agisce); Diagnosi precoce sul bevitore a rischio; ricerca delle PAC; Interventi di primo livello (colloquio col paziente e i suoi familiari) con stimolazione delle motivazioni all’astinenza alcolica e monitoraggio (laboratoristico e clinico) dell’astinenza alcolica. Nei casi più complessi (early onset drinker) o con patologia psichiatrica presa di contatto diretta col NOA. Tramite la NOA Card, il medico alcologo periodicamente aggiornerà il medico di famiglia sull’andamento della riabilitazione alcologica del suo paziente; Monitoraggio dell’astinenza alcolica nei primi 10 giorni (anche mediante apposito questionario) . In caso di potus abbondante e PAC, ricovero ospedaliero e successivo passaggio al NOA territoriale; Particolare attenzione agli anziani, in cui il “problem drinker“ molto spesso è riconosciuto tardivamente causa le pluripatologie che fanno misconoscere la sindrome astinenziale. Strumenti diagnostici del medico di famiglia • Anamnesi • Indicatori indiretti comportamentali • Questionari (CAGE, AUDIT, MAST) • Esami ematochimici (YGT;MCV). NB :La negatività degli esami non esclude un problema alcolico . • Indicatori forensi di abuso alcolico (CDT-ETG) • colloqui anche coi familiari (spesso sono i primi a segnalare il “problem drinker”). Test forensi • Limite diagnostico della CDT : indaga solo le 3 settimane precedenti • Limite diagnostico dell’ETG su capello: le decolorazioni rendono il test poco utile La farmacoterapia dell’alcolista nello studio del medico di famiglia Disulfiram: • farmaco approvato dalla FDA nel 1948, mantiene la sua validità . Nell’esperienza NOA Perini, è l’unico farmaco prescritto spesso dai medici di MMG. Come tutti gli altri farmaci usati in Alcologia, la sua efficacia nel mantenimento dell’astinenza alcolica è vincolata al contemporaneo supporto psico-sociale. Inoltre non va mai dato direttamente al paziente, ma tramite un affidatario che si rende responsabile della somministrazione (DOT) e che è in collegamento col medico prescrittore. • Va prescritto con cautela nei pazienti anziani causa la maggiore frequenza di effetti collaterali tossici Se il ricorso al farmaco anticraving (qualunque esso sia) appare al medico di famiglia necessario, in quanto l’astinenza è fragile, è opportuno l’invio al NOA (con contatto diretto con i medici alcologi )per il necessario supporto psico-sociale. Cosa fare allora? • Nel dubbio di un “problem drinker “ sentire i familiari e con calma il paziente • Se gli strumenti diagnostici non sono comunque significativi e gli indici indiretti non fugano il dubbio, contattare l’èquipe del NOA • Se gli esami ematici depongono al contrario per un franco problema alcolico valutare le condizioni generali del paziente per un ricovero. L’esperienza insegna che un ricovero per urgenza clinica o per semplice disintossicazione non seguito da ricorso a strutture specialistiche (NOA) è di poca utilità ai fini del mantenimento dell’astinenza alcolica. Invio del paziente al NOA da parte del MMG • Motivare il paziente • Motivare il familiare • Dare precise indicazioni al paziente sul contatto con il NOA • Verificare che il paziente abbia deciso di farsi prendere in carico • Prendere contatto con il medico NOA Alcuni suggerimenti COSA NON VA TRASCURATO NELLA VALUTAZIONE MEDICA IL COINVOLGIMENTO DEI FAMILIARI Quando disponibile, il familiare è una risorsa molto importante, anche per la valutazione medica. Può risultare d’aiuto nel colloquio anamnestico, permette di capire il tipo di relazioni che l’alcolista ha intessuto nel tempo, il sostegno che potrebbe/non potrebbe avere anche nella fase di disintossicazione. I familiari devono conoscere quali sono le priorità sanitarie e condividerle con il medico/Equipe del NOA; devono essere orientati su come aiutare efficacemente l’alcolista, e non essere d’intralcio, nel percorso di disassuefazione e nella prevenzione delle ricadute. Conclusioni • Il MMG gioca un ruolo fondamentale nel diagnosticare un “problem drinker” anziano fra i suoi assistiti grazie agli strumenti diagnostici a sua disposizione • Una volta individuato,l’assistito “problem drinker” può essere monitorato in autonomia (late onset) ; nei soggetti con problema strutturato da anni e presenza di PAC (early onset)appare più utile dopo l’individuazione l’invio a strutture specializzate (NOA) .Tramite le NOA card sarà compito del medico alcologo mantenere il contatto col MMG. LA COLLABORAZIONE CON I MMG L’alcol nei farmaci I farmaci in gocce e molti sciroppi contengono alcol etilico (usato come conservante). Debbono essere convertiti in compresse dal medico. L’alcol al di fuori della bottiglia • L’alcol è una sostanza che si può assumere anche senza volere, in quanto addizionato a numerose sostanze. • Per una astinenza completa occorre conoscere ove si nasconde, per evitarne l’assunzione. Attenzione a certi prodotti! Alcuni prodotti di erboristeria, quali le tinture madri e i fiori di Bach contengono un’elevata quantità di alcool. I fiori di Bach I fiori di Bach o rimedi floreali di Bach sono una cura alternativa basata sulla floriterapia ("terapia con i fiori"), ideata dal medico britannico Edward Bach. La soluzione viene conservata in brandy, cognac o aceto di mele. Dr. … Ruolo ….. titolo intervento L’aceto L'aceto è un liquido acido ottenuto grazie all'azione di batteri del genere Acetobacter, che in presenza di aria ossidano l'etanolo contenuto nel vino, nel sidro, nella birra e altre bevande alcoliche fermentate, oppure in altre materie prime quali cereali, frutta o miele, trasformandolo in acido acetico . Il lievito di birra Il Lievito di birra è costituito dalle colonie di un microrganismo, il "Saccharomices cerevisiae", che si ottiene per fermentazione; le cellule del Lievito, ottenute da ceppi selezionati, vengono coltivate su un substrato di malto (orzo germogliato) nei fermentatori, in due modi diversi: a bassa temperatura (da 0 a 5 gradi), o a temperatura più elevata (fra i 15 e i 20 gradi). Non contiene alcool etilico Cenni di bibliografia • Marc Galanter: «Trattamento dei disturbi da uso di sostanze seconda» ed. Masson ; • AA.VV. Il problema nascosto – comprendere e aiutare chi beve troppo – ed. Ambrosiana Siti web interessanti • www.alcologiaitaliana.com/ • www.epicentro.iss.it/alcol/ • National Institute on Drug Abuse:http://www.nida.nih.gov/ • OMS (in inglese e in francese): http://www.who.int/en/ National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism: http://www.niaaa.nih.gov/ • • Institute of Alcohol Studies: www.ias.org.uk